98. La scelta più saggia che abbia mai fatto
Sono nata in una comune famiglia di agricoltori, e i miei genitori mi hanno insegnato fin da piccola che dovevo studiare duramente, così una volta cresciuta avrei potuto fare qualcosa di me stessa, vivere una buona vita, e non finire come loro, senza istruzione e buoni solo a guadagnarsi da vivere con l’agricoltura, perché questo non era solo difficile e faticoso, ma anche malvisto dagli altri. Così, ho giurato a me stessa che avrei studiato duramente e guadagnato molti soldi per vivere una vita superiore. Da grande sono diventata medico. Dopo essermi sposata, ho lavorato duramente per migliorare le mie capacità professionali, studiando molto e sostenendo esami di certificazione. Trascorrevo le giornate come una macchina, a volte dormendo solo due ore al giorno. Grazie al duro lavoro, sono arrivata in un ospedale di una grande città e ho iniziato a guadagnare un buon stipendio. Poiché guadagnavo molto, i miei vicini, parenti e amici mi invidiavano. Mi sentivo soddisfatta e provavo un senso di superiorità, pensando tra me: “Avere soldi è davvero fantastico!” Anche se, a causa del troppo lavoro, avevo sviluppato una grave insonnia e non riuscivo a dormire tutta la notte, pensavo ancora che quello che avevo fatto valesse la pena. Nel marzo del 2013, ho aperto un grande ambulatorio insieme a un collega. Avevamo vari reparti e alcuni medici in pensione, e gli affari andavano alla grande. Durante una cena, parenti, amici e compagni di scuola mi hanno elogiato per le mie capacità, dicendo: “Sei così giovane e hai già una casa e una macchina, e ora hai aperto una grande clinica, hai realizzato davvero molto per una persona della tua età!” Ero così felice, e volevo rendere la mia attività ancora più grande e migliore. In seguito, sono diventata rappresentante legale della clinica, e mi sono occupata di gestire tutti i suoi aspetti, grandi e piccoli. A quel tempo, avevo accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni da più di due mesi e, attraverso le riunioni e la lettura delle parole di Dio, avevo capito che tutto ciò che avevo era venuto da Lui, e che Egli è sovrano, provvede e controlla ogni cosa. Dio mi aveva portata nella Sua casa e mi aveva offerto la possibilità di essere salvata: mi sentivo molto fortunata. Durante le riunioni, partecipavo attivamente alla condivisione, e ognuna di esse mi portava grande gioia e molti guadagni. Mi piacevano molto giorni come quelli e, anche se il mio lavoro era molto impegnativo, cercavo di coordinare il mio tempo per partecipare alle riunioni.
Tre mesi dopo, la leader mi ha domandato se fossi disposta a farmi carico di ospitare le riunioni di gruppo e di seguire i fratelli e le sorelle nel lavoro del Vangelo. Volevo davvero praticare nello svolgere il mio dovere, ma ho ripensato a come, in una precedente riunione, quando una collega aveva indirizzato un paziente alla clinica, la clinica aveva perso più di mille yuan perché non riusciva a contattarmi telefonicamente. Allora la mia collega mi aveva rimproverata con rabbia e mi aveva detto che, se fosse successo di nuovo, avrei dovuto ripagare io le perdite. Aveva persino intestato a suo nome le carte di credito per le transazioni della clinica. Ora, se avessi accettato questo dovere, mi avrebbe portato via molto tempo, e avrei avuto ancora meno spazio per la clinica. Ho avuto paura di un impatto sull’attività, quindi ho rifiutato. Dopo un po’ di tempo, la leader mi si è avvicinata di nuovo, dicendo che c’era un dovere urgente e che in quel momento non riuscivano a trovare la persona adatta, e mi ha chiesto se ero disposta a collaborare. Ero molto combattuta, perché l’attività della clinica era più intensa che mai, anche le strutture sanitarie dovevano partecipare a corsi di formazione, e io ero la rappresentante legale, quindi, se non avessi partecipato, avrei dovuto reimparare per poter esercitare, e questo avrebbe ritardato l’attività per diversi mesi, causando ingenti perdite. Così ho inventato una scusa per evitare di nuovo il dovere e per questo quella sera mi sono sentita un po’ turbata, così ho pregato Dio: “O Dio, voglio svolgere il mio dovere, ma la clinica ha così tanto da fare e non posso proprio andarmene. Mi sento molto turbata per aver rifiutato il mio dovere, ti prego, guidami a capire la Tua intenzione”.
Più tardi, ho letto le parole di Dio: “Oggi, quello che vi viene chiesto di realizzare non sono richieste aggiuntive, bensì il dovere dell’uomo, e ciò che dovrebbe essere fatto da tutte le persone. Se non siete in grado neppure di fare il vostro dovere, o di farlo bene, non vi state forse mettendo nei guai? Non state corteggiando la morte? Come potreste ancora aspettarvi di avere un futuro e delle prospettive? L’opera di Dio è compiuta per il bene dell’umanità e la collaborazione dell’uomo è fornita per il bene della gestione di Dio. Dopo che Dio ha compiuto tutto ciò che Gli spetta, all’uomo è richiesto di continuare instancabile nella pratica, e di cooperare con Dio. Nell’opera di Dio, l’uomo non dovrebbe lesinare alcuno sforzo, dovrebbe offrire la propria lealtà e non dovrebbe indulgere in numerose nozioni o sedere passivamente in attesa della morte. Dio può sacrificare Se Stesso per l’uomo, quindi perché l’uomo non può offrire la propria lealtà a Dio? Dio è costante nell’amore e nella considerazione per l’uomo, quindi perché l’uomo non può offrire un po’ di collaborazione? Dio opera per l’umanità, quindi perché l’uomo non può fare almeno un po’ del proprio dovere per il bene della gestione di Dio? L’opera di Dio è giunta fino a questo punto, eppure voi state ancora a guardare senza agire, ascoltate ma non vi muovete. Persone simili non sono forse oggetto di perdizione? Dio ha già dato all’uomo tutto ciò che è Suo, quindi perché, oggi, l’uomo è incapace di compiere scrupolosamente il proprio dovere? Per Dio, quest’opera è la Sua priorità assoluta, e l’opera di gestione è della massima importanza. Per l’uomo, mettere in pratica la parola di Dio e adempiere alle Sue richieste sono priorità assoluta. Questo dovreste comprendere, tutti quanti” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’opera di Dio e la pratica dell’uomo”). Dio si è dedicato con tutto il cuore alla salvezza dell’umanità, pagando silenziosamente un prezzo. È diventato personalmente carne e ha pronunciato milioni di parole su questa terra, fornendo tutta la verità di cui l’umanità ha bisogno, consentendo alle persone di ottenere la verità e di essere salvate. Ma io ero stata ingrata e, per il bene degli affari della clinica, avevo rifiutato più volte il mio dovere per guadagnare più soldi e vivere una vita di superiorità, senza considerare affatto le necessità del lavoro della chiesa. In che modo ero una persona che credeva in Dio? Quando pensavo a tutte le volte che avevo rifiutato il mio dovere, mi sentivo profondamente in colpa. Non volevo vivere come prima, senza alcuna coscienza. In quel momento mi è venuta un’idea. Avrei potuto affittare la clinica, e, pur guadagnando meno, sarebbe stato sufficiente, e avrei potuto svolgere il mio dovere con tranquillità. Ho telefonato alla mia collega per esprimerle il mio pensiero, ma lei mi ha risposto: “Sei scema? Questa clinica ha un futuro brillante, se continuiamo così, tra due anni saremo ricche e avremo tutto ciò che si possa desiderare. Dobbiamo vivere con un po’ di realismo. In questa società, nessuno ti rispetta se non hai soldi!” Le parole della collega mi hanno fatto esitare e ho pensato: “Se affitterò le quote, non guadagnerò così tanto e potrei anche non recuperare nemmeno il mio capitale iniziale, cosa penseranno di me i parenti e gli amici?” Così ho pregato Dio per avere una guida. Mi sono ricordata di una riunione in cui i fratelli e le sorelle parlavano del modo per capire a fondo i piani di Satana, rimanendo saldi nella testimonianza durante le difficoltà e le tentazioni, così ho iniziato a cercare le parole di Dio su questo argomento. Dio dice: “In ogni fase dell’opera che Dio compie sugli uomini, da fuori sembra che ciò che accade sia dovuto a un’interazione tra individui, che venga da disposizioni o da disturbi umani. Ma dietro ciò che appare, dietro ogni fase dell’opera e dietro ogni cosa che accade vi è una scommessa che Satana fa con Dio e che richiede che le persone rimangano salde nella propria testimonianza a Dio. Pensate a quando Giobbe fu messo alla prova, per esempio: dietro le quinte, Satana stava facendo una scommessa con Dio e ciò che accadde a Giobbe fu dovuto alle azioni e al disturbo degli uomini. Dietro ogni fase dell’opera che Dio compie in voi, vi è la scommessa di Satana con Dio; dietro ogni cosa vi è una battaglia” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che le persone, gli eventi e le cose che incontriamo ogni giorno sembrano essere interazioni tra persone, ma dietro a questo c’è una battaglia spirituale, e noi dobbiamo rimanere saldi nella nostra testimonianza. Proprio come quando Giobbe ha affrontato le sue prove, anche se sembrava che avesse perso i suoi figli e che i ladri avessero preso i suoi beni durante la notte, in realtà, dietro c’erano le tentazioni di Satana. Quando Giobbe è rimasto fermo nella sua testimonianza per Dio, Satana è stato svergognato ed è fuggito. In apparenza, i consigli gentili della mia collega sembravano essere per il mio bene, ma dietro c’era l’astuzia di Satana, che stava cercando di usare il denaro per tentarmi a continuare a gestire la clinica, facendo in modo che non avessi tempo per svolgere i miei doveri e allontanandomi così da Dio. Non potevo cascare nei trucchi di Satana. Così ho detto alla mia collega: “Aiutami a subaffittare la clinica, tu prenderai il 60% e io il 40%, e la tua parte guadagnerà comunque dei dividendi”. La mia collega ha detto che avrebbe contattato uno dei suoi compagni di scuola per rilevarla, ma, inaspettatamente, la controparte ha talmente abbassato il prezzo che, alla fine, non l’aveva ancora affittata. Non riuscivo a capire perché non l’avesse affittata a un prezzo così basso. Più tardi, ho scoperto che il compagno di scuola della mia collega era in realtà il suo ragazzo, e che si erano messi d’accordo per farmi pressione al fine di subaffittare la clinica a un prezzo basso. Ero molto turbata e avevo l’impressione che, pur avendo trattato la mia collega con sincerità, lei mi aveva ingannata. Avevo la sensazione che il mondo fosse davvero terrificante e che non esistessero veri amici! Sentivo che credere in Dio è buono, che i fratelli e le sorelle sono puri e aperti, si nutrono delle parole di Dio, condividono sulla verità e cercano di liberarsi dalla loro indole corrotta, quindi non volevo più gestire la clinica con la mia collega. Ma quando ho pensato a tutti i risparmi che avevo investito negli anni per aprire la clinica, e a come avrei rinunciato prima ancora di aver recuperato il capitale iniziale, mi sono chiesta come mi avrebbero vista gli altri. Tutti dicono che gestire una clinica è altamente redditizio, ma se avessi perso tutti i miei soldi, cosa avrebbero pensato di me gli amici e la famiglia? Cosa avrebbero pensato di me gli altri miei colleghi? Quando ho pensato a tutto questo, ho sentito molta pressione e tristezza e ho ritenuto che l’unica opzione fosse quella di rimanere nella clinica.
Nel settembre del 2013, un bambino di circa un anno e mezzo è venuto in clinica per una flebo. Il primo giorno, ho eseguito un test cutaneo per il farmaco e ho chiesto ai genitori di confermare che il bambino non avesse precedenti di allergie, ma inaspettatamente, la terza mattina, dopo aver terminato la flebo, proprio mentre stavo per rimuovere l’ago, i suoi occhi si sono rovesciati all’indietro, il corpo ha iniziato ad avere delle convulsioni e il suo viso è diventato viola bluastro, poi ha serrato gli occhi, incapace di gridare. Ero sbalordita e mi sono affrettata a trattarla come allergia al farmaco. Dopo due minuti, il viso del bambino è diventato di una tonalità viola nerastra, come se fosse morto. Ero terrorizzata e in uno stato di panico totale; ho pensato: “È finita! È finita! Questo bambino mi morirà tra le mani. Cosa farò se muore?” Più ci pensavo, più avevo paura, e continuavo a invocare Dio nel mio cuore: “Dio, ti prego, veglia su questo bambino! Dio, ti prego, salvalo!” Dopo qualche istante, ho provato una forte sensazione: “Il liquido ricevuto da quel bambino conteneva potassio. Potrebbe trattarsi di iperkaliemia?” Sono corsa rapidamente nella sala di trattamento, ho diluito l’iniezione di calcio e ho praticato al bambino un bolo endovenoso. Mentre facevo l’iniezione, ho invocato Dio nel mio cuore. A metà dell’iniezione, il bambino ha gridato forte, ha sputato catarro e saliva dalla gola e il suo viso non aveva più la stessa tonalità di viola nerastro di prima. Finita l’iniezione di calcio, la mano del bambino non era più rigida ed era tornata normale. In quel momento ho capito quanto sia veramente fragile la vita. Ho anche capito che Dio aveva ascoltato la mia preghiera e salvato quel bambino. Ho continuato a ringraziarLo nel mio cuore. Poi abbiamo chiamato un’ambulanza per portare il bambino in ospedale. Nei giorni seguenti ero piena di preoccupazione e paura, e mi sono chiesta: “Cosa accadrà a quel bambino? Avrà conseguenze gravi? Quanto dovrò pagare di risarcimento?” Avevo anche timore che, se fosse successo di nuovo qualcosa di così potenzialmente mortale, tutti i miei soldi, la mia fama e i miei guadagni se ne sarebbero andati. Mi sentivo come se una pietra gigantesca mi premesse sul cuore e, notte dopo notte, non riuscivo a dormire. Inaspettatamente, pochi giorni dopo, si è verificato un altro incidente. Un uomo di mezza età si è presentato alla clinica per una flebo. Prima di somministrare il farmaco ho effettuato un test cutaneo e ho avuto conferma che non aveva precedenti di allergie. A metà flebo, l’uomo ha avuto improvvisamente difficoltà a respirare ed è rimasto senza fiato. Il suo viso è passato da pallido a un colore bluastro scuro. Ero spaventata e ansiosa, e ho pensato: “Il problema del bambino non è ancora risolto, e ora anche questo paziente ha un incidente! È la fine per me?” Mi sentivo come se il mio cuore si stesse spezzando e non osavo più pensare. Ho pregato Dio di proteggermi, e il mio cuore si è lentamente calmato. Ho seguito rapidamente le procedure di trattamento delle allergie e sono riuscita a salvarlo. In quel periodo si è verificata una serie di incidenti nella clinica; se non fosse stato per la cura e la protezione di Dio, e per la guida che mi ha illuminato a pensare alle misure di emergenza, queste due persone sarebbero già morte, e, per quanto avessi guadagnato nella vita, non avrei mai potuto permettermi il risarcimento! È stato allora che mi sono resa conto che denaro, fama, guadagno e ricchezze materiali sono come un castello di carte e possono scomparire in qualsiasi momento. Solo vivendo davanti a Dio e svolgendo bene il mio dovere potevo sentirmi veramente in pace e sollevata.
Più tardi, mi sono ricordata di un passo delle parole di Dio che avevo letto in una riunione: “Se ora vi mettessi davanti una somma di denaro e vi dessi la libertà di scegliere (senza condannarvi per la vostra scelta), allora la maggior parte di voi sceglierebbe il denaro e rinuncerebbe alla verità. I migliori tra di voi rinuncerebbero al denaro e sceglierebbero la verità con riluttanza, mentre quelli nel mezzo agguanterebbero il denaro in una mano e la verità nell’altra. A quel punto, non sarebbe manifesta la vostra vera natura? Nello scegliere tra la verità e una qualsiasi cosa a cui siete leali, tutti fareste questa scelta e il vostro atteggiamento rimarrebbe lo stesso. Non è così? Non ce ne sono molti tra di voi che hanno oscillato tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Nei confronti tra positivo e negativo, tra nero e bianco, siete di certo consapevoli delle scelte che avete fatto tra la famiglia e Dio, tra i figli e Dio, tra pace e turbamento, tra la ricchezza e la povertà, tra il prestigio sociale e l’ordinarietà, tra l’avere il sostegno degli altri o l’essere ostracizzati, e così via. Tra una famiglia serena e una divisa, avete scelto la prima, e lo avete fatto senza alcuna esitazione; tra la ricchezza e il dovere, avete di nuovo scelto la prima, perfino senza essere disposti a tornare a riva; tra il lusso e la povertà, avete scelto il primo; quando avete dovuto scegliere tra i vostri figli, mogli o mariti, e Me, avete scelto i primi; e tra la nozione e la verità, di nuovo avete scelto la prima. Dinanzi a ogni genere di vostra malvagità, ho semplicemente perso la fiducia in voi. Davvero Mi sorprende che il vostro cuore sia così ostinato e non si lasci intenerire. Lunghi anni di dedizione e sforzi, a quanto pare, non Mi hanno portato altro che il vostro abbandono e rassegnazione, ma le Mie speranze nei vostri confronti crescono ogni giorno che passa, perché il mio giorno è stato interamente palesato davanti agli occhi di tutti. Ciò nonostante, persistete nel cercare cose oscure e malvagie e vi rifiutate di allentare la presa su di loro. Quale sarà, dunque, il vostro esito finale? Ci avete mai riflettuto attentamente? Se vi venisse chiesto di scegliere di nuovo, quale sarebbe la vostra posizione? Sarebbe ancora quella precedente? Mi procurereste nuovamente delusione e miserevole dolore? Il vostro cuore possiederebbe ancora un pizzico di calore? Sareste ancora ignari di cosa fare per consolare il Mio cuore?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “A chi sei leale?”). Nelle Sue parole ho visto l’intenzione pressante di Dio e il Suo sforzo estremo. Dio spera che ognuno di noi possa perseguire la verità per conseguire la salvezza. Ho pensato a come, da quando avevo aperto la clinica, avevo sempre pensato al modo per guadagnare più soldi, vivere una vita superiore e ottenere l’ammirazione e l’invidia degli altri. Ho anche pensato a come ho rifiutato più volte i miei doveri e non sono stata disposta a spendere tempo ed energie per perseguire la verità e adempiere i miei doveri. Volevo credere in Dio ed essere salvata, ma volevo anche guadagnare più soldi. Cercavo di impadronirmi sia della ricchezza che della verità e, se avessi perso l’opportunità di ottenere la verità e di essere salvata, sarebbe stato troppo tardi per piangere e digrignare i denti per il rimpianto in mezzo alle catastrofi. Mi sono ricordata che il Signore Gesù ha detto: “Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?” (Matteo 16:26). In quel momento mi sono resa conto di quanto ero stolta e di essere incapace di vedere le cose con chiarezza. Non avevo conosciuto quale fosse la cosa più importante da perseguire nella vita. Se non fosse stato per questi due incidenti, il mio cuore intorpidito e intransigente non si sarebbe girato indietro. Se non fosse stato per la misericordia e la protezione di Dio, quelle due persone sarebbero potute morire e, anche se avessi sacrificato la vita, non sarebbe servito a nulla. Probabilmente avrei dovuto vivere nella sofferenza di essere in debito sia di vita che di denaro, e non avrei mai trovato pace. Quando pensavo a come avevo ripetutamente rifiutato i miei doveri, sentivo di non meritare davvero l’amore e la salvezza di Dio. Non volevo più rinunciare all’opportunità di ottenere la verità solo per perseguire il denaro. Più tardi, ho chiamato la mia collega e le ho detto del trasferimento della clinica. La mia collega ha visto la mia determinazione e non ha detto altro. Qualche tempo dopo, poiché le sue richieste erano troppo rigide, la clinica non è stata trasferita con successo. Mi sono rivolta a Dio e ho affidato tutto a Lui, nella speranza che mi avrebbe aperto una strada. In seguito, un gruppo di medici che lavorava in un ospedale della città ha rilevato la clinica mediante locazione e firmato un contratto di due anni. Dopo di che, ho iniziato a svolgere i miei doveri nella chiesa e ho partecipato spesso alle riunioni, mi sono nutrita delle parole di Dio e ho condiviso la verità, e ho trovato pace e tranquillità nel mio cuore.
Tuttavia, dopo un anno e due mesi, la controparte ha rescisso il contratto. La mia collega, quando mi ha vista, mi ha detto: “Se torni a dirigere la clinica, ti garantisco che diventerai ricca. Se non lo farai, comprerò la tua quota della clinica a un prezzo basso”. Un’altra collega ha detto: “Noi due possiamo gestirla, tu puoi occuparti dei tuoi affari, non interferirà con la tua fede. Molti pazienti si fidano ancora di te. Io aiuterò a portare i pazienti dall’ospedale e nel giro di un anno avremo fatto un sacco di soldi; a quel punto avremo ricchezza e successo nella nostra carriera. Tutti ci invidieranno!” Ho pensato tra me: “Se rilevo la clinica, non solo recupererò il mio investimento, ma avrò anche una vita migliore”. Ma poi ho pensato: “Se mi faccio carico della clinica, i miei doveri saranno sicuramente compromessi”. Dopo averci riflettuto, ho deciso di non accettare. Più tardi, ho letto le parole di Dio: “Satana usa fama e profitto per controllare i pensieri dell’uomo, finché le persone non riescono a pensare ad altro che non sia fama e profitto. Si affannano per fama e profitto, patiscono disagi per fama e profitto, sopportano umiliazioni per fama e profitto, sacrificano tutto ciò che hanno per fama e profitto, ed esprimeranno giudizi o prenderanno decisioni per fama e profitto. In tal modo, Satana lega le persone con catene invisibili ed esse non hanno la forza né il coraggio di liberarsene. Portano inconsapevolmente il peso di queste catene e continuano ad arrancare con grande difficoltà. Per amore di tale fama e profitto, l’umanità evita Dio e Lo tradisce e diventa sempre più malvagia. In questo modo, quindi, una generazione dopo l’altra viene distrutta nella fama e nel profitto di Satana. Guardando ora alle azioni di Satana, le sue sinistre motivazioni non sono forse del tutto abominevoli? Forse oggi non riuscite ancora a non farvi ingannare dalle sinistre motivazioni di Satana perché pensate che non si possa vivere senza fama né profitto. Pensate che se le persone si lasciano alle spalle fama e profitto non saranno più in grado di vedere la strada davanti a loro, né le proprie mete, e che il loro futuro si farà oscuro, vago e confuso. Pian piano, però, un giorno vi renderete conto che fama e profitto sono enormi catene che Satana usa per soggiogare l’uomo. Quando quel giorno verrà, resisterai in tutto e per tutto al controllo di Satana e alle catene con cui ti tiene legato. Quando verrà il momento in cui desidererai liberarti di tutte le cose che Satana ha instillato in te, allora taglierai i ponti con Satana e aborrirai sinceramente tutto ciò che Satana ti ha portato. Solo allora l’umanità avrà autentico amore e desiderio di Dio” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). “Satana usa il denaro per tentare le persone e le induce ad adorare i soldi e a venerare le cose materiali. In che modo si manifesta nelle persone l’adorazione del denaro? Forse sentite che non potreste sopravvivere senza denaro in questo mondo, che per voi sarebbe impossibile anche solo per un giorno? Il prestigio e la rispettabilità delle persone dipendono da quanti soldi hanno. La schiena dei poveri è piegata dalla vergogna, mentre i ricchi godono della loro posizione elevata. Camminano orgogliosamente a testa alta, parlano con voce tonante e vivono con arroganza. Cosa portano questo detto e questa tendenza alle persone? Non è forse vero che molte persone fanno qualsiasi sacrificio pur di accumulare denaro? Molte non sacrificano la loro dignità e l’integrità andando in cerca di altri soldi? Molte non perdono l’opportunità di compiere il loro dovere e di seguire Dio a causa del denaro? Perdere la possibilità di acquisire la verità ed essere salvate non è forse la perdita più grave per le persone? Satana non è subdolo quando usa questo metodo e questo detto per corrompere l’uomo fino a questo punto? Non si tratta di un perfido stratagemma?” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico V”). L’esposizione delle parole di Dio è molto chiara. Satana si serve della fama e del guadagno per controllare i pensieri delle persone, per fuorviarci e corromperci. Nel corso degli anni, ho perseguito fama e guadagno, cercando di distinguermi. Mi sono affidata ai detti: “Mentre l’uomo si affanna verso l’alto, l’acqua scorre verso il basso”, “Il denaro è al primo posto”, “I soldi fanno girare il mondo” e “Il denaro non è tutto ma, senza, non si fa nulla”. Queste filosofie sataniche erano arrivate a guidare la mia vita, e pensavo che con il denaro avrei avuto tutto. Avevo sempre e solo voluto guadagnare di più, diventare molto ricca, ottenere l’ammirazione e l’invidia degli altri, e vivere una vita superiore. Pensavo che, per quanto potessi soffrire per il denaro, la fama e il guadagno, ne valesse la pena; anche se sapevo che Dio è diventato carne ed esprime la verità per salvare le persone, non ho perseguito correttamente la verità né svolto i miei doveri. Nel perseguimento del denaro, ho ripetutamente rifiutato i miei doveri e ho continuato ad allontanarmi da Dio. La verità era che la mia famiglia era già benestante e non aveva bisogno di preoccuparsi per il cibo o il vestiario, ma non ero soddisfatta e volevo guadagnare ancora di più. Davo valore al denaro, alla fama e ai guadagni sopra ogni altra cosa e questo mi ha fatto perdere la possibilità di svolgere i miei doveri e ottenere la verità. Solo allora ho capito che ero stata accecata dal denaro, dalla fama e dal guadagno, che ero diventata schiava dei soldi e che, se non fossi tornata indietro, ne sarei diventata una vittima.
Poi ho letto altre parole di Dio: “L’uomo esaurisce l’energia di una vita intera a combattere contro il destino, passa tutto il tempo ad affaccendarsi per cercare di sfamare la propria famiglia e a fare la spola tra ricchezza e prestigio. Le cose cui le persone tengono sono la famiglia, i soldi, la fama e il guadagno e le considerano gli elementi più preziosi della vita. Tutti si lamentano di avere un destino avverso, eppure relegano ancora in un angolo della mente le questioni più urgenti da esaminare e da capire: perché l’uomo è vivo, come dovrebbe vivere, qual è il valore e il significato dell’esistenza. Per tutta la vita, a prescindere dalla sua durata, le persone non fanno che correre qua e là in cerca di fama e guadagno, finché la giovinezza non vola via e diventano grigie e rugose. È questo il modo in cui vivono finché non capiscono che la fama e il guadagno non possono arrestare la loro discesa verso la senilità, che il denaro non può riempire il vuoto del cuore, che nessuno è esente dalle leggi della nascita, dell’invecchiamento, della malattia e della morte, che nessuno può sfuggire a ciò che il destino ha in serbo. Soltanto quando devono affrontare l’ultimo momento cruciale della vita comprendono che, anche se si è ricchi e si possiedono molti beni, anche se si è privilegiati e di alto rango, non si può comunque sfuggire alla morte e si deve far ritorno alla propria condizione originaria: un’anima solitaria che non possiede nulla” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”). “Gli uomini passano la vita a inseguire il denaro e la fama; si aggrappano a questi fili di paglia pensando che siano i loro unici mezzi di sostentamento, come se, possedendoli, potessero continuare a vivere, potessero esonerarsi dalla morte. Soltanto quando stanno per morire, tuttavia, si rendono conto di quanto queste cose siano distanti da loro, di quanto essi siano deboli davanti alla morte, di quanto facilmente vadano in pezzi, di quanto siano soli e impotenti, senza alcun luogo in cui rifugiarsi. Si accorgono che la vita non si può comprare con il denaro o con la fama, che per quanto una persona sia facoltosa, per quanto alta sia la sua posizione, tutti sono parimenti poveri e insignificanti dinanzi alla morte. Si rendono conto che il denaro non può comprare la vita, che la fama non può cancellare la morte, che né l’uno né l’altra possono allungare l’esistenza di una persona anche solo di un minuto o di un secondo” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico III”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che se una persona passa tutta la vita a perseguire denaro, fama e guadagno, alla fine è tutto inutile. I due incidenti quasi mortali alla clinica mi avevano fatto capire che, quando arriva il pericolo, il denaro e la ricchezza non possono proteggere la sicurezza di una persona né salvarle la vita, e che Dio è l’Unico di cui una persona ha veramente bisogno e su cui può contare, e solo Lui governa e controlla il destino di una persona. Ho pensato anche a una mia vicina. Era direttrice generale di un dipartimento della Banca della Cina, il marito era il direttore dell’ufficio trasporti e il padre era un capo sezione della Banca Popolare Cinese. La sua famiglia era ricca e influente, e all’epoca tutti nella nostra strada la ammiravano e la invidiavano, ma all’età di trentadue anni le era stato diagnosticato un cancro al seno ed era morta poco tempo dopo. Avevo anche un parente che era stato ricco e conosciuto, ma in seguito è morto mentre era in viaggio. Mi è stato chiaro che non importa quanti soldi, fama o ammirazione si guadagnino, quando arriva la morte, denaro, fama e guadagno non possono salvarti la vita. Denaro, fama e guadagno possono solo fornire soddisfazione e piacere temporanei per la carne, ma se non hai la cura e la protezione di Dio, morirai. In questo caso, che senso avrebbe possedere più soldi? Ho pregato Dio: “O Dio, mi hai dato la possibilità di perseguire la verità e di essere salvata, ma non l’ho apprezzata. Ho usato tutto il tempo e le energie per perseguire denaro, fama e guadagno. Sono stata veramente cieca e sciocca! Ora so che cercare di ottenere la verità e svolgere i miei doveri sono le cose più significative e importanti che posso fare”. Dopo di che, ho chiamato la collega e le ho detto che a prescindere da quanto avrei perso sulle quote e sul capitale iniziale della clinica, ero disposta a trasferirla. Non molto tempo dopo, ho trasferito le mie quote della clinica. Anche se ho perso decine di migliaia di yuan, nel momento in cui l’ho fatto mi sono sentita liberata e felice.
In seguito, ho dedicato più tempo ed energia ai miei doveri e, ogni volta che avevo tempo, leggevo le parole di Dio e arrivavo a comprendere più verità. Sono anche diventata maggiormente capace di capire fino in fondo i metodi di corruzione di Satana. Mi sono sentita veramente bene nel sapere che credendo in Dio e adempiendo i miei doveri, posso capire la verità! Ultimamente, alcuni dei miei amici hanno detto che avrebbero pagato per collaborare con me nell’apertura di una clinica, incoraggiandomi a continuare a gestirla; altri mi hanno anche consigliato di lavorare in un ospedale, ma non sono più influenzata da queste cose. Ho scelto di svolgere i doveri di un essere creato, di predicare il Vangelo e di testimoniare Dio, questo è più significativo e prezioso di qualsiasi altra cosa io possa fare in questo mondo, ed è la scelta più saggia che abbia mai fatto nella vita.