3. C’è qualche distinzione tra doveri importanti e meno importanti?
Lettera a Nuo Yi
Cara Nuo Yi,
come stai ultimamente? Nella lettera precedente hai detto che non stai più svolgendo il dovere di irrigazione, ma che sei stata assegnata agli affari generali dai leader. Sentivi che questo dovere non ti permetteva di distinguerti né di ottenere la stima degli altri, cosa che ti ha resa restia e poco disposta a collaborare. Mi chiedo se il tuo stato sia migliorato di recente. Anche io in passato ne ho sperimentato uno simile. Poi, leggendo le parole di Dio, ho acquisito una certa comprensione della mia indole corrotta che è perseguire reputazione e prestigio, ho anche corretto le mie opinioni fallaci sui doveri e ho iniziato a svolgerli diligentemente. Ora, in questa lettera, voglio condividere con te la mia esperienza nella speranza che possa offrirti qualche aiuto.
Nell’ottobre del 2021, quando ho iniziato a ricoprire il ruolo di leader ogni giorno leggevo le parole di Dio, non importa quanto tardi fosse dopo aver finito il mio lavoro. Pensavo: “Fintanto che comprendo di più della verità e posso risolvere tutti i problemi che incontro, i fratelli e le sorelle avranno sicuramente una grande stima di me quando capiranno che possiedo le verità realtà”. Sei mesi dopo, a causa della mia scarsa levatura, della mia forte attenzione all’orgoglio e al prestigio ed essendo spesso limitata dalla mia indole corrotta, non sono riuscita a ottenere buoni risultati nei miei doveri e sono stata destituita. Sulla base delle mie competenze, i leader hanno disposto che aiutassi i fratelli e le sorelle con i problemi informatici. A quel tempo, ho rivelato uno stato simile al tuo. Ho pensato: “Questo è solo un compito poco appariscente che richiede lavoro fisico; per quanto io faccia, nessuno se ne accorgerà”. Leggendo le parole di Dio, mi sono resa conto che nella riassegnazione dei doveri c’era l’intenzione di Dio e che avrei dovuto sottomettermi e accettarla. Tuttavia, non potevo fare a meno di pensare: “Lavorare negli affari generali non prevede uno sviluppo futuro. Non importa quanto bene io agisca, non otterrò la stima degli altri. È meglio essere una leader, dove la posizione è più alta e prestigiosa”. Sebbene facessi il mio dovere, non riuscivo mai a trovare molto entusiasmo. Soprattutto quando ho sentito che la nuova arrivata, sorella Zhou Ting, aveva una buona levatura, aveva fatto rapidi progressi ed era stata eletta leader, mi sono sentita molto turbata: “Anche se la mia capacità di risolvere i problemi è un po’ carente, dovrei essere migliore di una nuova arrivata. Dal momento che la nuova arrivata è stata nominata leader, perché io sono ancora assegnata agli affari generali? Cosa penseranno di me i fratelli e le sorelle?”
Un giorno, i leader sono venuti per una riunione mentre io ero in un’altra stanza ad aiutare con le questioni informatiche. Ho sentito i leader condividere sulla coltivazione delle persone e affermare che qualcuno, sebbene credesse in Dio solo da pochi anni, aveva una buona levatura e ricercava di più la verità, quindi valeva la pena coltivarlo. Al contrario, alcune persone avevano fatto pochi progressi nonostante credessero in Dio da molti anni e possedevano inoltre una scarsa levatura, quindi non valeva la pena coltivarle. Sentendo questo, ho provato un grande dolore nel cuore e ho pensato: “Non sono forse il tipo di persona indegna di essere coltivata? Sembra che io riesca a svolgere solo lavori di carattere generale, senza alcuna possibilità di distinguermi”. Dopo un po’, un leader ha chiuso la porta e mi sono sentita ancora più angosciata e ho pensato: “In precedenza, quando ero una leader, i leader di livello superiore avevano perfino tenuto degli incontri per condividere con noi e io ero una delle persone che venivano coltivate. Invece ora sono qui solamente per gestire i problemi informatici, sono semplicemente una lavoratrice che svolge lavori fisici e faccende domestiche”. Credevo anche che tutti i leader della chiesa presenti all’incontro mi conoscessero e mi chiedevo cosa avrebbero pensato di me se avessero saputo che ora stavo svolgendo questo dovere. Più ci pensavo, più mi sentivo angosciata. Quando è arrivato il momento di spiegare loro come utilizzare l’attrezzatura dopo aver risolto i problemi informatici, non volevo proprio andarci. Mi sentivo solo una lavoratrice umile, non al loro livello. Ho camminato a lungo avanti e indietro per la stanza prima di avvicinarmi con riluttanza per parlare con loro. Quando sono tornata, ho provato un profondo senso di disagio e ho pensato che, per quanto bene avessi agito, nessuno se ne sarebbe accorto né mi avrebbe tenuta in grande considerazione. Che senso ha investire così tanto tempo e sforzi? Non vale la pena fare il più possibile. Successivamente, ho smesso di dedicarmi con tutto il cuore al mio dovere. Ogni volta che i fratelli e le sorelle mi ponevano delle domande, rispondevo senza pensarci attentamente né riassumevo i problemi o le deviazioni del mio lavoro. Inoltre, non prestavo attenzione alle capacità di apprendimento e non volevo dedicare tempo e sforzi allo studio, accontentandomi semplicemente di portare a termine i compiti da svolgere. In quel periodo, poiché mancavo del fardello nel mio dovere, cominciavo ad avere sonno la sera presto. Più tardi, mi sono resa conto che il mio stato non era corretto, così ho pregato Dio chiedendoGli di guidarmi per riconoscere i miei problemi.
Nella mia ricerca, ho letto queste parole di Dio: “Nella casa di Dio si parla costantemente di accettare l’incarico ricevuto da Dio e dell’adeguato adempimento del proprio dovere. Come nasce il dovere? In senso lato, nasce in conseguenza dell’opera di gestione di Dio per portare la salvezza all’umanità; in senso più specifico, man mano che l’opera di gestione di Dio si svolge tra gli uomini, emerge un lavoro variegato il quale richiede che le persone collaborino e lo portino a termine. Da qui sono derivate le responsabilità e le missioni che le persone devono compiere, e tali responsabilità e missioni sono i doveri che Dio conferisce all’umanità” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?”). “Qualunque sia il tuo dovere, non fare distinzione tra alto e basso livello. Supponiamo che tu dica: ‘Sebbene questo compito sia un incarico da parte di Dio e l’opera della casa di Dio, se lo svolgo io, gli altri potrebbero guardarmi dall’alto in basso. Altri arrivano a svolgere mansioni che li mettono in risalto. Mi è stato assegnato questo compito, che non mi permette di distinguermi e mi costringe invece a darmi da fare dietro le quinte: è un’ingiustizia! Non svolgerò questo dovere. Il mio dovere deve essere di un tipo che mi consenta di distinguermi di fronte agli altri e di farmi un nome; e anche se non mi faccio un nome o non mi distinguo, devo comunque trarne beneficio e sentirmi fisicamente a mio agio’. È forse un atteggiamento accettabile? Fare gli schizzinosi significa non accettare le cose da Dio; significa compiere scelte a seconda delle proprie preferenze. Non è un’accettazione del tuo dovere; è un rifiuto del tuo dovere, una manifestazione della tua ribellione contro Dio. Questo atteggiamento schizzinoso è adulterato dalle tue preferenze e dai tuoi desideri individuali. Quando presti attenzione ai benefici che ne trai, alla tua reputazione e così via, il tuo atteggiamento verso il dovere non è sottomesso” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?”). Dalle parole di Dio ho capito che, indipendentemente dal dovere che si compie, si tratta di una missione e di una responsabilità affidate da Lui. Non esistono doveri importanti o meno importanti. Se una persona classifica i doveri come importanti o non importanti e desidera svolgere solo quelli che la fanno emergere, evitandone altri, si tratta di un rifiuto del proprio dovere e dimostra una mancanza di autentica sottomissione a Dio. Riflettendo su me stessa alla luce delle parole di Dio, mi sono resa conto che affrontavo i miei doveri in base alle preferenze personali, desiderando sempre di svolgere quelli di maggior rilievo. Ripensando a quando ero una leader, per godere della grande considerazione dei leader superiori e guadagnare la stima dei fratelli e delle sorelle, mi sono impegnata molto e ho svolto i miei doveri con grande entusiasmo. Tuttavia, quando si è trattato di occuparmi degli affari generali, avevo la sensazione di svolgere semplicemente un lavoro fisico e che il mio ruolo fosse insignificante. Consideravo questo tipo di dovere come inferiore nello stato e avevo l’impressione che non offrisse alcuna opportunità di distinguersi, cosa che mi ha fatta sentire demotivata nello svolgere il mio dovere. Soprattutto quando ho udito il leader affermare che non valeva la pena coltivare alcuni credenti di lunga data con scarse levature e progressi lenti, mi sembrava di essere ancora meno degna dei nuovi arrivati e di potermi occupare solamente di alcuni lavori di carattere generale. Ciò mi ha fatta sentire particolarmente scoraggiata e ho perso la motivazione a svolgere i miei doveri. Non ho messo il cuore in quello che dovevo fare, il che ha comportato una certa perdita nei miei doveri. Ho pensato allora a come il dovere sia una responsabilità data da Dio: che sia di alto o basso profilo, dovrei accettarlo da Dio, sottomettermi e adempiere alle responsabilità che mi competono. Tuttavia, poiché sentivo di aver perso la faccia e che il mio desiderio di prestigio non era stato soddisfatto, ho iniziato a provare resistenza, a discutere, a diventare negativa e a battere la fiacca sul lavoro. Non mi sono sforzata di esaminare e risolvere i problemi che si presentavano nei miei doveri, né ho studiato o acquisito le competenze necessarie. Di conseguenza, non sono riuscita a risolvere alcuni problemi in modo indipendente, fatto che ha aumentato il carico di lavoro per i fratelli e le sorelle con cui collaboravo. La mia attenzione alla reputazione e al prestigio era troppo forte. Mi preoccupavo solo della mia vanità, del mio orgoglio e dei miei interessi personali, anche a costo di ritardare il lavoro della chiesa. Ho capito di non avere alcuna obbedienza verso la riassegnazione dei miei doveri e nessuna coscienza o ragione.
Successivamente ho letto un altro passaggio delle parole di Dio: “Per gli anticristi, la reputazione e il prestigio non sono un requisito aggiuntivo, né tantomeno cose esterne a loro a cui potrebbero rinunciare. Fanno parte della natura degli anticristi, sono nelle loro ossa, nel loro sangue, sono innati in loro. Gli anticristi non sono indifferenti al possesso della reputazione e del prestigio; non è questo il loro atteggiamento. Allora qual è? La reputazione e il prestigio sono intimamente legati alla loro vita di tutti i giorni, alla loro condizione quotidiana, a ciò che perseguono ogni giorno. E così, per gli anticristi, la reputazione e il prestigio sono la vita. A prescindere dal modo e dall’ambiente in cui vivono, dal lavoro che fanno, da cosa perseguano, da quali siano i loro fini o la direzione della loro vita, tutto ruota attorno all’avere una buona reputazione e un elevato prestigio. E questo obiettivo non cambia; non riescono mai a mettere da parte tali cose. È questo il vero volto degli anticristi, è questa la loro essenza. Potresti metterli in una foresta primordiale nascosta tra le montagne, e non rinuncerebbero ugualmente al loro perseguimento di reputazione e prestigio. Puoi metterli in un qualsiasi gruppo di persone, e le uniche cose a cui riescono a pensare sono ugualmente la reputazione e il prestigio. Sebbene anche gli anticristi credano in Dio, considerano il perseguimento di reputazione e prestigio equivalente alla fede in Dio e vi danno lo stesso peso. In altre parole, mentre percorrono la via della fede in Lui, perseguono anche la reputazione e il prestigio. Si può dire che, in cuor loro, gli anticristi credono che il perseguimento della verità nella loro fede in Dio coincida con il perseguimento della reputazione e del prestigio; che il perseguimento della reputazione e del prestigio sia anche il perseguimento della verità, e che ottenere reputazione e prestigio equivalga a ottenere la verità e la vita. Se sentono di non possedere reputazione, guadagni o prestigio, se sentono che nessuno li ammira, o li stima, o li segue, allora ne sono molto delusi, ritengono che credere in Dio non abbia senso, nessun valore, e si dicono: ‘Una simile fede in dio non è un fallimento? Non è forse vana?’ Spesso ponderano queste cose nei loro cuori, riflettono su come poter ritagliarsi un posto nella casa di Dio, su come poter acquisire un’elevata reputazione all’interno della chiesa, in modo che gli altri li ascoltino quando parlano, li sostengano quando agiscono e li seguano ovunque essi vadano; in modo da avere l’ultima parola nella chiesa e godere di fama, guadagno e prestigio: si concentrano davvero su queste cose in cuor loro. È questo che simili persone perseguono. Perché pensano sempre a cose di questo tipo? Dopo aver letto le parole di Dio, dopo aver ascoltato i sermoni, davvero non capiscono tutto ciò, davvero non sono in grado di discernerlo? Le parole di Dio e la verità non sono realmente in grado di cambiare le loro nozioni, idee e opinioni? No, nella maniera più assoluta. Il problema risiede in loro, tutto dipende dal fatto che non amano la verità, dal fatto che, nei loro cuori, provano avversione per la verità, e di conseguenza sono assolutamente refrattari alla verità, cosa che è determinata dalla loro natura essenza” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Le parole di Dio espongono che gli anticristi considerano la reputazione e il prestigio come la loro vita. Non importa quale dovere svolgano o tra chi, i loro pensieri sono sempre rivolti alla reputazione e al prestigio. Se non ottengono la stima e l’ammirazione degli altri, pensano che la loro vita non abbia valore. Riflettendoci, le mie opinioni sul perseguimento non erano forse le stesse degli anticristi? Fin dall’infanzia, sono stata influenzata dai veleni di Satana come “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”, “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli” e “Mentre l’uomo si affanna verso l’alto, l’acqua scorre verso il basso”. Avevo preso il perseguimento della reputazione e del prestigio come obiettivo della mia vita e desideravo guadagnarmi la stima degli altri indipendentemente da ciò che facevo. Quando andavo a scuola, invidiavo coloro che ricoprivano incarichi ufficiali e avevano prestigio poiché credevo che venissero stimati dalle persone ovunque andassero. Pensavo che diventando una persona così la mia vita avrebbe avuto valore, quindi ho studiato duramente nella speranza che i miei sforzi mi portassero ad avere un buon lavoro in futuro e a farmi guadagnare la stima degli altri. Dopo aver iniziato a credere in Dio, la mia visione del perseguimento è rimasta la stessa. Quando ero una leader, non importa quanto fosse impegnativo il mio dovere, leggevo le parole di Dio allo scopo di dotarmi di più verità per risolvere i problemi dei fratelli e delle sorelle, così da guadagnare la loro stima. Durante gli incontri, riflettevo costantemente su come condividere affinché i fratelli e le sorelle non mi guardassero dall’alto in basso. Poiché le mie intenzioni erano sbagliate e il mio stato non era buono, l’efficacia delle riunioni era stata compromessa. Quando mi occupavo di affari generali, seguivo ancora il vecchio cammino. Poiché avevo paura di essere guardata dall’alto in basso, dopo aver risolto i problemi informatici dei leader, non avevo nemmeno osato fare qualcosa di semplice come spendere una parola con loro e dentro di me mi sono sentita molto inibita. In seguito sono stata davvero passiva nei miei doveri e ciò ha anche influenzato il lavoro. Ho capito che qualunque dovere svolgessi, le mie intenzioni e i miei pensieri erano tutti rivolti alla reputazione e al prestigio. Questo non era forse seguire il cammino degli anticristi? Chiaramente, non ero nulla: non possedevo alcuna verità realtà, la mia levatura era scarsa e la mia indole corrotta era piuttosto grave. Invece di tenere la testa bassa e fare il mio dovere, mi preoccupavo costantemente del mio orgoglio e del mio prestigio. Quando non ottenevo queste cose, diventavo negativa e angosciata e perdevo la motivazione nei miei doveri. La reputazione e il prestigio mi vincolavano molto e dominavano ogni giorno della mia vita. In tutto ciò che avevo fatto, avevo desiderato la stima e l’approvazione degli altri. Vivere in questo modo è stato davvero estremamente doloroso! Dio mi aveva dato l’opportunità di assolvere il mio dovere affinché potessi perseguire la verità e ottenere un cambiamento della mia indole attraverso il compimento del dovere. Tuttavia, non lo avevo svolto coscienziosamente e non mi ero impegnata a perseguire la verità, sempre alla ricerca di reputazione e prestigio per guadagnare la stima degli altri. Quando ho perso la faccia o il prestigio, me la sono presa con il mio dovere e nel farlo ho agito in modo irresponsabile. Questo significava ribellarsi e opporre resistenza a Dio! Ora capivo con chiarezza che perseguire ciecamente fama, guadagno e prestigio era davvero estremamente pericoloso. Ogni volta che la mia fama, il guadagno o il prestigio erano in gioco, diventavo restia e mi lamentavo, svolgendo il mio dovere in maniera passiva e negativa, il che aveva portato a perdite nel lavoro. Se avessi ostinatamente continuato a perseguire in questo modo, alla fine sarei stata solamente sdegnata ed eliminata da Dio. Sai, Nuo Yi? Quando mi sono resa conto di queste cose, mi sono spaventata e ho pensato: “Non posso continuare a perseguire il cammino sbagliato. Devo apprezzare appieno l’opportunità che Dio mi ha dato di fare il mio dovere”.
Ho letto un altro passo delle parole di Dio che mi ha aiutata ad acquisire una certa comprensione su come determinare la mia posizione. Dio Onnipotente dice: “Se pensi di possedere una levatura molto scarsa, di non avere la capacità di distinguere tra giusto e sbagliato e di essere privo dell’abilità di comprendere la verità, allora, qualunque cosa tu faccia, non indulgere nelle tue ambizioni e nei tuoi desideri e non riflettere su come sforzarti di diventare un qualche funzionario della chiesa, di diventarne un leader: essere un leader non è così facile. Se non sei una persona onesta e non hai amore per la verità, non appena diventerai un leader sarai un anticristo o un falso leader. […] È un bene se hai un senso del fardello verso il lavoro della chiesa e desideri esservi coinvolte; ma devi riflettere sul fatto che tu comprenda o meno la verità, se sei in grado di condividere sulla verità per risolvere i problemi, se sai sottometterti veramente all’opera di Dio e se sei capace di svolgere il lavoro della chiesa in modo adeguato, in conformità alle disposizioni lavorative. Se soddisfi questi criteri, ti puoi candidare come leader o lavoratore. Ciò che intendo dire è che le persone devono come minimo avere consapevolezza di sé. Per prima cosa, devi vedere se sei in grado di discernere le persone, se puoi comprendere la verità e agire secondo i principi. Se soddisfi questi requisiti, sei adatto a essere un leader o un lavoratore. Se non sei in grado di valutare te stesso, puoi chiedere alle persone che ti circondano e che ti conoscono o che ti sono vicine. Se tutti dicono che manchi della levatura per essere un leader e che eseguire bene il tuo attuale lavoro è già abbastanza, allora dovresti imparare in fretta a conoscere te stesso. Dal momento che possiedi scarsa levatura, non passare tutto il tempo a desiderare di essere un leader: fai solo quello che puoi, svolgi il tuo dovere con i piedi ben saldi a terra, così da essere sereno. Anche questo è bene. E se sei in grado di essere un leader, se sei veramente dotato di tale levatura e talento, se possiedi capacità lavorativa e hai senso del fardello, allora sei proprio il genere di persona di talento che manca alla casa di Dio e verrai sicuramente promosso e coltivato; ma Dio ha un tempo per tutte le cose. Questo desiderio, il desiderio di essere promosso, non è ambizione, ma devi possedere la levatura e soddisfare i criteri per essere un leader. Se la tua levatura è scarsa eppure non fai altro che desiderare di essere un leader, o di assumerti qualche compito importante, o di essere responsabile del lavoro complessivo, o di fare qualcosa che ti permetta di distinguerti, allora ti dico: questa è ambizione. L’ambizione può portare al disastro, quindi tu dovresti diffidarne. Le persone hanno tutte il desiderio di progredire e sono tutte disposte a lottare per la verità, e questo non è un problema. Alcuni individui possiedono levatura, soddisfano i criteri per essere leader e sono in grado di lottare per la verità, e questo è un bene. Altri non possiedono levatura, quindi dovrebbero attenersi al proprio dovere, svolgendo correttamente il dovere che hanno davanti, secondo i principi e in linea con i requisiti della casa di Dio. È meglio per loro, è più sicuro, più realistico” (La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (5)”). Nuo Yi, non hai forse tratto anche tu qualche insegnamento dalla lettura di questo brano delle parole di Dio? Da questo passo ho capito che se qualcuno possiede levatura e capacità lavorativa e soddisfa i criteri per essere un leader, la casa di Dio certamente lo promuoverà e lo coltiverà. Invece, se ha una levatura scarsa e non soddisfa i criteri per essere un leader, allora, anche se lo diventasse, non sarebbe in grado di svolgere un lavoro reale e inevitabilmente causerebbe delle perdite al lavoro della chiesa. Ho sempre pensato che essere una leader mi avrebbe fatto guadagnare la stima degli altri, ma non avevo mai riflettuto sul fatto che io potessi effettivamente soddisfare o meno i criteri per essere una leader. Ripensando al mio periodo da leader, non ero riuscita a vedere chiaramente o a risolvere i problemi sorti nei doveri dei fratelli e delle sorelle. Quando c’erano molti compiti, non ero stata in grado di gestirli tutti in una volta e non ero nemmeno riuscita a svolgere correttamente il lavoro di cui ero stata principalmente responsabile. Inoltre, mi ero preoccupata eccessivamente del mio prestigio, non mi ero concentrata sulla ricerca delle verità principi nello svolgimento del mio dovere e avevo costantemente pensato a come condividere in un modo che mi avrebbe permesso di ottenere la stima dei fratelli e delle sorelle. Il mio cuore non poteva davvero impegnarsi nel dovere e non erano stati ottenuti risultati. I leader superiori avevano riassegnato il mio dovere secondo i principi, cosa che avrebbe giovato al lavoro della chiesa e sarebbe servita da protezione per me. Ora, il dovere che sto svolgendo implica la conoscenza di alcune competenze tecniche e sono in grado di padroneggiare tali abilità e di dare il mio contributo a questo dovere, che è adatto a me. Come afferma Dio: “Alcuni individui possiedono levatura, soddisfano i criteri per essere leader e sono in grado di lottare per la verità, e questo è un bene. Altri non possiedono levatura, quindi dovrebbero attenersi al proprio dovere, svolgendo correttamente il dovere che hanno davanti, secondo i principi e in linea con i requisiti della casa di Dio. È meglio per loro, è più sicuro, più realistico.” In realtà, per coloro che soddisfano i criteri per essere leader, essere promossi e coltivati dalla casa di Dio è una cosa positiva poiché consente loro di ricevere una formazione più approfondita, di accedere a vari aspetti delle verità principi e di utilizzare la loro esperienza pratica per aiutare i fratelli e le sorelle, il che è un vantaggio per il lavoro della chiesa. Invece, coloro che non soddisfano i criteri per essere leader dovrebbero svolgere con fermezza i doveri di cui sono capaci e accedere altresì ad alcune verità realtà, avendo infine l’opportunità di ottenere la salvezza. Riconoscendo questo, ho capito un po’ di più l’intenzione di Dio. Egli ha predisposto tali ambienti per aiutarmi ad acquisire una comprensione accurata di me stessa. Devo trovare la mia posizione corretta e svolgere il dovere con i piedi per terra. Questa è la cosa più importante ed è il motivo che avrei dovuto avere.
Ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Tutti sono uguali di fronte alla verità. Coloro che vengono promossi e coltivati non sono molto migliori degli altri. Tutti hanno fatto esperienza dell’opera di Dio all’incirca per lo stesso periodo di tempo. Anche chi non è stato promosso o coltivato dovrebbe perseguire la verità mentre svolge i propri doveri. Nessuno può privare gli altri del diritto di perseguire la verità. Alcune persone sono più desiderose di perseguire la verità e possiedono una certa levatura, quindi vengono promosse e coltivate. Questo dipende dalle esigenze del lavoro della casa di Dio. Quindi, perché la casa di Dio si attiene a tali principi per promuovere e utilizzare le persone? Perché esistono tra di loro differenze di levatura e carattere, e ogni persona sceglie un percorso diverso; questo porta a esiti diversi nella fede che le persone hanno in Dio. Coloro che perseguono la verità vengono salvati e diventano il popolo del Regno, mentre coloro che non accettano minimamente la verità, che non assolvono il loro dovere con lealtà, vengono eliminati. La casa di Dio coltiva e impiega le persone in base al fatto che perseguano la verità e che assolvano o meno il loro dovere con lealtà. Sussiste una distinzione nella gerarchia dei vari tipi di persone all’interno della casa di Dio? Al momento non c’è una gerarchia tra le varie persone in termini di posizione, valore, prestigio o status. Per lo meno durante il periodo in cui Dio opera per salvare le persone e le guida, non c’è distinzione tra il rango, la posizione, il valore o il prestigio delle varie persone. Le uniche differenze riguardano la divisione del lavoro e i doveri svolti. Naturalmente, durante questo periodo, alcuni vengono promossi e coltivati in via eccezionale per svolgere alcuni lavori speciali, mentre altri non ricevono tali opportunità a causa di varie ragioni, come problemi nella loro levatura o nel loro ambiente familiare. Ma per caso Dio non salva coloro che non hanno ricevuto tali opportunità? Non è così. Il loro valore e la loro posizione sono forse inferiori a quelli degli altri? No. Tutti sono uguali davanti alla verità, tutti hanno l’opportunità di perseguire e ottenere la verità, e Dio tratta tutti in modo equo e ragionevole” (La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (5)”). Leggendo le parole di Dio, ho capito che di fronte alla verità tutti sono uguali. Nella Sua casa, le persone vengono valutate in base alla loro levatura, al carattere e a come perseguono la verità per determinare se possono essere coltivate. Non esiste alcuna distinzione gerarchica tra chi viene promosso e coltivato e chi no; l’unica differenza sta nella divisione del lavoro di ognuno. Tuttavia, pensavo che essere una leader implicasse un maggiore prestigio, come un funzionario, mentre svolgere il lavoro di affari generali comportasse un prestigio inferiore, come quello di un lavoratore umile. Valutavo i doveri nella casa di Dio con una prospettiva mondana che non concorda affatto con le Sue parole. Le parole di Dio hanno corretto le mie visioni fallaci. Nella casa di Dio, qualunque sia il dovere che si svolge, la verità che Egli fornisce alle persone è la stessa e lo sono anche le opportunità che dà loro di acquisire la verità. Dio non guarda quale dovere si compie, ma considera se si persegue la verità. Anche se la levatura di una persona è scarsa, finché il suo cuore è giusto, può sottomettersi alle disposizioni di Dio e praticare quanto più comprende, Lui continuerà a illuminarla e a guidarla. Ho pensato a sorella Hai Lun, che collaborava con me nel mio dovere. La sua levatura non era molto alta, ma aveva un senso del fardello nel dovere. Ha imparato subito tutte le competenze necessarie e ha accettato prontamente e si è sottomessa a qualsiasi incarico per risolvere i problemi, indipendentemente da dove si trovasse. Hai Lun ha messo tutto il cuore nel suo dovere, così ha ricevuto l’illuminazione e la guida dello Spirito Santo, e il suo dovere ha avuto degli effetti. L’indole di Dio è giusta: Egli non mostra favoritismi. Finché si persegue sinceramente la verità, la si può ottenere indipendentemente dal dovere che si svolge. Dopo aver capito questo, mi sono sentita molto più serena. Ho capito che nello svolgimento del mio dovere avrei dovuto concentrarmi sul perseguimento della verità piuttosto che preoccuparmi del prestigio.
Nuo Yi, ora sono in grado di dedicarmi al lavoro di affari generali e ho imparato alcune lezioni. In precedenza ero negativa, battevo la fiacca, mi mancava un fardello quando svolgevo il mio dovere e non mi impegnavo a riflettere per risolvere i problemi sul lavoro. Ora va molto meglio. Mi concentro sull’identificazione delle deviazioni nei miei doveri e lavoro in modo proattivo per risolvere questi problemi. In precedenza, non ero proattiva nell’apprendimento delle competenze tecniche e non dedicavo tempo e impegno allo studio di quelle più complesse. Ora sono disposta ad apprendere le competenze tecniche richieste per i miei doveri. Anche se ho ancora qualche difficoltà, non le affronto più con un’indole corrotta come prima. Grazie alla preghiera e all’affidamento a Dio, ho acquisito numerose abilità tecniche. In passato, per me aiutare i fratelli e le sorelle nelle questioni informatiche era semplicemente un compito. Ora mi concentro consapevolmente sul mio ingresso nella vita. Quando rivelo un’indole corrotta nei miei doveri, posso cercare le parole di Dio per affrontare i miei problemi e correggere lo stato sbagliato. Se vedo dei nuovi arrivati diventare leader non mi sento più turbata, ma riesco ad affrontare la situazione con calma e in modo appropriato. Ho capito quanto sia importante avere un cuore onesto nel fare il proprio dovere. Non importa quale dovere si svolga: avere un cuore puro e sottomesso e fare del proprio meglio può portare all’illuminazione e alla guida di Dio; in questo modo si guadagnerà molto dai propri doveri. Nuo Yi, alla luce di questo, hai trovato qualche cammino di pratica per te stessa?
Bene, per ora è tutto quello che ho da dire. Spero che la mia esperienza questa volta ti sia stata utile e che ti guiderà nel superare presto il tuo stato negativo permettendoti di affrontare i tuoi doveri con cuore onesto e di non deludere gli sforzi più estremi che Dio ha investito in noi. Sentiti libera di scrivere e condividere qualsiasi conoscenza o guadagno tu abbia ottenuto.
La tua amica,
Yu Xun
19 settembre 2023