57. Solo svolgendo responsabilmente il proprio dovere si ha una coscienza
A metà di giugno del 2023, sono stata scelta come leader della chiesa. Dopo alcuni giorni per familiarizzare con il lavoro, io e Yang Xin, la sorella con cui collaboravo, ci siamo divise le responsabilità del lavoro della chiesa. Io ero responsabile soprattutto del lavoro del Vangelo e di quello di allontanamento. Mi sono ricordata che, non molto tempo prima, alcuni leader e lavoratori responsabili del lavoro del Vangelo erano stati destituiti per non aver svolto un lavoro reale. Compivano alcune azioni di natura maligna, andavano contro le disposizioni lavorative e facevano le cose a modo loro, ingannando i loro superiori e anche i sottoposti, causando gravi disturbi e intralci al lavoro della chiesa e, alla fine, portando alla loro espulsione. Ho iniziato a temere che, se non avessi svolto bene il lavoro del Vangelo, anch’io sarei stata rivelata come una falsa leader. Se avessi causato danni al lavoro e accumulato troppe trasgressioni, avrei potuto non avere un esito e una destinazione positivi. Alla luce di ciò, non volevo più essere responsabile del lavoro del Vangelo. Tuttavia, sentivo anche che un simile pensiero non era in linea con l’intenzione di Dio, quindi ho accettato con riluttanza quella responsabilità.
Pochi giorni dopo, un leader di livello superiore ha inviato una lettera in cui potava Yang Xin per aver svolto i doveri con indolenza nel periodo in cui era responsabile del lavoro del Vangelo e per non aver collaborato in armonia con i lavoratori del Vangelo, ritardando così il lavoro del Vangelo. Dopo averla letta, Yang Xin era così sconvolta che si è messa a piangere. Ho condiviso con lei che doveva trattare la situazione in modo corretto, ma dentro di me ero profondamente turbata e pensavo: “Ora sono io la responsabile del lavoro del Vangelo. Sono in grado di farlo bene? Se lo ritardo, la prossima a essere potata sarò io. Non ho capacità lavorative e, quando si tratta di affrontare le nozioni e le difficoltà dei potenziali destinatari del Vangelo, anche lì sono carente. Se dovessi ritardare il lavoro del Vangelo, sarebbe una malefatta; se i leader superiori mi riterranno responsabile, non solo verrò potata, ma potrei anche essere destituita. Se, svolgendo i miei doveri, accumulo cattive azioni piuttosto che buone, sarò ancora in grado di ottenere l’approvazione di Dio?” Ho iniziato a sentire che i doveri di un leader non erano facili da svolgere e pensavo di dimettermi non appena si fosse trovata una persona adatta a sostituirmi. In seguito, sono diventata molto passiva nei miei doveri. Yang Xin mi ha richiamata alla necessità di riassegnare i lavoratori del Vangelo che non erano idonei e a come monitorare e attuare il lavoro del Vangelo, ma io mi limitavo ad ascoltare senza interessarmi veramente. Un giorno, all’improvviso, il viso mi è diventato rosso e gonfio e dopo due giorni il gonfiore non era ancora diminuito. Dentro di me ho cominciato a chiedermi: “Potrebbe essere la disciplina di Dio che si abbatte su di me? Egli mi ha donato l’opportunità di venire formata per diventare una leader, eppure mi sto comportando da codarda e voglio rifiutare il mio dovere. Non è forse un tradimento nei Suoi confronti?” Ho quindi pregato e cercato Dio riguardo al mio stato attuale.
Mentre cercavo, mi sono imbattuta nelle Sue parole: “Alcune persone hanno paura di assumersi responsabilità nello svolgimento del loro dovere. Se la chiesa affida loro un lavoro da svolgere, considerano prima di tutto se esso richieda di assumersi delle responsabilità e, in caso affermativo, lo rifiutano. Le loro condizioni per svolgere un lavoro sono: primo, che sia un lavoro facile; secondo, che non sia impegnativo né faticoso; terzo, che, qualunque cosa facciano, non si debbano assumere alcuna responsabilità. Questo è l’unico tipo di dovere che assumono. Che tipo di persona è questa? Non è forse una persona viscida e propensa all’inganno? Costoro non vogliono assumersi nemmeno la minima responsabilità. Temono addirittura che le foglie gli rompano il cranio quando cadono dagli alberi. Quale dovere può mai svolgere una persona del genere? Che utilità può avere nella casa di Dio? Il lavoro della casa di Dio ha a che fare con la lotta contro Satana, oltre che con la diffusione del Vangelo del Regno. Quale dovere non comporta responsabilità? Direste che essere un leader comporta delle responsabilità? Le responsabilità dei leader non sono forse ancora più grandi? Ed essi non devono tanto più assumersele? Indipendentemente dal fatto che tu diffonda il Vangelo, renda testimonianza, realizzi video e così via, qualunque sia il lavoro che svolgi, fintanto che riguarda le verità principi, comporta delle responsabilità. Se svolgi il tuo dovere senza principi, ciò si ripercuoterà sul lavoro della casa di Dio, e se hai paura di assumerti delle responsabilità, allora non puoi svolgere alcun dovere. Chi teme di assumersi responsabilità nello svolgere il proprio dovere è un codardo oppure vi è un problema in merito alla sua indole? Bisogna saper capire la differenza. In realtà non è una questione di codardia. Se tale persona ricercasse la ricchezza o facesse qualcosa per il proprio interesse, non sarebbe forse molto coraggiosa? Si assumerebbe qualsiasi rischio. Ma quando fa qualcosa per la chiesa, per la casa di Dio, non si assume alcun rischio. Una persona del genere è egoista e ignobile, è la più infida di tutte. Chiunque non si assuma responsabilità nello svolgere il proprio dovere non è minimamente sincero verso Dio, senza parlare della sua lealtà. Che genere di persona osa assumersi responsabilità? Che tipo di persona ha il coraggio di portare un fardello pesante? Una persona che prende l’iniziativa e interviene coraggiosamente nel momento più cruciale del lavoro della casa di Dio, che non teme di assumersi una responsabilità pesante e di sopportare grandi sofferenze quando vede il lavoro più importante e cruciale. Ecco una persona leale verso Dio, un buon soldato di Cristo. Forse chi teme di assumersi responsabilità nel proprio dovere fa così perché non capisce la verità? No; ha un problema di umanità. Non ha alcun senso di giustizia né di responsabilità. È un ignobile egoista, non è un sincero credente in Dio, non accetta minimamente la verità. Per questo motivo, non può essere salvato” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 8: Vogliono che gli altri si sottomettano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte prima)”). Le parole di Dio sono molto chiare: coloro che hanno paura di assumersi responsabilità si preoccupano solo dei propri interessi. Non sono disposti a soffrire o a fare sacrifici nello svolgimento dei doveri. Queste persone sono egoiste e spregevoli e sono gli individui più astuti. Chi è leale a Dio, invece, ha il coraggio di farsi carico di pesanti fardelli ed è in grado di farsi avanti e di assumere il lavoro della casa di Dio nei momenti critici. Ho riflettuto su me stessa: alla notizia che ero stata scelta come leader e responsabile del lavoro del Vangelo, avevo continuato a rimuginare dentro di me, vagliando attentamente la decisione, valutando se quel dovere mi avrebbe giovato, temendo che, se avessi intralciato e disturbato il lavoro, avrei rischiato di essere destituita o allontanata. Per questo motivo, avevo esitato ad accettare quel dovere. In seguito, pur avendo accettato con riluttanza, trascorrevo le giornate sentendomi come un uccello spaventato, con la paura di assumermi la responsabilità di aver svolto male il lavoro, pensando addirittura di dimettermi. Una semplice disposizione del mio dovere mi portava a rimuginare e calcolare continuamente. Ero davvero propensa all’inganno! Mi sono anche resa conto che, nella casa di Dio, qualunque sia il dovere che si assolve, affinché sia fatto bene, deve essere svolto secondo le verità principi. Se si agisce in modo avventato e senza principi, e così facendo si ritarda il lavoro, bisogna assumersene la responsabilità. Questo vale non solo per il dovere di leader, ma per ogni dovere che si svolge. Così ho pregato Dio: “Dio, il mio costante desiderio di sottrarmi al mio dovere di leader non è in linea con le Tue intenzioni. Non voglio più eludere le responsabilità. Ti chiedo di darmi la fede e la forza necessarie per farmi carico di questo dovere”. Dopo di ciò, sono diventata più proattiva nei miei doveri, partecipando attivamente al lavoro del Vangelo, informandomi sui dettagli del lavoro, seguendo e supervisionando le cose. Dopo essermi applicata in questo modo per un po’ di tempo, c’è stato qualche progresso nel lavoro del Vangelo.
Nel luglio del 2023, la chiesa è stata oggetto di arresti da parte del Partito Comunista Cinese e molti fratelli e sorelle sono stati portati via. Tra loro c’era un giuda che ha fornito i nomi di 32 persone, indicando persino le case di questi fratelli e sorelle alla polizia. Ero furiosa. Quando ho pensato al lavoro che si sarebbe dovuto fare nel periodo successivo, ero un po’ preoccupata e mi sono detta: “Così tanti fratelli e sorelle sono stati venduti, come farò a gestire le conseguenze di tutto ciò? Se non lo faccio bene e i libri della parola di Dio subiscono dei danni, o altri fratelli e sorelle vengono arrestati, sarebbe una grave trasgressione!” Pensare a tutto questo mi rendeva agitata e sentivo che i rischi che un leader sostiene erano davvero molto grandi. Fortunatamente, io e Yang Xin gestivamo il lavoro sulle conseguenze insieme. Faceva i suoi doveri da più tempo di me e, dal momento in cui lei ha assunto la guida, la pressione su di me si è un po’ attenuata. Ma, con mia grande sorpresa, pochi giorni dopo Yang Xin ha avuto un imprevisto dell’ultimo minuto ed è dovuta partire. Sono andata nel panico e mi sono detta: “Come faccio a gestire tutto questo lavoro da sola? Se non lo faccio bene e provoco dei danni, la colpa ricadrà interamente su di me!” Ho avvertito un senso di rimpianto nel cuore e ho pensato: “Se non avessi accettato questo dovere, non dovrei sopportare una responsabilità così gravosa”. Ma ora non c’era nessun altro che potesse gestire il lavoro sulle conseguenze e non potevo semplicemente abbandonarlo. Così ho rivolto una preghiera a Dio, chiedendoGli di proteggere e calmare il mio cuore: “Dio, non posso ignorare questo lavoro, devo fare del mio meglio per portarlo avanti. Ti chiedo di eliminare questa paura dentro di me e di darmi la fede”.
Dopo di che, ho continuato a ricadere in tale stato. Da un lato, volevo fare bene il mio dovere, ma dall’altro avevo paura che, se avessi gestito male le cose, avrei danneggiato il lavoro, una trasgressione di cui sarei stata responsabile. Ero molto angosciata, così ho cercato le parole di Dio per leggerle e un passo mi ha davvero colpita. Dio Onnipotente dice: “Non è un caso che gli anticristi siano in grado di svolgere il loro dovere: lo fanno assolutamente con le loro intenzioni e i loro scopi personali e con il desiderio di guadagnare benedizioni. Qualsiasi dovere svolgano, il loro scopo e il loro atteggiamento sono ovviamente inscindibili dal guadagnare le benedizioni, la buona destinazione, le buone prospettive e il destino a cui pensano e di cui si preoccupano giorno e notte. Sono come gli uomini d’affari che non parlano d’altro che del loro lavoro. Qualsiasi cosa gli anticristi facciano è correlata alla fama, al guadagno e al prestigio, correlata al guadagnare benedizioni, prospettive e destino. Nel profondo, i loro cuori sono pieni di tali cose; questa è la natura essenza degli anticristi. È proprio a causa di questo tipo di natura essenza che gli altri sono in grado di vedere chiaramente che il loro esito definitivo sarà quello di essere eliminati” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte settima”). Dalle parole di Dio, ho capito che gli anticristi tengono sempre conto dei propri interessi quando svolgono i doveri nella casa di Dio. Dànno grande importanza al loro esito e alla loro destinazione. Ogni volta che qualcosa minaccia tutto ciò, scelgono puntualmente di proteggere i propri interessi e di lasciarsi una via d’uscita e non hanno lealtà verso il loro dovere. Mi stavo comportando proprio come un anticristo. Pensavo costantemente a come evitare di assumermi le responsabilità e a come assicurarmi un buon esito e una buona destinazione, piuttosto che badare al lavoro della chiesa. Quando quest’ultima era stata oggetto di arresti da parte del Partito Comunista Cinese, temevo che sarei stata ritenuta responsabile in caso di cattiva gestione del lavoro sulle conseguenze e che, se avessi causato danni significativi, non avrei avuto un buon esito. Di conseguenza, mi ero tirata indietro. Quando avevo visto che Yang Xin se n’era andata e che ero rimasta l’unica a occuparsi di questo lavoro, la mia preoccupazione era ancora più forte perché sentivo che, se non avessi gestito bene le cose, tutta la colpa sarebbe ricaduta su di me e quindi mi ero pentita di aver assunto il dovere di leader. Ero ben consapevole che, come leader della chiesa, era urgente gestire il lavoro sulle conseguenze in quel momento critico, eppure continuavo a dare priorità ai miei interessi e a soppesare i pro e i contro. Non appena avevo visto che il mio esito e la mia destinazione potevano essere a rischio, volevo lasciarmi una via di fuga. Mi sono resa conto di quanto fossi egoista e spregevole e di come la mia indole fosse proprio quella di un anticristo. Sapevo che, se non mi fossi pentita e non fossi cambiata, alla fine sarei stata rivelata ed eliminata da Dio. Allora L’ho pregato: “Dio, non voglio più concentrarmi sui miei interessi. Sono disposta a farmi carico di questo fardello”.
Successivamente, ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Alcuni non credono che la casa di Dio tratti le persone in modo equo. Non credono che Dio regni nella Sua casa e che vi regni la verità. Ritengono che, se dovesse sorgere un problema in un qualsiasi dovere una persona svolga, la casa di Dio si occuperà immediatamente di quella persona, privandola del suo diritto ad assolvere quel dovere, mandandola via o addirittura allontanandola dalla chiesa. È davvero così che funzionano le cose? Certamente no. La casa di Dio tratta ogni persona secondo le verità principi. Dio è giusto nel Suo modo di trattare ogni persona. Non guarda solo come una persona si comporta in un’unica circostanza; Egli osserva la natura essenza di una persona, le sue intenzioni, il suo atteggiamento, e guarda in particolare se una persona sa riflettere su di sé quando commette un errore, se prova rimorso, e se riesce a capire a fondo l’essenza del problema in base alle Sue parole, arriva a capire la verità, detestare sé stessa e pentirsi veramente. Se qualcuno non ha questo giusto atteggiamento, ed è totalmente corrotto dalle intenzioni personali, se è pieno di schemi scaltri e di rivelazioni di indole corrotta, e quando sorgono problemi ricorre alla finzione, ai sofismi e all’autogiustificazione, e si rifiuta ostinatamente di riconoscere le proprie azioni, allora costui non può essere salvato. Non accetta per niente la verità ed è stato completamente rivelato. Coloro che non sono nel giusto e che non riescono minimamente ad accettare la verità, sono essenzialmente miscredenti e possono solo essere eliminati. […] DiteMi: se qualcuno che ha commesso un errore ma è capace di autentica comprensione e intenzionato a pentirsi, la casa di Dio non gli darebbe forse una possibilità? Mentre il piano di gestione di Dio di seimila anni volge al termine, ci sono tanti doveri da assolvere. Ma se tu non hai coscienza né ragione e non ti occupi del tuo giusto lavoro, se hai ricevuto l’opportunità di assolvere un dovere ma non sai farne tesoro e non persegui minimamente la verità, mancando così di cogliere l’attimo, allora sarai rivelato. Se sei costantemente superficiale nello svolgere il tuo dovere e non mostri alcuna sottomissione di fronte alla potatura, la casa di Dio ti affiderà ancora un dovere? Nella casa di Dio è la verità a regnare, non Satana. Dio ha l’ultima parola su tutto. È Lui che sta compiendo l’opera di salvezza dell’uomo, è Lui che regna sovrano su ogni cosa. Non c’è alcun bisogno che tu analizzi cosa sia giusto e cosa sbagliato; a te spetta solo ascoltare e sottometterti. Di fronte alla potatura, devi accettare la verità ed essere in grado di correggere i tuoi errori. Se lo fai, la casa di Dio non ti priverà del diritto di svolgere un dovere. Se vivi nel timore costante di essere eliminato, accampando sempre scuse, giustificandoti di continuo, questo è un problema. Se lasci che gli altri vedano che non accetti minimamente la verità e che sei sordo a ogni ragione, allora sei nei guai. La chiesa sarà obbligata a occuparsi di te. Se non accetti minimamente la verità nell’assolvere il tuo dovere e hai sempre paura di essere rivelato ed eliminato, allora questo tuo timore è contaminato da intenzioni umane e da un’indole satanica corrotta, nonché da sospetto, diffidenza e incomprensioni. Una persona non dovrebbe avere nessuno di questi atteggiamenti” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che Egli è giusto con tutti e che anche la Sua casa tratta ognuno secondo le verità principi. Nessuno viene condannato o eliminato per aver commesso un solo errore. Mi sono ricordata di quando svolgevo il lavoro di allontanamento, avevo agito in base alla mia indole arrogante e avevo giudicato male qualcuno senza seguire i principi. In seguito, mi ero resa conto del mio errore e me ne ero pentita profondamente, eppure la chiesa non mi aveva destituita o eliminata solo perché avevo commesso quell’unico errore. Ho visto che sbagliare non è spaventoso di per sé e che ciò che conta è essere in grado di accettare la verità e di pentirsi sinceramente dopo aver commesso un errore. Alcune persone vengono rivelate come anticristi non perché hanno commesso un solo errore, ma perché non seguono i requisiti o i principi della casa di Dio quando svolgono i loro doveri e agiscono in modo sconsiderato. Anche dopo aver ricevuto condivisione e aiuto, non solo non cambiano, ma si rifiutano di ascoltare e ribattono, insistendo sulla propria linea, disturbando gravemente il lavoro della chiesa. Solo dopo il loro assoluto rifiuto di pentirsi vengono espulsi. Anche alcuni fratelli e sorelle trasgrediscono, però sono in grado di cercare la verità e di trovare la radice della loro opposizione a Dio, di pentirsi veramente e di cambiare e di svolgere i propri doveri secondo le verità principi. La casa di Dio promuove e utilizza ancora queste persone. Ho capito che Dio dà a tutti molte possibilità di pentirsi e che la Sua essenza è giusta e leale. Sapevo che non potevo più mettermi sulla difensiva con Dio o evitare i miei doveri.
In seguito, la mia mentalità nei doveri è migliorata e la chiesa ha scelto un’altra sorella come mia collaboratrice. Non molto tempo dopo, ho sentito che avevano arrestato un’altra ventina di fratelli e sorelle e che la polizia era venuta ad avvertirli, costringendoli a firmare le “Tre dichiarazioni”. Quando ho appreso questa notizia, ho avuto di nuovo paura e temevo che, se il lavoro sulle conseguenze non fosse stato gestito bene, sarei stata ritenuta responsabile. Mentre pensavo a simili cose, mi sono resa conto che non ero nello stato giusto, così ho pregato Dio nel mio cuore. Ho ricordato le Sue parole: “Le persone dovrebbero fare del loro meglio per realizzare ciò che è in loro potere raggiungere; il resto spetta a Dio: esercitare la Sua sovranità, orchestrare e guidare. Questo è ciò di cui ci preoccupiamo di meno. Abbiamo Dio alle nostre spalle. Non solo abbiamo Dio nel cuore, ma abbiamo anche una fede autentica. Non si tratta di un sostegno spirituale; in realtà, Dio è invisibile ma presente ed è al fianco delle persone, sempre con loro. Ogni volta che esse fanno qualcosa o svolgono un qualsiasi dovere, Lui sorveglia; è lì per aiutarti in qualsiasi momento e luogo, custodendoti e proteggendoti. Ciò che le persone dovrebbero fare è dare al massimo per realizzare ciò che spetta loro. Fintanto che acquisisci consapevolezza, percepisci nel cuore, vedi nelle parole di Dio, ricevi dei promemoria da chi hai intorno o ti viene dato un qualsiasi segnale o presagio da Dio, qualsiasi cosa ti fornisca informazioni sul fatto che questo è qualcosa che dovresti fare, che è un incarico che ti affida Dio, allora dovresti adempiere alla tua responsabilità e non startene seduto con le mani in mano o in disparte a guardare. Non sei un robot; hai una mente e dei pensieri. Quando succede qualcosa, sai assolutamente cosa dovresti fare e possiedi sicuramente sentimenti e consapevolezza. Applica quindi questi sentimenti e questa consapevolezza alle situazioni effettive, trasformali in azioni, e in questo modo avrai adempiuto alla tua responsabilità. Per le cose di cui riesci ad avere consapevolezza, dovresti praticare in base alle verità principi che comprendi. In questo modo, stai facendo del tuo meglio e sforzandoti al massimo per assolvere il tuo dovere” (La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (21)”). Le parole di Dio mi hanno dato fede e forza. Le prime cose che dovevo fare erano assumermi le mie responsabilità, fare del mio meglio per salvaguardare gli interessi della casa di Dio, proteggere la sicurezza dei fratelli e delle sorelle e ridurre il più possibile le perdite. Questa era la mia responsabilità. Non potevo più essere così egoista e spregevole e concentrarmi solo sul mio futuro e sulla mia destinazione. Ripensando a come avessi sempre cercato di proteggermi e di evitare le responsabilità, ho capito che stavolta dovevo praticare la verità e avere il coraggio di assumermi le responsabilità. Anche se avessi commesso qualche deviazione lungo il percorso, avrei dovuto assumermi le responsabilità che mi spettavano. Per alcune questioni complicate in cui non ero sicura di come fosse appropriato agire, potevo rivolgermi ai leader superiori e, in caso di errori o lacune nel mio lavoro, dovevo riassumerli e correggerli tempestivamente. In seguito, ho lavorato con la mia sorella collaboratrice per gestire il lavoro sulle conseguenze e abbiamo condiviso sulle intenzioni di Dio con i fratelli e le sorelle; inoltre, abbiamo discusso su come adempiere i nostri doveri in quel momento difficile. I fratelli e le sorelle hanno collaborato attivamente e il lavoro sulle conseguenze è stato portato a termine in modo rapido.
Ora non penso più ai miei interessi, al mio esito e alla mia destinazione, come facevo prima. Al contrario, svolgo i miei doveri con tutto il cuore e sento molta più pace dentro di me. Se non fosse stato per questa rivelazione, non avrei riconosciuto la mia indole satanica o le mie idee errate sul perseguimento. Ringrazio Dio per avermi guidata nell’apprendere queste lezioni!