45. Non scelgo più i miei doveri in base alle preferenze

di Chen Miao, Cina

Nel 2006, ho accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni. Da quel momento, ho prestato servizio nella chiesa come leader e lavoratrice. Nonostante ogni giorno fossi impegnata e stanca, non mi lamentavo, perché credevo che i ruoli di leader e supervisore venissero assegnati a coloro che perseguono la verità, e che coloro che svolgono questi doveri fossero tenuti in grande considerazione dai fratelli e dalle sorelle. Nel 2018, ho accettato di svolgere un dovere basato sui testi. Ero molto felice, e sentivo che stavo facendo bene, altrimenti non sarei stata scelta per un dovere così importante. Qualche giorno dopo, ho incontrato un leader superiore che mi ha detto: “La chiesa sta fronteggiando gli arresti da parte del PCC; nell’ambiente c’è tensione ovunque, e abbiamo urgentemente bisogno di persone che si occupino della gestione degli affari generali. Ne abbiamo parlato e vogliamo che siate tu e tuo marito a farvi carico di questo dovere”. Sentendo le parole del leader, era come se la testa mi scoppiasse. Facevo fatica a credere alle mie orecchie, e pensavo: “Come possono affidare a me la gestione degli affari generali? Forse il leader ha commesso un errore? La gestione degli affari generali non è solamente duro lavoro fisico? Si tratta di un dovere veramente umile! Se dovessero scoprirlo, cosa penseranno di me i fratelli e le sorelle?” Più ci pensavo, più sentivo di voler opporre resistenza, e volevo dire al leader che non avevo intenzione di farmi carico di questo dovere, ma considerando che le disposizioni della chiesa erano basate su delle necessità lavorative, non ho avuto altra scelta se non quella di accettare con riluttanza. Mentre tornavo a casa, la mia mente era in subbuglio: “Da quando credo in Dio, ho sempre prestato servizio come leader e lavoratrice, oppure ho svolto un dovere basato sui testi, ed entrambi questi doveri sembrano più prestigiosi di quello degli affari generali. Dover svolgere quel dovere pesante, sporco e faticoso non è affatto prestigioso come il dovere basato sui testi che sto svolgendo in questo momento, e se le sorelle del mio gruppo dovessero scoprirlo, non mi guarderanno forse dall’alto in basso, dicendo che per ritrovarmi a svolgere un tale dovere non stavo perseguendo la verità?” Quando sono tornata a casa, mi sono buttata sul letto sentendomi debole e impotente, ma una volta che mi sono trovata di fronte alle sorelle, ho simulato un falso sorriso per paura di condividere apertamente sul mio stato, temendo che se avessero scoperto che svolgevo il dovere di gestire gli affari generali, avrebbero potuto guardarmi dall’alto in basso.

Qualche giorno dopo, io e mio marito abbiamo assunto ufficialmente l’incarico di gestire gli affari generali. Durante i primi giorni, abbiamo aiutato i fratelli e le sorelle che erano in pericolo a trasferirsi nelle nuove case. Io e mio marito ci svegliavamo verso le tre del mattino per aiutarli nel trasloco, correndo su e giù per le scale, e ogni giorno eravamo esausti, con la schiena e le anche indolenzite, e quando la sera tornavamo a casa, non avevamo nemmeno voglia di mangiare, eravamo troppo stanchi anche per alzarci dal letto. Dopo una settimana in cui ho fatto questo lavoro dall’alba al tramonto, ho iniziato a lamentarmi: “Questa è solamente una dura manodopera. Nel mondo, questi lavori vengono fatti da coloro che non hanno conoscenza, capacità di apprendimento, o abilità, e non avrei mai pensato di dover scendere a questo livello dopo tutti questi anni in cui ho creduto in Dio, con la possibilità di svolgere solamente i compiti più insignificanti e fisicamente impegnativi. Ero abituata a occuparmi del lavoro basato sui testi, sedendo di fronte a un computer, indossando abiti puliti e rimanendo al riparo da vento e pioggia, ma adesso ogni giorno sono completamente sudata e sfinita! È come passare dal giorno alla notte!” Ogni giorno svolgevo il mio dovere con rassegnazione, e il mio stato era caduto veramente in basso, mi sentivo confusa come un cadavere che cammina, con un grande tormento interiore.

Nel mio dolore, sono giunta dinanzi a Dio e ho pregato: “Oh Dio, i leader hanno dato disposizione che io gestissi gli affari generali, ma non riesco a sottomettermi. Sento che questo dovere è troppo umile e che porterà gli altri a guardarmi dall’alto in basso. Non comprendo la Tua intenzione. Ti prego di illuminarmi e guidarmi a imparare una lezione da tutto ciò”. Dopo aver pregato, ho letto due passaggi delle parole di Dio: “Spesso alcuni si sentono superiori all’interno della casa di Dio. In quali modi? Cosa li fa sentire superiori in questi modi? Per esempio, alcuni sanno parlare una lingua straniera e pensano che ciò significhi possedere un dono ed essere capaci, e che, senza di loro, la casa di Dio probabilmente troverebbe molto difficile espandere il suo lavoro. Di conseguenza, ovunque vadano, vogliono indurre gli altri ad ammirarli. Quale metodo adottano gli individui di questo tipo quando incontrano gli altri? In cuor loro, assegnano ogni sorta di rango differente a chi svolge doveri diversi nella casa di Dio. Al vertice ci sono i leader, al secondo posto le persone con talenti speciali, poi chi possiede dei talenti mediocri e al gradino più basso coloro che svolgono ogni sorta di dovere di supporto. Alcuni considerano la capacità di svolgere doveri importanti e speciali come un capitale, e la equiparano al possedere le verità realtà. Qual è il problema qui? Ciò non è forse assurdo? Svolgere alcuni doveri speciali li rende arroganti e altezzosi, e guardano tutti dall’alto in basso. Quando incontrano qualcuno, la prima cosa che fanno è sempre chiedergli quale dovere svolge. Se questi svolge un dovere mediocre, lo guardano dall’alto in basso e non lo ritengono degno della loro attenzione. Quando questa persona vuole condividere con loro, in superficie acconsentono, ma dentro di sé pensano: ‘Vuoi condividere con me? Sei solo una nullità. Guarda il dovere che svolgi: come puoi essere degno di parlare con me?’ Se la persona svolge un dovere più importante del loro, la adulano e la invidiano. Quando vedono dei leader o dei lavoratori, sono ossequiosi con loro e li adulano. Costoro hanno forse dei principi nel modo in cui trattano le persone? (No. Le trattano in base al dovere che esse svolgono e in base ai diversi ranghi che assegnano loro.) Classificano le persone in base alla loro esperienza e anzianità e ai loro talenti e doni(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo nella pratica della verità vi è l’ingresso nella vita”). “Qualunque sia il tuo dovere, non fare distinzione tra alto e basso livello. Supponiamo che tu dica: ‘Sebbene questo compito sia un incarico da parte di Dio e l’opera della casa di Dio, se lo svolgo io, gli altri potrebbero guardarmi dall’alto in basso. Altri arrivano a svolgere mansioni che li mettono in risalto. Mi è stato assegnato questo compito, che non mi permette di distinguermi e mi costringe invece a darmi da fare dietro le quinte: è un’ingiustizia! Non svolgerò questo dovere. Il mio dovere deve essere di un tipo che mi consenta di distinguermi di fronte agli altri e di farmi un nome; e anche se non mi faccio un nome o non mi distinguo, devo comunque trarne beneficio e sentirmi fisicamente a mio agio’. È forse un atteggiamento accettabile? Fare gli schizzinosi significa non accettare le cose da Dio; significa compiere scelte a seconda delle proprie preferenze. Non è un’accettazione del tuo dovere; è un rifiuto del tuo dovere, una manifestazione della tua ribellione contro Dio. Questo atteggiamento schizzinoso è adulterato dalle tue preferenze e dai tuoi desideri individuali. Quando presti attenzione ai benefici che ne trai, alla tua reputazione e così via, il tuo atteggiamento verso il dovere non è sottomesso(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho compreso che la mia prospettiva sul dovere era sbagliata, e che avevo classificato i doveri nella casa di Dio secondo vari livelli. Pensavo che essere un leader e un lavoratore o il supervisore di un gruppo nella casa di Dio significasse essere una persona di buona levatura e che persegue fortemente la verità, e che i fratelli e le sorelle avrebbero avuto grande riguardo di queste persone. Allo stesso tempo, pensavo che coloro che hanno il dovere di gestire gli affari generali avessero una scarsa levatura e mancassero di comprensione della verità, e che svolgere un tale dovere fosse considerato inferiore e non permettesse di mettersi in mostra. Così rimpiangevo i doveri che avevo svolto in precedenza, quando i fratelli e le sorelle mi guardavano con ammirazione, e provavo sempre un senso di superiorità sugli altri, il che mi faceva sentire molto motivata nel mio dovere, e disposta a rinunciare alla mia famiglia e alla carriera, nonché a soffrire e a spendermi. Adesso che mi era stato assegnato il dovere di gestire gli affari generali, mi sentivo come se mi avessero declassata, e mi sentivo inferiore al cospetto dei fratelli e delle sorelle. Soprattutto quando il dovere era doloroso e stancante, nel mio cuore mi lamentavo, e pensavo che tali disposizioni da parte dei leader fossero ingiuste e danneggiassero la mia integrità, e volevo solamente sottrarmi a questa responsabilità. In quel momento, ho capito che sceglievo i doveri sulla base del fatto che mi permettessero o meno di mettermi in mostra e di avere dei benefici per me stessa, e che non tenevo minimamente conto del lavoro della chiesa. Dopo aver creduto in Dio per così tanti anni, ancora non vedevo le cose in base alle parole di Dio, ma suddividevo i doveri secondo vari livelli. La mia prospettiva non era diversa da quella di un miscredente. Quando mi sono resa conto di ciò, mi sono sentita turbata e in colpa.

In seguito, ho letto altre parole di Dio: “Nella casa di Dio si parla costantemente di accettare l’incarico ricevuto da Dio e dell’adeguato adempimento del proprio dovere. Come nasce il dovere? In senso lato, nasce in conseguenza dell’opera di gestione di Dio per portare la salvezza all’umanità; in senso più specifico, man mano che l’opera di gestione di Dio si svolge tra gli uomini, emerge un lavoro variegato il quale richiede che le persone collaborino e lo portino a termine. Da qui sono derivate le responsabilità e le missioni che le persone devono compiere, e tali responsabilità e missioni sono i doveri che Dio conferisce all’umanità. Nella casa di Dio, i diversi compiti che richiedono la cooperazione delle persone sono i doveri che esse dovrebbero svolgere. Vi sono pertanto differenze tra i doveri in termini di migliori e peggiori, nobili e umili, o grandi e piccoli? Tali differenze non esistono; purché qualcosa abbia a che fare con l’opera di gestione di Dio, sia un requisito dell’opera della Sua casa, e sia necessario alla diffusione del Vangelo di Dio, allora è dovere di una persona. È questa l’origine e la definizione del dovere(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?”). “Quale atteggiamento dovresti assumere verso il tuo dovere? In primo luogo, non devi analizzarlo, cercando di verificare chi sia stato ad assegnartelo; devi invece accettarlo da Dio in quanto dovere affidatoti da Dio, e dovresti obbedire all’orchestrazione e alle disposizioni di Dio e accettare il tuo dovere che proviene da Lui. In secondo luogo, non devi distinguere fra alto e basso livello e non devi preoccuparti della sua natura, se ti ponga in risalto oppure no, se venga svolto in pubblico o dietro le quinte. Non prendere in considerazione queste cose. E vi è anche un altro atteggiamento: sottomissione e cooperazione attiva(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho subito acquisito un po’ di luce nel mio cuore, e ho compreso che nella casa di Dio non ci sono distinzioni tra doveri alti o infimi, né tra doveri nobili o umili. A prescindere dal dovere da svolgere, si tratta semplicemente di assolvere il proprio ruolo e la propria funzione, e di svolgere il dovere di un essere creato. La chiesa stabilisce chi svolge un certo dovere in base alla statura e alla levatura di ognuno, e a seconda delle necessità del lavoro della chiesa. A prescindere dal dovere, tutto viene fatto per diffondere il Vangelo. I leader mi avevano assegnato il dovere di gestire gli affari generali e di occuparmi della sistemazione dei fratelli e delle sorelle, organizzando correttamente le loro vite affinché potessero svolgere i propri doveri con serenità, cosa che è altrettanto necessaria per il lavoro. È come una macchina: ogni componente ha il suo ruolo, e se manca un pezzo la macchina non può funzionare. Nella casa di Dio è lo stesso: ogni dovere è indispensabile e non esistono classifiche quando si parla di doveri. Inoltre, il fatto che qualcuno possieda la verità realtà non si misura in base al tipo di dovere svolto. In passato, quando svolgevo il dovere di leader e lavoratrice, spesso condividevo con i fratelli e le sorelle durante le riunioni, ma quando sono stata trasferita a un altro dovere, non sono stata in grado di sottomettermi, e ho valutato la cosa secondo la prospettiva di un non credente, rivelando la mia pietosa mancanza di verità. Dio dice che ogni dovere legato al Suo piano di gestione va considerato come tale, che non c’è distinzione tra doveri alti o infimi, nobili o umili, e che ogni dovere presenta delle responsabilità alle quali non ci si può sottrarre. Tuttavia, io mi consideravo una privilegiata, e pensavo che essere stata assegnata a gestire gli affari generali fosse uno spreco del mio talento. Ero negativa, insolente, e volevo addirittura evitarlo. Come stavo svolgendo il mio dovere? L’essenza di Dio è così santa e nobile, eppure Egli ha sopportato ogni sofferenza per diventare carne ed esprimere la verità, lavorando silenziosamente per la salvezza dell’umanità. Riflettendo su me stessa, ogni volta che dovevo sopportare una piccola sofferenza fisica, mi lamentavo all’infinito e non comprendevo. Questo atteggiamento verso il mio dovere era semplicemente privo di umanità e faceva davvero male a Dio! Mi sono sentita profondamente in debito con Lui e mi sono pentita del mio comportamento ribelle. Non potevo più scegliere il mio dovere sulla base delle mie preferenze e dei miei desideri. Una volta che mi sono sottomessa, il mio atteggiamento nei confronti del mio dovere è cambiato, e in cuor mio mi sono sentita meno addolorata e meno stanca. La disposizione delle situazioni da parte di Dio aveva rivelato i miei punti di vista sbagliati, e ciò rappresentava l’amore e la salvezza di Dio per me.

Dopo aver svolto il mio dovere di gestire gli affari generali per sei mesi, pensavo che i miei punti di vista fossero cambiati, che non stessi più perseguendo il prestigio o la reputazione, ma quando si è venuta a creare una certa situazione, sono stata rivelata nuovamente. Un giorno, il leader è venuto a parlarmi per assegnare a me e mio marito i doveri di ospitare. Considerando che la precedente mancanza di sottomissione nel dovere di gestire gli affari generali mi aveva lasciata con un debito, sapevo che questa volta non avrei potuto essere ribelle, così ho accettato, e presto abbiamo affittato una casa. Tuttavia, il fatto di passare le nostre giornate con i fratelli e le sorelle, e il vederli tutti impegnati nello svolgere doveri basati sui testi, mi ha fatto sentire un poco amareggiata e infelice, e ho pensato: “Un tempo, anche io svolgevo il mio dovere al computer, e invece adesso mi ritrovo ogni giorno china sui fornelli a preparare le verdure e a cucinare”. Mi sono sentita così inferiore a loro. Pensando a questo, avevo le lacrime agli occhi. Un giorno, il leader è venuto a casa mia per discutere del lavoro con i fratelli e le sorelle, e se n’è andato senza farmi domande sul mio stato, il che mi ha fatto sentire ancora più giù di morale. Ho ripensato a quando svolgevo doveri basati sui testi. Ero apprezzata dai leader, ma adesso ogni giorno avevo a che fare solo con pentole e padelle, e sembrava che non avrei mai avuto la possibilità di mettermi in mostra. Più ci pensavo, più diventava doloroso, e mi sentivo come se la vita fosse priva di significato. Mi sono resa conto che il mio stato non era giusto, così mi sono affrettata a cercare delle parole di Dio da leggere. Ho letto un passo delle Sue parole: “Sotto la spinta di un’indole satanica corrotta, quali sono gli ideali, le speranze, le ambizioni, gli obiettivi e le direzioni di vita degli esseri umani? Non sono forse contrari alle cose positive? Per esempio, le persone vogliono sempre essere riconosciute o famose; desiderano ottenere grande fama e prestigio e portare onore ai loro antenati. Sono cose positive? Queste non sono affatto in linea con le cose positive; inoltre, sono in contrasto con la legge della sovranità di Dio sul destino degli individui. Perché mai dico questo? Che genere di persona vuole Dio? Vuole forse una persona grandiosa, una celebrità, una persona nobile o una che sconvolga il mondo? (No.) Allora, che genere di persona vuole Dio? (Qualcuno con i piedi ben piantati per terra, che svolga il ruolo di un essere creato.) Sì, e cos’altro? (Dio vuole una persona onesta che Lo tema, che rifugga dal male e che si sottometta a Lui.) (Una persona che sta dalla parte di Dio in tutte le questioni, che si sforza di amarLo.) Anche queste risposte sono corrette. Si tratta di chiunque sia di un solo cuore e una sola mente con Dio. È scritto da qualche parte nelle parole di Dio che le persone devono attenersi alla loro posizione di esseri umani? (Sì.) Cosa è scritto? (‘In quanto membro dell’umanità creata, l’individuo deve restare al suo posto e comportarsi bene. Custodisci diligentemente ciò che ti viene affidato dal Creatore. Non agire fuori dagli schemi e non fare cose al di là della tua capacità o che siano detestabili per Dio. Non cercare di essere una grande persona, un superman, un individuo grandioso, non cercare di diventare Dio. Le persone non dovrebbero desiderare di essere così. Cercare di diventare grandi o un superman è assurdo. Cercare di diventare Dio è ancora più vergognoso; è disgustoso e spregevole. Ciò che è prezioso, e ciò a cui gli esseri creati dovrebbero attenersi più che a ogni altra cosa, è diventare un vero essere creato; questo è l’unico obiettivo che tutte le persone dovrebbero perseguire(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”).) Dal momento che sapete cosa richiedono agli uomini le parole di Dio, siete in grado di attenervi alle Sue richieste nel vostro perseguimento della condotta umana? Volete sempre dispiegare le ali e spiccare il volo, desiderate sempre volare da soli, essere un’aquila piuttosto che un uccellino? Che indole è questa? È questo il principio della condotta umana? Il vostro perseguimento della condotta umana dovrebbe essere basato sulle parole di Dio; solo le parole di Dio sono la verità. […] Cos’è che fa sempre desiderare alle persone di essere libere dalla sovranità di Dio, e desiderare sempre di afferrare il proprio destino e pianificare il proprio futuro, e desiderare di controllare le proprie prospettive, la propria direzione e i propri obiettivi di vita? Da dove viene questo punto di partenza? (Un’indole satanica corrotta.) Che cosa allora provoca negli uomini un’indole satanica corrotta? (L’opposizione a Dio.) Che cosa ottiene chi si oppone a Dio? (Dolore.) Dolore? No, distruzione! Il dolore non ne costituisce neppure la metà. Ciò che vedi proprio di fronte a te è dolore, negatività e debolezza, ed è opposizione e lamentele: che esito avranno queste cose? L’annientamento! Non è una questione da poco e non è un gioco(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo accettando la verità si può eliminare un’indole corrotta”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho compreso che il motivo per cui volevo sempre svolgere il dovere di leader o lavoratrice, e per cui perseguivo l’ammirazione e la stima degli altri, era che venivo controllata dal mio desiderio di avere reputazione e prestigio. Vivendo secondo veleni satanici del tipo “Come un albero vive per la sua corteccia, così l’uomo vive per la propria faccia”, “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli”, “Mentre l’uomo si affanna verso l’alto, l’acqua scorre verso il basso”, “Nessun dolore, nessun guadagno”, e molti altri, ero arrivata a pensare che la fama, il prestigio, e il perseguimento della superiorità fossero cose positive, credendo che questo modo di vivere avesse un valore, e pensando che essere guardata dall’alto in basso dagli altri significasse vivere senza successo ed essere inferiore. Ho riflettuto sul periodo successivo al mio matrimonio. Sebbene io e mio marito avessimo dei lavori stabili e la nostra vita fosse agevole, io ero ambiziosa e non ero disposta a vivere una vita comune. Volevo migliorare la mia vita e ottenere l’ammirazione di parenti e colleghi. Per ottenere ciò, io e mio marito facevamo un secondo lavoro oltre a quello abituale, allevando polli e coltivando ortaggi, e ogni giorno lavoravamo dall’alba al tramonto. Man mano che il tempo passava, le nostre vite sono migliorate, e parenti e colleghi hanno elogiato le mie capacità, il che mi ha reso molto felice e mi ha fatto pensare che non stessi vivendo invano. Dopo essere arrivata nella chiesa, ho continuato a perseguire reputazione e superiorità, credendo che essere una leader e una lavoratrice o il supervisore di un gruppo mi avrebbe fatto avere l’ammirazione dei fratelli e delle sorelle. Quando il mio desiderio di reputazione, guadagni e prestigio era soddisfatto, potevo sopportare qualsiasi difficoltà, ma quando si trattava di svolgere doveri come gestire gli affari generali oppure ospitare gli altri, sentivo che la cosa non era alla mia altezza, e il mio cuore si riempiva di resistenza e lamentele, e non riuscivo a sottomettermi. Non avevo tenuto conto di come sostenere il lavoro della chiesa, e avevo rivelato un’indole satanica di opposizione a Dio. Quando ho compreso ciò, ero piena di paura, e sono giunta in preghiera dinanzi a Dio: “Oh Dio, i miei punti di vista sul perseguimento erano sbagliati, e in tutti questi anni in cui ho creduto in Te non ho seguito il cammino di perseguire la verità, ma piuttosto ho usato i miei doveri per soddisfare il mio desiderio di avere reputazione e prestigio, e non ho svolto sinceramente il mio dovere in quanto essere creato. Dio, sono pronta a pentirmi, e Ti chiedo di guidarmi a comprendere la verità e a correggere i miei punti di vista errati sul perseguimento”. Successivamente, ho riflettuto, e mi sono resa conto che svolgere questo dovere portava dei benefici al mio accesso alla vita. Nonostante avessi prestato servizio come leader e lavoratrice per molti anni, non avevo perseguito la verità, e molti dei miei punti di vista fallaci erano rimasti gli stessi. Essere trasferita a un altro dovere mi aveva costretta a riflettere su me stessa e a conoscermi, il che comprendeva l’amore di Dio e la Sua salvezza per me. Quando ho capito tutto questo, ho provato dispiacere e senso di colpa, volevo solo che Dio mi orchestrasse a Suo piacimento, e svolgevo sinceramente qualsiasi dovere con un cuore che ricerca e si sottomette.

In seguito, ho letto altre parole di Dio: “Tutti sono uguali davanti alla verità e non ci sono distinzioni di età né di livello e nobiltà per coloro che svolgono il loro dovere nella casa di Dio. Tutti sono uguali davanti al loro dovere, fanno solo lavori diversi. Non esistono distinzioni in base all’anzianità. Davanti alla verità, tutti dovrebbero mantenere un cuore umile, sottomesso e di accettazione. Le persone dovrebbero possedere questa ragionevolezza e questo atteggiamento(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte ottava”). “In definitiva, che le persone possano o meno ottenere la salvezza non dipende dal dovere che svolgono, ma dal fatto che siano o no in grado di comprendere e ottenere la verità, e dal fatto che sappiano o meno, alla fine, sottomettersi completamente a Dio, porsi alla mercé delle Sue orchestrazioni, non considerare il proprio futuro e destino, e diventare esseri creati all’altezza dei requisiti. Dio è giusto e santo, e questi sono i criteri dei quali Egli Si serve per valutare l’intera umanità. Sono criteri immutabili, e devi ricordartelo(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalle parole di Dio, ho visto la Sua indole giusta. Agli occhi di Dio, siamo tutti esseri creati e tutti siamo uguali. Egli non favorisce qualcuno solo perché è un leader, e non guarda una persona dall’alto in basso solo perché gestisce gli affari generali. Dio esprime la verità, provvedendo ad ognuno, e finché le persone hanno sete di verità e la perseguono, tutti hanno le stesse opportunità di salvezza. Egli non emette un verdetto sull’esito di una persona in base al tipo di dovere che questa svolge, ma in base alla sua essenza e al cammino che ha intrapreso. Se una persona non persegue la verità, non pratica le parole di Dio, e la sua indole rimane immutata, anche se dovesse trattarsi di un leader e un lavoratore, alla fine verrà eliminata. A questo punto, ho anche compreso che non importa quanto grande sia il mio prestigio o quante persone provino ammirazione per me, queste cose non possono salvarmi. Solo perseguendo la verità e ricercando un cambio di indole secondo l’intenzione di Dio si può avere un’opportunità di salvezza. Una volta comprese queste cose, nel mio cuore mi sono sentita liberata, e da quel momento in poi ho desiderato solamente di svolgere bene il mio dovere e di ripagare il mio debito con Dio. In seguito, quando svolgevo il mio dovere, non mi concentravo più su come venivo vista dai fratelli e dalle sorelle, ma pensavo a come garantire la sicurezza della casa e a come ospitarli al meglio, affinché potessero svolgere in pace i propri doveri. Inoltre, mentre svolgevo il dovere di ospitare, mi concentravo sul riflettere sui pensieri e le corruzioni che venivano rivelati dalle mie interazioni quotidiane con persone, eventi e cose, e cercavo le parole di Dio per eliminarli, prestando attenzione allo scrivere note devozionali e al praticare la scrittura di articoli relativi alla testimonianza esperienziale, e ogni giorno è stato abbastanza appagante. Sono stati il castigo e il giudizio delle parole di Dio a correggere i miei punti di vista fallaci, e il cambiamento che ho avuto oggi è il risultato dell’opera di Dio. Grazie a Dio!

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