22. Una questione di poco conto ha rivelato il mio vero io
Nell’aprile del 2021, lavoravo nella chiesa come supervisore del lavoro basato sui testi. Un giorno ho ricevuto una lettera dai leader superiori: mi chiedevano di scrivere una valutazione su Liu Li, una leader della chiesa. Doveva essere completata e consegnata entro tre giorni. Mi è venuto spontaneo fare congetture: “Perché mi hanno improvvisamente chiesto di valutare Liu Li? Forse le sue capacità lavorative sono scarse e stanno raccogliendo opinioni su di lei per valutare se destituirla? Oppure vedono che ha un senso del fardello e svolge un lavoro reale e vogliono promuoverla? Se è ciò che accadrà e io metto in evidenza le sue manchevolezze, i superiori diranno che sono ingiusta nel trattare le persone? Direbbero che tutti hanno manchevolezze e che descrivere una persona dotata di potenziale da coltivare in una luce così negativa dimostra una mancanza di discernimento? Ma se Liu Li deve essere destituita e io invece metto in evidenza i suoi punti di forza, loro diranno che non ho alcuna levatura? Io supervisiono il lavoro basato sui testi e spesso condivido con i fratelli e le sorelle sui principi per discernere le persone; se nelle mie valutazioni descrivessi in una luce tanto positiva una persona che va destituita, mostrando mancanza di discernimento, i superiori potrebbero chiedersi se qualcuno con la mia levatura possa svolgere bene un dovere così importante. Se ciò dovesse accadere, si farebbero sicuramente una cattiva impressione di me”. Con questi pensieri in mente, mi sono detta che dovevo gestire la situazione con cautela e scrivere accuratamente la valutazione su Liu Li prima di consegnarla. Sapendo che Wang Ying, collaboratrice di Liu Li, sarebbe passata a trovarmi il giorno dopo, mi è venuta un’idea. Ho pensato: “Potrei intanto cercare di ottenere qualche indizio da Wang Ying e sondare un po’ il terreno per scoprire se Liu Li verrà promossa o destituita. Se capisco in quale direzione andrà lei, sarà più facile redigere la valutazione. Se sarà promossa, metterò in risalto i suoi punti di forza; se verrà destituita, evidenzierò le sue manchevolezze. Scriverò la valutazione in base alle intenzioni dei leader superiori. In questo modo, diranno sicuramente che ho un certo discernimento come supervisore e non finirò per rendermi ridicola”.
Il giorno dopo, un’altra leader della chiesa, Wang Ying, è venuta da me per discutere di questioni di lavoro, ma io non ero concentrata sul riferirle della situazione lavorativa; invece, continuavo a chiedermi: “Cosa posso dire per convincere Wang Ying a dirmi cosa succederà a Liu Li, senza che lei se ne accorga?” Non appena Wang Ying ha finito di parlare, ho iniziato consapevolmente a fare domande inquisitorie: “Tu sei l’unica che è venuta a discutere di lavoro con noi negli ultimi tempi. Perché Liu Li non è venuta? È impegnata?” Lei ha risposto pacatamente: “È presa da altri lavori”. Ho ipotizzato che Liu Li forse stava per essere destituita, però non potevo esserne certa. Non ho osato chiedere direttamente, perché temevo che Wang Ying potesse dire che non ero concentrata sul mio lavoro, così ho continuato a indagare indirettamente: “Voi due siete le uniche leader in giro, come fate a gestire il carico di lavoro?” Dopo aver chiesto, ho osservato attentamente ogni suo sguardo ed espressione mentre parlava, cercando di trovare anche il più piccolo indizio da poter utilizzare per capire cosa stesse succedendo a Liu Li. Ma, con mia grande sorpresa, Wang Ying ha semplicemente risposto: “Ultimamente il lavoro è stato molto impegnativo”. La sua risposta non mi forniva ancora alcuna informazione chiara, per cui mi sentivo molto in ansia. Cosa dovevo fare? Non sapevo ancora se Liu Li sarebbe stata promossa o destituita. La scadenza per la consegna della valutazione si avvicinava, eppure non riuscivo a decidermi a scriverla, perché non ero certa di come farlo correttamente. Mi sono detta: “Se invece scrivessi solo quello che so e poi spiegassi ai leader superiori che ho visto Liu Li soltanto poche volte e non la conosco bene, perciò la mia valutazione potrebbe non essere accurata?” Ma poi ci ho ripensato: “I leader superiori diranno che ho scarsa levatura e che non so capire a fondo le cose dal momento che sono un supervisore ma non sono stata in grado di discernere una persona dopo averla incontrata diverse volte? Sarebbe talmente imbarazzante! Lasciamo perdere. Tanto vale non scrivere la valutazione, almeno non si accorgeranno se manco di discernimento”. Di conseguenza, non ho scritto la valutazione. Tuttavia, quando in seguito ho riflettuto sulla questione, mi sono sentita molto in colpa. Ho capito che la casa di Dio ci richiede di valutare le persone in modo equo e oggettivo, principalmente per capire se una persona è in linea con i principi di coltivazione e selezione, oppure per supervisionare e verificare se sta svolgendo un lavoro effettivo ed è qualificata per la sua mansione. Selezionare la persona giusta per una mansione è fondamentale, perché influisce direttamente sull’efficienza del lavoro ed è una questione che riguarda la protezione del lavoro della casa di Dio; inoltre, scrivere quella valutazione poteva garantirmi l’accesso alla verità di essere una persona onesta. Allora perché ero così riluttante a mettere nero su bianco? Perché ero tanto turbata? Ho pregato Dio: “Dio, il compito di scrivere la valutazione su Liu Li mi ha provocato un tale conflitto. Ero esitante e fin troppo cauta su questo argomento e temevo che, se il mio discernimento fosse stato carente e la valutazione inesatta, i leader superiori mi avrebbero guardata dall’alto in basso, quindi non ero disposta a scriverla. Dio, Ti prego, guidami a riconoscere la mia indole corrotta”.
Durante le mie devozioni, ho letto queste parole di Dio: “Gli anticristi sono ciechi nei confronti di Dio, ed Egli non ha posto nei loro cuori. Quando costoro incontrano Cristo, non Lo trattano diversamente da una persona comune, prendendo continuamente spunto dalle Sue espressioni e dal Suo tono, cambiando il proprio a seconda della situazione, senza mai dire come stanno realmente le cose, senza mai dire nulla di sincero, pronunciando solo parole vuote e dottrine nel tentativo di ingannare e raggirare il Dio concreto che sta davanti ai loro occhi. Non hanno affatto un cuore che teme Dio. Non sono neppure capaci di parlare a Dio con il cuore, di dire qualcosa di vero. Parlano nello stesso modo in cui un serpente striscia, con una traiettoria tortuosa e indiretta. Lo stile e la direzione delle loro parole sono come un tralcio di una pianta di melone che si arrampica lungo un palo. Per esempio, quando tu dici che qualcuno è di buona levatura e che potrebbe essere promosso, loro parlano immediatamente di quanto costui sia valido e di ciò che si manifesta e si rivela in lui; se tu dici che qualcuno è cattivo, si affrettano a parlare di quanto questa persona sia cattiva e malevola, di come causi disturbi e intralci nella chiesa. Quando ti informi riguardo a delle situazioni reali, non hanno nulla da dire; prevaricano, aspettando che tu giunga a una conclusione, cercando di captare il significato delle tue parole, in modo da allineare ciò che dicono ai tuoi pensieri. Tutto ciò che dicono sono parole gradevoli, lusinghe e ossequiosità; dalle loro bocche non esce una sola parola sincera. È così che interagiscono con le persone e si comportano verso Dio: fino a tal punto sono propensi all’inganno. Questa è l’indole di un anticristo” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10: Parte seconda”). “Le parole di Satana hanno una certa caratteristica: ciò che Satana dice ti rende perplesso, incapace di percepire la fonte delle sue parole. A volte Satana ha degli obiettivi e parla ponderatamente, mentre altre volte, governate dalla sua natura, le sue parole emergono spontaneamente, ed escono direttamente dalla sua bocca. Satana non investe molto tempo nel soppesare tali parole; anzi, le pronuncia senza pensare. Quando Dio gli chiese da dove venisse, Satana rispose con poche parole ambigue. Tu rimani alquanto perplesso, non sapendo esattamente da dove venga. C’è qualcuno tra voi che parla così? Che modo di parlare è questo? (È ambiguo e non dà una risposta certa.) Quali parole dovremmo usare per descriverlo? È fuorviante e ingannevole. Supponiamo che qualcuno non voglia far sapere agli altri cosa ha fatto ieri. Tu gli domandi: ‘Ieri ti ho visto. Dove stavi andando?’ Lui non ti dice direttamente dov’è andato. Invece ti risponde: ‘Che giornata ieri. Così stancante!’ Ha risposto alla tua domanda? Sì, ma non ti ha dato la risposta che volevi. Ecco la ‘genialità’ dello stratagemma verbale dell’uomo. Non puoi mai scoprire cosa voglia dire, né individuare la fonte o l’intenzione dietro alle sue parole. Non sai cosa stia cercando di evitare perché nel suo cuore ha un proprio racconto: ecco l’insidia. Anche tra di voi c’è qualcuno che parla spesso in questo modo? (Sì.) Qual è dunque il vostro scopo? Non è forse, a volte, quello di proteggere i vostri interessi, altre volte di difendere il vostro orgoglio, la vostra posizione e la vostra immagine, di preservare i segreti della vostra vita privata? Qualunque sia lo scopo, non può essere separato dai vostri interessi, è legato a essi. Non è forse questa la natura dell’uomo? Chiunque abbia questo tipo di natura ha uno stretto legame con Satana, se non fa addirittura parte della sua famiglia. Possiamo dire così, non è vero? In generale, questa dimostrazione è esecrabile e ripugnante” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IV”). Dio espone che gli anticristi, nei loro rapporti con Lui, agiscono sempre in modo ingannevole, prendendo spunto dalla Sua espressione prima di decidere come agire. Non parlano onestamente davanti a Cristo e usano la meschinità umana per ingannare Dio. La loro indole è veramente propensa all’inganno e malvagia e porta Dio a detestarli. Riflettendo, mi sono resa conto di essermi comportata allo stesso modo. I leader superiori mi avevano chiesto di scrivere una valutazione di Liu Li e, a prescindere dal fatto che la sorella dovesse essere promossa o destituita, avrei dovuto scrivere la mia valutazione basandomi su ciò che avevo capito di lei, in modo oggettivo e concreto, dato che lo scopo era quello di sostenere il lavoro della chiesa. Tuttavia, invece di pensare a come parlare onestamente e a scrivere ciò che sapevo in modo equo e oggettivo, adempiendo la mia responsabilità, avevo dapprima ipotizzato quale fosse il significato di quella richiesta di valutazione e come scriverla a mio vantaggio. Temevo che, se la mia valutazione fosse stata imprecisa, i leader superiori avrebbero visto le mie manchevolezze e avrebbero pensato che non avevo discernimento e si sarebbero fatti una cattiva impressione di me. Per proteggere la mia immagine e il mio prestigio agli occhi dei superiori, volevo capire le loro intenzioni e prendere spunto da quelle. Quando Wang Ying era venuta a esaminare il mio lavoro, non ero concentrata sul fornire un resoconto adeguato, ma invece mi stavo scervellando, pensavo a come fare in modo che Wang Ying mi dicesse cosa stava succedendo a Liu Li. Se Liu Li stava per essere promossa, avrei preso spunto da quello e l’avrei adulata, avrei evidenziato i suoi punti di forza e sminuito le sue manchevolezze; se, invece, Liu Li stava per essere destituita, avrei enfatizzato le sue manchevolezze. Credevo che consegnare una valutazione di quel tipo avrebbe indotto i leader superiori a pensare che ero un supervisore di buona levatura, che valutavo le persone in modo accurato e non ero così carente. Quando valutavo qualcuno come buono o cattivo, non mi basavo su fatti e verità principi, ma piuttosto sul fatto che la persona venisse promossa o destituita. Mi muovevo solo in base a dove soffiava il vento, rendendo la valutazione non oggettiva né veritiera. Ogni persona ha punti di forza e debolezze, quindi dovevo scrivere le valutazioni in modo equo, oggettivo e veritiero. Se quella persona non è brava e io scrivo una valutazione positiva, allora sto perpetrando un inganno e se questo fuorvia gli altri e provoca conseguenze negative, intralcia e disturba il lavoro della chiesa, allora sto commettendo il male e mi sto opponendo a Dio. Al contrario, se quella persona persegue la verità e io scrivo una valutazione negativa, allora sono sleale nei suoi confronti, la danneggio e le nego l’opportunità di formarsi. Mi era stato chiesto di valutare una persona perché si voleva esaminarla e valutarla in modo esaustivo secondo le opinioni della maggioranza, perché questo garantisce accuratezza e obiettività. Pertanto, ogni valutazione è importante. Io, però, ero guidata dalla mia indole corrotta, cercavo di esagerare o sminuire i punti di forza e le debolezze di una persona a mio vantaggio, il che può fuorviare gli altri e rende difficile per i leader superiori avere una comprensione accurata e obiettiva di una persona. Stavo involontariamente ostacolando e intralciando il lavoro della casa di Dio di selezionare e coltivare le persone. Ho capito che la mia indole è come quella di un anticristo e che cercavo di parlare e ascoltare per il mio interesse personale, tentando di leggere tra le righe e facendo di tutto per carpire informazioni. Ero così propensa all’inganno e vivevo senza alcuna dignità o integrità. Ho pensato alle parole di Dio: “Onestà significa donare il vostro cuore a Dio, essere sinceri con Lui in ogni cosa, aperti con Lui in ogni cosa, senza mai nascondere i fatti, senza tentare di ingannare i superiori e i subordinati e senza fare le cose solo per ingraziarsi Dio. In breve, essere onesti vuol dire essere puri nelle vostre azioni e parole, e non ingannare né Dio né gli uomini” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). I requisiti di Dio nei nostri confronti non sono elevati. Egli spera semplicemente che parliamo e agiamo con franchezza, chiamando le cose con il loro nome, e che siamo onesti, pratici e aperti, evitando di mentire, ingannare e dissimulare. Non conoscevo bene Liu Li e non riuscivo a discernerla in maniera accurata, quindi avrei dovuto scrivere la mia valutazione in base a ciò che sapevo e dire la verità. Dovevo solo non avere secondi fini e non commettere inganni ed essere nient’altro che pratica ed equa nel trattare gli altri. Invece le mie intenzioni erano inappropriate e avevo cercato di usare quella valutazione per ottenere il favore dei leader superiori; pertanto, avevo tentato di valutare le loro preferenze e intenzioni e decidere come scrivere la valutazione in base ai loro desideri. I leader superiori volevano esaminare una persona chiedendo la mia valutazione, ma non avevano ottenuto da me una sola parola onesta. Un simile atteggiamento era ben lontano dal praticare di essere una persona onesta! Resami conto di questo, mi sono sentita disgustata dalla mia indole propensa all’inganno.
In seguito, ho letto queste parole di Dio: “E cosa significa temere Dio ed evitare il male? Quando valuti qualcuno, per esempio: questo ha a che fare con il temere Dio ed evitare il male. Come valuti le persone? (Dobbiamo essere onesti, giusti ed equi, e le nostre parole non devono essere basate sui nostri sentimenti.) Quando dici esattamente ciò che pensi e ciò che hai visto, sei sincero. Innanzitutto, praticare la sincerità è in linea con il seguire la via di Dio. Questo è ciò che Dio insegna agli uomini; questa è la via di Dio. Qual è la via di Dio? Temere Dio ed evitare il male. La sincerità non fa forse parte del temere Dio ed evitare il male? E non significa forse seguire la via di Dio? (Sì.) Se non sei sincero, quello che hai visto e quello che pensi non corrisponde a quello che esce dalla tua bocca. Qualcuno ti chiede: ‘Qual è la tua opinione su quella tale persona? È responsabile nei confronti del lavoro della chiesa?’, e tu rispondi: ‘È bravissimo. È più responsabile di me, la sua levatura è migliore della mia, ha anche una buona umanità. È maturo e stabile’. Ma è questo che pensi nel tuo cuore? In realtà, ciò che vedi è che, sebbene quella persona abbia levatura, è inaffidabile, alquanto propensa all’inganno e molto calcolatrice. Questo è ciò che pensi davvero nella tua mente ma, quando arriva il momento di parlare, dici a te stesso: ‘Non posso dire la verità. Non devo offendere nessuno’, quindi ti affretti a dire qualcos’altro e scegli cose belle da dire, ma nulla di ciò che dici è ciò che pensi davvero; si tratta solamente di bugie e falsità. Questo indica forse che segui la via di Dio? No. Hai intrapreso la via di Satana, la via dei demoni. Qual è la via di Dio? È la verità, la base da cui dovrebbe dipendere il comportamento delle persone, è la via del temere Dio ed evitare il male. Se pure parli con un’altra persona, anche Dio ascolta; Egli osserva e sottopone a scrutinio il tuo cuore. La gente ascolta quello che dici, mentre Dio sottopone a scrutinio il tuo cuore. Le persone sono forse in grado di sottoporre a scrutinio il cuore degli uomini? Nel migliore dei casi, le persone possono vedere che non stai dicendo la verità; possono vedere quello che c’è in superficie, ma solo Dio può vedere nel profondo del tuo cuore. Solo Dio può vedere cosa stai pensando, cosa stai progettando e quali piccole trame, vie infide e pensieri attivi hai nel cuore. Quando vede che non stai dicendo la verità, quali sono l’opinione e la valutazione che Dio ha di te? Che, in questo caso, non hai seguito la via di Dio, perché non hai detto la verità” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalle parole di Dio risulta chiaro che a Lui piacciono le persone oneste, che hanno un cuore che teme Dio e Lo onorano come grande, indipendentemente da ciò che devono affrontare. Non avevo mai pensato che scrivere valutazioni implicasse la verità del temere Dio, quindi non avevo preso sul serio quella valutazione. Ora, riflettendo sulla questione della valutazione di Liu Li, mi era chiaro che avesse alcune manchevolezze e carenze nel suo dovere, ma anche punti di forza e se non fossi riuscita a discernerla con precisione, avrei dovuto riferire ciò che avevo osservato in prima persona, accettare lo scrutinio di Dio ed essere onesta e non propensa all’inganno. Ecco cosa significava dire la verità ed essere una persona onesta. Invece, per proteggere il mio orgoglio e il mio prestigio, temevo che, se la mia valutazione fosse stata imprecisa, i leader superiori avrebbero potuto capirmi a fondo e avevo paura di perdere la faccia e di essere guardata dall’alto in basso, così ero ricorsa all’inganno e non avevo detto la verità. Avevo scelto di non scrivere la valutazione piuttosto che rischiare di perdere la faccia. Ero così propensa all’inganno e sospettosa! Non ero disposta a essere onesta e a dire la verità, il che dimostrava che non avevo affatto un cuore che teme Dio! Le persone che hanno un cuore che teme Dio sono caute e attente nel valutare gli altri e sanno esprimere in modo pragmatico la loro comprensione e le loro opinioni su una persona. Riescono a farlo senza scopi personali e a dire tutto ciò che sanno, non esagerano né nascondono le cose. Questo è il comportamento di una persona onesta. Tuttavia, quando gli uomini privi di un cuore che teme Dio valutano gli altri, non considerano se le loro parole siano fondate sui fatti o se offendano Dio e si limitano a dire quello che torna loro vantaggioso e dalla loro bocca non esce nemmeno una verità. Possiedono un’indole così propensa all’inganno. Questa volta, attraverso quella valutazione, ero stata rivelata e avevo capito che non riuscivo ad accettare lo scrutinio di Dio nel mio dovere, che mi mancava un cuore che teme Dio e che avevo agito in base a ciò che era vantaggioso per me stessa, mettendo i miei interessi al di sopra del praticare la verità. Ciò significava che stavo percorrendo il cammino di opposizione a Dio. Non mi aspettavo di ritrovarmi, dopo tanti anni di fede in Dio, con un’indole satanica immutata e di essere ancora propensa all’inganno quando c’erano in gioco i miei interessi. Sarebbe stato così pericoloso continuare così! Nel mio cuore ho pregato Dio per pentirmi, chiedendoGli di guidarmi verso una comprensione più profonda della mia indole satanica.
Un giorno, durante le mie devozioni, ho letto queste parole di Dio: “La più difficile è la malvagità, perché è diventata la natura umana e gli uomini cominciano a elogiarla, e per di più a loro non sembrerà malvagio avere ancora più malvagità. Un’indole malvagia è quindi perfino più difficile da individuare rispetto a una intransigente. Alcuni dicono: ‘Come può essere difficile da individuare? Tutti hanno bramosie malvagie. Non è forse malvagità questa?’ Questo è superficiale. Qual è la vera malvagità? Quali stati sono malvagi quando si manifestano? Si tratta di un’indole malvagia quando le persone usano affermazioni altisonanti per celare gli intenti malvagi e vergognosi che giacciono nel profondo del loro cuore, e poi inducono gli altri a credere che tali affermazioni siano ottime, oneste e legittime, e infine realizzano i loro secondi fini? Perché questo si definisce essere malvagi e non essere propensi all’inganno? In termini di indole ed essenza, la propensione all’inganno non è un gran male. È più grave essere malvagi che non essere propensi all’inganno: si tratta di un comportamento più insidioso e abietto rispetto alla propensione all’inganno, ed è difficile che una persona comune lo capisca fino in fondo. Per esempio, che tipo di parole usa il serpente per sedurre Eva? Parole pretestuose, che suonano corrette e sembrano pronunciate per il tuo bene. Tu non sei consapevole che in esse ci sia qualcosa di sbagliato o che celino un qualsiasi intento maligno e, allo stesso tempo, non sei in grado di abbandonare questi suggerimenti fatti da Satana. Questa è la tentazione. Quando sei tentato e dai ascolto a simili parole, non puoi fare a meno di essere sedotto ed è probabile che cadrai in una trappola, permettendo così a Satana di realizzare il suo obiettivo. Questa è la malvagità. Il serpente usò lo stesso metodo per sedurre Eva. È forse un genere di indole? (Sì.) Da dove deriva? Dal serpente, da Satana. Questo genere di indole malvagia è insito nella natura umana” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo la conoscenza di sé è di aiuto nel perseguire la verità”). Dio espone che quando le persone interagiscono tra loro, spesso usano affermazioni altisonanti e sembrano impegnarsi in una comunicazione legittima, ma in realtà è piena di imbrogli. Usano affermazioni che sembrano valide e corrette per celare le intenzioni nascoste e raggiungere gli obiettivi. Questa è un’indole malvagia e Dio detesta e odia tali persone nel modo più assoluto. A quel punto, mi sono resa conto di quanto fosse grave la mia indole malvagia. Quando Wang Ying era venuta a verificare il mio lavoro, con il pretesto di preoccuparmi per Liu Li, avevo fatto di tutto per chiedere se fosse impegnata nel lavoro, dicendo che non la vedevo da molto tempo. Il quesito sembrava scaturire da una preoccupazione legittima per lei, mentre in realtà stavo cercando di usarlo per ottenere le informazioni che volevo da Wang Ying e indurla a rivelare cosa ne sarebbe stato di Liu Li. Tuttavia, dal momento che Wang Ying non assecondava le mie domande, avevo cambiato strategia e iniziato a chiedere informazioni su Liu Li con il pretesto di interessarmi del lavoro della chiesa. Mi sono resa conto che, nei miei discorsi e nelle azioni, stavo costantemente tramando per raggiungere i miei obiettivi, tendendo una trappola a Wang Ying senza che se ne accorgesse, facendo di tutto per usare una conversazione apparentemente normale per indurla a dire ciò che volevo, in modo da ottenere le informazioni che cercavo. Mantenevo una calma esteriore e non sembrava che ci fosse nulla di strano, ma dentro di me stavo tramando e complottando. Non ero sincera quando parlavo o interagivo con gli altri e invece mi affidavo alla mia indole satanica e tramavo contro di loro e li manipolavo. Ho capito che la mia natura era veramente malvagia! Proprio come il serpente che tentò Eva a mangiare dall’albero della conoscenza del bene e del male: le sue parole sembravano corrette, ma erano sottilmente e indirettamente fuorvianti e nascondevano le sue vere intenzioni. Questa è l’indole malvagia di Satana. La natura delle mie parole e delle mie azioni non era forse come quella del serpente? Era un modo così infido e subdolo di vivere! Si trattava solo di scrivere una valutazione e non c’erano di mezzo interessi di rilievo, ma stavo usando metodi così spregevoli e vili per essere propensa all’inganno e subdola. Se questa mia indole fosse rimasta invariata, allora, qualora avessi dovuto affrontare questioni che coinvolgevano interessi rilevanti, sicuramente avrei ingannato le persone e imbrogliato Dio con la mia indole malvagia e propensa all’inganno e mi sarei macchiata di mali ancora più grandi che avrebbero offeso l’indole di Dio. Ho capito quale pericolo avrei corso se la mia indole malvagia e propensa all’inganno fosse rimasta invariata.
In seguito, ho letto queste parole di Dio: “Il Mio Regno necessita di persone oneste, non ipocrite o false. Nel mondo gli uomini sinceri e onesti non sono forse impopolari? Io sono l’esatto contrario. È accettabile che gli uomini onesti vengano a Me; questo genere di persone Mi allieta, oltre al fatto che ho bisogno di loro. È proprio questa la Mia giustizia” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 33”). “Nel periodo in cui si pratica l’essere persone oneste, è inevitabile andare incontro a molti fallimenti e a momenti in cui si manifesta la propria corruzione. Ci possono essere occasioni in cui le parole e i pensieri non sono allineati, o momenti di finzione e inganno. Tuttavia, indipendentemente da ciò che ti capita, se vuoi dire la verità ed essere una persona onesta, devi essere in grado di abbandonare il tuo orgoglio e la tua vanità. Quando non capisci qualcosa, di’ che non capisci; quando una cosa non ti è chiara, di’ che non ti è chiara. Non aver paura che gli altri ti guardino dall’alto in basso o che pensino male di te. Se insisti nell’esprimerti dal profondo del cuore e nel pronunciare la verità in questo modo, proverai gioia, pace e un senso di libertà e affrancamento nel cuore, e non sarai più vincolato dalla vanità e dall’orgoglio. A prescindere dalle persone con cui interagisci, se sai esprimere ciò che pensi davvero, aprire il tuo cuore agli altri e non fingere di sapere cose che non sai, allora questo è un atteggiamento sincero. A volte le persone ti guarderanno dall’alto in basso e ti daranno dello sciocco perché dici sempre la verità. Come dovresti comportarti in una situazione del genere? Dovresti dire: ‘Anche se tutti mi danno dello sciocco, io intendo essere una persona onesta anziché ingannevole. Parlerò in modo sincero e attenendomi ai fatti. Benché io sia immondo, corrotto e privo di valore davanti a Dio, dirò comunque la verità senza finzioni o camuffamenti’. Se ti esprimerai in questo modo, il tuo cuore sarà saldo e in pace. Per essere una persona onesta, occorre abbandonare la vanità e l’orgoglio e, se si vuole affermare la verità ed esprimere i propri sentimenti reali, non si deve temere la derisione e il disprezzo degli altri. Anche se loro ti tratteranno come uno sciocco, evita di discutere o di difenderti. Se riesci a praticare la verità in questo modo, puoi diventare una persona onesta” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona onesta può vivere una vera sembianza umana”). Dio dice chiaramente chi Gli piace e chi Lui detesta. Solo le persone oneste sono accettate e benedette da Lui. Dio è santo e non c’è disonestà o inganno in Lui. Le Sue parole sono sempre dirette e chiare. Proprio come Egli istruì chiaramente Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden, dicendo loro quale frutto di quale albero potevano mangiare e quale avrebbe portato alla morte. Le istruzioni di Dio erano chiare e prive di dissimulazione. Egli ci chiede anche di essere persone pure e oneste, perché questa è una vera sembianza umana. Vivendo nel mondo di Satana, le persone interagiscono usando bugie, inganni e trucchi, indossando sempre maschere e vivendo in modo estenuante. Alla fine non faranno altro che lasciarsi corrompere sempre più profondamente da Satana, andando incontro alla giusta punizione di Dio. Ho constatato che alcuni fratelli e sorelle intorno a me erano in grado di praticare l’essere persone oneste e quando vedevano che altri avevano problemi, sapevano segnalarlo direttamente per aiutarli; quando notavano qualcuno fare cose che non erano in linea con la verità, sapevano potarlo apertamente, essere sinceri e offrire aiuto e sostegno reciproco. Queste persone erano pure, si sentivano liberate e perseguivano di essere persone oneste e percorrevano il cammino di salvezza. Ho capito cosa significa essere una persona onesta e le parole di Dio mi hanno fornito un cammino di pratica. Non potevo più tramare o ingannare per orgoglio o prestigio. Era un comportamento davvero spregevole! Dovevo adeguarmi agli standard di una persona onesta, come richiesto da Dio, e scrivere sinceramente ciò che sapevo su Liu Li. Anche a costo di perdere la faccia se non fosse stato un resoconto accurato, purché fossi stata onesta e avessi compiaciuto Dio, sarebbe stato sufficiente.
Inoltre, avevo un punto di vista fallace riguardo alle valutazioni scritte: ero convinta che, per essere considerata un efficiente supervisore del lavoro basato sui testi, dovevo essere in grado di discernere le persone e scrivere valutazioni accurate, quindi ero riluttante a essere onesta per paura di non produrre un’analisi decente e di perdere la faccia. In seguito, ho letto queste parole di Dio: “Quando qualcuno viene selezionato dai fratelli e dalle sorelle per essere leader, oppure viene promosso dalla casa di Dio per svolgere un certo lavoro o svolgere un certo dovere, ciò non significa che abbia un prestigio o un’identità speciali o che le verità che comprende siano più profonde e più numerose di quelle di altre persone, né tantomeno che sia capace di sottomettersi a Dio e che non Lo tradirà. Di certo non significa neppure che conosca Dio e che Lo tema. In realtà, non ha raggiunto nulla di tutto ciò. La promozione e la coltivazione sono semplicemente promozione e coltivazione in senso diretto, e ciò non equivale al fatto che siano predestinate e approvate da Dio. La sua promozione e la sua coltivazione significano semplicemente che è stato promosso ed è in attesa di essere coltivato. E il risultato definitivo di questa coltivazione dipende dal fatto che tale persona persegua o no la verità e che sia o meno in grado di scegliere il cammino tramite il quale perseguirla. Così, quando qualcuno nella chiesa viene promosso e coltivato per essere leader, viene promosso e coltivato solo nel senso semplice; non significa che sia già un leader all’altezza degli standard o competente, che sia già capace di intraprendere il lavoro di leader e che possa svolgere un lavoro reale. Non è così. La maggior parte delle persone non riesce a capire fino in fondo queste cose e, basandosi sulla propria immaginazione, ammira coloro che sono stati promossi. Questo è un errore. Non importa quanti anni abbiano creduto in Dio, coloro che vengono promossi possiedono davvero la verità realtà? Non necessariamente. Sono in grado di attuare le disposizioni lavorative della casa di Dio? Non necessariamente. Possiedono senso di responsabilità? Sono dotati di lealtà? Sono capaci di sottomettersi a Dio? Quando incappano in un problema, sono in grado di cercare la verità? Tutto ciò è ignoto” (La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (5)”). Dalle parole di Dio, ho capito che, nella casa di Dio, essere leader o supervisore non significa comprendere tutti gli aspetti della verità o possedere tutti gli aspetti della verità realtà. La chiesa ha disposto che io fossi un supervisore: era solo un’opportunità per formarmi e non significava che comprendessi più verità di altri o che fossi in grado di discernere vari tipi di persone. Mi è diventato chiaro che c’erano molte verità che non capivo e avevo bisogno di sperimentare vari ambienti per acquisirle. Mi sono resa conto che, se avessi fatto tesoro di quell’opportunità, se avessi cercato di più attraverso la preghiera e avessi agito secondo la verità quando mi fossi imbattuta nelle cose, la mia vita sarebbe cresciuta rapidamente. Invece, mi ero tenuta in grande considerazione nella posizione di supervisore, convinta che, in quanto tale, avessi dovuto possedere discernimento e scrivere valutazioni accurate. Per ottenere l’elogio e l’ammirazione dei leader superiori, avevo finito per ricorrere a inganni e disonestà per mascherarmi, invece di vedere la mia mancanza di discernimento e cercare più verità in quell’ambito. Se avessi proseguito in tal modo, non solo non avrei compreso la verità, ma la mia indole sarebbe divenuta sempre più propensa all’inganno e alla fine non avrei guadagnato nulla. Dopo aver capito questo, sono riuscita a trattare le mie manchevolezze in modo corretto.
Non molto tempo dopo, ho ricevuto una lettera dai leader superiori: mi chiedevano di scrivere una valutazione su sorella Sun Lan. Mi sono detta: “Ho visto Sun Lan solo per due giorni, quindi la mia comprensione di lei è limitata. Se la valutazione è inaccurata, i leader penseranno che manco di discernimento e mi guarderanno dall’alto in basso?” Ma poi ho pensato: “Ho sentito dire che vale la pena coltivare Sun Lan, quindi forse dovrei evidenziare i suoi punti di forza. Con una valutazione del genere, i leader diranno sicuramente che, dato che sono in grado di valutare accuratamente una persona dopo solo due giorni, possiedo discernimento. Questo mi farà davvero fare bella figura”. In quel momento mi sono resa conto che stavo cercando di compiere un altro inganno. Dio aveva orchestrato quell’ambiente per testare se fossi in grado di essere onesta. Scrivere valutazioni implica la promozione o la destituzione di una persona: non è una questione di poco conto. Non potevo scegliere come scrivere una valutazione in base ai miei interessi personali. Poi ho letto queste parole di Dio: “Quando parli, fai così tanti giri di parole, consumi così tanti pensieri, e vivi con così tanta fatica, tutto per proteggere la tua reputazione e il tuo orgoglio! Dio Si compiace delle persone che agiscono in questo modo? Dio detesta le persone ingannevoli più di tutto. Se vuoi essere libero dall’influenza di Satana e ottenere la salvezza, allora devi accettare la verità. Innanzitutto, comincia col diventare una persona onesta. Sii franco, di’ la verità, non farti limitare dai tuoi sentimenti, liberati della finzione e dell’inganno, e parla e gestisci le questioni in base ai principi: questo è un modo facile e felice di vivere, e sarai in grado di vivere davanti a Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo mettendo in pratica la verità ci si può liberare dei vincoli di un’indole corrotta”). Non potevo più nascondermi o mascherarmi per amore della mia vanità e del mio prestigio. Dovevo essere una persona onesta e pragmatica. Dovevo scrivere ciò che sapevo, senza preoccuparmi di come gli altri avrebbero potuto percepirmi. Comportarmi in tal modo mi avrebbe fatta sentire in pace. Così ho scritto una valutazione obiettiva e corretta su Sun Lan e l’ho consegnata. Ho provato un grande senso di sollievo e di liberazione nel cuore. Non mi sentivo più come prima, quando dedicavo infiniti sforzi mentali all’inganno. Dopo aver sperimentato il dolce sapore del parlare con sincerità e del praticare la verità, mi sono detta che in futuro, di fronte a questioni che coinvolgono il mio orgoglio, per quanto le cose siano imbarazzanti, devo essere aperta e trasparente. Dio sia lodato!