82. La sofferenza che deriva dal mentire
Nell’ottobre del 2019, ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Durante gli incontri ho visto che i fratelli e le sorelle erano in grado di condividere le lore esperienze e la loro comprensione. Erano in grado di parlare apertamente della loro corruzione e delle loro mancanze senza alcuna riserva, e ne ero così invidioso. Anch’io volevo essere una persona sincera e aprirmi con semplicità come facevano loro, ma quando arrivava il momento di farlo, non riuscivo a parlare in modo sincero. Un giorno, i miei fratelli e le mie sorelle mi hanno chiesto: “Sei giovane: sei ancora uno studente?” La verità è che non ero più studente da molto tempo: cucinavo e facevo le pulizie in un ristorante, ma temevo che gli altri mi avrebbero disprezzato se lo avessero scoperto, e quindi ho detto loro che ero ancora uno studente. Poi non ci ho più pensato e me ne sono dimenticato. Un giorno, nel video di una testimonianza esperienziale, ho letto un brano della parola di Dio che mi ha indotto a riflettere su me stesso. La parola di Dio dice: “Dovete sapere che Dio ama coloro che sono onesti. In sostanza, Egli è leale, quindi ci si può sempre fidare delle Sue parole. Inoltre, le Sue azioni sono irreprensibili e indiscutibili: ecco perché Dio apprezza coloro che sono del tutto onesti con Lui. Onestà significa donare il vostro cuore a Dio, essere sinceri con Lui in ogni cosa, aperti con Lui in ogni cosa, senza mai nascondere i fatti, senza tentare di ingannare i superiori e i subordinati e senza fare le cose solo per ingraziarsi Dio. In breve, essere onesti vuol dire essere puri nelle vostre azioni e parole, e non ingannare né Dio né gli uomini” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che Dio ama le persone sincere, che le persone sincere possono aprirsi a Dio con semplicità, che non sono ambigue nelle cose che fanno e che dicono e che non cercano di ingannare né Dio né le altre persone. Quanto a me, invece, quando gli altri mi chiedevano: “Sei ancora uno studente?”, non ero neppure in grado di dire la verità, figuriamoci essere una persona sincera al cospetto di Dio. Non ero affatto sincero! Quindi volevo aprirmi con gli altri, ma temevo di essere deriso. Tuttavia, allo stesso tempo, il fatto di non parlare apertamente mi faceva sentire profondamente a disagio. Così ho pregato Dio, chiedendoGli di aiutarmi a praticare la verità e a essere sincero. A un incontro successivo, mi sono aperto sulla mia corruzione e ho esposto l’intenzione di utilizzare menzogne e propensione all’inganno. Non solo gli altri non mi hanno disprezzato, ma mi hanno perfino inviato dei messaggi per dirmi che la mia era una buona esperienza. Questo mi ha dato più fiducia di essere una persona sincera. Anche se in quell’occasione avevo praticato la sincerità e avevo detto la verità, non mi rendevo ancora conto della mia indole satanica e quando si trattava di cose riguardanti la mia reputazione e i miei interessi, ancora non riuscivo a evitare di camuffarmi.
Dopo un periodo di tempo, sono stato scelto come predicatore e sono diventato responsabile del lavoro di tre chiese. Durante un incontro fra collaboratori, un leader voleva sapere nei dettagli come venivano irrigati i nuovi arrivati in ciascuna chiesa e ha chiesto perché alcuni di loro non fossero stati sostenuti adeguatamente. Ho cominciato ad agitarmi un po’, perché sapevo come stavano andando le cose in una delle chiese, ma non nelle altre due. Perciò cosa dovevo dire? Se avessi detto la verità, cosa avrebbero pensato di me? Si sarebbero chiesti se ero in grado di fare il predicatore, visto che non sapevo neppure quello? O avrebbero detto che non svolgevo un lavoro vero ed ero incapace di compiere quel dovere? Essere trasferito o rimosso sarebbe stato davvero imbarazzante! Volevo solo fuggire, ma se fossi andato via prima, temevo di essere scoperto. Così non ho potuto fare altro che rimanere ad ascoltare gli altri predicatori che discutevano del lavoro di cui erano responsabili. Mi sentivo sui carboni ardenti e non sapevo cosa fare. Quando il leader ha chiamato il mio nome, ero talmente nervoso che ho finto di non averlo sentito e ho chiesto: “Che cosa hai detto?” Il leader ha chiesto: “Stavamo parlando di come irrigare i nuovi arrivati e hai sentito ciò che è appena stato detto. Ti andrebbe di raccontarci dei tuoi?” Avevo il cuore in subbuglio. Non potevo che discutere prima di tutto della chiesa che conoscevo, ma non volevo parlare delle altre due. Tuttavia, temevo che tutti scoprissero che non avevo seguito il lavoro, così ho stretto i denti e ho mentito, dicendo: “Molti fra i nuovi arrivati nella seconda chiesa non sono sostenuti adeguatamente e a causa della pandemia non siamo in grado di contattarli. Non sono del tutto certo della situazione nella terza chiesa, perché in tutto questo tempo ho seguito il lavoro delle altre due”. Dire questo mi ha fatto sentire molto a disagio e avevo il terrore che tutti capissero che stavo mentendo, cosa che sarebbe stata ancora più umiliante. Sono stato in ansia per tutta la riunione e sono riuscito a tirare un sospiro di sollievo soltanto alla fine. Con mia grande sorpresa, il leader mi ha poi chiesto separatamente: “A proposito di quei nuovi arrivati che non sono sostenuti adeguatamente a causa della pandemia, hai chiesto agli irrigatori di telefonare loro per vedere come stanno?” La domanda del leader mi ha spiazzato. Non conoscevo i dettagli della situazione. Se dicevo la verità, il leader non avrebbe capito che avevo mentito? Non potevo ammettere di non sapere. E così ho continuato a mentire: “Gliene ho parlato, ma alcuni dei nuovi arrivati non hanno risposto al telefono”. Allora il leader mi ha chiesto: “Quali nuovi arrivati?” Ho pensato tra me e me: “Il leader continua a farmi domande perché ha scoperto che ho mentito?” Ho risposto immediatamente: “Penso siano alcuni di coloro che hanno appena accettato l’opera di Dio”. Vedendo che non riuscivo a spiegare con chiarezza, il leader ha detto con rassegnazione: “Bene, allora quando lo scopri fammi sapere”. Una volta terminata la chiamata, ho provato un profondo senso di colpa. Avevo mentito e ingannato ancora una volta. Dopo aver detto una bugia, ho dovuto utilizzarne molte altre per rimediare. Che fatica dover usare delle bugie per nascondere altre bugie. Ripensando all’incontro, uno dei predicatori aveva detto che, delle tre chiese di cui era responsabile, ce n’era una di cui non si era occupato. Era stato in grado di dire la verità, perché dunque io non ero riuscito a pronunciare una sola parola sincera? Avevo mentito, ingannato e creato una falsa impressione, ma non potevo ingannare Dio, che sottopone tutto a scrutinio. Ero stato assai superficiale nel dovere, e prima o poi sarei stato rivelato. Così ho pregato Dio: “Dio, nell’incontro di oggi, quando il leader chiedeva del lavoro, non ho detto la verità. Temevo che, sapendo la verità, tutti mi guardassero dall’alto in basso e dicessero che non avevo svolto un vero lavoro. Dio, aiutami a conoscere me stesso e ad abbandonare la mia indole corrotta”.
In seguito ho letto un brano della parola di Dio: “Nella vita quotidiana, le persone dicono spesso sciocchezze e menzogne e affermano cose che nascono dall’ignoranza, dalla stoltezza o da un atteggiamento difensivo. Quasi tutte queste cose vengono dette per vanità e orgoglio e per soddisfare il proprio ego. Pronunciare tali falsità rivela la loro indole corrotta. Se riuscissi a eliminare questi elementi di corruzione, il tuo cuore si purificherebbe e a poco a poco diventeresti più puro e sincero. Di fatto, tutti sanno perché mentono. In nome del guadagno personale e dell’orgoglio, o per vanità e prestigio, cercano di competere con gli altri e si spacciano per ciò che non sono. Alla fine, però, le loro bugie vengono smascherate e rivelate dagli altri, e finiscono per perdere la faccia, oltre che la dignità e l’integrità. Questa è la conseguenza di un eccesso di menzogne. Stai mentendo troppo. Ogni tua parola è falsificata e insincera, e non ce n’è una sola che possa essere considerata vera o onesta. Anche se mentendo non ti sembra di aver perso la faccia, nel profondo ti senti svergognato. Ti rimorde la coscienza, hai una bassa opinione di te stesso e pensi: ‘Perché vivo in modo così miserabile? È così difficile dire la verità? Devo ricorrere alla menzogna in nome del mio orgoglio? Perché la mia vita è così estenuante?’ Non è necessario vivere una vita estenuante. Se riesci a mettere in pratica la sincerità, sarai in grado di vivere una vita rilassata, libera e affrancata. Invece hai scelto di mentire per difendere il tuo orgoglio e la tua vanità. Pertanto, conduci un’esistenza faticosa e miserabile, che ti sei autoinflitto. Raccontando bugie si può acquisire un senso di orgoglio, ma di cosa si tratta? È solo una cosa vuota e del tutto priva di valore. Mentire equivale a svendere la propria integrità e la propria dignità. Spoglia una persona della sua dignità e della sua integrità; dispiace a Dio e suscita il Suo disprezzo. Ne vale la pena? No. È questa la retta via? No. Le persone che mentono spesso vivono secondo la loro indole satanica, sottomesse dal potere di Satana. Non vivono nella luce, né alla presenza di Dio. Pensi costantemente a come dire una menzogna e poi, dopo averla detta, devi riflettere su come nasconderla. E quando non la copri a sufficienza e viene smascherata, devi scervellarti per cercare di conciliare le contraddizioni e renderla plausibile. Non è forse un modo di vivere faticoso? È estenuante. Ne vale la pena? Per niente. Che senso ha scervellarsi per dire bugie, per poi celarle in nome dell’orgoglio, della vanità e del prestigio? Alla fine, rifletti e ti dici: ‘A che serve? Raccontare bugie per poi doverle nascondere è troppo estenuante. Comportarmi in questo modo non può funzionare; sarebbe più agevole se diventassi semplicemente una persona onesta’. Desideri diventare una persona onesta, ma non riesci a rinunciare all’orgoglio, alla vanità e agli interessi personali. E così, per difendere queste cose, non puoi far altro che ricorrere alle menzogne. […] Se credi che le menzogne possano proteggere la reputazione, il prestigio, la vanità e l’orgoglio che desideri, ti sbagli di grosso. In realtà, mentendo non solo non riesci a preservare la tua vanità e il tuo orgoglio, la tua dignità e la tua integrità ma, cosa ancor più deplorevole, perdi l’opportunità di praticare la verità e di essere una persona sincera. Anche se in quel momento riesci a difendere la tua reputazione, il tuo prestigio, la tua vanità e il tuo orgoglio, hai sacrificato la verità e hai tradito Dio. Questo significa che hai del tutto perso la possibilità di essere salvato e perfezionato da Lui, e questa è la perdita più grande e un rimpianto eterno. Le persone ingannevoli non lo capiranno mai” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona sincera può vivere una vera sembianza umana”). Ciò che le parole di Dio hanno esposto era esattamente il mio stato. Il leader voleva sapere della situazione dell’irrigazione di ogni chiesa. Dato che si trattava di una questione molto semplice, sarebbe stato del tutto accettabile dire la verità, ma per me non c’era nulla di più difficile. Ero pieno di timori e avevo paura che, una volta che il leader e gli altri predicatori avessero scoperto la verità, avrebbero detto che non svolgevo alcun vero lavoro e che non ero neppure in grado di gestire una questione così semplice. E, se mi avessero rimosso, mi sarei sentito umiliato! Per proteggere la mia reputazione, il mio prestigio e la buona impressione che gli altri avevano di me, ho mentito sul fatto di essermi occupato di due chiese, mentre in realtà avevo una chiara visione solo di una di esse. Ero perfino entrato nei dettagli della seconda chiesa, affermando che i nuovi arrivati non stavano ricevendo sostegno adeguato a causa della pandemia. Non si trattava forse di una menzogna sfrontata? Quando il capo mi ha domandato se avevo chiesto agli irrigatori di contattare i nuovi arrivati, avevo temuto che si accorgesse della bugia che avevo appena raccontato, e così ho escogitato una seconda bugia per nascondere la prima e ho inventato una scusa per ingannarlo. Per proteggere il mio nome e il mio prestigio, sono ricorso a una menzogna per coprirne un’altra. Sono stato davvero falso! Ho pensato a un dialogo tra Dio e Satana riportato nella Bibbia. Dio chiede a Satana da dove venga, e Satana risponde: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa” (Giobbe 1:7). Satana è così scaltro. Non risponde direttamente alla domanda di Dio e si esprime in modo tortuoso e contorto. È impossibile dire da dove venga. Ha la bocca piena solo di bugie, non si esprime mai con sincerità, ma sempre e solo in modo ambiguo e confuso. Con le mie bugie e i miei inganni, non ero forse uguale al diavolo Satana? Anche se ho dato una risposta al leader, era tutto vago e fumoso, pieno di bugie e inganni. Dopo aver sentito la mia risposta, il leader era ancora incerto sullo stato del lavoro di irrigazione di cui ero responsabile, e non riusciva a valutare se lo stessi seguendo adeguatamente. In realtà, mentire e ingannare in questo modo hanno conservato la mia reputazione e il mio prestigio solo temporaneamente, ma ciò che ho davvero perso sono stati integrità e dignità, e la fiducia degli altri. Se avessi continuato così, prima o poi tutti si sarebbero accorti che non ero né sincero né degno di fiducia. Nessuno avrebbe creduto in me e, inoltre, Dio non avrebbe più avuto fiducia in me. Non sarei dunque rimasto completamente privo di integrità e dignità? Non sarebbe stato stupido da parte mia?
Poi ho letto un altro brano della parola di Dio: “Il fatto che Dio chieda alle persone di essere oneste dimostra che detesta e disprezza davvero chi è propenso all’inganno. Il disprezzo di Dio verso le persone propense all’inganno significa che Egli non ama il loro modo di fare le cose, la loro indole, i loro intenti e i loro metodi ingannevoli; a Dio non piace nessuna di queste cose. Se le persone propense all’inganno sono in grado di accettare la verità, ammettono la loro indole propensa all’inganno e sono disposte ad accogliere la salvezza di Dio, allora anche loro hanno una speranza di essere salvate, poiché Dio tratta tutti equamente, e lo stesso fa la verità. E quindi, se vogliamo diventare persone che sono gradite a Dio, la prima cosa che dobbiamo fare è cambiare i nostri principi di comportamento. Non possiamo più vivere secondo filosofie sataniche, non possiamo più cavarcela con la menzogna e l’inganno. Dobbiamo liberarci di tutte le bugie e diventare persone oneste. E allora la prospettiva che Dio ha di noi cambierà. In passato, le persone facevano sempre affidamento sulle menzogne, sulla finzione e sull’inganno nel vivere tra gli altri, e usavano le filosofie sataniche come base della loro esistenza, come loro vita e come fondamento per il loro comportamento. Tutto ciò era detestato da Dio. Tra i non credenti, se parli francamente, dici la verità e sei una persona onesta, sarai calunniato, giudicato e rifiutato. Per questo segui le tendenze mondane e vivi secondo filosofie sataniche; diventi sempre più abile a mentire e sempre più propenso all’inganno. Impari anche a servirti di mezzi subdoli per raggiungere i tuoi obiettivi e proteggere te stesso. Hai un successo sempre maggiore nel mondo di Satana, con il risultato di precipitare sempre più a fondo nel peccato, fino al punto di non riuscire più a liberarti. Funziona esattamente all’opposto nella casa di Dio. Più menti e ricorri a inganni, più il popolo eletto di Dio sarà disgustato da te e ti abbandonerà. Se rifiuti di pentirti e continui ad aggrapparti a filosofie e logiche sataniche, e ti servi di tranelli e trame elaborate per simulare e camuffarti, allora con tutta probabilità verrai rivelato ed eliminato. Questo perché Dio aborrisce le persone propense all’inganno. Solo le persone oneste possono prosperare nella casa di Dio, e quelle propense all’inganno saranno alla fine abbandonate ed eliminate. Tutto questo è prestabilito da Dio. Solo le persone oneste possono avere un posto nel Regno dei Cieli. Se non cerchi di essere una persona onesta, se non fai esperienza e non pratichi verso il perseguimento della verità, se non esponi le tue abiezioni e se non ti metti a nudo, allora non sarai mai in grado di ricevere l’opera dello Spirito Santo e di ottenere l’approvazione di Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Ripensando alle parole di Dio, ho compreso che Dio non ama le persone propense all’inganno e non le salva. Poiché appartengono a Satana, le persone propense all’inganno usano inganni e trucchi in tutto ciò che fanno e parlano in modo insincero solo per proteggere reputazione, prestigio e interessi. Gli intenti nutriti e i metodi utilizzati da queste persone sono odiosi e ripugnanti agli occhi di Dio. Anche se credevo in Dio, non avevo acquisito alcuna verità e vivevo ancora secondo filosofie sataniche come “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” e “Le persone hanno bisogno dell’orgoglio proprio come un albero della corteccia”. Queste filosofie sataniche si erano ormai radicate nel mio cuore, ingannandomi, corrompendomi e spingendomi sul cammino del perseguimento di reputazione, guadagno e prestigio. Pensavo che le persone dovessero vivere per sé stesse, distinguersi dagli altri e acquistare fama e profitto e che solo così non sarebbero state disprezzate. Pensavo che chi dice sempre la verità senza mai mentire fosse uno sciocco. Per questo motivo, avevo sempre ingannato e tessuto una rete di bugie per tutelare i miei interessi, diventando sempre più ingannevole, falso e privo di normale parvenza umana. Avevo considerato reputazione e prestigio più importanti della verità ed ero disposto a mentire e a oppormi alla verità per proteggere entrambi. Satana è un bugiardo; quindi, quando mento e inganno in questo modo, non sono forse uguale? Questo mondo malvagio non è adatto per essere una persona onesta e ingenua. Ma nella casa di Dio è l’esatto contrario. Nella casa di Dio giustizia e verità regnano sovrane e più una persona inganna, più tenderà a cadere, e alla fine tutte le persone propense all’inganno saranno rivelate ed eliminate da Dio. Dio dice: “Se le persone desiderano essere salvate, devono cominciare dall’essere oneste” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). “Solo le persone oneste possono avere un posto nel Regno dei Cieli” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Dio è santo e le persone immonde non possono entrare nel Regno dei Cieli. Una volta capito questo, ho sentito che l’indole santa e giusta di Dio non tollera le offese e mi sono davvero pentito di aver mentito a fratelli e sorelle. Mi odiavo profondamente e non volevo mai più mentire o ingannare. Volevo praticare la verità, essere una persona sincera e parlare in modo onesto con tutti. Volevo strapparmi le menzogne dalla bocca e gli inganni dal cuore. Solo così sarei divenuto degno dell’approvazione di Dio e avrei avuto un’opportunità di guadagnare la verità e di essere salvato.
Durante una delle mie devozioni, ho letto un brano della parola di Dio: “Praticare l’onestà copre molti aspetti. In altre parole, lo standard per essere onesti non si raggiunge attraverso un unico aspetto; devi essere all’altezza sotto molti punti di vista prima di poter essere onesto. Alcune persone pensano sempre che basti riuscire a non mentire per essere oneste. È una visione corretta? Essere onesti implica semplicemente non mentire? No, concerne diversi altri aspetti. Prima di tutto, qualunque cosa tu debba affrontare, che si tratti di una faccenda che hai visto con i tuoi occhi o che ti è stata riferita da altri, che si tratti di interagire con le persone o risolvere un problema, che sia il dovere che dovresti assolvere o qualcosa che Dio ti ha affidato, devi sempre affrontarla con cuore sincero. Come si dovrebbe mettere in pratica il modo di affrontare le cose con cuore sincero? Dì ciò che pensi e parla sinceramente; non usare parole vuote, ampollose o che suonino gradevoli, non dire cose false adulatorie o ipocrite, ma pronuncia le parole che hai nel cuore. Questo è essere una persona onesta. Esprimi i pensieri e le opinioni reali che hai nel cuore: questo è ciò che dovrebbero fare le persone oneste. Se non dici mai ciò che pensi e le parole marciscono nel tuo cuore, e ciò che dici è sempre in disaccordo con ciò che pensi, questo non è il comportamento di una persona onesta” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona sincera può vivere una vera sembianza umana”). La parola di Dio mi ha donato un cammino di pratica. Che si trattasse di interagire con gli altri o di svolgere il mio dovere, era necessario che agissi con un cuore sincero. Dato che non avevo compiuto alcuna verifica, avrei dovuto semplicemente dirlo con onestà. Non dovevo pensare che la mia reputazione potesse essere danneggiata. È fondamentale praticare la sincerità. Alla successiva riunione tra collaboratori volevo prendere l’iniziativa e smascherare la mia corruzione, ma ero preoccupato di ciò che tutti avrebbero pensato di me. Mi sono accorto che volevo di nuovo proteggere la mia reputazione e il mio prestigio e così ho pregato Dio in silenzio, chiedendoGli di guidarmi, di darmi forza e di concedermi il coraggio di esporre la mia corruzione, praticando la verità e diventando una persona onesta. Mi sono ricordato di un brano della parola di Dio che avevo letto in passato: “Se non pratichi in base alle parole di Dio, non analizzi mai i tuoi segreti e le tue sfide, e non ti apri mai in condivisione con gli altri, non condividendo, non analizzando e non portando così alla luce la tua corruzione e i tuoi difetti fatali, allora non puoi essere salvato” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “La pratica fondamentale per essere una persona onesta”). Ho capito che se non fossi stato una persona sincera, se avessi continuato a dissimulare la mia corruzione e le mie mancanze, se non mi fossi aperto, svelato e analizzato, non avrei mai potuto liberarmi della mia indole corrotta e non sarei mai stato salvato. Ho pregato di nuovo Dio nel mio cuore: “Dio! Ti supplico di darmi la forza per aprirmi e per essere una persona sincera”. Dopo aver pregato, ho preso l’iniziativa di parlare con i fratelli e le sorelle, confessando che, all’ultima riunione, quando il leader aveva chiesto dell’irrigazione dei neofiti, avevo mentito e ingannato tutti. Dopo avermi ascoltato, gli altri non mi hanno né ripreso né disprezzato. Al contrario, hanno detto che era un bene che fossi stato in grado di aprirmi e di essere sincero. Avendo praticato in questo modo, mi sono sentito più sereno e a mio agio.
Non molto tempo dopo, un leader superiore mi ha chiesto: “Sei attualmente a conoscenza della situazione dei leader della chiesa?” Mi sono sentito un po’ incerto a quella domanda, poiché conoscevo solo la situazione di uno dei leader della chiesa, ma non quella degli altri due. Ho pensato tra me e me: “Se dico la verità, il leader dirà che non ho compiuto un vero lavoro?” Così volevo mentire dicendo che ne ero a conoscenza. Allora mi sono reso conto che volevo mentire di nuovo e perciò ho rivolto una preghiera a Dio. Poi ho detto la verità: “Conosco solo la situazione di uno dei leader della chiesa, ma non quella degli altri due”. Al che, il leader non mi ha criticato e mi ha invece offerto dei suggerimenti, dicendo che avrei dovuto interessarmi più regolarmente degli stati dei leader della chiesa e aiutarli in modo tempestivo a risolvere le loro difficoltà, qualora ne avessero avute. Il leader ha condiviso con me anche su alcuni percorsi per svolgere il lavoro. Ho imparato che, quando dicevo la verità, ero sincero e osavo esporre la mia corruzione e le mie mancanze, non solo potevo essere aiutato dai miei fratelli e dalle mie sorelle a ottenere dei guadagni, ma andava anche a vantaggio del lavoro della chiesa e della mia crescita personale. Prima mentivo e utilizzavo l’inganno per proteggere la mia reputazione e il mio prestigio, ma dopo ogni bugia sentivo il cuore oppresso e la coscienza accusata e soprattutto avevo perso integrità e dignità, e Dio mi disprezzava, mi odiava. Grazie a questa esperienza, sono giunto a comprendere che le persone sincere sono gradite sia a Dio che agli uomini, che quanto più siamo sinceri, tanto più armoniosi saranno i nostri rapporti con gli altri e più ci sentiremo a posto e in pace. Non solo gli altri non ci disprezzeranno, ma riceveremo invece l’aiuto di fratelli e sorelle. Essere persone sincere è una cosa davvero meravigliosa.