45. Rinunciare alla vanità mi ha fatta sentire davvero liberata
Nel giugno del 2023, sono stata scelta come leader della chiesa. In quel momento, mi sono sentita po’ sorpresa ma anche alquanto preoccupata, e ho pensato: “La mia comprensione della verità è ancora piuttosto superficiale e ho delle carenze in molti ambiti. Cosa accadrà se non riesco a eliminare i problemi dei fratelli e delle sorelle, se fallisco nel mio dovere, e alla fine vengo destituita? Cosa penserebbero di me? Come potrei farmi vedere di nuovo in giro?” Con questa idea in mente, volevo rifiutare la posizione. Ma poi mi sono resa conto che questo dovere per me era un’esaltazione da parte di Dio e una possibilità di fare pratica, così ho accettato.
In quel periodo, collaboravo con la sorella Lin Hui. Lei mi aveva affidato il compito di supervisionare il lavoro di purificazione e irrigazione della chiesa, e ho pensato: “Le sorelle che si occupano di organizzare i materiali per purificare le persone hanno già collaborato con me in passato. Di solito erano loro che supervisionavano e dirigevano il mio lavoro. Mi conoscono molto bene e conoscono la mia vera levatura. Ora dovrei essere io a supervisionare e controllare il loro lavoro. Cosa succederà se non riesco a eliminare i loro stati o a risolvere i problemi nel loro lavoro? Cosa penseranno di me? Penseranno forse che non sono in grado di svolgere un lavoro effettivo? In quel caso, con che faccia potrei farmi vedere?” Questi pensieri mi rendevano molto nervosa e non avevo il coraggio di indagare sul loro stato o di chiedere come procedesse il lavoro, così mi limitavo a informarmi velocemente sui loro progressi senza chiedere ulteriori dettagli. Dopo circa venti giorni, ho scoperto che Li Xiang, la quale si occupava di organizzare i materiali per purificare le persone, stava vivendo in uno stato di malattia e svolgeva i doveri senza senso del fardello. Gran parte del lavoro veniva fatto da Zhou Yu, ma anche lei non godeva di buona salute, pertanto alcuni materiali non potevano essere organizzati in modo tempestivo. Volevo cercare Li Xiang e condividere con lei per eliminare il suo stato, ma poi ho pensato a come la mia comprensione dei principi del lavoro di purificazione fosse inferiore alla loro, e mi sono chiesta se mi avrebbero guardata dall’alto in basso qualora non avessi saputo rispondere a delle domande relative al lavoro. Così non sono andata da loro per condividere.
Un giorno, una lettera dei leader superiori affermava che i progressi della nostra chiesa nell’organizzazione dei materiali per purificare le persone erano stati lenti e avevano ritardato il lavoro, e mi si chiedeva di seguire ed eliminare questo problema. Leggere quella lettera mi ha fatta davvero sentire in colpa, in quanto sapevo che lo stato di Li Xiang non era buono, ma poiché ero così preoccupata di proteggere il mio orgoglio, non avevo avuto la prontezza di avvicinarmi alla sorella per condividere, diventando così la responsabile del ritardo nel lavoro. Anche Lin Hui mi aveva mandato una lettera, sostenendo che non stavamo indagando sugli stati dei fratelli e delle sorelle, che non comprendevamo come stesse procedendo il lavoro, e che tale questione era direttamente legata al fatto che non stavamo supervisionando o controllando il lavoro. Si era anche servita delle parole di Dio per farmi notare che il mio atteggiamento nei confronti dei doveri era sbagliato. Mi sono sentita profondamente turbata e mi sono resa conto che Dio stava usando la mia sorella per potarmi affinché mi svegliassi. Dovevo correggere al più presto il mio atteggiamento nei confronti dei doveri. In seguito, ho ricercato dei passaggi rilevanti delle parole di Dio relativi allo stato di Li Xiang e ho condiviso con lei. Ho anche indagato sugli stati di altri fratelli e sorelle e su come stessero procedendo i loro doveri, e ho offerto condivisione sulle loro difficoltà e soluzioni. Successivamente, ho scoperto che lo stato di Li Xiang non era migliorato e ho ragionato: “Cosa penseranno di me se non riesco nemmeno a eliminare lo stato della mia sorella? Penseranno forse che manco delle verità realtà e non sono in grado di eliminare i problemi dei fratelli e delle sorelle? Ne sarei totalmente imbarazzata!” Questo pensiero mi faceva sentire piuttosto negativa, ma non ho ricercato la verità per eliminare il mio stato.
Una volta, ho scritto una lettera a una sorella per discutere di alcuni problemi nel lavoro di coltivare le persone. Quando ho finito di scrivere, Lin Hui ha fatto molte aggiunte e modifiche, e ho pensato: “Mi trovo ancora a infastidire gli altri con i miei doveri. Cosa penserebbero di me se lo sapessero? Penserebbero forse che come leader non sono in grado di fare nulla? Avevo sempre creduto di saper svolgere alcuni compiti e di essere in grado di ottenere l’approvazione dei fratelli e delle sorelle, ma non mi sarei mai aspettata di essere rivelata in modo così profondo dopo essere diventata leader. Se non avessi accettato questo dovere, non mi sarei trovata in un tale imbarazzo!” Questi pensieri mi facevano sentire negativa e poco motivata nei miei doveri, e non volevo più seguire il lavoro di cui ero stata responsabile. Ho compreso che il mio stato era sbagliato, così ho pregato Dio affinché mi guidasse. Un giorno, ho letto un passo delle Sue parole: “Invece di ricercare la verità, la maggior parte delle persone ha secondi fini personali e meschini. I loro interessi, la loro reputazione e il posto o la posizione che occupano nella mente degli altri sono di grande importanza per loro. Queste sono le uniche cose che hanno a cuore. Si aggrappano a queste cose con una presa ferrea e le considerano la loro stessa vita. E il modo in cui sono viste o trattate da Dio è di secondaria importanza; per il momento, lo ignorano; per il momento, considerano solamente se siano i capi del gruppo, se le altre persone le ammirino e se le loro parole abbiano un peso. La loro principale preoccupazione è rivestire tale posizione. Quando si trovano in un gruppo, quasi tutte le persone cercano questo tipo di posizione, questo tipo di opportunità. Se sono molto talentuose, naturalmente vogliono essere il capobranco; se dotate di media abilità, vorranno comunque occupare una posizione più alta all’interno del gruppo; e se occupano una posizione bassa nel gruppo, essendo di levatura e abilità medie, anche loro vorranno che gli altri le ammirino, non vorranno essere guardate dall’alto in basso. La reputazione e la dignità di queste persone tracciano il loro confine: devono mantenersi saldamente attaccate a queste cose. Possono non avere integrità, e non possedere né l’approvazione né l’accettazione di Dio, ma non possono assolutamente perdere il rispetto, il prestigio o la stima che hanno lottato per ottenere in mezzo agli altri: questa è l’indole di Satana” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio esponevano il mio stato. Avevo sempre voluto distinguermi dalla massa e mi ero sempre preoccupata di essere guardata dall’alto in basso e di perdere prestigio agli occhi degli altri. Davo più importanza all’orgoglio e al prestigio piuttosto che alla mia stessa vita. Ho ripensato al periodo in cui ero una leader. A quel tempo, avevo capito che Dio mi aveva dato quella possibilità affinché mi formassi, e che avrei fatto bene a concentrarmi fermamente sullo svolgere il mio dovere, condividendo sugli stati e sulle difficoltà dei fratelli e delle sorelle ed eliminandoli. Riguardo ai problemi che non sapevo eliminare, potevo parlarne con le mie sorelle collaboratrici e chiedere consiglio ai leader superiori. Tuttavia, non avevo pensato a come svolgere correttamente i miei doveri. Come prima cosa, mi preoccupavo del mio orgoglio e del mio prestigio. Poiché in passato le sorelle che si occupavano di organizzare i materiali avevano già collaborato con me, e poiché queste coglievano i principi di quel dovere meglio di me, temevo che se non fossi riuscita a eliminare i loro problemi, mi avrebbero guardata dall’alto in basso, pertanto non osavo controllare il loro lavoro. In seguito, ho scoperto che lo stato di Li Xiang non era buono e che questo aveva causato ritardi al lavoro, ma ho continuato a ignorare la questione, temendo di essere umiliata nel caso in cui non fossi riuscita a eliminare il problema. Lin Hui ha letto la lettera che avevo scritto e ha fatto delle aggiunte e delle modifiche alle parti con delle manchevolezze. Questo in realtà aveva portato dei benefici al lavoro, ma io pensavo che il fatto che non fossi in grado di scrivere correttamente una lettera significasse che lei mi avesse capita fino in fondo, e per questo sentivo di voler tornare ai miei doveri originali. Ero fortemente vincolata dal mio interesse per l’orgoglio e il prestigio, pensavo solamente alla mia reputazione e al mio prestigio e addirittura trascuravo il lavoro di cui ero responsabile.
In seguito, ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Satana usa fama e profitto per controllare i pensieri dell’uomo, finché le persone non riescono a pensare ad altro che non sia fama e profitto. Si affannano per fama e profitto, patiscono disagi per fama e profitto, sopportano umiliazioni per fama e profitto, sacrificano tutto ciò che hanno per fama e profitto, ed esprimeranno giudizi o prenderanno decisioni per fama e profitto. In tal modo, Satana lega le persone con catene invisibili ed esse non hanno la forza né il coraggio di liberarsene. Portano inconsapevolmente il peso di queste catene e continuano ad arrancare con grande difficoltà. Per amore di tale fama e profitto, l’umanità evita Dio e Lo tradisce e diventa sempre più malvagia. In questo modo, quindi, una generazione dopo l’altra viene distrutta nella fama e nel profitto di Satana. Guardando ora alle azioni di Satana, le sue sinistre motivazioni non sono forse del tutto abominevoli? Forse oggi non riuscite ancora a non farvi ingannare dalle sinistre motivazioni di Satana perché pensate che non si possa vivere senza fama né profitto. Pensate che se le persone si lasciano alle spalle fama e profitto non saranno più in grado di vedere la strada davanti a loro, né le proprie mete, e che il loro futuro si farà oscuro, vago e confuso. Pian piano, però, un giorno vi renderete conto che fama e profitto sono enormi catene che Satana usa per soggiogare l’uomo. Quando quel giorno verrà, resisterai in tutto e per tutto al controllo di Satana e alle catene con cui ti tiene legato. Quando verrà il momento in cui desidererai liberarti di tutte le cose che Satana ha instillato in te, allora taglierai i ponti con Satana e aborrirai sinceramente tutto ciò che Satana ti ha portato. Solo allora l’umanità avrà autentico amore e desiderio di Dio” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). Dalle parole di Dio ho compreso che Satana controlla i pensieri degli uomini attraverso la fama e il guadagno, guidandoli verso il cammino sbagliato, portandoli a vivere incatenati da fama e guadagno, a fuggire da Dio e a tradirLo. Riflettendo su me stessa alla luce delle parole di Dio, mi sono resa conto di aver fatto del perseguimento della reputazione e del prestigio il mio obiettivo nella vita. Sin dall’infanzia, indipendentemente dal gruppo di cui facevo parte, avevo sempre aspirato alla reputazione e al prestigio, credendo che queste cose mi avrebbero fatto ottenere la stima degli altri. Pensavo che fosse l’unico modo per vivere una vita ricca di significato. Anche dopo aver trovato Dio, ho continuato a perseguire queste cose, vivendo secondo veleni satanici come “L’uomo lascia il proprio nome ovunque vada, così come l’oca emette il suo grido ovunque voli” e “Meglio essere la testa del pollo che la coda della fenice”. Dopo essere stata scelta come leader della chiesa, temevo che se non avessi svolto bene il mio dovere, avrei perso orgoglio e prestigio, quindi volevo rifiutare quel ruolo. Quando sono andata alla riunione con le sorelle che organizzavano i materiali per purificare le persone, poiché queste avevano già supervisionato il mio lavoro in precedenza, avevo paura di perdere la faccia se non avessi saputo eliminare i loro problemi, quindi ho evitato di supervisionare e controllare il loro lavoro, causando così dei ritardi all’attività di purificazione. Quando la sorella collaboratrice ha fatto molte aggiunte e modifiche alla lettera che avevo scritto, invece di imparare e comprendere i principi, mi sono sentita rivelata e completamente umiliata, e volevo abbandonare questo dovere. Attraverso le rivelazioni dei fatti, ho capito di essere fortemente vincolata dai veleni satanici e di non essere in grado di svolgere correttamente il mio dovere in quanto essere creato, cosa che danneggiava il lavoro e rappresentava una trasgressione dinanzi a Dio. Vivere secondo i veleni satanici poteva solo portarmi a ribellarmi a Dio, intraprendendo un cammino di opposizione a Lui. Mentre riflettevo su queste cose, mi sono sentita impaurita, rammaricata e piena di sensi di colpa, così ho pregato Dio: “Oh Dio, non voglio più continuare così. Voglio pentirmi. Ti prego, guidami per trovare un cammino di pratica”.
Successivamente, ho letto altre parole di Dio: “In che modo si può essere persone comuni e normali? In che modo si può, come dice Dio, assumere il posto che si confà a un essere creato, come si può non cercare di essere superuomini o personalità di spicco? Come si dovrebbe praticare per essere una persona comune e normale? Come si può fare? Chi vuole rispondere? (Innanzitutto dobbiamo ammettere di essere persone ordinarie, persone molto comuni. Ci sono tante cose che non capiamo, che non comprendiamo e che non riusciamo a vedere con chiarezza. Dobbiamo ammettere di essere corrotti e imperfetti. Dopodiché, dobbiamo avere un cuore sincero e presentarci più spesso al cospetto di Dio per ricercare.) In primo luogo non darti un titolo e non diventarne vincolato, dicendo: ‘Io sono il leader, io sono il capogruppo, io sono il supervisore, nessuno conosce quest’attività meglio di me, nessuno comprende le competenze meglio di me’. Non farti prendere dal titolo che ti sei assegnato da solo. Non appena lo farai, esso ti legherà mani e piedi e ciò che dirai e farai ne risentirà. Anche il tuo normale modo di pensare e di giudicare ne risentirà. Devi liberarti dai vincoli di tale prestigio. Per prima cosa, ridimensiona questa posizione e questo titolo ufficiale e mettiti al posto di una persona comune. Se lo fai, la tua mentalità si normalizzerà in una certa misura. Devi inoltre ammettere: ‘Non so come fare questo, e neanche capisco quello: dovrò condurre ricerche e studi’, oppure: ‘Non mi è mai capitato prima, quindi non so cosa fare’. Quando sarai in grado di dire ciò che pensi veramente e di parlare sinceramente sarai in possesso di normale ragionevolezza. Altre persone conosceranno il vero te e avranno quindi una visione normale di te e tu non dovrai fingere né ti sentirai sotto una forte pressione, e sarai pertanto in grado di comunicare normalmente con le persone. Vivere in questo modo è liberatorio e facile” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Fare tesoro delle parole di Dio è il fondamento della fede in Dio”). In precedenza, pensavo che in quanto leader dovessi conoscere e comprendere ogni cosa ed essere migliore degli altri. Poiché detenevo il titolo di leader nel mio dovere, mi sentivo vincolata alla reputazione e al prestigio, non ero in grado di provare un senso di liberazione ed ero diventata eccessivamente prudente nel mio dovere. Sebbene fosse chiaro che avessi molte mancanze, ho continuato a fingere e a nascondermi per paura che se non fossi riuscita a risolvere i problemi, i fratelli e le sorelle mi avrebbero guardata dall’alto in basso. La verità era che i fratelli e le sorelle conoscevano già le mie manchevolezze, pertanto non avevo alcun bisogno di camuffarmi. Sebbene avessi delle mancanze nel comprendere i principi del lavoro di purificazione, potevo comunque collaborare con le sorelle, imparare e munirmi delle verità principi pertinenti, e in questo modo avrei anche compensato le mie mancanze. Non potevo continuare a vivere per l’orgoglio e il prestigio. In futuro, avrei dovuto ignorare il titolo di “leader” e far fronte in modo corretto alle mie manchevolezze. Quando non comprendevo qualcosa, dovevo mettere da parte l’orgoglio e il prestigio, condividere apertamente con i fratelli e le sorelle e imparare dai punti di forza degli altri per compensare le mie mancanze e svolgere bene il mio dovere.
Successivamente, ho riconosciuto un altro mio punto di vista fallace. Pensavo che in quanto leader dovessi assolutamente essere capace di risolvere i problemi dei fratelli e delle sorelle. Come risposta a questo modo di vedere le cose, ho letto un passo delle parole di Dio: “Quando qualcuno viene selezionato dai fratelli e dalle sorelle per essere leader, oppure viene promosso dalla casa di Dio per svolgere un certo lavoro o svolgere un certo dovere, ciò non significa che abbia un prestigio o un’identità speciali o che le verità che comprende siano più profonde e più numerose di quelle di altre persone, né tantomeno che sia capace di sottomettersi a Dio e che non Lo tradirà. Di certo non significa neppure che conosca Dio e che Lo tema. In realtà, non ha raggiunto nulla di tutto ciò. La promozione e la coltivazione sono semplicemente promozione e coltivazione in senso diretto, e ciò non equivale al fatto che siano predestinate e approvate da Dio. La sua promozione e la sua coltivazione significano semplicemente che è stato promosso ed è in attesa di essere coltivato. E il risultato definitivo di questa coltivazione dipende dal fatto che tale persona persegua o no la verità e che sia o meno in grado di scegliere il cammino tramite il quale perseguirla. Così, quando qualcuno nella chiesa viene promosso e coltivato per essere leader, viene promosso e coltivato solo nel senso semplice; non significa che sia già un leader all’altezza degli standard o competente, che sia già capace di intraprendere il lavoro di leader e che possa svolgere un lavoro reale. Non è così. […] Quali sono dunque lo scopo e il significato del promuovere e coltivare qualcuno? Il fatto che costui sia promosso, in quanto individuo, affinché pratichi e venga irrigato e formato in modo speciale, il che lo mette in condizione di comprendere le verità principi e i principi, i mezzi e i metodi per fare diverse cose e risolvere vari problemi, nonché il modo di gestire e trattare i vari tipi di ambienti e persone che incontra in conformità con le intenzioni di Dio e in maniera tale da proteggere gli interessi della casa di Dio. Giudicando in base a questi punti, le persone di talento promosse e coltivate dalla casa di Dio sono in grado di svolgere adeguatamente il loro lavoro e di fare bene il loro dovere durante il periodo di promozione e coltivazione o prima della promozione e della coltivazione? Naturalmente no. Quindi è inevitabile che, durante il periodo di coltivazione, queste persone sperimentino la potatura, il giudizio e il castigo, lo smascheramento e persino la destituzione; è normale, questo significa ricevere formazione e coltivazione” (La Parola, Vol. 5: Responsabilità di leader e lavoratori, “Responsabilità di leader e lavoratori (5)”). Dalle parole di Dio, ho compreso che nella Sua casa, se una persona viene coltivata per svolgere il dovere di leader, questo non vuol dire che possieda le verità realtà, né che possa condividere su qualsiasi problema e risolverlo, o che sia migliore degli altri, ma piuttosto che le sono state date più opportunità di fare pratica. Avere delle carenze nel proprio dovere è una cosa normale, e ci si dovrebbe affidare di più a Dio quando ci sono cose che non si comprendono, collaborare con i propri fratelli e sorelle, fare le cose secondo i principi e i requisiti della casa di Dio, e concentrarsi sulla ricerca della verità nelle situazioni disposte da Dio. In questo modo, è possibile arrivare a una crescita spirituale più veloce. Sebbene stessi svolgendo il dovere di leader, questo non voleva dire che comprendessi ogni cosa, ma attraverso la pratica, potevo gradualmente arrivare a cogliere diverse verità principi. In tutto questo c’era l’amore di Dio! Pensando che attraverso questa situazione Egli mi stesse rivelando, Lo avevo frainteso e avevo davvero vanificato il Suo sforzo estremo. Non potevo più fraintendere Dio e dovevo mettere da parte il mio orgoglio e il mio prestigio, perseguendo sinceramente la verità e ricercando la condivisione con i miei fratelli e sorelle quando non comprendevo qualcosa.
In seguito, i leader superiori ci hanno chiesto di condividere con i fratelli e le sorelle i modi migliori per irrigare i nuovi arrivati, e io ho pensato a come descrivere quei metodi in modo chiaro. Dopo aver finito di scrivere, volevo mostrare il mio lavoro a Lin Hui per vedere se andava bene, ma non appena ho pensato alle mie scarse capacità espressive, mi sono preoccupata e ho pensato: “Se non dovesse andare bene, cosa penserà di me Lin Hui? Forse mi guarderà dall’alto in basso?” Così ho esitato a mostrarle ciò che avevo scritto. Tuttavia, mi sono resa conto che se le mie parole non fossero state chiare, la cosa non avrebbe portato benefici ai miei fratelli e sorelle, e che se Lin Hui avesse completato e migliorato il lavoro, l’esito sarebbe stato migliore. Così ho pregato Dio in silenzio, chiedendoGli di guidarmi a non essere vincolata dall’orgoglio e dal prestigio. Mi sono ricordata di alcune Sue parole: “Non fingere e non simulare. Apriti prima di tutto in merito a ciò che pensi in cuor tuo, ai tuoi veri pensieri, in modo che tutti ne siano consapevoli e li comprendano. Di conseguenza le tue preoccupazioni, le barriere e i sospetti tra te e gli altri verranno meno” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Fare tesoro delle parole di Dio è il fondamento della fede in Dio”). Dovevo mettere da parte l’orgoglio e riconoscere apertamente le mie manchevolezze. La verità era che Lin Hui mi conosceva esattamente per quella che ero, e le sue ottime capacità espressive completavano alla perfezione le mie mancanze, aiutandomi così a evitare le deviazioni e portando benefici al nostro lavoro. Così ho mostrato a Lin Hui la lettera che avevo scritto e lei mi ha fatto notare delle manchevolezze. Le sue parole mi sono state di grande aiuto e ho sinceramente ringraziato Dio per questo.
Ora mi rendo conto di come perseguire la reputazione e il prestigio danneggi veramente le persone, poiché non solo impedisce di sentirsi liberati, ma causa anche dei danni al lavoro. Solo praticando secondo le parole di Dio e rinunciando all’orgoglio e al prestigio, posso vivere sentendomi liberata e in pace. Allo stesso tempo, ho anche capito che ammettere la nostra corruzione e le nostre mancanze non è una vergogna, e che aprirsi con i fratelli e le sorelle sul nostro vero stato può permetterci di ottenere il loro aiuto. Sento di aver davvero guadagnato molto da tutto ciò.