46. L’ostinazione danneggia gli altri e te stesso
Sono stata eletta leader della chiesa nell’aprile del 2020, principalmente come responsabile del lavoro di irrigazione. Qualche mese fa, ho notato che alcuni nuovi credenti non stavano partecipando alle riunioni in maniera assidua, arrivando in ritardo e andandosene prima della fine. Alcuni erano impegnati con la scuola o con il lavoro e dicevano che sarebbero venuti quando avrebbero avuto tempo. Altri non venivano perché erano stati fuorviati dalle dicerie e dalle falsità del PCC e del mondo religioso. Abbiamo provato a parlare con loro, ma alcuni non rispondevano al telefono; era come se fossero scomparsi. Io ho pensato che siccome avevamo provato a contattarli, se non volevano partecipare alle riunioni, non sarebbe stata una nostra responsabilità e semplicemente avremmo dovuto lasciarli andare. Inoltre, Dio vuole i migliori, non solamente un maggior numero di persone. Egli salva coloro che hanno una vera fede e amano la verità. Se non hanno una vera fede, nessuno sforzo da parte nostra potrebbe essere d’aiuto. Pertanto, non ho pregato, ricercato, o discusso di queste cose con la mia leader, e semplicemente ho deciso di rinunciare a quei nuovi arrivati. Durante questo periodo, ho contattato alcuni di loro, ma essi non intendevano partecipare alle riunioni, così mi sono sentita ancora più sicura del fatto che il mio giudizio fosse corretto. Successivamente, una sorella con cui lavoravo ha notato che per due mesi di fila avevo abbandonato molti nuovi credenti e mi ha chiesto se ciò che stavo facendo fosse appropriato. Mi ha suggerito di condividere con la nostra leader e apprendere i principi. Io ho pensato: “In passato, abbiamo gestito questo genere di cose allo stesso modo. Abbiamo fatto ciò che potevamo per parlare con i nuovi arrivati, ma con alcuni di loro non siamo nemmeno riusciti a metterci in contatto, mentre altri addirittura non vogliono più essere dei credenti. Non c’è alcun bisogno che io ricerchi i principi”. Così ho rifiutato il suo suggerimento. In seguito, mi sono sentita un po’ a disagio, e mi sono chiesta se davvero stessi facendo la cosa giusta. Ma poi ho pensato che ciò che avevo fatto non poteva essere sbagliato perché noi avevamo offerto loro il nostro supporto, e non era colpa nostra se non erano venuti alle riunioni. L’aspetto fondamentale era che queste persone non erano dei veri credenti in Dio. Così non ho né pregato né ricercato, e ogni mese abbandonavo dei nuovi credenti.
In seguito, la mia leader ha scoperto che rinunciando ai nuovi arrivati non stavo seguendo i principi, e mi ha potato in maniera molto severa, dicendo che non conoscevo i principi e non li avevo ricercati, e che semplicemente avevo fatto ciò che volevo. Ha detto anche che giungere dinanzi a Dio era difficile per ognuno dei nuovi arrivati, e che gli altri fratelli e sorelle stavano facendo del loro meglio per supportarli, ma io li stavo mettendo da parte con noncuranza. Li stavo scartando senza dar loro alcun sostegno amorevole, e questo era davvero irresponsabile. Poi mi ha chiesto: “Perché i nuovi arrivati non stanno partecipando alle riunioni? Che tipo di nozioni o problemi stanno avendo? Hai condiviso per eliminarli? Stai pensando ad altri modi per aiutarli?” Questa raffica di domande mi ha lasciata senza parole, e come in un film nella mia mente è apparso un susseguirsi di scene in cui abbandonavo nuovi credenti. Solo allora mi sono finalmente resa conto di non aver agito responsabilmente nei confronti dei nuovi arrivati, e del fatto che non li avevo realmente aiutati e supportati con amore. Non ero riuscita a fare chiarezza su quali fossero le loro nozioni da eliminare, o sul perché non stavano venendo alle riunioni. Era da un po’ che non venivano alle riunioni, così ho pensato che avessero smesso di credere, e non mi sono preoccupata di loro. Mi sono resa conto di aver fallito nell’adempiere le mie responsabilità con i nuovi credenti, e di essere andata contro i principi nello scartarli in maniera arbitraria. Stavo veramente mancando di umanità! Così sono giunta dinanzi a Dio per pregare, chiedendoGli di illuminarmi affinché potessi comprendere la Sua intenzione, e affinché potessi riflettere su me stessa e conoscermi.
Poi, ho letto queste parole di Dio: “Bisogna essere attenti e prudenti e affidarsi all’amore nel trattare le persone che stanno indagando sulla vera via. Questo perché tutti coloro che indagano sulla vera via sono non credenti; anche i religiosi che indagano sulla vera via sono più o meno dei non credenti. Inoltre, sono tutti fragili: se una cosa non si conforma alle loro nozioni sono inclini a contraddirla e, se una frase non è conforme alla loro volontà, sono inclini a contestarla. Perciò, diffondere il Vangelo a loro richiede da parte nostra tolleranza e pazienza. Richiede da parte nostra un amore estremo e determinati metodi e approcci. Ciò che è fondamentale, però, è leggere loro le parole di Dio, trasmettere loro tutte le verità che Dio esprime per salvare l’uomo e far loro sentire la voce di Dio e le parole del Creatore. In questo modo otterranno dei benefici. Il principio più importante della diffusione del Vangelo è lasciare che coloro che hanno sete della manifestazione di Dio e che amano la verità leggano le Sue parole e sentano la Sua voce. Pertanto, comunica loro di meno le parole dell’uomo e leggi loro di più quelle di Dio. Dopo aver finito di leggere, condividi sulla verità affinché possano sentire la voce di Dio e comprendere qualcosa della verità: allora sarà probabile che tornino da Dio. Diffondere il Vangelo è la responsabilità e l’obbligo di tutti. Chiunque si veda assegnare questo obbligo non deve sottrarvisi né trovare scuse o giustificazioni per rifiutarlo” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Diffondere il Vangelo è il dovere a cui sono moralmente obbligati tutti i fedeli”). “Ci sono persone che hanno appena iniziato a credere in Dio e sono spesso negative e deboli. Questo accade perché non comprendono la verità, sono di levatura troppo bassa e mancano di qualsiasi comprensione delle verità che riguardano la fede in Dio. Di conseguenza, si ritengono di scarsa levatura, incapaci di tenere il passo, hanno tantissime difficoltà, e ciò nutre la negatività e fa in modo che arrivino a gettare la spugna: prendono la decisione di rinunciare, di smettere di perseguire la verità. Si eliminano da sole. Ecco quello che pensano: ‘In ogni caso, Dio non mi approverà per il fatto di credere in Lui. Non Gli piaccio nemmeno. E io non ho molto tempo per andare agli incontri. La mia vita familiare è difficile e ho bisogno di guadagnare’, e così via. Tutte queste diventano le ragioni per cui queste persone non possono andare agli incontri. Se non scopri rapidamente che cosa sta succedendo, probabilmente le etichetterai come persone che non amano la verità, e non realmente credenti in Dio oppure le bollerai come bramose dei piaceri della carne che perseguono il mondo, incapaci di rinunciare alle cose mondane; e, per questa ragione, le abbandonerai. Questo è in linea con le verità principi? Queste ragioni rappresentano davvero la loro natura essenza? Di fatto, è a causa delle loro difficoltà e delle loro complicazioni che queste persone diventano negative; se tu sai risolvere questi problemi, non saranno così negative e riusciranno a seguire Dio. Quando sono deboli e negative, hanno bisogno del sostegno degli altri. Se le aiuti, saranno in grado di riprendersi. Se invece le trascuri, saranno inclini ad arrendersi a causa della negatività. Questo dipende dal fatto che coloro che svolgono il lavoro della chiesa possiedano o meno amore, dal fatto che si assumano questo fardello oppure no. Il fatto che alcuni non prendano spesso parte agli incontri non significa che non credano sinceramente in Dio, non equivale a una mancanza di amore per la verità, non significa che bramino i piaceri della carne o che non siano in grado di rinunciare alla famiglia e al lavoro, e tanto meno devono essere giudicati come eccessivamente emotivi o innamorati del denaro. È solo che, in tali questioni, le persone hanno levatura e aspirazioni differenti. Alcuni amano la verità e possono perseguirla; sono disposti a soffrire e a rinunciare a queste cose. Altri hanno poca fede e, quando si trovano di fronte a delle difficoltà reali, sono inermi e non riescono a superarle. Se nessuno li aiuta o sostiene, gettano la spugna e rinunciano a se stessi; in questi momenti, hanno bisogno del sostegno, della cura e dell’aiuto degli altri. A meno che non siano dei miscredenti, privi di amore per la verità e delle cattive persone, nel qual caso possono essere ignorati. Se si tratta di persone sinceramente credenti in Dio, e che non vanno spesso alle riunioni a causa di alcune oggettive difficoltà, allora non devono essere abbandonate ma amorevolmente aiutate e sostenute. Se si tratta poi di brave persone, hanno la capacità di comprendere e sono di buona levatura, allora meritano maggiore aiuto e sostegno” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Contemplando le parole di Dio, ho veramente provato vergogna per me stessa. Egli si è incarnato negli ultimi giorni ed è venuto a parlare e lavorare tra di noi per la nostra salvezza. Dio sopporta una grande umiliazione, e con immensa pazienza salva l’umanità nella misura più ampia possibile. Finché una persona è in grado di sentire la voce di Dio e di accettare la verità, Egli la salverà e non abbandonerà nessuno. Anche se gli uomini trasgrediscono, ogni volta Dio li perdona. Finché nel vostro cuore ci sarà un po’ di pentimento, Egli vi darà una possibilità. Da questo possiamo vedere come Dio sia colmo di misericordia e tolleranza verso gli esseri umani: il suo amore per noi è davvero così grande. I nuovi arrivati sono come dei neonati, ancora non comprendono la verità e mancano di fondamenta sulla vera via. Dio ci chiede di trattare questi nuovi arrivati con grandissimo amore e tolleranza. Finché hanno una buona umanità e credono veramente in Lui, anche se sono deboli, hanno delle nozioni religiose, o sono troppo impegnati per partecipare alle riunioni, non possiamo scartarli in maniera casuale, e certamente non dovremmo limitarci a escluderli del tutto. Se pensiamo che non siano dei veri credenti e li abbandoniamo perché non stanno partecipando alle riunioni dopo aver dato loro supporto solo in qualche occasione, ci stiamo comportando da irresponsabili. Quando inizialmente mi sono avvicinata alla fede, non partecipavo regolarmente alle riunioni perché avevo degli impegni a casa. I miei fratelli e sorelle erano stati molto comprensivi, cambiavano gli orari delle riunioni per adattarli ai miei impegni, e condividevano con me instancabilmente. Il loro aiuto e il loro supporto mi avevano permesso di vedere quanto fosse importante perseguire la verità, e potevo sentire l’amore di Dio e la Sua tolleranza nei miei confronti. In seguito, sono riuscita a partecipare regolarmente alle riunioni e ad assumermi dei doveri. Se a quel tempo i miei fratelli e sorelle mi avessero scartata e avessero pensato che non amassi la verità e fossi una miscredente, avrebbero rinunciato a me già da molto tempo, e oggi non avrei mai potuto essere qui! Non avevo considerato affatto le intenzioni di Dio, né avevo tenuto conto delle condizioni dei nuovi arrivati. Non ero soddisfatta di loro, pensando che fossero troppo impegnati e avessero troppe nozioni. Così li ho scartati e ho rinunciato a loro, non essendo disposta a pagare un prezzo ulteriore per aiutarli. La mia umanità era così maligna, e non mi ero assunta la minima responsabilità nei confronti di questi nuovi arrivati. Ho pregato Dio: “Dio, voglio pentirmi dinanzi a Te. Sono disposta a correggere i miei errori il prima possibile, e a supportare con amore questi nuovi arrivati”.
In seguito, ho iniziato a unirmi ad altri fratelli e sorelle per offrire supporto a questi nuovi arrivati. Abbiamo capito le loro difficoltà e condiviso pazientemente con loro, e alcuni sono tornati alle riunioni. Una di loro era talmente impegnata con il lavoro che aveva difficoltà a partecipare alle riunioni, e ha detto: “Finché nel mio cuore avrò fede, Dio non si libererà mai di me”. In precedenza, avevo pensato che fosse concentrata solo sul guadagnare denaro e che la sua fede non fosse autentica, ma dopo aver ottenuto una comprensione di lei ho capito che non aveva partecipato alle riunioni perché le avevamo fissate in orari che non le andavano bene. Così, abbiamo cambiato gli orari delle nostre riunioni adattandoli alle sue esigenze, e abbiamo condiviso con lei: “Negli ultimi giorni, Dio si serve della verità per purificare e salvare l’umanità. I veri credenti devono riunirsi e condividere sulla parola di Dio, perseguire la verità, liberarsi dalla loro indole corrotta, e cambiare la loro indole di vita. Questo è l’unico modo per essere salvati da Dio ed entrare nel Suo regno. Se abbiamo fede ma non prendiamo parte alle riunioni, se riconosciamo Dio solo a parole e crediamo nel nostro cuore, se trattiamo la nostra fede come un hobby, allora questo agli occhi di Dio ci rende uguali ai non credenti. Anche se dovessimo credere in Lui fino alla fine, non otterremmo mai la Sua approvazione”. Attraverso la condivisione, questa nuova arrivata si è resa conto di aver avuto una prospettiva sbagliata e ha deciso di partecipare alle riunioni. Quando ho visto che uno dopo l’altro i nuovi credenti erano pronti a prendere parte alle riunioni, il mio cuore era pieno di rimorso. Li avevo scartati sulla base delle mie idee. Non li avevo forse danneggiati facendo questo? Avevo davvero commesso un grande male!
Un giorno, la mia leader mi ha chiesto: “Da quando sei responsabile del lavoro di irrigazione, quanti nuovi arrivati hai lasciato andare a causa della tua irresponsabilità? Quando li stavi abbandonando, hai ricercato le verità principi?” Lì per lì, non avevo idea di cosa dirle. Poi lei mi ha mandato un passaggio delle parole di Dio: “Vi sono molte persone che, qualunque cosa facciano, seguono le proprie idee, considerano le cose in termini molto semplicistici e non cercano la verità. Non si attengono minimamente ai principi, e in cuor loro non pensano affatto a come agire in linea con ciò che Dio chiede, o in un modo che Lo soddisfi, e sanno solo seguire ostinatamente la propria volontà. Dio non trova posto nel cuore di simili persone. Alcuni dicono: ‘Prego Dio solo quando incontro delle difficoltà, ma non mi sembra comunque che questo sortisca alcun effetto; quindi generalmente, quando ora mi capita qualcosa, non Lo prego, perché pregare Dio è inutile’. Dio è completamente assente dal cuore di queste persone. Esse non cercano la verità, qualunque cosa stiano facendo in momenti normali; seguono solo le loro idee. Si attengono dunque a dei principi nelle loro azioni? Decisamente no. Vedono tutto in termini semplicistici. Anche quando si condividono con loro le verità principi, non sono in grado di accettarli, perché non hanno mai applicato alcun principio nelle loro azioni, e non hanno posto per Dio nei loro cuori, ma solo ed esclusivamente per se stesse. Sono convinte di non star compiendo il male, che le loro intenzioni siano buone e non imputabili di violazione della verità, che agire secondo le proprie intenzioni equivalga a praticare la verità, e che comportarsi così significhi sottomettersi a Dio. In realtà, non stanno veramente ricercando né pregando Dio in tale questione, ma, agendo d’impulso secondo le proprie intenzioni zelanti, non svolgono il loro dovere come richiesto da Dio, non hanno un cuore che si sottomette a Dio, sono prive di questo desiderio. Questo è il più grande errore nella pratica delle persone. Se credi in Dio ma non Lo hai nel cuore, non stai forse cercando di ingannarLo? E che effetto può produrre una simile fede in Dio? Che cosa puoi guadagnare? E che scopo ha credere in Dio in questo modo?” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio rivelavano esattamente il mio stato e il mio comportamento. Quando ho rinunciato a questi nuovi credenti, non ho pregato né cercato la verità, e non ho neanche parlato di ciò con la mia leader. Ho semplicemente agito alla cieca in base all’esperienza, pensando ad alcuni nuovi credenti che avevamo irrigato in passato e che per mesi avevano saltato le riunioni, e a come li avevamo lasciati andare dopo che non eravamo riusciti a contattarli. Ho pensato che adesso che i nuovi arrivati non venivano più alle riunioni, avremmo dovuto fare la stessa cosa. Ho addirittura creduto di avere una visione chiara di quali di loro non ricercassero la verità e quali fossero dei miscredenti, così li ho scartati in modo arbitrario e li ho abbandonati. Nonostante a volte mi sentissi a disagio, non ho fatto nessuna ricerca. Quando la mia collaboratrice me ne ha parlato, non ho preso sul serio il suo suggerimento e ho fatto solo ciò che volevo. Ho trattato le mie idee come se fossero le verità principi, pensando di non potermi sbagliare. Non sono forse stata arrogante e presuntuosa? Non pensavo agli altri e non avevo Dio nel mio cuore. Sono stata troppo ostinata! Giudicavo genuina la fede dei nuovi credenti solo basandomi sul fatto che partecipassero o meno alle riunioni, pensando che se non venivano per un po’ di tempo e non riuscivo a contattarli, avremmo potuto rinunciare a loro. In effetti, il fatto che i nuovi arrivati non partecipino alle riunioni non vuol dire che siano dei miscredenti. Giudicare quali di loro siano veri credenti e quali siano dei miscredenti richiede una vera comprensione della loro situazione: devono essere trattati in modo differente. Alcuni di coloro che non partecipavano alle riunioni si erano presentati controvoglia assieme ai loro familiari che speravano potessero diventare dei credenti. Ma costoro non credono nemmeno nell’esistenza di Dio, e non amano leggere le Sue parole o partecipare alle riunioni. Alcuni perseguono cose mondane, fama, o mode malvagie, e non sono minimamente interessati a seguire Dio e partecipare alle riunioni. Provano avversione e oppongono resistenza a qualsiasi tipo di condivisione sulle parole di Dio. Per loro natura, queste persone provano avversione per la verità, pertanto sono innatamente dei miscredenti. Se non vogliono partecipare alle riunioni, possiamo abbandonarli del tutto. Tuttavia, alcuni nuovi arrivati hanno una buona umanità e un’autentica fede in Dio, ma non comprendono la verità o il significato delle riunioni solo perché hanno iniziato da poco. Pensano che sia sufficiente riconoscere Dio nel proprio cuore e che non cambi nulla se vengono o meno alle riunioni. Pertanto, non le ritengono importanti e vengono quando ne hanno voglia. Altri ancora hanno effettivamente delle difficoltà e non possono venire a causa dell’inconciliabilità tra il lavoro e gli orari delle riunioni. Noi dobbiamo dar loro un aiuto e un sostegno amorevoli per i loro problemi, dobbiamo usare la verità per eliminare le loro nozioni e le loro difficoltà, e per portarli a comprendere l’intenzione di Dio di salvare l’umanità. Al tempo stesso, dobbiamo modificare gli orari delle riunioni in base alle loro esigenze. Al contrario, io non stavo trattando i nuovi credenti in base alla loro situazione reale, né stavo seguendo i principi nello svolgere il mio dovere. Non avevo compreso la verità, stavo solamente facendo le cose a modo mio in maniera ostinata, trattando alcuni nuovi arrivati che non partecipavano alle riunioni come dei miscredenti, e scartandoli senza curarmi di loro.
Dio ha lavorato molto dietro le quinte, ha dato molte disposizioni e ha pagato un prezzo incredibile per ogni credente che accetta la Sua opera degli ultimi giorni. Molte volte i fratelli e le sorelle hanno condiviso il Vangelo con i nuovi credenti con pazienza e amore. Ma senza nemmeno ricercare i principi, io avevo scartato arbitrariamente dei nuovi arrivati considerandoli persone che Dio non avrebbe salvato. Ero stata davvero arrogante in maniera ingiustificata. Non era colpa loro se non partecipavano alle riunioni, ero io che non avevo idea di cosa stessero passando e che non li avevo aiutati e supportati come avrei dovuto. Avevo addirittura utilizzato la frase “Dio vuole i migliori, non solamente un maggior numero di persone” come scusa per rinunciare a loro. Ma il vero significato di quella frase è che Dio necessita di persone che abbiano una vera fede e amino la verità, e che Egli non salverà i miscredenti, le persone malevole, e gli anticristi. Ma io avevo giudicato tutti quei nuovi credenti che non partecipavano alle riunioni come persone che Dio non avrebbe salvato. Avevo interpretato le parole di Dio in modo sbagliato. Non avevo mai condiviso veramente con loro e non li avevo aiutati, né avevo pagato un prezzo e adempiuto le mie responsabilità. Non avevo nemmeno capito se erano veramente interessati alla verità, o se erano dei veri miscredenti, e semplicemente li avevo scartati e abbandonati sulla base delle mie idee. Se la mia leader non mi avesse potata, chissà quanti altri nuovi arrivati avrei danneggiato. Ho capito quanto fosse stato odioso il mio comportamento. Non conoscevo le verità principi e non le avevo ricercate, ma semplicemente avevo agito secondo la mia indole satanica. Queste erano delle trasgressioni! Sapevo che se non mi fossi pentita e non fossi cambiata, Dio mi avrebbe senz’altro sdegnata.
In quanto leader della chiesa, l’intenzione di Dio è che io irrighi e supporti questi nuovi fratelli e sorelle che si avvicinano per la prima volta alla fede, per aiutarli a eliminare le loro nozioni e i loro problemi affinché possano conoscere la Sua opera e mettere al più presto le radici nella vera via. Al contrario, io ho fatto ciò che volevo e commesso dei misfatti in modo sconsiderato. Non solo stavo seguendo ciecamente la mia strada, ma stavo anche fuorviando gli altri. Conseguentemente, anche i miei fratelli e sorelle stavano abbandonando i nuovi credenti in modo arbitrario. Stavo commettendo del male. Vedendo quanto fossero gravi le conseguenze di questa situazione, non ho potuto fare a meno di sentirmi spaventata e arrabbiata con me stessa. Perché a quel tempo non ho pregato Dio o cercato le verità principi? Perché non mi sono rivolta alla mia leader, limitandomi invece ad abbandonare coloro che non partecipavano alle riunioni? Che cosa mi aveva portato ad agire con tale audacia? Ho pregato Dio, quindi ho letto un passaggio delle Sue parole: “Se, nel tuo cuore, comprendi veramente la verità, allora saprai come metterla in pratica e sottometterti a Dio, e intraprenderai naturalmente il cammino del perseguimento della verità. Se il cammino che percorri è quello giusto e in linea con le intenzioni di Dio, allora l’opera dello Spirito Santo non ti abbandonerà, e così ci saranno sempre meno possibilità che tu tradisca Dio. Senza la verità, è facile commettere il male, e lo commetterai tuo malgrado. Per esempio, se possiedi un’indole arrogante e presuntuosa, allora sentirti dire di non opporti a Dio non fa alcuna differenza, non puoi evitarlo, è al di là del tuo controllo. Non lo faresti intenzionalmente, ma saresti guidato dalla tua natura arrogante e presuntuosa. La tua arroganza e la tua presunzione ti porterebbero a disprezzare Dio e a considerarLo privo di qualsiasi importanza; ti indurrebbero a esaltare te stesso, a metterti costantemente in mostra; ti porterebbero a disprezzare gli altri, non lascerebbero spazio per nessuno nel tuo cuore se non per te stesso; ti priverebbero del posto per Dio nel tuo cuore, e alla fine ti farebbero sedere al Suo posto e pretendere che la gente si sottometta a te e venerare come verità i tuoi pensieri, le tue idee e le tue nozioni. Quanto male commettono le persone sotto il dominio della loro natura arrogante e presuntuosa!” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo perseguendo la verità si può conseguire un cambiamento di indole”). Avevo letto queste parole molte volte, ma è stato solo quando le ho confrontate con questa esperienza che mi hanno davvero toccato. Ero leader della chiesa da poco tempo e non possedevo alcuna verità realtà. C’erano molte verità principi che non avevo compreso, eppure continuavo ad avere un’alta considerazione di me, come se avessi capito tutto. Con i nuovi credenti, mi sono limitata a considerare tutti coloro che non partecipavano alle riunioni come dei miscredenti, invece di trattarli in maniera diversa a seconda della situazione effettiva in cui si trovavano. Ero così presuntuosa che non pregavo, non ricercavo e non parlavo con la mia leader, e non ascoltavo nemmeno i consigli della mia collaboratrice. Ero stata incredibilmente arrogante! In effetti, ci sono molte verità principi su come trattare i nuovi credenti, come il principio di aiutare le persone con amore, il principio di trattare le persone in modo equo, e ci sono anche verità su come eliminare le nozioni dei nuovi arrivati e via dicendo. Se nel mio cuore avessi temuto Dio anche solo un po’ e non fossi stata così arrogante e presuntuosa, e se davvero avessi considerato questi principi, non sarei mai stata così cocciuta e d’intralcio per il nostro lavoro. Ho capito che vivendo secondo la mia indole arrogante avrei potuto solamente commettere del male e opporre resistenza a Dio. Ho davvero odiato me stessa, e ho sentito di meritare veramente di essere maledetta da Dio. Ho giurato che avrei ricercato la verità per eliminare la mia indole arrogante.
In seguito, ho letto due passaggi della parola di Dio: “Nel loro lavoro, i capi della chiesa e i collaboratori devono prestare attenzione a due principi: innanzitutto, devono svolgerlo seguendo esattamente i principi stabiliti dalle disposizioni lavorative, senza mai violare questi principi e senza basare il proprio lavoro su fantasie o idee personali. In tutto ciò che fanno, dovrebbero mostrare sollecitudine verso il lavoro della chiesa e mettere sempre al primo posto gli interessi della casa di Dio. Un’altra cosa, che è quella più importante, è che in tutto ciò che fanno, devono concentrarsi sul seguire la guida dello Spirito Santo e compiere ogni cosa nella stretta osservanza delle parole di Dio. Se sono ancora capaci di opporsi alla guida dello Spirito Santo, o se si ostinano a seguire le loro idee e a fare le cose in base alle loro personali fantasie, allora le loro azioni costituiranno una resistenza gravissima verso Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “In che modo dovresti riflettere su te stesso, e cercare di conoscerti, quando hai compiuto un’azione che viola le verità principi e dispiace a Dio? Quando stavi per compierla, Lo hai pregato? Hai mai considerato: ‘Fare le cose in questo modo è in linea con la verità? Come verrebbe vista questa questione da Dio, se fosse portata alla Sua attenzione? Sarebbe felice o irritato se ne venisse messo al corrente? La odierebbe o la detesterebbe?’ Non te lo sei chiesto, vero? Anche se gli altri te lo rammentassero, penseresti comunque che la questione non rappresentava un grosso problema, che non andava contro alcun principio e non era un peccato. Come conseguenza, hai offeso l’indole di Dio e suscitato la Sua collera, fino al punto di meritarti il Suo odio. Questo è il risultato della ribellione delle persone. Pertanto, dovresti ricercare la verità in tutte le cose. Questo è ciò che devi seguire. Se sei in grado di presentarti con serietà e anticipatamente davanti a Dio in preghiera e poi di ricercare la verità secondo le parole di Dio, non sbaglierai. Potresti manifestare qualche deviazione nella tua pratica della verità, ma questo è difficile da evitare, e sarai capace di praticare correttamente dopo aver acquisito una certa esperienza. Tuttavia, se sai agire in linea con la verità ma non la metti in pratica, il problema è che a te non piace la verità. Chi non ama la verità non la cercherà mai, qualunque cosa gli accada. Solo chi ama la verità ha un cuore che teme Dio e, quando accadono cose che non capisce, è in grado di ricercare la verità. Se non sei in grado di afferrare le intenzioni di Dio e non sai in che modo praticare, allora dovresti condividere con qualcuno che comprende la verità. Se non riesci a trovare qualcuno che comprenda la verità, dovresti trovare alcune persone dotate di una comprensione pura, così da pregare Dio insieme a loro con una sola mente e un solo cuore, ricercare da Dio, attendere i Suoi tempi e aspettare che Egli ti dischiuda una via. Fintanto che tutti voi desiderate la verità, cercate la verità e condividete in merito alla verità, può arrivare il momento in cui uno di voi proporrà una buona soluzione. Se tutti voi reputate questa soluzione valida e una buona strada, allora questo potrebbe essere dovuto all’illuminazione e alla guida dello Spirito Santo. Se poi continuate a condividere per elaborare un percorso di pratica più preciso, questo sarà certamente in linea con le verità principi. Se nella vostra pratica scoprite che il vostro modo di praticare è ancora in qualche modo inadeguato, dovete correggerlo subito. Se sbagli leggermente, Dio non ti condannerà, poiché le tue intenzioni nell’agire sono giuste e stai praticando in conformità alla verità. Sei semplicemente un po’ confuso in merito ai principi e hai commesso un errore nella pratica, una cosa perdonabile. Ma, quando fanno le cose, quasi tutte le persone si basano su come immaginano si debba farle. Non usano le parole di Dio come base per riflettere su come praticare in linea con la verità o come ottenere l’approvazione di Dio. Pensano invece solo al proprio vantaggio, a come indurre gli altri a stimarle e ammirarle. Fanno tutto in base alle proprie idee e solo per soddisfare se stesse, e questo è un problema. Simili persone non agiranno mai in conformità alla verità e Dio le aborrirà sempre. Se sei veramente una persona dotata di coscienza e ragione, allora, qualunque cosa accada, dovresti essere in grado di presentarti davanti a Dio per pregare e ricercare, di esaminare seriamente le motivazioni e le adulterazioni delle tue azioni, di stabilire ciò che è appropriato fare secondo le parole e i requisiti di Dio, e soppesare e ponderare ripetutamente quali azioni piacciono a Dio, quali azioni Lo disgustano e quali ottengono la Sua approvazione. Devi tornare più e più volte su questi argomenti nella tua mente finché non li comprenderai chiaramente. Se sai di avere delle motivazioni personali per fare qualcosa, allora devi riflettere su quali siano: soddisfare te stesso o soddisfare Dio, se fare tale cosa sia vantaggioso per te stesso o per il popolo eletto di Dio, e a quali conseguenze porterà… Se nelle tue preghiere cercherai e rifletterai di più in questo modo e ti porrai più domande per ricercare la verità, allora le deviazioni nelle tue azioni si ridurranno sempre più. Solo coloro che sanno ricercare la verità in questo modo sono persone che tengono conto delle intenzioni di Dio e che Lo temono, poiché ricercano secondo i requisiti delle parole di Dio e con un cuore sottomesso, e le conclusioni che raggiungono ricercando in questo modo saranno in linea con le verità principi” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno offerto un cammino di pratica. I leader e i lavoratori devono lavorare rigorosamente secondo le verità principi e le disposizioni della casa di Dio, e devono seguire continuamente la guida dello Spirito Santo. Nello svolgere i nostri doveri, dobbiamo anche pregare e ricercare spesso, e mantenere un cuore che teme Dio. Non dobbiamo mai seguire le nostre idee ed esperienze, e neppure le nostre fantasie e nozioni, e non dobbiamo fare solo ciò che vogliamo. Ancor meno dobbiamo credere ciecamente in noi stessi: dobbiamo cercare le verità principi. Quando non capiamo qualcosa, possiamo ricercare e condividere con i fratelli e le sorelle in modo da avere una solida comprensione dei principi prima di agire. È così che dobbiamo svolgere il nostro dovere per essere in linea con l’intenzione di Dio. Questa esperienza mi ha davvero insegnato una lezione. Se Dio non avesse organizzato le cose e permesso che la mia leader mi potasse, ancora non avrei capito quanto gravi possano essere le conseguenze del lavorare basandosi sulle proprie idee. Mi sono detta che da quel momento in poi avrei dovuto ricercare la verità e svolgere il mio dovere secondo i principi. Successivamente, due nuovi membri hanno smesso di venire alle riunioni, ma io non ho osato seguire la mia indole arrogante, né mi sono azzardata a fare supposizioni in modo superficiale per poi abbandonarli. Dopo che molte volte avevo cercato di capire, aiutare e sostenere uno di loro, e dopo aver condiviso sulla sua situazione con la nostra leader, alla fine siamo riusciti a giudicare che fosse un miscredente e lo abbiamo lasciato andare. Ma l’altra era una sorella che credeva in Dio da meno di due anni, che aveva piacere a leggere le parole di Dio e svolgeva al meglio il suo dovere. Tuttavia, quando ha letto le parole di Dio sul giudicare e smascherare la corruzione delle persone, si è paragonata a loro e ha capito di essere profondamente corrotta. Ha stabilito di essere una causa persa, e ha iniziato a lasciarsi andare. Io e gli altri abbiamo condiviso con lei sulla parola di Dio affinché potesse vedere che la salvezza di Dio è per tutta l’umanità, la quale è stata profondamente corrotta da Satana. Abbiamo condiviso che Dio comprende le nostre difficoltà, debolezze e bisogni, e che finché non abbandoniamo il nostro perseguimento della verità, Egli non ci abbandonerà facilmente, perché Dio cerca sempre di salvare l’umanità nella maniera più ampia possibile. Quella sorella aveva le lacrime agli occhi, e poteva sentire l’amore di Dio. L’abbiamo aiutata e supportata alcune volte, e ora sta di nuovo partecipando alle riunioni.
Questa esperienza mi ha davvero mostrato le buone intenzioni e l’incredibile amore di Dio nel Suo salvare l’umanità corrotta. Allo stesso tempo, attraverso il giudizio e la rivelazione delle parole di Dio, ho ottenuto una qualche comprensione della mia indole arrogante e ho visto i danni e le conseguenze dello svolgere il dovere a modo mio. Finalmente, avevo un minimo di cuore che teme Dio. Ora posso svolgere il mio dovere in accordo con i principi, e ho conseguito tutto ciò grazie alle parole di Dio. Grazie a Dio!