23. Essere altamente competitivi danneggia tutte le persone coinvolte

di Liu Xing, Cina

Nel 2016 sono stata eletta leader della chiesa. Mi sono sentita molto motivata e ho deciso di svolgere bene questo dovere e dare il massimo per gestire come si deve tutto il lavoro della chiesa, in modo che i fratelli e le sorelle capissero che avevano scelto la persona giusta. Tuttavia, presto ho scoperto che la sorella Li Xin, con cui collaboravo, aveva svolto il proprio dovere più a lungo di me, aveva una levatura migliore ed era capace di condividere sulla verità con maggiore chiarezza. Quando partecipavamo insieme alle riunioni, era in grado di risolvere la maggior parte delle questioni sollevate dai fratelli e dalle sorelle, e a loro piaceva ascoltare la sua condivisione. Vedendo tutto questo, mi sono sentita un po’ a disagio e ho pensato: “La condivisione di Li Xin sulla verità è davvero molto chiara ma, se continua così, gli altri proveranno ammirazione per lei. Allora chi presterà attenzione a me? Così non va, devo trovare un modo per dimostrare quanto valgo”. In seguito, restavo spesso sveglia fino a tardi per nutrirmi della parola di Dio ed equipaggiarmi con la verità. Durante le riunioni, ogni volta che la condivisione di qualcuno sulle parole di Dio era illuminante, mi affrettavo a prendere appunti per poterli condividere nelle riunioni con altri gruppi, facendo vedere ai fratelli e alle sorelle che anch’io avevo capito molto. In seguito, poiché Li Xin viveva in una zona relativamente remota, era scomodo per i fratelli e le sorelle consultarla con le loro domande, così ho visto in questo un’occasione per prendere in mano tutto il lavoro della chiesa e a volte ho dato disposizioni senza discuterne con Li Xin. Con il tempo, Li Xin ha cominciato a percepire che non stava ricoprendo un ruolo significativo e la motivazione per i suoi doveri ha iniziato a calare. Inoltre, i pesanti fardelli familiari rendevano il suo stato sempre più negativo e diverse volte, quando mi ha vista, ha addirittura emesso un pesante sospiro e ha detto di non essere in grado di compiere questo dovere. Sebbene sembrassi condividere con lei, interiormente speravo che rimanesse negativa, pensando che questo mi avrebbe permesso di distinguermi ancora di più. In seguito, a causa del suo stato costantemente scarso, Li Xin è stata destituita e la chiesa ha eletto una nuova leader, la sorella Wang Ling. Vedendo che Wang Ling aveva buona levatura, ho provato un senso di crisi e ho sentito che, dopo un po’ di formazione, avrebbe potuto superarmi, quindi non volevo che si distinguesse. È successo che Wang Ling, essendo stata eletta da poco, non avesse familiarità con il lavoro, così mi sono servita di questa scusa per prendere il pieno controllo del lavoro della chiesa negandole le opportunità di sfruttare il suo talento. Una volta, un compito della chiesa richiedeva condivisione e attuazione urgenti, ma poiché Wang Ling non era del posto, non era pratica di alcuni luoghi di riunione. Non l’ho portata con me per farle prendere confidenza con la zona né per realizzare il lavoro insieme, ma l’ho esclusa e ho attuato il lavoro nelle aree che dovevano far parte della sua competenza e responsabilità. In seguito, ho addirittura accennato ai fratelli e alle sorelle che Wang Ling non aveva alcun senso del fardello per il lavoro, e ho condiviso il modo in cui io da sola mi ero data da fare per attuarlo. Questo ha fatto sì che alcuni fratelli e sorelle diventassero prevenuti nei suoi confronti e non fossero disposti ad ascoltare la sua condivisione. Di conseguenza, Wang Ling è diventata negativa. Mi sono sentita un po’ in colpa, ma non ho riflettuto su me stessa. Invece, ho continuato a ostentare ai fratelli e alle sorelle quanto avessi sacrificato e sopportato nel mio dovere. I fratelli e le sorelle mi lodavano spesso per il senso del fardello e di responsabilità che avevo nei confronti del lavoro, dicendo che la chiesa non avrebbe potuto fare a meno di me. Mi sentivo veramente fiera di me stessa quando sentivo questo. In seguito, mi sono accorta che non stavo più ricevendo alcuna rivelazione o illuminazione dalle parole di Dio e che non avevo nulla da dire durante le preghiere. Trascorrevo le giornate in uno stato confuso e senza scopo, e anche i risultati del lavoro della chiesa avevano cominciato a diminuire. Allora finalmente mi sono resa conto che il mio stato non era giusto, così sono rivolta a Dio per pregare e cercare, chiedendoGli di illuminarmi e guidarmi per conoscere me stessa.

Ho letto la parola di Dio: “Qualsiasi dovere svolgano, gli anticristi cercano di ricoprire una posizione elevata, una posizione di autorità. Non potrebbero mai accontentarsi del loro posto di semplici seguaci. […] Hanno sempre intenzioni personali quando svolgono i loro doveri, e desiderano sempre distinguersi al fine di soddisfare il proprio bisogno di battere gli altri e di soddisfare i propri desideri e le proprie ambizioni. Nell’assolvimento dei loro doveri, oltre a essere altamente competitivi in ogni ambito, per distinguersi, per stare in vetta e superare gli altri, pensano anche a come mantenere il prestigio di cui godono al momento, la propria reputazione e la propria posizione. Se qualcuno minaccia il loro prestigio o la loro fama, non si fermano davanti a nulla, e non gli danno tregua, allo scopo di abbatterlo e liberarsi di lui. Ricorrono addirittura a mezzi spregevoli per opprimere coloro che sono in grado di perseguire la verità, che svolgono il loro dovere con lealtà e senso di responsabilità. Sono inoltre colmi di invidia e odio verso i fratelli e le sorelle che svolgono in modo eccellente il loro dovere. Odiano in particolar modo coloro che gli altri fratelli e sorelle appoggiano e approvano; credono che tali persone costituiscano una seria minaccia a ciò per cui essi lottano, alla loro reputazione e al loro prestigio, e in cuor loro giurano: ‘O tu o io, o me o te, non c’è posto per entrambi e, se non ti abbatto e non mi libero di te, non potrò mai vivere in pace!’ Sono del tutto intolleranti nei confronti dei fratelli e delle sorelle che esprimono un’opinione diversa, che li espongono o che minacciano il loro prestigio: pensano a ogni modo possibile per ottenere qualcosa su di loro, al fine di giudicarli e condannarli, di screditarli e abbatterli, e non si fermeranno finché non ci saranno riusciti(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte settima”). “Se qualcuno afferma di amare e di perseguire la verità, ma essenzialmente il suo obiettivo è quello di distinguersi, di mettersi in mostra, di indurre gli altri a stimarlo, di raggiungere i propri interessi, e se non assolve il suo dovere al fine di sottomettersi a Dio o di soddisfarLo, bensì per ottenere fama, guadagno e prestigio, allora il suo è un perseguimento illegittimo. Stando così le cose, quando si tratta del lavoro della chiesa, le azioni di simili persone costituiscono un ostacolo o aiutano a portarlo avanti? Sono chiaramente un ostacolo; non vi apportano alcun avanzamento. Alcuni sventolano la bandiera dell’eseguire il lavoro della chiesa eppure perseguono la propria fama, il proprio guadagno e il proprio prestigio, conducono un’operazione personale, si creano il proprio piccolo gruppo, il proprio piccolo regno: sono forse un tipo di persona che sta svolgendo il proprio dovere? Tutto il lavoro che svolgono sostanzialmente intralcia, disturba e danneggia il lavoro della chiesa(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte prima”). Ciò che la parola di Dio ha rivelato era esattamente il mio stato. Da quando ero diventata una leader, mi ero sempre concentrata su come gli altri mi consideravano. Quando ho scoperto che la sorella con cui stavo collaborando era migliore di me, non sono riuscita ad accettarlo e volevo competere e confrontarmi con lei. Dovevo solo superare gli altri e fare in modo che tutti avessero un’alta considerazione di me. Quando collaboravo con Li Xin, ho visto che la sua levatura era buona, come pure la sua capacità lavorativa, che la sua condivisione sulla verità era chiara, ed era in grado di risolvere i problemi dei fratelli e delle sorelle. Mi sentivo gelosa e non riuscivo ad accettarlo; temevo che i fratelli e le sorelle avrebbero avuto tutti un’alta considerazione di lei e mi avrebbero guardata dall’alto in basso. Così andavo in giro studiando la luce contenuta nella condivisione degli altri per farmi bella, nella speranza che così facendo gli altri avrebbero avuto un’alta considerazione di me. Per dimostrare che ero migliore di Li Xin, sono arrivata persino al punto di occuparmi personalmente di tutto il lavoro della chiesa, rifiutando di far intervenire Li Xin, estromettendola in segreto. Sono rimasta indifferente anche quando ho visto che lo stato di Li Xin non era buono, perché temevo che, se il suo stato fosse migliorato, i risultati del suo lavoro avrebbero superato i miei. Quando collaboravo con Wang Ling, ero anche altamente competitiva. Ero ben consapevole che Wang Ling aveva appena iniziato il suo addestramento da leader e che avrei dovuto aiutarla e sostenerla, ma quando ho visto che aveva una buona levatura, ho avuto timore che, non appena fosse riuscita a padroneggiare il lavoro, mi avrebbe superata e avrebbe influenzato il mio prestigio. Così lavoravo da sola per dimostrare la mia capacità lavorativa e non le davo alcuna opportunità di sfruttare appieno i suoi talenti. L’ho addirittura denigrata alle spalle mentre esaltavo me stessa, con il risultato che fratelli e sorelle sono diventati prevenuti nei suoi confronti e l’hanno esclusa, finché alla fine si è arresa alla negatività. Pensando a quello che avevo fatto, sentivo davvero di non avere umanità e di essere molto spregevole. I fratelli e le sorelle mi avevano scelta come leader e io avrei dovuto sfruttare questa opportunità. Avrei dovuto collaborare con i fratelli e le sorelle per svolgere bene il lavoro della chiesa. Tuttavia, non pensavo a come collaborare armoniosamente con gli altri nei miei doveri ed essere leale. Invece, ero in costante competizione per la fama e il guadagno, in modo che la gente mi tenesse in alta considerazione. Non solo il mio comportamento ha limitato le due sorelle, ma ha anche influenzato il lavoro della chiesa. Ora ero caduta nelle tenebre e questo era il castigo e la disciplina di Dio verso di me; mi sono resa conto che, se non avessi riflettuto e non mi fossi pentita, Dio mi avrebbe sdegnata. Questo pensiero mi ha molto spaventata, così ho subito pregato Dio: “O Dio, desidero mostrarTi il mio pentimento. Non gareggerò mai più con i fratelli e le sorelle”. Da allora, quando svolgevo i miei doveri, ho iniziato a mettermi intenzionalmente da parte e ho smesso di competere con Wang Ling. Al contrario, ho imparato a collaborare con lei nello svolgimento del lavoro della chiesa e ho iniziato ad aiutarla ad affrontare i suoi doveri il più rapidamente possibile. Lo stato di Wang Ling è migliorato, ha iniziato a svolgere attivamente i suoi doveri ed è riuscita a risolvere alcuni problemi reali. Quando ho visto questo mi sono vergognata. Sapevo che Wang Ling si era abbattuta perché ero sempre stata in competizione con lei e non le avevo mai dato l’opportunità di formarsi. Ora che stavamo collaborando, Wang Ling poteva sfruttare appieno i suoi talenti e anche i risultati ottenuti nella vita della chiesa erano migliorati. Ne sono stata molto felice e ho sentito di aver fatto qualche ingresso in questo campo, ma poiché la mia indole corrotta era profondamente radicata in me, non è passato molto tempo prima che tornassi di nuovo in uno stato di competizione per la fama e il guadagno.

Nel settembre del 2018, la nostra chiesa si è fusa con un’altra chiesa vicina e io sono stata scelta per essere di nuovo una leader. Ero molto felice, perché sentivo che continuare a essere una leader dopo la fusione della chiesa dimostrava che avevo capacità. Ma poi ho pensato alle due sorelle con cui dovevo collaborare. Una era la sorella Pang Jing, che aveva servito come leader per molti anni. Comprendeva molti principi, aveva una ricca esperienza ed era spesso in grado di condividere sulla verità e di risolvere i problemi dei fratelli e delle sorelle. L’altra era la sorella Chen Min, la cui levatura e capacità lavorativa erano piuttosto buone. Quindi mi sono sentita molto sotto pressione e ho avuto paura che i fratelli e le sorelle mi avrebbero guardata dall’alto in basso, dato che loro due erano migliori di me e io ero la più debole tra noi. Per questo motivo ho iniziato in segreto a raddoppiare i miei sforzi e ogni giorno ho trovato più tempo per andare alle riunioni di gruppo, perché pensavo di poterle superare svolgendo più lavoro, soffrendo di più e pagando un prezzo più alto di loro. In particolare, mi sono sforzata di trovare del tempo da trascorrere con i fratelli e le sorelle che rientravano nell’ambito di responsabilità di Pang Jing. Partecipavo a ogni singola riunione di gruppo, nella speranza di ottenere l’approvazione dei fratelli e delle sorelle di cui loro due erano responsabili. Una volta, ho sentito Pang Jing dire che nella sua zona c’era un gruppo i cui fratelli e sorelle non riuscivano mai a lavorare in armonia e che, nonostante avesse condiviso più volte con loro, non era stata in grado di risolvere il problema. Ho pensato: “Devo cogliere questa occasione per condividere su questo problema e risolverlo. Così dimostrerò che sono migliore di lei”. Quindi ho trovato subito il tempo per far visita a questo gruppo. Grazie alla mia paziente condivisione, alla fine ho risolto gli stati dei fratelli e delle sorelle. La sorella della casa ospitante ha persino lodato davanti a Pang Jing la mia capacità di risolvere i problemi. Mi sono sentita molto soddisfatta di me stessa quando l’ho sentito e mi sono ritenuta piuttosto capace. In seguito, per mostrare una buona immagine di me, trascorrevo spesso le giornate partecipando alle riunioni di vari gruppi e rimanevo alzata fino all’una di notte leggendo le parole di Dio e ricercando materiali, in modo da poter affrontare tempestivamente i problemi. Prima di ogni riunione, mi preparavo come se fossi un insegnante che pianificava le lezioni nella speranza che i fratelli e le sorelle vedessero che ero brava nel condividere sulla verità. Una volta, avendo partecipato a una riunione in un’altra zona, avevo perso una riunione di gruppo. Per far credere ai fratelli e alle sorelle che ero responsabile, dopo essere tornata il giorno dopo, mi sono affrettata a stringere i tempi per recuperare la riunione mancata. Ma inaspettatamente, sulla strada per la riunione, all’improvviso ho forato la gomma posteriore della mia bici elettrica. Mi sono ritrovata bloccata in mezzo al nulla, sotto la pioggia e la neve, e per un po’ non ho saputo cosa fare. Proprio quando non sapevo più cosa provare, mi sono improvvisamente ricordata che tutte le persone, gli eventi e le cose che ci capitano ogni giorno sono permessi da Dio, e che forse in quella situazione c’era una lezione che dovevo imparare. Dopo aver riflettuto, mi sono resa conto che la mia intenzione di partecipare alla riunione non era giusta. Non stavo partecipando per condividere sulle parole di Dio e comprendere la verità con i fratelli e le sorelle, ma piuttosto per servirmi di questa riunione come un’occasione per mostrare loro che avevo un senso del fardello e della responsabilità, facendo in modo che mi ammirassero. Stavo ancora agendo per la fama, il guadagno e il prestigio.

Più tardi, ho letto questo passo della parola di Dio: “Per ottenere potere e prestigio, la prima cosa che gli anticristi fanno nella chiesa è tentare di conquistarsi la fiducia e la stima degli altri, in modo da convincere e indurre più persone a stimarli e adorarli, raggiungendo così il loro obiettivo di avere l’ultima parola nella chiesa e di detenere il potere. Quando si tratta di ottenere il potere, sono abilissimi nel competere e lottare con gli altri. I loro principali rivali sono coloro che perseguono la verità, che godono di fama nella chiesa e che sono amati dai fratelli e dalle sorelle. Chiunque rappresenti una minaccia per il loro prestigio è un loro rivale. Competono risolutamente con chi è più forte di loro; e competono con chi è più debole di loro senza provare alcuna pietà. Hanno il cuore colmo di filosofie di lotta. Credono che senza competizione e senza lotta non si riesca a ottenere alcun vantaggio, e che solo competendo e lottando si possa ottenere ciò che si vuole. Per ottenere prestigio e assumere una posizione preminente all’interno di un gruppo di persone, gli anticristi fanno di tutto per competere con gli altri e non risparmiano nemmeno un singolo individuo che rappresenti una minaccia per il loro prestigio. Con chiunque interagiscano, sono estremamente desiderosi di competere e continuano a lottare anche con l’avanzare dell’età. Spesso dicono: ‘Potrei battere quella persona se gareggiassi contro di lei?’ Chiunque sia eloquente e sappia parlare in modo logico, strutturato e metodico diventa oggetto di invidia ed emulazione da parte loro. Ancora di più, diventa un loro rivale. Chiunque persegua la verità e possieda la fede, chiunque sia in grado di aiutare e sostenere spesso i fratelli e le sorelle e li metta in condizione di venire fuori dalla negatività e dalla debolezza, diventa anch’egli un loro rivale, così come lo diventa chiunque sia esperto in una determinata professione e goda di una certa stima da parte dei fratelli e delle sorelle. Chiunque ottenga dei risultati nel proprio lavoro e si procuri dei riconoscimenti da parte del Supremo diventa naturalmente per loro una fonte di competizione ancora maggiore. Quali sono i motti degli anticristi, indipendentemente dal gruppo in cui si trovano? Condividete i vostri pensieri. (Lottare con gli altri e con il Cielo è una fonte di godimento senza fine.) Non è una follia? È una follia. Ce ne sono altri? (Dio, ciò che pensano non è forse: ‘Nell’intero universo, solo io regno sovrano’? Ossia, vogliono essere i più prominenti e desiderano sempre superare qualsiasi persona con cui si trovino a contatto.) Questa è una delle loro idee. Qualche altro? (Dio, ho pensato a cinque parole: ‘Il vincitore è il re’. Penso che vogliano sempre essere superiori agli altri e distinguersi, dovunque si trovino, e che si impegnino a essere i più prominenti.) Le cose che avete detto sono per lo più dei tipi di idee; provate a usare un genere di comportamento per descriverli. Gli anticristi non vogliono necessariamente occupare la posizione più elevata in qualsiasi luogo si trovino. Ogni volta che si recano in un luogo, hanno un’indole e una mentalità che li costringe ad agire. Qual è questa mentalità? È ‘Devo competere! Competere! Competere!’ Perché tre ‘competere’, perché non uno solo? (La competizione è diventata la loro vita, è ciò di cui vivono.) Questa è la loro indole. Sono nati non solo in possesso di un’indole oltremodo arrogante e difficile da contenere, che consiste nel considerarsi secondi a nessuno, ma anche estremamente egocentrici. Nessuno sa porre freno a questa loro indole incredibilmente arrogante; essi stessi non sanno controllarla. Dunque la loro vita è tutto un lottare e competere. Per cosa lottano e competono? Naturalmente, competono per la fama, il guadagno, il prestigio, l’immagine e l’interesse personale. Non importa quali metodi debbano usare; purché ognuno si sottometta a loro, ed essi ottengano benefici e prestigio per sé stessi, hanno raggiunto il loro obiettivo. La loro voglia di competere non è uno svago passeggero; è un tipo di indole che deriva da una natura satanica. È come l’indole del gran dragone rosso che combatte con il Cielo, combatte con la terra e combatte con la gente. Ora, quando combattono e competono con gli altri all’interno della chiesa, cosa vogliono gli anticristi? Senza ombra di dubbio, competono per la reputazione e il prestigio. Ma se acquisiscono prestigio, cosa se ne fanno? Che vantaggio ne traggono se gli altri li ascoltano, ammirano e adorano? Neanche gli stessi anticristi sanno spiegarlo. In realtà, a loro piace godersi la reputazione e il prestigio, suscitare sorrisi in tutti ed essere salutati con lusinghe e ossequi(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Le parole di Dio rivelano che gli anticristi amano davvero la fama, il guadagno e il prestigio e che, a prescindere dalle persone con cui si trovano, amano competere e confrontarsi con gli altri. Vogliono sempre superare gli altri, in modo che la gente li guardi e li adori, e sono persino disposti a ricorrere a mezzi spregiudicati per competere e lottare contro gli altri per la fama, il guadagno e il prestigio. Non c’è cosa spregevole che non facciano. Riflettendo su me stessa alla luce delle parole di Dio, ho visto che l’indole che rivelavo era la stessa di un anticristo. Dall’infanzia fino all’età adulta avevo vissuto secondo veleni satanici come: “Mentre l’uomo si affanna verso l’alto, l’acqua scorre verso il basso” e “Ci può essere solo un maschio alfa”. A prescindere da cosa facessi, volevo sempre fare meglio degli altri e, ovunque andassi, volevo conquistare la loro lode e ammirazione. Anche dopo aver trovato Dio, volevo comunque mettermi in mostra ed essere migliore degli altri in tutto ciò che facevo, e continuavo a sforzarmi e a competere per la reputazione e il prestigio. Non riuscivo a collaborare in armonia con gli altri e avevo addirittura escluso e sminuito le mie sorelle collaboratrici per elevarmi. Anche nelle riunioni in cui condividevo sulla risoluzione dei problemi, il mio obiettivo era sempre e solo quello di superare le mie sorelle collaboratrici. Mi sono resa conto che vivere secondo questi veleni satanici mi aveva resa sempre più arrogante e maligna. Mi preoccupavo solo della mia reputazione e del mio prestigio, e non pensavo alle intenzioni di Dio né agli interessi della chiesa. Di conseguenza, facevo del male ai miei fratelli e alle mie sorelle e intralciavo e disturbavo il lavoro della chiesa. Ho pensato a quegli anticristi che erano stati espulsi, che per consolidare la propria posizione erano arrivati al punto di escludere e reprimere chi dissentiva. Avevano intralciato e disturbato il lavoro della chiesa, e alla fine erano stati eliminati per aver offeso l’indole di Dio con le loro numerose azioni malvagie. Mi sono resa conto che stavo percorrendo lo stesso cammino di quegli anticristi. Continuavo a perseguire reputazione e prestigio e, se non mi fossi pentita, avrei sicuramente offeso l’indole di Dio e sarei stata punita da Lui. Mi sono sentita davvero spaventata e mi sono trovata piena di rammarico e sensi di colpa. Ho deciso tra me: “Devo ribellarmi alla carne, praticare la verità e collaborare in armonia con le sorelle per svolgere bene il mio dovere”.

Più tardi, ho letto questo passo della parola di Dio: “Devi imparare a lasciar andare e mettere da parte queste cose, a raccomandare gli altri, a permettere loro di distinguersi. Non lottare, non affrettarti a trarre vantaggio dalle opportunità di emergere e di eccellere. Devi essere in grado di mettere da parte queste cose, ma devi anche non ritardare lo svolgimento del tuo dovere. Sii una persona che lavora in un tranquillo anonimato e non si mette in mostra davanti agli altri mentre assolvi fedelmente il tuo dovere. Più rinunci al tuo orgoglio e al tuo prestigio e più lasci andare i tuoi interessi, più ti sentirai in pace e più vi sarà luce nel tuo cuore, e più migliorerà il tuo stato. Più lotti e competi, più tenebroso diventerà il tuo stato. Se non Mi credi, prova e vedrai! Se vuoi invertire questo tipo di stato corrotto e non essere dominato da queste cose devi ricercare la verità, comprendere chiaramente l’essenza di queste cose e poi accantonarle e abbandonarle(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). “Non agire sempre per il tuo tornaconto e non considerare costantemente i tuoi interessi personali; non preoccuparti degli interessi degli uomini e non pensare affatto al tuo orgoglio, alla tua reputazione e al tuo prestigio. Devi prima considerare gli interessi della casa di Dio e farne la tua priorità. Devi tenere in considerazione le intenzioni di Dio e cominciare col riflettere se ci siano state o meno impurità nello svolgimento del tuo dovere, se tu sia stato fedele, se tu abbia adempiuto le tue responsabilità e abbia dato tutto te stesso e, allo stesso modo, se tu abbia o meno riflettuto con tutto il cuore sul tuo dovere e sul lavoro della chiesa. Devi considerare queste cose(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). Le parole di Dio mi hanno fornito un cammino di pratica. Nel gestire le questioni, devo imparare a mettere da parte i miei interessi personali, la mia reputazione e il mio prestigio, e dare priorità agli interessi della chiesa. Solo così potrò svolgere bene il mio dovere. Riflettendo sul fatto che la levatura delle mie sorelle collaboratrici era migliore della mia e che riuscivano a risolvere i problemi reali, ho capito che questo reca vantaggio al lavoro della chiesa e all’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle; inoltre, dovrei collaborare di più con loro, imparando dai loro punti di forza e completandoci a vicenda. È così che il lavoro della chiesa può conseguire risultati migliori e le mie manchevolezze possono essere integrate, per poter svolgere il mio dovere secondo l’intenzione di Dio. Dopo questo, ho praticato secondo le parole di Dio, senza più considerare se i fratelli e le sorelle con cui collaboravo fossero migliori di me, ma concentrandomi solo sul mio ruolo nel dovere. Mi sono anche confidata con le mie sorelle collaboratrici in condivisione sulla corruzione che avevo rivelato durante quel periodo e sulle riflessioni e comprensioni a cui ero giunta. Dopo avermi ascoltata, le sorelle non mi hanno guardata dall’alto in basso, anzi, hanno condiviso e mi hanno aiutata. In seguito, abbiamo discusso insieme sul lavoro e abbiamo collaborato in armonia. Dopo qualche tempo, il lavoro della chiesa ha fatto progressi.

Un giorno, i leader superiori hanno inviato una lettera in cui si diceva che avrebbero eletto un predicatore tra la leadership della chiesa. Ho sentito il cuore agitarsi, perché volevo essere scelta, ma poi ho pensato: “Chen Min comprende la verità meglio di me, ha buona levatura e capacità lavorativa, quindi, in base ai principi, sarebbe più adatta”. Ma mi sentivo comunque un po’ a disagio e ho pensato: “Se veramente Chen Min diventa la predicatrice, cosa penseranno di me i fratelli e le sorelle? Diranno che non sono brava come lei?” Ero in una feroce lotta interiore. In quel momento, mi è venuto chiaro alla mente un passo delle parole di Dio: “Devi imparare a lasciar andare e mettere da parte queste cose, a raccomandare gli altri, a permettere loro di distinguersi. Non lottare, non affrettarti a trarre vantaggio dalle opportunità di emergere e di eccellere. Devi essere in grado di mettere da parte queste cose, ma devi anche non ritardare lo svolgimento del tuo dovere. Sii una persona che lavora in un tranquillo anonimato e non si mette in mostra davanti agli altri mentre assolvi fedelmente il tuo dovere(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). L’illuminazione e la guida delle parole di Dio mi hanno rischiarato il cuore. Ho pensato a come mi crogiolavo spesso in un’indole corrotta, mettendomi fortemente in competizione e cercando di superare gli altri, e ogni volta che si presentava qualcosa che mi avrebbe permesso di farmi un nome, mi ritrovavo a competere con gli altri e a cercare di superarli. Questo non solo vincolava le persone, ma influenzava anche il lavoro della chiesa. Quando ho pensato a queste cose, mi sono ritrovata piena di rammarico. Ora dovevo ribellarmi alla mia indole satanica, mettere da parte reputazione e prestigio, e porre al primo posto il lavoro della chiesa. Chen Min svolgeva i suoi doveri da più tempo di me e condivideva sulla verità in modo più concreto, quindi sarebbe stato più vantaggioso per il lavoro della chiesa se fosse stata lei a essere eletta predicatrice. Pensando a questo, ho votato per Chen Min. Dopo aver praticato in questo modo, ho sentito un senso di pace e tranquillità nel mio cuore. Sono state le parole di Dio a provocare questo cambiamento in me. Grazie a Dio!

Pagina precedente: 22. Una questione di poco conto ha rivelato il mio vero io

Pagina successiva: 25. Diffondere il Vangelo durante la pandemia

Sei fortunatoad accederea questo sito Web,avrai l’opportunitàdi accogliere il Signoree trovare la viaper sbarazzarti della sofferenza. Vuoi guadagnare questa benedizione di Dio?

Contenuti correlati

Impostazioni

  • Testo
  • Temi

Colori omogenei

Temi

Carattere

Dimensioni carattere

Interlinea

Interlinea

Larghezza pagina

Indice

Cerca

  • Cerca in questo testo
  • Cerca in questo libro