39. Non mi sento più turbato o in ansia a causa della mia età

di Nash, Cambogia

Nel 1995, mia moglie e io abbiamo iniziato a credere nel Signore Gesù e due anni dopo abbiamo accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Non avrei mai pensato di poter accogliere il Signore nella mia vita e mi sentivo molto felice. In seguito ho iniziato a predicare il Vangelo e a svolgere il mio dovere. A prescindere da quanto fossi impegnato, non ho mai rimandato. Allora ero davvero entusiasta. Nonostante i miei familiari non credenti si opponessero e mi ostacolassero, non mi sembrava di soffrirne.

Il tempo è passato e gli anni sono scivolati via e, in un batter d’occhio, sono passati ventisette anni e io ne ho compiuti sessanta. Per me era chiaro che il corpo non fosse più in forma come prima e che la mia memoria fosse peggiorata parecchio. Mi dimenticavo le cose subito dopo averne parlato e a volte ero smemorato. Ho avuto due interventi chirurgici agli occhi e, quando fissavo il computer per molto tempo, mi facevano male, cominciavano a lacrimare e la sera la mia vista era offuscata. A volte, mentre camminavo, mi accorgevo che il corpo si spostava inconsciamente verso destra. Cercavo di camminare dritto, ma non potevo fare a meno di inclinarmi a destra. Temevo di ritrovarmi con una paralisi parziale. In seguito, ho organizzato i miei tempi di riposo in modo ragionevole, ho fatto esercizio ogni giorno e un fratello mi ha aiutato con la fisioterapia. Dopo un po’ la salute è migliorata, ma continuavo a sentire che la mia forza non era all’altezza del desiderio che avevo di svolgere il dovere. Vedevo i giovani svolgere bene il loro lavoro principale e al tempo stesso assumersi altri doveri. Rispetto a loro, il mio carico di lavoro non era pesante, ma a me sembrava molto gravoso. Solo allora mi sono reso conto che stavo davvero invecchiando. Mi sentivo come se fossi diventato un ingombro inutile, incapace persino di offrire manodopera, e che avrei addirittura potuto perdere la possibilità di fare il mio dovere. Temevo anche che, se la mia vista fosse peggiorata, non sarei stato nemmeno in grado di leggere le parole di Dio. Allora avrei ancora avuto la possibilità di essere salvato? Pensando a queste cose, il mio cuore è stato pervaso dalla tristezza. Sebbene stessi ancora facendo il mio dovere, la verità era che ero caduto in uno stato negativo e passivo. Stavo solo facendo il mio dovere meccanicamente come un robot e, a volte, mentre svolgevo il dovere al computer, mi addormentavo. Così tiravo ad arrangiarmi alla meno peggio giorno dopo giorno. A volte fraintendevo persino Dio e pensavo: “Perché sono diventato inutile proprio quando il Vangelo si sta diffondendo così tanto? Se solo fossi nato qualche decennio dopo! Sembra proprio che non sarò salvato da Dio; sono solo un servitore”. Più ci pensavo, più mi scoraggiavo e perdevo la motivazione a fare il mio dovere. Quando alcuni fratelli e sorelle mi incontravano, chiedevano: “Che succede? Sembri diverso. Dov’è finita la tua passione per il dovere?” Rispondevo impotente: “Ora sono vecchio, non sono più quello di prima”. In quel periodo vivevo sempre nella negatività, ma non riuscivo a capirne il motivo.

Nel profondo del mio dolore, ho ascoltato un brano delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Tra i fratelli e le sorelle vi sono anche persone anziane, di età compresa tra i 60 e gli 80 o 90 anni circa e che, a causa della loro età avanzata, sperimentano alcune difficoltà. Nonostante l’età, il loro modo di pensare non è necessariamente corretto o ragionevole e le loro idee e i loro punti di vista non sono necessariamente conformi alla verità. Questi anziani hanno comunque dei problemi e si preoccupano sempre: ‘La mia salute non è più tanto buona e vi è una gamma limitata di doveri che posso svolgere. Se svolgo solo questo minimo dovere, Dio Si ricorderà di me? A volte mi ammalo e ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me. Quando non c’è nessuno a farlo, non sono in grado di svolgere il mio dovere, quindi cosa posso fare? Sono vecchio e non ricordo le parole di Dio quando le leggo e per me è difficile capire la verità. Durante le condivisioni sulla verità, parlo in modo confuso e illogico e non ho fatto esperienze degne di essere condivise. Sono vecchio e non ho abbastanza energia, la mia vista non è molto buona e non sono più forte come un tempo. Tutto è difficile per me. Non solo non riesco a svolgere il mio dovere, ma dimentico facilmente le cose e commetto errori. A volte mi confondo e creo problemi alla chiesa e ai fratelli e alle sorelle. Voglio ottenere la salvezza e perseguire la verità, ma è molto difficile. Cosa posso fare?’ Quando pensano a queste cose, iniziano ad agitarsi e considerano: ‘Come mai ho iniziato a credere in Dio solo a questa età? Come mai non sono come i ventenni e i trentenni, e nemmeno come i quarantenni e i cinquantenni? Come mai mi sono imbattuto nell’opera di Dio solo ora che sono così vecchio? Non che abbia un destino avverso; almeno ora ho conosciuto l’opera di Dio. Ho un destino favorevole e Dio è stato amorevole con me! C’è solo una cosa che non mi va giù: sono troppo vecchio. La mia memoria non è molto buona e la mia salute non è un granché, ma ho un cuore fervente. È solo che il mio corpo non mi obbedisce e, dopo aver ascoltato per un po’ alle riunioni, mi viene sonno. A volte chiudo gli occhi per pregare e mi addormento, e quando leggo le parole di Dio la mia mente vaga. Dopo aver letto per un po’, mi viene sonno e mi assopisco, così le parole non attecchiscono. Cosa posso fare? Con queste difficoltà pratiche, sono ancora in grado di perseguire e comprendere la verità? Se non lo sono, e se non sono in condizione di praticare in linea con le verità principi, allora tutta la mia fede non sarà vana? Non fallirò nell’ottenere la salvezza? Cosa posso fare? Sono così preoccupato! […]’ […] Questi anziani cadono in una profonda angoscia, ansia e preoccupazione a causa della loro età. Ogni volta che affrontano difficoltà, contrattempi, avversità o ostacoli, danno la colpa alla loro età e addirittura odiano e disprezzano sé stessi. Ma in ogni caso non serve a nulla, non c’è soluzione e non hanno una via d’uscita. È possibile che davvero non abbiano una via d’uscita? Esiste una qualche soluzione? (Anche gli anziani dovrebbero svolgere i loro doveri in maniera commisurata a quanto possono.) È accettabile che gli anziani svolgano i loro doveri per quanto è loro possibile, giusto? Forse che gli anziani non possono più perseguire la verità a causa della loro età? Non sono forse in grado di comprendere la verità? (Sì, lo sono.) Gli anziani possono capire la verità? Possono capirne una parte, ma nemmeno i giovani possono capirla tutta. Gli anziani hanno sempre un’idea sbagliata: credono di essere confusi, di avere una cattiva memoria e quindi di non poter capire la verità. Hanno ragione? (No.) Anche se i giovani hanno molta più energia di loro e sono fisicamente più forti, in realtà la loro capacità di capire, comprendere e conoscere è uguale a quella degli anziani. Non sono forse stati giovani anche gli anziani? Non sono nati vecchi, e anche i giovani invecchieranno un giorno. Gli anziani non devono sempre ritenersi diversi dai giovani perché sono vecchi, fisicamente deboli, malati e provvisti di una cattiva memoria. In realtà, non c’è alcuna differenza tra loro(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (3)”). Dopo aver ascoltato le parole di Dio, ho capito che è normale per una persona passare dalla giovinezza alla vecchiaia. Tutti attraversano sia la giovinezza che la vecchiaia ma, agli occhi di Dio, i giovani e gli anziani sono uguali, è solo che i giovani hanno più energia e forza fisica rispetto agli anziani. Tuttavia, la capacità delle persone di comprendere e capire è la stessa. Dio non privilegia i giovani e non disdegna gli anziani. Eppure non avevo ben chiaro quale fosse l’intenzione di Dio e addirittura Lo avevo frainteso. Pensavo che, essendo vecchio, in cattiva salute e con la vista che peggiorava, non potevo fare il mio dovere con il vigore che avevo quando ero giovane e pertanto non potevo essere salvato. Mi sono perfino lamentato con Dio per avermi permesso di invecchiare così tanto prima di questa fase di diffusione del Vangelo. Ero stato davvero irragionevole! Questi pensieri distorti mi avevano disturbato e mi avevano reso negativo, avevo smesso di perseguire la verità e trascorrevo le mie giornate cavandomela alla bell’e meglio. Non facevo nemmeno le cose basilari che avrei dovuto né quelle che ero in grado di eseguire. Dio ha detto che gli anziani possono svolgere i loro doveri al meglio delle loro possibilità. Di fatto, sono molti i doveri adatti alle persone anziane, come ospitare fratelli e sorelle, predicare il Vangelo, irrigare i nuovi arrivati e scrivere sermoni. Finché una persona è disposta a compiere il proprio dovere e a soddisfare Dio, sono tantissimi i doveri che dovrebbe svolgere. Sebbene fossi anziano, la chiesa mi aveva ancora dato l’opportunità di svolgere il mio dovere. Potevo predicare il Vangelo online e formare i nuovi arrivati affinché facessero lo stesso. C’erano molti doveri che potevo svolgere, ma poiché continuavo a paragonarmi ai giovani, non riuscivo a calmare il mio cuore per svolgere bene il dovere attuale. Quando ci ho pensato, ho capito che i miei problemi e le mie difficoltà erano risolvibili. Avendo una memoria scarsa, potevo prendere appunti e quando cominciavo a provare fastidio agli occhi a causa dell’uso prolungato del computer, potevo fare delle pause adeguate e fare degli esercizi per la vista. Potevo anche usare impacchi caldi per alleviare l’affaticamento degli occhi. Rendendomi conto di queste cose, non mi sono più sentito condizionato dalla mia età e sono diventato pronto a fare il mio dovere nel miglior modo possibile.

Dopo mi sono chiesto: “Perché quando ero giovane, non importa quanto fossero difficili o stancanti i miei doveri, avevo sempre energia, mentre ora che sono vecchio e la mia salute non è buona, mi sento passivo e negativo quando penso di non poter fare molto?” Poi mi sono ricordato di due passi delle parole di Dio che avevo letto in precedenza. Dio dice: “In questo, scopriamo un problema che precedentemente non avevamo identificato: il rapporto dell’uomo con Dio non è che uno di mero interesse personale. È il rapporto tra chi riceve le benedizioni e chi le elargisce. Più semplicemente, è simile al rapporto tra un dipendente e un datore di lavoro. Il dipendente lavora sodo solamente per ricevere i compensi elargiti dal datore di lavoro. In un rapporto di questo genere, basato sugli interessi, non c’è affetto, solamente una transazione; non c’è dare e ricevere amore, solamente carità e misericordia; non c’è comprensione, solamente indignazione e inganno repressi e impotenti; non c’è confidenza, solamente un abisso invalicabile. Ora che le cose sono arrivate a questo punto, chi può invertire tale tendenza? E quante persone sono capaci di comprendere davvero quanto è diventato critico questo rapporto? Credo che quando le persone sono immerse nella gioia di essere benedette, nessuno possa immaginare quanto sia imbarazzante e sgradevole un tale rapporto con Dio(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 3: L’uomo può essere salvato solamente nell’ambito della gestione di Dio”). “Le persone hanno fede in Dio allo scopo di ottenere benedizioni, ricompense e corone. Questo non si trova forse nel cuore di tutti? Sì, è un dato di fatto. Anche se le persone non ne parlano spesso, e addirittura nascondono la loro mira e il loro desiderio di ottenere benedizioni, questa mira e questo desiderio sono sempre stati incrollabili nel profondo dei loro cuori. Non importa quanta teoria spirituale capiscano, quanta conoscenza esperienziale abbiano, quali doveri siano in grado di svolgere, quanta sofferenza sopportino o quale prezzo paghino: non rinunciano mai alla mira a ottenere benedizioni nascosta nel profondo del loro cuore, e si adoperano sempre silenziosamente al suo servizio. Non è forse questa la cosa sepolta più profondamente nei loro cuori? Senza questa mira a ricevere benedizioni, come vi sentireste? Con quale atteggiamento svolgereste il vostro dovere e seguireste Dio? Cosa succederebbe alle persone se si liberassero di questa mira a ricevere benedizioni nascosta nei loro cuori? È possibile che molti diventerebbero negativi, mentre alcuni perderebbero la motivazione a svolgere i loro doveri. Perderebbero interesse nella loro fede in Dio, come se la loro anima fosse svanita. Darebbero l’impressione che il loro cuore fosse stato strappato via. Ecco perché dico che la motivazione a ottenere benedizioni è qualcosa di profondamente nascosto nel cuore delle persone(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Sei indicatori di crescita nella vita”). Dopo aver letto le parole di esposizione di Dio, mi sono vergognato profondamente. Avevo creduto in Dio e fatto sacrifici solo per guadagnarmi le Sue benedizioni. Quando ero giovane, ero in grado di predicare con entusiasmo il Vangelo ed ero disposto a spendermi per Dio; nonostante il dolore o la stanchezza, non mi sono mai lamentato perché pensavo che finché avessi lavorato e predicato di più il Vangelo per preparare buone azioni, sarei stato salvato da Dio e avrei ricevuto le Sue benedizioni. In un batter d’occhio erano passati più di vent’anni e ora, in età avanzata e con problemi di salute, la serie di compiti che ero in grado di svolgere era limitata, quindi pensavo che non avrei più potuto ricevere benedizioni né essere salvato. Quando ho visto sgretolarsi il mio desiderio di benedizioni, mi sono scoraggiato e ho perso fiducia in me stesso. Non volevo nemmeno occuparmi di quello che dovevo e potevo fare. Tutta la mia cosiddetta fede e il mio amore di prima erano svaniti. Ho addirittura pensato che non ci fosse più motivo per credere in Dio. Il mio cuore era pieno di incomprensioni e lamentele contro di Lui. Mi sono reso conto che la mia fede in Dio aveva avuto come scopo solamente le benedizioni e che il prezzo che avevo pagato era stato un tentativo di contrattare con Dio. Ho pensato ai tanti fratelli e sorelle anziani che mi circondavano, alcuni anche più avanti negli anni di me e a come tutti loro stessero facendo silenziosamente il proprio dovere come meglio potevano. Perché non potevo fare lo stesso? Vivevo in una preoccupazione costante e non ricercavo nessuna delle verità a mia disposizione. Non ero forse seduto ad aspettare passivamente la distruzione? Satana stava usando le mie numerose difficoltà, come la vecchiaia, la salute precaria, la scarsa memoria e la vista offuscata per disturbarmi, nella speranza di farmi perdere la fede in Dio e rinunciare alla mia possibilità di perseguire la verità. Non potevo più cadere nei trucchi di Satana. Dovevo fare bene il mio dovere per ripagare l’amore di Dio.

Più tardi ho letto alcune Sue parole: “Non importa se Io dica che siete arretrati o di scarsa levatura: questo è un fatto. Questa Mia affermazione non dimostra che intendo abbandonarvi, che ho perso la speranza in voi, ancor meno che non desidero salvarvi. Oggi sono venuto a compiere l’opera per la vostra salvezza, ovvero la Mia opera è il prosieguo dell’opera di salvezza. Ciascuno ha l’opportunità di essere reso perfetto: a condizione che lo desideri, a condizione che tu lo persegua, alla fine sarai in grado di ottenere questo risultato, e nessuno di voi sarà abbandonato. Se sei di scarsa levatura, le Mie richieste per te saranno conformi a questo; se hai un’alta levatura, le Mie richieste per te saranno conformi a questo; se sei ignorante e analfabeta, le Mie richieste per te saranno conformi al tuo analfabetismo; se sai leggere e scrivere, le Mie richieste per te saranno conformi al fatto che sei istruito; se sei anziano, le Mie richieste per te saranno conformi alla tua età; se puoi offrire ospitalità, le Mie richieste per te saranno conformi a tale possibilità; se dici che non puoi offrire ospitalità e puoi solo assolvere a una certa funzione, allora si tratterà di diffondere il Vangelo o avere cura della chiesa oppure occuparti di altri affari generali e il Mio perfezionamento nei tuoi confronti sarà conforme alla funzione che esegui. Essere leali, sottomettersi fino alla fine e cercare di possedere l’amore supremo per Dio – questo è ciò che devi realizzare e non esiste pratica migliore di queste tre cose. In definitiva, all’uomo è chiesto di conseguire questi tre criteri e, se riuscirà a ottenerli, allora sarà reso perfetto. Prima di tutto, comunque, devi compiere una ricerca sincera, devi guardare sempre avanti in maniera attiva e non essere passivo in quell’aspetto(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Ristabilire la vita normale dell’uomo e condurlo a una destinazione meravigliosa”). “Per quanto riguarda ogni persona, indipendentemente dalla levatura, dall’età o dal numero di anni in cui ha creduto in Dio, dovrebbe impegnarsi verso il cammino del perseguimento della verità. Non dovresti porre l’accento su alcuna scusa oggettiva; dovresti perseguire la verità incondizionatamente. Non tirare ad arrangiarti. Mettiamo che tu assuma il perseguimento della verità come una grande questione nella tua vita, ti sforzi e fai di tutto per raggiungerla e forse le verità che acquisisci e che riesci a raggiungere nel tuo perseguimento non sono quelle che avresti desiderato, tuttavia Dio dice che ti attribuirà una destinazione appropriata in base al tuo atteggiamento nel perseguire la verità e alla tua sincerità: che meraviglia sarà! Per ora, non concentrarti su quali saranno la tua destinazione o il tuo esito, o su cosa accadrà e cosa riserva il futuro, o sul riuscire o meno a evitare i disastri e la morte: non pensarci e non avanzare richieste a questo riguardo. Concentrati solo sulle parole di Dio e sui Suoi requisiti e giungi a perseguire la verità, svolgere bene il tuo dovere, soddisfare le intenzioni di Dio e evitare di deludere i seimila anni che Egli ha atteso e i seimila anni di Sue ferventi aspettative. Da’ a Dio un po’ di conforto, lascia che intraveda in te una speranza e che i Suoi desideri si realizzino in te. DimMi: Dio ti tratterebbe in maniera ingiusta se tu facessi questo? Certo che no! E, anche se i risultati finali non sono come la gente avrebbe voluto, in che modo si dovrebbe trattare questo fatto in quanto esseri creati? Ci si dovrebbe sottomettere in tutto e per tutto alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio, senza avere alcun intento personale. Non è questa la prospettiva che gli esseri creati dovrebbero adottare? (Sì.) È giusto avere questa mentalità(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Perché l’uomo deve perseguire la verità?”). Le sentite parole di Dio mi hanno riscaldato e commosso profondamente. Era come una madre che apriva il suo cuore al figlio. Ciò mi ha aiutato a comprendere che l’opera e le parole di Dio oggi hanno lo scopo di salvare e perfezionare le persone. A prescindere dall’età, dalla levatura o dal livello di istruzione, non importa quanti anni abbiano le persone o il contesto familiare da cui provengono, Dio dà a tutti la possibilità di essere perfezionati. Dio non mostra favoritismi verso nessuno. Dio avanza delle richieste in base alla levatura di ogni persona e assegna a ciascuno dei doveri adatti. Se le persone sanno fare bene il loro dovere nei rispettivi ruoli e raggiungere lealtà e sottomissione, questo è quello che Dio vuole vedere. Le parole di Dio hanno dissipato i miei fraintendimenti su di Lui e mi hanno mostrato un percorso di pratica, offrendomi un grande senso di conforto. Ora non mi preoccupo più dell’età, della mia salute cagionevole o della memoria in declino. Inoltre, non rimugino più sulla possibilità di avere o meno un buon esito o una buona destinazione. Invece, mi concentro sullo svolgere l’attuale dovere al meglio delle mie capacità e a praticare le verità che comprendo nei miei doveri. Sono davvero grato a Dio per queste conquiste!

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