2. La dura decisione di una ragazza di 21 anni
Quand’ero piccola, mamma e papà mi hanno detto che Dio ha creato l’uomo e quindi l’uomo deve vivere adorando il Creatore. Crescendo, ho iniziato a partecipare alle riunioni. Intorno al 2017, mia madre è stata espulsa come persona malevola perché intralciava e disturbava il lavoro della chiesa rifiutando ostinatamente di pentirsi. Da lì in poi, lei non mi ha più sostenuto granché nella fede. Nel 2018 sono entrata all’università e, ogni volta che tornavo a casa o che mia madre mi chiamava, mi diceva sempre di impegnarmi negli esami e mi chiedeva che progetti avessi per lo studio e per la vita. Non parlava quasi mai della mia fede in Dio. In più, io ero presa dallo studio e raramente mi nutrivo della parola di Dio, così piano piano mi sono allontanata da Lui. Spesso mi sentivo vuota ed esausta.
Un giorno, mentre ero a casa per le vacanze invernali del 2020, ho letto un passo delle parole di Dio: “Dio non Si limita a pagare un prezzo per ciascuna persona nei decenni che vanno dalla sua nascita al presente. Nella visione di Dio, sei venuto al mondo innumerevoli volte, e ti sei reincarnato innumerevoli volte. Chi è a decidere tutto questo? È Dio. Tu non hai modo di sapere queste cose. Ogni volta che vieni al mondo, Dio predispone personalmente le cose per te: stabilisce quanti anni vivrai, il tipo di famiglia in cui nascerai, quando ti costruirai una casa e una carriera, nonché cosa farai in questo mondo e come ti guadagnerai da vivere. Dio predispone per te un modo per guadagnarti da vivere, affinché tu possa compiere senza ostacoli la tua missione in questa vita. Quanto a ciò che dovrai fare nella tua prossima incarnazione, Dio predispone e realizza quella vita per te in base a ciò che dovresti avere e a ciò che dovrebbe esserti dato… Dio ha predisposto queste cose per te innumerevoli volte e, alla fine, sei nato nell’età degli ultimi giorni, nella tua famiglia attuale. Dio ha predisposto per te un ambiente in cui potevi credere in Lui, ti ha permesso di ascoltare la Sua voce e tornare al Suo cospetto, in modo che tu potessi seguirLo e svolgere un dovere nella Sua casa. È solo con tale guida di Dio che sei vissuto fino a oggi. […] Dio Si assume la piena responsabilità di ogni anima che si è reincarnata. Egli opera con attenzione, pagando il prezzo della Sua vita, guidando ogni persona e predisponendo ciascuna delle sue vite. Dio Si dà da fare e paga un prezzo in tal modo per il bene dell’uomo, e dona all’uomo tutte queste verità e questa vita. Se le persone non svolgono il dovere di esseri creati in questi ultimi giorni e non tornano al cospetto del Creatore – se in conclusione, per quante vite e generazioni abbiano attraversato, non compiono bene i loro doveri e non soddisfano le richieste di Dio – il loro debito nei confronti di Dio non sarebbe troppo grande? Non sarebbero indegne di tutti i prezzi che Dio ha pagato? Sarebbero talmente prive di coscienza da non meritare di essere definite persone, perché il loro debito verso Dio sarebbe troppo grande. Pertanto, in questa vita – non sto parlando delle tue vite precedenti, ma di quella attuale – se non sei in grado di rinunciare alle cose che ami o alle cose esteriori – come i piaceri materiali e gli affetti e le gioie della famiglia – per il bene della tua missione, se non abbandoni i piaceri della carne per i prezzi che Dio paga per te o per ripagare il Suo amore, allora sei davvero malvagio! In realtà, qualsiasi prezzo che paghi per Dio ne vale la pena. In confronto al prezzo che Dio paga per te, a cosa ammonta quel poco che tu sacrifichi e spendi? A cosa ammonta quel poco che soffri? Sai quanto Dio ha sofferto? Il poco che tu soffri non è nemmeno degno di nota se paragonato a quel che Dio ha sofferto. Inoltre, svolgendo ora il tuo dovere, stai ottenendo la verità e la vita, e alla fine sopravvivrai ed entrerai nel Regno di Dio. Che grande benedizione! Mentre segui Dio, non importa se soffri o paghi un prezzo, stai effettivamente lavorando con Dio. Qualunque cosa Egli ci chieda di fare, ascoltiamo le Sue parole e pratichiamo in base a esse. Non ribellarti a Dio e non fare nulla che Gli arrechi dispiacere. Al fine di lavorare con Dio, devi soffrire un po’ e devi abbandonare alcune cose e accantonarle. Devi rinunciare a fama, guadagno, prestigio, denaro e piaceri mondani; devi rinunciare anche a cose come il matrimonio, il lavoro e le tue aspettative nel mondo. Dio sa se hai rinunciato a queste cose? Dio vede tutto questo? (Sì.) Cosa farà quando vedrà che hai rinunciato a queste cose? (Ne sarà sollevato e soddisfatto.) Dio non sarà solo soddisfatto, e dirà: ‘I prezzi che ho pagato hanno portato frutti. Le persone sono disposte a lavorare al Mio fianco, hanno questa determinazione, e Io le ho guadagnate’. Che sia compiaciuto o felice, soddisfatto o confortato, Dio non ha solo quell’atteggiamento. Egli agisce anche, e vuole vedere i risultati che la Sua opera realizza, altrimenti ciò che richiede alle persone sarebbe privo di significato. La grazia, l’amore e la misericordia che Dio dimostra all’uomo non sono solo un tipo di atteggiamento: sono anche un fatto. E il fatto qual è? È che Dio mette le Sue parole dentro di te, ti illumina, in modo che tu possa vedere ciò che di amabile c’è in Lui, e qual è il senso di questo mondo, affinché il tuo cuore si riempia di luce, permettendoti di comprendere le Sue parole e la verità. In questo modo, senza rendertene conto, acquisisci la verità. Dio agisce molto su di te e lo fa in un modo molto concreto, permettendoti di acquisire la verità. Quando acquisisci la verità, quando acquisisci la cosa più preziosa che è la vita eterna, le intenzioni di Dio sono soddisfatte. Quando Dio vede che le persone stanno perseguendo la verità e sono disposte a collaborare con Lui, è felice e soddisfatto. A quel punto ha un certo atteggiamento, e avendo tale atteggiamento Si mette all’opera e approva e benedice l’uomo. Egli dice: ‘Ti ricompenserò con le benedizioni che meriti’. E a quel punto avrai acquisito la verità e la vita. Sentirai ancora un vuoto nel tuo cuore una volta che avrai conosciuto il Creatore e guadagnato il Suo apprezzamento? No, ti sentirai appagato e proverai un senso di godimento. Per la vita di ognuno, avere valore non significa proprio questo? Questa è la vita più preziosa e significativa” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “È di grande importanza pagare un prezzo per acquisire la verità”). Dalle parole di Dio ho capito che tutto ciò che l’uomo ha viene da Dio, che noi siamo vivi solo perché Dio si prende cura di noi e ci protegge e che le persone hanno una coscienza e conducono una vita significativa solo quando compiono i loro doveri di esseri creati. Il fatto che io sia nata negli ultimi giorni e abbia avuto la fortuna di udire la voce di Dio è stato prestabilito da Lui prima dei secoli, insieme alle responsabilità e alla missione che avrei dovuto assolvere. Pur avendo seguito i miei genitori nella fede fin da piccola, non avevo mai svolto un dovere. Avrei voluto farlo una volta iniziata l’università, ma non potevo rinunciare agli studi e alle prospettive per il futuro. Mi limitavo a partecipare alle riunioni, secondo le regole, ma il mio cuore si era allontanato da Dio. Ora che ci ripenso, le persone che frequentavo all’università erano quasi tutte non credenti e col tempo iniziai ad assumere tendenze malvagie, a mangiare, bere e divertirmi. Passavo sempre meno tempo a nutrirmi delle parole di Dio e inoltre diventavo sempre più egoista e propensa all’inganno. Non ero diversa da coloro che non credevano. Allora ho pensato alle parole di Dio: “È solo ricercando la verità per risolvere i problemi durante lo svolgimento di un dovere che le persone possono crescere nella vita” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità I, “Cosa significa perseguire la verità (1)”). Così ho capito che solo svolgendo il nostro dovere e sperimentando l’opera di Dio possiamo acquisire la verità e continuare a crescere nella vita e alla fine essere guadagnati da Dio. Come possiamo conseguire la salvezza se non assolviamo il nostro dovere e perseguiamo tendenze mondane? In seguito, ho ascoltato per caso un inno delle parole di Dio: “Svegliatevi, fratelli! Svegliatevi, sorelle! Il Mio giorno non tarderà; il tempo è vita e riappropriarsi del tempo significa avere salva la vita! Il tempo non è lontano! Se non superate l’esame d’ammissione all’università potete studiare e sostenerlo nuovamente quante volte volete. Il Mio giorno, invece, non tollererà ulteriori ritardi. Ricordate! Ricordate! Vi esorto con queste buone parole. La fine del mondo si dispiega davanti ai vostri occhi e enormi disastri si stanno approssimando a gran velocità. Cosa conta di più? La vostra vita o il sonno, il cibo, le bevande e gli abiti? È giunto il momento di soppesare queste cose” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 30”). Dopo aver ascoltato quell’inno, ho capito che non mi restava molto tempo per assolvere un dovere. Quando ho sostenuto gli esami del primo anno, se non li avessi superati, avrei potuto frequentare i corsi per un altro anno e ripeterli. Ma c’è solo una possibilità di essere salvati da Dio e, se la perdiamo, è persa per sempre. Ho anche pensato a quanto fosse grave la pandemia e a come, senza la cura e la protezione di Dio, potessimo morire in qualsiasi momento. Sentivo che la pandemia era il modo in cui Dio mi mandava un avvertimento. Per anni avevo seguito tendenze mondane, sprecando un’infinità di tempo, perdendo una moltitudine di occasioni per svolgere un dovere e acquisire la verità. Ora non volevo perdere altre occasioni. Se non avessi usato quel tempo prezioso per assolvere un dovere e preparare buone azioni, un disastro mi avrebbe travolta e sarebbe stato troppo tardi per pentirmi. Sentivo un’urgenza crescente di compiere il mio dovere e al termine dei lockdown per la pandemia, iniziai a svolgere il dovere di irrigare i nuovi arrivati.
Visto che la pandemia non era finita, seguivo i corsi universitari online e non ne avevo molti, così riuscivo sia a partecipare alle lezioni sia ad assolvere il mio dovere. Non avrei mai immaginato che questo potesse rendere mia madre infelice. Lei voleva che trovassi un lavoro part time da svolgere nel tempo libero e una sera, arrabbiatissima, mi ha chiesto: “Ti ho detto di trovarti un lavoro, cosa pensi di fare?” Io le ho risposto: “Intendo continuare ad assolvere il mio dovere”. Lei si è infuriata e mi ha detto: “Non ti sto chiedendo di abbandonare il tuo dovere; puoi svolgerlo e, allo stesso tempo, lavorare. Non devi prendere la tua fede così seriamente. Non fare come me; io ho rinunciato a tutto e alla fine mi hanno allontanata”. Io mi sono detta: “Restare attaccati al mondo e allo stesso tempo credere in Dio non è come tenere il piede in due scarpe? Questa non è fede sincera in Dio! E poi, la tua rinuncia al lavoro e alla famiglia e il tuo allontanamento sono due cose distinte. Sei stata allontanata perché hai compiuto ogni sorta di male e hai rifiutato di pentirti”. Così ho detto a mia madre: “Ora sto studiando; se trovo anche un lavoro, come potrò avere il tempo di svolgere il mio dovere? Non ho intenzione di trovare un lavoro”. Mia madre mi ha rimproverato, dicendomi: “Vedo che non intendi dar retta a niente di quel che dico. Non capisci che voglio solo il meglio per te?” Io ho risposto: “Ti darò retta su qualsiasi altro argomento, ma su questo no”. Si è arrabbiata così tanto che ha preso il mio portatile e lo ha distrutto. Io mi sono sentita molto offesa e non capivo perché si fosse infuriata così. In seguito, ogni volta che volevo partecipare a una riunione o svolgere il mio dovere, lei mi dava qualche faccenda da sbrigare. A volte uscivo di casa di corsa e lei si arrabbiava con me e mi sgridava.
Un giorno mi ha chiesto: “Che progetti hai per il futuro?” Le ho risposto: “Ho deciso di assolvere il mio dovere nella casa di Dio”. Lei ha capito che stavo dando priorità al mio dovere, così mi ha detto con espressione severa: “Ti ho cresciuta per tutti questi anni e non ne è venuto nulla di buono. Avrei fatto meglio a prendermi un cane. Potrei dargli da mangiare e lui scodinzolerebbe. Che cosa ho ottenuto in cambio di tutti gli sforzi che ho speso per te? Vattene. Va’ dove ti pare. Non voglio parassiti in questa casa!” A queste parole, sono rimasta sbalordita e ho pensato: “Io credo in Dio; non ho fatto nulla di male, eppure mi vuoi sbattere fuori”. Mia madre ha aggiunto: “Se persisti nella tua fede e nel voler assolvere il tuo dovere, questa famiglia andrà in pezzi. Da oggi in poi, io non avrò più una figlia e tu non avrai più una madre. Ti avrò cresciuta per niente!” Quelle parole mi hanno ferita e offesa, e ho pensato: “Mia madre credeva in Dio, non dovrebbe sostenermi? Perché mi ostacola?” Sentivo di avere davanti due strade: avrei potuto credere in Dio, svolgere il mio dovere e chiudere il rapporto con mia madre, oppure soddisfare il mio affetto, tradire Dio e non essere più in grado di assolvere il mio dovere. Di fronte a quella scelta, il mio cuore si è sentito diviso in due. Provavo un affetto molto profondo per mia madre. Mi aveva amato tanto per tutta la vita. Aveva rinunciato a cibo raffinato e vestiti nuovi e lasciava sempre il meglio per me. Era la persona più importante della mia esistenza. Ma non potevo nemmeno rinunciare a Dio. Egli mi aveva dato la vita. Era stato Dio a darmi il respiro vitale, a prendersi cura di me e a proteggermi mentre crescevo. Non ero mai stata molto in salute, mi ammalavo spesso. Senza la cura e la protezione di Dio, sarei morta molto tempo fa e oggi non sarei qui. Se avessi abbandonato mia madre, almeno avrei potuto vivere. Ma se avessi abbandonato Dio, non sarei diventata solo un cadavere ambulante? Che senso avrebbe avuto la vita? Sapevo di dover scegliere la fede in Dio ma se avessi compiuto quella scelta, avrei ancora avuto una madre? La mia affettuosa e dolce famiglia sarebbe svanita. Mia madre mi teneva sotto una pressione tremenda. Perché doveva essere o una cosa o l’altra? Perché dovevo compiere quella scelta? Poi ho ripensato a un passo delle parole di Dio che avevo letto in precedenza: “In ogni fase dell’opera che Dio compie negli uomini, da fuori sembra che ciò che accade sia dovuto a un’interazione tra individui, che venga da disposizioni o da disturbi umani. Ma dietro ciò che appare, dietro ogni fase dell’opera e dietro ogni cosa che accade vi è una scommessa che Satana fa con Dio e che richiede che le persone rimangano salde nel testimoniare Dio. Pensate a quando Giobbe fu messo alla prova, per esempio: dietro le quinte, Satana stava facendo una scommessa con Dio e ciò che accadde a Giobbe fu dovuto alle azioni e al disturbo degli uomini. Dietro ogni fase dell’opera che Dio compie in voi, vi è la scommessa di Satana con Dio; dietro ogni cosa vi è una battaglia” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solo amare Dio vuol dire credere veramente in Dio”). Le parole di Dio mi hanno aiutata a capire che, anche se in apparenza sembrava che mia madre mi facesse pressione per spingermi a scegliere, quell’atteggiamento nascondeva una battaglia spirituale. E anche la tentazione di Satana. Satana conosceva il mio punto debole e quindi ha usato l’affetto per spingermi ad abbandonare la fede. Se avessi seguito mia madre, rinunciando alla mia fede e al mio dovere, sarei caduta nel tranello di Satana e avrei perso la mia possibilità di salvezza. Anche se rischiavo di essere sbattuta fuori di casa, non potevo tradire Dio e rinunciare al mio dovere in nome dell’affetto. Ho pensato ad altre parole di Dio: “Nell’affrontare le prove devi soddisfare Dio, per quanto tu possa piangere amaramente o sia riluttante a separarti da un oggetto amato. Solo questo è vero amore e fede autentica” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Il mio cuore ha trovato la forza. Qualunque cosa avessi dovuto affrontare in futuro, mi sarei affidata a Dio per andare avanti. Così ho detto a mia madre: “Ho sempre voluto vivere in questa famiglia, con te e papà. Sono pronta a mangiare meno e spendere meno pur di essere una buona figlia per voi. Se non soddisfo le tue richieste è perché non ne sono proprio capace. Questo è il meglio che posso fare. Ma credere in Dio e assolvere il mio dovere è la strada giusta e non posso rinunciarvi”. Mia madre si è infuriata e in seguito ha preso in affitto un’altra casa, dove si è trasferita.
Di tanto in tanto, mia madre mi invitava da lei per chiacchierare. Una volta, mi ha detto: “Tuo padre ha dei problemi di salute. Devi pensare a lui. Cosa farai se si ammalerà? Non ho mai detto che non puoi credere in Dio. Tizio e Caio credono in Dio e hanno anche un lavoro, no? Non devi prendere la fede così sul serio. Non penso forse al tuo futuro quando ti dico di trovare un lavoro?” Sono rimasta molto turbata. In effetti, da qualche anno mio padre non stava molto bene. Se davvero si fosse ammalato, cos’avrei potuto fare io, una figlia senza soldi con cui aiutarlo? Più ci pensavo e più mi sentivo infelice. Nel mio cuore continuavo a pregare Dio, dicendo: “Oh, Dio, ti prego, proteggimi dalle insidie di Satana. Desidero soddisfarTi, ma sono debole. Presto crollerò sotto questo assedio. Ti prego, dammi la fede per non cadere nei tranelli di Satana e rimanere salda nella mia testimonianza a Te”. Dopo aver pregato, mi sono venute in mente queste parole di Dio: “Perché non li metti nelle Mie mani? Non hai abbastanza fede in Me? Oppure temi che Io prenda provvedimenti inopportuni per te?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 59”). D’un tratto le parole di Dio hanno portato luce nel mio cuore. Dio regna sovrano su tutto, Egli controlla la nostra vita e la nostra morte. E quindi non è ancora più sovrano sulla nostra salute o sulla nostra malattia? Che mio padre in futuro si ammalasse o meno, o come sarebbe stata la sua salute non erano cose che potevo controllare. Dovevo lasciarlo nelle mani di Dio e sottomettermi alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Avevo anche capito che mia madre era diventata un lacchè di Satana. Se con la durezza falliva, provava l’approccio morbido, usando ogni mezzo per tentarmi e indurmi a tradire Dio. Così le ho detto: “Ormai sono adulta. Posso pensare con la mia testa e fare le mie scelte. Io credo fermamente in Dio. La mia fede non si limita ad affermare che Lo riconosco e che in cuor mio credo in Lui. Ho davvero fede in Dio se non assolvo il mio dovere? Non mi interessa in che modo le persone che hai citato credono in Dio. Se loro si stanno rovinando, dovrei farlo anch’io? Io non sono priva di coscienza. È proprio perché ce l’ho che so cosa fare e cosa non fare”. Dopo aver udito quel discorso, mia madre si è azzittita. Sapevo che da sola non avrei potuto dire quelle parole. Era Dio che mi guidava per contrastare i piani di Satana.
Eppure, mentre tornavo a casa, mi sentivo ancora molto turbata. Mia madre è tornata sull’argomento diverse volte e io non capivo perché si comportasse sempre così con me, o perché volesse sempre farmi scegliere tra la mia fede e lei e papà. Quando sarebbe finita quella storia? Non volevo più vivere quella situazione. Mentre camminavo, ho pensato a un passo delle parole di Dio: “Quando Dio opera per affinare l’uomo, l’uomo soffre. Più grande è il suo affinamento, più possiede un cuore che ama Dio, e maggiore è la possibilità che la potenza di Dio si riveli in lui. Al contrario, minore è l’affinamento di un uomo, meno possiede un cuore che ama Dio, e meno la potenza di Dio potrebbe rivelarsi in lui. Maggiori sono il raffinamento e il dolore di quest’uomo e più grande è il tormento da lui sperimentato, tanto più crescerà il suo amore verso Dio, più autentica diventerà la sua fede in Lui e più profonda sarà la sua conoscenza di Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Mentre camminavo, ho riflettuto su questo passo delle parole di Dio e, senza accorgermene, ho sentito che il mio cuore era rinvigorito. È proprio perché ho scelto il cammino della fede che Satana cerca di ostacolarmi. Se non credessi in Dio e non scegliessi di assolvere il mio dovere, non sarei stata raffinata in questo modo. Ho pensato ai molti fratelli e sorelle che hanno subito persecuzioni e sono stati ostacolati dalle loro famiglie per aver creduto in Dio, ma non hanno mai rinunciato alla loro fede o al loro dovere. Al contrario, hanno pregato Dio e hanno fatto affidamento su di Lui per rimanere saldi nella loro testimonianza. Ormai avevo scelto di seguire Dio e di svolgere il mio dovere di essere creato. Satana non mi avrebbe mai lasciata andare così facilmente, perciò cercava di farmi fuggire Dio attraverso le continue persecuzioni di mia madre. Anche Dio stava usando quelle persecuzioni per perfezionare la mia fede in Lui e affinché imparassi a fare affidamento su di Lui per rimanere salda nella mia testimonianza. Una volta compreso questo, ho sentito una grande commozione. Dio non mi aveva abbandonata quando ero negativa, ma aveva usato le Sue parole per guidarmi, permettendomi di rimanere salda e di non essere fuorviata e sedotta da Satana. Percepivo che Dio era accanto a me, che mi conduceva per mano. Mi sentivo stabile e sostenuta, e possedevo la fede necessaria a superare quella situazione.
Un mese e mezzo dopo, mia madre è tornata a casa. Una mattina, mia madre è venuta in camera mia e mi ha chiesto cosa ne pensassi di trovare un lavoro. Io le ho risposto: “Non ho cambiato idea. Ho scelto di fare il mio dovere nella casa di Dio”. Lei mi ha definito una miserabile ingrata e mi ha colpita in preda alla rabbia. Non ricordo esattamente quante volte mi ha schiaffeggiata. Mi ha persino afferrata per il collo e mi ha sbattuto la testa contro il muro. Si è fermata solo quando non respiravo quasi più. Non riuscivo a capire perché si comportasse così. Credevo solo in Dio e svolgevo il mio dovere, no? Non stavo facendo nulla di male. Mentre mi picchiava, pensavo ai fratelli e alle sorelle che subivano crudeli torture dal gran dragone rosso. Il gran dragone rosso è il re dei diavoli e tormenta a non finire i fratelli e le sorelle. Ma lei era mia madre. Era la persona a me più vicina, e il fatto che mi avesse colpita con tanta forza non mi ha provocato dolore fisico: mi ha spezzato il cuore.
Di lì a poco è arrivata la primavera del 2021. Un giorno, ero appena tornata a casa dopo aver assolto il mio dovere e mia madre si è messa a litigare con me di proposito per delle motivazioni banali. Mi ha picchiata di nuovo e ha urlato: “Ti ho cresciuta per tutti questi anni e non ne è uscito nulla di buono. Visto che le cose stanno così, vattene. Vai via! Farò finta che tu non sia mia figlia. Non ti ho partorita io!” Io ho pensato: “L’unico modo per svolgere il mio dovere è andarmene. Ma, a essere onesta, non voglio lasciare i miei genitori. Andarmene di casa vorrebbe dire vivere da sola, e io non sono per niente coraggiosa. Il pensiero di diventare una ragazza senza famiglia mi sconvolge. Se fossi costretta a rinunciare alla fede, potrei restare a casa mia, ma dopo aver goduto di così tanta grazia di Dio ed essermi nutrita a tal punto delle Sue parole, che razza di coscienza avrei, se non svolgessi il mio dovere?” In quel momento mi sentivo sgomenta: era come se qualcuno mi avesse strappato via il cuore con un coltello. Provavo un dolore tale che ho pensato di morire. Credevo che, se fossi morta, non avrei più dovuto soffrire così. Al culmine dello strazio, ho letto queste parole di Dio: “Oggi, la maggior parte della gente non ha quella consapevolezza. Crede che la sofferenza sia priva di valore, viene rifiutata dal mondo, la sua vita familiare è instabile, non è amata da Dio e le sue prospettive sono fosche. La sofferenza di alcune persone raggiunge un livello estremo e i loro pensieri si rivolgono alla morte. Questo non è vero amore per Dio; questa gente è vigliacca, non ha la perseveranza, è debole e incapace! Dio desidera che l’uomo Lo ami, ma più l’uomo Lo ama, maggiori saranno la sua sofferenza e le sue prove. Se Lo ami, ogni genere di sofferenza ti colpirà; se non Lo ami, forse tutto procederà senza ostacoli e tutto sarà tranquillo intorno a te. Quando ami Dio, sentirai che molte cose intorno a te sono insormontabili, e poiché la tua statura morale è troppo bassa verrai raffinato; inoltre, sarai incapace di soddisfare Dio e avvertirai sempre che le Sue intenzioni sono troppo elevate, sono al di là della portata dell’uomo. A causa di tutto ciò sarai raffinato, poiché c’è molta debolezza in te e molta incapacità di soddisfare le intenzioni di Dio, verrai raffinato interiormente. Tuttavia dovete comprendere chiaramente che la purificazione si raggiunge solo attraverso l’affinamento. Perciò, negli ultimi giorni dovete rendere testimonianza a Dio. Per quanto sia grande la vostra sofferenza, dovreste camminare fino alla fine, e anche al vostro ultimo respiro, dovete ancora essere fedeli a Dio e alla Sua mercé; solo questo è vero amore per Lui e una testimonianza forte e clamorosa. […] Da gran parte dell’opera di Dio si può vedere che Egli ama veramente l’uomo, ma gli occhi dello spirito dell’uomo devono ancora aprirsi completamente ed egli non è in grado di comprendere chiaramente gran parte dell’opera di Dio e delle Sue intenzioni, né molte cose su Dio che sono amabili; l’uomo ama troppo poco Dio. Hai creduto in Lui per tutto questo tempo ed oggi Egli ha bloccato tutte le vie di fuga. Realisticamente parlando, non hai altra scelta se non intraprendere la retta via verso la quale sei stato condotto dal giudizio severo e dalla salvezza suprema di Dio. Soltanto dopo aver affrontato le difficoltà e l’affinamento l’uomo impara che Dio è amorevole. Avendo avuto esperienza fino a oggi, si può affermare che l’uomo sia giunto a conoscere parte dell’amabilità di Dio, ma non è ancora abbastanza, perché egli è così carente. L’uomo deve sperimentare maggiormente l’opera meravigliosa di Dio e l’affinamento proveniente dalla sofferenza disposta da Lui. Solo allora l’indole di vita dell’uomo potrà cambiare” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Solamente affrontando prove dolorose puoi conoscere l’amabilità di Dio”). Dopo aver letto quel passo, ho provato un dolore enorme. Affrontare la sofferenza è l’amore di Dio, ma avevo sempre sentito che quella situazione era troppo dolorosa e non volevo continuare a viverla. Ero molto fragile. Dicevo di voler svolgere il mio dovere, ma quando le cose si complicavano, volevo tirarmi indietro e pensavo addirittura di morire. Questo non significava proprio che stavo cadendo nel tranello di Satana? Se fossi andata via di casa, avrei ancora avuto Dio. Era la situazione perfetta per imparare a diventare indipendente e per insegnarmi a far affidamento su Dio quando si presentavano dei problemi. È stato un bene per la mia vita. Una volta compresa l’intenzione di Dio, il mio cuore non ha più provato dolore. Ero disposta ad affrontare la mia situazione attuale. Mi sono inginocchiata e ho pregato Dio dicendo: “Oh, Dio, non importa quanto sia difficile la strada che mi attende, io andrò avanti con determinazione. Ti prego, guidami”. Dopo aver pregato, mi sono sentita ancora più serena e tranquilla. Il giorno dopo, ho detto a mia madre che avrei preso una casa in affitto. Con mia sorpresa, all’improvviso lei ha cambiato atteggiamento e mi ha parlato di sua iniziativa. Nei giorni seguenti, il suo comportamento si è molto ammorbidito. Ho pensato ad Abramo. Quando Dio gli ha chiesto di offrirGli il suo figlio più prezioso, lui era riluttante, e quando si è deciso a sacrificare il figlio a Dio, Egli non lo ha preso. Ciò che Dio voleva era la sincerità e l’obbedienza di Abramo. Ripensando a quell’esperienza, sento che Dio mi stava mettendo alla prova. Una volta che ho deciso di assolvere il mio dovere, Satana non aveva più scampo, e io ho potuto finalmente svolgere il mio compito senza costrizioni.
In seguito, ho letto altre parole di Dio e ho sviluppato un certo discernimento riguardo a mia madre. Dio Onnipotente dice: “Coloro tra i fratelli e le sorelle che esprimono costantemente la loro negatività sono lacchè di Satana e disturbano la chiesa. Queste persone un giorno dovranno essere espulse ed eliminate. Se le persone, nella loro fede in Dio, non hanno un cuore che Lo teme, se non hanno un cuore che Gli si sottomette, non solo saranno incapaci di svolgere qualsiasi lavoro per Dio, ma anzi diventeranno coloro che disturbano l’opera di Dio e Gli oppongono resistenza. La più grande disgrazia per un credente è quando, pur credendo in Dio, non Gli si sottomette e non Lo teme, ma invece Lo sfida. Se i credenti usano un linguaggio e un comportamento noncurante e smodato quanto quello dei non credenti, sono ancora più malvagi di questi ultimi; sono veri e propri demoni. Coloro che nella chiesa danno sfogo al loro parlare maligno e velenoso, coloro che diffondono dicerie, alimentano il disaccordo e formano cricche a parte tra i fratelli e le sorelle, avrebbero dovuto essere espulsi dalla chiesa. Tuttavia, poiché questa è un’epoca diversa dell’opera di Dio, queste persone sono state limitate, perché devono essere senza dubbio eliminate. Tutti coloro che sono stati corrotti da Satana hanno un’indole corrotta. Alcuni hanno solamente un’indole corrotta, mentre altri non si limitano a questo: oltre ad avere un’indole satanica corrotta, hanno anche una natura estremamente maligna. Quindi non solo le loro parole e azioni rivelano un’indole satanica corrotta, ma le persone stesse sono i veri diavoli e Satana. Il loro comportamento intralcia e disturba l’opera di Dio, disturba l’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle e nuoce alla normale vita della chiesa. Prima o poi questi lupi travestiti da agnelli devono essere allontanati, e nei loro confronti, in quanto lacchè di Satana, bisogna adottare un atteggiamento inflessibile di rifiuto. Solo in questo modo si sta dalla parte di Dio, e coloro che non riescono a farlo sguazzano nel fango di Satana. Dio è sempre nel cuore di coloro che credono sinceramente in Lui e che dentro di sé hanno un cuore che ama e che teme Dio. Coloro che credono in Dio devono agire in modo cauto e assennato, e tutto ciò che fanno deve essere conforme ai requisiti di Dio e in grado di soddisfare il Suo cuore. Non devono essere persone caparbie che fanno ciò che piace loro; ciò non si addice alla condotta dei santi. Le persone non possono agire in modo incontrollato, sventolando ovunque lo stendardo di Dio mentre ingannano e si vantano; un tal modo di fare rappresenta la condotta più ribelle. Le famiglie hanno le loro regole e le nazioni le loro leggi; non è a maggior ragione così nella casa di Dio? Non ha ancor più dei rigidi standard? Non ha ancor più dei decreti amministrativi? Le persone sono libere di fare ciò che vogliono, ma i decreti amministrativi di Dio non possono essere modificati a piacimento. Dio è un Dio che non tollera offesa dagli esseri umani; Egli è un Dio che punisce con la morte. Davvero le persone non ne sono ancora consapevoli?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Un monito per coloro che non praticano la verità”). Ho capito che in quel passo Dio aveva rivelato proprio il comportamento di mia madre. Prima di allora, non avevo mai avuto alcun discernimento su mia madre e sentivo che lei sarebbe stata in grado di comprendermi e sostenermi nella mia fede e nello svolgimento del mio dovere. Solo attraverso i suoi ostacoli e le sue persecuzioni ho cominciato a vedere la sua essenza di persona malevola. Lei aveva capito tutto, eppure continuava a perseguitarmi e a ostacolarmi nella mia fede. E lo faceva perché la sua essenza odiava Dio. Prima il suo aspetto mi aveva ingannato, facendomi pensare che lei credesse in Dio da molti anni, che avesse rinunciato alla famiglia e alla carriera, soffrendo molto, che fosse una vera credente, e che, anche se era stata allontanata dalla chiesa, forse un giorno sarebbe tornata sui suoi passi. Ma in realtà, non solo non si è pentita, si è costruita delle nozioni sulla casa di Dio e ha sfogato la sua negatività, arrivando persino a ostacolarmi nella mia fede in Dio e nello svolgimento del mio dovere, spingendomi a comprendere il mondo e, insieme, a credere in Dio. Dava l’impressione di pensare a me, ma in sostanza voleva che fuggissi Dio e perdessi la possibilità di salvarmi. Conosceva il mio punto debole, ossia che avevo paura di lasciare casa mia, e usava qualunque metodo per perseguitarmi nella mia fede. Se non facevo quello che diceva lei, mi aggrediva con parole volgari e arrivava persino a picchiarmi. Ho capito che la natura di mia madre odiava la verità ed era ostile a Dio. Ho capito anche che le relazioni interpersonali erano basate sull’interesse. Quando ho scelto di assolvere il mio dovere e non ho potuto trovare un lavoro, non ho fatto quello che voleva lei, mi si è rivoltata contro, mi ha picchiata e sgridata, avrebbe voluto ripudiarmi e persino buttarmi fuori di casa. Ho capito che non mi amava davvero. Una volta acquisito discernimento sull’essenza di mia madre, il mio cuore è stato in grado di abbandonare il mio affetto per lei.
Ho vissuto in quella situazione per un anno e Dio mi ha portato a superare i disturbi e le persecuzioni di mia madre. Sento che le parole di Dio hanno potenza e autorità. Più volte mi hanno condotta fuori dalla negatività e dalla debolezza e sono anche arrivata ad acquisire discernimento sull’essenza malevola di mia madre. Ringrazio Dio per avermi salvato.