75. Non sono più vincolata dalla mia destinazione

di Li Yishun, Cina

Agli inizi della mia fede in Dio, ero molto appassionata; dopo due mesi ho iniziato a occuparmi dei doveri degli affari generali. In seguito, ho assunto i doveri di ospitare e, nonostante fossi impegnata in ogni tipo di compito, non mi lamentavo mai delle avversità o della fatica. Credevo che, per essere salvata, avrei dovuto predisporre più buone azioni, soffrire maggiormente e pagare un prezzo nei miei doveri. Due anni dopo, nel 2007, sono stata scelta come leader della chiesa e mi sono impegnata e spesa ancora di più. Non sapendo andare in bicicletta, raggiungevo a piedi le riunioni in luoghi non serviti dai mezzi di trasporto. Non mi sentivo stanca, come se avessi un’energia infinita; ero convinta che Dio stesse osservando i miei sforzi e che in futuro avrebbe ricompensato i miei sacrifici con una buona destinazione. In seguito, ho collaborato attivamente a qualsiasi dovere disposto dalla chiesa e, anche se la mia età avanzata ha causato alcune difficoltà reali, questo non mi ha mai vincolata.

Nel 2017, quando avevo 76 anni, i leader mi hanno affidato il lavoro di purificazione nella chiesa. Ero molto felice: anche alla mia età, avere ancora l’opportunità di svolgere i miei doveri era davvero la grazia e l’esaltazione di Dio! Mi dicevo di fare tesoro di quell’opportunità di svolgere i miei doveri. I doveri mi tenevano parecchio occupata in quel periodo e di solito finivo per andare a letto tardi, però non ero stanca. Un giorno, era il 2019, improvvisamente mi sono sentita girare la testa e ho avuto difficoltà a respirare mentre camminavo. Dopo un controllo in ospedale, mi è stata diagnosticata una malattia cardiaca e la pressione alta e il medico mi ha consigliato il ricovero in ospedale per sottopormi a una terapia. Ero inquieta e pensavo: “Il ricovero non sarà una questione di uno o due giorni; se resto in ospedale, i leader dovranno sicuramente trovare qualcun altro che prenda il mio posto, allora non perderò la possibilità di compiere questo dovere? Alla mia età, con i miei problemi di salute, non potrò svolgere nemmeno altri doveri. Se vengo dimessa e posso solo dare ospitalità a riunioni di piccoli gruppi, quali buone azioni potrò fare in un dovere così modesto? Senza buone azioni, come potrò essere salvata? No, non posso assolutamente abbandonare il mio dovere e farmi ricoverare per curarmi. Inoltre, se Dio vede che persevero nei miei doveri nonostante la malattia, mi proteggerà sicuramente”. Ho risposto rapidamente: “Non resto in ospedale; mi curerò a casa”. In seguito, ho continuato a svolgere i miei doveri come sempre, tutti i giorni.

Una notte, due anni dopo, ho avvertito improvvisamente un forte dolore lancinante lungo la vita fino ai fianchi. Il giorno successivo, mia figlia mi ha portata in ospedale per un controllo e mi è stata diagnosticata una frattura vertebrale causata dall’osteoporosi. La testa mi rimbombava ed era come se il cielo mi cadesse addosso. Sentivo il cuore battere all’impazzata e le forze che mi venivano meno. Mi sono seduta su una sedia, con un dolore indescrivibile nel cuore; non sapevo come affrontare quella realtà. Mi sono detta: “Credo in Dio da tanti anni e anche se non ho sopportato grandi avversità nei miei doveri, ho affrontato molte piccole difficoltà. Inoltre, dal momento che sto svolgendo i miei doveri, come è possibile che questa malattia mi colpisca all’improvviso? Non sarà che Dio la sta usando per impedirmi di compiere i miei doveri?” Mi sentivo completamente sconsolata. Poi ho pensato: “Anche se in futuro dovessi guarire da questa malattia, alla mia età non sarò in grado di svolgere alcun dovere significativo. Al massimo, potrò solo dare ospitalità per le riunioni. Non avrei la possibilità di soffrire o di spendermi: quali buone azioni potrebbero derivare dal compiere i miei doveri in questo modo? Invidio tanto i fratelli e le sorelle più giovani che possono svolgere ogni tipo di dovere. Come sarebbe bello se potessi tornare indietro di qualche decennio! Perché Dio non mi ha fatta nascere qualche decennio più tardi?” Una volta a casa, potevo solo stare sdraiata e, per spostarmi, dovevo trascinarmi un po’ alla volta. Non potevo svolgere alcun dovere. Quando arrivavano le sorelle, anche aprire la porta era una fatica per me. Mi sentivo molto negativa e pensavo: “Sono diventata inutile? Da parecchi anni credo in Dio, ho sempre svolto i miei doveri, ho sofferto e mi sono spesa tanto. Un tempo credevo di potermi salvare, ma non avrei mai immaginato di diventare inutile e incapace di compiere qualsiasi dovere”. Questi pensieri mi turbavano nel profondo. Vivevo in uno stato di negatività e il mio cuore non riusciva a trovare pace davanti a Dio. Il mio spirito è diventato molto cupo. Così ho pregato Dio: “Dio, da quando mi sono ammalata e non ho potuto svolgere i miei doveri, mi sento piuttosto abbattuta. Sono sempre preoccupata di non poter essere salvata e non so quale aspetto della verità dovrei cercare per risolvere questa cosa. Ti prego di illuminarmi e di guidarmi a riconoscere i miei problemi”.

In seguito, ho letto alcune delle parole di Dio: “Tra i fratelli e le sorelle vi sono anche persone anziane, di età compresa tra i 60 e gli 80 o 90 anni circa, che a causa della loro età avanzata affrontano alcune difficoltà. Nonostante l’età, il loro modo di pensare non è necessariamente corretto o ragionevole e le loro idee e i loro punti di vista non sono necessariamente conformi alla verità. Questi anziani hanno comunque dei problemi e si preoccupano sempre: ‘La mia salute non è più tanto buona e vi è una gamma limitata di doveri che posso svolgere. Se svolgo solo questo minimo dovere, Dio Si ricorderà di me? A volte mi ammalo e ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me. Quando non c’è nessuno a farlo, non sono in grado di svolgere il mio dovere, quindi cosa posso fare? Sono vecchio e non ricordo le parole di Dio quando le leggo e per me è difficile capire la verità. Durante le condivisioni sulla verità, parlo in modo confuso e illogico e non ho fatto esperienze degne di essere condivise. Sono vecchio e non ho abbastanza energia, la mia vista non è molto buona e non sono più forte come un tempo. Tutto è difficile per me. Non solo non riesco a svolgere il mio dovere, ma dimentico facilmente le cose e commetto errori. A volte mi confondo e creo problemi alla chiesa e ai fratelli e alle sorelle. Voglio ottenere la salvezza e perseguire la verità, ma è molto difficile. Cosa posso fare?’ Quando pensano a queste cose, iniziano ad agitarsi e considerano: ‘Come mai ho iniziato a credere in Dio solo a questa età? Come mai non sono come i ventenni e i trentenni, e nemmeno come i quarantenni e i cinquantenni? Come mai mi sono imbattuto nell’opera di Dio solo ora che sono così vecchio? Non che abbia un destino avverso; almeno ora ho conosciuto l’opera di Dio. Ho un destino favorevole e Dio è stato amorevole con me! C’è solo una cosa che non mi va giù: sono troppo vecchio. La mia memoria non è molto buona e la mia salute non è un granché, ma ho un cuore fervente. È solo che il mio corpo non mi obbedisce e, dopo aver ascoltato per un po’ alle riunioni, mi viene sonno. A volte chiudo gli occhi per pregare e mi addormento, e quando leggo le parole di Dio la mia mente vaga. Dopo aver letto per un po’, mi viene sonno e mi assopisco, così le parole non attecchiscono. Cosa posso fare? Con queste difficoltà pratiche, sono ancora in grado di perseguire e comprendere la verità? Se non lo sono, e se non sono in condizione di praticare in linea con le verità principi, allora tutta la mia fede non sarà vana? Non fallirò nell’ottenere la salvezza? Cosa posso fare? Sono così preoccupato! […]’ […] non è che gli anziani non abbiano nulla da fare, né che non siano in grado di svolgere i loro doveri, e tanto meno che siano incapaci di perseguire la verità: ci sono molte cose da fare per loro. Le varie eresie e falsità, così come le varie idee e nozioni tradizionali, le cose ignoranti e testarde, quelle conservatrici, irragionevoli e distorte che hai accumulato durante la tua vita si sono tutte accatastate nel tuo cuore, e dovresti dedicare ancora più tempo dei giovani a portarle alla luce, analizzarle e riconoscerle. Non è vero che non hai niente da fare e non è il caso di sentirti angosciato, ansioso e preoccupato quando non sai cosa fare: questo non è né il tuo compito né la tua responsabilità. Prima di tutto, le persone anziane dovrebbero avere la giusta mentalità. Anche se gli anni avanzano e la vecchiaia si fa sentire a livello fisico, dovresti comunque mantenere una mentalità giovanile. Sebbene tu stia invecchiando, il tuo pensiero sia rallentato e la tua memoria si sia indebolita, se riesci ancora ad acquisire conoscenza di te stesso, a capire le parole che dico e a comprendere la verità, allora questo dimostra che non sei vecchio e che non hai una scarsa levatura. Se qualcuno ha 70 anni ma non è in grado di capire la verità, allora ciò dimostra che ha una statura troppo scarsa e non è all’altezza del compito. Pertanto, l’età è irrilevante quando si tratta della verità(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (3)”). Dopo aver letto le parole di Dio e aver riflettuto sul mio stato, mi sono resa conto che esso era esattamente come Dio aveva esposto e ho provato vergogna e imbarazzo. Da molti anni credevo in Dio e mi ero concentrata sul lavoro esteriore piuttosto che impegnarmi nella verità e non avevo una chiara comprensione delle verità su come Dio opera per salvare le persone. Quando mi ero ammalata, la mia indole corrotta, i miei pensieri e i punti di vista fallaci e distorti erano stati smascherati. Quando ero in buona salute e nessuna malattia o catastrofe si abbatteva su di me, avevo svolto i miei doveri ogni giorno come una qualsiasi persona giovane e mi sentivo davvero felice. Con l’avanzare dell’età si erano susseguite varie malattie ed ero costantemente preoccupata di ammalarmi e di non potere più svolgere i miei doveri. Spesso ero ansiosa e frustrata e mi crogiolavo nelle emozioni negative. In seguito, quando mi ero ammalata e non avevo più potuto compiere i miei doveri, ero crollata completamente e avevo persino frainteso Dio, convinta che Egli intendesse eliminarmi e non volesse più salvarmi, perciò non riuscivo a risollevarmi e vivevo in uno stato negativo. Ora avevo capito che, anche se ero vecchia e malata e non potevo uscire a compiere i miei doveri, la mia mente era tuttora lucida, potevo ancora comprendere le parole di Dio e cercare la verità per eliminare la mia indole corrotta. Sotto la guida delle parole di Dio, ho acquisito fede. Mi sono detta che, finché ero ancora in vita, dovevo cogliere quell’opportunità limitata per lottare per la verità e usare quest’ultima per eliminare i pensieri e i punti di vista distorti e fallaci che avevo dentro di me. Ho pregato Dio: “Dio, quando prima ero in grado di spendermi nei miei doveri, sentivo di perseguire davvero la verità, ma ora che mi sono ammalata, ho sviluppato incomprensioni e mi sono eccessivamente caricata di negatività. Qual è esattamente la causa di tutto ciò? Ti prego di illuminarmi e guidarmi affinché io possa imparare una lezione”.

Ho letto due passi delle parole di Dio: “Chiunque inizi a credere in Dio è pronto soltanto a ricevere la Sua grazia, le Sue benedizioni e le Sue promesse e disposto solamente ad accettare la Sua gentilezza e la Sua compassione. Tuttavia, nessuno aspetta o si prepara ad accettare il castigo e il giudizio di Dio, le Sue prove, il Suo affinamento o le Sue privazioni, e nessuno si prepara ad accettare il Suo giudizio e il Suo castigo, le Sue privazioni o le Sue maledizioni. Questo rapporto tra le persone e Dio è normale o anormale? (Anormale.) Perché dite che è anormale? In cosa non funziona? Nel fatto che le persone non possiedono la verità. Il motivo è che nutrono troppe nozioni e fantasie, fraintendono costantemente Dio e non risolvono queste cose ricercando la verità: ciò rende più probabile che si verifichino dei problemi. In particolare, gli individui credono in Dio solo per poter ricevere benedizioni. Vogliono solo stringere un accordo con Dio e porGli delle richieste, ma non perseguono la verità. Questo è molto pericoloso. Non appena si imbattono in qualcosa che è in contrasto con le loro nozioni, sviluppano immediatamente rancori, incomprensioni e nozioni nei confronti di Dio, e possono persino arrivare a tradirLo. Tutto ciò porta a delle conseguenze gravi? Quale strada percorre la maggior parte delle persone nella fede in Dio? Potete anche aver ascoltato tanti sermoni e pensare di aver compreso numerose verità, ma la realtà dei fatti è che state ancora percorrendo il cammino della fede in Dio solo per mangiare pane a sazietà(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (11)”). “Le persone hanno fede in Dio allo scopo di ottenere benedizioni, ricompense e corone. Questo non si trova forse nel cuore di tutti? Sì, è un dato di fatto. Anche se le persone non ne parlano spesso, e addirittura nascondono la loro mira e il loro desiderio di ottenere benedizioni, questa mira e questo desiderio sono sempre stati incrollabili nel profondo dei loro cuori. Non importa quanta teoria spirituale capiscano, quanta conoscenza esperienziale abbiano, quali doveri siano in grado di svolgere, quanta sofferenza sopportino o quale prezzo paghino: non rinunciano mai alla mira a ottenere benedizioni nascosta nel profondo del loro cuore, e si adoperano sempre silenziosamente al suo servizio. Non è forse questa la cosa sepolta più profondamente nei loro cuori? Senza questa mira a ricevere benedizioni, come vi sentireste? Con quale atteggiamento svolgereste il vostro dovere e seguireste Dio? Cosa succederebbe alle persone se si liberassero di questa mira a ricevere benedizioni nascosta nei loro cuori? È possibile che molti diventerebbero negativi, mentre alcuni perderebbero la motivazione a svolgere i loro doveri. Perderebbero interesse nella loro fede in Dio, come se la loro anima fosse svanita. Darebbero l’impressione che il loro cuore fosse stato strappato via. Ecco perché dico che la motivazione a ottenere benedizioni è qualcosa di profondamente nascosto nel cuore delle persone(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). Ciò che Dio ha esposto era il mio vero stato. In molti anni di fede in Dio, mi ero spesa e avevo sofferto solo per il desiderio di ottenere benedizioni. Consideravo i miei sacrifici e il mio spendermi come moneta di scambio per ottenere l’ingresso nel Regno. Più sofferenza pativo, più grande era il prezzo che pagavo, più buone azioni predisponevo e più ero qualificata per essere salvata. Ecco cosa credevo. Così mi ero concentrata sul soffrire e sullo spendermi nei miei doveri, mentre quando mi ero ammalata e non potevo più svolgere i miei doveri, all’improvviso ero crollata. Questo mi aveva veramente rivelata per ciò che ero. Quando c’era stato qualcosa da guadagnare, ero stata in grado di mettere da parte tutto, di sopportare le avversità, di pagare un prezzo e di spendermi, ma quando avevo visto che la mia speranza di ricevere benedizioni era svanita, avevo rinunciato a me stessa e in un attimo erano emerse tutte le mie incomprensioni e lamentele. Ho constatato che compivo i miei doveri solo per ottenere benedizioni, trattando i miei sforzi, le mie sofferenze e il mio spendermi come mezzi per mercanteggiare con Dio. Ero davvero spregevole! Quello che avevo fatto non solo faceva sì che Dio mi detestasse e mi odiasse, ma mi faceva anche sentire disgustata da me stessa. Una persona come me non meritava la salvezza di Dio! È stato attraverso lo smascheramento delle parole di Dio che ho capito di essere sul cammino sbagliato nella mia fede e di dovermi pentire, altrimenti sarei stata destinata al fallimento.

Un giorno ho letto altre parole di Dio: “Credere in Dio non riguarda l’ottenere la grazia di Dio o la Sua tolleranza e la Sua misericordia. Di che cosa si tratta, allora? Si tratta di essere salvati. Qual è dunque il segno della salvezza? Quali sono i requisiti posti da Dio? Cosa occorre per essere salvati? L’eliminazione della propria indole corrotta. Questo è il nocciolo della questione. Quindi, in ultimo e alla fine dei conti, non importa quanto tu abbia sofferto o quanto alto sia il prezzo che hai pagato, né quanto ti proclami un vero credente: se, alla fine, la tua indole corrotta non è stata minimamente eliminata, significa che non sei una persona che persegue la verità. Oppure si può affermare che, poiché non persegui la verità, la tua indole corrotta non è stata eliminata. Questo significa che non hai affatto intrapreso il cammino della salvezza; significa che tutto ciò che Dio dice e tutta l’opera che compie per salvare l’uomo non hanno ottenuto alcun risultato in te, non hanno portato a nessuna testimonianza da parte tua e non hanno dato frutto dentro di te(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (2)”). Dalle parole di Dio ho capito che la salvezza non si misura in base al numero di strade percorse o al prezzo pagato. Non importa quante vie una persona abbia battuto o quanto abbia sofferto, se la sua indole non è cambiata, allora quella persona non può essere salvata e alla fine sarà eliminata. Solo perseguendo la verità e cambiando la propria indole si può ottenere l’approvazione di Dio. In passato, avevo creduto che dalla quantità di doveri svolti e dall’intensità delle mie sofferenze dipendessero le mie possibilità di salvezza. Così mi ero concentrata esclusivamente sul lavoro esteriore, spendendomi e soffrendo, convinta che, se avessi fatto quelle cose, avrei avuto una possibilità di salvezza; pensavo addirittura che il mio perseguimento fosse giustificato. Mi sono resa conto che la mia prospettiva era davvero distorta. Quando mi ero ammalata, non avevo cercato la verità per eliminare la mia indole corrotta, ma invece avevo sviluppato incomprensioni e lamentele contro Dio e avevo vissuto in uno stato di negatività. Non stavo perseguendo la verità; pertanto, non importava quante strade avessi percorso o quanto avessi sofferto; se la mia indole di vita non fosse cambiata, non avrei incontrato l’approvazione di Dio. Dio concede alle persone l’opportunità di compiere dei doveri affinché esse possano concentrarsi sull’ingresso nella vita nel corso dei loro doveri, diventino capaci di agire secondo le verità principi, possano riflettere costantemente su sé stesse e cercare la verità per eliminare la propria indole corrotta. Solo facendo queste cose si può conseguire la salvezza da parte di Dio. Ho sentito un inno delle parole di Dio intitolato “Dio desidera che l’umanità persegua la verità e sopravviva”:

…………

3  Per quanto riguarda ogni persona, indipendentemente dalla levatura, dall’età o dal numero di anni in cui ha creduto in Dio, dovrebbe impegnarsi verso il cammino del perseguimento della verità. Non dovresti porre l’accento su alcuna scusa oggettiva; dovresti perseguire la verità incondizionatamente. Non tirare ad arrangiarti. Mettiamo che tu assuma il perseguimento della verità come una grande questione nella tua vita, ti sforzi e fai di tutto per raggiungerla e forse le verità che acquisisci e che riesci a raggiungere nel tuo perseguimento non sono quelle che avresti desiderato, tuttavia Dio dice che ti attribuirà una destinazione appropriata in base al tuo atteggiamento nel perseguire la verità e alla tua sincerità: che meraviglia sarà!

4  Per ora, non concentrarti su quali saranno la tua destinazione o il tuo esito, o su cosa accadrà e cosa riserva il futuro, o sul riuscire o meno a evitare i disastri e la morte: non pensarci e non avanzare richieste a questo riguardo. Concentrati solo sulle parole di Dio e sui Suoi requisiti e giungi a perseguire la verità, svolgere bene il tuo dovere, soddisfare le intenzioni di Dio e evitare di deludere i seimila anni che Egli ha atteso e i seimila anni di Sue ferventi aspettative. Da’ a Dio un po’ di conforto, lascia che intraveda in te una speranza e che i Suoi desideri si realizzino in te. DimMi: Dio ti tratterebbe in maniera ingiusta se tu facessi questo? Certo che no! E, anche se i risultati finali non sono come la gente avrebbe voluto, in che modo si dovrebbe trattare questo fatto in quanto esseri creati? Ci si dovrebbe sottomettere in tutto e per tutto alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio, senza avere alcun intento personale. Non è questa la prospettiva che gli esseri creati dovrebbero adottare? (Sì.) È giusto avere questa mentalità.

La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Perché l’uomo deve perseguire la verità?”

Successivamente, ho letto un passo delle parole di Dio: “Il perseguimento della verità è una questione importantissima nella vita umana. Nessun’altra questione è tanto rilevante quanto il perseguimento della verità, e nessun’altra ha più valore dell’acquisizione della verità. È stato facile seguire Dio fino a oggi? Sbrigati a considerare il perseguimento della verità come una questione cruciale! Questa degli ultimi giorni è la fase più importante dell’opera che Dio svolge negli uomini all’interno del Suo piano di gestione di seimila anni. Il perseguimento della verità è la massima aspettativa che Egli ripone nel Suo popolo eletto. Dio spera che le persone percorrano la retta via, ossia il perseguimento della verità(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Perché l’uomo deve perseguire la verità?”). Dalle parole di Dio, ho percepito le Sue premurose intenzioni e il mio cuore ne è stato veramente toccato. Non ho potuto fare a meno di versare lacrime di rimpianto e di colpa. Ripensando ai miei anni di fede in Dio, ho compreso che non mi ero concentrata sulla ricerca della verità nelle Sue parole, ma solo sul lavoro esteriore e che la mia indole di vita non era cambiata per niente. Dio mi aveva concesso l’opportunità di svolgere i miei doveri affinché io perseguissi la verità e l’ingresso nella vita nel corso dei miei doveri; io, invece, mi ero smarrita, avevo usato i miei doveri per cercare di negoziare con Dio. Avevo forse una coscienza o una ragione? Non riuscivo più a concentrarmi sul mio esito e sulla mia destinazione. Indipendentemente da come Dio mi avrebbe trattata o dal mio eventuale buon esito, dovevo perseguire seriamente la verità e fare il mio dovere al meglio delle mie capacità per consolare il cuore di Dio. In seguito, quando la mia salute è migliorata un po’, ho iniziato a svolgere i doveri di ospitare ma.

Successivamente, a causa delle gravi persecuzioni e degli arresti operati dal PCC, ho dovuto rinunciarvi. Mi sono sentita un po’ persa. Ma poi ho pensato che, anche se non potevo fare il mio dovere, potevo comunque praticare il nutrirmi delle parole di Dio in modo indipendente a casa e investire maggiori sforzi nel contemplarle e potevo anche scrivere articoli di testimonianza esperienziale, cercare la verità e riflettere su me stessa. Inoltre, c’erano lezioni che potevo imparare a casa. In passato, avevo sempre voluto avere l’ultima parola, parlare da una posizione di prestigio e ribattere quando succedeva qualcosa e questo era dovuto alla mia indole arrogante che dovevo eliminare. Così ho letto le parole di Dio e ho riflettuto su me stessa e quando mi accadevano delle cose, mi sottomettevo consapevolmente e apprendevo le lezioni, imparando a mettere da parte me stessa e ad accettare la guida degli altri. Ora sono vecchia e non posso svolgere doveri importanti. Tuttavia, Dio dice: “È stato facile seguire Dio fino a oggi? Sbrigati a considerare il perseguimento della verità come una questione cruciale! Questa degli ultimi giorni è la fase più importante dell’opera che Dio svolge negli uomini all’interno del Suo piano di gestione di seimila anni. Il perseguimento della verità è la massima aspettativa che Egli ripone nel Suo popolo eletto. Dio spera che le persone percorrano la retta via, ossia il perseguimento della verità(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Perché l’uomo deve perseguire la verità?”). Le parole di Dio mi ispirano e sono disposta a impegnarmi nel perseguire la verità. Finché avrò vita, perseguirò la verità e seguirò diligentemente Dio!

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