Solo praticando la verità e obbedendo a Dio si può conseguire un cambiamento nell’indole

La stragrande maggioranza di voi crede in Dio da almeno dieci anni, più o meno, quindi in quale fase della vostra esperienza di vita siete giunti? In quale fase si colloca attualmente la vostra statura? (Quando noto che sto costantemente rivelando un’indole corrotta, mi convinco del fatto che non faccio certo parte del popolo di Dio, ma che sono semplicemente un servitore; poi mi scoraggio e comincio a temere di non essere idoneo a ricevere la salvezza.) Maturare timore quando si comprende di essere un servitore è segno che la vostra statura è infantile e immatura. Avere una statura infantile significa non avere giudizio, non avere la normale capacità di soppesare e valutare i problemi, non avere i processi di pensiero di un adulto ed essere sempre alla mercé delle proprie prospettive future e del proprio destino. Qualcun altro vuole aggiungere qualcosa? (Quando, nel compiere il mio dovere, mi discosto dalla mia rotta, sono sempre preoccupato e mi chiedo se Dio mi metterà a nudo e mi scaccerà.) Perché avete paura di essere scacciati? Ciò che intendete nel senso di “scacciare”, cosa significa in definitiva? (Fare una brutta fine.) Quando si intende l’essere “scacciati” come l’impossibilità di compiere il proprio dovere o la perdita di qualsiasi possibilità di salvezza, ciò che viene identificato come tale, lo si può eguagliare al modo in cui Dio vi considera e vi tratta? Coloro che hanno una statura infantile si accosteranno, come sempre, a ogni cosa secondo le nozioni e le fantasie umane, e non secondo la parola di Dio o la verità. Ma coloro che sono cresciuti e maturati nella vita lo faranno secondo la parola di Dio e la verità; questo è un modo molto più corretto per analizzare una questione. È normale cadere in deviazioni e difficoltà quando si compie il proprio dovere; se si dovesse essere scacciati al primo errore, nessuno sarebbe in grado di compiere il proprio dovere adeguatamente. Dovresti capire che il motivo chiave per il quale si compie il proprio dovere è far sì che la propria indole corrotta possa essere purificata attraverso l’esperienza del giudizio di Dio; lo si compie al fine di poter arrivare a comprendere la verità e ad accedere alla realtà, e per poter sfuggire alle fatiche dell’influsso di Satana e ricevere la salvezza. Ecco perché Dio chiede alle persone che, nell’atto di compiere il proprio dovere, imparino a ricercare la verità in tutte le cose e risolvano i problemi secondo la parola di Dio: questa è una progressione necessaria nell’esperienza della vita. In circostanze normali nessun individuo è abile in tutto né possiede competenze onnicomprensive, quindi è praticamente impossibile evitare errori nel compimento del proprio dovere. Ma, finché non si tratta di un atto di disturbo intenzionale, questo rientra nei limiti delle normali aspettative. Se però ciò avviene attraverso un espediente umano, se si tratta di una conseguenza malvagia causata da un misfatto deliberato, allora c’è qualcosa che non va nell’umanità della persona interessata e si tratterebbe di un caso di disturbo e distruzione intenzionale. La persona malvagia verrebbe quindi completamente messa a nudo. Con i Suoi occhi, Dio valuta e giudica in modo accurato le persone; cioè, nel servirsi di loro e nel far fare loro qualcosa, Egli è certo di avere criteri che esige vengano rispettati. Dio non vuole che tu sia sovrumano e onnipotente; ti fa invece delle richieste e ti presta un trattamento, sulla base di ciò che rientra nelle capacità delle persone comuni. In base alla conoscenza di cui sei dotato, alla tua levatura, alle condizioni in cui vivi e a tutti i discernimenti che hai guadagnato, compreso ciò che rientra nelle tue capacità considerando la tua età e la tua esperienza attuali, Dio stabilirà il criterio più accurato e appropriato per valutarti. Qual è il criterio di valutazione di Dio? È quello di esaminare l’intenzione, i principi e gli obiettivi del tuo modo di fare le cose per capire se sono conformi alla verità. Magari quello che fai è conforme ai criteri che altre persone hanno stabilito per te e pertanto dovresti ottenere il massimo punteggio; ma come ti valuta Dio? Il criterio con cui Egli ti valuta è la capacità di donare tutto il tuo cuore, tutta la tua mente e tutta la tua forza e di giungere al punto di riuscire a offrire in sacrificio tutto te stesso, anche la tua devozione. Ecco il criterio di valutazione di Dio. Se hai già offerto in sacrificio tutto te stesso, allora Dio capirà che hai già soddisfatto il Suo criterio. Ciò che Dio richiede alle persone rientra nella loro capacità di soddisfarLo e non va oltre le loro possibilità.

A volte, Dio Si serve di una certa questione per metterti a nudo o disciplinarti. Questo significa allora che sei stato scacciato? Significa che è giunta la tua fine? No. È come quando un bambino è stato disobbediente e ha commesso un errore: i genitori possono rimproverarlo e punirlo, ma se lui non riesce a comprendere le loro intenzioni o a capire perché lo facciano, fraintenderà il loro intento. Per esempio, i genitori possono dirgli: “Non uscire di casa da solo e non andartene in giro da solo”, ma il bambino fa orecchie da mercante ed esce comunque da solo di nascosto. Quando i genitori lo scoprono, lo rimproverano e lo mettono in punizione in un angolo a riflettere sul suo comportamento. Non capendo le intenzioni dei suoi genitori, il bambino comincia a nutrire dei dubbi: “I miei genitori non mi vogliono più? Sono davvero figlio loro? Se non lo sono davvero, significa che sono stato adottato?” Queste sono le cose su cui riflette. Quali sono le reali intenzioni dei genitori? Gli hanno detto che era troppo pericoloso e di non farlo. Ma lui non ha ascoltato e ha fatto orecchie da mercante. Pertanto, hanno dovuto ricorrere a una qualche forma di punizione per educarlo adeguatamente e fargli imparare qualcosa dai suoi errori. Che cosa intendono ottenere i suoi genitori comportandosi così? Vogliono solo che il figlio tragga insegnamento dai suoi errori? No, questo tipo di insegnamento non è ciò a cui mirano, in ultima analisi. L’obiettivo dei genitori è che il figlio faccia ciò che gli viene detto, agisca seguendo i loro consigli e che non faccia nulla di disobbediente che li faccia preoccupare: questo è il risultato desiderato. Se il bambino presta loro ascolto, dimostra di essere maturato nella comprensione e quindi i suoi genitori avranno meno pensieri. Non saranno allora soddisfatti di lui? Avranno ancora bisogno di punirlo in quel modo? No, non ne avranno più bisogno. La fede in Dio funziona alla stessa maniera. Le persone devono imparare ad ascoltare le parole di Dio e a comprendere il Suo cuore. Non devono fraintenderLo. In effetti, in molti casi, la preoccupazione delle persone deriva dai loro interessi personali. Parlando in generale, è la paura di non ottenere nessun esito. Rimuginano sempre: “E se per caso Dio mi mette a nudo e mi ripudia?” Questa è la tua interpretazione errata di Dio; queste sono solo le tue congetture unilaterali. Tu devi capire qual è l’intenzione di Dio. Quando Egli mette a nudo le persone, non lo fa per scacciarle. Le persone vengono messe a nudo per esporre le loro mancanze, i loro errori e la loro natura essenza, per far sì che conoscano sé stesse e diventino capaci di autentico pentimento; per questo motivo, metterle a nudo serve a farle crescere nella vita. Senza una comprensione pura, le persone rischiano di fraintendere Dio e di diventare negative e deboli. Possono persino precipitare nella disperazione. In realtà, essere messi a nudo da Dio non significa che verrai necessariamente scacciato. Lo scopo è aiutarti a conoscere la tua corruzione e farti pentire. Spesso, poiché le persone sono ribelli e non cercano di trovare una soluzione nella verità quando la loro corruzione viene allo scoperto, Dio deve esercitare la disciplina. Così, a volte, mette a nudo le persone, esponendo quanto siano abiette e miserabili, portandole a conoscere sé stesse, per aiutarle a crescere nella vita. Mettere a nudo le persone ha due diverse implicazioni: per i malvagi, essere messi a nudo significa essere scacciati. Per coloro che sono in grado di accettare la verità, si tratta di un richiamo e di un avvertimento, affinché riflettano su sé stessi, vedano il loro vero stato e smettano di essere ribelli e sconsiderati, perché continuare così sarebbe pericoloso. Mettere a nudo le persone in questo modo significa richiamarle, nel timore che, nel compiere il proprio dovere, crescano negligenti e superficiali, non riescano a prendere le cose seriamente, si accontentino solo di pochi risultati, e pensino di aver compiuto il proprio dovere in modo accettabile, mentre in realtà, valutate da Dio, sono ancora ben lontane, eppure restano comunque compiaciute, e credono di fare bene. In queste circostanze, Dio disciplina, ammonisce e richiama le persone. A volte, Dio mette a nudo le loro brutture, e questo serve palesemente a richiamarle. In momenti simili, dovresti riflettere su te stesso: questo è un modo inadeguato di compiere il tuo dovere, c’è ribellione dentro di te, ci sono troppi elementi negativi, tutto ciò che fai è superficiale e, se ancora non ti penti, di diritto dovresti essere punito. Di tanto in tanto, quando Dio ti disciplina o ti mette a nudo, non significa necessariamente che sarai scacciato. La questione va affrontata in modo corretto. Anche se vieni scacciato, dovresti accettarlo e sottometterti, e affrettarti a riflettere e pentirti. Riassumendo, qualunque sia il significato che sta alla base del metterti a nudo, devi imparare a sottometterti. Se mostri resistenza passiva e, invece di rimediare ai tuoi errori, continui ad andare di male in peggio, verrai sicuramente punito. Pertanto, nell’affrontare la questione di essere messi a nudo, si deve mostrare obbedienza, è necessario avere il cuore intriso di paura e bisogna diventare capaci di pentirsi: solo allora si sarà conformi alla volontà di Dio, e solo praticando in questo modo ci si può salvare e si può essere risparmiati dalla Sua punizione. Le persone razionali dovrebbero dunque essere in grado di riconoscere le proprie colpe e di espiarle, arrivando come minimo al punto di affidarsi alla propria coscienza per compiere il proprio dovere. Inoltre, devono anche tendere verso la verità, arrivando non solo al punto in cui il loro comportamento è basato su buoni principi, ma anche al punto di donare tutto il loro cuore, tutta la loro anima, tutta la loro mente, tutta la loro forza: soltanto fare questo è un modo accettabile di compiere il proprio dovere e le rende persone che si sottomettono veramente a Dio. Cosa si dovrebbe considerare come criterio per soddisfare la volontà di Dio? Bisogna basare le proprie azioni sulle verità principi, il cui aspetto principale è quello di porre l’accento sugli interessi e sull’opera della casa di Dio, tenere a mente il quadro completo senza concentrarsi su un singolo aspetto con il rischio di perderne di vista un altro, e il cui aspetto secondario è svolgere correttamente il proprio lavoro e ottenere l’effetto desiderato secondo ciò che è stato richiesto, senza sbrigarsela in modo superficiale e senza recare vergogna a Dio. Se le persone padroneggiassero questi principi, non si lascerebbero forse alle spalle le loro preoccupazioni e i loro pregiudizi? Una volta che avrai accantonato le preoccupazioni e i pregiudizi e non avrai più idee irragionevoli su Dio, gli elementi negativi smetteranno lentamente di occupare una posizione dominante dentro di te e affronterai simili questioni in modo corretto. Dunque è importante cercare la verità e sforzarsi di comprendere la volontà di Dio.

Quando svolgono il proprio dovere, alcuni sono spesso in uno stato di negatività e passività, o di resistenza e fraintendimento. Hanno perennemente paura di essere smascherati e scacciati e sono eternamente vincolati dal loro futuro e dal loro destino. Non è forse questa l’espressione di una statura piccola? (Sì.) Certe persone dicono sempre di aver paura di non svolgere bene il proprio dovere e, senza analizzarne i dettagli, si potrebbe addirittura pensare che siano piuttosto leali. Di cosa sono realmente preoccupati costoro, in cuor loro? Temono che se non compieranno bene il proprio dovere, saranno scacciati e non avranno una buona destinazione. Alcune persone dicono di aver paura di diventare servitori. Sentendo questo, altri intendono che, non volendo diventare servitori, queste persone vogliono semplicemente svolgere bene il proprio dovere come membri del popolo di Dio, e le scambiano per persone risolute. In realtà, in cuor loro, quelle persone che temono di diventare servitori stanno pensando: “Se diventassi un servitore, alla fine perirò lo stesso e non avrò una buona destinazione, né un posto nel regno dei cieli.” A questo alludono le loro parole; sono preoccupati per il loro esito e per la loro destinazione finale. Se Dio dice che sono servitori, costoro si impegnano un po’ meno nell’assolvere il proprio dovere. Se dice che sono membri del Suo popolo e che li loda, ci mettono un po’ più impegno. Qual è il problema qui? Il problema è che, quando svolgono il proprio dovere nella casa di Dio, non agiscono secondo la verità principio. Tengono sempre conto delle loro prospettive e del loro destino, e sono sempre vincolate dal titolo di “servitore”. Di conseguenza non riescono a svolgere bene il proprio dovere e, anche se desiderano mettere in pratica la verità, non hanno la forza di farlo. Vivono sempre in uno stato di negatività e cercano il significato dietro le parole di Dio, tentando di verificare se sono parte del popolo di Dio o servitori. Se fanno parte del popolo di Dio, allora si sottometteranno per svolgere bene il proprio dovere. Se sono servitori, allora svolgeranno il proprio dovere con negligenza e superficialità, dando origine a molti elementi negativi, e saranno vincolati dal titolo di “servitori” e incapaci di liberarsene. A volte, dopo essere stati trattati severamente, dicono a sé stessi: “Non c’è speranza per me, sono semplicemente così. Farò solo quello che posso”. E, con pensieri passivi, negativi e perversi, si oppongono al trattamento e continuano a svolgere il proprio dovere con riluttanza. È possibile che queste persone riescano a svolgere bene il proprio dovere? Alle riunioni, la gente così condivide costantemente sulla verità e afferma di amare Dio, di sottomettersi a Lui, di affidarsi alla Sua parola per vivere la vita e di esserGli devoto, eppure non è comunque in grado di mettere in pratica nessuna di queste cose, attenta invece solo alle sue prospettive future e al suo destino, perennemente sotto l’influenza della sua avidità di benedizioni, incapace di accettare qualsiasi aspetto della verità. In questo modo, è resistente e contraria, negativa e piena di risentimento, e in cuor suo nutre sempre nozioni su Dio, pone barriere contro di Lui e Lo tiene a distanza. È sempre all’erta nei Suoi confronti con il timore che Egli la smascheri, che Si impossessi di lei e agisca contro i suoi interessi. E, nel seguire, è sempre riluttante e rancorosa, con gente che la trascina da davanti e che la spinge da dietro, come se fosse caduta in una palude e ogni singolo passo fosse una grande fatica, ed essere vivo una grande sofferenza! Com’è possibile che le cose siano andate in questo modo? Sono andate così perché il cuore umano è troppo approfittatore e fraintende sempre l’opera compiuta da Dio per la salvezza dell’umanità. Qualunque sia il trattamento che Dio presta loro, le persone saranno sempre dubbiose e penseranno: “Questo significa che Dio non mi vuole più? Alla fine, Dio mi salverà o no? Per una persona come me ha senso continuare il perseguimento? Posso entrare nel regno?” Quando le persone nutrono costantemente pensieri negativi e contrari come questi, la loro capacità di adempiere al proprio dovere non ne sarà forse influenzata? E non lo sarà anche il loro perseguimento della verità? A meno che non si sbarazzino di tutti questi elementi negativi, saranno mai in grado di imboccare la giusta via per credere in Dio? È difficile dirlo. E così, le persone che rifiutano di accettare la verità sono le più difficili da gestire, e alla fine l’unica cosa che si può fare con loro è scacciarle.

Alcuni elementi contrari si sono profondamente radicati nel cuore dell’umanità corrotta, per esempio la sfacciataggine, la presunzione, il prestigio, la fama e la buona sorte, e così via. Se, quando credi in Dio, esideri accettare la verità, ciò significa che devi combattere incessantemente contro questi elementi contrari e affrontare ogni sorta di ardua esperienza e sacrificio. Questa battaglia avrà fine solo quando la verità, trionfante nelle persone, diventerà vita. Durante questo periodo le persone, una volta arrivate a comprendere la verità nutrendosi della parola di Dio e afferrata la Sua volontà, inizieranno a praticare la verità e ad abbandonare la carne. Quando la verità diventerà la loro vita, sarà possibile per loro usarla per sbarazzarsi di questi elementi negativi e contrari. Presunzione e reputazione personale, fama, buona sorte e prestigio, bramosia umana, intenzioni umane immorali, il fraintendimento di Dio da parte della gente, le loro scelte e preferenze, la loro presunzione, arroganza, ingannevolezza e quant’altro: tutti questi problemi troveranno gradualmente una soluzione quando le persone arriveranno a comprendere la verità. Il processo di giungere a credere in Dio non è altro, infatti, che il processo di accettazione della verità, di servirsi di essa per vincere la carne e di nutrirsi incessantemente della parola di Dio, ricercando e impiegando la verità comprese, la parola di Dio conosciute e le verità principi afferrate per risolvere questi problemi. Avere ingresso nella vita significa essersi sottoposto a queste esperienze; così facendo, le persone si trasformeranno gradualmente. Questi elementi corrotti sono presenti in ciascuno, e non c’è un solo individuo che non vive per interesse del profitto e della fama. Tutti gli esseri umani vivono per queste cose; solo il modo in cui ognuno le gestisce e mostra di desiderarle può essere diverso. Ma, in sostanza, ciò che rivelano è uguale. Alcune persone parlano ad alta voce, altre no; alcune si rivelano in modo evidente mentre altre tentano di nascondersi, usando ogni sorta di metodo per celare le cose e impedire che vengano allo scoperto, in modo che gli altri non possano osservare cos’hanno nel profondo. Non permettendo ad altre persone di vedere cos’hai dentro e celando le cose, pensi che impedirai a Dio di scoprirlo? Pensi che, in questo modo, la tua indole corrotta non esisterà più? L’essenza corrotta di ogni singolo individuo è uguale: cosa c’è di diverso tra uno e un altro? L’atteggiamento con cui ci si accosta alla verità può essere diverso. Alcune persone riescono ad accettare la verità appena finiscono di ascoltarla. Si pongono nei confronti di essa come se dovessero inghiottire una medicina dal gusto amaro ma efficace per guarire, e la usano per curare le malattie e per risolvere i problemi che le affliggono interiormente. Gestiscono le faccende, si comportano, svolgono il proprio dovere, interagiscono con gli altri e stabiliscono il proprio scopo e orientamento nella vita, esse cercano risposte nella parola di Dio e la usano per risolvere i problemi che incontrano nella vita, mettendo in pratica un po’ per volta ciò che hanno compreso. Per esempio, quando Dio dice: “Dovete tutti sforzarvi di diventare persone oneste”, tale individuo rimuginerà: “Come faccio a diventare una persona onesta?” Dio esige che le persone diventino oneste; debbano pronunciare parole oneste, aprire il loro cuore alla condivisione con i fratelli e le sorelle e accettare il Suo esame. Questi sono i principi coinvolti e una persona simile li metterà in pratica non appena li avrà ascoltati. Naturalmente, nel periodo in cui lo farà, ci saranno momenti in cui potrebbe virare a sinistra o a destra, non riuscendo a trovare i giusti principi, per quanto si sforzi a cercarli, e altri momenti in cui, nel farlo, commetterà errori sciocchi. Ma sforzandosi incessantemente di soddisfare questo criterio di diventare una persona onesta, nel giro di pochi anni si avvicinerà sempre di più all’effetto desiderato. Quanto più vivrà, tanto più tale persona diventerà umana e quanto più si sentirà di essere al cospetto di Dio, tanto migliore sarà il suo progresso nella vita. Queste sono le persone benedette da Dio. Queste sono le persone della prima categoria.

Ora che abbiamo finito di parlare delle persone della prima categoria, continuiamo parlando di quelle della seconda. Anche se entrambe le categorie ascoltano i sermoni e leggono la parola di Dio, una persona della prima categoria sa cogliere la verità e, quando la sua indole corrotta viene messa a nudo, è in grado di riflettere su sé stessa e di confidarsi, dicendo: “Sono arrogante e presuntuosa. Mi piace mettermi in mostra nel fare le cose, covando sempre i miei intenti e le mie bramosie, traendo piacere dal prestigio e appagamento dal competere per la fama e il profitto”. Così dicendo, diventa capace di conoscere sé stessa e di protendere verso la verità. Tuttavia, le cose sono diverse per chi rientra nella seconda categoria. Tale persona può ammettere che alberghi in lei la corruzione e, quando si ritrova a essere potata e trattata, può anche riconoscere di aver sbagliato, ma semplicemente non intende rimediare. Anche se ascolta molti sermoni, e comprende molte parole e dottrine, si rifiuta di mettere in pratica la verità e continua a fare quello che ritiene di dover fare. Una persona così è anche in grado di aprirsi alla condivisione e di accettare di essere trattata e potata, nonché di essere disciplinata da Dio. Ma dopo aver accettato tutto questo, lo interpreta come dottrina, limitando il tutto al momento in cui l’ha colta, per poi tornare alle sue vecchie maniere e rimanere immutata. Prendere la verità e trattarla come se fosse dottrina: quali saranno le conseguenze per una persona del genere? Sicuramente osserverà le regole in modo errato nel praticare la verità. Tale persona non compie il proprio dovere secondo la parola o le richieste di Dio, ma tenta piuttosto di risolvere i problemi in base alla filosofia che Satana ha di affrontare il mondo e con i modi e i mezzi che ha ricapitolato per sé stessa. Per quanto possa dire a parole di riconoscere la parola di Dio come verità e la filosofia di Satana come fallacia, tale persona pratica ancora la fallacia satanica nella vita reale, e prova persino la pace interiore nel farlo. Colui che riconosce la parola di Dio come verità, ma non la mette in pratica, non è forse qualcuno che inganna Dio? Per quanto possa riconoscere la parola di Dio come verità e la filosofia di Satana come fallacia, tale persona percepisce che anche la filosofia di Satana potrebbe rivelarsi utile, e quindi adotta un metodo del compromesso, scegliendo di percorrere una via intermedia tra le due opzioni, e ritiene che questo sia praticare la verità. Non stando né dalla parte di Dio né da quella di Satana, senza offendere nessuno dei due, si reputa addirittura molto intelligente, pensando: “Sono una persona che compie il proprio dovere e che persegue la verità, quindi riuscirò sicuramente a ricevere l’approvazione di Dio”. DiteMi, questo è un genere di persona che pratica la verità? (No.) Ascolta con entusiasmo la parola di Dio, annotandola e memorizzandola, e dedica anche del tempo a rimuginarci sopra, ma cosa fa veramente con la parola di Dio? Qual è il suo scopo nell’ascoltarla? (Lo fa per spiegarla agli altri, nell’interesse di mettersi in mostra.) Questo è un aspetto. Nient’altro? (La interpreta come delle regole da osservare.) A volte è così, ma cos’altro? Qui siamo di fronte a diverse situazioni. Alcuni trasformano la parola di Dio in regole da osservare, seguendo il suo significato letterale e nient’altro. Per esempio, quando tutti condividono su come essere una persona onesta, anche questa persona condivide con loro. E quando qualcun altro dice: “Dov’è la tua reale esperienza nell’essere una persona onesta?”, lei dirà: “Ah, fammi dare un’occhiata al mio taccuino”. Se avesse qualche esperienza, non andrebbe semplicemente al dunque? Se si trattasse davvero della sua esperienza, perché dovrebbe leggere un copione? La sua assoluta mancanza di realtà viene così completamente smascherata. E poi ci sono alcune persone che, quando finiscono di ascoltare i sermoni, credono di averli capiti e, se riescono a citare alcuni versi di dottrina, credono di aver compreso la verità: non è forse questo un modo errato di pensare? Una persona del genere dice: “Sono in grado di accettare la verità, possiedo la comprensione spirituale, riesco a comprendere ogni aspetto della parola di Dio e di ciò che ho ascoltato dai sermoni, e questo significa che possiedo la verità realtà”. È cieca di fronte al fatto che la parola di Dio è la verità ed è ciò che trasforma la vita di una persona, che la verità non solo ha bisogno di essere messa in pratica, ma va applicata anche per risolvere ogni problema e difficoltà che emerge in qualcuno. Poiché una persona del genere è incapace di accettare la verità, ogni volta che si ribella a Dio cerca sempre di giustificare il suo comportamento in modo plausibile. Ignara che questo significhi ribellarsi a Dio, diventa impossibile per lei ricercare la verità per risolvere il problema della propria ribellione. In tal caso, come fanno le persone di questa categoria a trovare una soluzione alle loro difficoltà, lo sai? Una persona che non accetta la parola di Dio come verità principio, una volta che ha finito di ascoltarla, rifletterà in questo modo: “Sono davvero ribelle? Date le circostanze, è giustificabile. Chiunque la penserebbe alla stessa maniera, questo è solo un modo di pensare e non conta come ribellione. Se la prossima volta non la penserò così, sarò gentile e obbediente, andrà tutto bene!” Poi continua a rimuginare: “Se riesco a essere obbediente, significa che sono ancora una persona che ama Dio, una persona di cui Dio si compiace”. E dunque, in questo modo, lascia correre. Non analizza il motivo per cui è capace di ribellarsi a Dio né la fonte della sua ribellione, non cerca più di conoscere sé stessa in relazione a questo problema e, per quanta ribellione covi, non riflette su sé stessa: è una persona che non persegue la verità. Poiché una persona del genere non considera la verità come vita, qualunque cosa faccia e qualunque ribellione o corruzione riveli, non cerca in alcun modo di adattarsi o trovare una correlazione con la verità e imparare una lezione. Questo è sufficiente per avere conferma che non ama la verità e che non è una persona che persegue la verità. Di fronte a un problema, non esamina mai sé stessa, non protende mai verso la verità, non cerca mai di trovare una correlazione con essa: non può essere dunque paragonata a un non credente? Pur essendo credente da molti anni, non ha fatto il minimo ingresso nella vita e si limita soltanto a continuare a osservare le regole e a cercare di compiere meno azioni malvagie: come può questo atteggiamento essere definito praticare la verità? Come può questo modo di credere in Dio ottenere la Sua approvazione? Una buona parte delle persone professa la fede in Dio da dieci o vent’anni e può citare un mucchio di parole e dottrine. Ascoltando loro, qualcuno che ha appena iniziato a credere ne rimarrebbe molto colpito, ma esse non possiedono un briciolo della verità realtà, né sono in grado di condividere alcuna autentica testimonianza esperienziale. Come si è giunti a questo? Non avere un briciolo di autentica testimonianza esperienziale diventa un problema. Significa non avere nemmeno un pizzico di ingresso nella vita! Quando gli altri condividono sulla verità con una persona del genere, lei dirà: “Risparmia il fiato; capisco tutto e ho colto tutte le dottrine”. Su che basi dice questo? E cosa c’è di sbagliato nel dirlo? Perché, quando ascolta i sermoni e legge la parola di Dio, riesce a cogliere solo dottrina e non la verità? Sa parlare di dottrina ma non sa come sperimentare la parola di Dio, con il risultato che, nonostante sia credente da molti anni, non è in grado di risolvere nemmeno un singolo problema. Come si è giunti a questo? (Non accetta la verità.) Proprio così. Ciò è dovuto al fatto che non accetta la verità. È come un medico che cura regolarmente le malattie dei suoi pazienti, prescrivendo loro dei farmaci e sottoponendoli a interventi chirurgici; sa comprendere ogni singolo aspetto della dottrina che sta alla base della pratica medica, eppure quando a lui stesso viene diagnosticato un cancro, dichiarerà: “Nessuno sarà in grado di curare la mia malattia”. Quando qualcuno gli dirà: “Devi fare la chemioterapia, devi sottoporti a un intervento chirurgico!”, lui risponderà: “Non c’è bisogno che me lo dica tu, so già tutto”. Ma se, pur sapendo tutto, non prendesse iniziative per curarsi, potrebbe guarire? Essere un medico non gli sarà di nessun aiuto. Chi comprende la dottrina in ogni aspetto, ma non la mette in pratica, fa parte della seconda categoria di persone. All’apparenza, sembra accettare di essere potata e trattata, sembra ascoltare i sermoni, partecipare alle riunioni regolarmente ed essere entusiasta di svolgere il proprio lavoro, compiere il proprio dovere, sopportare le avversità e spendersi. Ma c’è un punto su cui una persona del genere viene meno, ed è un fallimento della natura più grave: non interpreta mai ciò che ascolta dai sermoni o dalla parola di Dio come verità da mettere in pratica. Questo significa che non accetta la verità. Qual è il problema fondamentale di una persona che non accetta la verità? (Non ama la verità.) Qual è la prospettiva e l’atteggiamento verso Dio di una persona che non ama la verità? Perché una persona del genere non la ama? La ragione principale è che non considera la verità come tale. Vista dalla sua prospettiva, la verità è solo una buona dottrina. Questo tipo di persone sa come discernere le eresie e le fallacie di Satana in tutte le loro molteplici forme? Decisamente no, perché tutte le eresie e le fallacie di Satana appaiono agli uomini come una buona dottrina. Anche una persona malvagia, nel commettere malefatte, cerca buone ragioni per gettare fumo negli occhi altrui, con lo scopo di essere sostenuta, approvata, e considerata nel giusto. Se chi crede in Dio vedesse la verità come una buona dottrina, sarebbe semplicemente troppo ridicolo. Non solo questa categoria di persone non ha capacità di comprensione, ma è anche facile che si lasci ingannare dagli altri e funga da strumento di Satana. Ecco perché dico: chiunque non abbia la capacità di comprendere la verità è una persona priva di comprensione spirituale. Pensa che capire la verità significhi capire la dottrina e, fintanto che sa declamare dottrine, significa che ha compreso la verità. Questa categoria di persone non saprà assolutamente come mettere in pratica la verità, né sarà in grado di comprendere cosa si intenda per principio. Tutto ciò che può fare è tentare di osservare le regole secondo la propria comprensione della dottrina. Poiché crede in Dio da un bel po’ di anni ed è giunta a comprendere una buona parte di dottrina, osserverà qualche regola in più e compirà qualche buona azione in più, oppure potrebbe fare un po’ di sacrifici, sopportando molte avversità senza lamentarsi. Considera queste cose come mettere in pratica la parola di Dio, come praticare la verità. A dire il vero, non importa quanto dall’esterno possa sembrare che essa obbedisca alle regole, e non importa quanta sofferenza abbia subito e che prezzi abbia pagato senza lamentarsi, niente di tutto questo significa praticare la verità, figuriamoci sottomettersi a Dio.

Tutto sommato, qual è il criterio per praticare la verità? Come si valuta se stai praticando la verità oppure no? In fin dei conti, sei una persona che ascolta e accetta la parola di Dio: come considera Dio tutto questo? Egli guarda questi aspetti: mentre professi la fede in Lui e ascolti i sermoni, hai colto il tuo stato interiore sbagliato, il tuo essere ribelle a Dio e tutte le diverse forme della tua indole corrotta per rimpiazzarli con la verità? Sei cambiato? Hai solo mutato il tuo comportamento e le tue azioni esteriori, o anche la tua indole di vita ha subito un cambiamento? Dio ti valuta sulla base di queste considerazioni. Dopo aver ascoltato i sermoni ed esserti nutrito della parola di Dio per così tanti anni, i cambiamenti che hai subito dentro di te sono superficiali o di natura fondamentale? La tua indole è cambiata? La tua ribellione a Dio si è placata? Quando ti trovi di fronte a un problema e la tua ribellione viene allo scoperto, sei capace di riflettere su te stesso? Sei in grado di mostrare sottomissione a Dio? Il tuo atteggiamento nei confronti del tuo dovere e dell’incarico che Dio ti ha affidato ha subito qualche cambiamento? La tua fedeltà è aumentata? Possiedi ancora delle impurità dentro di te? Le intenzioni, le ambizioni, le bramosie e i piani che nutri come individuo sono stati purificati nel periodo in cui hai ascoltato i sermoni? Tutti questi sono criteri di valutazione. In aggiunta a quanto sopra, quante delle tue nozioni e dei tuoi pregiudizi su Dio hai eliminato? Ti stai ancora aggrappando a quelle vaghe nozioni, fantasie e conclusioni che abbiamo detto prima? Nutri ancora risentimento, ostilità o emozioni negative nei confronti delle prove e degli affinamenti? Se questi elementi negativi non sono ancora stati affrontati concretamente, e se non hai ancora subito alcun cambiamento reale, questo non fa che confermare che non sei una persona che pratica la verità. Alla stessa maniera, quando un seme, dopo essere stato seminato nel terreno, viene innaffiato e fertilizzato e tuttavia dopo molti giorni non riesce a germogliare, ciò prova che il seme non ha vita. Per esempio, ci sono alcune persone che credono in Dio perché, in precedenza, sono sempre state vittime di bullismo, ostracismo e disprezzo, e ora credono in Dio affinché in futuro possano camminare a testa alta. Dopo un po’ che professa la fede, una persona del genere nutre ancora questa intenzione mentre compie il proprio dovere e si adopera, e continua a spendersi mettendoci sempre più energia, finché alla fine diventa un leader della chiesa, e allora sente che può andare a testa alta. Dentro di sé, con la sua intenzione ancora irrisolta, riflette: “Se dovessi diventare un leader ancora più importante, questo non mi permetterebbe di andare a testa ancor più alta? Credere in Dio è la via da percorrere!” La sua venuta nella casa di Dio aveva il solo scopo di guadagnarsi il prestigio, in modo che potesse camminare a testa alta, e questa intenzione rimane irrisolta per tutto il tempo. Svolge il suo lavoro, ascolta i sermoni e si nutre della parola di Dio da tanti anni, ma non è riuscita ad affrontare questo unico problema. La sua fede in Dio, in questo modo, non sta forse trascurando i suoi giusti compiti? Si ascoltano i sermoni e si legge la parola di Dio nell’interesse di guadagnare la verità e la vita, ma tale persona professa la fede da tanti anni senza aver guadagnato alcun aspetto della verità o della vita. Questo è un problema su cui vale la pena riflettere. Alcune persone, anche se magari non sanno come condividere sulla verità o come rendere testimonianza a Dio, hanno comunque qualche esperienza reale. Quando si trovano nella situazione di essere potati e trattati, sono capaci di riflettere su sé stesse, e riescono inoltre ad accettare la verità, per poi apportare davvero dei cambiamenti al fine di rimettersi sulla retta via. Ciò dimostra che queste persone possiedono la vera fede. Non importa quanta sofferenza e sventure le colpiscano, non si tirano indietro, anzi il loro cuore di amore per Dio diventa sempre più reale. Nella gestione degli affari, sono ora guidate dai principi, la corruzione che rivelano si è ridotta di molto, e hanno un senso di responsabilità più forte nel compiere il proprio dovere. Puoi dire, che questo genere di persone non comprende la verità? Visto dalla prospettiva dei cambiamenti avvenuti in lei, questa persona sta sicuramente vivendo la verità realtà. Solo così ha assorbito la parola di Dio fin nel profondo del suo cuore. Anche se potrebbe non avere il dono dell’eloquio, sa come mettere in pratica la verità ed è inoltre guidata dai principi nella gestione degli affari, facendo del suo meglio per raggiungere obiettivi concreti e sopportando ogni sorta di avversità senza la minima lamentela. Questa è la prova che la parola di Dio sta operando in lei, ottenendo il suo effetto e iniziando a diventare la sua vita.

Poco fa parlavamo di due categorie di persone. Il comportamento della prima categoria è semplice: dopo aver ascoltato la parola di Dio, è in grado di metterla in pratica. La seconda categoria, invece, dopo aver ascoltato a lungo la parola di Dio, non riesce affatto a metterla in pratica. Chi appartiene a questa categoria immagina nella sua mente di metterla in pratica, perché ha abbandonato la famiglia e la professione e ha donato tutto sé stesso. C’è anche chi offre tutta la propria vita a Dio, scegliendo la via della castità, rifiutando il perseguimento della ricchezza e donando tutto, ma il suo stato interiore non cambia mai. I risentimenti, i fraintendimenti, le nozioni e le supposizioni che nutre nei confronti di Dio, così come la sua indole arrogante e la condotta dispotica e arbitraria rimangono immutati per sempre, e la sua vita prosegue secondo la filosofia di Satana, differenziandosi di poco da quella di un non credente. Questa categoria di persone crede in Dio soltanto a parole ed è solo in piccola parte migliore dei non credenti, in quanto non commette atti di grande malvagità. Dall’esterno, una persona del genere sembra buona. Eppure non persegue la verità e, per quanto ascolti i sermoni, non apporta alcun cambiamento alla sua indole di vita. Cosa pensa questa categoria di persone della parola di Dio? La interpreta come buona dottrina. Considera la parola di Dio come la verità, ma ciò che considera verità è in realtà dottrina, qualcosa che ha una natura dottrinale, che non è poi così malvagia. Può osservare alcune regole, ma la sua indole di vita non cambia minimamente. Queste sono le persone della seconda categoria.

Ora continuerò a parlare della terza categoria di persone: i miscredenti. I miscredenti sono sempre scettici su Dio. Questo genere di persona, dopo aver ascoltato le parole di Dio, riconosce dentro di sé: “Questo sermone è giusto, queste sono le parole pronunciate dal Dio incarnato. Questa chiesa è prevalentemente piena di persone buone. È un bel posto, dove non si viene né perseguitati né maltrattati, dove non si versano lacrime e non si prova dolore; è un vero e proprio nido confortevole, un rifugio. Qui le persone vengono da tutto il mondo, da diversi paesi e luoghi, sono gentili e premurose, in grado di aprire il loro cuore durante la condivisione, e di andare d’accordo l’una con l’altra in grande armonia: sono tutte brave persone. I sermoni donati dal Supremo sono giusti e pieni di energia positiva, e le parole di Dio sono tutte verità e cose positive. Ascoltare questi sermoni giova allo spirito e lo nutre. Le persone vivono al cospetto di Dio, sperimentando conforto, gioia e felicità; provano la sensazione di vivere in un paradiso terrestre. Sarebbe ancora meglio se qualcuna potesse diventare una persona di talento e dare i suoi contributi nella casa di Dio”. Queste persone interpretano le parole di Dio e il contenuto dei sermoni come le teorie positive, gli insegnamenti e le buone dottrine di personaggi illustri e di grandi personalità, ma le mettono in pratica? (No.) Perché non lo fanno? Perché praticare queste verità comporta un certo livello di difficoltà; dovrebbero patire delle sofferenze e pagare un prezzo! Pensano che basti semplicemente sapere come pronunciare queste parole, e che non ci sia bisogno di metterle in pratica, che non si debba prendere la fede in Dio così seriamente, allo stesso modo in cui pensano che, nella religione, la fede in Dio sia semplicemente un hobby, e che vada bene fare soltanto piccoli sforzi e partecipare alle riunioni. Non riescono ad accettare appieno e con sincerità le parole di Dio, e nutrono perfino nozioni su di esse. Per esempio, quando Dio dice che essere una persona onesta significa chiamare le cose con il loro nome senza mai mentire, esse semplicemente non capiscono e pensano: “Non siamo un po’ tutti bugiardi? Essere aperti con tutti, essere indifesi, sottomettersi totalmente a Dio, non è da stupidi?” Pensano che agire in questo modo sia da stupidi, che non ci si possa comportare così. Riconoscono che la parola di Dio è la verità, ma chiedere loro di praticare secondo le parole di Dio è inutile. Così, esse trattano la parola di Dio con un atteggiamento poco convinto, semplicemente riconoscendo che tutte le parole di Dio sono giuste e sono la verità, ma rifiutandosi di accettarle e di metterle in pratica. Quando la casa di Dio ha bisogno che le persone facciano qualche sforzo, queste sono disposte a farlo, ma per quale scopo? Lo fanno nell’interesse di ottenere benedizioni e godere maggiormente della grazia di Dio; e se avessero la possibilità di entrare nel Regno dei Cieli, sarebbe un colpo di fortuna ancora più grande. Queste sono le loro aspettative; tale è la loro convinzione. Ma che dire del loro atteggiamento verso la verità e la parola di Dio? Per loro, la parola di Dio e la verità sono facoltative e superflue, qualcosa da scrutinare nel loro tempo libero e un modo per divertirsi e trascorrere le ore di svago; semplicemente non considerano la parola di Dio come la verità o la vita. Che razza di persona è questa? È un miscredente. I miscredenti si rifiutano di riconoscere che la verità può purificare e salvare le persone, e non capiscono cosa siano la verità e la vita. Per quanto riguarda le questioni del credere in Dio e del ricevere la salvezza, nonché il modo per eliminare la natura peccaminosa delle persone, hanno solo una vaga comprensione e non sono interessati. Essi dicono: “Le persone non vivono nel vuoto; finché siamo vivi dobbiamo mangiare; non siamo molto diversi dagli animali, in realtà. Noi umani siamo semplicemente animali superiori, ed esistiamo solo per il bene della nostra sopravvivenza”. Per quanto riguarda la verità, sono disinteressati e quindi, indipendentemente da quanti anni credano in Dio o da quanti sermoni abbiano ascoltato, non riescono ancora ad affermare chiaramente se la parola di Dio sia la verità, se credere in Dio possa garantire la salvezza, o quali saranno l’esito e la destinazione futuri dell’umanità. Se non hanno ancora ben capito questi argomenti, saranno seriamente confusi! Non mostrano alcun interesse per il modo in cui Dio opera per salvare le persone, né per il modo in cui le persone ricevono la salvezza accettando il giudizio e il castigo di Dio, né tanto meno per il modo in cui le persone riescono a raggiungere la sottomissione a Dio entrando nella verità realtà. In termini più dettagliati, non mostrano alcun interesse riguardo a come essere una persona onesta, a come svolgere il proprio dovere e ad altre questioni simili. Soprattutto quando altri accennano al fatto che le persone devono essere assolutamente sottomesse a Dio, si sentono ancora più respinti, pensando: “Se le persone si sottomettono sempre a Dio, allora che senso ha avere un cervello? Sottomettendosi sempre a Dio si diventa schiavi”. È qui che le opinioni dei miscredenti iniziano a rivelarsi. Credono che sottomettersi a Dio sia un atto superfluo, un atto di abnegazione, una perdita di dignità, una richiesta che Dio non dovrebbe avanzare alle persone e che esse non dovrebbero accettare. Possono accettare con riluttanza alcuni sermoni, per esempio quelli che parlano di come consentire alle persone di ottenere la grazia, compiere buone azioni e avere una buona condotta, ma per quanto riguarda la questione che Pietro sia stato perfezionato accettando centinaia di prove, non se ne fanno una ragione. Pensano: “Questo non significa forse giocare con le persone e tormentarle? È vero che Dio regna sovrano su tutte le cose, ma nonostante ciò non può trattare le persone in questo modo!” Non accettano l’opera di Dio come verità; paragonano il metodo che Dio ha per salvare le persone al modo in cui un padrone tratta i suoi schiavi, facendo di loro ciò che vuole: questa è la correlazione che essi traggono. Questo genere di persona può comprendere la verità? (No.) Ci sono persone del genere in chiesa? (Sì.) Una persona del genere andrà via dalla chiesa autonomamente? (No.) Perché non lo fa? Perché spera in un colpo di fortuna, pensando: “Là fuori c’è un mondo oscuro e malvagio; non è facile cavarsela. Che differenza fa dove ammazzo il mio tempo? Tanto vale che lo faccia in chiesa. Qui posso anche godere della grazia di Dio, e non avrò molto da perdere in questo accordo. C’è un sacco da mangiare e da bere, e le persone qui sono piuttosto perbene: nessuno farà il prepotente con me. Inoltre, quando si svolge il proprio dovere, ci si adopera e si paga un prezzo, si ottengono persino le benedizioni da Dio. Questa è un’occasione che non posso perdere!” E così, dopo averci riflettuto, concludono che varrebbe la pena rimanere nella chiesa. Se un giorno riterranno che non ne valga più la pena e percepiranno che non potranno trarne più nulla, perderanno interesse nel credere in Dio e vorranno andar via dalla chiesa. “In ogni caso”, pensano, “non ho subito una grande perdita, né ho impegnato tutto il mio cuore e tutta la mia mente. Possiedo delle competenze, conosco il mio mestiere e ho un diploma, quindi posso ancora cavarmela nel mondo come facevo prima; potrei racimolare una fortuna o rimediare un impiego pubblico. Sarebbe fantastico!” È così che vedono le cose. Agli occhi di questo genere di persona, le parole pronunciate e le verità espresse da Dio hanno ancora meno valore di un discorso presidenziale; è con questo disprezzo che considerano le parole di Dio. Quando persone di questo genere utilizzano tali punti di vista per credere in Dio e prestare servizio “con pronta disponibilità”, stabilendosi nella casa di Dio e persino ammazzando il tempo al suo interno, rifiutandosi di andarsene, qual è il loro scopo? Lo fanno con questa vana speranza nella mente: “Se Dio mostra indulgenza e ha pietà di me, permettendomi di entrare nel regno, i miei ideali saranno stati realizzati. Ma se non riesco a entrare nel regno, avrò comunque goduto di una buona dose della grazia di Dio, quindi non avrò perso nulla”. Quando utilizzano questi punti di vista, del tipo “aspetta e vedrai”, per credere in Dio, sono in grado di accettare la verità? Sanno metterla in pratica? Riescono a adorare Dio come il Creatore? (No.) In tale ottica, quali stati sorgono dentro di loro? Spesso si lamenteranno di Dio e Lo fraintenderanno. Sottoporranno ciascuna delle Sue azioni a un ciclo di valutazione, indagine e scrutinio, per poi arrivare alla seguente conclusione: “Non mi sembra che questa sia un’azione che Dio ha compiuto. Se solo non fosse qualcosa che Lui ha fatto”. Nel loro cuore nutrono opposizione, scrutinio, giudizio e un atteggiamento del tipo “aspetta e vedrai”: può tutto ciò essere definito ribellione? (Sì.) La loro non è più la corruzione e la ribellione di una persona normale. Che razza di persone sono queste? (Miscredenti.) Come si comportano? Sono ostili verso Dio. Quando le persone che credono in Dio rivelano un’indole corrotta, e a volte non si sottomettono, Dio afferma che si tratta di un’indole ribelle, che esse hanno un’essenza ribelle. Ma cosa dice Dio di coloro che non credono? E riguardo a Satana, Dio direbbe che è ribelle? (No.) Cosa direbbe allora? Direbbe che è il nemico, la Sua antitesi, e completamente ostile nei Suoi confronti. L’atteggiamento dei miscredenti verso Dio è un atteggiamento di scrutinio e di esitazione coscienziosa, nonché di avversione, risentimento, opposizione e odio. Quanto più condividono sulla verità e si sottomettono a Dio, tanto più proveranno avversione. Quanto più condividono su come conquistare la salvezza ed essere perfezionati accettando il castigo, il giudizio e la potatura di Dio, tanto più proveranno avversione e si rifiuteranno di capire questi aspetti fino in fondo. Non appena ascoltano la condivisione su questi argomenti, cominciano ad agitarsi sulle sedie, diventando nervosi e irrequieti come se fossero seduti sugli spilli o se camminassero sui carboni ardenti. Ma se fosse loro consentito di andare in una discoteca o in un bar, non si irriterebbero affatto; ne sarebbero felicissimi. Percepirebbero che essere in posti del genere è spensierato e gioioso: se potessero vivere così, ne varrebbe assolutamente la pena. È l’ascolto costante della verità che li irrita, per questo si rifiutano di ascoltare. Possono accettare la verità se non sono nemmeno disposti ad ascoltarla? Assolutamente no. Si portano dietro stati negativi, ostili e pieni di odio e scrutinano e osservano sempre con esitazione. Che cosa scrutinano? Scrutinano sempre le parole di Dio. Non si tratta più di avere scarsa statura, ma di essere miscredenti e malevoli. Questo genere di persona non farà altro che opporsi a Dio, dal principio alla fine, impegnandosi nello scrutinio, nella esitazione coscienziosa e nell’ostilità, non accettando affatto la verità e pensando: “Chiunque si adoperi sinceramente per Dio è uno sciocco. Come lo è chi persegue e pratica la verità. Avete messo da parte la vostra famiglia, non vi prendete cura dei parenti e vi concentrate unicamente sulla fede in Dio; dopo tutta questa fede, finite per essere indigenti e disprezzati. Guardate come sono alla moda i non credenti, e voi cosa avete indosso? Io non sono sciocco come voi altri, devo avere qualche asso nella manica. Innanzitutto perseguirò il piacere della carne; questo significa essere realistici”. Ecco la vera natura del miscredente. Quando Dio è apparso per la prima volta e ha cominciato a svolgere la Sua opera, i Suoi seguaci erano pochissimi, circa diecimila persone al massimo, e ce n’era solo un migliaio circa che svolgeva il proprio dovere. Successivamente, quando l’opera del Vangelo ha iniziato a espandersi e a mostrare risultati, il numero di persone che svolgevano il proprio dovere è andato via via aumentando. Alcune persone, vedendo l’opportunità di distinguersi e mettere in mostra il proprio talento, si sono unite e hanno preso a svolgere il proprio dovere. “Che strano!” ho detto. “L’opera della casa di Dio ha già iniziato a realizzarsi; come mai ora ci sono così tante altre persone che svolgono il proprio dovere? Dove si sono nascoste queste persone per tutti questi anni?” In effetti, queste persone già molto tempo fa erano giunte a questa conclusione: “Se l’opera della casa di Dio si diffonde, allora verrò. Se non decolla, non verrò. Di certo non contribuirò con alcuno sforzo!” Che razza di persone sono queste? Sono opportunisti. Tutti gli opportunisti sono miscredenti: stanno appena prendendo parte all’entusiasmo. Dall’esterno, sembra che siano le persone a svolgere l’opera della casa di Dio, ma in realtà è Dio che dirige e guida tutto; è lo Spirito Santo che è all’opera. Questo è certo, al di là di ogni dubbio. Dio Stesso sta compiendo la Sua opera; la Sua volontà procede senza ostacoli. Nessun essere umano potrebbe compiere una tale opera colossale, va al di là della capacità umana. Tutto ciò è il risultato della parola di Dio e della Sua autorità. La gente non può cogliere questo punto; pensa: “Quando la casa di Dio diventerà sempre più potente, avrò la mia parte. Quindi non dimenticare di registrare il mio nome nel libro dei meriti!” Che razza di persona è questa? Per dirlo con i non credenti, hanno “intenzioni maliziose”: possiamo dire questo di loro? (Sì.) Quali biechi motivi nutrono queste persone! Naturalmente, se al principio esse riescono ad accettare la verità, potrebbero nutrire tali motivazioni e punti di vista, o la loro fede potrebbe essere troppo scarsa: Dio non si ricorderà di loro. Smascherando questi punti di vista e questi atteggiamenti, Dio desidera solo far percorrere alle persone il giusto sentiero nella vita, e metterle sulla giusta via della fede in Lui senza coscienziosa esitazione e senza scrutinio. Dio non è qualcosa che puoi capire attraverso lo scrutinio o con un telescopio. L’esistenza di Dio e la Sua opera di salvezza non sono risultati che puoi trarre affidandoti a una qualsiasi forma di ricerca. Questa è la realtà. A prescindere dal fatto che qualcuno Lo riconosca, creda in Lui o Lo segua, il fatto che Dio compia una tale opera grandiosa è proprio lì per essere visto e toccato. Ciò che Dio desidera realizzare non può essere ostacolato né cambiato da nessuno, né tanto meno può essere intralciato da qualsiasi potere. Questo è un dato di fatto che Dio ha reso vero.

Parlavamo della terza categoria di persone: i miscredenti. Questo genere di persona, con il suo comportamento opportunista e indagatore, crede in Dio con esitazione coscienziosa. Se non c’è alcuna speranza di ricevere benedizioni, penserà che sia meglio alzare i tacchi e preparare una strategia di fuga per sé stessa. Non sarebbe troppo tardi per una persona del genere se proprio in questo momento iniziasse a riflettere su di sé e provasse un po’ di rimorso. Ci sarebbe sempre un barlume di speranza fino alla morte; ma se rifiutasse ostinatamente di pentirsi e continuasse a nutrire una coscienziosa esitazione, opponendosi sempre a Dio, allora sarà sicuramente trattata da Lui come un non credente e sarà abbandonata a sé stessa nel mezzo della calamità. In termini di essenza delle persone, un essere umano in origine non è altro che una manciata di polvere su cui Dio soffia, trasformandola così in una persona vivente in carne e ossa, donandogli la vita. La tua vita viene da Dio. Quando Egli non si serviva di te, ti forniva cibo, vestiti e tutto il resto. Ma quando ha intenzione di servirsi di te, tu scappi e vai costantemente contro di Lui, sempre in opposizione a Lui: può dunque servirsi ancora di te? Per correttezza, Dio dovrebbe metterti da parte. Che sia stato in principio durante la creazione del mondo, o nell’Età della Legge o nell’Età della Grazia, o fino agli ultimi giorni dell’era attuale, Dio ha pronunciato molte parole alle persone. Che lo abbia fatto per ispirazione o per comunicazione diretta faccia a faccia, si potrebbe dire che Egli abbia pronunciato troppe parole per poterle contare. E qual è lo scopo di Dio nel pronunciare così tante parole? È far sì che le persone capiscano e comprendano il significato di Dio, conoscano la Sua volontà e sappiano che, dopo aver guadagnato queste parole, saranno in grado di ottenere un cambiamento nella propria indole, ricevere la salvezza e guadagnare la vita. Allora, esse potranno accettare queste parole. Lo scopo di Dio nel pronunciare così tante parole non è altro che questo. E, avendo accettato queste parole e i vari metodi dell’opera di Dio, qual è alla fine il risultato che le persone otterranno? Diventeranno capaci di seguire Dio fino in fondo e di evitare di essere scacciate e abbandonate a metà strada, e quindi avranno speranza di rimanere fino alla fine. Indipendentemente dal fatto che Dio ti disciplini, ti poti o ti riveli, o che in alcuni momenti ti abbandoni o ti metta alla prova, qualunque cosa Egli faccia, le persone non possono negare la realtà delle intenzioni di Dio e degli sforzi sinceri nel dire queste parole, giusto? (Giusto.) Pertanto, le persone non dovrebbero cavillare con Dio su questioni futili, giudicando sempre le Sue nobili intenzioni con i loro meschini parametri e fraintendendoLo. A prescindere dalle visioni errate che sposavi e da quale possa essere lo stato dentro di te, finché sarai in grado di accettare le parole di Dio come la tua vita e di interpretarle come i principi da mettere in pratica e come direzione e obiettivo del sentiero da percorrere, sarai gradualmente in grado di soddisfare le richieste di Dio passo dopo passo. Cosa c’è di preoccupante? Ciò che preoccupa è il fatto che le persone ascoltino e trattino le parole di Dio come se fossero dottrine, regole, semplici frasi e motti, o che addirittura trattino la parola di Dio come un oggetto di scrutinio e rendono Dio bersaglio del loro scrutinio e della loro opposizione: questo è un problema. Queste persone non sono i destinatari della salvezza di Dio, Egli non ha mezzi per salvarle. Non è che Dio non le salvi, ma sono loro a non accettare la Sua salvezza: questo è tutto ciò che possiamo dire, ed è un dato di fatto.

Qual è la cosa più importante che consentirà a una persona di seguire Dio fino alla fine e di ottenere un cambiamento di indole? Accettare e praticare la verità: questo è l’aspetto più importante e più cruciale del praticare il perseguimento della verità. Praticare e sperimentare le parole di Dio è l’aspetto più importante della pratica; è direttamente correlato all’ingresso di una persona nella vita. Chi crede sinceramente in Dio, a prescindere dai problemi che affronta, deve imparare a ricercare e a praticare la verità in ogni situazione. Solamente questo significa sperimentare l’opera di Dio, e pochi anni di questo genere di esperienza consentiranno a una persona di comprendere la verità ed entrare nella realtà. Pertanto, a prescindere dal momento, non si può dimenticare di praticare e sperimentare le parole di Dio. Di fronte a un problema, devi sempre riflettere interiormente: “Cosa devo fare per praticare e sperimentare le parole di Dio in questo caso? Quali aspetti della verità sono coinvolti? Cosa dovrei fare per praticare la verità?” Questo significherebbe impegnarsi nel perseguimento della verità e, dopo diversi anni di pratica e di esperienza in questo senso, imboccherai lentamente la strada giusta della fede in Dio, percorrerai il giusto cammino della vita e avrai una direzione. Utilizzare sempre il proprio intelletto per analizzare e scrutare qualsiasi problema si affronti e fare sempre affidamento sui propri metodi per risolvere le questioni non è un approccio fattibile. Se pratichi secondo questo metodo, sarà impossibile raggiungere la compatibilità con Dio e un cambiamento di indole: non li raggiungerai mai, questo è il cammino sbagliato. È inutile ricercare la salvezza perseguendo la fama, il profitto e il prestigio. Innumerevoli persone hanno già fallito e inciampato lungo questa strada. Alcune sono state identificate come falsi leader e altre come anticristi e sono state tutte scacciate. È inutile cercare di distinguersi nella chiesa. È meglio seguire il cammino di Pietro, perseguire la verità è la via più sicura e affidabile. Ora comprendi cosa è più importante? L’importante è accettare e praticare la verità. Leggere la parola di Dio nell’interesse di meditarla e guadagnare la verità. Non scrutarla, non farlo assolutamente e non avere uno stato d’animo oppositivo o antagonistico. Non appena avverti questo tipo di stato, esamina immediatamente te stesso ed eliminalo. La costante eliminazione di questi problemi di corruzione che esistono dentro di te migliorerà il tuo stato sempre di più e ridurrà le rivelazioni di corruzione, producendo alla fine un risultato: il tuo rapporto con Dio diventerà sempre più normale, il tuo cuore Lo temerà e si avvicinerà a Lui sempre di più, svolgerai il tuo dovere con una efficacia sempre maggiore, e il tuo amore e la tua fede in Dio diventeranno sempre più grandi. Questo conferma che le parole di Dio hanno intriso il tuo cuore e vi hanno messo le radici. Alla fine, scorgerai un risultato e dirai: “Riflettendo costantemente su me stesso e affrontando le mie rivelazioni corrotte, ho prevenuto qualsiasi conseguenza irreparabile. Provo rammarico nel mio cuore e odio me stesso per aver agito come servitore di Satana. Per fortuna, Dio mi ha salvato, permettendomi di ritrovare la strada, di accettare la verità e di sottomettermi a Lui. Non sono più preoccupato se sarò salvato o meno, né mi preoccupa la possibilità di essere epurato e successivamente scacciato. Ora sono certo che riceverò la salvezza di Dio, che ho imboccato il cammino giusto e che credo nel vero Dio, il Creatore. Su questo non ho dubbi”. Solo a questo punto custodirai la fede in Dio nel tuo cuore e potrai fare affidamento su di Lui in ogni situazione. Allora, sarai davvero entrato in un santuario, e non dovrai più preoccuparti se sei solo un servitore o se morirai in un disastro. Solo a questo punto il tuo cuore sarà colmo di pace e di gioia. Cosa spinge le persone ad avere queste preoccupazioni? La poca conoscenza dell’opera di Dio, la poca comprensione della verità, e il nutrire nozioni e fraintendimenti su Dio. Poiché non hai compreso le intenzioni di Dio nelle Sue parole, e non hai colto la Sua volontà, Lo fraintendi sempre. Pertanto, sei costantemente preoccupato e non ti senti mai sicuro. A volte sei in uno stato d’animo di opposizione; gradualmente, anche se potresti non commettere grandi errori, continui a commetterne tanti piccoli, finché un giorno all’improvviso ne commetti uno grosso e vieni davvero scacciato. Commettere un grosso errore non è una cosa da niente. Alcune persone vengono scacciate, o epurate o espulse, o non ricevono alcuna opera dello Spirito Santo: non c’è forse una causa profonda dietro tutto questo? Sicuramente sì; il problema qui riguarda il cammino che esse percorrono. Alcune scelgono di seguire il cammino di Pietro, che consiste nel perseguire la verità. Altre scelgono di seguire il cammino di Paolo, che consiste nel perseguire una corona e delle ricompense. L’essenza di questi due cammini è diversa, così come le conseguenze e gli esiti che comportano. Coloro che vengono scacciati non percorrono mai il cammino del perseguimento e della pratica della verità. Si allontanano sempre da questo cammino e fanno semplicemente ciò che vogliono, agendo secondo i propri desideri e le proprie ambizioni, salvaguardando il prestigio, la reputazione e l’orgoglio e soddisfacendo i propri desideri: tutto ciò che fanno ruota attorno a queste cose. Anche se hanno pagato un prezzo, speso tempo ed energia, e lavorato dall’alba al tramonto, qual è il loro risultato finale? Poiché le cose che hanno fatto sono condannate come malvagie agli occhi di Dio, il risultato è di essere scacciate. Hanno ancora una possibilità di essere salvate? (No.) È una conseguenza incredibilmente grave! È proprio come quando le persone si ammalano: un piccolo malessere che non viene curato tempestivamente può evolvere in una malattia grave, o addirittura diventare terminale. Per esempio, se una persona ha il raffreddore e la tosse, starà subito meglio se riceve cure mediche normali. Tuttavia, alcuni pensano di avere una costituzione robusta e quindi non prendono sul serio il raffreddore né si curano. Di conseguenza, la tirano per le lunghe e contraggono la polmonite. Dopo aver contratto la polmonite, si sentono ancora giovani e con un sistema immunitario forte, quindi non la curano per diversi mesi. Non prestano attenzione alla tosse quotidiana finché non raggiungono il punto in cui la tosse diventa incontrollabile e insopportabile e tossiscono sangue. Allora vanno in ospedale per farsi visitare, e lì scoprono di aver contratto la tubercolosi. Altre persone consigliano loro di farsi curare immediatamente, ma esse pensano ancora di essere giovani e forti, senza bisogno di preoccuparsi, quindi non ricercano un trattamento adeguato. Finché un giorno, alla fine, il loro corpo è troppo debole per camminare e quando vanno in ospedale per un controllo, hanno già un cancro in stadio avanzato. Quando le persone hanno un’indole corrotta e non la curano, possono avere anche delle ripercussioni incurabili. Avere un’indole corrotta non è qualcosa di cui aver paura, ma chi la possiede deve eliminarla tempestivamente attraverso la ricerca della verità; solo in questo modo l’indole corrotta potrà essere gradualmente purificata. Se queste persone non si impegnano a eliminare questa indole, la situazione si aggraverà e potrebbero offendere Dio e opporGli resistenza, finendo per essere sdegnate da Dio e scacciate.

Alcune persone hanno la natura essenza di un anticristo, come Paolo. Si concentrano costantemente sull’acquisire benedizioni, sull’ottenere una corona e sul ricevere delle ricompense, e cercano di scendere a patti con Dio. Vogliono sempre essere leader e apostoli in grado di controllare il popolo eletto di Dio, ma finiscono solo per farsi sdegnare da Dio. Percorrono il cammino dell’opposizione a Dio, che rappresenta il cammino sbagliato. Alcuni non amano la verità; sanno che è sbagliato perseguire la fama, il profitto, il prestigio e i vantaggi, ma scelgono comunque il cammino sbagliato. Dio ha pazientemente e seriamente incitato il Suo popolo eletto, offrendo ogni tipo di conforto, esortazione, sollecito, avvertimento, smascheramento, potatura e rimprovero. Dio ha pronunciato così tante parole, eppure le persone non le prendono sul serio, trattandole come se fossero parole al vento. Non le mettono in pratica, ma salvaguardano sempre il proprio prestigio, il proprio orgoglio e la propria presunzione, secondo i propri moventi e desideri. Cospirano ovunque per il proprio vantaggio, e pianificano e agiscono dappertutto per la propria faccia e le proprie prospettive, scervellandosi e senza badare a spese. In cuor loro, pensano addirittura: “Mi sono adoperato per Dio, c’è una gloriosa corona riservata a me”, e pronunciano persino le parole che pronunciò Paolo. In realtà, non sanno quale cammino stiano percorrendo, né sanno di essere state condannate da Dio. Quando un giorno questo comporterà un grande disastro, sapranno pentirsi? Quando arriverà quel momento, esse opporranno resistenza, dicendo: “Lavoro sodo e ho dato contributi significativi; se non ho dato contributi, per lo meno ho sofferto; se non ho sofferto, allora almeno mi sono stremato!” Le cose che hanno fatto non valgono un centesimo: possono dunque essere considerate buone azioni? Possono essere considerate come lo svolgimento del proprio dovere? O come la pratica della verità? Queste persone erano impegnate nella gestione personale. Durante questo periodo, si sono dotate di tantissime parole e dottrine profonde; hanno potuto parlare e predicare, e darsi da fare adoperandosi, ma non hanno realizzato alcun lavoro reale. Hanno fatto un buon lavoro nell’attrarre le persone a sé, trascinandole nella loro orbita. Sono diventate le migliori, senza riservare alcun posto a Dio nel loro cuore. Questo non significa forse compiere il male? Dato che non hanno praticato affatto la verità, il risultato finale per loro dovrebbe essere scontato. Ma anche in questa situazione vogliono comunque una corona; che faccia tosta hanno? Questa si chiama sfacciataggine spudorata! Perché queste persone riescono a discutere anche alla fine quando vengono scacciate? Intralciano e disturbano il lavoro della chiesa, commettendo ogni sorta di male; come possono ancora discutere con Dio e difendersi con convinzione? Che problema hanno per opporsi a Dio in questo modo? Pensate che ci sia una qualche razionalità dietro questa azione? Hanno una coscienza e una ragione? Le persone normali, che hanno ascoltato così tante parole di Dio, indipendentemente da come Dio le tratti o se vengano trattate secondo le proprie nozioni, devono almeno riconoscere che le parole di Dio sono la verità e sono giuste. Anche nel caso in cui alcune frasi non siano conformi alle loro nozioni, non dovrebbero giudicare Dio; dovrebbero avere un cuore sottomesso. Se si riesce a riconoscere che la parola di Dio è la verità e a sottomettersi al Suo cospetto, non significa forse trattare Dio come tale? (Sì.) In tal caso, se a volte sorgono alcune nozioni e alcuni fraintendimenti su Dio, non è facile ricercare la verità per eliminarli? La chiave è che le persone devono riconoscere le parole e l’opera di Dio: questo è un prerequisito. Perché i miscredenti e gli anticristi, quelli simili a Paolo, sono ancora in grado di opporsi a Dio? (Non trattano Dio come tale.) È qui che si trova la radice. A prescindere da quanto siano eloquenti, da quanto diligentemente lavorino e si diano da fare, da quanto soffrano e da quanto sia alto il prezzo che pagano, non considerano mai la parola di Dio come verità: riusciranno allora a comprendere la verità? (No.) Quindi, indipendentemente da come Dio li tratti, essi nutrono obiezioni o si rifiutano di capitolare. Non hanno la benché minima ragione che un essere creato dovrebbe avere, il che conferma il fatto che non hanno mai accettato la verità. Se, nel corso degli anni, fossero stati in grado di accettare le parole di Dio come verità e di metterle in pratica e prestarvi attenzione, non sarebbero così presuntuosi e oppositivi. Non si opporrebbero alle disposizioni di Dio e al modo in cui Egli li tratta. Non nutrirebbero questi stati d’animo; tutt’al più si sentirebbero semplicemente un po’ turbati o poco contenti. Gli esseri umani corrotti hanno tutti normali debolezze, ma ci sono diversi limiti che devono almeno osservare. Innanzitutto, non possono rinunciare a svolgere il proprio dovere. “Indipendentemente dal compito che Dio mi affida, che io lo svolga bene oppure no, devo dare il massimo, impegnandomi quanto più possibile. Anche se Dio non mi ama più o mi guarda dall’alto in basso, devo per lo meno accettare il compito affidatomi e svolgerlo bene.” Questo è ragionevole; il proprio dovere non può essere abbandonato. Inoltre, non si può rinnegare Dio. “Non importa come Dio mi tratti o si prenda cura di me, o come i miei fratelli e sorelle mi escludano o mi smascherino, o se tutti mi abbandonano, il prestigio di Dio nel mio cuore rimane lo stesso, e il prestigio che dovrei mantenere come persona rimane immutato. Dio è sempre il mio Dio, la Sua essenza e la Sua identità non cambiano, e io Lo riconoscerò per sempre come mio Dio.” Ci deve essere anche questa ragione. Cos’altro? (Non importa come Dio ci tratti e ci punisca, dobbiamo sottometterci a Lui.) Questo è il minimo indispensabile, il riferimento di base che è necessario avere. Tu dici: “Non capisco le intenzioni di Dio, e non capisco perché Egli agisca in questo modo. Mi sento un po’ offeso, e ho delle giustificazioni a riguardo, ma non dico nulla perché sono un essere creato e dovrei sottomettermi a Dio. Questo è il dovere di un essere creato. Anche se al momento non capisco o non so esattamente come praticare o ricercare la verità, dovrei comunque sottomettermi”. È una cosa ragionevole questa? (Sì.) Quando coloro che non accettano la verità e sono privi di ragione sono soggetti a essere potati, quali manifestazioni mettono in mostra? Dicono: “Sarò rivelato e scacciato? Se non ho alcuna prospettiva o destino e non sono in grado di ottenere benedizioni, non ci crederò!” Questo tipo di persona possiede la vera fede in Dio? Il suo rapporto con Dio non è normale, è oppositivo e antagonistico. Questo genere di indole appartiene a Satana e oppone resistenza a Dio. Possono queste persone riconoscere Dio come tale? In cuor loro, potrebbero dire: “Se Lui è davvero Dio, perché non mi ama? Se Lo è davvero, perché non si serve di me per qualcosa di importante? Tutto quello che vedo è una persona: come potrebbe esserci un Dio ovunque in questo mondo? Siete tutti degli sciocchi. Dov’è Dio? Nel mio cuore, Egli esiste solo se credo in Lui; in caso contrario, Lui non esiste, e non è Dio”. Il loro punto di vista viene così rivelato. Hanno ascoltato tantissime parole di Dio nel corso degli anni; se avessero accettato queste parole, avrebbero sviluppato punti di vista come questo? (No.) Detto più seriamente, cosa faranno ora? Inciteranno gli altri e ci proveranno: “Tu credi ancora? Come hai potuto essere così stupido? Non hanno detto molto tempo fa che stava arrivando un disastro? Quando arriverà? Dio non ha detto che il mondo sarebbe stato distrutto? Dov’è la distruzione? Stupido, hai subito una perdita enorme! Smettila di credere! Cosa credi a fare? Guarda quanto sono intelligente io, guadagno diverse migliaia di euro al mese, tu quanto guadagni al mese? Guarda cosa è popolare ora nel mondo. Cosa vedi che indosso? Tutte cose di marca!” Attireranno e fuorvieranno gli altri, lasciando alcuni in uno stato di totale confusione. Non sono forse persone malevole che si infiltrano nella casa di Dio per disturbare la chiesa? Che atteggiamento hanno tali persone nello svolgimento del proprio dovere? “Faccio il mio dovere se sono dell’umore giusto. Se voglio farlo, lo farò. Altrimenti, non lo farò. Non devo impegnare il mio cuore e la mia forza. Svolgere il dovere non significa fare le cose per me stesso, ma per la chiesa. E non riesco nemmeno a vedere Dio da nessuna parte. Non so nemmeno se Dio si ricorda di me, e vogliono ancora che dedichi il mio cuore, la mia forza, la mia mente: che senso ha? Va più che bene se riesco ad andare avanti farfugliando qualche parola.” Questo è il loro punto di vista. Pensano che sia stupido e non valga la pena dedicare la propria forza, il proprio cuore e la propria mente allo svolgimento del proprio dovere. Se doveste incontrare una persona del genere adesso, ne sareste fuorviati e influenzati? Se non avete delle fondamenta e non comprendete la verità, lo sarete sicuramente, e con il passare del tempo, subirete una perdita.

Nella fede in Dio, lo scopo di nutrirsi della Sua parola e i problemi principali che potrebbero essere eliminati nutrendosi di essa devono essere chiari. Chi crede in Dio da diversi anni senza mai concentrarsi sul nutrirsi della parola di Dio non solo non risolverà il problema della propria corruzione, ma non comprenderà nemmeno la minima parte di verità che dovrebbe essere compresa. Quali saranno dunque le conseguenze? Sarà molto facile essere fuorviati e imboccare la direzione sbagliata. Chi non comprende la verità, molto probabilmente inciamperà. Di fronte a un problema, di fronte anche al minimo segno di difficoltà, sarà arduo per loro mantenere i piedi per terra. Pertanto, è molto vantaggioso che le persone leggano di più le parole di Dio e condividano più spesso sulla verità. C’è qualcosa di molto importante che Dio disse nella Bibbia: “Il cielo e la terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno” (Matteo 24:35). Cosa suggeriscono queste parole? Cosa significa che le parole di Dio non passeranno? A prescindere dal momento, la verità e la parola di Dio saranno sempre la verità, questo non cambierà. Indipendentemente dal valore o dal significato che queste parole hanno per le persone, o dal loro significato interiore e dalla loro attualità, esse non cambieranno mai. Rimarranno le parole originali e non diventeranno nient’altro: l’essenza delle parole di Dio non può cambiare. Per esempio, Dio dice alle persone di essere oneste; queste parole sono la verità e non passeranno mai. Perché non passeranno mai? Dalla richiesta di onestà che Dio rivolge alle persone emerge l’aspetto fedele della Sua essenza, che esiste da tempo immemorabile e continuerà a esistere per sempre. Non subirà modifiche per i cambiamenti nel tempo, nella geografia o nello spazio; l’essenza di Dio esisterà per sempre. Qual è la ragione di questa eterna esistenza dell’essenza di Dio? La ragione si trova nel fatto di essere una cosa positiva oltre che l’essenza posseduta dal Creatore; non passerà mai e sarà per sempre la verità. Se sperimenti tutte queste verità pronunciate dal Creatore e le concretizzi nel tuo essere, le metti in pratica e le vivi, non sarai dunque in grado di vivere come una persona? Vivere non avrà valore? Verresti abbandonato? Sperimentare e vivere tutte le verità che Dio ti ha concesso: non è questa la tua via di scampo? Solo questo cammino può permettere all’umanità di sopravvivere. Se le persone non riescono ad accettare la verità e non seguono il cammino del perseguimento della verità, alla fine passeranno e saranno distrutte. Tu potresti dire: “Non sto vivendo bene ora?” Ma se non hai guadagnato la verità, prima o poi sarai scacciato. “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”: questa frase ha un significato molto profondo; è anche il più grande monito per le persone. Solo le parole di Dio sono la verità, e solo se accetti la verità puoi rimanere saldo. Vale a dire che, se ti nutri della parola di Dio, la metti in pratica e vivi una qualche parvenza di umanità, non verrai scacciato. È qui che risiede il valore delle parole di Dio! Possono dunque le parole di Dio essere la vita di una persona? A cosa si riferisce la vita qui? Si riferisce al fatto che puoi vivere e sarai salvato. Se accetti queste parole, le comprendi e le metti in pratica, diventi una persona viva agli occhi di Dio. Se non sei onesto, ma ingannevole, agli occhi di Dio sei solo un cadavere che cammina, una persona morta, e come tutte le cose passerai. Tutto ciò che non ha nulla a che fare con le parole di Dio o con la verità, sia essa materiale o immateriale, deve passare quando Dio cambia età e rinnova il mondo. Solo le parole di Dio non passeranno, come anche tutte le cose correlate a esse. Praticare le parole di Dio è importante fino a tal punto!

Le persone sanno che praticare e sperimentare le parole di Dio è importante, ma devono anche avere un cammino di pratica. Questo è il cammino dell’ingresso nella vita, e devono attribuirvi importanza nel loro cuore e sperimentarlo ogni giorno. Se sei sempre preoccupato di non avere testimonianza esperienziale e temi che un giorno sarai scacciato, questo è un problema. Chi non ama la verità non pratica né sperimenta mai le parole di Dio. Non è solo perché non ha fede; è soprattutto perché è istigato dalla natura di Satana. Vuoi solo ricevere benedizioni ma non ami la verità; se sei dominato da questo movente, non potrai avere un buon esito. Allora, cosa dovresti fare? Non puoi assolutamente lasciare che questo movente si diffonda incontrollato dentro di te; devi ricercare la verità e riflettere su te stesso: “Perché non sto praticando la verità? Perché sono sempre preoccupato di essere scacciato? Questo stato non è giusto, devo eliminarlo”. Sapere di dover ricercare la verità ed eliminare i propri problemi non è forse un passo avanti? È una buona cosa. Le persone che non sanno risolvere i loro problemi sono intorpidite, idiote, ribelli e intransigenti. Alcuni sanno che questo è un problema e tuttavia non cercano di risolverlo. Si dicono: “Non è abbastanza normale che io pensi in questo modo? Perché devo eliminare la mia intenzione di ricevere benedizioni? Se la elimino, ci rimetterò”. Non sono forse intransigenti? Alcune persone sono intorpidite; non si rendono conto che voler ricevere benedizioni è un problema di intenzioni e di indole. Pensano: “Non è normale che le persone che credono in Dio desiderino ricevere benedizioni? Avere questa intenzione non conta come un problema”. Tali pensieri e opinioni sono corretti? Se l’intenzione di ricevere benedizioni non viene eliminata e la loro indole corrotta non viene purificata, possono davvero sottomettersi a Dio? Quali sono le conseguenze di vivere con un’indole corrotta? È come quando alcuni non si sentono bene; sanno che verrà loro un raffreddore, quindi trovano subito delle medicine da prendere. Altri, tuttavia, sono intorpiditi; non sanno nemmeno di avere un’infiammazione. Vanno in giro dicendo alla gente che non si sono sentiti bene di recente, ignari di aver sperimentato i primi sintomi di un raffreddore, e non lo prendono sul serio. Alcune persone pensano addirittura: “È solo un raffreddore; che gran male potrà mai farmi?” Dovrebbero bere acqua, ma non lo fanno; dovrebbero prendere medicine, ma non fanno nemmeno questo; stringono i denti e basta. Di conseguenza, si prendono il raffreddore e stanno male per diversi giorni, il che li ostacola su molte questioni. Le persone trattano i loro diversi stati con lo stesso atteggiamento con cui trattano le malattie. Alcune riescono a eliminare rapidamente i problemi minori, ma non eliminano affatto quelli maggiori. Procrastinando in questo modo, non eliminano la loro indole corrotta e dunque non riescono ad avere accesso alla vita e subiscono una perdita per la loro esistenza. Non è da stupidi e ignoranti? Le persone troppo stupide non sono in grado di guadagnare la verità e finiscono per rinunciare alla propria vita. Credendo in Dio in questo modo, non riusciranno mai a ricevere la Sua salvezza.

Il perseguimento della verità deve iniziare con l’autoriflessione e la conoscenza di sé. Indipendentemente dalla situazione che si affronta, le persone devono sempre riflettere sul proprio stato interiore, identificando ed eliminando i pensieri e le opinioni sbagliate o gli stati ribelli che possiedono. Dopo un periodo di tempo, quando si trovano di fronte a una circostanza o a un evento diversi, svilupperanno alcune opinioni e stati errati, e allora devono ricercare la verità per eliminarli. Riflettendo continuamente su sé stessi e arrivando a conoscere sé stessi, nonché eliminando senza sosta le proprie opinioni errate e i propri stati ribelli, l’indole corrotta di una persona si rivelerà sempre meno e sarà facile per lei praticare la verità. Questo è il processo di crescita della vita. A prescindere dalla situazione in cui ci si imbatte, le persone devono ricercare la verità, e non importa quali siano i propri piani o le proprie intenzioni, ciò che è conforme alla verità deve essere rispettato e ciò che non lo è deve essere represso. Inoltre, esse devono aspirare alla giustizia, e devono impegnarsi per la verità, per la conoscenza di Dio, e per soddisfare le Sue richieste. In questo modo, potranno scoprire più spesso i propri difetti e le proprie rivelazioni di corruzione e sviluppare un cuore desideroso della verità. Dopo aver sperimentato così per un certo periodo di tempo, saranno in grado di comprendere alcune verità, e la propria fede in Dio diventerà sempre più grande. Senza un tale cammino di pratica, non si può dire che si pratichi la verità. Se chi vive con un’indole corrotta non esamina se le sue parole e le sue azioni siano in linea con la verità o vadano contro i principi, ma si limita a controllare se abbia semplicemente infranto la legge o commesso crimini, senza prestare attenzione alla sua indole corrotta e senza preoccuparsi in alcun modo del proprio stato ribelle, e anche se apparentemente potrebbe non aver infranto la legge o commesso crimini, il fatto che viva ancora con un’indole corrotta sotto il potere di Satana, significa che non ha vissuto la verità realtà e non riceverà la salvezza. Quando le persone vivono da diversi decenni nel mondo e riescono a comprendere le cose mondane, pensano di essere intelligenti, infallibili e sorprendenti, ma in presenza della verità, gli esseri umani corrotti sono tutti sciocchi e mentalmente inadeguati, proprio come gli esseri umani insignificanti saranno per sempre bambini al cospetto di Dio. Perseguire l’ottenimento della salvezza non è una questione semplice; richiede di comprendere molte verità, raggiungere una certa statura, avere forza di volontà e un ambiente adatto, praticare gradualmente la verità. In questo modo, la propria fede sarà coltivata passo dopo passo, e i dubbi e i fraintendimenti su Dio diminuiranno sempre di più. A mano a mano che i dubbi e i fraintendimenti che le persone hanno su Dio diminuiscono, la loro fede aumenta, e di fronte alle situazioni esse saranno in grado di ricercare la verità. Quando comprenderanno la verità, saranno capaci di metterla in pratica, avranno sempre meno cose negative e passive e sempre più cose positive e buone, e i momenti in cui sapranno praticare la verità e sottomettersi a Dio aumenteranno. Ecco cosa significa possedere la verità realtà. Questo non indica forse che queste persone sono cresciute? Che il loro cuore è diventato sempre più resiliente? A cosa si riferisce la resilienza? Si riferisce al momento in cui una persona possiede la vera fede, comprende la verità, ha capacità di discernimento, sa affidarsi a Dio per vincere sulla carne, è in grado di vincere sul peccato, sa rimanere salda nella sua testimonianza, possiede autentica sottomissione a Dio, sa soffrire e pagare un prezzo nell’interesse della pratica della verità, sa svolgere lealmente il suo dovere, e ha la determinazione di perseguire la verità e cercare di diventare perfetta. Questo non significa avere un miglioramento continuo? In tal modo, si può imboccare il cammino del perseguimento della verità e del diventare perfetti. Nessuna circostanza o difficoltà potrà sopraffare una persona del genere né impedirle di seguire Dio. Questa persona è quella che Dio benedice più di tutte e che Egli spera di guadagnare.

In quale stato vi trovate attualmente? (A volte quando ci imbattiamo nelle difficoltà diventiamo in qualche modo negativi, ma siamo in grado di tendere verso l’alto e provare a superarle.) Avere statura significa saper prendere l’iniziativa per vincere sulle vostre difficoltà quando ne diventate consapevoli. Sapere di avere difficoltà senza far nulla per vincerle o reagire a esse, portare avanti uno stato negativo, svolgere il proprio dovere in modo passivo e superficiale: questo è lo stato comune e più osservato. C’è qualcosa di ancora peggiore, e cioè il non sapere che tipo di persona si è e in quale stato ci si trova, il non sapere se il proprio stato è buono o cattivo, giusto o sbagliato, negativo o positivo. Ecco qual è il problema maggiore. Questo genere di persona non conosce i problemi dettagliati del proprio ingresso nella vita, figuriamoci se sa da dove iniziare a praticare la verità. Ha solo entusiasmo, ma non comprende alcuna verità, non possiede alcun discernimento e non può parlare di alcuna testimonianza esperienziale. Quand’è che una persona del genere sarà in grado di rendere una testimonianza clamorosa a Dio? Alcuni sanno pronunciare molte parole e dottrine, ma se chiedi loro: “Stai rendendo testimonianza a Dio?”, non lo sanno neanche loro. Pensano di svolgere il loro dovere lealmente, senza alcuna superficialità. Pensano che tutto ciò che le riguarda sia buono e credono di essere migliori degli altri in tutto. Quando gli altri sono deboli, li ammoniscono persino: “Perché sei debole? Ama Dio, forza! Siamo giunti a questo punto e tu sei ancora debole?” Una persona del genere chiaramente non possiede alcuna realtà; non comprende gli stati normali né il processo di cambiamento della propria indole di vita. Si limita a ripetere frasi sentite spesso come “Non è il momento di essere deboli!” e “Sei ancora preoccupato per la tua famiglia adesso?”, usando tali dottrine per sollecitare gli altri e impartire loro delle lezioni, senza risolvere alcun problema concreto. Non essere in grado di percepire il proprio stato e non saper conoscere veramente sé stessi è la manifestazione più ovvia di una statura immatura. Non essere capaci di praticare la verità e invece seguire solo alcune regole è indice di una statura immatura. Desiderare di compiere il proprio dovere e fare bene le cose, ma non sapere quali principi seguire e agire solo secondo le proprie preferenze è indice di una statura immatura. Ascoltare la testimonianza esperienziale degli altri e non essere in grado di discernerla, né saper dire chiaramente quali vantaggi o quali lezioni se ne dovrebbero trarre, è indice di una statura immatura. Non essere capaci di sperimentare e praticare la parola di Dio, e non sapere cosa significhi esaltare e testimoniare Dio, sono tutti segni di una statura immatura. In quale fase vi trovate adesso? (Tendiamo a essere il più delle volte negativi.) Questa situazione è un segno ancora più grande di una statura immatura. Le persone troppo sciocche e ignoranti non hanno alcuna statura. Solo quando riusciranno a comprendere molte verità, a discernere le questioni, a risolvere i propri problemi, ad avere meno stati negativi e più stati normali, ad assumersi pesanti fardelli, a guidare gli altri e provvedere a loro, avranno davvero una statura. Dovete impegnarvi per la verità; più vi impegnate, più crescerete. Se non vi impegnate, non crescerete, e potreste persino regredire. Per credere in Dio, dovete vivere secondo la verità; comprendendo maggiormente la verità, acquisirete statura. Se non comprendete la verità, non avrete statura. Quando inizierete a ricercare la verità e sarete in grado di risolvere i vostri problemi, la vostra statura sarà cresciuta.

15 ottobre 2017

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