65. Trovare un modo per disfarsi della menzogna
Ero responsabile del lavoro di irrigazione di diverse chiese. Sapevo che essere in grado di svolgere questo dovere era un’elevazione e una grazia di Dio, e volevo compierlo bene per ricambiare il Suo amore. Tuttavia, poiché non sopportavo alcun fardello, ho ritardato il lavoro. Allora non ho riflettuto su me stessa e ho mentito per proteggere la mia reputazione e il mio prestigio. Alla luce dei fatti, ho capito che ero propensa all’inganno e che non ero una persona affidabile.
Tempo fa la situazione era tragica e molti fratelli e sorelle erano stati arrestati. Il leader superiore mi aveva scritto esortandomi a condividere di più sulla verità delle visioni con i nuovi arrivati, affinché potessero comprendere l’opera di Dio e rimanere saldi in questo ambiente terribile. Dopo aver ricevuto la lettera, ho subito condiviso con gli irrigatori sull’implementazione, ma poi non ho dato seguito ai dettagli di questo lavoro. Pensavo che, poiché avevo condiviso con gli irrigatori, loro avrebbero condiviso con i nuovi arrivati; inoltre, poiché nessun appartenente alle chiese di cui ero responsabile era stato ancora arrestato, non ci sarebbero dovuti essere grossi problemi. Inaspettatamente, poco dopo, le tre chiese di cui ero responsabile sono state colpite da arresti su larga scala. Il leader mi ha scritto di nuovo, chiedendomi quanti nuovi arrivati in ogni chiesa partecipavano regolarmente alle riunioni, quanti non si riunivano regolarmente a causa del pessimo ambiente, quanti nuovi arrivati erano stati arrestati e quanti non avevano nessuno che li irrigasse, e chiedeva che io rispondessi prontamente con questi dettagli. Ricevere questa lettera mi ha fatto capire: “Sebbene abbia implementato questo compito, non vi ho dato seguito nei dettagli. Non ho idea dei dettagli che il leader sta chiedendo, come dovrei rispondere? Cosa penserà di me se gli dico la verità? Dirà che non svolgo un lavoro reale? Se mi potasse, come potrei anche solo mostrare la faccia? No, non posso dire la verità”. Mi sono seduta al computer riflettendo sulle opzioni a mia disposizione, senza sapere come rispondere, finché finalmente mi è venuta un’idea. Ho scritto al leader dicendo: “L’irrigazione dei nuovi arrivati sulla verità delle visioni è stata implementata e vi stiamo dando seguito”. Dopo, mi sono affrettata a dare seguito al lavoro, pensando: “Quando il leader chiederà di nuovo, gli farò un resoconto della situazione che ho appena approfondito. In questo modo non saprà che sono stata irresponsabile e che non ho dato seguito al lavoro”. In seguito, quando sono effettivamente andata a incontrare gli irrigatori per conoscere i dettagli della situazione, ho scoperto che, nonostante avessero condiviso con i nuovi arrivati, non avevano ottenuto nulla; perfino loro non avevano le idee chiare sulla situazione dei nuovi arrivati. Scoprendo queste cose, ho finalmente capito che tutto era accaduto perché non avevo sopportato alcun fardello e non avevo effettivamente dato seguito al lavoro, e che l’ingresso nella vita dei nuovi arrivati era stato ritardato. Tuttavia, ho continuato a non ricercare la verità né ho riflettuto su me stessa, quindi la situazione è rimasta invariata.
Non molto tempo dopo, il leader superiore ha organizzato un incontro con noi per conoscere i dettagli del lavoro di irrigazione, di quanti nuovi arrivati era responsabile ciascun irrigatore, come avevano risolto le difficoltà e le nozioni dei nuovi arrivati, se fossero attenti nel coltivare i nuovi arrivati, e così via. Poi mi sono sentita in ansia, e ho pensato: “Spero che il leader non mi interroghi per prima, c’è del lavoro che non ho ancora implementato completamente e alcuni dettagli che sarebbe davvero imbarazzante non riuscire a spiegare!” Ma le cose sono andate proprio come avevo temuto, e il leader mi ha interrogata per prima. Non avendo altra scelta, ho dovuto solo assumere un’espressione calma, ma dentro di me avrei voluto scappare. Ho pensato: “E se mi chiedesse troppi dettagli che non posso spiegare, non sembrerà che non ho svolto nessun lavoro reale? Sarebbe davvero umiliante! Il leader e gli altri collaboratori mi guarderebbero dall’alto in basso?” Il leader ha iniziato ponendomi alcune domande alle quali sono riuscita con fatica a rispondere, una dopo l’altra, ma quando mi ha chiesto dell’irrigazione dei nuovi arrivati da parte di sorella Yang Fan, sono andata nel panico e ho pensato: “Non so nulla del lavoro di Yang Fan con i nuovi arrivati, sono spacciata, cosa dovrei dire? Se sono onesta con il leader e dico che non so niente, forse direbbe: ‘Sei stata responsabile del lavoro di irrigazione per così tanto tempo e non conosci nemmeno i dettagli più elementari, come stai ricoprendo il tuo ruolo’? Questo non deluderebbe il leader e non lo porterebbe a guardarmi dall’alto in basso?” Con queste cose in mente, ho solo fatto rapporto al leader sul precedente lavoro di irrigazione di Yang Fan. Il senso di colpa e l’ansia per aver detto queste cose mi hanno fatto battere forte il cuore, e il mio viso era infuocato. Anche se ero riuscita a bluffare e a proteggere la mia reputazione e il mio prestigio, mi sentivo pervasa da un senso di accusa e da un dolore indefinibile: “Non sto forse mentendo spudoratamente? Sono proprio un’ipocrita!” Quella notte, giacevo a letto, girandomi e rigirandomi, incapace di dormire, piena di rimorso per le bugie che avevo detto. Comunque ciò che era stato detto, era stato detto e, come l’acqua versata, non poteva tornare indietro; era troppo tardi per aprirmi e mettermi a nudo. Se il leader lo avesse scoperto, mi avrebbe definita una persona propensa all’inganno? Questi pensieri mi ronzavano nella testa e non trovavo il coraggio di aprirmi. Mi sentivo priva di integrità e dignità ed ero come una vera ipocrita. Il mio cuore batteva forte per l’ansia, come se avessi delle farfalle nello stomaco, e continuavo a chiedermi: “Perché non sono riuscita a dire la verità al leader? Qual è il motivo di questa disonestà?” Più ci pensavo, più mi sentivo in colpa, così ho pregato Dio nel cuore: “Oh Dio! Quando oggi il leader ha chiesto i dettagli del lavoro, chiaramente non li conoscevo; poiché avevo paura che la gente mi guardasse dall’alto in basso e di perdere la faccia, ho mentito spudoratamente per ingannare il leader. Oh Dio! Sono così propensa all’inganno, Ti prego di darmi coraggio affinché io possa essere pura e aperta e vivere come una persona onesta”.
Un giorno ho guardato un video di testimonianza esperienziale intitolato “La sofferenza che deriva dal mentire”: in questo video c’era un passo delle parole di Dio che mi ha davvero commossa. Dio Onnipotente dice: “Nella vita quotidiana, le persone dicono spesso sciocchezze e menzogne e affermano cose che nascono dall’ignoranza, dalla stoltezza o da un atteggiamento difensivo. Quasi tutte queste cose vengono dette per vanità e orgoglio e per soddisfare il proprio ego. Pronunciare tali falsità rivela la loro indole corrotta. […] Stai mentendo troppo. Ogni tua parola è falsificata e insincera, e non ce n’è una sola che possa essere considerata vera o onesta. Anche se mentendo non ti sembra di aver perso la faccia, nel profondo ti senti svergognato. Ti rimorde la coscienza, hai una bassa opinione di te stesso e pensi: ‘Perché vivo in modo così miserabile? È così difficile dire la verità? Devo ricorrere alla menzogna in nome del mio orgoglio? Perché la mia vita è così estenuante?’ Non è necessario vivere una vita estenuante. Se riesci a mettere in pratica la sincerità, sarai in grado di vivere una vita rilassata, libera e affrancata. Invece hai scelto di mentire per difendere il tuo orgoglio e la tua vanità. Pertanto, conduci un’esistenza faticosa e miserabile, che ti sei autoinflitto. Raccontando bugie si può acquisire un senso di orgoglio, ma di cosa si tratta? È solo una cosa vuota e del tutto priva di valore. Mentire equivale a svendere la propria integrità e la propria dignità. Spoglia una persona della sua dignità e della sua integrità; dispiace a Dio e suscita il Suo disprezzo. Ne vale la pena? No. È questa la retta via? No. Le persone che mentono spesso vivono secondo la loro indole satanica, sottomesse dal potere di Satana. Non vivono nella luce, né alla presenza di Dio. Pensi costantemente a come dire una menzogna e poi, dopo averla detta, devi riflettere su come nasconderla. E quando non la copri a sufficienza e viene smascherata, devi scervellarti per cercare di conciliare le contraddizioni e renderla plausibile. Non è forse un modo di vivere faticoso? È estenuante. Ne vale la pena? Per niente. Che senso ha scervellarsi per dire bugie, per poi celarle in nome dell’orgoglio, della vanità e del prestigio? Alla fine, rifletti e ti dici: ‘A che serve? Raccontare bugie per poi doverle nascondere è troppo estenuante. Comportarmi in questo modo non può funzionare; sarebbe più agevole se diventassi semplicemente una persona onesta’. Desideri diventare una persona onesta, ma non riesci a rinunciare all’orgoglio, alla vanità e agli interessi personali. E così, per difendere queste cose, non puoi far altro che ricorrere alle menzogne. Se sei una persona che ama la verità, sopporterai diverse difficoltà per praticarla. Anche se ciò significa sacrificare la tua reputazione, il tuo prestigio e affrontare la derisione e l’umiliazione da parte degli altri, non ti importa: purché tu riesca a praticare la verità e a soddisfare Dio, ciò è sufficiente. Chi ama la verità sceglie di praticarla e di essere sincero. Questa è la retta via ed è benedetta da Dio. Se una persona non ama la verità, cosa sceglie? Sceglie di ricorrere alla menzogna per difendere la propria reputazione, il proprio prestigio, la propria dignità e la propria integrità. Preferisce essere ingannevole, nonché disprezzata e respinta da Dio. Persone di questo genere rifiutano la verità e rifiutano Dio. Privilegiano la reputazione e il prestigio; vogliono essere ingannevoli. Non gli importa se Dio è contento o se le salverà. Costoro possono ancora essere salvate da Dio? Certamente no, perché hanno scelto il cammino sbagliato. Possono solo vivere mentendo e imbrogliando; possono solo vivere una vita dolorosa in cui dicono menzogne, le nascondono e si scervellano per difendersi giorno dopo giorno. Se credi che le menzogne possano proteggere la reputazione, il prestigio, la vanità e l’orgoglio che desideri, ti sbagli di grosso. In realtà, mentendo non solo non riesci a preservare la tua vanità e il tuo orgoglio, la tua dignità e la tua integrità ma, cosa ancor più deplorevole, perdi l’opportunità di praticare la verità e di essere una persona sincera. Anche se in quel momento riesci a difendere la tua reputazione, il tuo prestigio, la tua vanità e il tuo orgoglio, hai sacrificato la verità e hai tradito Dio. Questo significa che hai del tutto perso la possibilità di essere salvato e perfezionato da Lui, e questa è la perdita più grande e un rimpianto eterno. Le persone ingannevoli non lo capiranno mai” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona sincera può vivere una vera sembianza umana”). Le parole di Dio hanno esposto esattamente il mio stato. Per proteggere la mia vanità e il mio orgoglio, e impedire che le persone mi guardassero dall’alto in basso, ho scelto di mentire e ingannarle, sacrificando la mia integrità e dignità invece di dire la verità. Riguardo alla più recente ondata di arresti, il leader mi aveva scritto per chiedere quanti nuovi arrivati nella zona di cui ero responsabile si riunivano regolarmente e quanti no, e per conoscere i recenti risultati ottenuti nell’irrigazione e nel supporto dei nuovi arrivati. Chiaramente non avevo dato seguito a questi compiti e avrei dovuto essere onesta nel mio resoconto al leader, ma per proteggere la mia vanità e il mio prestigio, ho mentito e ho detto che lo stavo già facendo. Durante l’incontro, il leader mi ha chiesto dell’irrigazione dei nuovi arrivati da parte di Yang Fan; non conoscevo i dettagli, quindi ho mentito spudoratamente, riportando vecchie informazioni come se fossero attuali nel tentativo di bluffare per uscirne. Anche se riconoscevo che stavo mentendo e mi sentivo accusata, comunque non volevo aprirmi. Per evitare che gli altri mi guardassero dall’alto in basso, continuavo a mentire. Ero stata così sfuggente e propensa all’inganno! Non riuscivo a smettere di chiedermi: “Non sei forse una credente?” Un vero credente è capace di dire la verità, di essere onesto e di avere integrità e dignità, e a prescindere dalla situazione, ha il coraggio di affrontare la verità e di chiamare le cose con il loro nome; anche se praticare in questo modo potrebbe consentire agli altri di vedere le proprie mancanze e insufficienze, chi pratica la verità e vive apertamente fa piacere a Dio e fa sì che gli altri possano fidarsi di lui. Invece avevo mentito per proteggere la mia reputazione e il mio prestigio, ero priva di integrità e dignità e non riuscivo a rispettare nemmeno i requisiti essenziali della condotta umana. Dio mi ha donato la grazia e mi ha concesso l’opportunità di svolgere il dovere di irrigazione, sperando che sarei stata in grado di essere sincera nella mia collaborazione con Lui e che avrei irrigato adeguatamente i nuovi arrivati che credono veramente in Dio. Anche questo era stato Dio che mi aveva dato la possibilità di praticare per ottenere la verità, ma non ero riuscita a vivere secondo la Sua sincera intenzione. Non solo non avevo sopportato alcun fardello nel mio dovere, avevo anche scelto di mentire invece di praticare la verità quando mi ero trovata di fronte a dei problemi. Avevo veramente deluso Dio. Più ci pensavo, più mi arrabbiavo e mi odiavo per essere stata così propensa all’inganno.
In seguito, ho ricercato nella parola di Dio per scoprire la radice delle mie menzogne e dei miei inganni. Ho letto un passo delle parole di Dio: “Quando vengono smascherati e potati, la prima cosa che gli anticristi fanno è cercare diverse ragioni in loro difesa, accampare scuse di ogni tipo nel tentativo di scagionarsi, realizzando così il loro obiettivo di sottrarsi alle responsabilità, e raggiungendo lo scopo di ottenere il perdono. Ciò che gli anticristi temono di più è che i prescelti di Dio abbiano capito fino in fondo il loro carattere, delle loro debolezze e dei loro difetti, del loro tallone d’Achille, della loro autentica levatura e capacità lavorativa, così fanno del loro meglio per impacchettarsi al fine di nascondere le loro mancanze, i loro problemi e la loro indole corrotta. Quando le loro malefatte vengono smascherate ed esposte, la prima cosa che fanno non è ammetterlo o accettarlo, né fare del loro meglio per rimediare e compensare per gli errori commessi, ma proporre vari modi per coprirli, ingannare e fuorviare coloro che sono al corrente delle loro azioni, per evitare che il popolo eletto di Dio veda le cose per come stanno veramente, per non lasciar trasparire quanto le loro azioni siano state dannose per la casa di Dio, quanto abbiano intralciato e disturbato il lavoro della chiesa. Naturalmente, ciò che temono di più è che il Supremo lo venga a sapere, perché, se questo accadrà, saranno trattati in linea con i principi, e per loro sarà tutto finito, e saranno destinati a essere rimossi ed eliminati. E così, quando le malefatte degli anticristi vengono smascherate, la prima cosa che fanno non è riflettere su dove abbiano sbagliato, dove abbiano violato i principi, perché abbiano fatto quello che hanno fatto, da quale indole fossero governati, quali fossero le loro intenzioni, in che stato si trovassero in quel momento, se abbiano agito così a causa dell’ostinazione o dell’adulterazione delle loro intenzioni. Non analizzano queste cose, né tanto meno ci riflettono su; al contrario, si arrovellano il cervello per trovare un qualsiasi modo di nascondere i fatti reali. Al contempo, fanno di tutto per spiegarsi e giustificarsi di fronte ai prescelti di Dio, per ingannarli, far sembrare piccoli i grandi problemi e di far passare quelli piccoli come inesistenti, bluffando per escogitare una qualche via d’uscita, in modo da rimanere all’interno della casa di Dio, commettendo misfatti in modo sconsiderato e abusando del loro potere, così da poter continuare a fuorviare e controllare le persone, per indurle a stimarli e a obbedire loro per soddisfare le proprie ambizioni e i propri desideri” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 11”). Dall’esposizione delle parole di Dio, ho capito che quando ci sono deviazioni o buchi nell’opera degli anticristi, invece di imparare le lezioni e correggere prontamente i problemi e le deviazioni nel loro lavoro, cercano in tutti i modi possibili di mentire, di nascondere la verità e di impedire ai leader di conoscere i problemi e le lacune presenti nel loro lavoro, e cercano di usare trucchi e stratagemmi per guadagnarsi la fiducia degli altri. Questa è l’indole malvagia degli anticristi. Ciò che avevo rivelato non era forse l’indole di un anticristo? Quando il leader è venuto a supervisionare e a dare seguito al mio lavoro, c’erano molti compiti che non avevo svolto, ma non solo non gli ho riferito la situazione reale, ho anche nascosto la verità e l’ho ingannato, facendo del mio meglio per nascondere i fatti: non avevo svolto un lavoro reale. Successivamente, mentre il leader stava esaminando l’irrigazione dei nuovi arrivati svolta da ciascun irrigatore, poiché non avevo compiuto un lavoro reale e non conoscevo i dettagli specifici, ho mentito ancora una volta e ho segnalato i precedenti lavori di irrigazione come lavori svolti di recente per ingannare il leader. Ero ben consapevole che fare ciò significava essere propensa all’inganno e disonesta ma, per preservare la buona impressione che il leader aveva di me, ho mentito spudoratamente per ingannarlo. Ho capito che l’indole che avevo rivelato era la stessa indole malvagia e spregevole di un anticristo. L’indagine del leader sul mio lavoro ha dimostrato che era una persona responsabile, e questo gli avrebbe permesso di scoprire rapidamente le deviazioni e i problemi presenti nel mio lavoro. Non ho detto nulla su tali problemi e ho finto con il leader per dargli la falsa impressione che stessi facendo un lavoro reale. Di conseguenza, il leader non è riuscito a scoprire la verità e i problemi nel mio lavoro sono rimasti irrisolti. Così facendo, ostacolavo il lavoro della chiesa. Ho capito che nascondere la verità per impedire al leader di supervisionare l’attività era in natura molto peggio che non fare un lavoro reale. Rendendomi conto di ciò, mi sono sentita in pericolo. Non avevo un cuore che teme Dio e avevo seguito il cammino di un anticristo. Interiormente ho pregato Dio e mi sono pentita: “Oh Dio, a causa dell’esposizione delle Tue parole, capisco che la mia indole è malvagia e spregevole, e il mio cuore è pieno di paura. Per favore, guidami per liberarmi di questa indole corrotta e accettare la supervisione degli altri”.
Più tardi ho letto un passo delle parole di Dio: “Il fatto che Dio chieda alle persone di essere oneste dimostra che detesta e disprezza davvero chi è propenso all’inganno. Il disprezzo di Dio verso le persone propense all’inganno significa che Egli non ama il loro modo di fare le cose, la loro indole, i loro intenti e i loro metodi ingannevoli; a Dio non piace nessuna di queste cose. Se le persone propense all’inganno sono in grado di accettare la verità, ammettono la loro indole propensa all’inganno e sono disposte ad accogliere la salvezza di Dio, allora anche loro hanno una speranza di essere salvate, poiché Dio tratta tutti equamente, e lo stesso fa la verità. E quindi, se vogliamo diventare persone che sono gradite a Dio, la prima cosa che dobbiamo fare è cambiare i nostri principi di comportamento. Non possiamo più vivere secondo filosofie sataniche, non possiamo più cavarcela con la menzogna e l’inganno. Dobbiamo liberarci di tutte le bugie e diventare persone oneste. E allora la prospettiva che Dio ha di noi cambierà. In passato, le persone facevano sempre affidamento sulle menzogne, sulla finzione e sull’inganno nel vivere tra gli altri, e prendevano le filosofie sataniche come base della loro esistenza, come loro vita e come fondamento nella loro condotta. Tutto ciò era detestato da Dio. Tra i non credenti, se parli francamente, dici la verità e sei una persona onesta, sarai calunniato, giudicato e rifiutato. Per questo segui le tendenze mondane e vivi secondo filosofie sataniche; diventi sempre più abile a mentire e sempre più propenso all’inganno. Impari anche a servirti di mezzi subdoli per raggiungere i tuoi obiettivi e proteggere te stesso. Hai un successo sempre maggiore nel mondo di Satana, con il risultato di precipitare sempre più a fondo nel peccato, fino al punto di non riuscire più a liberarti. Funziona esattamente all’opposto nella casa di Dio. Più menti e ricorri a inganni, più il popolo eletto di Dio sarà disgustato da te e ti abbandonerà. Se rifiuti di pentirti e continui ad aggrapparti a filosofie e logiche sataniche, e ti servi di tranelli e trame elaborate per simulare e camuffarti, allora con tutta probabilità verrai rivelato ed eliminato. Questo perché Dio aborrisce le persone propense all’inganno. Solo le persone oneste possono prosperare nella casa di Dio, e quelle propense all’inganno saranno alla fine abbandonate ed eliminate. Tutto questo è prestabilito da Dio. Solo le persone oneste possono avere un posto nel Regno dei Cieli. Se non cerchi di essere una persona onesta, se non fai esperienza e non pratichi verso il perseguimento della verità, se non esponi le tue abiezioni e se non ti metti a nudo, allora non sarai mai in grado di ricevere l’opera dello Spirito Santo e di ottenere l’approvazione di Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Dalle parole di Dio, ho capito che a Lui piacciono le persone oneste, che le persone oneste hanno il coraggio di affrontare i propri difetti e le proprie carenze e che sono in grado di essere sincere, non ingannano le persone o Dio, e di fronte ai problemi sono capaci di ricercare e praticare la verità. Dio porta queste persone nel regno perché vivano per sempre. Dio detesta i bugiardi, gli imbroglioni e coloro che usano trucchi. Queste persone sono propense all’inganno e diaboliche. Come dice la Bibbia: “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna” (Giovanni 8:44). Ho capito che i bugiardi sono tutti diavoli. I diavoli sono nemici di Dio e sono odiati da Lui. Dio non salverà assolutamente persone così. Ciò è determinato dall’essenza giusta e fedele di Dio. Nel mio dovere, ho mentito per proteggere la mia vanità e il mio prestigio, nel tentativo di coprire le carenze presenti nel mio lavoro. Facendo così stavo tradendo la verità, schierandomi dalla parte di Satana e opponendo resistenza a Dio. Inoltre, affidandomi all’occultamento e alla finzione mentre svolgo i miei doveri nella chiesa, posso nascondere la verità solo per un certo periodo e, a lungo andare, molte deviazioni nel lavoro saranno esposte; una volta che tutti conosceranno la verità, mi discerneranno e mi rifiuteranno, il che significa che avrei distrutto ogni parvenza di integrità e dignità che potessi avere e le mie possibilità di pentirmi sarebbero rovinate. Riflettendo su quegli anticristi, non importa quante cose cattive facciano o quanto danneggino il lavoro della casa di Dio, non riflettono mai né si pentono, e se qualcuno supervisiona o esamina il loro lavoro, ricorrono a una serie di trucchi per ingannarli e nascondere la verità, dimostrando la loro assoluta mancanza di accettazione nei confronti della verità. Alla fine, a causa di tutto il male che commettono, vengono espulsi dalla chiesa. Coloro che hanno il coraggio di essere aperti e che sono in grado di praticare la verità sono onesti agli occhi di Dio e sono coloro che saranno salvati e resteranno. Al contrario, coloro che cercano di ingannare Dio per guadagno personale sono estremamente stolti e propensi all’inganno, e alla fine saranno eliminati da Dio.
Successivamente, ho letto altre parole di Dio: “Quando si svolge il proprio dovere o qualsiasi lavoro dinanzi a Dio, il proprio cuore deve essere puro: deve essere come una bacinella d’acqua fresca e limpida, senza impurità. Dunque, quale tipo di atteggiamento è corretto? Qualsiasi cosa tu stia facendo, sei in grado di condividere con gli altri su ciò che hai nel cuore, su tutte le tue idee. Se qualcuno dice che il tuo modo di fare le cose non funzionerà e propone un’altra idea della quale percepisci la validità, allora abbandonerai il tuo metodo e farai le cose seguendo il loro pensiero. Agendo così, tutti vedranno che sai accettare i suggerimenti degli altri, sai scegliere il percorso giusto, sai agire secondo i principi e con trasparenza e chiarezza. Non c’è traccia di oscurità nel tuo cuore, agisci e parli con schiettezza, con un atteggiamento di sincerità. Dici pane al pane. Se è sì, è sì; se è no, è no. Niente trucchi, niente segreti, una persona davvero trasparente” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dio spera che affrontiamo i nostri doveri con un cuore sincero, che parliamo secondo i fatti e che accettiamo il Suo scrutinio in ogni cosa. Quando il leader ha indagato di nuovo sul mio lavoro, ho deciso che avrei detto la verità se non avessi svolto un lavoro reale, che avrei avuto il coraggio di affrontare i miei problemi, che avrei smesso di mentire per proteggere la mia reputazione e il mio prestigio e che avrei praticato per essere una persona onesta. In seguito, ho preso l’iniziativa di confessare al leader il fatto che avevo mentito per il bene della mia reputazione e del mio prestigio. Dopo essermi aperta con lui, il leader ha condiviso sulla sua esperienza per aiutarmi. Praticando in questo modo mi sono sentita molto più liberata. Andando avanti, ho seguito il consiglio del leader di correggere immediatamente le deviazioni nel mio lavoro, per esempio destituendo rapidamente gli irrigatori non adatti, condividendo in dettaglio con gli irrigatori sui loro doveri, e poi monitorandone e supervisionandone i progressi nel lavoro. Quando mi sono impegnata in questo modo nei dettagli del lavoro, quest’ultimo ha mostrato un netto miglioramento.
Una settimana dopo, il leader mi ha inviato una lettera chiedendomi come coltivassi gli irrigatori. Dopo averla ricevuta, ho capito che ero stata così impegnata a dare seguito ad altri lavori che avevo finito per trascurare il compito di coltivazione del personale e che non sapevo quante persone potevano essere coltivate. Come potevo rispondere? Cosa avrebbe pensato di me il leader se avesse scoperto che avevo trascurato un compito così importante? Avrebbe detto che non stavo svolgendo un lavoro reale? Ho pensato: “Perché non gli rispondi dicendo che stai dando seguito a questo lavoro? In questo modo non scoprirà la verità”. Pensando così, all’improvviso ho capito: “Non sto forse solo cercando di mentire di nuovo per proteggere la mia reputazione e il mio prestigio?” Quindi ho pregato interiormente Dio: “Oh Dio! Non voglio più mentire né ingannare. Non ho svolto questo compito perché sono stata irresponsabile. Sono disposta a riferirlo onestamente al leader”. Dopo aver pregato ho provato un profondo senso di pace. Ho pensato a come a Dio piacciano le persone oneste che sanno chiamare le cose con il loro nome, che dovevo affrontare le cose con calma, non nascondere la verità, e che, indipendentemente da ciò che il leader pensava di me, dovevo praticare per essere una persona onesta. Allora ho detto la verità al leader: “Non ho prestato abbastanza attenzione alla coltivazione dei talenti, ma sono disposta a cambiare le cose in futuro”. Poi ho iniziato a svolgere davvero questo compito, e pochi giorni dopo ho trovato due persone che potevano essere coltivate. Successivamente, quando il leader mi ha scritto di nuovo per esaminare altri lavori e darvi seguito, anche quando alcuni di questi non davano buoni risultati, ero disposta ad affrontare la situazione con calma e a riferire onestamente le cose. Sebbene non sia ancora in grado di soddisfare gli standard di una persona onesta, sono disposta a perseguire la verità, a praticare secondo la parola di Dio e a liberarmi gradualmente della mia indole propensa all’inganno.