53. Fare scelte in circostanze pericolose
La sera del 15 aprile 2022, poco dopo le 10 di sera, ho ricevuto una lettera della leader dove diceva che quattro fratelli e sorelle della chiesa della mia città erano stati arrestati. Vedendo quei nomi familiari, ho provato un grande peso nel cuore. Un tempo, una delle sorelle aveva svolto i suoi doveri con me, entrambe avevamo avuto il telefono intercettato dalla polizia. Il suo arresto avrebbe coinvolto anche me? Ho avuto un po’ di paura. In seguito ho saputo che erano stati arrestati altri cinque tra fratelli e sorelle, due dei quali erano leader della chiesa. A mezzogiorno del 21, ho ricevuto un’altra lettera della leader, che diceva di aver perso i contatti con la chiesa della mia città di origine e mi chiedeva se potevo tornare laggiù per capire la situazione, verificare se i libri delle parole di Dio ivi conservati fossero in pericolo e vedere se fosse possibile trasferirli. Dopo aver letto la lettera, mi sono agitata. Se i libri delle parole di Dio fossero stati trovati dalla polizia, sarebbe stata una grave perdita. Ma io avevo lasciato la chiesa locale dieci anni fa e non sapevo dove fossero conservati i libri. Ho subito pensato a mia madre, che era sempre stata in chiesa e probabilmente sapeva come stavano le cose. Ma poi dentro di me ho avuto un pensiero egoista: “Se dico che mia madre può trovare la casa dove sono conservati i libri, la leader farà certo in modo che io ritorni là. Adesso la repressione del Partito Comunista è molto dura; se ritornassi in questo momento, mi troverei nel mirino della polizia, no? Se venissi arrestata e imprigionata, sarei in grado di sopportare le torture? Mi spaventa il solo pensare alle scene di tortura dei fratelli e delle sorelle arrestati dalla polizia. È meglio restare qui, tornarci è troppo pericoloso!” Pensando a questo, non ho risposto subito alla leader che accettavo di andarci. Ma poi ho pensato a come, nel corso degli anni, avevo goduto di molte grazie di Dio e della provvista della verità, senza aver fatto molto per Dio. Soprattutto ora, gli sforzi nel fare i miei doveri non avevano dato molto frutto e spesso vivevo secondo la mia indole corrotta. Dovevo già troppo a Dio. Ora, con tanti fratelli e sorelle della mia chiesa natale che venivano arrestati e perdevano i contatti, non potevo stare a guardare, né potevo lasciare che i libri delle parole di Dio fossero sequestrati dal gran dragone rosso. In quel momento mi è venuto in mente il verso di un inno: “È giunto il tempo di dimostrare la nostra devozione a Dio; soffriremo per dare testimonianza di Lui”. Dio sperava che nei momenti di pericolo e di difficoltà potessi dare la priorità agli interessi della famiglia di Dio. Ma avevo paura, tornando lì, di essere arrestata: pensavo quindi solo ai miei interessi. Non avevo alcuna lealtà verso Dio, ero troppo egoista. Quando la chiesa affrontava persecuzioni e avversità, cercavo solo di salvarmi la pelle. Non avevo alcuna coscienza! Adesso che il lavoro della chiesa aveva bisogno di me, non prendere posizione mi avrebbe fatto di certo sentire in colpa per poi provare un profondo rammarico. Non potevo più essere pavida; dovevo fare del mio meglio per proteggere i libri delle parole di Dio. Dopo essermene resa conto, ho scritto subito alla leader, dicendole che potevo tornare indietro e vedere mia madre per capire la situazione.
Più tardi, la leader è venuta a trovarmi e mi ha parlato in dettaglio di cosa fare una volta tornata nella mia città natale. Mi ha più volte esortata a non precipitarmi a contattare i fratelli e le sorelle della chiesa o mia madre subito dopo il mio arrivo, perché non era chiaro se fossero o meno sotto il controllo della polizia. Mi ha anche detto di accertarmi che mia madre fosse al sicuro prima di incontrarla per discutere dei libri delle parole di Dio. In quel momento mi sono sentita nervosa e spaventata. Avevo paura di essere arrestata dalla polizia, ed ero agitata perché non avevo mai affrontato una situazione del genere prima di allora né sapevo se sarei riuscita a gestirla bene. Dopo che la leader se n’è andata, mi sono affrettata a leggere le parole di Dio: Dio dice: “Non dovresti avere paura di questo e di quello. Per quante difficoltà e pericoli ti si presentino, sei in grado di rimanere saldo dinanzi a Me, senza impedimenti, in modo che la Mia volontà si compia indisturbata. È questo il tuo dovere, […] Devi essere disposto a sopportare tutto; per Me devi essere pronto ad abbandonare tutto ciò che possiedi e a fare tutto ciò che puoi per seguirMi, oltre a essere pronto a spendere tutto te stesso. Adesso è il momento di metterti alla prova: Mi offrirai la tua fedeltà? Puoi seguirMi fedelmente fino in fondo? Non avere paura: con il Mio sostegno, chi potrebbe mai sbarrare la strada? Ricordalo! Non scordartene! Tutto accade secondo la Mia buona volontà e tutto è sotto la Mia osservazione. Riesci a seguire la Mia parola in ogni tua parola e azione? Quando si abbatteranno su di te le prove del fuoco, ti inginocchierai chiamando a gran voce? O ti rannicchierai, incapace di procedere?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 10”). Quando ho letto queste parole di Dio: “Adesso è il momento di metterti alla prova: Mi offrirai la tua fedeltà?” “Quando si abbatteranno su di te le prove del fuoco, ti inginocchierai chiamando a gran voce? O ti rannicchierai, incapace di procedere?” mi è sembrato che Dio mi dicesse chiaramente che le circostanze attuali erano state stabilite da Lui, che quella era una prova per me. Sentivo che Dio stava sottoponendo a scrutinio il mio cuore per vedere se avrei dato priorità ai miei interessi e alla paura, tirandomi indietro in tempo di persecuzioni e avversità, o se avrei invece dato precedenza agli interessi della casa di Dio, ricollocando in sicurezza i libri delle Sue parole. Sentivo anche che Dio sperava nei miei buoni risultati. Non volevo deludere l’intenzione di Dio, né volevo essere una pusillanime in cerca solo di sopravvivenza, così mi sono subito inginocchiata per pregare Dio: “Dio, la mia statura è troppo piccola; non ho mai vissuto circostanze simili prima d’ora e sono molto in ansia, temo di non riuscire a svolgere bene questo dovere. Dio, ti prego, guidami e aiutami a calmare il mio cuore”. Dopo aver pregato, mi sono sentita molto più tranquilla.
Quando sono arrivata nella mia città natale, erano già passate le 8 di sera. Camminando per la strada mi sentivo inquieta, non sapendo né come stessero i fratelli e le sorelle, né se i libri delle parole di Dio fossero al sicuro, e nemmeno se potevo incorrere in qualche pericolo. Dentro di me continuavo a chiedere a Dio di aiutarmi a mantenere la calma. Quando sono arrivata alla porta di mio fratello minore ho esitato, sapendo che mio fratello era contrario alla mia fede in Dio. Quando mio padre era morto di malattia, io non ero ritornata, e mio fratello mi aveva detto direttamente: “D’ora in poi non sei più mia sorella”. Non sapevo quindi se mi avrebbe aiutata. Col cuore di nuovo in tensione, sono rimasta diversi minuti nel corridoio senza osare entrare. Ho pregato in silenzio tra me e me e a poco a poco mi sono sentita più tranquilla, trovando il coraggio di bussare alla porta. Con mia grande sorpresa, mio fratello non mi ha mostrato alcuna ostilità. Ho anche saputo da lui che mia madre al momento era al sicuro. Il giorno in cui i fratelli e le sorelle erano stati arrestati, si dà il caso che lei si stesse trasferendo in un altro alloggio, e al momento nessuno della chiesa sapeva dove vivesse. Sono andata subito a trovare mia madre. Ho pensato: “Mia madre ha vissuto nella casa precedente per sette anni e tutti i fratelli e le sorelle della chiesa conoscevano il suo indirizzo. La polizia l’avrebbe trovata molto facilmente: è stata una fortuna che si sia trasferita, altrimenti non l’avrei potuta contattare. Il fatto che mia madre abbia cambiato casa in anticipo non è forse un’orchestrazione e una disposizione di Dio?” In quel momento ho sentito che la mia statura era troppo piccola e che non avevo avuto un briciolo di fede in Dio. All’inizio non avevo avuto il coraggio di tornare per la paura di essere arrestata e di non trovare la casa dov’erano custoditi i libri. In quel momento ho capito che Dio aveva disposto tutto. Vedendo l’onnipotenza e la sovranità di Dio, ne ho guadagnato in fede. Mia madre ha detto che conosceva quattro case dove due anni prima erano custoditi i libri delle parole di Dio, ma non sapeva se poi ci fossero stati dei cambiamenti. Di questa faccenda si occupava una sorella di nome Li Han ed era più giusto prendere le informazioni da lei. Inoltre, con la presentazione di Li Han, i custodi dei libri si sarebbero fidati di noi. Ho pensato: “Li Han abita in un negozio e quasi tutte le persone arrestate lo sanno. Se è sorvegliata dalla polizia, non verremo arrestate anche io e mia madre?” Quegli agenti di polizia sono dei diavoli che fanno male alle persone. Tra i fratelli e le sorelle arrestati, alcuni sono stati ustionati con l’acqua bollente, altri sono stati spogliati e colpiti su tutto il corpo con bastoni elettrici, altri ancora sono stati ammanettati e appesi a testa in giù. Il solo pensare a queste scene crudeli mi faceva tremare. Ho pensato: “Se mi arrestano dovrò sopportare anch’io questo tipo di tortura? Preferirei che mi sparassero e facessero in fretta, così morirei senza grandi sofferenze. Forse diventerei una martire e la mia anima sarebbe salvata. Ma questi diavoli sono insidiosi e maligni. Costringono i fratelli e le sorelle arrestati a rinnegare Dio e a vendere i leader e i fondi della chiesa. Se i fratelli e le sorelle si rifiutano di parlare, vengono sottoposti a torture di tutti i generi, e se ancora non parlano, vengono imprigionati e tormentati dagli altri detenuti. La polizia usa ogni tipo di crudeltà, creando un vero e proprio inferno in terra, dove le persone non possono né vivere né morire e soffrono tormenti atroci! Non ho sofferto molto in vita mia e persino un mal di testa o una febbre mi mettono a dura prova. Come posso sopportare una tortura così disumana? Oltretutto mia madre è anziana e, se viene arrestata, se anche non muore soffrirà terribilmente”. Pensando a questo, ho detto a mia madre, “Se Li Han è sorvegliata dalla polizia, rischiamo anche di essere arrestate. Non credo che dovremmo contattare Li Han”. Dopo aver sentito questo, mia madre non ha più insistito sulla questione.
Quando abbiamo finito di parlarne era ormai notte fonda e, sdraiata a letto senza poter dormire, pensavo: “Mia madre non sa esattamente dove siano conservati i libri e se andiamo lì senza preavviso, le famiglie custodi ce li consegneranno facilmente? Sarebbe più prudente mettersi in contatto con Li Han”. Mi sono resa conto che la mia riluttanza a contattare Li Han era dovuta al fatto che temevo di essere coinvolta e che stavo ancora proteggendo i miei interessi, così ho cercato subito le parole di Dio per eliminare il mio stato. Ho letto questo passo delle parole di Dio: “Gli anticristi sono estremamente egoisti e spregevoli. Non hanno vera fede in Dio, né tanto meno Gli sono leali; di fronte a un problema, proteggono e tutelano solo sé stessi. Per loro nulla è più importante della propria incolumità. Fintanto che possono vivere e non essere arrestati, non si preoccupano di quanto danno venga arrecato al lavoro della chiesa. Sono estremamente egoisti, non pensano affatto ai fratelli e alle sorelle, né al lavoro della chiesa, ma solo alla propria incolumità. Sono degli anticristi. Dunque, quando cose di questo tipo accadono a coloro che sono leali a Dio e che hanno vera fede in Lui, essi come si comportano? In che modo ciò che fanno è diverso da ciò che fanno gli anticristi? (Quando cose di questo tipo accadono a coloro che sono leali a Dio, essi penseranno a ogni modo per salvaguardare gli interessi della casa di Dio, per evitare perdite alle Sue offerte, e daranno le disposizioni necessarie a leader e lavoratori e ai fratelli e alle sorelle per ridurre le perdite al minimo. Gli anticristi, invece, si assicurano prima di tutto di proteggere sé stessi. Non si preoccupano del lavoro della chiesa o dell’incolumità del popolo eletto di Dio, e quando la chiesa si trova ad affrontare degli arresti ne conseguono perdite per il lavoro della chiesa.) Gli anticristi abbandonano il lavoro della chiesa e le offerte di Dio, e non danno disposizioni a nessuno di occuparsi del periodo che segue. È come se permettessero al gran dragone rosso di impadronirsi delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto. Questo non è forse un camuffato tradimento nei confronti delle offerte di Dio e del Suo popolo eletto? Quando coloro che sono leali verso Dio sanno chiaramente che un ambiente è pericoloso, prima di ritirarsi corrono comunque il rischio di svolgere il lavoro di gestione del periodo successivo e riducono al minimo le perdite per la casa di Dio. Non mettono al primo posto la propria incolumità. DiteMi: in questo malvagio Paese del gran dragone rosso, chi potrebbe garantire che non si corra nessun pericolo nel credere in Dio e nello svolgere un dovere? Qualunque dovere una persona si assuma comporta qualche rischio; tuttavia, lo svolgimento del dovere è un incarico da parte di Dio e, nel seguire Dio, bisogna assumersi il rischio di svolgere il proprio dovere. Bisognerebbe esercitare la saggezza ed è necessario prendere delle misure per garantirsi l’incolumità, ma non si dovrebbe mettere l’incolumità personale al primo posto. Si dovrebbe tener conto delle intenzioni di Dio, anteponendo a ogni altra cosa il lavoro della Sua casa e la diffusione del Vangelo. Portare a termine l’incarico ricevuto da Dio è la cosa che conta di più e viene prima di tutto il resto. Gli anticristi attribuiscono la massima priorità alla propria incolumità personale; ritengono che tutto il resto non li riguardi. Quando succede qualcosa a qualcun altro, di chiunque si tratti, non se ne curano. Se non succede nulla a loro personalmente, si sentono tranquilli. Sono totalmente privi di lealtà, cosa che è determinata dalla loro natura essenza di anticristi” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte seconda”). Dopo aver letto le parole di Dio, mi sono sentita profondamente angosciata e turbata, pensando che le Sue parole mi stessero giudicando. L’indole che rivelavo era proprio come quella degli anticristi. Quando affrontano il pericolo e la sofferenza, gli anticristi pensano solo alla propria sicurezza e a come proteggersi, senza mostrare alcuna lealtà verso Dio e trascurando gli interessi della famiglia di Dio e la sicurezza dei fratelli e delle sorelle. Sono estremamente egoisti e spregevoli. Ora, con la chiesa che affrontava gli arresti, proteggere i libri delle parole di Dio era il compito più importante di questo momento di pericolo ed era qualcosa che chiunque avesse coscienza e umanità avrebbe dovuto fare. In questo momento così critico, io consideravo solo la mia salvaguardia, senza pensare a come ricollocare i libri in modo sicuro e protetto. Dov’era la mia lealtà verso Dio? Se agissi in modo avventato, se non trovassi i luoghi dov’erano custoditi o se non ci consegnassero i libri, il trasferimento dei libri subirebbe dei ritardi. Se questi libri venissero sequestrati dalla polizia perché non sono stati trasferiti in tempo sarei solo io la responsabile! Le parole di Dio sono il nutrimento della vita umana. Per comprendere la verità, conoscere sé stessi, liberarsi dell’indole corrotta e raggiungere la salvezza, non si può fare a meno delle parole di Dio. Le parole di Dio sono ancora più importanti della vita umana. I fratelli e le sorelle rischiano la loro vita per consegnare le parole di Dio alla chiesa in modo che più persone possano leggerle, comprendere la verità e ottenere la salvezza da Dio. Coloro che credono sinceramente in Dio, sicuramente rischierebbero la vita per proteggere i libri delle parole di Dio, ma in questo momento cruciale io pensavo solo a proteggere me stessa. Più ci pensavo, più sentivo di non avere alcuna umanità. Ho anche pensato a Pietro, che ha sopportato molte sofferenze ed è stato anche imprigionato mentre lavorava e pasceva la chiesa per il Signore. Durante la persecuzione finale dei cristiani da parte dell’imperatore romano, Pietro era già fuggito dalla città. Quando il Signore Gesù gli si è rivelato, Pietro ha capito che il Signore Gesù voleva che fosse crocifisso; allora si è sottomesso ed è tornato a Roma, dove alla fine è stato crocifisso a testa in giù, dando una testimonianza di amore supremo verso Dio. Anche se non posso paragonarmi a Pietro, la chiesa mi aveva affidato questo compito ed erano una mia responsabilità e un mio dovere. Dovevo essere leale a Dio, dare priorità agli interessi della casa di Dio, svolgere il compito in ogni modo possibile e farlo al meglio delle mie capacità. Rendendomi conto di questo, mi sono pentita e ho pregato Dio.
La mattina presto del giorno dopo, ho chiesto a una sorella di mettermi in contatto con Li Han e ho organizzato un incontro con lei. Quando Li Han ci ha viste, ha detto con ansia: “Una delle persone arrestate è diventata un Giuda. Ora è stata arrestata anche una sorella di una famiglia di custodi e anche le altre famiglie sono in pericolo. Speriamo che possiate venire rapidamente a spostare i libri”. Sentendo le parole di Li Han, ho capito la gravità della situazione e mi sono sentita ancora più in ansia. Sono andata in tutta fretta con Li Han a individuare le altre case di custodia. Siamo state molto caute durante il tragitto, ci guardavamo continuamente intorno, mentre io non smettevo di pregare tra me e me. Dopo aver identificato le famiglie, ho organizzato un’auto per trasferire i libri. Non mi aspettavo, una volta che abbiamo imboccato l’autostrada, che i controlli della polizia fossero tanto rigorosi. Ogni auto è stata ispezionata per vari minuti prima di poter ripartire, e c’erano diversi agenti della polizia stradale che mantenevano l’ordine nelle vicinanze. Vedendo questa situazione mi sono di nuovo agitata. Se ci avessero scoperte, non avremmo più potuto ricollocare i libri. Nel mio cuore continuavo a pregare Dio. Ho pensato alle parole di Dio che dicono: “Tutte le cose, siano esse vive o morte, si muoveranno, muteranno, si rinnoveranno e scompariranno secondo i pensieri di Dio. Questo è il modo in cui Egli regna sovrano su tutte le cose” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio è la sorgente della vita dell’uomo”). In effetti, sia i viventi che i non viventi sono sotto la sovranità e la disposizione di Dio, anche i pensieri e le idee di coloro che non credono in Dio sono sotto il Suo controllo. Quel giorno, la possibilità di passare senza problemi era nelle mani di Dio e io dovevo avere fede. In quel momento, la nostra auto è stata fermata per un’ispezione. Con mia sorpresa, l’ispettore conosceva il fratello che guidava l’auto e ci ha fatto passare senza controllare. Ho visto la protezione di Dio.
In seguito, ho riflettuto su me stessa, pensando: “Perché ho tanta paura di essere arrestata? Se non risolvo questo problema, prima o poi potrei cadere”. Ho visto un passaggio delle parole di Dio: “Devi patire difficoltà per la verità, devi sacrificarti per la verità, devi sopportare umiliazioni per la verità e, per ottenerne di più, devi subire ulteriori sofferenze. Questo è ciò che dovresti fare. Non devi gettare via la verità per godere di una vita armoniosa in famiglia, e non devi perdere un’esistenza di dignità e integrità per un momentaneo godimento. Dovresti perseguire tutto ciò che è bello e buono, e perseguire un cammino di vita che sia più significativo. Se conduci un’esistenza così mediocre e non persegui alcun obiettivo, non stai sprecando la tua vita? Che cosa puoi guadagnare da una vita del genere? Dovresti rinunciare a tutti i piaceri della carne per il bene di una verità, e non dovresti gettare via tutte le verità per il bene di un po’ di divertimento. Persone simili non hanno alcuna integrità né dignità; non vi è alcun significato nella loro esistenza!” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che soffrire per la verità è la cosa più preziosa. Solo attraverso le avversità si può ottenere la verità. Prendiamo ad esempio i fratelli e le sorelle che hanno sopportato la tortura. Hanno sperimentato torture e abusi disumani, ma hanno sviluppato la vera comprensione e l’odio nei confronti del brutto volto e dell’essenza malvagia del Partito Comunista, i loro cuori sono diventati più saldi nel seguire Dio. Alcuni fratelli e sorelle, quando erano in punto di morte, hanno invocato Dio e sono stati testimoni della Sua meravigliosa protezione, acquisendo una reale comprensione dell’onnipotenza e della sovranità di Dio e sviluppando una fede genuina. Anche se hanno sofferto molto, hanno dato testimonianze che hanno trionfato su Satana. Tutte queste cose non potevano essere ottenute in un ambiente tranquillo: la loro sofferenza ha avuto un profondo significato. Non avrei compreso la verità o conosciuto il valore e il significato della sofferenza, spaventata com’ero dalla sofferenza della carne ed evitando i contesti che Dio aveva preparato per me. Non si trattava forse di cecità e ignoranza da parte mia? Ho anche pensato a questo passaggio delle parole di Dio: “In quanto membri del genere umano e cristiani devoti, tutti noi abbiamo l’obbligo e la responsabilità di offrire la nostra mente e il nostro corpo allo svolgimento dell’incarico da parte di Dio, poiché il nostro intero essere è venuto da Dio ed esiste grazie alla Sua sovranità. Se le nostre menti e i nostri corpi non sono dediti all’incarico da parte di Dio e alla giusta causa dell’umanità, le nostre anime proveranno vergogna davanti a coloro che hanno subito il martirio per via dell’incarico da parte di Dio, e ancor più vergogna davanti a Dio, che ci ha fornito ogni cosa” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 2: Dio sovrintende al destino dell’intera umanità”). La vita mi è stata data da Dio. È stato Dio a portarmi davanti a Lui e a darmi l’opportunità di perseguire la verità e di ricevere la salvezza. Devo vivere per Dio, da persona con coscienza e ragione. Trasferire i libri delle parole di Dio quel giorno era una mia responsabilità. Dovevo compiere il mio dovere anche rischiando di essere arrestata e di soffrire fisicamente. Ho pensato ai santi che nel corso della storia sono stati perseguitati e martirizzati per la loro testimonianza di Dio: Pietro è stato crocifisso a testa in giù per Dio, Stefano è stato lapidato, alcuni sono stati trapassati con la spada, altri segati a metà o bolliti nell’olio o ancora smembrati da cinque cavalli. Tutti loro si sono dedicati alla giusta causa dell’umanità, atto ricordato da Dio nonché degno di gloria. Se oggi venissi arrestata e imprigionata per aver ricollocato i libri di Dio, ne soffrirebbe anche la giustizia. Rendendomi conto di questo, ho deciso di ribellarmi alla mia carne ed ero disposta a dare il massimo in questo dovere.
In seguito, ho saputo che uno degli arrestati era diventato un Giuda e stava guidando la polizia nell’arresto di fratelli e sorelle. Il numero delle persone arrestate era salito a diciannove: la polizia aveva un elenco e utilizzava delle foto da far identificare al Giuda. Questi fratelli e sorelle dovevano nascondersi al più presto. Sentendo queste notizie, ho pensato: “La situazione è diventata molto grave, persino peggiore di quanto immaginassi. Se vado a ricollocare i libri ora, è molto probabile che mi arrestino. Posso sopportare la tortura della polizia?” Sapevo di essere come al solito timida e impaurita, cosicché mi sono subito inginocchiata per pregare: “Dio, sentire la situazione della chiesa mi ha fatto di nuovo paura. Ho paura di essere arrestata e di soffrire fisicamente. Dio, ti prego di guidarmi e portarmi a non vivere più secondo la mia indole corrotta, egoistica e spregevole, per portare a termine questo dovere”. In quel momento, ho ricordato queste parole di Dio: “In cammino verso Gerusalemme, Gesù era in agonia, come se il Suo cuore fosse stato trafitto da un coltello, e ciononostante non ebbe la minima intenzione di rimangiarSi la parola data; c’era sempre una forza potente che Lo obbligava ad andare avanti verso il luogo della Sua crocifissione. Infine, Egli venne inchiodato alla croce e assunse le sembianze della carne peccatrice, completando l’opera di redenzione del genere umano. Si liberò dalle catene della morte e degli inferi. Davanti a Lui la morte, l’inferno e l’Ade persero il loro potere e furono sconfitti da Lui” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come servire Dio conformemente alle Sue intenzioni”). Quando il Signore Gesù ha portato la croce sul Golgota, è stato picchiato duramente, il Suo corpo era livido e il Suo volto coperto di sangue, ha sofferto atrocemente. Tuttavia, non mostrava alcun segno di pentimento. Per redimere tutta l’umanità, Egli ha sopportato volontariamente queste sofferenze ed è stato crocifisso. Alla fine, Egli ha vinto Satana e ha completato l’opera di redenzione dell’intera umanità. Il Signore Gesù, pienamente consapevole dell’immensa sofferenza richiesta dalla crocifissione, non si è tirato indietro. Anche se avrebbe significato sopportare Egli stesso la sofferenza, la Sua crocifissione avrebbe salvato l’umanità dal peccato. Pensando a questo, mi sono sentita profondamente ispirata. Poi, riflettendo su me stessa, mi sono resa conto che avevo continuato ad arretrare di fronte al pericolo e alla tribolazione. Che comportamento meschino e spregevole avevo! Anche la situazione che affrontavo quel giorno era una prova per determinare se in questo momento così cruciale avrei scelto di essere fedele a Dio o a me stessa. Non potevo più essere egoista e considerare solo la mia carne; dovevo seguire l’esempio del Signore Gesù, anche se ciò significava essere arrestata, imprigionata o torturata a morte, dovevo ricollocare i libri delle parole di Dio. Soddisfare Dio, anche solo una volta, sarebbe stato meritevole. Quando ho pensato questo, ho sentito un’ondata di forza in tutto il corpo e mi sono sentita stimolata a svolgere questo compito. Sapevo che tutto questo era stato dato da Dio ed ero profondamente grata.
In seguito, abbiamo trasferito in sicurezza i libri da tre case. Quando stavamo trasferendo i libri dalla quarta casa, era già mezzanotte passata. Nella casa di un vicino c’erano due cani che abbaiavano incessantemente a qualsiasi rumore. Ero così nervosa che mi sentivo il cuore in gola, temendo che i vicini ci scoprissero e chiamassero la polizia. Continuavo a invocare Dio nel mio cuore. Con mio grande sollievo, i vicini non sono usciti e noi abbiamo finito di caricare l’auto. Vedendo la protezione di Dio, L’ho ringraziato con fervore. A questo punto, abbiamo trasferito con successo e in sicurezza i libri da quattro case di custodia senza alcun incidente. Sulla via del ritorno, abbiamo condiviso sulle nostre esperienze e la gioia che abbiamo provato è stata indescrivibile.
Grazie a questa esperienza, ho acquisito una certa comprensione dell’onnipotenza e della sovranità di Dio. Dal cambio di casa di mia madre, il giorno stesso in cui i fratelli e le sorelle venivano arrestati, a mio fratello che mi ha aiutato a capire la situazione e il nostro passaggio senza problemi attraverso i posti di blocco… tutto questo è avvenuto secondo la sovranità e le disposizioni di Dio. Il trasferimento sicuro dei libri questa volta è stato interamente dovuto alla guida di Dio. Senza l’illuminazione delle parole di Dio e la forza che Dio mi ha fornito non sarei stata in grado di ribellarmi alla mia carne e non avrei avuto la fede per svolgere questo compito. Tutto ciò è stato il risultato delle parole di Dio.