Responsabilità di leader e lavoratori (2)

Rivediamo innanzitutto l’argomento principale della nostra condivisione dell’ultima riunione. (L’ultima volta hai elencato le quindici responsabilità dei leader e dei lavoratori e hai condiviso principalmente sulle prime due: la prima è quella di guidare le persone a nutrirsi delle parole di Dio e a capirle e ad accedere alla realtà delle parole di Dio; la seconda è quella di conoscere lo stato di ogni genere di persone e risolvere le varie difficoltà relative all’accesso alla vita da loro incontrate nella vita reale. Sulla base di questi due temi, hai analizzato le manifestazioni pertinenti dei falsi leader.) Avete mai riflettuto su quale di queste due responsabilità sapreste assolvere se foste leader? Molte persone sentono sempre di possedere una certa dose di levatura, intelligenza e senso del fardello, e di conseguenza desiderano competere per diventare leader e non vogliono essere semplici seguaci. Quindi, prima di tutto, valuta se sei in grado di assolvere queste due responsabilità e quale delle due sei più capace di assolvere e sai assumerti. Non parliamo per ora del fatto che tu possieda o meno la levatura per diventare un leader, oppure la capacità o il senso del fardello per questo compito, e guardiamo prima se sei in grado di assolvere bene queste due responsabilità. Avete mai riflettuto su tale questione? Alcuni potrebbero dire: “Non ho intenzione di diventare un leader, quindi perché dovrei rifletterci? Devo solo fare bene il mio lavoro, questa questione non ha nulla a che vedere con me. In questa vita non voglio assolutamente essere un leader né voglio assumermi le responsabilità di un leader o di un lavoratore, quindi non ho alcun bisogno di riflettere su questioni simili”. Questa affermazione è corretta? (No.) Anche se non vuoi essere un leader, non hai comunque bisogno di sapere quanto bene il tuo leader sta assolvendo queste due responsabilità, se ha adempiuto alle sue responsabilità, se possiede la levatura, le capacità e il senso del fardello necessari e se soddisfa questi due requisiti? Se non comprendi o non sai capire a fondo queste cose e il tuo leader ti condurrà in una fossa, ne sarai consapevole? Se ti limiti a seguirlo in modo confuso e sei solo uno sprovveduto, se non sai che è un falso leader, o che ti sta portando fuori strada, e neppure dove ti sta guidando, allora sarai in pericolo. Poiché non comprendi la portata delle responsabilità dei leader e dei lavoratori e non possiedi discernimento dei falsi leader, lo seguirai in modo confuso e farai qualsiasi cosa ti chieda di fare, senza sapere se ciò che condivide con te sia in linea con la verità contenuta nelle parole di Dio o se sia la realtà. Penserai che poiché ha entusiasmo, si dà molto da fare, lavora duramente dall’alba al tramonto ed è in grado di pagare un prezzo, e poiché, quando qualcuno è in difficoltà, gli dà una mano per assisterlo e non lo ignora, allora sia un leader all’altezza dei requisiti. Non sai che i falsi leader sono sprovvisti della capacità di comprendere le parole di Dio, che, per quanto a lungo essi guidino le persone, queste non capiranno le intenzioni di Dio né sapranno quali sono le Sue richieste, che non saranno nemmeno in grado di discernere cosa sono le dottrine e cosa le verità realtà, che i falsi leader non sapranno di quali parole di Dio le persone hanno una comprensione distorta e che le persone non sapranno come nutrirsi delle parole di Dio. I falsi leader condivideranno con te e se la sbrigheranno, ma non avranno affatto chiaro in quale stato tu ti trovi, quali difficoltà tu stia affrontando e se siano state effettivamente risolte o meno, e nemmeno tu stesso saprai queste cose. Esteriormente, avranno letto le parole di Dio e condiviso con te sulla verità, ma tu starai ancora vivendo in uno stato sbagliato senza alcuna inversione di rotta. Qualsiasi difficoltà incontrerai, essi sembreranno assolvere le loro responsabilità, ma nessuna delle tue difficoltà verrà risolta grazie alle loro condivisioni o alla loro assistenza, e i problemi persisteranno. Questo tipo di leader è all’altezza degli standard? (No.) Dunque, quali sono le verità che devi comprendere per discernere queste questioni? Devi capire se i leader e i lavoratori svolgono ogni compito e affrontano ogni problema in conformità alle richieste contenute nelle parole di Dio, se ogni parola che pronunciano è concreta e corrisponde alla verità contenuta nelle parole di Dio. Inoltre devi capire se, quando affronti varie difficoltà, il loro approccio alla risoluzione dei problemi ti porta a comprendere le parole di Dio e ad acquisire un cammino di pratica, oppure se si limitano a pronunciare alcune parole e dottrine, a declamare slogan o a richiamarti. Alcuni leader e lavoratori amano aiutare le persone attraverso l’esortazione, altri spronandole, altri ancora smascherandole, accusandole e potandole. Qualsiasi metodo utilizzino, se può veramente condurti a entrare nella verità realtà, risolvere le tue reali difficoltà, farti capire quali sono le intenzioni di Dio e quindi metterti in condizione di conoscere te stesso e di trovare un cammino di pratica, allora, quando in futuro affronterai situazioni simili, avrai un cammino da seguire. Pertanto, lo standard di base per valutare se un leader o un lavoratore sia all’altezza degli standard è se egli è in grado o meno di usare la verità per risolvere i problemi e le difficoltà delle persone, mettendole in condizione di comprendere la verità e di acquisire un cammino di pratica.

L’ultima volta abbiamo grosso modo condiviso sulla prima e sulla seconda responsabilità dei leader e dei lavoratori e abbiamo analizzato alcune manifestazioni dei falsi leader in relazione a queste due responsabilità. Le loro manifestazioni principali sono una comprensione superficiale e poco approfondita delle parole di Dio e il non capire la verità. È evidente che di conseguenza non sono in grado di guidare gli altri a comprendere le parole di Dio e ad afferrare le Sue intenzioni. Quando le persone affrontano delle difficoltà, i falsi leader non sanno attingere alle proprie esperienze e conoscenze per condurle a comprendere la verità e a entrare nella realtà in modo che abbiano un cammino da seguire, né sono in grado di portarle a riflettere su sé stesse e a conoscersi nelle varie difficoltà e allo stesso tempo risolverle. Oggi, quindi, condividiamo innanzitutto su quali sono le difficoltà dell’ingresso nella vita e quali sono le varie difficoltà comuni correlate all’ingresso nella vita che le persone incontrano spesso nella loro vita quotidiana. Facciamo un riassunto specifico di queste cose. C’è bisogno di condividere su questo? (Sì.) Siete in qualche modo interessati a questi argomenti correlati all’ingresso nella vita, non è vero? Le prime volte che interagivo con voi e vi parlavo, qualsiasi cosa venisse detta, voi eravate intorpiditi e spenti, fiacchi e lenti a reagire. Sembrava che non capiste nulla e che non possedeste alcuna statura, per non parlare dell’ingresso nella vita. Ora, quando parliamo di questioni che riguardano il cambiamento dell’indole di vita, la maggior parte di voi è relativamente interessata a questo argomento e ha qualche reazione al riguardo. Questo è un fenomeno positivo. Se non svolgeste i vostri doveri, potreste ottenere queste cose? (No.) Questa è la grazia di Dio; tutto ciò è dovuto al Suo favore.

Tema 2: Conoscere lo stato di ogni genere di persone e risolvere varie difficoltà relative all’accesso alla vita da loro incontrate nella vita reale (Parte seconda)

Otto tipi di difficoltà nell’ingresso nella vita

I. Difficoltà legate all’assolvimento del proprio dovere

Per quanto riguarda le difficoltà dell’ingresso nella vita, esaminiamo innanzitutto in modo più ampio quelle correlate all’assolvimento dei propri doveri. Quando nell’assolvimento dei tuoi doveri affronti dei problemi che coinvolgono la pratica della verità e non riesci a gestire le cose secondo i principi, non è forse una difficoltà nell’ingresso nella vita? (Sì.) In parole povere, si tratta dei vari stati, idee, punti di vista e di certi modi di pensare errati che sorgono quando si svolgono i propri doveri. Quali sono dunque le difficoltà specifiche a questo proposito? Per esempio, c’è il tentativo di essere sempre superficiali ed evasivi e di battere la fiacca quando si svolgono i propri doveri: questo non è forse uno stato che si manifesta e si rivela comunemente durante l’assolvimento dei doveri? C’è anche il non occuparsi del proprio lavoro, il paragonarsi costantemente agli altri mentre si svolge il proprio dovere, il trattare il luogo in cui si svolge il proprio dovere come un campo da gioco o di battaglia, il pensare di trovare un “indicatore” ogni volta che si svolge il proprio dovere, dicendo dentro di sé: “Vedrò chi è più bravo di me e chi riesce a provocare il mio spirito combattivo, poi competerò con loro, concorrerò con loro e mi paragonerò a loro, per vedere chi raggiunge risultati migliori e una maggiore efficienza nello svolgimento del proprio dovere e chi è più bravo a conquistare i cuori delle persone”. Poi c’è il comprendere i principi per svolgere il proprio dovere ma non volervisi attenere, o non voler agire in conformità alla verità contenuta nelle parole di Dio o alle richieste della casa di Dio, e preferire sempre adulterare l’assolvimento del proprio dovere con preferenze personali, dicendo: “Mi piace svolgerlo in questo o quel modo; voglio farlo così e colà”. Questa è ostinazione, voler sempre seguire la propria volontà e agire come si vuole secondo le proprie preferenze, ignorare tutte le richieste poste dalla casa di Dio e preferire allontanarsi dalla retta via. Non sono forse queste le manifestazioni reali che la maggior parte delle persone mostra nell’assolvimento dei propri doveri? È chiaro che tutte queste questioni comportano difficoltà nell’assolvimento del proprio dovere. Aggiungetene altre. (Non saper cooperare armoniosamente con gli altri quando si svolge il proprio dovere e fare sempre a modo proprio.) Anche questa è una difficoltà. Non saper cooperare armoniosamente con gli altri quando si svolge il proprio dovere e voler sempre fare a modo proprio e avere l’ultima parola; volersi umiliare per chiedere consiglio e ascoltare le opinioni altrui quando si affrontano dei problemi, ma non riuscire a metterli in pratica e sentirsi a disagio quando si cerca di farlo: questo è un problema. (Salvaguardare sempre i propri interessi quando si svolge un dovere, essere egoisti e vili, e sapere effettivamente come risolvere un problema quando si presenta ma ritenerlo del tutto scollegato da sé, temere di assumersi la responsabilità se le cose vanno male e di conseguenza non osare farsi avanti.) Non risolvere un problema quando lo si vede, considerarlo scollegato da sé e ignorarlo: anche questo vale come assolvere il proprio dovere senza lealtà. Che tu sia o meno responsabile di un compito, se sei in grado di capire a fondo e di risolvere un problema, dovresti assolvere questa responsabilità. Si tratta di un dovere e di un lavoro che ti spetta. Se il supervisore è in grado di risolverlo, puoi lasciar correre, ma se lui non ne è capace dovresti farti avanti e risolverlo tu. Non dividere le questioni in base a chi appartiene l’ambito di responsabilità in cui rientrano: questa è slealtà nei confronti di Dio. C’è altro? (Fare affidamento sulla propria intelligenza e sui propri doni per lavorare mentre si assolve il proprio dovere e non ricercare la verità.) Ci sono molte persone di questo tipo. Pensano sempre di possedere intelligenza e levatura e sono indifferenti a tutto ciò che accade loro; non ricercano affatto la verità e agiscono esclusivamente secondo la propria volontà, con il risultato di non riuscire a svolgere alcun dovere in modo adeguato. Queste sono tutte difficoltà che le persone affrontano nell’assolvimento dei loro doveri.

II. Questioni legate al modo in cui si trattano le proprie prospettive e il proprio destino

Anche il modo in cui si considerano le proprie prospettive e il proprio destino è una questione importante correlata all’ingresso nella vita. Alcuni sono disposti a pagare il prezzo se credono di avere la speranza di essere salvati, mentre diventano negativi se pensano che non ci sia speranza. Se la casa di Dio non li promuove e non li coltiva, non sono disposti a pagare il prezzo, e svolgono i loro doveri limitandosi a sbrigarsela senza assumersi alcuna responsabilità. Indipendentemente da ciò che fanno, considerano sempre le loro prospettive e il loro destino, chiedendosi: “Avrò davvero una buona destinazione? Le promesse di Dio hanno indicato quali saranno le prospettive e la destinazione di una persona come me?” Se non trovano una risposta precisa, non hanno l’entusiasmo di fare nulla. Se vengono promossi e coltivati dalla casa di Dio, si riempiono di energia e sono particolarmente proattivi in tutto ciò che fanno. Se invece non riescono a fare bene il loro dovere e vengono destituiti, diventano subito negativi e lasciano il loro dovere, abbandonando ogni speranza. Quando vengono potati pensano: “Non piaccio più a Dio? Se è così, avrebbe dovuto dirlo prima, invece di ostacolare il mio perseguimento del mondo!” Se vengono destituiti, pensano: “Non mi stanno guardando dall’alto in basso? Chi mi ha segnalato? Mi stanno eliminando? Se è così, avrebbero dovuto dirlo prima!” Inoltre, hanno il cuore pieno di transazioni, pretese e richieste irragionevoli nei confronti di Dio. Qualunque cosa la chiesa disponga che facciano, considerano delle buone prospettive e un buon destino, insieme alle benedizioni di Dio, come prerequisiti per farla. Come minimo, essere trattati con un’espressione e un atteggiamento gentili ed essere approvati sono i loro prerequisiti per accettare e sottomettersi. Queste non sono forse manifestazioni di come trattano le loro prospettive e il loro destino? Aggiungetene altre. (Se emergono deviazioni o problemi durante l’assolvimento dei propri doveri e si viene potati, il lamentarsi di Dio e l’essere sulla difensiva nei Suoi confronti; avere paura di essere rivelati ed eliminati e lasciarsi sempre una via d’uscita.) Avere paura di essere rivelati ed eliminati e lasciarsi sempre una via d’uscita: anche queste sono manifestazioni di come trattano le loro prospettive e il loro destino. (Quando qualcuno si vede descritto dalle parole di Dio di smascheramento e classificazione, o quando affronta la potatura e prova vergogna, conclude che è confuso, che è un diavolo e un satana e che non è in grado di accettare la verità. Determina che non ha alcuna speranza di essere salvato e diventa negativo.) Quando si tratta delle loro prospettive e del loro destino, le persone non riescono ad abbandonare completamente i loro intenti e i loro desideri. Li trattano costantemente come le cose più importanti e li perseguono di conseguenza, considerandoli la forza motrice e il presupposto di tutto ciò che perseguono. Quando affrontano il giudizio, il castigo, le prove, il raffinamento, oppure vengono rivelate o incontrano circostanze pericolose, pensano immediatamente: “Dio non mi vuole più? Mi sta sdegnando? Il tono con cui mi parla è così severo; non vuole salvarmi? Vuole forse eliminarmi? Se vuole eliminarmi, dovrebbe dirlo al più presto, mentre sono ancora giovane, così da non ostacolare il mio perseguimento del mondo”. Questo genera in loro negatività, opposizione, ostilità e fiacchezza. Questi sono alcuni stati e manifestazioni che riguardano il modo in cui le persone trattano le loro prospettive e il loro destino. Si tratta di una difficoltà importante riguardante l’ingresso nella vita.

III. Difficoltà legate alle relazioni interpersonali

Vediamo un altro aspetto: le relazioni interpersonali. Anche questa è una difficoltà importante correlata all’ingresso nella vita. Il modo in cui tratti le persone che non ti piacciono, le persone con opinioni diverse dalle tue, le persone che conosci, le persone con cui hai dei legami familiari o che ti hanno aiutato, e le persone che ti danno sempre avvertimenti tempestivi, che ti dicono parole sincere e che ti aiutano, e il fatto che tu sappia o meno trattare ogni persona in modo equo, nonché il modo in cui pratichi quando sorgono dispute con gli altri, così come l’invidia e i conflitti che sorgono tra di voi, e la tua incapacità di interagire con gli altri in modo armonioso o anche di cooperare in modo armonioso nel processo di svolgimento dei tuoi doveri: questi sono alcuni stati e manifestazioni correlati ai rapporti interpersonali. Ce ne sono altri? (Essere una persona compiacente e non osare parlare quando si scoprono i problemi di qualcun altro per paura di offenderlo.) Questo è uno stato che emerge quando si ha paura di offendere gli altri. (E poi il modo in cui si trattano i leader e i lavoratori, o le persone in possesso di potere e prestigio.) Il modo in cui tratti i leader e i lavoratori, o le persone in possesso di potere e prestigio, a prescindere dal fatto che usi l’adulazione e la lusinga oppure che li tratti in maniera corretta, è una manifestazione specifica del modo in cui tratti chi detiene potere e influenza. Queste sono più o meno le difficoltà delle relazioni interpersonali.

IV. Questioni legate ai sentimenti umani

Parliamo un po’ dei sentimenti umani. Quali questioni sono correlate ai sentimenti? La prima è il modo in cui valuti i tuoi familiari e come tratti le cose che fanno. “Le cose che fanno” qui includono naturalmente intralciare e disturbare il lavoro della chiesa, giudicare le persone alle loro spalle, impegnarsi in alcune delle pratiche dei miscredenti, e così via. Riesci a trattare queste cose in modo imparziale? Quando è necessario che tu rediga una valutazione sui tuoi familiari, riesci a farlo in modo oggettivo e imparziale, mettendo da parte i tuoi sentimenti? Ciò è correlato al modo in cui tratti i tuoi familiari. Inoltre, nutri sentimenti nei confronti di coloro con cui vai d’accordo o che in precedenza ti hanno aiutato? Sei in grado di considerare le loro azioni e i loro comportamenti in modo obiettivo, imparziale e preciso? Se intralciano e disturbano il lavoro della chiesa, sarai in grado di segnalarli o esporli prontamente dopo averlo scoperto? Inoltre, nutri sentimenti nei confronti di coloro che ti sono relativamente vicini o che condividono con te interessi simili? Riesci a valutare, definire e gestire le loro azioni e il loro comportamento in modo imparziale e oggettivo? Supponiamo che queste persone, con cui hai un legame affettivo, vengano gestite dalla chiesa secondo i principi, e l’esito di ciò non sia in linea con le tue nozioni: come lo affronteresti? Saresti in grado di obbedire? Continueresti segretamente a essere legato a loro, verresti fuorviato da tali persone e persino istigato a trovare delle scuse per loro, a giustificarle e a difenderle? Accorreresti in aiuto di coloro che ti hanno aiutato e ti faresti sparare per loro, ignorando le verità principi e trascurando gli interessi della casa di Dio? Questi non sono forse vari problemi che hanno a che fare con i sentimenti? Alcuni dicono: “I sentimenti non riguardano solo parenti e familiari? L’ambito dei sentimenti non è limitato ai genitori, ai fratelli, alle sorelle e agli altri membri della famiglia?” No, i sentimenti includono un’ampia gamma di persone. Alcuni non sono nemmeno in grado di valutare in modo imparziale i loro più cari amici e compagni, e distorcono i fatti quando parlano di queste persone: figuriamoci se valutano in modo imparziale i propri familiari. Per esempio, se un loro amico non svolge il lavoro che gli spetta e si impegna sempre in pratiche disoneste e malvagie nel suo dovere, lo descriveranno come alquanto giocoso e diranno che la sua umanità è immatura e non ancora stabile. Non ci sono forse sentimenti in queste parole? Questo è pronunciare parole cariche di sentimenti. Se qualcuno che non ha alcun legame con loro non svolge correttamente il lavoro che gli spetta e si impegna in pratiche disoneste e malvagie, avranno parole più dure per costui, e potrebbero persino condannarlo. Non si tratta forse di una manifestazione del parlare e dell’agire in base ai sentimenti? Le persone che vivono in base ai propri sentimenti sono forse imparziali? Sono virtuose? (No.) Cosa c’è di sbagliato nelle persone che parlano in base ai loro sentimenti? Perché non riescono a trattare gli altri in modo equo? Perché non riescono a parlare basandosi sulle verità principi? Le persone ipocrite e che non basano mai le loro parole sui fatti sono malvagie. Non essere imparziali quando si parla, parlare sempre in base ai propri sentimenti e per il proprio interesse e non secondo le verità principi, non pensare al lavoro della casa di Dio e limitarsi a proteggere i propri sentimenti, la propria fama, il proprio guadagno e il proprio prestigio personali: questo è il carattere degli anticristi. Questo è il modo in cui parlano gli anticristi; tutto ciò che essi dicono è malvagio e atto a disturbare e intralciare. Le persone che vivono secondo le preferenze e negli interessi della carne vivono secondo i loro sentimenti. Le persone che vivono in base ai propri sentimenti sono quelle che non accettano né praticano affatto la verità. Coloro che parlano e agiscono in base ai loro sentimenti non possiedono alcuna verità realtà. Se queste persone diventano leader, saranno senza dubbio falsi leader o anticristi. Non solo sono incapaci di svolgere un lavoro reale, ma potrebbero anche commettere varie malefatte. Saranno sicuramente eliminate e punite.

V. Questioni legate alla brama delle comodità della carne

Anche indulgere nelle comodità della carne è un problema serio. Quali sono, secondo voi, alcune manifestazioni dell’indulgere nelle comodità della carne? Quali esempi potete fornire da ciò che avete visto nelle vostre esperienze personali? Godere dei vantaggi del prestigio conta? (Sì.) Altro? (Preferire i compiti facili a quelli difficili quando si svolgono i propri doveri, e voler sempre scegliere i lavori leggeri.) Quando svolgono un dovere, le persone scelgono sempre i lavori leggeri, non stancanti e che non implichino sfidare gli elementi all’aperto. Questo è scegliere gli incarichi facili ed evitare quelli difficili, ed è una manifestazione di brama per le comodità materiali. Altro? (Lamentarsi di continuo quando il loro dovere è un po’ impegnativo, un po’ faticoso, quando comporta pagare un prezzo.) (Preoccuparsi del cibo e dei vestiti e dei piaceri della carne.) Queste sono tutte manifestazioni di brama per le comodità materiali. Quando una persona di questo tipo vede che un compito è troppo faticoso o rischioso, lo scarica su qualcun altro; dal canto suo, si limita a svolgere il lavoro piacevole e accampa scuse, dicendo di possedere scarsa levatura, di non avere le capacità lavorative e di non potersi assumere il compito, mentre in realtà la ragione è che brama le comodità della carne. Non vuole soffrire, indipendentemente dal lavoro che svolge o dal dovere che assolve. Se le si dice che una volta finito il lavoro ci sarà per lei del maiale hongshao da mangiare, lo svolge in modo molto rapido ed efficiente e non c’è bisogno di spronarla, esortarla o sorvegliarla; se invece non ci sarà per lei del maiale hongshao da mangiare e se deve fare gli straordinari per il suo dovere, procrastina e trova ogni sorta di ragioni e scuse per rimandarlo, e dopo averlo fatto per un po’ dice: “Mi sento stordito, ho la gamba intorpidita, sono esausto! Mi fa male ogni parte del corpo, posso riposare un po’?” Qual è il problema qui? Costui brama le comodità della carne. Capita inoltre che le persone si lamentino di continuo delle difficoltà mentre svolgono il loro dovere, che non vogliano minimamente impegnarsi e che, non appena hanno un po’ di tempo libero, si riposino, chiacchierino e si concedano piaceri e svaghi. E quando il lavoro riprende, rompendo il ritmo e la routine della loro vita, ne sono infelici e scontente. Brontolano e si lamentano, e diventano negligenti e superficiali nell’assolvimento del loro dovere. Questo è bramare le comodità materiali, vero? Per esempio, per mantenere la linea, alcune donne fanno esercizio fisico e si concedono un sonno di bellezza ogni giorno a orari fissi. Tuttavia, non appena il lavoro diventa impegnativo e queste routine vengono compromesse, diventano infelici e dicono: “Non va bene; questo compito ritarda troppo le cose. Non posso permettere che influisca sulle mie faccende personali. Non presterò attenzione a chi cercherà di mettermi fretta; seguirò il mio ritmo. Quando sarà il momento di fare yoga, lo farò. Quando sarà il momento del mio sonno di bellezza, dormirò. Continuerò a fare queste cose come facevo prima. Non sono così sciocca e solerte come tutte voi. Tra qualche anno, tutte voi vi trasformerete in donne vecchie e scialbe, i vostri corpi andranno in rovina e non sarete più snelle. Nessuno vorrà guardarvi e nella vita non avrete più fiducia in voi stesse”. Per soddisfare i piaceri della carne, per la bellezza, per piacere agli altri e per vivere con maggiore sicurezza di sé, si rifiutano di rinunciare ai piaceri e alle preferenze della loro carne, a prescindere da quanto siano impegnate nell’assolvimento dei loro doveri. Questo è indulgere nelle comodità della carne. Alcuni dicono: “Dio è ansioso e noi dovremmo tener conto delle Sue intenzioni”. Invece queste donne dicono: “Non ho visto Dio essere ansioso; io sto bene fintanto che non ho ansie. Se io tengo conto delle intenzioni di Dio, chi terrà conto delle mie?” Queste donne possiedono una qualche umanità? Non sono forse dei diavoli? Ci sono anche delle persone che, per quanto il loro lavoro sia impegnativo e pressante, non lasciano che influisca sul loro modo di vestire e su ciò che indossano. Passano ore ogni giorno a truccarsi, ricordano con la stessa chiarezza del loro indirizzo quali vestiti indossare ogni giorno per abbinarvi un determinato paio di scarpe e quando fare trattamenti di bellezza e massaggi, senza confondersi affatto su queste cose. Quando però si tratta di quanta verità comprendono, di quali verità non hanno ancora compreso o in cui non sono ancora entrate, di quali cose trattano ancora in modo superficiale e senza lealtà, di quali forme di indole corrotta hanno rivelato e altre questioni simili relative alla verità e che coinvolgono l’ingresso nella vita, non sanno assolutamente nulla di tutto ciò. Quando si chiede loro di parlarne, sono completamente ignoranti. Eppure, quando si tratta di argomenti correlati ai piaceri della carne, come mangiare, bere e divertirsi, sono capaci di blaterare all’infinito, è impossibile fermarle. Per quanto impegno sia richiesto nel lavoro della chiesa o nei loro doveri, non permettono mai che la routine e la condizione normale della loro vita vengano intralciate. Non trascurano mai i piccoli dettagli della vita della carne e li controllano perfettamente, con severità e serietà estreme. Quando invece si occupano del lavoro della casa di Dio, per quanto importante sia la questione e anche se potrebbe coinvolgere la sicurezza dei fratelli e delle sorelle, la gestiscono con negligenza. Non si preoccupano nemmeno delle cose che riguardano l’incarico ricevuto da Dio o il dovere che devono svolgere. Non si assumono alcuna responsabilità. Questo è bramare le comodità materiali, non è vero? Le persone che bramano le comodità materiali sono adatte a svolgere un dovere? Non appena qualcuno menziona l’assolvimento del dovere o parla di pagare un prezzo e di sopportare le avversità, costoro non fanno che scuotere la testa. Manifestano infiniti problemi, sono pieni di lamentele e colmi di negatività. Queste persone sono inutili, non hanno i requisiti per assolvere il loro dovere e dovrebbero essere eliminate. Quanto alla brama di comodità materiali, è tutto.

VI. Difficoltà legate alla conoscenza di sé stessi

Conoscere sé stessi è l’aspetto più cruciale dell’ingresso nella vita. Tuttavia per la maggior parte delle persone, poiché non amano la verità e non la perseguono, conoscere sé stesse diventa la più grande delle difficoltà. Pertanto, è certo che chi non ama la verità non può conoscere autenticamente sé stesso. La conoscenza di sé quali aspetti include? Il primo è sapere quali forme di indole corrotta vengono rivelate nei propri discorsi e nelle proprie azioni. A volte si tratta di arroganza, altre di propensione all’inganno, o magari di malvagità, intransigenza, tradimento, e così via. Oltre a ciò, quando capita qualcosa a una persona, essa dovrebbe esaminarsi per vedere se nutre intenzioni o moventi che non sono conformi alla verità. Dovrebbe inoltre esaminare se c’è qualcosa nei propri discorsi o nelle proprie azioni che si oppone o si ribella a Dio. In particolare, dovrebbe esaminare se possiede un senso del fardello e se è leale quando si tratta del proprio dovere, se si sta spendendo sinceramente per Dio e se si sta comportando in modo superficiale o al fine di avere qualcosa in cambio. Conoscere sé stessi significa anche sapere se si hanno nozioni e fantasie, richieste esose o fraintendimenti e lamentele riguardo a Dio, e se si possiede un assetto mentale di sottomissione. Significa sapere se si è in grado di ricercare la verità, accettare da Dio e avere un cuore che si sottomette a Dio quando si affrontano le situazioni, le persone, gli eventi e le cose che Egli orchestra. Significa sapere se si possiede coscienza e ragionevolezza e se si è amanti della verità. Significa sapere se ci si sottomette o si cerca di discutere quando capita qualcosa, e se ci si basa su nozioni e fantasie o sulla ricerca della verità quando si affrontano tali questioni. Tutto questo è l’ambito della conoscenza di sé. Alla luce del proprio atteggiamento nei confronti di vari ambienti, persone, eventi e cose, una persona dovrebbe riflettere sul fatto che ami la verità e abbia vera fede in Dio oppure no. Se sa arrivare a conoscere la propria indole corrotta e vedere quanto è grande la propria ribellione a Dio, allora sarà cresciuta. Inoltre, quando si tratta di faccende che coinvolgono il proprio modo di trattare Dio, dovrebbe riflettere sul fatto che abbia o meno nozioni, timore o sottomissione nel proprio modo di trattare il nome e l’incarnazione di Dio, e soprattutto su qual è il proprio atteggiamento nei confronti della verità. Una persona dovrebbe inoltre conoscere le proprie carenze, la propria statura e sapere se possiede la verità realtà, nonché se il proprio perseguimento e il cammino che percorre sono corretti e in conformità con le intenzioni di Dio. Queste sono tutte cose che le persone dovrebbero sapere. In sintesi, i vari aspetti della conoscenza di sé consistono essenzialmente in quanto segue: sapere se la propria levatura è elevata o scarsa, conoscere il proprio carattere, conoscere le intenzioni e i moventi delle proprie azioni, conoscere l’indole corrotta e la natura essenza che uno rivela, conoscere le proprie preferenze e il proprio perseguimento, conoscere il cammino che si percorre, conoscere le proprie opinioni sulle cose, conoscere la propria visione della vita e dei valori e conoscere il proprio atteggiamento nei confronti di Dio e della verità. La conoscenza di sé è costituita principalmente da questi aspetti.

VII. Le varie manifestazioni delle persone nel modo in cui trattano Dio

Il prossimo argomento sull’ingresso nella vita sono le varie manifestazioni con cui le persone trattano Dio. Per esempio avere nozioni su Dio, sviluppare incomprensioni su di Lui e mettersi sulla difensiva nei Suoi confronti, porGli richieste irragionevoli, voler sempre evitarLo, non apprezzare le parole che pronuncia e cercare costantemente di sottoporLo a scrutinio. C’è anche l’incapacità di capire a fondo o di riconoscere l’onnipotenza di Dio, così come nutrire sempre un atteggiamento di dubbio nei confronti della sovranità, delle disposizioni e dell’autorità di Dio e la totale mancanza di conoscenza di queste cose. Inoltre, c’è non solo l’incapacità di evitare o di negare le calunnie e le bestemmie che i non credenti e il mondo muovono contro Dio, ma anche, al contrario, il voler chiedere se siano vere o reali. Questo non è forse dubitare di Dio? Oltre a queste manifestazioni, quali altre ci sono? (Sospettare di Dio e testarLo.) (Cercare di ingraziarsi Dio.) (Non voler accettare lo scrutinio di Dio.) C’è il non voler accettare lo scrutinio di Dio e allo stesso tempo dubitare che Egli sia in grado di sottoporre a scrutinio l’intimo del cuore delle persone. (C’è anche l’opposizione a Dio.) Anche questa è una manifestazione: opporsi a Dio e strepitare contro di Lui. C’è l’uso di un atteggiamento sdegnoso e sprezzante nell’approcciarsi a Dio, nel parlarGli e nel relazionarsi con Lui. Altro? (Essere superficiali con Dio e raggirarLo.) (Lamentarsi di Dio.) C’è il non sottomettersi mai né ricercare la verità di fronte alle questioni, e perorare sempre la propria causa e lamentarsi. (C’è anche il giudicare e il bestemmiare Dio.) (Competere con Dio per il prestigio.) (Contrattare con Dio e sfruttarLo.) (Negare Dio, respingerLo e tradirLo.) Queste sono tutte questioni essenziali; si tratta dei vari stati e delle varie forme di indole corrotta che emergono nel modo in cui le persone trattano Dio. Queste sono fondamentalmente le varie manifestazioni di come le persone trattano Dio.

VIII. Gli atteggiamenti e le varie manifestazioni delle persone nel modo in cui trattano la verità

Un altro aspetto dell’argomento dell’ingresso nella vita è il modo in cui le persone trattano la verità. Quali sono le manifestazioni di questo aspetto? C’è il trattare la verità come una teoria o uno slogan, come un regolamento o come un capitale per vivere alle spalle della chiesa e godere dei vantaggi del prestigio. Aggiungetene altre. (Trattare la verità come un nutrimento spirituale.) C’è il trattare la verità come un nutrimento spirituale per soddisfare i propri bisogni spirituali. (Non accettare la verità e provare avversione per essa.) Questo è un atteggiamento nei confronti della verità. (Pensare che le parole di Dio siano volte a smascherare gli altri, che non abbiano a che fare con sé stessi e considerarsi padroni della verità.) Hai descritto questa manifestazione in modo molto appropriato. Gli individui con questa manifestazione credono di comprendere tutte le verità pronunciate da Dio e che le forme di indole e di essenza corrotte dell’uomo che Dio espone si riferiscano ad altri e non a loro. Si considerano padroni della verità, spesso usano le parole di Dio per fare la predica agli altri, come se loro personalmente non avessero alcuna indole corrotta, fossero già l’incarnazione della verità e i portavoce della verità. Che razza di spazzatura sono costoro? Vogliono essere l’incarnazione della verità: non sono proprio come Paolo? Paolo negava che il Signore Gesù fosse Cristo e Dio; lui stesso voleva essere Cristo e il Figlio di Dio. Queste persone sono come Paolo, sono della sua stessa specie, sono anticristi. Altro? (Trattare le parole di Dio come quelle di una persona qualunque, non come la verità da praticare, e avere verso di esse un atteggiamento sprezzante e superficiale.) Non trattare le parole di Dio come la verità da accettare e praticare, bensì trattarle come parole umane: questo è un aspetto. (Collegare le parole di Dio alle filosofie e alle teorie dei non credenti.) C’è il collegare le parole di Dio alle filosofie, trattare le parole di Dio come decorazioni o parole vuote, considerando invece come verità i detti noti di persone famose e grandi, e trattare come verità la conoscenza, la cultura tradizionale e le usanze e soppiantare le parole di Dio con queste cose. Coloro che mostrano questa manifestazione parlano incessantemente di voler praticare la verità e testimoniare e diffondere le parole di Dio quando affrontano le situazioni, ma in cuor loro ammirano le persone famose e grandi del mondo secolare, e addirittura adorano Bao Gong dell’antica dinastia Song, dicendo: “Era davvero un giudice severo e imparziale. Non ha mai emesso una sentenza ingiusta, non sono mai stati commessi errori giudiziari per mano sua, né ad anima alcuna è stato fatto torto dalla lama del suo boia!” Questo non è forse adulare e ammirare un personaggio famoso e un saggio? Cercare di far passare per la verità le parole e le azioni di persone famose è calunniare e bestemmiare la verità! Nella chiesa, gli individui di questo tipo parlano molto di voler praticare la verità e diffondere le parole di Dio, ma ciò che pensano nella loro mente e dicono di solito sono solo detti popolari e proverbi, e li esprimono in maniera molto esperta e fluida. Queste cose sono sempre sulle loro bocche e scorrono facilmente sulle loro lingue. Costoro non hanno mai pronunciato una parola sulla loro esperienza e sulla loro comprensione delle parole di Dio, e ancor meno hanno mai detto quali parole di Dio sono il criterio o la base delle loro azioni e della loro condotta. Tutto ciò che pronunciano sono fallacie come, tra le altre: “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, “Le esecuzioni fanno solo rotolare teste”, “C’è sempre qualcosa di spregevole nelle persone miserevoli”, “Lasciati sempre un po’ di spazio di manovra”, “Magari non mi sarò guadagnato alcun merito, ma comunque ho tentato e mi sono adoperato”, “Non bruciare il ponte dopo aver attraversato il fiume; non uccidere l’asino dopo aver scaricato la mola”, “Punisci severamente uno per dare l’esempio agli altri, fanne un monito per gli altri” e “I nuovi funzionari non vedono l’ora di farsi notare”; nessuna di queste parole è la verità. Alcune persone memorizzano le parole di poeti contemporanei e le pubblicano persino nella sezione commenti dei video della casa di Dio. Questa non è forse una manifestazione di mancanza di comprensione spirituale? Queste parole sono forse la verità? Sono correlate alla verità? Alcuni spesso dicono cose come “C’è un dio un metro sopra di te” e “Il bene e il male saranno ripagati alla fine; è solo una questione di tempo”. Queste affermazioni sono la verità? (No.) Da dove provengono? Si trovano forse nelle parole di Dio? Provengono dalla cultura buddista e non hanno nulla a che fare con la fede in Dio. Nonostante ciò, le persone spesso cercano di farle assurgere al livello della verità; questa è una manifestazione di mancanza di comprensione spirituale. Alcuni hanno un po’ di determinazione a spendersi per Dio e dicono: “La casa di Dio mi ha promosso, Dio mi ha innalzato, quindi devo essere all’altezza del detto ‘Un gentiluomo sacrificherà la sua vita per chi lo capisce’”. Tu non sei un gentiluomo e Dio non ti ha chiesto di sacrificare la tua vita. È necessario avere un così elevato senso del valore quando svolgi dei doveri? Non sai nemmeno compiere i tuoi doveri ora che sei in vita: c’è speranza che tu lo faccia da morto? Come svolgerai i tuoi doveri allora? Altri dicono: “Sono per natura leale, sono una persona coraggiosa e appassionata. Mi piace mettere tutto in gioco per i miei amici. Lo stesso vale per Dio: dal momento che Dio mi ha scelto, promosso e innalzato, devo ripagare la Sua grazia. Metterò sicuramente tutto in gioco per Dio, fino alla morte!” Questa è forse la verità? (No.) Dio ha pronunciato così tante parole, perché costoro non ne ricordano nemmeno una? In ogni momento, quello che condividono è semplicemente: “Non c’è bisogno di dire altro. Un gentiluomo sacrificherà la sua vita per chi lo capisce, e bisogna mettere in gioco tutto per i propri amici ed essere leali”. Non riescono nemmeno a pronunciare la frase “ripagare l’amore di Dio”. Dopo aver ascoltato sermoni e letto le parole di Dio per così tanti anni, non conoscono una sola verità e non sanno nemmeno pronunciare un paio di termini spirituali; queste sono la loro comprensione interiore e la loro definizione della verità. DiteMi, non è miserevole? Non è ridicolo? Non è forse una manifestazione di mancanza di comprensione spirituale? Dopo aver ascoltato così tanti sermoni, non capiscono la verità e non sanno cosa essa sia, eppure usano sfacciatamente queste parole diaboliche, ridicole, assurde ed estremamente risibili per sostituire la verità. Non solo il loro pensiero e la loro comprensione interiori sono tali, ma costoro diffondono e insegnano costantemente queste cose agli altri, portandoli ad avere la loro stessa comprensione. Questo non reca in qualche modo in sé una natura di intralcio e di disturbo? A quanto pare queste persone che non capiscono la verità e sono prive di comprensione spirituale sono pericolose, capaci di provocare intralci e disturbi e di fare cose ridicole e assurde in qualsiasi momento e luogo. Quali sono altre manifestazioni del modo in cui le persone trattano la verità? (Disprezzare la verità, accettare solo ciò che è in linea con le proprie nozioni, e respingere e rifiutare di praticare ciò che non lo è.) Accettare e praticare solo ciò che è in linea con le proprie nozioni e opporsi a ciò che non lo è e condannarlo in toto: questo è un atteggiamento. (Non credere che la verità possa eliminare l’indole corrotta di un individuo o cambiarlo.) Anche non riconoscere la verità né credere in essa è un atteggiamento. Un’altra manifestazione è che l’atteggiamento e il punto di vista di qualcuno nei confronti della verità cambiano a seconda del suo umore, del suo ambiente e delle sue emozioni. Queste persone, quando un giorno si sentono bene e di buon umore, pensano: “La verità è eccellente! La verità è la realtà di tutte le cose positive, la cosa più degna di essere praticata e diffusa dagli esseri umani”. Quando sono di cattivo umore, pensano: “Che cos’è la verità? Quali vantaggi porta praticare la verità? Può far guadagnare soldi? Che cosa la verità è in grado di cambiare? Cosa può succedere se si pratica la verità? Non la metterò in pratica: che differenza fa?” Emerge la loro natura demoniaca. Queste manifestazioni sono le forme d’indole e i vari stati che le persone rivelano nel modo in cui trattano la verità. Quali sono altre manifestazioni specifiche? (Non trattare le parole di Dio come la verità o la vita, e invece sottoporle ad analisi e scrutinio.) C’è l’approcciarsi alle parole di Dio con un atteggiamento accademico, sottoponendo sempre la verità ad analisi e scrutinio in base alle proprie conoscenze, senza alcun atteggiamento di accettazione e sottomissione. Queste sono più o meno le difficoltà nel modo in cui le persone trattano la verità che possono essere definite e usate come diciture riassuntive.

La nostra trattazione sulle difficoltà dell’ingresso nella vita comprende otto aspetti in totale, i quali sono le principali difficoltà correlate all’ingresso nella vita e al raggiungimento della salvezza. Gli stati e le forme di indole rivelati dalle persone nell’ambito di questi otto aspetti sono tutti esposti nelle parole di Dio; Dio ha stabilito i requisiti per le persone e ha indicato loro il cammino di pratica. Se le persone dedicano impegno alle parole di Dio, adottano un atteggiamento serio, un atteggiamento di anelito, e si fanno carico di un fardello per il loro ingresso nella vita, allora possono trovare nelle parole di Dio le verità pertinenti per risolvere questi otto tipi di problemi, e vi sono percorsi di pratica per ognuno di essi. Nessuno di essi è una sfida irrisolvibile o un mistero di alcun genere. Se invece non ti assumi alcun fardello per il tuo ingresso nella vita e non sei minimamente interessato alla verità o a cambiare la tua indole, allora, per quanto chiare e accurate siano le parole di Dio, per te rimarranno semplici testi e dottrine. Se non persegui né pratichi la verità, qualsiasi problema tu abbia, non riuscirai a trovare una soluzione, cosa che ti renderà molto difficile ottenere la salvezza. Magari resterai per sempre allo stadio di operaio; potresti rimanere per sempre a uno stadio di incapacità di ottenere la salvezza e in cui Dio ti sdegna e ti elimina.

Effetti e conseguenze negativi del lavoro dei falsi leader

Quando si tratta di tutte le difficoltà che le persone incontrano nella vita, cosa fanno i falsi leader? Quando le persone affrontano un qualsiasi tipo di stato che rientra in una di queste otto categorie di difficoltà, i falsi leader sono forse in grado di identificarlo e di utilizzare le parole di Dio e le proprie esperienze e conoscenze per risolvere i problemi di queste persone? Purtroppo, quando le persone incontrano delle difficoltà, i falsi leader investono solo sforzi superficiali, limitandosi a offrire osservazioni vuote, generiche e irrilevanti, che non hanno nulla a che fare con l’indole e le reali difficoltà delle persone, per affrontare i loro problemi. Ad esempio, i falsi leader spesso dicono: “Semplicemente non ami la verità!” Questo è il modo in cui cercano di risolvere le reali difficoltà delle persone e di classificare la loro essenza. Non sono capaci di aiutarle a trovare risposte nelle parole di Dio neanche per un problema o uno stato minori, né sanno risolverli condividendo sulla verità. Al contrario, fanno osservazioni dottrinali e non pertinenti, oppure approfittano del problema e sollevano un polverone per un nonnulla al fine di dichiarare le persone completamente irrecuperabili senza dare loro l’opportunità di pentirsi. In realtà, se qualcuno ha la capacità di capire le parole di Dio e possiede comprensione spirituale, sarà in grado di trovare nelle parole di Dio l’esposizione di questi otto aspetti degli stati, non è difficile. Tuttavia, poiché i falsi leader sono privi di comprensione spirituale, hanno scarsa levatura e non possiedono abilità di comprensione, unitamente al fatto che alcuni di loro sono semplicemente entusiasti, desiderosi di agire, ipocriti e si atteggiano a persone spirituali, non sono affatto in grado di risolvere i problemi degli altri. Quando si tratta delle varie questioni che le persone affrontano, i falsi leader le consigliano dicendo: “L’opera di Dio è progredita fino a questo punto; perché tu ancora provi invidia e discuti con gli altri? Hai tempo per questo? A che serve litigare per questa cosa? Non riesci a farcela senza litigare?” “L’opera di Dio è arrivata fino a questo punto, ma tu sei ancora così sentimentale e non riesci a lasciar correre. Prima o poi questi sentimenti ti porteranno alla morte!” “L’opera di Dio è arrivata fino a questo punto: allora perché tu sei ancora così preoccupato del cibo e dei vestiti? Non puoi fare a meno di indossare un certo vestito? Non puoi farcela senza comprare un paio di scarpe di cuoio? Dovresti pensare di più alle parole di Dio e al tuo dovere!” “Quando ti capita qualcosa, prega di più Dio. Indipendentemente da ciò che ti accade, la lezione è una sola: impara a sottometterti a Dio e comprendi la Sua sovranità e le Sue disposizioni”. Questi consigli possono risolvere i problemi reali? Assolutamente no. Oppure i falsi leader dicono: “Le persone sono state profondamente corrotte da Satana. Con il tuo essere sentimentale, non ti stai forse ribellando a Dio? Non conoscendo te stesso, non ti stai forse ribellando a Dio?” Indipendentemente dal problema in questione, i falsi leader non sanno condividere sulla verità per analizzare l’essenza o lo stato di una persona, non sono in grado di capire a fondo come nascono gli stati delle persone e poi, in base ai loro stati, di condividere sulla verità per risolvere i loro problemi, offrendo assistenza e provvista adeguate. Invece, dicono sempre le stesse cose: “Ama Dio! Lavora sodo nell’assolvimento dei tuoi doveri, devi essere leale a Dio, e prega di più quando affronti dei problemi!” “Tutto rientra nell’ambito della sovranità e delle disposizioni di Dio. Tutto è nelle mani di Dio!” “Se non cerchi la verità, non va bene. Devi leggere di più le parole di Dio. Le parole di Dio chiariscono tutto, è solo che le persone non amano la verità!” “Le catastrofi sono imminenti, l’esito di tutte le cose è prossimo e l’opera di Dio sta per concludersi, ma tu non nutri alcuna ansia. Quanti giorni restano all’uomo? Il Regno di Dio è giunto!” I falsi leader si limitano a pronunciare questi detti generici, senza mai analizzare ed esaminare in modo specifico i vari problemi né offrire una vera provvista o una vera assistenza alle persone. O trovano alle persone un paio di passi delle parole di Dio da leggere, oppure si occupano di loro offrendo consigli irrilevanti. Che cosa succede alla fine? Danneggiati dai falsi leader, costoro non solo non conoscono la propria indole corrotta, ma non sanno nemmeno com’è il proprio carattere, che tipo di persona sono e quale natura essenza possiedono; non hanno chiaro che levatura possiedano, se abbiano o meno abilità di comprensione o quale cammino stiano percorrendo. Si aggrappano ancora alle cose mondane e di tendenza che in cuor loro amano e apprezzano, e nessuno li aiuta a capire, analizzare ed esaminare queste cose. Tali sono le conseguenze del lavoro dei falsi leader. Quando sorgono dei problemi, o essi si scagliano contro le persone, condannandole arbitrariamente e accusandole ingiustamente, oppure danno loro consigli e insegnamenti generici, o ancora usano le parole di Dio per fare paragoni forzati e imprecisi. Coloro che li ascoltano pensano: “Mi sembra di capire, ma anche di non capire: è come se avessi afferrato ciò che ha detto, ma forse non è così. Perché? Tutto ciò che il leader dice è corretto, ma perché non riesco a liberarmi di questo problema che ho nel cuore? Perché non riesco a trovare una soluzione a questa difficoltà? Perché continuo a pensare in questo modo e a voler fare queste cose? Perché non riesco a capire dove risiedano l’essenza e la radice della questione? Il leader dice che non amo la verità, e io ammetto che è così, ma perché non riesco a uscire da questo stato?” Questi leader hanno sortito un qualche effetto? Anche se hanno parlato e lavorato, tutto è un gran pasticcio e non ha avuto l’effetto che avrebbe dovuto avere. Essi non hanno messo le persone in condizione di capire le intenzioni di Dio, di valutare sé stesse sul metro delle parole di Dio, di comprendere con precisione il proprio stato o di risolvere le proprie difficoltà. Le persone incorreggibili e prive di vergogna che non accettano affatto la verità, quando sentono questi leader richiamarle con serietà e pazienza, provano estremo fastidio. Allo stesso tempo, ripetono a pappagallo le parole pronunciate dai leader: dopo che questi hanno terminato la prima parte, queste persone sono capaci di proseguire con la successiva, e si spazientiscono rapidamente, dicendo: “Smettila di parlare. Ho già capito tutto quello che stai dicendo. Se vai avanti, mi verranno la nausea e il vomito!” I leader continuano dicendo: “Semplicemente non ami la verità. Se la amassi, capiresti tutto quello che sto dicendo”. E costoro replicano: “A prescindere dal fatto che io ami o meno la verità, hai ripetuto queste parole così tante volte che non contengono più nulla di nuovo e sono stanco di sentirle!” I falsi leader lavorano in questo modo, attenendosi rigidamente alle regole e fissandosi su determinate frasi, senza sapere minimamente risolvere le difficoltà reali delle persone. Se qualcuno ha delle nozioni su Dio, i falsi leader dicono che costui non conosce sé stesso. Se qualcuno ha una scarsa umanità, non è in grado di andare d’accordo con gli altri e non ha normali relazioni interpersonali, i falsi leader dicono che sia lui che l’altra persona coinvolta sono in difetto, fanno la morale a entrambi e danno la colpa a entrambi, dicendo: “Va bene, ora siete pari. Dobbiamo essere equi e ragionevoli nelle nostre azioni, trattando tutti allo stesso modo senza pregiudizi. Chi parla con ragionevolezza ama la verità, mentre chi parla senza ragionevolezza in futuro dovrebbe tenere la bocca chiusa, parlare di meno e fare di più. Chiunque dica qualcosa di corretto andrebbe ascoltato di più”. Questo è risolvere il problema? È lavorare? Non è forse come calmare un bambino e prendersi gioco delle persone? I falsi leader possono dare l’idea di essere impegnati, ma non sono capaci di risolvere i problemi di nessuno. Quanto è efficace il loro lavoro? È inutile e assurdo! Queste sono azioni da non credenti.

Nel corso della loro esperienza di fede in Dio, le persone incontrano spesso delle difficoltà e i falsi leader non riescono a risolverne nessuna. I falsi leader non riescono nemmeno a risolvere alcune difficoltà evidenti che potrebbero essere eliminate con poche parole, e sollevano persino un gran polverone al riguardo, trasformando ogni piccola questione in un grande problema. Alcune persone non sono malevole, è solo che in termini di umanità mancano un po’ di buone maniere, non capiscono il galateo di base e sono un po’ spregevoli. I falsi leader prendono questi piccoli problemi e ne sollevano un gran polverone, portando i fratelli e le sorelle a discuterne, a criticarli e a condannarli, il tutto con l’obiettivo di lasciare un’impressione duratura su queste persone, in modo che non osino più continuare a comportarsi in quel modo. Questo è necessario? È un modo per risolvere i problemi? È usare la verità per risolvere i problemi? (No.) Fintanto che non ci sono gravi problemi nell’umanità di un individuo, ed egli non è malevolo e sa spendersi sinceramente, allora, nelle circostanze in cui egli lo accetta, è sufficiente continuare a lavorare su di lui, offrendogli richiami, assistenza, condivisioni e sostegno. Se le persone si comportano costantemente in questo modo, allora hanno un problema di carattere o un’indole maligna, e in tal caso sono necessarie potature e disciplina severe. Se rifiutano di accettarlo, o si dovrebbe sospendere il loro dovere oppure andrebbero allontanate. I falsi leader non riescono a capirlo a fondo e neppure agiscono in questo modo; quando incontrano tali persone malevole, le trattano come fratelli e sorelle, offrendo loro aiuto e sostegno. Questo è lavorare? È usare la verità per risolvere i problemi? (No.) Il lavoro dei falsi leader è assurdo, infantile e ridicolo, e non è per nulla in linea con le intenzioni di Dio. In tutto ciò che fanno, puoi vedere che sono dei profani, che sono privi di comprensione spirituale e che agiscono in modo sconsiderato senza principi. Analogamente, non riescono a capire a fondo né a cogliere con precisione le varie difficoltà che le persone incontrano nel loro ingresso nella vita. Di conseguenza, i loro tentativi di risoluzione appaiono incredibilmente maldestri, sciocchi e simili a quelli di un profano. Anche coloro che accettano il loro aiuto provano disagio e oppressione. Col tempo, alcuni perdono persino la fede, dicendo: “Il leader ha condiviso con me così tante volte, allora perché non sono cambiato? Perché rimango recidivo? Non sarà che ho un’umanità particolarmente scarsa e non posso essere salvato?” Alcuni nutrono persino dei dubbi, dicendo: “C’è qualcosa che non va nel mio spirito? Ci sono degli spiriti maligni all’opera in me? Dio non mi salverà? Ciò non significa che sono senza speranza?” Queste sono le conseguenze del lavoro dei falsi leader. Nel loro lavoro, essi confondono una cosa con un’altra e agiscono in modo ridicolo, assurdo, sciocco e maldestro, il che porta in definitiva le varie difficoltà incontrate da alcune persone che perseguono sinceramente la verità a non essere risolte tempestivamente. Questo, a sua volta, suscita in queste persone debolezza e negatività, nonché alcune nozioni e incomprensioni su Dio e sulla Sua opera. Esse dicono: “Ho letto così tante parole di Dio, quindi perché il mio problema non si riesce a risolvere? Le parole di Dio possono davvero salvare e trasformare le persone?” In cuor loro emergono dei dubbi ed esse rimangono intrappolate nella confusione. Pertanto, quando i falsi leader lavorano, non producono molti risultati positivi, e danno invece origine a un gran numero di cose negative e avverse. Il loro lavoro non solo non è in grado di dissipare le nozioni, i dubbi e i giudizi su Dio delle persone, anzi, aumenta le loro incomprensioni e la loro diffidenza nei Suoi confronti. Anche dopo molti anni di fede, i problemi di queste persone rimangono irrisolti. Mentre esse vengono fuorviate e sviate dai falsi leader, le loro incomprensioni e la loro diffidenza nei confronti di Dio si fanno più profonde. Stando così le cose, possono forse ottenere l’ingresso nella vita?

La comprensione da parte dei falsi leader di cose positive come la verità e il cambiamento d’indole dell’uomo può influenzare i punti di vista e gli atteggiamenti di molte persone verso le cose positive. Una cosa è quando i falsi leader non svolgono alcun lavoro ma, non appena iniziano a lavorare, emergono deviazioni e conseguenze negative. In queste chiese si crea un’atmosfera inappropriata, ossia vengono pronunciati spesso dei detti errati e assurdi, e i membri di tali chiese non capiscono i termini spirituali che vengono spesso menzionati nelle parole di Dio o non sanno come applicarli, mentre i cosiddetti termini spirituali e i detti spesso pronunciati da questi falsi leader si diffondono ampiamente in queste chiese. L’impatto che queste cose hanno sulle persone non è piccolo: non solo non sono in grado di aiutare le persone ad acquisire una conoscenza più concreta e accurata delle parole di Dio e della verità, o di metterle in condizione di trovare nelle Sue parole un cammino di pratica accurato ma, al contrario, portano in realtà le persone ad avere una conoscenza più distorta, teorica e dottrinale della verità e, allo stesso tempo, le confondono di più in merito al cammino di pratica. Così facendo, i falsi leader interferiscono con la visuale delle persone e compromettono una pura comprensione della verità da parte loro. Che effetto sortiscono i falsi leader nel fare queste cose? Che ruolo svolgono? Mentre definirli come causa di disturbo e intralcio può essere in qualche modo eccessivo, non è affatto esagerato definirli buffoni che corrono di qua e di là. Quando avevo appena iniziato questa fase dell’opera, ho incontrato alcuni individui e, mentre li ascoltavo parlare, uno di loro si è informato sulla situazione di una persona, e qualcuno improvvisamente se ne è uscito dicendo: “È stata ridotta in cenere”. Quando ho chiesto: “Ridotta in cenere? Che cosa significa?”, quel tale ha risposto: “Ridotto in cenere significa che qualcuno è stato destituito e forse ha smesso di credere”. Io ho detto: “È un’espressione piuttosto crudele, non lascia alla persona alcun margine di manovra. Io ho forse mai detto una cosa del genere? Come mai non sapevo di quest’espressione? Io non ho mai definito nessuno in questo modo, né ho mai detto che se qualcuno smette di fare il suo dovere o si allontana da Dio viene ‘ridotto in cenere’. Come è nata quest’espressione?” In seguito, ho scoperto che quella frase era stata coniata da un anziano credente, un vecchio pedante. Era molto colto, credeva in Dio da lungo tempo e godeva di una certa anzianità. Quando ha pronunciato quella frase, quel gruppo di persone confuse non ha esercitato discernimento e l’ha appresa da lui, e poi è divenuta una frase popolare. Voi la ritenete una frase corretta? Ha un qualche fondamento? È accurata? (No.) Come dovremmo trattarla? Si dovrebbe permettere che permanga nella chiesa? (No.) Dovrebbe essere esposta e criticata, ed eliminata alla radice. In seguito, attraverso critiche e analisi, quelle persone confuse non hanno più osato continuare a pronunciarla, ma alcuni individui disinformati magari ancora la usano segretamente in privato. Queste persone potrebbero ritenerla una frase molto spirituale, coniata da un “personaggio famoso”, e credere che si debba continuare a usarla. I vostri leader si sono impegnati in pratiche simili? Hanno influenzato negativamente il vostro ingresso nella vita, il vostro cambiamento d’indole o il cammino che percorrete? (In passato, mentre diffondevamo il Vangelo, un falso leader una volta ha detto: “Dio ci conquista attraverso il giudizio e il castigo, perciò, quando diffondiamo il Vangelo alle persone religiose, dobbiamo parlare loro con un tono duro e far loro la predica; solo così possono essere conquistate”.) Questa affermazione potrebbe suonare ragionevole, ma è in linea con le verità principi? Dio ha forse istruito le persone a fare questo? La parola di Dio dice forse: “Quando diffondi ampiamente il Vangelo, devi innalzarti e governare le persone con una verga di ferro, usando il giudizio e il castigo per diffondere ampiamente il Vangelo”? (No.) Allora da dove proviene questa affermazione? Si tratta chiaramente di una teoria immaginata dalla mente di un falso leader sprovvisto di comprensione spirituale. All’apparenza, quest’affermazione potrebbe sembrare priva di problemi: “Tutti gli esseri umani devono subire il giudizio e il castigo di Dio. Se non possono riceverlo direttamente dalle parole di Dio, non possono allora riceverlo indirettamente? In ogni caso, questo è l’effetto che le parole di Dio sono volte a raggiungere: conquistare tutta l’umanità. Non sarebbe meglio che lo ricevessero al più presto? Prima che Dio agisca, adotteremo questa misura preventiva, in modo che le persone possano sviluppare una sorta di immunità. Così, quando Dio le giudicherà e le castigherà veramente, esse non Gli si ribelleranno, non Gli si opporranno e non Lo tradiranno. In questo modo si eviterà di ferire i sentimenti di Dio. Non è una cosa positiva?” In superficie, ogni frase sembra corretta e, dal punto di vista dottrinale, appare logica. Tuttavia, si tratta forse di una verità principio? Quali norme ha la casa di Dio per la diffusione del Vangelo? Richiede forse che le persone facciano questo? (No.) Pertanto, questa teoria non è valida e la persona che l’ha proposta è un falso leader.

I falsi leader spesso fingono di essere spirituali, e pronunciano fallacie speciose per fuorviare e sviare gli altri. Sebbene queste fallacie in superficie possano sembrare non problematiche, hanno un’influenza deleteria sull’ingresso nella vita delle persone, disturbandole, fuorviandole e ostacolandole nel percorrere il cammino del perseguimento della verità. A causa di queste parole pseudo-spirituali, alcuni sviluppano dubbi e opposizione verso le parole di Dio, producono nozioni e persino fraintendimenti su Dio e diffidenza verso di Lui, e in seguito si allontanano da Dio. Questo è l’impatto che i detti pseudo-spirituali dei falsi leader hanno sulle persone. Mentre i membri di una chiesa vengono fuorviati e influenzati da un falso leader, quella chiesa diventa una religione, proprio come il cristianesimo o il cattolicesimo, in cui le persone osservano semplicemente i detti e gli insegnamenti dell’uomo. Adorano tutte gli insegnamenti di Paolo, arrivando al punto di usare le sue parole al posto di quelle del Signore Gesù, anziché seguire la via di Dio. Di conseguenza, costoro diventano tutti dei farisei ipocriti e degli anticristi. Pertanto, sono maledetti e condannati da Dio. Proprio come Paolo, i falsi leader esaltano e testimoniano sé stessi, fuorviano e disturbano le persone. Le conducono fuori strada e a rituali religiosi, e il modo in cui queste persone credono in Dio diventa proprio lo stesso delle persone religiose, il che ritarda il loro ingresso sulla giusta via nella loro fede in Dio. I falsi leader fuorviano e disturbano costantemente le persone, e tali persone producono quindi una serie di detti e teorie pseudo-spirituali. Queste teorie, questi detti e queste pratiche sono diametralmente opposti alla verità e non hanno assolutamente nulla a che fare con essa. Eppure, mentre i falsi leader fuorviano e sviano le persone, esse considerano tali cose come positive, come la verità. Le persone credono erroneamente che tali cose siano la verità e pensano che fintanto che credono in queste cose in cuor loro e sanno dirle in modo eloquente, e che queste cose sono approvate da tutti, allora hanno acquisito la verità. Sviate da questi pensieri e punti di vista, le persone non solo non sono in grado di comprendere la verità, ma sono anche incapaci di mettere in pratica le parole di Dio o di farne esperienza, e tanto meno di accedere alla verità realtà. Al contrario, si allontanano sempre più dalle parole di Dio e ancora di più dall’accesso alla verità realtà. Sulla carta, non c’è niente di sbagliato nelle parole che i falsi leader pronunciano e negli slogan che gridano, sono tutti corretti. Perché, allora, essi non ottengono assolutamente nulla? Perché ciò che i falsi leader comprendono e capiscono è semplicemente troppo superficiale. Si tratta solo di dottrine, non attinenti alla verità realtà contenuta nelle parole di Dio, ai Suoi requisiti o alle Sue intenzioni. Il fatto è che tutte le dottrine che i falsi leader predicano sono molto lontane dalla verità realtà: per essere precisi, non hanno nulla a che fare con la verità né con le parole di Dio. Perciò, quando i falsi leader pronunciano spesso queste parole e dottrine, ciò a cosa è correlato? Perché sono sempre incapaci di accedere alla verità realtà? Ciò è direttamente correlato alla levatura dei falsi leader. È assolutamente certo che i falsi leader sono di scarsa levatura e non hanno l’abilità di comprendere la verità. Non importa da quanti anni essi credano in Dio: non comprenderanno la verità né avranno accesso alla vita, e si può anche dire che, a prescindere dal numero di anni da cui credono in Dio, non sarà facile per loro accedere alla verità realtà. Se un falso leader non viene destituito e gli viene permesso di mantenere la propria posizione, che genere di conseguenze ne deriveranno? La sua leadership porterà sempre più persone verso regole e rituali religiosi, verso parole e dottrine e verso vaghe nozioni e fantasie. A differenza degli anticristi, i falsi leader non conducono le persone davanti a loro stessi o davanti a Satana, ma se non sono in grado di guidare il popolo eletto di Dio alla verità realtà delle Sue parole, esso sarà forse in grado di raggiungere la salvezza di Dio? Sarà forse in grado di essere perfezionato da Dio? Assolutamente no. Se il popolo eletto di Dio non riesce ad accedere alla verità realtà, non vive forse ancora sotto il potere di Satana? I prescelti di Dio non sono forse ancora dei degenerati tenuti sotto il potere di Satana? Questo non significa forse che andranno in rovina nelle mani di un falso leader? Ecco perché le conseguenze del lavoro di un falso leader e di un anticristo sono fondamentalmente le stesse. Nessuno dei due può far sì che il popolo eletto di Dio comprenda la verità, entri nella realtà e raggiunga la salvezza. Entrambi danneggiano il popolo eletto di Dio e lo portano alla rovina. Le conseguenze sono esattamente le stesse.

Quali sono alcune delle eresie e delle falsità dei falsi leader? Riassumetele da voi in un secondo momento. Vi lascio questo compito per vedere se siete in grado di discernerle. I leader che ti circondano hanno mai pronunciato parole spirituali o in linea con i sentimenti umani che all’apparenza sembrano corrette e conformi alla verità, ma che non riescono a provvedere al tuo ingresso nella vita e a risolvere i tuoi problemi reali? Se non hai discernimento di queste parole e addirittura ti sono care e le prendi a cuore, permettendo che ti dominino e ti guidino sempre, e che influenzino sempre i tuoi pensieri e il tuo comportamento, le conseguenze non sono piuttosto gravi? (Sì.) Allora è essenziale che scaviate fino alla radice di tali questioni, per trovare quali sono le eresie e le fallacie che possono far degradare le persone fino al punto in cui la loro fede in Dio si trasforma in credenza religiosa, con il risultato che si oppongono a Dio ed Egli le rifiuta. Per esempio, supponiamo che qualcuno dica: “Non sforzarti di diventare un leader. Se dopo esserlo diventato vieni destituito o eliminato, non avrai nemmeno la possibilità di essere un comune credente”. Questo tipo di discorso è un’eresia e una fallacia dei falsi leader? (Sì.) Lo è? Le eresie e le fallacie dei falsi leader vanno distinte da quelle degli anticristi; non bisogna mescolarle insieme. Che cosa intende costui dicendo queste cose? Quali motivazioni si nascondono in queste parole? C’è qualcosa di losco in esse? È chiaro che contengono un tranello volto a fuorviare le persone; costui intende dire che gli altri dovrebbero evitare di sforzarsi di diventare leader, che farlo non porterà a nulla di buono. Lo scopo di quest’individuo nel dire ciò è far sì che le persone abbandonino l’idea di diventare leader, in modo che nessuno competa con lui per la reputazione e il prestigio, consentendogli di sentirsi per sempre tranquillo nel ruolo di leader. Allo stesso tempo, egli sta dicendo alle persone: “Questo è il modo in cui la casa di Dio tratta i leader e i lavoratori: ti promuove quando ha bisogno di te e quando non ha bisogno di te ti getta al gradino più basso, non lasciandoti nemmeno la possibilità di essere un comune credente”. Qual è la natura di queste parole? (Sono una bestemmia contro Dio.) Che tipo di persona pronuncia parole blasfeme contro Dio? (Un anticristo.) Queste parole racchiudono due intenzioni malvagie che possono portare a due conseguenze: una è quella di dire agli altri di non competere assolutamente per il prestigio, il che assicura che il proprio prestigio rimanga al sicuro; l’altra è quella di portarti a fraintendere Dio, a smettere di credere in Lui e a iniziare invece a credere in quest’individuo. Questo è il tipo più palese di anticristo. A quanto pare siete privi di abilità di comprensione; ho già parlato di esempi di questo tipo in precedenza. Non solo siete sbadati e avete poca memoria, ma siete anche privi di abilità di comprensione. Non riuscite nemmeno a discernere un anticristo così evidente. I falsi leader direbbero mai cose del genere? Fuorvierebbero le persone e si opporrebbero a Dio consapevolmente e apertamente? (No.) Sebbene le cose che i falsi leader dicono e fanno possano apparire in superficie prive di problemi, il loro lavoro manca di principi e non è in grado di ottenere risultati. I falsi leader non sono capaci di risolvere i problemi delle persone, di portarle sulla retta via della fede in Dio o di guidarle davanti a Dio. Tutto ciò che dicono è corretto, non si risparmiano affatto sul lavoro, hanno zelo e passione e in superficie sembrano avere fede, determinazione e disponibilità a sopportare le avversità e a pagare un prezzo. Per di più, sembrano possedere un’incredibile resistenza ed essere capaci di perseverare in ogni tipo di fatica e difficoltà. È solo che hanno levatura e abilità di comprensione scarse e sono privi di un’accurata comprensione della verità. Cosa fanno riguardo a questa mancanza di abilità di comprensione? Per risolvere il problema, ricorrono a regole e dottrine, oltre che alle teorie spirituali di cui parlano spesso. Dopo alcuni anni sotto la loro guida, tra le persone emergono dottrine, regole e pratiche esteriori di ogni genere. Le persone aderiscono a queste dottrine, regole e pratiche e credono di star praticando la verità ed entrando nella verità realtà, ma in effetti sono ancora molto lontane dalla verità realtà! Una volta che il cuore delle persone viene riempito, dominato e guidato da queste cose, trovare una soluzione diventa problematico. Ognuna di queste cose deve essere analizzata ed esaminata individualmente affinché le persone le comprendano. Poi, bisogna spiegare alle persone cosa sono la verità, le dottrine, gli slogan e le regole, e cosa sono la corretta comprensione della verità, i detti accurati e le verità principi. Tutte queste cose devono essere risolte individualmente; altrimenti, coloro che si comportano relativamente bene, che rispettano le regole e che perseguono la spiritualità saranno fuorviati e rovinati dai falsi leader. Questi individui potrebbero apparire devoti, capaci di sopportare le avversità e di pagare un prezzo, e in grado di pregare quando accade loro qualcosa. Tuttavia, proprio come le persone religiose, quando Dio torna, nessuno di loro Lo riconosce, nessuno di loro riconosce che Dio sta compiendo un’altra volta una nuova opera, e tutti loro Gli si oppongono. Perché? Perché i falsi leader e gli anticristi li hanno fuorviati, hanno danneggiato e rovinato molti sinceri credenti in Dio.

I falsi leader pronunciano solo parole e dottrine: ciò che fanno capire alle persone è solo dottrina e non la verità, e ciò che fanno vedere loro è solo falsa spiritualità. Quali sono le conseguenze del pronunciare parole e dottrine? Falsa spiritualità, falsa comprensione, falsa conoscenza, falsa pratica e falsa osservanza: tutte cose false. Come nasce questa “falsità”? È causata dal fatto che i falsi leader hanno una comprensione distorta, unilaterale e superficiale della verità e sono del tutto incapaci di comprendere l’essenza della verità. I falsi leader forniscono alle persone molte regole, parole e dottrine, oltre a slogan e teorie. Queste persone non comprendono affatto le vere intenzioni di Dio e, quando incontrano varie situazioni complesse, non sanno come gestirle e affrontarle, né come cogliere le intenzioni di Dio. Possono forse presentarsi davanti a Dio? Possono accettare Dio e smettere di opporsi a Lui? No. Pertanto, è fondamentale e necessario che riassumiate le eresie e le fallacie dei falsi leader e che ne acquisiate discernimento. Nel riassumerle, è essenziale differenziarle dalle fallacie usate dagli anticristi per fuorviare le persone. Per quanto riguarda la seconda responsabilità dei leader e dei lavoratori, conoscere lo stato di ogni genere di persone e risolvere le varie difficoltà relative all’accesso alla vita da loro incontrate nella vita reale, concluderemo qui la nostra condivisione analizzando le varie pratiche dei falsi leader e l’essenza dei problemi da loro manifestati.

Tema 3: Tenere condivisioni sulle verità principi da capire per svolgere adeguatamente ogni dovere (Parte prima)

I falsi leader sanno solo pronunciare parole e dottrine per ammonire le persone

Ora condivideremo sulla terza responsabilità dei leader e dei lavoratori: tenere condivisioni sulle verità principi da capire per svolgere adeguatamente ogni dovere. Si tratta di un lavoro importante e fondamentale per i leader e i lavoratori, e noi condivideremo sulle manifestazioni dei falsi leader e le analizzeremo in base a questa responsabilità. La capacità di un leader o di un lavoratore di condividere chiaramente sulle verità principi che le persone dovrebbero comprendere per svolgere bene i propri doveri è il miglior indicatore del fatto che essi possiedano o meno la verità realtà ed è la chiave per determinare se siano in grado di svolgere bene un lavoro concreto. Vediamo ora come i falsi leader gestiscono questo lavoro. Una caratteristica dei falsi leader è la loro incapacità di spiegare o chiarire a fondo qualsiasi questione che coinvolga le verità principi. Se qualcuno ricerca presso di loro, sono solo in grado di dirgli alcune parole vuote e dottrine. Di fronte a problemi che hanno bisogno di essere risolti, spesso rispondono con un’affermazione del tipo: “Siete tutti esperti nel fare questo dovere. Se avete problemi, dovreste risolverli da voi. Non chiedete a me; non sono un esperto e non capisco. Affrontate la cosa da soli”. Alcuni potrebbero ribattere: “Te lo stiamo chiedendo perché non riusciamo a risolvere il problema; non te lo chiederemmo se ne fossimo capaci. Non comprendiamo questo problema che coinvolge le verità principi”. I falsi leader rispondono: “Non ti ho già detto i principi? Fai bene i tuoi doveri e non creare intralci o disturbi. Cosa stai chiedendo ancora? Gestiscila come meglio credi! Le parole di Dio sono già state pronunciate: dai priorità agli interessi della casa di Dio”. Quelle persone vengono lasciate completamente confuse, e pensano: “Questa non è una soluzione al problema!” Questo è il modo in cui i falsi leader trattano il lavoro; semplicemente lo ispezionano, se la sbrigano e non affrontano mai i problemi. Indipendentemente dai problemi che le persone sollevano, i falsi leader dicono loro di ricercare la verità da sole. Spesso chiedono loro: “Hai qualche problema? Com’è il tuo ingresso nella vita? Stai facendo i tuoi doveri in modo superficiale?” Quelle persone rispondono: “Di tanto in tanto, mi trovo in uno stato superficiale, e attraverso la preghiera lo elimino e cambio direzione, ma non comprendo ancora le verità principi per fare il mio dovere”. I falsi leader ribattono: “Non ho condiviso con te sui principi specifici nell’ultimo incontro? Ti ho anche fornito diversi passi delle parole di Dio. Non dovresti aver compreso, ormai?” In realtà, esse comprendono tutta la dottrina, ma non sono ancora in grado di risolvere i loro problemi. I falsi leader continuano a declamare parole altisonanti: “Perché non riesci a risolverlo? Semplicemente non hai letto abbastanza a fondo le parole di Dio. Se preghi di più e leggi di più le parole di Dio, allora tutti i tuoi problemi saranno risolti. Dovete imparare a discutere e trovare un modo insieme, allora i vostri problemi saranno finalmente risolti. Per quanto riguarda le questioni professionali, non chiedete a me; la mia responsabilità è quella di ispezionare il lavoro. Io ho completato il mio compito, e il resto riguarda questioni professionali, che io non capisco”. I falsi leader spesso usano ragioni e scuse come “Non capisco, non l’ho mai imparato, non sono un esperto” per liquidare le persone ed evitare le domande. Possono sembrare alquanto umili; tuttavia, questo espone un problema serio dei falsi leader: essi mancano totalmente di comprensione riguardo ai problemi che coinvolgono la conoscenza professionale in determinati compiti, si sentono impotenti e appaiono estremamente goffi e imbarazzati. Cosa fanno allora? Sanno solo riunire diversi passi delle parole di Dio su cui condividere con tutti durante gli incontri, parlando di alcune dottrine per spronare le persone. I leader dotati di una certa benevolenza potrebbero mostrare preoccupazione per gli altri e chiedere loro di tanto in tanto: “Di recente avete affrontato difficoltà nella vostra vita? Avete abbastanza vestiti? C’è qualcuno tra voi che si sta comportando male?” Se tutti dicono di non avere questi problemi, i falsi leader rispondono: “Allora non c’è problema. Continuate con il vostro lavoro; ho altre questioni di cui occuparmi”, e se ne vanno in tutta fretta, temendo che qualcuno possa sollevare domande e chiedere loro di affrontarle, mettendoli in una situazione imbarazzante. Questo è il modo in cui i falsi leader lavorano: non sono in grado di risolvere alcun problema reale. Come possono svolgere efficacemente il lavoro della chiesa? Di conseguenza, l’accumulo di problemi irrisolti alla fine ostacola il lavoro della chiesa. Questa è una caratteristica e una manifestazione evidente del modo in cui i falsi leader lavorano.

Nel loro lavoro, i falsi leader hanno entusiasmo solo verso la predicazione, e amano soprattutto pronunciare parole e dottrine e dire parole per spronare e confortare le persone, convinti di aver fatto un buon lavoro fintanto che riescono a far sì che le persone siano ferventi e operose nello svolgimento dei loro doveri. Inoltre, i falsi leader si preoccupano con passione dello stato della vita quotidiana di ognuno. Chiedono spesso alle persone se stiano incontrando difficoltà in questo senso, e se qualcuno ne ha davvero sono disposti ad aiutarlo a risolverle. Si occupano molto di queste faccende generali, a volte anche saltando i pasti e spesso rimanendo alzati fino a tardi e svegliandosi presto. Dati il loro impegno e il loro duro lavoro, perché i problemi nel lavoro della chiesa e le difficoltà incontrate dal popolo eletto di Dio nello svolgimento dei propri doveri rimangono irrisolti? Questo perché i falsi leader non sono mai in grado di spiegare chiaramente le verità principi relative all’assolvimento dei doveri. Le parole, le dottrine e le esortazioni che pronunciano sono del tutto inefficaci e non riescono affatto a risolvere i problemi reali. Per quanto essi dicano o per quanto siano operosi o esausti, il lavoro della chiesa non avanza mai. Esteriormente tutti sembrano svolgere i loro doveri, ma non ottengono molti risultati reali, perché i falsi leader non sono in grado di condividere sulle verità principi pertinenti allo svolgimento dei doveri né di usare la verità per risolvere i problemi reali; di conseguenza, non sono in grado di risolvere molti problemi che esistono nello svolgimento dei doveri. Per esempio, una volta la casa di Dio aveva bisogno di stampare dei libri delle parole di Dio e un leader doveva selezionare due persone a cui affidare il compito. Quali sono gli standard per la selezione delle persone? Dovrebbero possedere un’umanità relativamente buona ed essere affidabili e capaci di assumersi dei rischi. Dopo aver selezionato le due persone, il leader ha detto loro: “Oggi vi ho convocati per affidarvi un compito: la casa di Dio deve stampare un libro e ho bisogno che voi troviate una tipografia; dopo che tutte le copie sono state stampate, dovete distribuirle prontamente ai prescelti di Dio, in modo che possano nutrirsi delle parole di Dio senza ritardi. Siete determinati a portare a termine questo compito? Siete disposti ad assumervi questo fardello e questo rischio?” I due credevano che Dio li stesse innalzando e così hanno acconsentito. Allora il leader ha chiesto loro: “Siete determinati a portare a termine l’incarico ricevuto da Dio? Siete disposti a fare un giuramento?” I due hanno giurato, dicendo: “Se non riusciremo ad adempiere all’incarico ricevuto da Dio e in questo compito faremo un disastro, causando delle perdite al lavoro della casa di Dio, che allora il cielo possa colpirci con fulmini e tuoni. Amen!” Il leader ha detto: “Inoltre, dobbiamo condividere sulla verità. Nel fare questo lavoro ora state forse conducendo degli affari? Vi si sta chiedendo di lavorare come dipendenti?” I due hanno risposto: “No, questo è il nostro dovere”. Il leader ha detto: “Poiché è il vostro dovere, dovete ripagare l’amore di Dio. Non potete turbarLo o farLo preoccupare. Essere disposti ad assumervi dei rischi non è sufficiente; dovete fare il vostro dovere con lealtà. Quando incontrate dei problemi, dovreste pregare di più e consultarvi tra di voi. Non siate ostinati e non agite di vostra iniziativa. Perché vi ho messi in coppia? Perché così quando si presentano delle questioni potete discuterne, cosa che vi renderà più facile agire. Se non riuscite a trovare un accordo, pregate. Dovreste entrambi abbandonare le vostre opinioni, e agire solo quando avete raggiunto un consenso. Spero che riusciate portare a termine questo lavoro con successo!” Alla fine, il leader ha trovato un passo delle parole di Dio su come assolvere bene il proprio dovere, e tutti e tre lo hanno più volte letto pregando. In questo modo, la faccenda poteva considerarsi affidata a loro e la responsabilità del leader assolta. In che modo il leader ha svolto quel lavoro? Si sentiva alquanto soddisfatto, e così quelle due persone. Gli astanti hanno commentato: “Questo leader sa davvero come portare a termine un lavoro; parla in modo ben organizzato e fondato e fa le cose passo dopo passo. Per prima cosa ha assegnato il compito a quelle due persone, poi ha risolto i loro problemi concernenti pensieri e punti di vista, e infine ha pronunciato delle parole severe, facendo giurare e impegnare i due. Ha davvero svolto il lavoro in modo metodico e merita realmente il titolo di leader: ha esperienza e si assume un fardello”. Alla fine, il leader ha detto ai due: “Ricordate questo: stampare libri non è un compito facile, non è qualcosa di cui può occuparsi una persona comune. Questo lavoro non vi è stato affidato da me o dalla casa di Dio; è un incarico da parte di Dio. Non dovete deluderLo. Fintanto che porterete bene a termine questo lavoro, la vostra vita progredirà e possiederete la realtà”. A livello teorico non c’erano problemi di principio in queste parole; le si poteva considerare più o meno corrette. Analizziamo dunque la questione e vediamo in cosa si manifestava il “falso” in quel falso leader. Egli ha forse fornito istruzioni su varie questioni dettagliate, come gli aspetti professionali e tecnici relativi al compito? Ha condiviso specificamente su qualche verità principio o qualche standard richiesto? (No.) Si è limitato a proferire parole vuote e prive di significato, parole che la maggior parte della gente dice spesso, parole che non hanno alcun peso. Poiché il leader parlava e dava istruzioni personalmente, gli altri hanno percepito quelle parole come dotate di un peso maggiore del normale, ma in realtà si trattava di discorsi irrilevanti che non avevano alcun effetto sulla risoluzione di nessun problema reale correlato alla stampa dei libri. Quindi, quali sono alcuni problemi specifici correlati alla stampa dei libri? Dovremmo discuterne e vedere se il lavoro svolto da quel leader è stato quello di un falso leader.

Per prima cosa, la stampa dei libri coinvolge la composizione tipografica, poi la correzione del testo, la formattazione dell’indice e del testo principale, nonché la grammatura, il colore e la qualità della carta. C’è poi il materiale della copertina, se debba essere morbida o rigida, e il suo design, il colore, il motivo e il carattere. Infine c’è la rilegatura, se usare un adesivo o una cucitura. Queste sono tutte questioni che rientrano nell’ambito della stampa di un libro. Il leader ne ha menzionata anche una sola? (No.) Un’altra questione è poi la ricerca di una tipografia: se le macchine per la stampa e la rilegatura sono o meno all’avanguardia, qual è la qualità della stampa e della rilegatura, e i prezzi; il leader non avrebbe dovuto fornire istruzioni per tutte queste cose, oltre che i principi e gli ambiti? Se egli avesse detto: “Non capisco queste cose; fate voi”, sarebbe stato un leader utile? Le parole irrilevanti che ha pronunciato possono forse sostituire le varie questioni dettagliate riguardanti la stampa di un libro? (No.) Eppure, quel falso leader credeva potessero. Pensava: “Ho già condiviso su così tante verità e ho detto loro tutti i principi. Dovrebbero capire queste cose!” Questo “dovrebbero” è la logica e il metodo dei falsi leader per la risoluzione dei problemi. Alla fine, quando i libri sono stati stampati, poiché la carta era di qualità scadente e troppo sottile, su entrambi i lati si vedeva il testo in controluce, cosa che rendeva molto faticosa e difficile la lettura alle persone anziane e a chi aveva problemi di vista. C’era inoltre il problema della fase finale, il processo di rilegatura: il fatto che la rilegatura sia o meno all’altezza degli standard influisce sulla qualità complessiva e sulla durata di un libro. Poiché il leader non aveva fornito istruzioni, e coloro che svolgevano quel lavoro non avevano principi ed esperienza e si sono impegnati in mercanteggiamenti da irresponsabili, la tipografia ha fatto un lavoro scadente e ha usato materiali inferiori per pareggiare i conti, e alla fine, quando i libri sono stati distribuiti ai fratelli e alle sorelle, hanno iniziato a cadere a pezzi nel giro di due mesi. Le copertine e le pagine si staccavano e l’intero lavoro di stampa è risultato vano. Di chi era la responsabilità? Se qualcuno dovesse essere ritenuto responsabile, la responsabilità diretta sarebbe dei due incaricati della stampa dei libri, mentre la responsabilità indiretta ricadrebbe sul falso leader. Questi ha persino accampato una scusa, dicendo: “Non potete dare la colpa a me se questo lavoro è andato male; nemmeno io ne capisco! Non ho mai stampato libri, né possiedo una tipografia. Come faccio a sapere queste cose?” Questa scusa regge? In quanto leader, quel lavoro rientrava nell’ambito delle sue responsabilità. Indipendentemente dal fatto che si trattasse di un lavoro correlato a una professione, a un’abilità, a un tipo di conoscenza o alla verità, non era necessario che egli ne comprendesse ogni parte, ma si è forse minimamente sforzato di imparare ciò che non sapeva? Ha adempiuto alle sue responsabilità in modo serio e coscienzioso? Alcuni potrebbero dire: “Voglio adempiere alle mie responsabilità, ma nemmeno io ho comprensione della materia. Per quanto mi sforzi di imparare, non ci riesco!” Questo significa che, come leader, non sono all’altezza degli standard; sono dei veri e propri falsi leader. I fratelli e le sorelle erano in qualche modo risentiti a causa della scarsa qualità dei libri, e hanno detto: “Anche se questi libri non ci costano soldi, la qualità è troppo scarsa! In che modo questo leader ha fatto il suo lavoro? Come ha svolto questo incarico?” Quando il leader ha sentito ciò, ha risposto: “Potete forse dare la colpa a me per questo? Non sono il proprietario della tipografia e non ho io l’ultima parola. Inoltre, non è forse un risparmio di denaro per la casa di Dio? È sbagliato far risparmiare soldi alla casa di Dio?” Le parole del leader erano corrette, non erano sbagliate; egli non doveva assumersi la responsabilità legale. Tuttavia, c’era un problema: il denaro speso per la stampa dei libri è andato sprecato. I libri distribuiti ai fratelli e alle sorelle hanno iniziato a cadere a pezzi e a perdere pagine nel giro di due mesi. Chi avrebbe dovuto farsi carico delle conseguenze? Non era forse responsabilità del leader? La cosa è accaduta nell’ambito del suo lavoro, durante il periodo in cui prestava servizio come leader, quindi non avrebbe dovuto assumersi lui la responsabilità? La colpa è sua; non può negare la sua responsabilità! Alcuni potrebbero anche parlare in modo irragionevole e dire: “Non ho mai svolto questo lavoro prima d’ora. Non mi è permesso commettere errori in un lavoro che non ho mai fatto?” Anche solo sulla base di questa affermazione, non sono qualificati per il loro lavoro e andrebbero destituiti. Non sono tagliati per essere leader; sono dei veri e propri falsi leader. Pronunciare un sacco di belle parole ma non fare alcun lavoro concreto: questa è la manifestazione più evidente di un falso leader.

Alcuni falsi leader non sono in grado di svolgere in modo appropriato e concreto, con i piedi ben piantati a terra, alcun aspetto del lavoro reale. Sanno gestire solo alcuni affari generali e poi si credono leader all’altezza degli standard, straordinari, e spesso si vantano dicendo: “Nella chiesa devo preoccuparmi io di tutto e gestire ogni problema. La chiesa può forse fare a meno di me? Se non tenessi riunioni per voi, non diventereste come un mucchio di sabbia sparsa? Se non tenessi d’occhio e non aiutassi a mantenere il lavoro di produzione cinematografica, non ci sarebbero sempre persone a disturbarlo? Il lavoro di produzione cinematografica potrebbe forse procedere senza intoppi? Anche se sono un profano nel lavoro degli inni, se non venissi spesso a ispezionare il vostro lavoro, a mantenere le condizioni per voi e a organizzarvi degli incontri, riuscireste per caso a produrre quegli inni? Quanto tempo vi occorrerebbe per capire le cose?” Queste affermazioni potrebbero sembrare ragionevoli e corrette; tuttavia, se guardi bene, come procedono i vari aspetti del lavoro professionale supervisionati da questi falsi leader? Costoro sono in grado di condividere chiaramente sulle verità principi? (No.) Una volta, un gruppo di produzione cinematografica ha ricercato in merito alla questione dei colori dei costumi. Avevano fatto diverse riprese, e gli sfondi e le persone nelle riprese erano variegati, ma i colori dei costumi ricadevano fondamentalmente all’interno di un’unica gamma di colori: erano tutti grigi e gialli. Ho chiesto: “Cosa sta succedendo? Perché indossano quei colori?” Mi hanno risposto che quei colori erano stati scelti intenzionalmente, che li avevano pescati in un mercato con grande fatica e impegno. Ho detto: “Perché avete scelto quei colori? Il Supremo vi ha forse dato istruzioni in merito? Non vi ha forse ordinato di usare una varietà di colori e di fare in modo che fossero dignitosi e decorosi? Come si è prodotto questo risultato?” Infine, dopo essersi informati, alcuni hanno detto: “Gli altri colori non sembrano abbastanza dignitosi e decorosi, né simili a quelli indossati dai credenti in Dio o dai santi. Solo questa combinazione di colori assomiglia di più a quella che i credenti dovrebbero indossare. Quindi, tutti hanno condiviso l’opinione che indossare abiti di questo tipo di colore è il massimo della glorificazione di Dio e rappresenta al meglio l’immagine della casa di Dio”. Ho risposto: “Non ho mai detto a tutti voi di indossare abiti di questi colori. Ci sono moltissimi colori dignitosi e decorosi. Pensate a quanto è bello l’arcobaleno che Dio ha stabilito come segno della Sua alleanza con l’umanità. Ci sono il rosso, l’arancione, il giallo, il verde, l’azzurro, l’indaco e il violetto: vi è rappresentato ogni colore tranne quelli che indossate voi. Perché avete scelto quei colori?” Il loro leader ha svolto un lavoro concreto di verifica in merito a tali questioni? Oserei dire che non l’ha fatto assolutamente. Se il leader avesse posseduto una comprensione pura e avesse realmente capito la verità e le richieste di Dio, i membri del gruppo di produzione cinematografica non avrebbero scelto quei costumi né consultato il Supremo in merito. La questione dei costumi avrebbe potuto essere risolta a un livello inferiore, ma il falso leader era incapace di affrontarla. E così hanno chiesto spudoratamente al Supremo. Un individuo del genere non andrebbe forse potato? Quel falso leader non sapeva risolvere nemmeno il problema più semplice: che utilità ha costui? È semplicemente spazzatura! Gli è stato chiesto di glorificare e testimoniare Dio, e invece ha finito col disonorarLo. Non possiede forse grande comprensione? Non è forse in grado di esporre una grande quantità di conoscenze e dottrine? Allora perché tutte queste dottrine e conoscenze sono state inefficaci in quella situazione? Come ha potuto costui non riuscire a trovare soluzioni e a effettuare controlli in merito alla questione dei costumi? Ha forse sortito l’effetto che doveva in quanto leader? Ha adempiuto alle responsabilità che gli spettavano come leader? Questa è una manifestazione da falso leader. In qualsiasi compito specifico, i falsi leader sono privi di comprensione dei principi. Sono incapaci di fornire una correzione e una risoluzione tempestive a qualsiasi problema di comprensione distorta della verità e attraverso ciò di mettere le persone in condizione di trovare una direzione e un cammino. I falsi leader si limitano a proferire parole e dottrine e a declamare slogan; sono incapaci di svolgere un qualsiasi lavoro concreto.

I falsi leader non svolgono lavoro reale o non si occupano del lavoro che spetta loro

Alcuni falsi leader non sono capaci di svolgere un lavoro concreto; si occupano invece di alcune faccende generali insignificanti e pensano che questo sia svolgere del lavoro concreto, che rientri nell’ambito delle loro responsabilità. Inoltre, gestiscono queste faccende in modo alquanto serio e si impegnano davvero molto, occupandosene in modo davvero degno. Per esempio, nella chiesa c’era un individuo che in precedenza aveva lavorato come pasticcere. Un giorno ha deciso, per bontà di cuore, che doveva prepararMi dei dolci ed era pronto a farlo senza dirMelo. Ha chiesto ai suoi leader se fosse permesso, e loro gli hanno risposto: “Fai pure. Se sono buoni, li offriremo a Dio. Altrimenti, possiamo mangiarli noi”. Ha ottenuto l’autorizzazione dei leader, cosa che rendeva il lavoro legittimo e appropriato, e così si è subito procurato gli ingredienti e ha preparato un’infornata di dolci, dicendo: “Non so se saranno buoni, in grado di soddisfare Dio o di Suo gusto”. I leader hanno risposto: “Non c’è problema. Sacrificheremo un po’ del nostro tempo e della nostra salute e correremo un piccolo rischio per Dio. Li assaggeremo prima noi e li controlleremo per Lui. Se davvero non sono buoni e chiediamo a Dio di mangiarli, sarà infastidito e molto deluso da noi. Pertanto, in quanto leader, abbiamo la responsabilità e l’obbligo di effettuare controlli in merito. Questo è fare un lavoro concreto”. Successivamente, ogni capogruppo che aveva un po’ di “senso di responsabilità” ha assaggiato i dolci. Dopo averli assaggiati, hanno dato una valutazione, dicendo: “Il forno era troppo caldo, la temperatura troppo alta: rischiano di provocare un aumento del calore corporeo; inoltre sono un po’ amari. Non va bene! Dobbiamo avere un atteggiamento responsabile, preparare un’altra infornata e assaggiarli di nuovo!” Dopo aver assaggiato la seconda infornata, hanno detto: “Questi vanno più o meno bene. Hanno un sapore burroso, sanno di uovo e anche di sesamo. Sono davvero dolci degni di un pasticcere stellato! Siccome sono così tanti e Dio non può finirli tutti da solo, mettiamone 10 o 20 in un barattolo e offriamoGlieli come campione. Se Gli piacciono, possiamo continuare a prepararne in maggiori quantità”. Me ne hanno portato un barattolo e ne ho assaggiati due. Mi sono parsi passabili come snack, ma non adatti come pasto principale, così ho smesso di mangiarli. Alcune persone hanno pensato addirittura che fossero stati fatti a mano da un membro della casa di Dio, che fossero pieni di amore, lealtà e timore e che recassero in sé un grande significato anche se il sapore non era poi eccellente. In seguito ho rimandato indietro il barattolo. Non sono interessato a queste cose e non ne ho voglia. Inoltre, se Mi vanno dei dolci, posso comprarli al mercato in vari gusti e provenienti da diversi Paesi senza spendere molto. Poi ho detto loro: “Apprezzo il gesto, ma per favore non preparateMene altri. Non li mangerò, e se ne vorrò un po’ Me li comprerò da solo. Se dovesse esserci la necessità, allora preparateli semplicemente quando ve lo chiedo; se non vi dico di prepararne, non dovete più farlo”. Non era abbastanza facile da capire? Se fossero stati diligenti e obbedienti, avrebbero ricordato le Mie parole e si sarebbero astenuti dal prepararli di nuovo. Quando Dio parla, sì significa sì, no significa no e “non preparateli” significa “non preparateli”. Tuttavia, dopo un po’ di tempo, Me ne hanno mandati altri due barattoli. Ho detto loro: “Non vi avevo detto di non prepararli più?” Hanno risposto: “Questi sono diversi dall’altra volta”. Ho risposto: “Anche se sono diversi, sono comunque dolci. Non c’è bisogno di preparare alcun dolce. Non sto facendo complimenti: se ne vorrò un po’, ve lo farò sapere. Non riuscite a capire il linguaggio umano? Non preparatene più”. Queste parole sono comprensibili? (Sì.) Allora perché il tale che preparava quei dolci sembrava sempre dimenticarsene? Se i suoi leader fossero stati in grado di tenerlo sotto controllo, di non collaborare attivamente con lui né incoraggiarlo a preparare dolci, e di limitarlo prontamente, avrebbe ancora osato prepararli? Quanto meno non lo avrebbe fatto in modo così sfacciato e privo di scrupoli. Quindi, che effetto hanno sortito quei leader in quella situazione? Hanno monitorato attentamente ogni minimo dettaglio, hanno ficcato il naso in ogni cosa e si sono assunti l’incarico di fare controlli per conto Mio. Erano così “amorevoli” che non si può descrivere a parole. È questo il lavoro che erano tenuti a svolgere? I principi del lavoro della casa di Dio non istruivano a farlo, né Io ho affidato loro quel compito; è stata un’iniziativa delle persone, non l’ho richiesto Io. Allora perché quei leader hanno svolto quel compito in modo così proattivo? Questa è una manifestazione da falsi leader: non occuparsi del lavoro che spetta loro. C’erano così tanti compiti nella chiesa che dovevano seguire, ispezionare e sollecitare, e così tanti problemi reali che dovevano risolvere condividendo sulla verità, ma non hanno svolto nessuno di questi lavori. Invece erano abbastanza pigri da assaggiare dolci in cucina per Me. In ciò erano alquanto seri e si impegnavano molto. Non è questo che fanno i falsi leader? Non è già molto disgustoso? Non Mi sarei mai aspettato che, dopo un po’ di tempo, la questione sarebbe riemersa. Il tale che aveva fatto i dolci voleva ricominciare a prepararMeli. Ho detto espressamente a un leader: “Vai a risolvere la questione. Devi spiegarglielo chiaramente. Se lo farà di nuovo, ti riterrò responsabile!” Con così tanto lavoro da svolgere nella chiesa, qualsiasi compito avrebbe tenuto quel tale occupato per un bel po’. Perché era così pigro? Era nella chiesa per ingrassare o per dedicarsi a chiacchiere inutili? Questo non è il posto giusto per cose simili. In seguito, non ci sono state altre novità su questa faccenda. Una volta che ho dato istruzioni, il leader non ha fornito alcun rapporto. In ogni caso, nessuno Mi ha più mandato quei dolci, il che è stato un vero sollievo. A giudicare da questo episodio, possiamo dire che quei leader non si stavano occupando del lavoro che spettava loro? (Sì.) Questo problema non è nemmeno così grave; ce ne sono di più gravi.

Spesso faccio visita ad alcune chiese per dare un’occhiata, incontrare i leader, fornire istruzioni per alcuni lavori e risolvere alcuni problemi. A volte devo pranzare in queste chiese, il che solleva la questione di chi preparerà il pasto. I leader erano così responsabili che hanno scelto una persona che diceva di essere un cuoco. Ho detto: “Che sia un cuoco o meno non è importante; ciò che conta è che Io prediligo il cibo semplice. Mi piace gustare il sapore puro degli ingredienti. Il cibo non dovrebbe essere troppo salato, oleoso o carico. In inverno ho bisogno di mangiare qualcosa di caldo. Inoltre, il cibo deve essere ben cotto, non poco cotto, e facilmente digeribile”. Non ho comunicato questi principi in modo chiaro? Erano facili da raggiungere? Erano facili sia da ricordare che da attuare. Una casalinga che cucinasse da tre o cinque anni sarebbe in grado di comprendere e di raggiungere questi principi. Quindi non c’era bisogno di insistere per trovare un cuoco che preparasse il Mio pasto; sarebbe stato sufficiente qualcuno che sapesse cucinare in casa. Tuttavia, quei leader erano così “amorevoli” che hanno insistito per trovare uno “chef” che preparasse da mangiare quando ero loro ospite. Prima che il cuoco cucinasse ufficialmente per Me, i leader dovevano fare dei controlli. Come lo hanno fatto? Gli hanno fatto preparare dei ravioli, un piatto di noodles con salsa e del cibo saltato in padella. Tutti i leader e i capi dei vari gruppi li hanno assaggiati e hanno trovato ogni piatto molto buono. Infine, hanno incaricato il cuoco di cucinare per Me. Tralasciando i risultati del test di assaggio dei leader e la natura delle questioni in gioco, parliamo innanzitutto del cibo preparato da quel cuoco. La prima volta che sono andato, ha saltato del cibo in padella e tutti sono rimasti soddisfatti. La seconda volta ha preparato dei ravioli. Dopo aver mangiato il primo, ho percepito che qualcosa non andava: era un po’ piccante. Anche altri intorno a Me hanno detto che i ravioli erano un po’ piccanti e hanno sentito la lingua cominciare a gonfiarsi. Tuttavia, poiché i ravioli erano l’unico piatto principale, ho dovuto finirli anche se erano piccanti. Non c’era traccia di peperoncino nel ripieno, quindi semplicemente non avevo idea del perché fossero piccanti e ho finito di mangiarli. Come conseguenza, quella sera Mi è insorta una reazione allergica diffusa. Ho iniziato a sentire un prurito costante in molti punti del corpo e non riuscivo a smettere di grattarMi; Mi sono grattato fino a sanguinare prima di cominciare a sentirMi meglio. Ho avuto prurito per tre giorni dopodiché la sensazione si è gradualmente attenuata. Dopo quella reazione allergica, Mi sono reso conto che nei ravioli era stato sicuramente aggiunto del pepe, altrimenti non sarebbero stati così piccanti. Avevo detto loro di non includere ingredienti piccanti come il pepe perché non li tolleravo. Tuttavia ne hanno aggiunta una quantità considerevole per soddisfare i loro gusti, superando la dose normale; si percepiva la piccantezza mangiando quei ravioli. Il cuoco non sapeva nemmeno fare le giuste proporzioni in cucina, ha aggiunto tanto pepe da provocare una reazione allergica a una persona. In seguito gli ho detto: “Non aggiungere mai più quegli ingredienti piccanti. Non li tollero. Se hai davvero un po’ di umanità, non farlo più. Se cucini per te stesso, non interferirò su ciò che mangi. Se invece cucini per Me, non aggiungerne. Segui gli standard che Ti richiedo”. Era capace di fare ciò? I leader non avrebbero dovuto occuparsi di quel lavoro? Purtroppo, nessuno di loro vi ha prestato attenzione e non hanno fatto nulla di ciò che erano tenuti a fare. In un’altra occasione, in procinto di mettersi nuovamente a cucinare, il cuoco ha preso un po’ di pepe per aggiungerlo al piatto, e qualcuno che era lì lo ha visto e lo ha fermato. Sotto la rigida supervisione di quella persona, lui non ha avuto l’opportunità di aggiungerlo. I leader non erano in grado di risolvere un problema così piccolo: cosa sapevano fare, allora? Quando il cuoco stava cucinando, erano piuttosto proattivi nell’assaggiare. Diverse persone sono andate ad assaggiare. Si trattava di un normale pasto casalingo; cosa c’era da assaggiare? Costoro sono forse tutti esperti di cucina? Hanno capito tutto dopo essere diventati leader? Hanno compreso i principi della salute? La casa di Dio ha forse disposto che facessero ciò? Quando mai ho affidato loro il compito o l’incarico di assaggiare il cibo per conto Mio? Sono troppo privi di ragione, non hanno alcun pudore! Chiunque avesse un minimo di pudore non farebbe una cosa così sfacciata, così disgustosa, così priva di ragione. Ciò dimostra che questi individui non hanno alcun pudore: assaggiavano il cibo per Me! Non hanno seguito né rispettato nessuno dei principi che ho detto loro. Hanno chiesto al cuoco di cucinare quello che piaceva loro e che soddisfaceva il loro palato. Questo è forse cucinare per Me? Non è forse cucinare per loro stessi? È così che si comportavano da leader? Coglievano ogni occasione per trarre dei vantaggi e sfruttare le scappatoie, eppure cercavano anche di entrare nelle Mie grazie: se volevano farlo, allora non avrebbero dovuto danneggiarMi! Non è forse una mancanza di virtù? Non è forse nutrire intenzioni scorrette? Costoro sono spudorati e nutrono intenzioni scorrette, eppure ritengono di essere stati molto leali! Anche una sola di quelle cose che hanno fatto era forse ciò che dovrebbero veramente fare i leader? (No.) Nulla di ciò che hanno fatto era conforme agli standard. Non sapevano nemmeno quale cibo fosse sano e quale no, eppure pensavano di poter venire qui e svolgere il ruolo di esperti di salute e di alimentazione per Me! Chi ha stabilito che debbano fare dei controlli quando si tratta di cucinare per Me? La chiesa stabilisce forse questo? La casa di Dio ha dato tale disposizione? Si manifestavano così tante falle in vari aspetti del lavoro della chiesa, così tante persone avevano fraintendimenti su Dio e non comprendevano affatto la verità, eppure quei leader non hanno affrontato queste cose. Invece, si sono impegnati in un ambito così ristretto come la cucina, adempiendo alla loro “responsabilità”. Questi sono veri e propri falsi leader, sono degli ipocriti! Costoro erano proprio davanti a Me a controllare le cose: cosa hanno capito? Mi hanno forse consultato? Stavano dando voce alle Mie idee o alle loro? Se avessero dato voce alle Mie idee e Io avessi chiesto loro di trasmetterle, allora quello che stavano facendo sarebbe stato corretto. Sarebbe stata una loro responsabilità. Se invece stavano esprimendo le loro idee e non le Mie, e insistevano a costringere gli altri ad ascoltarle e accettarle, qual è la natura di ciò? Pensate che ne fossi disgustato? Io ero proprio lì, e loro non hanno pronunciato una sola parola per chiederMi cosa mangio o quali sono le Mie esigenze; hanno semplicemente preso decisioni senza la Mia approvazione e dato arbitrariamente ordini alle Mie spalle. Stavano forse cercando di rappresentare Me? Questi sono falsi leader che si scatenano nel fare cose cattive, si fingono spirituali, fingono di avere considerazione per il fardello di Dio e di capire la verità e fanno solo cose ipocrite. Non è abbastanza eccessivo? Non è già alquanto disgustoso e ripugnante? (Sì.) Avete acquisito qualche conoscenza? Avete imparato qualche lezione da ciò? Ognuna di queste questioni è più disgustosa dell’altra, e ce n’è un’altra ancora più disgustosa.

Quest’inverno, una persona di buon cuore mi ha comprato un “bellissimo” piumino d’oca. La bellezza non era nel colore o nello stile del piumino, ma nel prezzo elevato e nella qualità di alto livello; era un oggetto di valore. C’è un detto tra i non credenti: “Una piuma d’oca inviata da mille miglia di distanza: il dono può essere piccolo, ma il sentimento è profondo”. Quel piumino non solo racchiudeva un sentimento, ma era di fatto molto costoso. Prima di vederlo, avevo già saputo che era bello e rosso, con un bel design e di solida fattura. Me ne avevano parlato, quindi certamente alcune persone avevano già visto l’articolo in questione; vale a dire, un bel po’ di persone lo avevano già visto, valutato approssimativamente ed esaminato da vicino, dicendo cose come: “Conosco questa marca”, “Il colore è bello, davvero bellissimo!” “Dopo che l’hai guardato, fallo vedere anche a me”, e così la notizia si è diffusa. Non so quanto tempo ci sia voluto perché la notizia arrivasse alle Mie orecchie e Io ne venissi un minimo a conoscenza. Riuscite a vedere il problema qui? Io non avevo visto il piumino, mentre molte persone lo avevano già visto, se lo erano passato e lo avevano mostrato. Non è un problema? Le persone possono forse guardare, toccare e mostrare con leggerezza ciò che appartiene a Me? (No.) C’è qualcuno le cui cose si possano toccare e guardare con leggerezza? (Nessuno vorrebbe che ciò accadesse, e nessuno dovrebbe farlo.) Allora per le Mie cose non dovrebbe essere ancor più proibito? Alcuni dicono: “Perché dovrebbe essere proibito? Tu sei un personaggio pubblico. La vita privata delle celebrità e delle star non viene sempre esposta? Dove praticano sport, dove si sottopongono a trattamenti di bellezza, chi frequentano, che marche indossano: non vengono forse rese note tutte queste cose? Perché le Tue non dovrebbero essere esposte?” Io sono forse una celebrità? Non sono una celebrità, e quelle persone non sono Miei fan. Chi sono? Sono persone comuni, esseri creati ed esseri umani corrotti. Chi sono Io? (Dio.) Non sono un personaggio pubblico; non sono obbligato a far vedere tutto alle persone, a riferire loro tutto o a informarle su tutto. Allora, perché quegli individui stavano toccando qualcosa che apparteneva a Me? Non è disgustoso farlo? Ho forse incaricato delle persone di guardare e controllare quell’oggetto che Mi apparteneva? No. Eppure alcuni hanno osato prenderlo e guardarlo con leggerezza in modo così sfacciato, e persino di passarselo. Chi ha dato loro il diritto di passarselo? Era forse un loro obbligo? Se non credessero in Dio, nemmeno ci conosceremmo. È perché credono in Dio che so chi sono costoro, ma non conosco la loro famiglia, la loro vita quotidiana o la loro situazione finanziaria, né Mi interessa saperne. Siamo forse intimi? Non sono un loro amico intimo, compagno o sodale. Non abbiamo familiarità e non siamo arrivati al punto in cui tutto ciò che è Mio deve essere a disposizione perché loro possano guardarlo. Loro Mi lascerebbero forse curiosare tra tutti i loro oggetti e li esporrebbero per farli vedere e toccare a tutti? Persino quando si porta a casa qualcosa dal mercato bisogna lavarlo più volte per disinfettarlo! Le cose toccate con leggerezza da altre persone non sono forse disgustose? Costoro non si sono forse posti con eccessiva intimità? Chi li ha incaricati di ispezionare il Mio piumino? Potevo fidarMi di loro? Si sono lavati le mani prima di toccare incautamente il Mio piumino? Non Mi disgustano? Hanno le idee chiare in merito a questo? Perché sono così spudorati? Sono talmente privi di ragione! Credono in Dio da diversi anni e hanno ascoltato così tanti sermoni; come mai non possiedono nemmeno un minimo di ragionevolezza? Spacchettare con disinvoltura le offerte che appartengono a Dio, toccare con leggerezza i Suoi abiti, le cose che Gli appartengono: che genere di problema è questo? Quando vedo che la confezione di questi oggetti è stata aperta e gettata, come posso non provare rabbia? Sono disgustato da queste cose e detesto queste persone. Non voglio più vederle e non voglio più frequentare questi individui che sono peggio dei cani e dei maiali! Ricorda: ogni persona ha la sua dignità, e ancor più ne ho Io. Lascia stare le cose che Mi appartengono, altrimenti ti detesterò e aborrirò!

In apparenza, i falsi leader possono non commettere grandi malvagità né essere dei veri e propri cattivi. Tuttavia, la cosa più detestabile in loro è che vedono che c’è del lavoro concreto da svolgere ma non lo fanno, sanno benissimo di non essere capaci di risolvere i problemi ma non ricercano la verità, vedono persone malevole causare disturbi ma non si occupano di loro, e invece gestiscono solo faccende esterne generali. Tengono bene d’occhio e controllano attentamente questioni secondarie e banali ma non svolgono alcun lavoro correlato all’ingresso nella vita del popolo eletto di Dio, né si preoccupano di varie questioni che vanno contro le verità principi. Al contrario, si limitano a svolgere lavori che non hanno nulla a che fare con la verità. Sono dei veri e propri falsi leader. I falsi leader ignorano completamente le verità principi coinvolte nei vari aspetti del lavoro della chiesa. Se valutati secondo i principi e gli standard dei leader e dei lavoratori, i falsi leader sono sciocchi e idioti. Per quanto gravi siano i problemi che emergono nel lavoro della chiesa, essi non riescono a vederli o a risolverli neanche se si verificano proprio sotto il loro naso, e il Supremo deve venire a risolverli personalmente. Queste persone non sono forse dei falsi leader? (Sì.) Sono davvero dei falsi leader. Per esempio, nel lavoro di redazione testi della chiesa, quali libri vanno corretti e quali tradotti: questi sono compiti cruciali per la chiesa. Vi sono dei principi per come correggere e tradurre i libri? Questo lavoro ha assolutamente dei principi, si basa molto sui principi, e ha davvero bisogno di condivisione e guida specifiche; ma i falsi leader non sono capaci di fare questo lavoro. Quando vedono i fratelli e le sorelle impegnati nei loro doveri, dicono ipocritamente: “Il lavoro di redazione testi e quello di traduzione sono particolarmente importanti. Dovreste impegnarvi a fondo per svolgerli bene, e io risolverò qualsiasi problema abbiate”. Quando qualcuno solleva effettivamente un problema, questi falsi leader dicono: “Non capisco la questione. Sono un profano in termini di traduzione delle lingue straniere. Prega Dio e ricerca presso di Lui”. Quando qualcuno solleva un’altra questione, chiedendo: “Non riusciamo a trovare persone adatte a tradurre in certe lingue, cosa dovremmo fare al riguardo?”, i falsi leader rispondono: “Sono un profano in questa materia. Vedetevela voi”. Dire questo può forse risolvere il problema? Trovano una scusa e nascondono il fatto che non stanno facendo il loro lavoro, dicendo: “Sono un profano, non capisco questa professione”, e così si sottraggono al problema che spetterebbe loro risolvere. È così che lavorano i falsi leader. Quando qualcuno solleva una questione, i falsi leader dicono: “Pregate Dio e ricercate presso di Lui; io non capisco questa professione, mentre voi sì”. Questo potrebbe sembrare umile, perché stanno ammettendo la loro incapacità e la loro mancata comprensione della professione, ma in realtà non sono affatto in grado di svolgere il lavoro di leader. Naturalmente, un leader non deve necessariamente intendersi di ogni tipo di professione, ma dovrebbe condividere con chiarezza sulle verità principi necessarie a risolvere i problemi, indipendentemente dal tipo di professione a cui tali problemi si riferiscono. Fintanto che le persone comprendono le verità principi, i problemi possono essere risolti di conseguenza. I falsi leader dicono: “Sono un profano in questo; non mi intendo di questa professione”, usando ciò come motivo per evitare di condividere sulle verità principi per risolvere i problemi. Questo non è fare un lavoro reale. Se i falsi leader dicono costantemente “Sono un profano in questo; non mi intendo di questa professione”, usando ciò come motivo per evitare di risolvere i problemi, allora non sono adatti per il lavoro di leadership. La cosa migliore che dovrebbero fare è dimettersi e lasciare che qualcun altro prenda il loro posto. Ma i falsi leader possiedono questo tipo di ragionevolezza? Saranno in grado di dimettersi? No. Pensano addirittura: “Perché dicono che non sto facendo alcun lavoro? Tengo riunioni ogni giorno, e sono così occupato che non riesco nemmeno a fare i pasti in orario, e sto dormendo di meno. Chi dice che i problemi non vengono risolti? Tengo riunioni e condivido con loro, e trovo passi delle parole di Dio per loro”. Supponiamo che tu chieda loro: “Qualcuno ha detto che non riesce a trovare traduttori adatti per alcune lingue. Come hai risolto questo problema specifico?” Loro risponderanno: “Ho detto loro che non capisco la professione e di discuterne e occuparsene da soli”. Allora tu chiedi loro: “Questo problema riguarda il modo in cui spendere le offerte e l’avanzamento del lavoro della chiesa. Non possono prendere decisioni da soli, hanno bisogno che tu decida e trovi le verità principi per risolvere la questione. Lo hai fatto?” Loro risponderanno: “Certo che l’ho fatto. Non ho ritardato alcun lavoro. Se non c’è nessuno che traduca in quella lingua, allora dovrebbero semplicemente tradurre in un’altra!” Vedi, i falsi leader non sanno fare un lavoro reale, eppure forniscono comunque un sacco di scuse. Sono davvero spudorati e disgustosi! La loro levatura è molto scarsa, non capiscono alcuna professione e non comprendono le verità principi implicate in ogni elemento di lavoro professionale: a che serve averli come leader? Sono semplicemente degli sciocchi e dei buoni a nulla! Dal momento che non sono capaci di svolgere alcun lavoro reale, perché prestano ancora servizio come leader della chiesa? Sono semplicemente privi di ragionevolezza. Poiché mancano di consapevolezza di sé, dovrebbero ascoltare il feedback del popolo eletto di Dio e valutare se soddisfano gli standard per essere leader. I falsi leader, invece, non considerano mai queste cose. Per quanto lavoro della chiesa sia stato ritardato e per quante perdite siano state inflitte all’ingresso nella vita del popolo eletto di Dio durante i molti anni in cui hanno prestato servizio come leader, a loro non importa. Questo è il brutto volto dei falsi leader veri e propri.

Pensate a come i leader e i lavoratori gestiscono il loro lavoro: corrisponde a quanto vi ho appena detto? Ce ne sono alcuni che non svolgono un lavoro concreto? E sei in grado di discernerli come falsi leader? Se li discerni come falsi leader, da oggi in poi non dovresti più trattarli come leader, ma come qualsiasi altra persona. Questo è il principio di pratica preciso. Qualcuno potrebbe chiedersi: “Ciò significa discriminarli, sminuirli o escluderli perché sono dei falsi leader?” No, non è così. Non sono in grado di svolgere un lavoro concreto e sanno solo pronunciare parole e dottrine e parole vuote per tergiversare e raggirarti. Questo ti dice un fatto: non sono i tuoi leader. Non devi chiedere loro istruzioni per alcun problema né alcuna difficoltà che incontri nel tuo lavoro. Se necessario, potete scavalcarli segnalando il problema al Supremo e consultando il Supremo su come gestirlo e risolverlo. Io vi ho insegnato l’intero cammino di pratica, ma il modo in cui agite dipende da voi. Non ho mai detto che tutti i leader sono prestabiliti da Dio, che devi dare loro ascolto e obbedire loro, e che devi ascoltarli anche se li discerni come falsi leader. Non ti ho mai detto questo. Quello su cui sto condividendo ora è come discernere i falsi leader. Quando discerni che qualcuno è un falso leader, puoi accettare ciò che dice e obbedirvi se è giusto e in linea con la verità. Tuttavia, se egli non è in grado di risolvere un problema, se tergiversa e ti raggira, influenzando l’avanzamento del lavoro, allora non sei obbligato ad accettare la sua leadership. Se riuscite ad afferrare da soli i principi, allora dovreste agire in base a essi. Se non riuscite ad afferrarli, se avete dubbi o non siete sicuri dei principi, allora dovreste cercare la verità e discutere tra di voi per gestire il problema. Se nemmeno dopo averne discusso riuscite a prendere una decisione, segnalate il problema al Supremo e consultatelo. Questi sono tutti modi validi per affrontare i problemi: non ci sono difficoltà che non possano essere risolte.

Per oggi concludiamo qui la nostra condivisione. Arrivederci!

16 gennaio 2021

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