58. Perché voglio sempre essere promossa
Nel 2017, producevo video per la chiesa e sono stata scelta come capogruppo. Un giorno, ho scoperto che sorella Li Min e fratello Chen Bin erano stati nominati supervisori. Ho provato un senso di amarezza e mi sono detta: “Fanno video da meno tempo di me e le loro capacità sono inferiori alle mie. Perché allora sono diventati supervisori e il leader non mi ha nemmeno presa in considerazione? Un tempo ero la capogruppo di Li Min, mentre adesso è lei che supervisiona il mio lavoro. D’ora in avanti, con che coraggio potrò farmi vedere da lei? I fratelli e le sorelle non penseranno forse che sia più brava di me? Questo non mi farà apparire del tutto incompetente?” Pensando a questo, mi sono sentita molto scoraggiata e negativa e non riuscivo a trovare le forze per fare niente. In seguito, durante una riunione, il leader ha detto che doveva essere nominato un altro supervisore e alla fine è stato scelto fratello Lin Hui. La cosa mi ha lasciata di stucco. Tutti quelli con cui avevo collaborato nei miei doveri erano stati promossi e coltivati uno dopo l’altro, mentre io ero ancora ferma. Non mi ero forse bloccata al livello più basso? Lin Hui faceva video addirittura da meno tempo rispetto a me, ma adesso era stato scelto come supervisore. Mi sentivo così in imbarazzo. Era veramente possibile che fossi solo un’inetta? Più ci pensavo, più mi sentivo peggio e non riuscivo a smettere di piangere. Poi all’improvviso mi sono ricordata di quando il leader aveva detto che Lin Hui aveva ottenuto dei buoni risultati nel suo dovere e mi sono chiesta: “È possibile che Lin Hui sia stato scelto come supervisore perché il suo lavoro ha prodotto dei buoni risultati? Se mi impegno di più e pago un prezzo maggiore per migliorare i risultati del lavoro, forse anch’io verrò promossa e coltivata. Allora gli altri non mi guarderanno dall’alto in basso”. Pensando questo, ho riacquistato le mie motivazioni.
Da quel momento in poi, ogni giorno ho dato tutta me stessa per produrre video, facendo gli straordinari per far progredire il lavoro. Un giorno, dopo aver visto i nostri video, il leader ci ha detto che erano piuttosto buoni e che avevamo fatto dei progressi. Ci ha anche assegnato delle importanti attività da portare a termine e ci ha chiesto di farlo in tempo utile. Vedendo che finalmente il lavoro era migliorato e che il leader ci apprezzava, mi sono sentita davvero felice. Ho pensato che, se avessi continuato a impegnarmi e avessi prodotto in fretta altri video di qualità, forse anch’io avrei avuto una possibilità di essere promossa e coltivata. Per velocizzare le cose, ho addirittura costretto le sorelle del gruppo a fare ogni giorno gli straordinari con me. Tuttavia, poiché ero troppo affamata di arrivare al successo velocemente, non ho ricercato i principi nei miei doveri, non ho mai riunito tutti insieme per studiare le tecniche o rivedere i problemi del lavoro e ho solo spinto per ottenere risultati il prima possibile. Di conseguenza, la qualità era scarsa e i video dovevano essere continuamente rielaborati. Anche il morale delle sorelle era basso. Poiché il lavoro non veniva rivisto e non c’era alcuna formazione, le sorelle non avevano migliorato le loro abilità e, quando si trovavano a dover affrontare difficoltà nei propri doveri, non avevano un cammino da seguire, diventavano sempre più indolenti e il loro stato peggiorava. Invece di riflettere su me stessa o ricercare la verità per eliminare questi problemi, ho incolpato le sorelle per non aver prodotto dei buoni risultati, per aver ritardato i progressi nei loro doveri e per aver compromesso la mia possibilità di mettermi in mostra. Le ho persino trattate in modo sgarbato. A volte mi rendevo conto che il mio stato era sbagliato e che avevo bisogno di riflettere e cambiarlo, ma quando pensavo agli scarsi risultati del lavoro sentivo che, se non avessi fatto il massimo per migliorarli, il leader avrebbe sicuramente pensato che fossi una capogruppo incompetente e che non solo non sarei stata promossa, ma avrei anche potuto essere destituita. A questo pensiero, giravo continuamente come una trottola, facendo di tutto per portare avanti il lavoro. Non riuscivo proprio a fermarmi.
Poiché non avevo ricercato i principi nel mio dovere e non avevo svolto un lavoro effettivo, avevo gravemente condizionato i progressi del lavoro video e dopo poco tempo il leader mi ha destituita. In qualche modo sentivo di aver subito un torto. Credevo di aver pagato un grande prezzo nel mio dovere, perché allora mi veniva detto che non svolgevo un lavoro reale? Dopo essere stata destituita, ero piena di dolore e ho pregato Dio: “Dio, sono stata destituita e ho perso l’opportunità di lavorare sui video. Ti prego di guidarmi a comprendere la Tua intenzione”. Durante le mie devozioni spirituali, mi sono imbattuta in un passo delle parole di Dio: “Qualunque ambiente emerga (specialmente di fronte alle avversità e soprattutto quando Dio rivela o smaschera le persone), la prima cosa da fare è presentarsi dinanzi a Dio per riflettere su sé stessi, esaminare le proprie parole e azioni e la propria indole corrotta, anziché esaminare, studiare e giudicare se le parole e le azioni di Dio siano giuste o ingiuste. Se rimani nella posizione che ti compete, dovresti sapere di preciso che cosa fare. Gli esseri umani hanno un’indole corrotta e non capiscono la verità. Non è poi un problema così grave. Tuttavia, quando si ha un’indole corrotta e non si capisce la verità eppure si continua a non ricercare la verità, adesso sì che vi è un grave problema” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10: Parte terza”). Grazie alle Sue parole, sono arrivata a comprendere che la mia destituzione faceva parte della sovranità e delle disposizioni di Dio e, sebbene non avessi ancora compreso appieno la Sua intenzione, dovevo sottomettermi, ricercare con coscienza la verità e riflettere su me stessa.
Successivamente, ho letto un passo delle parole di Dio e ho acquisito una qualche comprensione dei miei problemi. Dio dice: “Agli occhi degli anticristi, se la loro reputazione o il loro prestigio vengono attaccati e vengono loro portati via, è una questione più seria persino del tentativo di toglier loro la vita. Non importa quanti sermoni ascoltino o quante parole di Dio leggano, ciò non suscita in loro alcuna tristezza o rimorso per non aver mai praticato la verità e per aver intrapreso il cammino degli anticristi, né per il fatto di possedere la natura essenza degli anticristi. Al contrario, si arrovellano di continuo su come trovare modi per guadagnare prestigio e aumentare la loro reputazione. Si può dire che lo scopo di tutto ciò che gli anticristi fanno è quello di mettersi in mostra di fronte agli altri, e non viene compiuto al cospetto di Dio. Perché dico questo? Perché queste persone sono così innamorate del prestigio che lo trattano come la loro stessa vita, come la loro meta per la vita intera. Inoltre, poiché amano così tanto il prestigio, non credono mai nell’esistenza della verità, e si potrebbe addirittura affermare che non credono assolutamente nell’esistenza di Dio. Pertanto, a prescindere dai calcoli che fanno per ottenere fama e prestigio e da come tentino di ingannare le persone e Dio attraverso false apparenze, nel profondo del loro cuore non vi è alcuna consapevolezza né senso di colpa, e tanto meno alcuna ansia. Nel loro costante perseguimento di fama e prestigio, negano anche in modo ingiustificato ciò che Dio ha fatto. Perché dico questo? Nel profondo del loro cuore, gli anticristi credono: ‘Fama e prestigio si guadagnano attraverso i propri sforzi. Solo assicurandosi una solida base tra gli altri e guadagnando fama e prestigio possono godere delle benedizioni di dio. La vita ha valore solo quando le persone ottengono potere e prestigio assoluti. Solo questa è una vita da esseri umani. Per contro, sarebbe inutile vivere come si dice nelle parole di dio sottomettendosi alla sovranità e alle disposizioni di dio in ogni cosa, rivestire volentieri la posizione di essere creato e vivere come una persona normale: nessuno ammirerebbe una persona di questo tipo. Una persona deve lottare duramente per conquistarsi il prestigio, la reputazione e la felicità; sono cose per cui si deve combattere, e di cui impadronirsi con atteggiamento positivo e proattivo. Nessun altro te le darà; aspettare passivamente può condurre solo al fallimento’. Questi sono i calcoli che fanno gli anticristi. Questa è l’indole che posseggono” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Dio smaschera che per gli anticristi la reputazione e il prestigio rappresentano la vita. In ogni cosa che fanno, pensano solo a come ottenere il prestigio, la stima e l’ammirazione degli altri. Non importa quanto ostacolino o danneggino il lavoro della chiesa, loro non riflettono né si pentono mai. Ragionando sul mio comportamento, ho capito che anch’io mi ero concentrata molto sulla reputazione e il prestigio. Quando ho visto che i fratelli e le sorelle con cui collaboravo erano stati scelti come supervisori, mi sono sentita scombussolata. Ho pensato che, se mi fossi impegnata di più, se avessi pagato un prezzo maggiore e se avessi prodotto buoni risultati, anch’io sarei stata promossa e apprezzata. Poiché perseguivo reputazione e prestigio, non avevo ricercato i principi nei miei doveri e non avevo nemmeno organizzato attività di formazione affinché ognuno potesse migliorare le proprie capacità e, poiché avevo solamente continuato a forzare le altre a lavorare ogni giorno fino a tarda notte per via del mio desiderio di ottenere in fretta dei risultati, i video dovevano essere rielaborati più volte e il lavoro subiva gravi ritardi. Per di più, in quanto capogruppo, quando individuavo dei problemi nel lavoro, avrei dovuto prendere l’iniziativa di guidare i fratelli e le sorelle a riepilogare queste deviazioni e a ricercare le verità principi per risolvere i problemi reali. Quando le sorelle si trovavano in uno stato negativo, avrei dovuto condividere con loro per aiutarle, poiché questa era una mia responsabilità. Tuttavia, non avevo svolto alcun lavoro reale. Tutto ciò che mi importava era ottenere dei risultati ed essere ammirata dagli altri e non avevo dato alcun peso all’accesso alla vita da parte dei fratelli e delle sorelle, né avevo tenuto conto del fatto che il lavoro della chiesa potesse subire delle perdite. Lo stato in cui vivevo era quello di perseguire reputazione e prestigio e il mio cuore si trovava nell’oscurità, era oppresso e sofferente. Per continuare a tenere il passo, avevo addirittura pensato che le devozioni spirituali e la riflessione fossero una perdita di tempo e continuavo ostinatamente a lavorare senza tregua. Per quanto gli altri cercassero di darmi dei consigli, sono rimasta indifferente finché non mi hanno destituita. Ho capito che il mio cuore era diventato completamente inflessibile. Il mio desiderio di reputazione e prestigio era troppo grande e mi portava a provare avversione per la verità e ad amare la fama, il guadagno e il prestigio. Il cammino che stavo percorrendo era quello di un anticristo. Quando ho capito questo, mi sono sentita profondamente in debito, così ho pregato Dio: “Dio, non voglio più vivere secondo la mia indole corrotta. Sono disposta a pentirmi dinanzi a Te”.
In seguito, ho letto altre parole di Dio e ho acquisito una qualche comprensione del motivo per cui perseguivo costantemente la reputazione e il prestigio. Dio Onnipotente dice: “Satana usa fama e profitto per controllare i pensieri dell’uomo, finché le persone non riescono a pensare ad altro che non sia fama e profitto. Si affannano per fama e profitto, patiscono disagi per fama e profitto, sopportano umiliazioni per fama e profitto, sacrificano tutto ciò che hanno per fama e profitto, ed esprimeranno giudizi o prenderanno decisioni per fama e profitto. In tal modo, Satana lega le persone con catene invisibili ed esse non hanno la forza né il coraggio di liberarsene. Portano inconsapevolmente il peso di queste catene e continuano ad arrancare con grande difficoltà. Per amore di tale fama e profitto, l’umanità evita Dio e Lo tradisce e diventa sempre più malvagia. In questo modo, quindi, una generazione dopo l’altra viene distrutta nella fama e nel profitto di Satana. Guardando ora alle azioni di Satana, le sue sinistre motivazioni non sono forse del tutto abominevoli? Forse oggi non riuscite ancora a non farvi ingannare dalle sinistre motivazioni di Satana perché pensate che non si possa vivere senza fama né profitto. Pensate che se le persone si lasciano alle spalle fama e profitto non saranno più in grado di vedere la strada davanti a loro, né le proprie mete, e che il loro futuro si farà oscuro, vago e confuso. Pian piano, però, un giorno vi renderete conto che fama e profitto sono enormi catene che Satana usa per soggiogare l’uomo. Quando quel giorno verrà, resisterai in tutto e per tutto al controllo di Satana e alle catene con cui ti tiene legato. Quando verrà il momento in cui desidererai liberarti di tutte le cose che Satana ha instillato in te, allora taglierai i ponti con Satana e aborrirai sinceramente tutto ciò che Satana ti ha portato. Solo allora l’umanità avrà autentico amore e desiderio di Dio” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). Sotto lo smascheramento delle parole di Dio, ho acquisito una qualche comprensione dei metodi spregevoli e delle malvagie intenzioni di Satana nel corrompere le persone attraverso la fama e il guadagno. Satana utilizza la fama e il guadagno per vincolare e danneggiare le persone, facendo sì che queste si allontanino da Dio e Lo tradiscano. Ripensando al passato, mi sono resa conto che sin dall’infanzia ero stata influenzata dall’educazione e dal condizionamento di Satana. Avevo scelto filosofie sataniche del tipo “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli” e “Mentre l’uomo si affanna verso l’alto, l’acqua scorre verso il basso” prendendole come mie linee guida. La mia indole era diventata sempre più arrogante e, a prescindere da dove fossi, avevo sempre voluto essere ammirata dagli altri e mi rifiutavo di rimanere indietro. Mi sono ricordata di quando avevo iniziato a lavorare e vedevo che le altre persone della mia età con una migliore istruzione potevano lavorare come impiegati nelle aziende, mentre io, a causa della mia scarsa istruzione, potevo fare solamente lavori umili. Non ero disposta a vivere una vita così mediocre, così nel tempo libero ho studiato duramente, sperando un giorno di riuscire a ottenere un diploma studiando da sola e di trovare un buon lavoro per fare una buona impressione agli altri. Anche dopo aver trovato Dio, avevo continuato a vivere secondo queste filosofie sataniche per le relazioni mondane. Pensavo che essere leader o supervisore nella chiesa e ottenere l’approvazione e la stima dei fratelli e delle sorelle fossero l’unico modo per avere una vita ricca di significato. Pertanto, quando vedevo che i fratelli e le sorelle ottenevano delle promozioni, mi sentivo invidiosa e gelosa. Avevo lavorato sodo sui video, sperando di ottenere al più presto qualcosa in modo tale che i leader coltivassero anche me. Per soddisfare le mie ambizioni e i miei desideri, non mi sono fatta problemi a obbligare le sorelle a lavorare fino a tardi per fare progressi il più in fretta possibile e, quando mi sono accorta che vivevano in uno stato negativo, non solo non le ho aiutate, ma le ho anche guardate dall’alto in basso. A volte addirittura mi arrabbiavo ed ero sgarbata con loro. Sono davvero stata del tutto egoista e indifferente. Nel mio perseguimento di reputazione e prestigio, ho vissuto senza la minima sembianza umana. Non solo ho ferito i fratelli e le sorelle, ma ho anche causato delle perdite al lavoro della chiesa. Poiché non svolgevo alcun lavoro reale, perseguivo solamente reputazione e prestigio ed ero spinta dal desiderio di arrivare in fretta al successo, ho seriamente ritardato i progressi del lavoro video e alla fine sono stata destituita. Ho capito che vivere secondo le filosofie e le menzogne di Satana e perseguire le luci della ribalta può portare solamente a una corruzione ancora più profonda, alla ribellione e a opporre resistenza a Dio. Alla fine, avrei solo causato un danno a me stessa. Guardandomi indietro, ho capito che il mio perseguire la possibilità di mettermi in mostra e il modo in cui mi aggrappavo alla reputazione e al prestigio erano davvero insensati.
In seguito, ho letto altre parole di Dio e sono riuscita ad accettare razionalmente il fatto di non essere stata scelta come supervisore. Dio dice: “Se ti ritieni adatto a essere un leader, in possesso del talento, della levatura e dell’umanità necessari al ruolo, eppure la casa di Dio non ti ha promosso e i fratelli e le sorelle non ti hanno eletto, come dovresti trattare la questione? Qui c’è un percorso di pratica che puoi seguire. Devi conoscere a fondo te stesso. Cerca di capire se il punto è che hai un problema con la tua umanità, o che la rivelazione di qualche aspetto della tua indole corrotta ripugna alle persone, o se è che sei privo della verità realtà e gli altri non ti trovano convincente, o che lo svolgimento del tuo dovere non all’altezza degli standard. Devi riflettere su tutto questo e vedere in cosa esattamente sei carente. […] Se hai un vero fardello, possiedi tale senso di responsabilità e desideri fartene carico, allora affrettati a formarti. Concentrati sulla pratica della verità e impara ad agire secondo principio. Quando avrai esperienza di vita e sarai capace di scrivere articoli di testimonianza, sarai davvero cresciuto. E, se sarai in grado di testimoniare Dio, allora potrai certamente ricevere l’opera dello Spirito Santo. Se lo Spirito Santo opera su di te, significa che Dio ti guarda con favore e, con lo Spirito Santo a guidarti, presto si presenterà la tua opportunità. Forse ora porti un fardello, ma la tua levatura è insufficiente e la tua esperienza di vita troppo superficiale, e quindi, anche se dovessi diventare un leader, saresti incline a inciampare. Devi perseguire l’ingresso nella vita, eliminare prima di tutto i tuoi desideri smodati, essere volontariamente un seguace e arrivare a sottometterti veramente a Dio, senza parole di lamentela per qualsiasi cosa Egli orchestri o disponga. Quando sarai in possesso di una simile statura, la tua opportunità giungerà. Il fatto che tu voglia assumerti un pesante fardello, che te ne faccia carico, è una cosa buona. Dimostra che possiedi un cuore proattivo che cerca di progredire e che desideri tenere in considerazione le intenzioni di Dio e seguire la Sua volontà. Non si tratta di un’ambizione, ma di un autentico fardello; è la responsabilità di coloro che perseguono la verità e l’oggetto del loro perseguimento. Non hai motivi egoistici e non lo fai per il tuo bene, ma per testimoniare Dio e soddisfarLo, questo è quanto di più benedetto da Dio, ed Egli prenderà per te le disposizioni adeguate. […] L’intenzione di Dio è quella di ottenere un maggior numero di persone capaci di renderGli testimonianza; è quella di perfezionare tutti coloro che Lo amano e di creare il prima possibile un gruppo di persone che abbiano un cuore e una mente con Dio. Pertanto, nella casa di Dio, tutti coloro che perseguono la verità hanno grandi prospettive, e le prospettive di coloro che amano Dio sinceramente sono illimitate. Tutti dovrebbero comprendere le Sue intenzioni. È in effetti positivo portare questo peso, ed è qualcosa che chi è dotato di coscienza e ragione dovrebbe possedere, ma non tutti saranno necessariamente in grado di assumersi un fardello pesante. Da dove deriva questa discrepanza? Per quali che siano i tuoi punti di forza o le tue capacità, e per quanto alto possa essere il tuo quoziente intellettivo, ciò che è fondamentale sono il tuo perseguimento e il cammino che percorri” (La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (6)”). Dalle parole di Dio, ho compreso che la chiesa ha dei principi secondo cui promuove e coltiva i supervisori per le varie attività del lavoro. Non si tratta di promuovere o coltivare qualcuno solo perché mostra un certo entusiasmo o possiede determinati doni. Come minimo, una persona deve avere un cuore corretto, possedere senso di responsabilità nel proprio dovere ed essere in grado di proteggere il lavoro della chiesa. Deve anche possedere una certa levatura ed essere in grado di risolvere dei problemi reali. Quando persone del genere prestano servizio come supervisori, portano benefici al lavoro e soddisfano gli standard per essere promossi e coltivati. Per esempio, Chen Bin e Lin Hui erano riusciti a diventare supervisori non solo perché erano efficienti nei propri doveri, ma anche perché nello svolgerli avevano un senso del fardello ed erano in grado di risolvere alcuni problemi reali e di agire secondo i principi. Se qualcuno non ha la levatura adeguata e non protegge il lavoro della chiesa, ma al contrario persegue solamente il proprio guadagno, allora questa persona, qualora venga scelta come supervisore, non farà altro che ritardare il lavoro della chiesa e danneggiare i fratelli e le sorelle. Era proprio così che svolgevo il mio dovere, avevo sempre perseguito la reputazione e il prestigio e, quando il mio desiderio di prestigio non era soddisfatto, diventavo negativa e debole e svolgevo i miei doveri in modo superficiale senza nessun riguardo per gli interessi della chiesa. I fratelli e le sorelle mi avevano scelta come capogruppo, però io non solo non ero riuscita ad aiutarli nel loro accesso alla vita, ma addirittura li avevo spinti a violare i principi nei propri doveri. Con questo tipo di umanità, se fossi davvero stata scelta come supervisore, mi sarei ritrovata sul cammino di un anticristo e sarei stata eliminata da Dio. Non ero stata scelta come supervisore perché Dio mi aveva protetta. Non conoscevo affatto me stessa e non avevo consapevolezza di me. Quando ho compreso queste cose, in cuor mio ho provato un senso di liberazione.
Qualche mese dopo, la chiesa ha disposto che tornassi nuovamente a produrre video e mi ha chiesto di insegnare il lavoro ad alcune sorelle. Il leader ha detto che queste sorelle possedevano una buona levatura e potevano essere coltivate in maniera mirata, così mi è stato chiesto di dar loro una maggiore guida sulla produzione di video. Sentire le sue parole mi ha fatta sentire un po’ turbata. Avevo la sensazione che fossero loro ad avere la priorità per essere coltivate e che, a prescindere da quanto io potessi far bene, il mio ruolo fosse solo di supporto. A questo pensiero, improvvisamente mi sono resa conto che il mio stato era sbagliato. Così, ho cercato delle parole di Dio relative alla questione. Ho letto queste Sue parole: “Qualunque sia il dovere che ricevi e che ti è capitato, a prescindere che comporti grandi responsabilità o che sia più semplice, o anche se non è molto di spicco, se sei in grado di ricercare la verità e di trattare il dovere secondo le verità principi, allora sei capace di svolgerlo bene. Durante l’assolvimento del dovere, inoltre, sperimenterai vari gradi di crescita sia nell’ingresso nella vita sia nei cambiamenti di indole. Se invece non persegui la verità e semplicemente tratti il dovere come una impresa personale, un compito, o se lo tratti come una tua preferenza o un lavoro personale, allora sei nei guai” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?”). Grazie alle parole di Dio, sono riuscita a comprendere la Sua intenzione. Non importa quale dovere io stia svolgendo, le cose più importanti sono concentrarsi sull’accesso alla vita nel proprio dovere e perseguire la verità per ottenere un cambiamento d’indole. Questo è il cammino corretto per svolgere il proprio dovere. Non era facile ottenere questa opportunità di svolgere il mio dovere e non potevo più pensare alla mia reputazione e al prestigio. Dovevo tenere conto dell’intenzione di Dio, assumermi questa responsabilità e affidarmi a Lui per svolgere bene il mio dovere. In seguito, ho spesso interagito e parlato a cuore aperto con le sorelle e ho esaminato con coscienza le difficoltà che incontravano nei propri doveri. Ho anche fornito loro una guida dettagliata in base alle carenze di ognuna. Le tre sorelle hanno fatto dei rapidi progressi nelle abilità tecniche e in poco tempo sono riuscite a produrre video da sole. Ho ringraziato Dio dal profondo del cuore per la Sua guida.
Sei mesi dopo, anch’io sono stata scelta come supervisore, ma non per questo sono diventata presuntuosa. Al contrario, ho provato un grande senso di responsabilità. Il fatto che io abbia potuto acquisire questa conoscenza e sperimentare questa trasformazione è stato il risultato delle parole di Dio. Grazie a Dio!