27. Non perseguo più la fortuna

di Chenxiao, Cina

Alla fine di aprile del 2023, ho ricevuto una lettera dai leader superiori con scritto che il leader di una certa chiesa era stato destituito perché non svolgeva un lavoro effettivo. Non avevano trovato un sostituto adatto, quindi mi era stato temporaneamente assegnato il compito di occuparmi del lavoro di quella chiesa. Dopo aver letto la lettera, non ho avuto molto tempo per riflettere e mi sono recata alla svelta in quella chiesa. Ho scoperto che alcuni irrigatori erano pigri e negligenti nei propri doveri e dovevano essere sostituiti; molti nuovi arrivati erano negativi, deboli e non partecipavano regolarmente alle riunioni, avevano bisogno di un’irrigazione tempestiva e di un supporto adeguato. Anche il lavoro del Vangelo della chiesa era inefficace. Ho pensato: “Perché i leader mi hanno mandata in una chiesa con risultati così scarsi? Se restassi qui a lungo e non riuscissi a migliorare il lavoro, che cosa penseranno di me? Diranno forse che non sono adatta per questo dovere? Siccome sono qui, mi affiderò a Dio e farò del mio meglio per collaborare”. Come prima cosa, ho pensato che per fare un buon lavoro avrei dovuto riassegnare il personale, così ho lavorato dall’alba al tramonto, impegnandomi ogni giorno in quelle attività.

Dopo poco, le modifiche al personale erano terminate e gradualmente il lavoro di irrigazione ha iniziato a mostrare qualche risultato. In seguito, la sorella Li Ming, una lavoratrice del Vangelo, è stata scelta come leader della chiesa. Ne sono stata molto felice, perché questa sorella aveva un senso del fardello nei propri doveri e si concentrava sull’accesso alla vita. Era fantastico averla come collaboratrice per portare avanti il lavoro della chiesa. Tuttavia, inaspettatamente, poco dopo l’arrivo di Li Ming, abbiamo ricevuto una lettera dai leader superiori con scritto che Li Ming era ricercata dal PCC e per lei non era sicuro svolgere il proprio dovere nella zona, perciò doveva essere trasferita. Leggendo questa lettera, ho pensato: “Abbiamo appena scelto una leader della chiesa e ora lei se ne deve andare. Con Li Ming a supervisionare il lavoro del Vangelo, speravo che il mio fardello si sarebbe alleggerito un po’. Adesso non solo il mio fardello non è diminuito, ma è stata trasferita anche un’esperta lavoratrice del Vangelo. Se il lavoro restasse inefficace, cosa penseranno di me i leader superiori?” Nonostante fossi riluttante, non potevo fare altro che sottomettermi. Successivamente, ho trovato due collaboratori per il lavoro del Vangelo, ma una repressione su larga scala ha mandato in fumo i miei piani. Nei giorni seguenti, ho continuato a sentire notizie di fratelli e sorelle che venivano arrestati uno dopo l’altro, inclusi i lavoratori del Vangelo che avevo appena trovato. Tutto questo mi ha fatta sentire paralizzata e ho pensato: “Perché sono così sfortunata? In questi due mesi, da quando sono arrivata in questa chiesa, ho affrontato così tanti ostacoli. Ero finalmente riuscita a organizzare il personale, ma guarda adesso cosa sta succedendo. Non solo i risultati del lavoro non sono migliorati, ma anche il personale che poteva collaborare è stato arrestato. Sembra che io abbia solo sfortune! Il vecchio leader aveva potuto svolgere il proprio dovere in un periodo tranquillo e stabile. Perché sono così sfortunata e tutte queste cose brutte capitano proprio a me? Tutti i miei recenti sforzi sono stati vani! I leader superiori penseranno sicuramente che non possiedo abilità lavorative”. Mentre pensavo a tutto questo, non ho potuto fare a meno di piangere, sentendomi completamente abbattuta. Senza risultati concreti, avevo perso la motivazione a seguire le questioni e desideravo persino lasciare quel posto. Mentre vivevo in questo stato, sentivo il mio spirito sprofondare sempre più nell’oscurità e nella disperazione.

Successivamente, mi sono nutrita di un passo della parola di Dio relativo al mio stato. Ho letto le Sue parole: “Che problema hanno coloro che pensano sempre di essere sfortunati? Usano sempre il criterio della fortuna per giudicare se le loro azioni sono giuste o sbagliate, per valutare la strada da seguire, le esperienze da fare e i problemi che si trovano ad affrontare. Questo atteggiamento è corretto o sbagliato? (Sbagliato.) Definiscono le cose negative come sfortunate e quelle positive come fortunate o proficue. Questa prospettiva è corretta o sbagliata? (Sbagliata.) Valutare le cose da una prospettiva di questo tipo è sbagliato. Si tratta di un metodo e di uno standard di valutazione estremo e scorretto. Tale metodo porta spesso gli individui a sprofondare nella depressione, a sentirsi a disagio, a pensare che nulla vada mai come vorrebbero e che non otterranno mai ciò che desiderano, e questo li porta a sentirsi sempre ansiosi, irritabili e a disagio. Quando queste emozioni negative rimangono irrisolte, costoro sprofondano costantemente nella depressione e hanno l’impressione che Dio non li favorisca. Pensano che Egli conceda la Sua grazia agli altri mentre a loro no, e che Si prenda cura degli altri ma non di loro. ‘Perché mi sento sempre inquieto e ansioso? Perché mi succedono sempre cose brutte? Perché non mi capitano mai cose belle? Solo una volta, è tutto ciò che chiedo!’ Quando valuti le cose con questo tipo di pensiero e di prospettiva errati, cadi nella trappola della buona e della cattiva sorte. Quando cadi di continuo in questa trappola, ti senti costantemente depresso. In preda a questa depressione, diventi particolarmente suscettibile a verificare che ciò che ti capita corrisponda a buona o a cattiva sorte. Quando ciò accade, dimostra che questa prospettiva e questa idea di fortuna e sfortuna hanno assunto il controllo su di te. Quando sei controllato da questo tipo di prospettiva, il tuo punto di vista e il tuo atteggiamento nei confronti di persone, eventi e cose non rientrano più nella sfera della coscienza e della ragione dell’umanità normale, e sono invece precipitati in una sorta di estremismo. Quando cadi nell’estremismo, non riesci a emergere dalla depressione. Continui ripetutamente a deprimerti, e anche se di solito non ti senti depresso, non appena qualcosa va storto, non appena senti che è successo qualcosa di sfortunato, sprofondi immediatamente nella depressione. Questa depressione influenzerà i tuoi normali giudizi e processi decisionali, e persino la tua felicità, la tua rabbia, il tuo dolore e la tua gioia. Quando influisce sulla tua felicità, la tua rabbia, il tuo dolore e la tua gioia, allora disturba e distrugge lo svolgimento del tuo dovere, nonché la tua volontà e il tuo desiderio di seguire Dio. Quando queste cose positive vengono distrutte, le poche verità che hai capito svaniscono nel nulla e non ti sono di alcun aiuto(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (2)”). Dio dice che descrivere qualsiasi cosa negativa come “sfortunata” e qualsiasi cosa positiva come “fortunata” o “vantaggiosa” è il punto di vista di qualcuno che va agli estremi, qualcuno con prospettive errate. Io ero esattamente così. Quando sono arrivata in questa chiesa per svolgere i miei doveri e ho scoperto che i risultati di alcune attività del lavoro della chiesa erano scarsi, che gli irrigatori mancavano di senso del fardello nei propri doveri, che molti nuovi arrivati erano negativi e deboli, e che il lavoro del Vangelo non stava dando buoni risultati, mi sono sentita sfortunata. Per fare bene il lavoro, mi sono impegnata dall’alba al tramonto, facendo riunioni, condividendo e riassegnando il personale. Dopo un po’, quando ho visto che il lavoro di irrigazione procedeva gradualmente verso una direzione positiva, mi sono sentita felice e motivata a svolgere il mio dovere. Tuttavia, quando un’esperta lavoratrice del Vangelo è stata trasferita e subito dopo c’è stata una repressione su larga scala, con lavoratori che venivano arrestati e nessuno che potesse collaborare al lavoro del Vangelo, mi sono lasciata prendere dallo sconforto e non ho avuto più le forze per fare nulla. Questi comportamenti derivavano dalla mia prospettiva errata. Quando il lavoro dava buoni risultati e tutto procedeva senza intoppi, sentivo di aver guadagnato l’ammirazione dei leader superiori e questo mi rendeva felice. Ma quando il lavoro non dava buoni risultati e le cose non andavano come volevo, mi sentivo negativa e debole, e attribuivo la colpa alla mia sfortuna, arrivando persino a voler abbandonare i miei doveri. Ho pensato a come i miscredenti non accettino mai ciò che accade loro come proveniente da Dio e, quando si verificano situazioni sfavorevoli, si lamentano con Lui e Lo fraintendono, arrivando addirittura a tradirLo. Ho capito che se il mio stato non fosse cambiato, anch’io sarei stata in pericolo. Così ho pregato Dio, sperando che mi guidasse a cambiare il mio stato.

In seguito, ho letto altre Sue parole: “Questi individui che si preoccupano sempre di avere una buona o una cattiva sorte hanno un modo corretto di valutare le cose? Esistono la fortuna e la sfortuna? (No.) Qual è la base per dire che non esistono? (Le persone che incontriamo e le cose che ci accadono ogni giorno sono determinate dalla sovranità e dalle disposizioni di Dio. Non esistono né la buona né la cattiva sorte; tutto accade per necessità e cela un significato.) Ciò è corretto? (Sì.) Questa visione è corretta ed è la base teorica per affermare che la sorte non esiste. Qualsiasi cosa ti accada, bella o brutta che sia, è normale, proprio come il tempo che cambia nelle quattro stagioni: non può esserci il sole tutti i giorni. Non puoi dire che le giornate di sole siano state decise da Dio, mentre quelle nuvolose, di pioggia, vento e tempesta no. Tutto è determinato dalla sovranità e dalle disposizioni di Dio ed è generato dall’ambiente naturale. Questo ambiente naturale si crea secondo le leggi e le regole che Dio ha disposto e decretato. Tutto ciò è necessario e inevitabile, quindi qualunque tipo di tempo meteorologico è generato e causato dalle leggi naturali. Non c’è nulla di buono o di cattivo: a essere buono o cattivo è solo il modo in cui le persone si sentono al riguardo. Le persone non si sentono bene quando piove, tira vento, è nuvoloso oppure grandina. In particolare, non amano la pioggia e l’umidità: hanno dolore alle articolazioni e si sentono deboli. Potrai anche sentirti male nei giorni di pioggia, ma puoi mai definirli sfortunati? Questa è solo una sensazione che il tempo suscita nelle persone: la sorte non ha nulla a che fare con il fatto che piova. Potresti definire positive le giornate di sole. Se per tre mesi splende il sole, senza una singola goccia di pioggia, le persone si sentono bene. Vedono il sole ogni giorno, un tempo asciutto e caldo, con una leggera brezza occasionale, e possono uscire all’aperto quando vogliono. Ma per le piante non è un bene e le messi si seccano a causa della siccità, per cui quell’anno non c’è raccolto. Quindi, il fatto che tu ti senta bene significa che si tratta davvero di una cosa positiva? In autunno, quando non avrai cibo da mangiare, dirai: ‘Oh, cielo, non va bene nemmeno avere troppe giornate di sole. Se non piove, le colture ne risentono, non c’è cibo da raccogliere e la gente soffre la fame’. A quel punto, ti renderai conto che neppure una serie infinita di giornate di sole è una cosa positiva. Il fatto è che una persona si sente bene o male per qualcosa sulla base delle sue motivazioni, dei suoi desideri e dei suoi interessi egoistici, non in base all’essenza della cosa in sé. Quindi, il fondamento su cui le persone valutano se qualcosa è positivo o negativo è impreciso. Per questo motivo, sono imprecise anche le conclusioni finali che traggono. Tornando al tema della fortuna e della sfortuna, ora tutti sanno che questo discorso sulla sorte non regge e che essa non è né buona né cattiva. Le persone, gli eventi e le cose che incontri, siano essi buoni o cattivi, sono tutti determinati dalla sovranità e dalle disposizioni di Dio, quindi dovresti affrontarli in modo corretto. Accetta da Dio ciò che è positivo così come ciò che è negativo. Non definirti fortunato quando accadono cose positive, e sfortunato quando ne accadono di negative. Si può solo dire che tutte queste cose contengono un insegnamento da trarre e che non bisogna rifiutarle né evitarle. Ringrazia Dio per le cose belle, ma anche per quelle brutte, poiché sono state tutte disposte da Lui. Le persone, gli eventi, le cose e gli ambienti positivi forniscono lezioni da apprendere, ma c’è ancora più da imparare dalle persone, dagli eventi, dalle cose e dagli ambienti negativi. In entrambi i casi, sono esperienze e situazioni che dovrebbero far parte della vita di una persona. Non andrebbero valutate in base all’idea di sorte. Quindi, quali sono i pensieri e le prospettive di coloro che giudicano le cose come buone o cattive in base alla sorte? Qual è l’essenza di questi individui? Perché prestano tanta attenzione alla fortuna e alla sfortuna? Coloro che si concentrano tanto sulla sorte sperano di averla buona o cattiva? (Buona.) Esatto. In realtà, desiderano essere fortunati e che accadano loro cose positive, e si limitano ad approfittarne e a trarne profitto. Non si preoccupano di quanto il prossimo soffra, né di quante privazioni o avversità debba sopportare. Non vogliono che accada loro nulla che considerino sfortunato. In altre parole, non vogliono che accada loro alcunché di negativo: nessuna battuta d’arresto, nessun fallimento o nessuna situazione di disagio, nessuna potatura, nessuna perdita, nessuno svantaggio e nessun inganno. Se succede qualcosa di simile, lo considerano una sfortuna. Chiunque lo disponga, se succedono cose brutte si tratta di malasorte. Sperano che accadano loro tutte cose positive, dall’essere promossi, distinguersi dalla massa e trarre dei vantaggi a spese altrui, fino al trarre profitto da qualcosa, guadagnare molti soldi o diventare funzionari di alto rango, e ritengono questa una buona sorte. Valutano sempre le persone, gli eventi e le cose che incontrano in base alla sorte. Sperano nella fortuna e non nella sfortuna. Non appena la minima cosa va storta, provano rabbia, fastidio e malcontento. Per dirla senza mezzi termini, simili individui sono egoisti. Perseguono l’obiettivo di trarre dei vantaggi a spese degli altri, di ottenere profitto personale, di elevarsi e di distinguersi dalla massa. Sarebbero soddisfatti se ogni tipo di cosa buona capitasse solo a loro. Questa è la loro natura essenza, è questo il loro vero volto(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (2)”). Dalle parole di Dio, ho compreso che spesso le persone giudicano la propria fortuna in base al fatto che possano ottenere o meno dei benefici personali. Se la situazione è vantaggiosa, la chiamano “fortuna”, altrimenti la definiscono “sfortuna”. Le persone con questa mentalità cercano solo il proprio tornaconto e sono estremamente egoiste. In realtà, ogni situazione che Dio dispone è buona, e non esistono “fortuna” o “sfortuna”. Le situazioni che sembrano favorevoli o sfavorevoli sono tutte finalizzate a insegnare lezioni e sono benefiche per l’accesso alla vita. Proprio come il clima, sia i giorni di sole che quelli di pioggia sono necessari per l’umanità. Un sole continuo seccherebbe presto i raccolti, una pioggia prolungata li sommergerebbe. Pertanto, che ci sia il sole o la pioggia, tutto fa parte della sovranità e delle disposizioni di Dio e porta benefici all’umanità. Ogni volta che mi capitava qualcosa che non era in linea con i miei desideri pensavo che fosse solo sfortuna, ma questo accadeva perché dentro di me covavo ambizioni e desideri e perseguivo sempre l’ammirazione degli altri. Quando non ottenevo ciò che volevo, mi sentivo sfortunata, protestavo e mi lamentavo con Dio e vivevo in uno stato di sconforto. Riflettendo su me stessa, dopo essere arrivata in questa chiesa, inizialmente desideravo svolgere bene il mio dovere per guadagnarmi l’ammirazione degli altri, quindi ho lavorato dall’alba al tramonto senza lamentarmi. Ma quando le cose non sono andate come speravo e i lavoratori del Vangelo sono stati arrestati, ho temuto che senza collaboratori non sarebbe stato possibile ottenere buoni risultati. Inoltre, quando il mio desiderio di reputazione e prestigio non era stato soddisfatto, mi sono sentita sfortunata e il mio precedente entusiasmo è subito svanito. Le varie attività del lavoro di questa chiesa erano già state ritardate dal fatto che il vecchio falso leader non svolgeva un lavoro effettivo, e gli arresti dei fratelli e delle sorelle ne avevano ulteriormente ostacolato i progressi. I leader superiori mi avevano affidato questo ruolo sperando che fossi in grado di tener conto delle intenzioni di Dio, di portare avanti le varie attività e di proteggere gli interessi della chiesa. Tuttavia, vedendo le grandi difficoltà che dovevo affrontare, mi sono abbattuta, ho perso la motivazione verso il mio dovere e mi sono lamentata della mia “sfortuna”. Questo mio comportamento aveva davvero disgustato Dio. Una persona veramente leale a Lui, vedendo che la chiesa stava affrontando una repressione così severa con l’arresto di tanti fratelli e sorelle, avrebbe cercato di fare tutto il possibile, riassegnando il personale e minimizzando le perdite. Tuttavia, in un momento così critico, mi sono preoccupata solo della mia reputazione e del mio prestigio. Sono stata veramente egoista e priva di coscienza e umanità! Ora ho compreso che Dio aveva permesso che mi trovassi ad affrontare quella situazione per cambiare la mia indole corrotta, poiché attribuivo troppa importanza alla reputazione e al prestigio e avevo bisogno che tutto ciò mi aiutasse a rivelarmi e a trasformare me stessa.

Una mattina, durante le mie devozioni spirituali, ho letto altre parole di Dio: “Quando rinunci alle tue ambizioni e ai tuoi desideri, quando smetti di rifiutare o evitare qualsiasi disgrazia ti capiti e di valutare queste cose in base a quanto sei fortunato o sfortunato, molte di quelle che prima ti sembravano sfortune e disgrazie, ora ti appariranno come cose buone: le cattive si trasformeranno in buone. La tua mentalità e il tuo modo di vedere le cose cambieranno, il che ti consentirà di percepire in maniera diversa le tue esperienze di vita e, allo stesso tempo, di raccogliere frutti diversi. Si tratta di un’esperienza straordinaria, che ti porterà ricompense inimmaginabili. È una cosa positiva, non negativa. […] Non perseguire la cosiddetta ‘fortuna’ e non rifiutare la cosiddetta ‘sfortuna’. Dona il tuo cuore e tutto il tuo essere a Dio, lascia che sia Lui ad agire e a orchestrare, e sottomettiti alle Sue orchestrazioni e alle Sue disposizioni. Dio ti darà in giusta misura ciò di cui hai bisogno, quando ne avrai bisogno. Egli orchestrerà gli ambienti, le persone, gli eventi e le cose di cui avrai bisogno, in base alle tue necessità e alle tue carenze, affinché tu possa imparare le lezioni che dovresti imparare dalle persone, dagli eventi e dalle cose che incontri. Naturalmente, il prerequisito per tutto ciò è che tu abbia una mentalità di sottomissione verso le orchestrazioni e le disposizioni di Dio(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (2)”). Dio dice che, quando smettiamo di vedere gli eventi come “fortunati” o “sfortunati”, possiamo acquisire conoscenze inaspettate delle situazioni che Egli dispone per noi e vedere le Sue azioni e la Sua sovranità attraverso le nostre esperienze. Pertanto, quando affrontiamo situazioni avverse, dovremmo accettarle come provenienti da Dio invece di provare a scappare o evitarle. Dietro ciò che le persone considerano come eventi “negativi”, ci sono sempre le intenzioni di Dio e le esperienze che dobbiamo affrontare. Egli fa uso di tali eventi per formarci, permettendo alle nostre vite di crescere: questa è la Sua buona intenzione. Ho capito che avevo bisogno di correggere la mia prospettiva sbagliata e dovevo fare del mio meglio affidandomi a Dio. Ho avuto fede nel fatto che Egli avrebbe preparato le persone giuste per collaborare nel lavoro della chiesa. Pensando in questo modo, il mio stato è migliorato molto. Così, ho iniziato a cercare persone che potessero essere d’aiuto al lavoro del Vangelo. In quel periodo, c’era una sorella che si sentiva debole e scoraggiata a causa dei fardelli familiari. Ci siamo messi in contatto con lei e le abbiamo offerto condivisione e sostegno. Dopo un periodo di condivisione, il suo stato è migliorato ed era disposta a riprendere il proprio dovere. Anche un’altra sorella, dopo la nostra condivisione, aveva accettato di farsi carico dei propri doveri. Ho capito che Dio aveva disposto questo ambiente per insegnarmi a svolgere un lavoro reale, come ad esempio condividere per affrontare i problemi dei fratelli e delle sorelle. Una volta compresa l’intenzione di Dio, questi avrebbero collaborato attivamente. Inoltre, questo ambiente ci ha aiutati a formare più persone pronte a svolgere i propri doveri. Ero grata a Dio!

A settembre, all’improvviso ho ricevuto una lettera che diceva che il diacono del Vangelo era stato arrestato. Nei giorni successivi, sono arrivate altre notizie di fratelli e sorelle arrestati. Ho pensato tra me e me: “Proprio quando avevamo finalmente sistemato il gruppo e ottenuto qualche risultato, ora i lavoratori del Vangelo vengono nuovamente arrestati. Perché sono così sfortunata? Queste disgrazie continuano a capitare a me!” Ma poi ho capito che il mio stato non era giusto, così ho subito pregato Dio in silenzio chiedendoGli di guidarmi in questa situazione. Mi sono ricordata delle Sue parole: “Il fatto è che una persona si sente bene o male per qualcosa sulla base delle sue motivazioni, dei suoi desideri e dei suoi interessi egoistici, non in base all’essenza della cosa in sé. Quindi, il fondamento su cui le persone valutano se qualcosa è positivo o negativo è impreciso. Per questo motivo, sono imprecise anche le conclusioni finali che traggono. Tornando al tema della fortuna e della sfortuna, ora tutti sanno che questo discorso sulla sorte non regge e che essa non è né buona né cattiva. Le persone, gli eventi e le cose che incontri, siano essi buoni o cattivi, sono tutti determinati dalla sovranità e dalle disposizioni di Dio, quindi dovresti affrontarli in modo corretto. Accetta da Dio ciò che è positivo così come ciò che è negativo. Non definirti fortunato quando accadono cose positive, e sfortunato quando ne accadono di negative. Si può solo dire che tutte queste cose contengono un insegnamento da trarre e che non bisogna rifiutarle né evitarle. Ringrazia Dio per le cose belle, ma anche per quelle brutte, poiché sono state tutte disposte da Lui. Le persone, gli eventi, le cose e gli ambienti positivi forniscono lezioni da apprendere, ma c’è ancora più da imparare dalle persone, dagli eventi, dalle cose e dagli ambienti negativi. In entrambi i casi, sono esperienze e situazioni che dovrebbero far parte della vita di una persona. Non andrebbero valutate in base all’idea di sorte(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (2)”). Grazie alle parole di Dio, ho capito che a volte le persone giudicano se le situazioni sono buone o cattive basandosi sui propri desideri e interessi, non sulla verità. L’arresto del diacono del Vangelo era avvenuto col permesso di Dio. Egli stabilisce chi deve essere arrestato secondo la Sua sovranità e le Sue orchestrazioni, e queste sono esperienze che ogni persona deve attraversare. Io dovevo sottomettermi, occuparmi delle conseguenze e fare tutto il possibile per collaborare. Dopo di ciò, ho iniziato a occuparmi delle conseguenze. In seguito, ho scoperto che il capogruppo del Vangelo aveva continuato a riunirsi e a predicare il Vangelo con tre nuovi arrivati. Non si erano lasciati intimidire dal gran dragone rosso e il loro lavoro del Vangelo era stato persino più efficace di prima. Inoltre, alcune sorelle, preoccupate per l’impatto sul lavoro della chiesa, avevano preso l’iniziativa di svolgere i propri doveri. Vedere tutto questo mi ha profondamente commossa. Ho compreso che ogni situazione disposta da Dio ha uno scopo. Coloro che erano stati arrestati dovevano affrontare determinate esperienze, mentre chi non era stato arrestato doveva rendere delle testimonianze. Dio usa la persecuzione del gran dragone rosso affinché presti servizio al perfezionamento delle persone.

Attraverso questa esperienza, ho compreso che queste situazioni non accadevano a causa della “sfortuna”, o perché Dio aveva delle aspettative troppo alte nei miei confronti. Al contrario, Dio le stava usando per purificarmi e trasformarmi. Quando ho cambiato la mia mentalità, iniziando a collaborare veramente, ho visto dispiegarsi l’opera di Dio. Finché pregavo sinceramente e adempivo i miei doveri con tutto il cuore, Egli mi apriva un cammino. In futuro, sono disposta a continuare ad affidarmi a Lui per adempiere i miei doveri.

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