69. Quando ho scoperto che mia moglie doveva essere allontanata
Nel marzo del 2021, ho ricevuto una lettera dai leader della chiesa, che mi chiedevano informazioni sul comportamento da miscredente di mia moglie. Sapevo che mia moglie era davvero una miscredente e che ricadeva nei criteri previsti per allontanare una persona dalla casa di Dio. Credeva in Dio da molti anni ma non aveva mai perseguito la verità, seguiva sempre le tendenze e la ricchezza mondana e cercava il piacere. Non solo non aveva voglia di partecipare alle riunioni della chiesa: non pregava mai né mangiava o beveva le parole di Dio ed era riluttante a svolgere i suoi doveri. Quando insieme ai fratelli e alle sorelle io condividevo con lei sull’importanza di perseguire la verità e di adempiere i doveri, non mostrava alcun interesse. Non solo lei stessa non perseguiva la verità, ma continuava a ripetermi: “Non serve che continui a perseguire la verità in maniera così diligente, seguire la scia è più che sufficiente”. Spesso, quando non le prestavo ascolto, si arrabbiava con me e questo mi faceva sentire alquanto vincolato. Sapevo che avrei dovuto mettere per iscritto, in maniera fedele, il comportamento di mia moglie, ma quando è venuto il momento di mettere tutto nero su bianco, ho esitato pensando: “Siamo sposati da quasi dieci anni. Anche se mia moglie non persegue la verità, è sempre stata gentile con me e con i miei genitori. È frugale quando va a comprare dei bei vestiti per sé, ma è generosa quando fa acquisti per me e i miei genitori. Ora che sta per essere allontanata, non solo non posso fare nulla per aiutarla, ma io stesso devo smascherarla. Questo mi spezza il cuore. Inoltre, se mia moglie scoprisse che sono io a smascherare il suo comportamento, di sicuro se la prenderebbe con me per essere stato così insensibile. Come potrò guardarla in faccia in futuro?” Poi ho anche pensato: “Anche se mia moglie non persegue la verità, non ha mai fatto nulla di male, quindi tenerla nella chiesa non danneggerà nessuno. Se restasse nella chiesa, potrei continuare a scriverle delle lettere e aiutarla: in questo modo non lascerà Dio definitivamente per perseguire il mondo. Forse c’è ancora una piccola possibilità che possa sopravvivere. Ma se sapesse che verrà allontanata, potrebbe lasciarsi andare alla disperazione, lasciare completamente Dio e seguire le tendenze mondane”. Preso da questi pensieri, mi è apparso un dilemma: da un lato l’affetto della famiglia, dall’altro gli interessi della chiesa. Quale avrei dovuto scegliere? In quei giorni volevo solo evitare la questione, quindi mi sono tuffato nel lavoro. Ma ogni volta che terminavo di lavorare e mi calmavo, tornavo a pensare: “I leader crederanno che sono troppo sentimentale se si accorgono che non ho ancora scritto la valutazione? Inoltre, l’atteggiamento e il giudizio di ognuno di noi nei confronti del lavoro di purificazione della chiesa sono cruciali. Non riuscire a rispettare i principi e a salvaguardare il lavoro della chiesa significa prendere le parti di Satana”. Pensando a questo, ho cominciato a scrivere la valutazione di mia moglie. Tuttavia, mentre scrivevo, il mio affetto è riemerso e ho pensato: “Se descrivo in maniera dettagliata il comportamento da miscredente di mia moglie, lei sarà allontanata per sempre. Magari rimango sul vago”. Terminata la valutazione, mi sono sentito un po’ a disagio. “Così facendo, non sto forse dissimulando le cose?” Ma poi ho pensato: “In ogni caso, l’ho scritta. Dato che i leader sono già a conoscenza di alcuni suoi comportamenti, il fatto che io non sia sceso nei dettagli dovrebbe andare bene”. Quindi, ho consegnato la mia valutazione ai leader. Poco dopo, i leader mi hanno risposto scrivendo che la valutazione del comportamento di mia moglie era troppo vaga e mi hanno chiesto di riscriverla. Mi sono sentito leggermente in colpa. Avevo paura che se avessi scritto troppi particolari mia moglie sarebbe stata allontanata, quindi volevo che la mia valutazione rimanesse breve e vaga giusto perché si accontentassero. Ma Dio sottopone tutto a scrutinio. Così facendo, non stavo forse cercando di ingannare tanto me stesso quanto gli altri? Allora sono giunto davanti a Dio per pregare e riflettere su me stesso.
Durante la mia riflessione, ho letto un passo delle Sue parole: “Tutti voi sostenete che siete rispettosi del fardello di Dio e che difenderete la testimonianza della chiesa, ma chi tra voi è stato davvero rispettoso del fardello di Dio? Domandati: sei uno che ha mostrato riguardo per il fardello di Dio? Sai praticare la giustizia per Dio? Sai alzarti e parlare a Mio nome? Sai mettere fermamente in pratica la verità? Sei abbastanza coraggioso da combattere contro tutti gli atti di Satana? Saresti capace di mettere da parte i tuoi sentimenti e di smascherare Satana a beneficio della Mia verità? Sai consentire che in te vengano soddisfatte le Mie intenzioni? Hai offerto il tuo cuore nel più cruciale dei momenti? Sei uno che segue la Mia volontà?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 13”). Ogni domanda posta da Dio mi faceva vergognare nel profondo. Ho goduto così tanto dell’irrigazione e del nutrimento delle Sue parole, e avrei dovuto praticare la verità e smascherare i miscredenti. Ma quando è giunto il momento di smascherare mia moglie, non sono riuscito a farlo e ho perfino usato l’inganno per imbrogliare i leader. Ho preferito tenere una miscredente nella chiesa piuttosto che praticare la verità. Sono stato così egoista, senza alcuna lealtà verso Dio. Non sono stato affatto una persona che pratica la verità. Pensando a questo, ho provato un forte rimorso: mi sono quindi presentato davanti a Dio, mi sono confessato e pentito e ho espresso la volontà di mettere da parte il mio affetto per praticare la verità. Ho poi fornito alla chiesa informazioni dettagliate sul comportamento di mia moglie. Nel 2023, ho saputo che mia moglie era stata allontanata dalla chiesa.
In seguito, ho letto alcune parole di Dio su come discernere i miscredenti e questo mi ha aiutato a ottenere un qualche discernimento dell’essenza di mia moglie in quanto miscredente. Mi sono reso conto che non aveva mai veramente creduto in Dio; anche quando credeva nel Signore Gesù, non perseguiva. La madre aveva cercato più volte di predicarle il Vangelo dopo aver accettato l’opera di Dio degli ultimi giorni, ma lei non era disposta ad accettarlo. Ha finito per unirsi alla chiesa con me solo a causa del nostro matrimonio e della mia fede in Dio. Tuttavia, spesso mi ha detto che quando si crede in Dio va bene anche solo seguire la scia, che non dovevamo perseguire troppo, e che fare soldi doveva essere la priorità. Ecco perché lei non si è impegnata molto nei suoi doveri dopo aver trovato Dio. Io ho condiviso spesso con lei sul significato dell’adempimento dei nostri doveri e lei ha accettato con riluttanza di ospitare fratelli e sorelle per le riunioni, ma non era disposta a rimanere a casa per tenerli al sicuro. Inoltre, si lamentava spesso perché non potevo darle una vita materiale migliore. Anche se le condizioni di vita della nostra famiglia erano abbastanza buone e non mancavano né cibo né beni di prima necessità, era insoddisfatta e voleva vivere in una casa più bella. Vedendo che credevo in Dio e che non potevo soddisfare le sue richieste, ha detto più volte che non voleva più portare avanti la sua fede. Ma ogni volta che incontrava qualcosa di spiacevole, diventava immediatamente zelante, pregava e faceva offerte. Quando il problema passava, ritornava alle sue solite maniere: era chiaro che la sua fede era interamente finalizzata a ottenere benedizioni. Aveva anche molte nozioni su Dio e spesso le esponeva davanti a me, dicendomi di non perseguire la mia fede con troppa diligenza e di non uscire di casa per svolgere i doveri. Quando le ho consigliato di cercare la verità di fronte alle cose, ha semplicemente liquidato l’argomento dicendo che capiva tutto, ma non riusciva a metterlo in pratica. Nel vedere ciò, mi sono reso conto che è davvero una miscredente che prova avversione per la verità. Solo dopo aver ottenuto un certo discernimento su mia moglie ho capito che in questi anni avevo vissuto nell’affetto. Per questo avevo continuato a cercare di sostenerla e aiutarla, sperando di farla rimanere nella chiesa. Tutto questo era dovuto al mio affetto eccessivo.
In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio: “Alcuni danno grande importanza ai sentimenti, reagiscono a qualsiasi cosa accada loro in base ai propri sentimenti; in cuor loro sanno benissimo che è sbagliato, eppure sono incapaci di essere obiettivi, tanto meno di agire secondo i principi. Quando le persone sono sempre vincolate dai sentimenti, sono in grado di mettere in pratica la verità? È estremamente difficile! L’incapacità che molti hanno di mettere in pratica la verità deriva dai sentimenti; essi considerano i sentimenti estremamente importanti, li mettono al primo posto. Queste sono forse persone che amano la verità? Certamente no. Che cosa sono i sentimenti, in sostanza? Sono un tipo di indole corrotta. Le manifestazioni dei sentimenti possono essere descritte con diverse parole: favoritismo, spregiudicata protezione degli altri, mantenimento di relazioni fisiche e parzialità; ecco cosa sono i sentimenti. Quali sono le probabili conseguenze del fatto che le persone hanno sentimenti e vivono di essi? Perché Dio detesta più di ogni altra cosa i sentimenti della gente? Alcune persone, sempre frenate dai loro sentimenti, non sanno mettere in pratica la verità, e sebbene desiderino sottomettersi a Dio, non ci riescono, pertanto si sentono tormentate dai loro sentimenti. Ci sono molte persone che comprendono la verità ma non sanno metterla in pratica; anche questo dipende dal fatto che sono vincolate dai sentimenti” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Cos’è la verità realtà?”). Le parole di Dio esponevano esattamente il mio stato. Quando ho dato le informazioni sul comportamento da miscredente di mia moglie, mi era chiaro che evitava sistematicamente di perseguire la verità, che si rifiutava di partecipare alle riunioni, non pregava mai e non mangiava né beveva le parole di Dio e che non era disposta a fare alcun dovere. Al contrario perseguiva solo il denaro e i piaceri mondani. Inoltre la sua umanità non era buona e se qualcuno la offendeva, lo malediceva con il linguaggio più vile, comportandosi proprio come una non credente. Sapevo che avrei dovuto smascherare il comportamento di mia moglie, ma mi ero soffermato completamente sul mio affetto. Ho pensato che, finché non fosse stata allontanata, avrebbe potuto rimanere nella chiesa come servitrice. In caso contrario, avrebbe perso completamente la possibilità di essere salvata. Quindi nello scrivere la valutazione sono stato volutamente breve e vago sul suo comportamento nel tentativo di eludere i leader. Riflettendo sulle mie azioni, mi sono reso conto di essere stato egoista e spregevole. Se i leader non avessero scoperto il mio problema e non lo avessero segnalato in tempo, avrei continuato a soffermarmi sul mio affetto e a fare da scudo a mia moglie. Se lei fosse rimasta nella chiesa, avrebbe continuato a diffondere le sue nozioni su Dio, disturbando gli altri, e se i fratelli e le sorelle non avessero avuto discernimento nei suoi confronti, avrebbero rischiato di essere fuorviati dalle sue falsità. Inoltre, pur ospitando i fratelli e le sorelle per le riunioni, non dava loro rifugio nella nostra casa, quindi per loro era difficile rilassarsi durante le riunioni. Ora ho finalmente capito che proteggendo e tutelando sentimentalmente mia moglie, ho permesso a una miscredente di intralciare e disturbare la chiesa. Questo ha mostrato che stavo agendo come un servo di Satana e che stavo commettendo azioni malvagie!
In seguito, ho riflettuto ulteriormente su me stesso e mi sono chiesto: “Se tengo mia moglie nella chiesa guidato da buone intenzioni, posso davvero aiutarla a raggiungere la salvezza e a sopravvivere? Agire in questo modo sarebbe in linea con l’intenzione di Dio?” Mi sono poi imbattuto in un passo delle parole di Dio: “Coloro che trascinano i loro figli e familiari totalmente non credenti in chiesa sono tutti estremamente egoisti e ostentano la loro sollecitudine. Tali persone si concentrano solo sull’essere amorevoli, senza considerare se credano o meno, e se quella sia l’intenzione di Dio. C’è chi porta la propria moglie davanti a Dio o trascina i propri genitori davanti a Dio e, indipendentemente dal fatto che lo Spirito Santo sia d’accordo o stia operando in loro, continua ciecamente a ‘reclutare persone di talento’ per Dio. Che beneficio si può mai ottenere dall’estendere la propria sollecitudine a questi non credenti? Seppure tali miscredenti, che sono privi della presenza dello Spirito Santo, si sforzassero di seguire Dio, non potrebbero comunque, contrariamente a quanto si creda, essere salvati. Coloro che possono ricevere la salvezza non sono di fatto così facili da trovare. Le persone che non sono state sottoposte all’opera e alle prove dello Spirito Santo, e non sono state perfezionate dal Dio incarnato, non possono affatto essere rese complete. Tali persone, pertanto, mancano della presenza dello Spirito Santo dal momento stesso in cui cominciano a seguire nominalmente Dio. Alla luce della loro condizione e del loro effettivo stato, semplicemente non possono essere rese complete. Così, lo Spirito Santo decide di non spendere molta energia su di loro, né fornisce loro illuminazione o guida in alcun modo; Egli permette loro semplicemente di seguirLo e alla fine rivela il loro esito – questo è tutto. L’entusiasmo e le intenzioni dell’uomo provengono da Satana, e in nessun modo possono completare l’opera dello Spirito Santo. Indipendentemente dal tipo di persona che uno è, deve avere l’opera dello Spirito Santo. Forse un uomo può rendere completi i suoi simili? Perché un marito ama la propria moglie? E perché una moglie ama il proprio marito? Perché i figli rispettano i loro genitori? E perché i genitori amano svisceratamente i loro figli? Che tipo di intenzioni nutrono effettivamente le persone? Non sono forse finalizzate a soddisfare i loro piani ed egoistici desideri? Intendono davvero agire per il piano di gestione di Dio? Si stanno realmente prodigando per l’opera di Dio? Il loro intento è adempiere ai doveri di un essere creato? Coloro che, dal momento in cui hanno cominciato a credere in Dio, sono stati incapaci di ottenere la presenza dello Spirito Santo non potranno mai guadagnare l’opera dello Spirito Santo; queste persone sono assolutamente designate alla distruzione. Indipendentemente da quanto amore si provi per loro, esso non può sostituire l’opera dello Spirito Santo. L’entusiasmo e l’amore delle persone rappresentano le intenzioni umane, ma non possono rappresentare le intenzioni di Dio né sostituire la Sua opera. E anche se le persone che credono nominalmente in Dio, e pretendono di seguirLo senza sapere cosa significhi realmente credere in Dio, sono fatte oggetto della maggiore quantità possibile di amore e di pietà da parte di qualcuno, non otterranno comunque la compassione di Dio né l’opera dello Spirito Santo. Anche se le persone che seguono sinceramente Dio sono di scarsa levatura e incapaci di comprendere molte verità, possono ancora ottenere occasionalmente l’opera dello Spirito Santo; tuttavia, coloro che sono di considerevole levatura ma non credono con sincerità, semplicemente non possono ottenere la presenza dello Spirito Santo. Non c’è assolutamente alcuna possibilità di salvezza per tali persone. Anche se leggono le parole di Dio o di tanto in tanto ascoltano i sermoni o cantano lodi a Dio, alla fine non saranno in grado di sopravvivere fino al tempo del riposo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme”). Attraverso le parole di Dio sono giunto a capire che se una persona può intraprendere il cammino del perseguimento della verità e, alla fine, essere salvata e sopravvivere, questo non dipende dall’aiuto o dal sostegno degli altri. La speranza di sopravvivere non deriva semplicemente dal fatto di rimanere nella chiesa senza uscirne. Dipende piuttosto dall’atteggiamento della persona verso Dio e verso la verità, e dalla capacità di conquistare l’opera e la perfezione dello Spirito Santo nel suo perseguimento personale. Fin dall’inizio, mia moglie non ha mai creduto sinceramente in Dio, non ha mai avuto intenzione di adempiere i suoi doveri per soddisfare Dio e non si è mai sottomessa alle disposizioni della chiesa. Anche quando ospitava con riluttanza i fratelli e le sorelle per le riunioni, non si è mai assunta alcuna responsabilità. Per quanto i leader della chiesa condividessero con lei, non ha mai cambiato il suo modo di fare. Ha persino detto più volte che non voleva più credere in Dio. Con una così profonda avversione per la verità, anche se l’avessi costretta a rimanere nella chiesa, lo Spirito Santo non avrebbe operato in lei. Se la situazione era questa, i miei sforzi non sarebbero stati vani? Il mio desiderio di tenere mia moglie nella chiesa era guidato dal mio affetto personale e dal mio egoismo. Tali azioni non solo sarebbero state inefficaci, ma rischiavano anche di offendere l’indole di Dio a causa del mio affetto. Mi sono ricordato che uno dei Dieci Decreti Amministrativi dell’Età del Regno recita: “I familiari che non aderiscono alla fede (i tuoi figli, tuo marito o tua moglie, tua sorella o i tuoi genitori, e così via) non dovrebbero essere costretti a venire in chiesa. La casa di Dio non è a corto di membri e non c’è alcun bisogno di fare numero con persone che non sono di alcuna utilità. Tutti coloro che non credono di buon grado, non dovrebbero essere portati in chiesa. Tale decreto è rivolto a tutti quanti. Dovreste controllare, sorvegliare e ricordare l’un l’altro a questo proposito; nessuno lo dovrebbe infrangere. Quand’anche familiari che non aderiscono alla fede dovessero controvoglia entrare nella chiesa, non deve esser dato loro alcun libro, né assegnato un nuovo nome; tali persone non appartengono alla casa di Dio, e il loro ingresso nella chiesa deve essere impedito con ogni mezzo necessario. Se dovesse verificarsi nella chiesa un qualsiasi problema sollevato dall’invasione di demoni, allora tu stesso verrai espulso o subirai delle restrizioni. In breve, ognuno è responsabile a tale proposito in prima persona, tuttavia non dovresti neppure essere imprudente, né utilizzarlo per ottenere vantaggi personali” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “I dieci decreti amministrativi cui gli eletti di Dio devono obbedire nell’Età del Regno”). Il decreto amministrativo afferma chiaramente che non dobbiamo costringere i membri non credenti della famiglia a entrare nella chiesa. Anche se queste persone entrano nella chiesa, Dio non le riconosce. Questo è un decreto che ogni credente dovrebbe seguire. Tuttavia ho ignorato il decreto amministrativo di Dio e ho cercato di tenere mia moglie nella chiesa, per affetto. La chiesa è un luogo dove i fratelli e le sorelle adorano Dio e svolgono i loro doveri; non permette il disturbo dei miscredenti, degli anticristi o delle persone malevole. Dal momento che mia moglie prova avversione per la verità ed è essenzialmente una miscredente, la sua permanenza nella chiesa avrebbe indubbiamente intralciato e disturbato il lavoro e la vita della chiesa. Come potrebbe mai essere in linea con l’intenzione di Dio il mio tentativo di tenere una miscredente nella chiesa sulla base di un affetto personale?
Più tardi ho letto un altro passo delle parole di Dio e in qualche modo ho capito la radice del mio approccio sentimentale alle questioni. Dio Onnipotente dice: “Se un individuo è qualcuno che nega Dio e Gli si oppone, che è maledetto da Dio, ma si tratta di un tuo genitore o parente e, per quanto tu ne sappia, non sembra essere un individuo malevolo e ti tratta bene, allora potresti essere incapace di odiarlo, e potresti persino rimanere in stretto contatto con lui, lasciando invariato il vostro rapporto. Sapere che Dio odia persone di questo tipo ti infastidirà, ma non sarai in grado di stare dalla parte di Dio e respingerla spietatamente. Sei costantemente limitato dai sentimenti, e non riesci a lasciar del tutto andare quella persona. Qual è la ragione? Questo accade perché i tuoi sentimenti sono troppo forti e ti impediscono di praticare la verità. Quella persona è buona con te, quindi non puoi arrivare a odiarla. Potresti riuscirci solo se ti facesse del male. Questo odio sarebbe in linea con le verità principi? Inoltre, sei schiavo delle nozioni tradizionali e pensi che, quando si tratta di un genitore o di un parente, se lo odiassi, saresti disprezzato dalla società e oltraggiato dall’opinione pubblica, e condannato in quanto manchi di devozione verso i tuoi genitori, privo di coscienza e disumano. Pensi che subiresti la condanna e la punizione divina. Anche se vuoi odiare quella persona, la tua coscienza non te lo permette. Perché la tua coscienza si comporta così? Perché una determinata mentalità ti è stata inculcata sin dall’infanzia, attraverso il tuo retaggio familiare, l’educazione impartita dai tuoi genitori e l’indottrinamento da parte della cultura tradizionale. Questa mentalità è radicata molto profondamente nel tuo cuore, e ti porta a credere erroneamente che la pietà filiale sia perfettamente naturale e giustificata e che qualunque cosa venga ereditata dai tuoi antenati sia sempre positiva. L’hai appresa nei primissimi anni di vita e resta quella dominante, costituisce un’enorme pietra d’inciampo e un disturbo alla tua fede e all’accettazione della verità, e ti rende incapace di mettere in pratica le parole di Dio, e di amare ciò che Dio ama e odiare ciò che Dio odia. […] Satana si serve di questo tipo di cultura tradizionale e di nozioni morali per controllare i tuoi pensieri, la tua mente e il tuo cuore, rendendoti incapace di accettare le parole di Dio; queste cose sataniche ti controllano e ti hanno reso incapace di accettare le parole di Dio. Quando vuoi mettere in pratica le parole di Dio, queste cose causano disturbo dentro di te, ti inducono a opporti alla verità e ai requisiti di Dio, e ti privano della forza di liberarti dal giogo della cultura tradizionale. Dopo aver lottato per un po’, giungi a un compromesso: preferisci credere che le nozioni della morale tradizionale siano corrette e in linea con la verità, e così rifiuti o abbandoni le parole di Dio. Non accogli le parole di Dio come verità e non attribuisci alcun valore alla salvezza, sentendo che tu vivi ancora in questo mondo e puoi sopravvivere solo facendo affidamento su queste persone. Incapace di sopportare le recriminazioni della società, piuttosto rinunceresti alla verità e alle parole di Dio, abbandonandoti alle nozioni della morale tradizionale e all’influenza di Satana, preferendo offendere Dio e non mettere in pratica la verità. DiteMi, l’uomo non è forse miserabile? Non ha forse bisogno della salvezza di Dio?” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Soltanto riconoscendo le proprie idee sbagliate ci si può realmente trasformare”). Le parole di Dio hanno esposto la radice del mio modo di agire sentimentale. Al momento di fornire dettagli sul comportamento da miscredente di mia moglie, non ho fatto discernimento né l’ho smascherata in base alla sua essenza o al suo atteggiamento nei confronti di Dio e della verità. Invece, mi sono concentrato solo sul fatto che di solito era buona verso di me e si preoccupava dei miei genitori. Di conseguenza mi sono soffermato sul mio affetto e ho cercato di proteggerla e tutelarla. Anche se sapevo che è una miscredente e che il suo caso è conforme ai principi che giustificano il suo allontanamento dalla chiesa, se mi fossi attenuto ai principi e l’avessi smascherata, rimanendo a osservare il suo allontanamento dalla chiesa, mi sarei sentito a disagio, come se la mia coscienza non potesse permetterlo. Ho persino pensato che se avessi smascherato mia moglie, l’avrei delusa, e temevo che se avesse scoperto che ero stato io a smascherarla, se la sarebbe presa con me perché freddo e senza cuore. Come principi di condotta avevo adottato filosofie sataniche come “Il sangue non è acqua” e “L’uomo non è inanimato; come può essere privo di emozioni?” Bloccato da questi pensieri, ho sentito una pressione invisibile. Non mi importava se questa persona era una miscredente, o quanto danno avrebbe causato al lavoro della chiesa e ai fratelli e alle sorelle se fosse rimasta nella chiesa. Ho pensato che, dato che questa persona era un mio famigliare, non potevo smascherarla. Mi sono persino sentito in dovere di coprirla, andando contro la mia coscienza, temendo che se non l’avessi fatto, la gente avrebbe detto che ero senza cuore. Infine ho capito che i detti “Il sangue non è acqua” e “L’uomo non è inanimato; come può essere privo di emozioni?” non sono affatti principi di condotta e che il mio comportamento basato su questi veleni satanici mi stava portando solo a dimorare nell’affetto, incapace di discernere il bene dal male.
Nel luglio del 2023 ho ricevuto una lettera da mia suocera, che mi informava che mia moglie voleva depositare l’istanza di divorzio in tribunale. Volevo davvero tornare a casa per salvaguardare il nostro matrimonio, ma dopo aver letto alcune parole di Dio che si riferivano specificamente al mio stato, mi sono reso conto che io e mia moglie siamo di natura diversa e non percorriamo lo stesso cammino. Se vivessimo insieme, l’unico risultato sarebbe una sofferenza senza fine. Inoltre, negli ultimi anni ho sperimentato la guida e le benedizioni di Dio mentre svolgevo i miei doveri lontano da casa. Ho capito che solo il perseguimento della verità è il cammino giusto nella vita. Così ho deciso di abbandonare l’idea di tornare a casa. Grazie Dio per avermi guidato a rinunciare al mio affetto!