19. Essere comprensivi significa possedere una buona umanità?

di Wang Yin, Cina

Nel 2016, io e sorella Ding Rui abbiamo collaborato per supervisionare il lavoro di diverse chiese. Non molto tempo dopo, una leader superiore ha ordinato a Ding Rui di recarsi in una chiesa per occuparsi di una lettera di segnalazione. Tuttavia, è tornata dopo pochissimo tempo. Pensavo che la questione fosse complicata. Era tornata dopo così poco tempo: aveva eliminato il problema? Prevedibilmente, poco dopo Ding Rui ha ricevuto una lettera della leader superiore che affermava che lei non aveva eliminato completamente il problema e qualcun altro avrebbe dovuto verificare di nuovo il lavoro. La leader ha chiesto a Ding Rui di riflettere attentamente su sé stessa e di imparare una lezione da quanto accaduto. Ding Rui si è sentita piuttosto depressa dopo aver letto ciò e ha affermato: “Non riesco a risolvere i problemi reali nel mio dovere e ho ritardato il lavoro della chiesa”. Sapevo qualcosa sul contenuto di quella lettera di segnalazione, ed era una questione piuttosto complessa. Coinvolgeva molte persone e richiedeva la condivisione su molti argomenti. Era necessario parlare individualmente con chi era coinvolto, quindi la cosa non poteva essere fatta in tempi rapidi. Mi chiedevo se Ding Rui non fosse troppo ansiosa di concludere. Ho pensato di farglielo notare e di aiutarla a riflettere su sé stessa e a conoscersi. Ma poi ho pensato che si sentiva già triste e, se le avessi fatto notare i problemi, si sarebbe potuta sentire in imbarazzo e sarebbe diventata ancora più negativa. E se avesse detto che ero priva di empatia, si fosse allontanata e fosse diventata prevenuta nei miei confronti? Eravamo appena diventate compagne, quindi sarebbe stato difficile andare d’accordo se la situazione tra noi fosse diventata tesa. In un momento come quello, se io avessi detto parole confortanti e incoraggianti, lei avrebbe pensato che ero comprensiva e che era facile andare d’accordo con me. Allora l’ho consolata dicendole: “È del tutto normale per noi commettere errori e talvolta fallire nel nostro lavoro. Non essere troppo dura con te stessa. Quando ho iniziato a gestire le lettere di segnalazione, ho avuto fallimenti peggiori dei tuoi”. Poi le ho raccontato le mie esperienze di fallimento nel mio lavoro. L’espressione ansiosa è scomparsa immediatamente dal suo viso e ha affermato felice: “Ero preoccupata di cosa avresti pensato di me. Non immaginavo fossi una persona così dolce”. Quando ha detto ciò, mi sono sentita davvero soddisfatta di me stessa. Credevo di avere una buona umanità e di essere comprensiva. Un’altra volta, Ding Rui mi ha raccontato di come lei e una sorella non fossero riuscite a lavorare bene insieme. Parlava sempre dei problemi dell’altra sorella e, quando lo faceva, sembrava davvero arrabbiata. Ho notato che analizzava eccessivamente le cose e non era per nulla consapevole di sé. Mi sono ricordata di aver sentito la leader parlare in passato del fatto che non andassero d’accordo. L’altra sorella aveva un’indole arrogante, ma a Ding Rui piaceva analizzare eccessivamente le persone e le cose, e quando si presentavano dei problemi non li accettava da Dio. Faceva il muso lungo e ignorava chiunque ferisse il suo orgoglio. Non discuteva del lavoro con loro e sfogava la sua rabbia su di esso, ritardandone i progressi. La leader aveva condiviso con lei, ma lei non rifletteva né imparava nulla su sé stessa. L’altra sorella aveva alcuni problemi, ma quelli di Ding Rui erano peggiori. Volevo far notare i suoi problemi, ma poi mi sono chiesta: “Se ne parlo senza risparmiarmi, direbbe che la sto trattando ingiustamente? Non perderei allora la buona impressione che aveva di me?” Così l’ho assecondata, dicendo: “Anche la sorella con cui eri in coppia aveva qualche problema in alcuni campi”.

In seguito, il dovere di Ding Rui è cambiato e lei ha accettato un lavoro diverso. Mi è stata assegnata un’altra partner. Appena mi ha visto, ha detto: “Quando ho saputo che avrei lavorato con te, mi sono sentita molto sotto pressione. Ho sentito dire che sei una persona molto umana e che lavori bene con tutti. Se la nostra collaborazione dovesse essere difficile, sarò completamente rivelata. Sarà sicuramente un problema per la mia umanità”. Quando ha affermato questo, anziché riflettere su di me, mi sono limitata a congratularmi con me stessa. Mi sentivo davvero dotata di buona umanità. Una volta, una sorella che collaborava con Ding Rui mi ha vista e ha detto: “Io e lei non lavoriamo bene insieme, ma lei dice sempre che voi due funzionavate bene in coppia. Credo di essere davvero corrotta”. Pensavo che l’orgoglio di Ding Rui non potesse sopportare la situazione perché quella sorella era troppo schietta e troppo diretta riguardo i problemi di Ding Rui. Quando ho interagito con Ding Rui sono stata tollerante e paziente sui suoi problemi e non ho litigato con lei. Ho discusso proattivamente con lei di qualsiasi problema lavorativo e ho ricercato spesso i suoi suggerimenti. Questo ha impedito qualsiasi conflitto. Non molto tempo dopo, ho sentito la leader dire che Ding Rui era piuttosto arrogante e non accettava la verità: non lavorava mai bene con gli altri. Era stata destituita perché non era cambiata dopo la condivisione ed era inefficace nel suo dovere. La leader ha poi sollevato i miei problemi, affermando: “Come leader, non importa quanto sia grave il problema di un fratello o di una sorella, se non ne parli mai e non lo sfrondi né lo esponi, ma coccoli sempre le tue relazioni, si tratta di un atteggiamento irresponsabile nel tuo lavoro! Ecco come ti sei comportata con Ding Rui. Non riesce a lavorare bene con nessun altro, ma è felice di lavorare con te e dice che sei premurosa e comprensiva. Dovresti riflettere su questo!” Poi un altro leader ha affermato: “Ultimamente le valutazioni di tutti su di te sono state positive, dicono che sei comprensiva e gentile. Ognuno ha un posto per te nel proprio cuore e non cerca la verità nelle cose. Questo è un problema che ti riguarda. Agendo in questo modo, non stai esaltando Dio e non stai rendendo testimonianza a Lui”. All’inizio ho avuto difficoltà ad accettarlo, mi sono ritrovata a piangere, sentivo di aver subito un torto e in cuor mio ho trovato delle scuse. Il fatto che gli altri avessero cose positive da dire sul mio conto significava che avevo una buona umanità ed era facile andare d’accordo con me. Come potevano affermare che avevo un problema? Poi anche la sorella con cui collaboravo mi ha ricordato di riflettere un po’ su me stessa, così alla fine ho pregato Dio in pace, chiedendoGli di illuminarmi affinché conoscessi me stessa.

In seguito ho letto due passaggi delle parole di Dio che recitavano: “Quando interagisci con i fratelli e le sorelle, devi mettere a nudo il tuo cuore e confidarti con loro affinché tu possa trarne beneficio. Quando svolgi il tuo dovere, mettere a nudo il tuo cuore e confidarti con le persone è ancora più importante; solo così lavorerete bene insieme. […] Quando interagisci con gli altri, devi prima di tutto far loro percepire il tuo cuore onesto e la tua sincerità. Se nel parlare, nel lavorare insieme e nell’entrare in contatto con gli altri, le parole di qualcuno sono superficiali e magniloquenti, o consistono in convenevoli, lusinghe, parole irresponsabili e illusorie, o se quel qualcuno parla semplicemente per ricercare il favore altrui, allora le sue parole mancano di ogni credibilità e non sono minimamente sincere. È questo il modo in cui interagisce con gli altri, indipendentemente da chi siano i suoi interlocutori. Una persona simile non ha un cuore onesto. Questa non è una persona onesta. Poniamo che qualcuno si trovi in uno stato negativo e ti dica con tutta sincerità: ‘Dimmi perché, di preciso, sono così negativo. Non riesco proprio a capirlo!’ E supponiamo che tu, in effetti, capisca il problema di questa persona nel tuo cuore, ma che tu non glielo dica, rispondendo invece: ‘Non è niente. Non sei negativo; anche io mi sento così’. Queste parole sono una grande consolazione per quella persona, ma il tuo atteggiamento non è sincero. Ti stai comportando in modo superficiale con lei; al fine di metterla più a suo agio e rincuorarla, hai evitato di parlarle con onestà. Non la stai aiutando sul serio, esponendo chiaramente il suo problema in modo che possa lasciarsi alle spalle la propria negatività. Non hai fatto ciò che una persona onesta dovrebbe fare. Solamente per cercare di consolarla e assicurarti di non creare distanze o conflitti tra di voi, sei stato superficiale con lei, e questo non è essere una persona onesta. Quindi, per essere una persona onesta, cosa dovresti dunque fare quando ti trovi di fronte a questo tipo di situazione? Devi dirle quello che hai visto e appurato: ‘Ti riferirò ciò che ho visto e ciò che ho sperimentato. Sta a te decidere se quello che dico è giusto o sbagliato. Se è sbagliato, non sei tenuto ad accettarlo. Se è giusto, spero che tu possa accettarlo. Se dico qualcosa che per te è difficile da ascoltare e che ti ferisce, spero che tu possa accettarlo da parte di Dio. La mia intenzione e il mio scopo sono di aiutarti. Vedo chiaramente il problema: poiché ti senti umiliato e nessuno alimenta il tuo ego, e pensi che tutti gli altri ti guardino dall’alto in basso, che tu sia oggetto di attacchi e che nessuno ti abbia mai trattato più ingiustamente di così, non riesci ad accettarlo e diventi negativo. Che cosa ne pensi: è questo ciò che sta realmente accadendo?’ Nell’udire ciò, l’altra persona sente che corrisponde effettivamente alla realtà delle cose. Questo è ciò che hai davvero nel cuore, ma se non sei una persona onesta, non lo dirai. Dirai ‘Capita spesso anche a me di avere un atteggiamento negativo’, e quando l’altra persona si sentirà dire che capita a tutti di avere atteggiamenti negativi penserà che sia normale per lei essere negativa e, alla fine, non si lascerà la negatività alle spalle. Se sei una persona onesta e aiuti gli altri con un atteggiamento onesto e un cuore onesto, puoi aiutarli a comprendere la verità e a lasciarsi alle spalle la loro negatività(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona sincera può vivere una vera sembianza umana”). “Nel mondo ci sono tante cosiddette ‘brave persone’ che pronunciano parole magnanime: anche se in apparenza non sembrano aver commesso delle atrocità, di fatto sono particolarmente ingannevoli e viscide. Con la loro scaltra parlantina sciolta, questi individui sono bravissimi a dirigersi ovunque soffi il vento. Sono false brave persone, degli ipocriti: fanno solo finta di essere buoni. Coloro che percorrono la via di mezzo sono le persone più insidiose di tutte. Non offendono nessuno, sono scaltri e navigati, sono bravi a stare al gioco in tutte le situazioni, e nessuno riesce a vedere le loro mancanze. Sono come dei Satana viventi!(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo mettendo in pratica la verità ci si può liberare dei vincoli di un’indole corrotta”). Dalle parole di Dio ho imparato che, se nelle mie interazioni con gli altri dico solo cose che supportano e lusingano, e non sottolineo i problemi che noto, questo non li aiuta veramente e non li avvantaggia affatto. Dio afferma che questo significa restare nella via di mezzo ed essere una persona furba e compiacente. Ciò equivale ad andare ovunque soffi il vento: gratificare tutti e non offendere nessuno. È come essere un Satana vivente. Riflettendo sul mio comportamento, mi sono resa conto che ero esattamente il tipo di persona che Dio smascherava. Quando Ding Rui non aveva risolto quella lettera di segnalazione e il lavoro era stato nuovamente eseguito, sapevo che era stato perché cercava di tornare velocemente. Avrei dovuto sottolineare il problema e aiutarla a riflettere su sé stessa. Ma avevo paura che dicesse che ero indelicata e priva di umanità. Allora le ho riservato parole incoraggianti e le ho anche parlato dei miei fallimenti per consolarla. Dopo tutto questo, non era più turbata ma non aveva riflettuto molto sulla sua indole corrotta. È corretto integrare le esperienze personali nella condivisione per aiutare gli altri, ma si dovrebbero usare soprattutto i propri fallimenti e la conoscenza di sé per guidare gli altri a riflettere e imparare qualcosa su sé stessi. Tuttavia, non era questo che volevo ottenere condividendo i miei fallimenti personali. Il mio scopo era confortare Ding Rui così che lei si sentisse come se tutti fossero corrotti allo stesso modo e gli errori fossero del tutto normali. Ciò le aveva permesso, in maniera velata, di accontentarsi troppo. Non le faceva rendere testimonianza a Dio, ma la fuorviava. Vedendo che Ding Rui non riusciva a lavorare bene con gli altri e analizzava sempre troppo le persone e le cose, non gliel’ho fatto notare e sono stata d’accordo con lei anche sui problemi di un’altra sorella per poter proteggere la mia buona immagine. Quando l’ho vista comportarsi in modo impertinente, l’ho lasciata fare e basta. Di conseguenza, non ha identificato i suoi problemi e si è concessa di vivere secondo la sua indole corrotta. Questo non la stava forse danneggiando?

In seguito ho letto un altro passaggio delle parole di Dio che recitava: “È necessario un criterio per avere una buona umanità. Non è questione di intraprendere la via della moderazione, non aderire ai principi, sforzarti di non offendere nessuno, cercare di ingraziarti tutti, essere mellifluo e untuoso con chiunque incontri e fare in modo che tutti parlino bene di te. Non è questo il criterio. Allora qual è il criterio? È essere in grado di sottomettersi a Dio e alla verità. È trattare il proprio dovere e ogni genere di persone, eventi e cose secondo i principi e con un senso di responsabilità. Questo è ben visibile a tutti; ognuno lo ha chiaro nel proprio cuore. Inoltre Dio sottopone a scrutinio il cuore degli esseri umani e ne conosce la situazione, uno per uno; chiunque sia, nessuno può imbrogliare Dio. Alcuni si vantano continuamente di possedere una buona umanità, di non parlare mai male degli altri, di non danneggiare mai gli interessi degli altri e affermano di non aver mai bramato la proprietà altrui. Quando c’è una disputa di interessi, addirittura preferiscono subire una perdita piuttosto che approfittare degli altri, e tutti li reputano delle brave persone. Però, nello svolgere il loro dovere nella casa di Dio sono scaltri e viscidi e tramano sempre per il proprio tornaconto. Non pensano mai agli interessi della casa di Dio, non considerano mai urgenti le cose che Dio considera urgenti né pensano come pensa Dio, e non sono mai capaci di accantonare i propri interessi per compiere il proprio dovere. Non rinunciano mai ai propri interessi. Anche quando vedono persone malevole commettere il male, non le smascherano; non hanno principi di alcun genere. Che tipo di umanità è questa? Non una buona umanità(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità”). Una persona veramente buona sa accettare la verità e sottomettersi a Dio, è responsabile e sostiene un fardello nel suo dovere, difende i principi e protegge il lavoro della chiesa. Ha anche dei saldi principi nei confronti degli altri. Notando i problemi o le colpe di un fratello o di una sorella, può offrire la condivisione e l’aiuto adeguati. Se qualcuno viola i principi e intralcia e disturba gravemente il lavoro della chiesa, può sfrondarlo e smascherarlo come si dovrebbe, e non agire spinta dai sentimenti e dalla paura di offenderlo, ma sa sostenere i principi e proteggere il lavoro della chiesa. Questo significa davvero avere una buona umanità. Ero solita pensare che non potare qualcuno per i suoi errori, non esporre le sue mancanze o non metterlo in imbarazzo significasse essere una persona comprensiva dotata di buona umanità. Per anni, con chiunque interagissi, ho sempre scelto parole confortanti e gentili. Ho sempre pensato a come far credere agli altri che ero ragionevole e comprensiva, assecondando il loro umore e pronunciando parole rincuoranti. Non sottolineavo direttamente i problemi che osservavo nei doveri degli altri, e dicevo perfino cose piacevoli e confortanti per prendermi gioco di loro o mi esprimevo in maniera cortese. Tutti mi elogiavano per la mia buona umanità e per la facilità con cui andavo d’accordo con gli altri. Mi consideravo una brava persona ed ero orgogliosa di questo. Ho capito attraverso l’esposizione delle parole di Dio che per anni i modi in cui pensavo di essere una brava persona erano in realtà le filosofie di Satana per i rapporti mondani. Sembrava che avessi una buona umanità: ero accomodante e non offendevo nessuno. Mantenevo buoni rapporti con tutti, ma in cuor mio pensavo solo ai miei interessi. Ero totalmente irresponsabile nei confronti del mio lavoro e dell’ingresso nella vita da parte degli altri. Non ero minimamente una brava persona. Ero egoista, spregevole compiacente e propensa all’inganno, oltre che una finta persona buona. Pensando a come ero solita vantarmi di avere una buona umanità e considerarmi una brava persona, ero davvero troppo sfacciata. Quando me ne sono resa conto, ho recitato una preghiera: “Dio, le Tue parole mi hanno mostrato cosa sia veramente la buona umanità. Voglio mettere in pratica la verità ed essere una persona dotata di buona umanità”.

Successivamente, la chiesa mi ha assegnato un incarico insieme a Chen Lin e Li Yue per irrigare i nuovi credenti. In poco tempo ho scoperto che Li Yue era superficiale e irresponsabile nel suo dovere. Era spesso impegnata in questioni personali e ritardava il lavoro. Io e Chen Lin abbiamo condiviso con lei, facendole stabilire delle priorità in modo che il lavoro della chiesa non subisse ritardi. Con mia sorpresa, lei non lo ha accettato, ma ha inventato delle scuse e ha perso la calma. Chen Lin ha integrato le parole di Dio nella sua condivisione e nell’analisi del suo problema, ma Li Yue non aveva alcuna consapevolezza di sé. Ha affermato di non avere statura e di non essere in grado di mettere in pratica la verità. Vedendola comportarsi in quel modo, pensavo che se avessi continuato ad analizzare il suo problema, lei avrebbe sicuramente detto che ero esigente, che non avevo una buona umanità e che la stavo vincolando. Ho pensato che non avrei dovuto esporla affinché potessimo continuare ad andare d’accordo. Allora l’ho rassicurata gentilmente: “La tua statura è piccola, e possiamo comprenderti. Ma non rimandare il lavoro in futuro”. Quando ho detto ciò, le sopracciglia aggrottate di Li Yue si sono rilassate, e non era più così turbata. Da quel momento in poi è diventata davvero amichevole nei miei confronti. Ero molto felice e sentivo di aver adottato un buon approccio per la condivisione. Nonostante le avessi fatto notare il suo problema, lei continuava ad avere una buona opinione di me. Successivamente, Li Yue non aveva ancora un fardello nel suo dovere e aveva persino cominciato a nutrire dei pregiudizi nei confronti di Chen Lin, dicendo che era troppo esigente. Chen Lin ha sottolineato il mio problema, affermando: “Sai qual era la natura della tua condivisione con Li Yue l’altro giorno? Abbiamo condiviso con lei per aiutarla a conoscersi, a riflettere su sé stessa e a pentirsi. Tuttavia, il modo in cui hai concluso non solo non l’ha aiutata a riflettere, ma le ha anche fatto credere che tu sia comprensiva mentre io sono troppo esigente con lei. Agire in questo modo ha una natura deleteria e destabilizzante e non l’ha aiutata per niente”. Le parole di Chen Lin mi hanno devastata. Nel mio dolore, ho pregato Dio: “Dio! Di fronte alla potatura, non mi sono resa conto della gravità del problema. Ma so che tutto ciò che incontro ogni giorno è permesso da Te. Per favore, illuminami e guidami affinché io conosca me stessa”.

Dopodiché ho letto un passaggio delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “La prima tecnica che gli anticristi usano per controllare le persone è conquistare il loro cuore. Quanti modi ci sono per conquistare il cuore degli altri? Uno è adescarli con piccoli favori. A volte gli anticristi donano agli altri delle belle cose, talvolta si complimentano con loro, altre volte fanno loro delle piccole promesse. E alcune volte, gli anticristi capiscono che certi doveri possono consentire agli altri di conquistare la scena, o che gli altri pensano che questi doveri possano portare vantaggi e stima a chiunque li svolga, e quindi assegnano questi doveri a coloro che vogliono conquistare. […] Alcune persone sono eccessivamente sentimentali e sono sempre vincolate dai loro sentimenti quando svolgono il proprio dovere; il loro leader dice: ‘È dovuto alla tua piccola statura, va tutto bene’. Alcune persone sono pigre e sleali nel proprio dovere, ma il loro leader non le rimprovera, anzi pronuncia delle parole carine che quelle persone vogliono sentire in qualsiasi occasione, gliele dice al fine di compiacerle ed essere definito buono da loro, per mostrare loro quanto è comprensivo e amorevole. Quelle persone pensano: ‘Il nostro leader è come una madre amorevole. Ci ama veramente, rappresenta davvero Dio. Proviene realmente da Dio!’ La spiegazione implicita qui è che il loro leader può agire come portavoce di Dio, può rappresentare Dio. È questo l’obiettivo di questo leader? Forse non è così chiaro, ma uno dei suoi obiettivi è evidente: vorrebbe che le persone dicessero che è un leader meraviglioso, premuroso verso gli altri, empatico verso le debolezze altrui e con una grande comprensione del loro cuore. Alcuni leader della chiesa, quando vedono i fratelli o le sorelle fare il loro dovere in modo superficiale, non li rimproverano anche se dovrebbero. Quando vedono chiaramente che gli interessi della casa di Dio sono danneggiati, non si preoccupano di questo né effettuano alcuna indagine, e non recano la minima offesa agli altri. Di fatto, non dimostrano realmente di tenere in considerazione le debolezze delle persone; il loro intento e il loro obiettivo sono invece di conquistare il cuore della gente. Sono pienamente consapevoli che: ‘Fin tanto che agisco così e non reco offesa a nessuno, penseranno che io sia un bravo leader. Avranno una buona e alta opinione di me. Mi approveranno e piacerò loro’. Non importa loro quanti danni subiscano gli interessi della casa di Dio, né quali gravi perdite vengano arrecate all’ingresso nella vita dei prescelti di Dio, né quanto sia disturbata la loro vita della chiesa; persistono semplicemente nella loro filosofia satanica e non recano offesa a nessuno. Non c’è mai alcun senso di rimorso nel loro cuore. Quando vedono una persona provocare intralci e disturbi, tutt’al più potrebbero scambiarci qualche parola in merito alla questione, minimizzarla e poi accantonarla. Non condivideranno sulla verità, non evidenzieranno l’essenza del problema di tale persona, né tantomeno ne analizzeranno lo stato, e non condivideranno mai su quali siano le intenzioni di Dio. I falsi leader non smascherano né analizzano mai gli errori che le persone commettono di frequente o l’indole corrotta che spesso rivelano. Non risolvono alcun problema reale; anzi, assecondano sempre le pratiche errate delle persone e le loro rivelazioni di corruzione e, a prescindere da quanto le persone siano negative o deboli, non prendono la cosa sul serio. Si limitano a predicare alcune parole e dottrine, e a pronunciare qualche parola di esortazione ad affrontare la situazione in modo superficiale, cercando di mantenere l’armonia. Di conseguenza, il popolo eletto di Dio non sa come riflettere su sé stesso né come conoscersi, non ha alcuna soluzione per qualsiasi indole corrotta riveli, e vive tra parole e dottrine, nozioni e fantasie, senza alcun ingresso nella vita. Nel loro cuore, i prescelti di Dio credono persino: ‘Il nostro leader mostra addirittura più comprensione per le nostre debolezze di quanto faccia Dio. La nostra statura è troppo piccola per soddisfare le Sue richieste. Ci basta soddisfare i requisiti del nostro leader; se ci sottomettiamo al nostro leader, ci stiamo sottomettendo a Dio. Se un giorno il Supremo lo destituirà, allora ci faremo sentire; per mantenere il nostro leader e impedire che venga destituito, negozieremo con il Supremo e Lo costringeremo ad accontentare le nostre richieste. In questo modo ci comporteremo bene con il nostro leader’. Quando le persone hanno simili pensieri nel cuore, quando hanno stabilito un tale rapporto con il loro leader e nel loro cuore è sorto questo tipo di dipendenza, invidia e venerazione nei suoi confronti, allora arrivano ad avere una fiducia sempre maggiore in questo leader, e vogliono sempre ascoltare le sue parole piuttosto che cercare la verità in quelle di Dio. Un tale leader ha quasi preso il posto di Dio nel cuore delle persone. Se un leader è intenzionato a mantenere un simile rapporto con il popolo eletto di Dio, se trae da ciò un sentimento di godimento nel suo cuore, se crede che il popolo eletto di Dio debba trattarlo così, allora non c’è alcuna differenza tra questo leader e Paolo, e costui ha già intrapreso il cammino di un anticristo, mentre il popolo eletto di Dio è già stato fuorviato da questo anticristo ed è totalmente privo di discernimento(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 1: Cercano di conquistare il cuore delle persone”). Dio smaschera gli anticristi come incredibilmente spregevoli e malvagi. Per rafforzare il loro posto nel cuore degli altri, non offendono mai nessuno. Se notano che qualcuno viola i principi, non condividono sulla verità per eliminare il problema né smascherano il fatto e vi pongono fine. Piuttosto, dicono cose belle per ottenere il sostegno altrui, in modo che altri come loro pensino che siano amorevoli, comprensivi e indulgenti mentre invece oppongono resistenza e non apprezzano le parole e le richieste di Dio, non le mettono in pratica o non penetrano in esse. Gli anticristi portano gli altri davanti a sé stessi. Ho riflettuto su come la natura delle mie azioni fosse proprio simile a quella di un anticristo. Ho visto chiaramente gli errori nei doveri dei fratelli e delle sorelle, alcuni erano gravi e avevano già avuto un impatto sul lavoro, quindi avrei dovuto segnalarli. Allora avrebbero potuto capire l’essenza del problema e le sue gravi conseguenze, e pentirsi rapidamente. Ma avevo paura che esporre i problemi delle persone le avrebbe offese, così ho assecondato la loro carne, dicendo cose carine per guadagnarmi il loro sostegno. Quando ho condiviso sul problema di Li Yue e l’ho esposto, non ho collaborato con Chen Lin per guidare Li Yue a conoscere sé stessa, ma temevo che, se avessi parlato duramente, lei sarebbe stata prevenuta nei miei confronti; quindi ho assecondato i suoi sentimenti e sono stata gentile. Ciò mi ha fatto sembrare più amorevole di Chen Lin, capace di perdonare e tollerare le sue debolezze, facendo sì che Li Yue non riuscisse a riconoscere i propri problemi e opponesse resistenza a Chen Lin. Mi sono comportata così anche con Ding Rui. Ho notato il suo problema, ma invece di condividere e aiutare, guidandola affinché riflettesse e capisse il suo problema, l’ho sempre assecondata. In quel modo non stavo esaltando Dio né Gli stavo rendendo testimonianza nel mio dovere e non stavo adempiendo alle mie responsabilità. Ero una leader, ma quando ho visto fratelli e sorelle violare i principi agendo in base alla loro indole corrotta, non ho condiviso sulla verità per eliminare il problema bensì ho assecondato la loro carne affermando parole confortanti per prendermi gioco di loro. Ho lasciato che vivessero secondo un’indole corrotta, accontentandosi e risparmiandosi. La natura di ciò che ho fatto era impedire agli altri di accedere alla verità realtà. Non conoscevano la verità né avevano una comprensione di Dio, opponevano resistenza e disprezzavano le richieste di Dio. Ma tutti pensavano che fossi fantastica, dicevano che ero comprensiva e indulgente e si avvicinavano sempre di più a me. Questo non significava forse fuorviare le persone? Mi sono resa conto che, vivendo secondo filosofie sataniche e comportandomi da brava persona, non facevo altro che compiere del male. Sembrava che trattassi bene gli altri, ma in realtà danneggiavo i fratelli e le sorelle e ritardavo il lavoro della chiesa. Ero troppo ipocrita! Ho usato una tattica subdola per conquistare l’ammirazione e l’adorazione degli altri. Ero sul cammino di un anticristo! In quegli anni avevo rinunciato alla mia famiglia e al mio lavoro per dedicarmi ai doveri. Avevo sofferto parecchio e avevo anche lavorato molto. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi sul cammino di un anticristo. La paura mi stringeva il cuore. Mi sentivo ancora più nauseata e disgustata da me stessa. In lacrime, ho pregato: “Oh Dio! Ho inseguito il prestigio e ho protetto le mie relazioni per ottenere il sostegno degli altri. Questa mia indole Ti disgusta così tanto e, se sarò punita, questa sarà la Tua giustizia. Dio, sono disposta a pentirmi”.

Poco dopo, Li Yue stava ancora cavandosela alla bell’e meglio nel suo dovere, senza realizzare nulla, e non era ancora cambiata dopo la condivisione. Abbiamo parlato dei suoi problemi alla nostra leader. Pochi giorni dopo, la leader ha partecipato al nostro incontro e ha condiviso sui problemi di Li Yue per aiutarla. Ma Li Yue ancora non conosceva affatto sé stessa. La leader ha chiesto a me e a Chen Lin di esprimere le nostre posizioni: considerata la situazione, Li Yue doveva essere destituita? Questa domanda mi ha colta un po’ di sorpresa. Pensavo al fatto che Li Yue era seduta proprio lì, come potevo dire qualcosa? Se avessi detto la verità e lei fosse stata destituita, allora mi avrebbe odiata. Sentivo che non avrei dovuto parlare. In quel momento ho provato un forte senso di colpa. Mi sono resa conto che ancora una volta stavo pensando a proteggere il mio posto nel cuore degli altri. In cuor mio, ho recitato una preghiera silenziosa a Dio: “Dio, penso di vivere di nuovo secondo le filosofie sataniche, proteggendo la mia immagine e comportandomi da persona compiacente. Per favore, guidami affinché io dica la verità e mi ribelli alle mie motivazioni sbagliate”. Dopo aver pregato, mi è tornato in mente un passaggio delle parole di Dio. Dio dice: “Se il tuo cuore è sempre più onesto e via via più orientato verso Dio, e se sai proteggere gli interessi della casa di Dio quando svolgi il tuo dovere e la tua coscienza è turbata quando invece non riesci a farlo, allora questa è la prova che la verità ha avuto effetto su di te, ed è diventata la tua vita. Una volta che la verità è diventata vita in te, quando noti qualcuno che è blasfemo verso Dio, non Lo teme, è superficiale mentre svolge il suo dovere, o intralcia e disturba il lavoro della chiesa, risponderai secondo le verità principi, e sarai in grado di individuarlo e smascherarlo come è necessario fare(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno mostrato che quando succede qualcosa dobbiamo stare dalla parte di Dio e sostenere il lavoro della chiesa. Quando vediamo altri violare i principi e intralciare il lavoro della chiesa, non possiamo proteggerli, ma dobbiamo seguire le verità principi. Questa è la vera sembianza umana che Dio ci chiede di vivere. In base al suo comportamento, Li Yue non era adatta in quel momento a continuare a svolgere quel lavoro. Non potevo temere di offenderla, ma dovevo sostenere il lavoro della chiesa, essere una persona onesta e chiarire la mia posizione. Così ho spiegato il mio punto di vista. Dopo aver soppesato tutto, la leader ha destituito Li Yue.

Successivamente, sono stata accoppiata a sorella Wang Jia. Interagendo con lei, ho notato che a volte rimandava il lavoro della chiesa per questioni personali. Ho condiviso con lei sul fatto che il lavoro doveva venire prima di tutto. Poco dopo, ho sentito la nostra leader dire che avrebbe promosso Wang Jia alla gestione di un incarico. Il mio pensiero è stato che Wang Jia aveva levatura ed era competente, quindi sarebbe stata adatta a dirigere il lavoro. Ma quando i suoi affari personali entravano in conflitto con il lavoro, a volte non dava priorità al suo dovere. Se non si fosse resa conto di quel problema, il lavoro avrebbe subito ritardi con lei al comando? In quanto sua compagna, avevo la responsabilità di condividere e farglielo notare. Ma, proprio quando stavo per dirglielo, ho esitato. Avevo già condiviso con lei su questo genere di questioni. Se ne avessi parlato di nuovo, avrebbe forse detto che non avevo abbandonato la questione, ma che continuavo a esporre i suoi difetti senza sosta? Mi sono resa conto di essere di nuovo nello stato sbagliato, così ho pregato in silenzio. Mi è venuto in mente un brano delle parole di Dio che avevo letto in passato e che recitava: “Dio richiede alle persone di dire la verità, di dire ciò che pensano e di non ingannare gli altri, fuorviarli, prendersi gioco di loro, deriderli, dileggiarli, schernirli, limitarli, smascherare le loro debolezze o ferirli. Questi non sono forse i principi secondo cui parlare? Cosa significa affermare che non si devono smascherare le debolezze altrui? Significa non gettare fango sugli altri. Non approfittare dei loro errori passati o delle loro manchevolezze per giudicarli o condannarli. Questo è il minimo che dovresti fare. Dal punto di vista propositivo, in che modo si esprime un discorso costruttivo? Principalmente nell’incoraggiare, indirizzare, guidare, spronare, comprendere e confortare. Inoltre, in alcuni casi particolari, diventa necessario smascherare direttamente gli errori degli altri e potarli, in modo che acquisiscano la conoscenza della verità e desiderino pentirsi. Solo allora si ottiene l’effetto desiderato. Questo modo di praticare è di grande beneficio per le persone. È per loro costruttivo e un autentico aiuto, non è vero? […] E qual è, in sintesi, il principio che sta alla base del parlare? È questo: dire ciò che si ha nel cuore, parlare delle proprie esperienze reali e di ciò che si pensa veramente. Queste parole sono le più utili per le persone, danno loro una provvista, le aiutano, sono positive. Rifiutati di pronunciare parole false, parole che non giovano agli altri e non li edificano; eviterai così di danneggiarli o di indurli in errore, di farli precipitare nella negatività e di avere un effetto negativo. Devi dire cose positive. Devi sforzarti di aiutare le persone il più possibile, di apportare loro beneficio, di sostentarle, di suscitare in loro autentica fede in Dio; e devi permettere loro di ricevere aiuto e di guadagnare molto dalle tue esperienze delle parole di Dio e dal modo in cui risolvi i problemi, e di essere in grado di comprendere il percorso per sperimentare l’opera di Dio e per entrare nella verità realtà, permettendo loro di avere accesso alla vita e di crescere nella vita; tutto come effetto del fatto che le tue parole si basano su dei principi e sono edificanti per le persone(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (3)”). Ho trovato un cammino di pratica partendo dalle parole di Dio. Nelle mie interazioni, devo dire la verità in modo che le persone possano trarne beneficio ed essere edificate. Non posso deriderle, essere sarcastica o prenderle in giro. Ho capito anche che, quando Dio dice di non smascherare le debolezze delle persone, si riferisce al non aggrapparsi ai loro errori o alle loro mancanze, giudicandole e condannandole. Segnalare ed esporre i loro problemi in modo che possano imparare una lezione non significa smascherare le debolezze, ma aiutare amorevolmente. Wang Jia non conosceva sé stessa e sottolineare il suo problema voleva dire ricordarglielo e aiutarla. Anche se non l’avesse accettato subito e avesse pensato male di me, avrei dovuto gestirlo adeguatamente. Finché avesse perseguito la verità, avrebbe successivamente ricercato la verità, conosciuto sé stessa e sarebbe cambiata. Dopo aver compreso questo, ho condiviso con Wang Jia sul suo problema. Successivamente, Wang Jia ha affermato in un componimento scritto da lei: “Se la sorella con cui collaboravo non avesse esposto e analizzato il mio problema, non avrei riflettuto su me stessa né compreso la gravità della questione, tanto meno mi sarei pentita e sarei cambiata”. Quando ho capito che Wang Jia aveva raggiunto quella comprensione, in cuor mio ho ringraziato Dio. Sono state le parole di Dio ad aiutarmi a vedere il vero volto del mio comportamento da brava persona e a cambiare la mia prospettiva errata sul perseguimento. Lode a Dio per la sua salvezza!

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