70. Perché siamo riluttanti a segnalare le persone giuste
Nel gennaio del 2021, io e Zhang Fang siamo state scelte come leader della chiesa. Eravamo impegnate nella chiesa dalla mattina fino a tarda sera. Tuttavia, in passato non avevo collaborato al lavoro basato sui testi o a quello di epurazione, inoltre ero nuova in quella chiesa, quindi non conoscevo molti aspetti; di conseguenza, il lavoro non aveva prodotto grandi risultati. Dopo un po’ di tempo, Li Yan è tornata da un’altra sede dove aveva svolto il suo dovere e anche lei è stata scelta come leader della chiesa. Ero felicissima. Conoscevo Li Yan. Aveva già svolto il suo compito in questa chiesa e ne comprendeva bene tutti gli aspetti. E poi, aveva un’alta levatura ed era abile nel lavoro. Aveva anche svolto molti doveri. Ho pensato: “Ora che Li Yan collabora al lavoro della nostra chiesa, dobbiamo essere in grado di trovare soluzioni ai problemi e alle difficoltà dei fratelli e delle sorelle e quando l’efficienza del lavoro migliorerà, anche io farò bella figura”. Così ho spiegato in fretta a Li Yan tutto ciò che riguardava la situazione della chiesa. Lei ha preso subito confidenza con il lavoro e abbiamo iniziato a collaborare dividendoci le mansioni. Io e Zhang Fang eravamo principalmente responsabili del lavoro del Vangelo e dell’irrigazione; Li Yan dell’epurazione e della vita di chiesa. Quando io e Zhang Fang incontravamo problemi che non sapevamo risolvere, era sempre Li Yan quella che condivideva. Con il suo aiuto, siamo riuscite a trovare il modo di risolverne molti. Li Yan è diventata anche il pilastro della nostra chiesa. I leader superiori hanno tenuto con noi una riunione dei collaboratori per controllare il lavoro della nostra chiesa: quando hanno visto che stavamo collaborando attivamente e portando avanti i vari compiti in modo ordinato, continuavano a fare cenni di approvazione. Mi sono ricordata di quando in passato i leader erano venuti a informarsi sul nostro lavoro: ci avevano potati perché non avevamo svolto bene alcuni compiti fondamentali, causando dei ritardi. Mi ero vergognata ed ero rimasta a testa bassa. Ora che avevamo Li Yan a collaborare nello svolgimento dei nostri doveri, l’efficienza del lavoro era chiaramente diversa. I leader superiori ora ci potavano raramente e io facevo bella figura alle riunioni con i collaboratori. Mi dicevo: “In futuro dovrò collaborare bene con Li Yan e sforzarmi di svolgere ancora meglio tutti i compiti all’interno della chiesa”.
Una sera di luglio, i leader superiori ci hanno inviato una lettera in cui ci chiedevano di segnalare qualcuno che fosse abbastanza bravo e potesse occuparsi del lavoro della chiesa. Ho pensato tra me: “Li Yan è la migliore in termini di levatura e capacità lavorative e, se viene promossa, acquisirà maggiore pratica. Ma se segnalo lei, la nostra chiesa perderà uno dei suoi pilastri. Io e Zhang Fang non siamo ancora abbastanza abili nel nostro lavoro. Se il lavoro della chiesa diventa meno produttivo, i leader superiori diranno sicuramente che non abbiamo capacità lavorative e che non sappiamo svolgere un lavoro reale. Potrebbero persino destituirci. Cosa penseranno di noi i fratelli e le sorelle? Non posso segnalare Li Yan. Ma se non la segnalo, non proteggo il lavoro della chiesa e non considero il quadro generale”. Nessuna delle due opzioni sembrava giusta e questo mi causava un grande turbamento. Alla fine, a malincuore, ho detto a Li Yan: “Farò il tuo nome”. Lei ha esitato e non ha detto nulla, ma sentivo che non voleva andare. All’inizio, volevo chiederle cosa ne pensasse e condividere con lei, però poi mi sono detta: “E se dopo la nostra condivisione accettasse di andarsene? Allora i risultati del lavoro che svolgiamo qui nella nostra chiesa caleranno drasticamente e io farò una brutta figura. Lasciamo perdere, non le chiederò niente e non condividerò con lei. Farò semplicemente finta di non aver visto nulla. Se non se ne va, non è meglio per me?” Così non ho risposto ai leader superiori. Dopo essere tornata a casa, mi sono coricata sul letto, rigirandomi in continuazione, senza riuscire a dormire. Pensavo al fatto che i leader ci avevano chiesto di rispondere rapidamente, mentre io avevo rinviato e non avevo risposto. Questo avrebbe bloccato il lavoro? Più ci pensavo, più diventavo inquieta. Ma in cuor mio non ero ancora disposta a segnalare Li Yan. C’era così tanto lavoro da fare nella chiesa e, con un collaboratore in meno, l’efficienza del lavoro non sarebbe stata altrettanto buona. Alla luce di ciò, non l’ho segnalata.
La mattina del secondo giorno, mi sono alzata debole e fiacca e non sono riuscita a mangiare nulla. Nel mio cuore, mi sentivo turbata. Ho pregato davanti a Dio e, nella ricerca, ho visto queste parole di Dio: “Qualunque cosa facciano, gli anticristi considerano per prima cosa i loro interessi, e agiscono solo dopo aver riflettuto su tutto; non si sottomettono autenticamente, sinceramente e totalmente alla verità senza compromessi, ma lo fanno in modo selettivo e condizionato. Qual è la condizione? Che il loro prestigio e la loro reputazione devono essere salvaguardati e non devono subire alcuna perdita. Solo dopo aver soddisfatto questa condizione, decideranno e sceglieranno cosa fare. In altre parole, gli anticristi prendono in seria considerazione il modo in cui trattare le verità principi, gli incarichi affidati da Dio e il lavoro della casa di Dio, o il modo in cui affrontare ciò che si trovano di fronte. Non considerano come soddisfare le intenzioni di Dio, come evitare di danneggiare gli interessi della casa di Dio, come soddisfare Dio, o come recare beneficio a fratelli e sorelle; non sono queste le cose che considerano. Cosa interessa agli anticristi? Se il loro prestigio e la loro reputazione saranno o meno colpiti e se la loro fama ne risentirà o no. Se fare qualcosa secondo le verità principi è di beneficio al lavoro della chiesa e ai fratelli e alle sorelle, ma rischia di compromettere la sua reputazione e di portare molte persone a rendersi conto della sua vera statura e a conoscere il tipo di natura essenza che possiede, allora sicuramente l’anticristo non agirà secondo le verità principi. Se svolgere lavoro reale porterà più persone a pensare bene di lui, a stimarlo e ad ammirarlo, a permettergli di acquisire un prestigio ancora più grande, o farà sì che le sue parole abbiano autorità e portino più persone a sottomettersi a lui, allora quello è il modo per cui l’anticristo opterà; in caso contrario, non sceglierà mai di trascurare i propri interessi per considerazione degli interessi della casa di Dio o di quelli dei fratelli e delle sorelle. Tale è la natura essenza degli anticristi. Non è forse egoista e spregevole?” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte terza”). Le parole di Dio hanno colpito nel segno quando si trattava di smascherare il mio stato. L’indole che avevo rivelato era egoista e spregevole proprio come quella di un anticristo. Per proteggere immagine e prestigio, non avevo pensato affatto agli interessi della casa di Dio. I leader superiori ci avevano chiesto di segnalare qualcuno che si occupasse del lavoro della chiesa su scala più ampia. Sapevo chiaramente che Li Yan aveva buona levatura, possedeva abilità lavorative ed era una candidata adatta. Secondo i principi, avrei dovuto segnalarla, però temevo che, dopo la sua dipartita, non sarei stata in grado di svolgere bene parte del lavoro e la resa sarebbe calata, allora i leader mi avrebbero potata e avrei fatto una brutta figura. Perciò non volevo segnalare Li Yan. Quando ho constatato che lei non voleva andare, non mi sono informata sulle sue difficoltà e non ho condiviso con lei per aiutarla. Ero segretamente felice dentro di me e desideravo ardentemente che non andasse. Pensando a come il lavoro della chiesa avesse in quel momento urgente bisogno di collaboratori, come leader della chiesa, avrei dovuto considerare l’intenzione di Dio, condividere con Li Yan e aiutarla affinché collaborasse in modo proattivo. Invece non ho affatto pensato al lavoro della chiesa. Sono stata davvero egoista e spregevole! Non c’era traccia di umanità in me! Mi sono sentita molto in colpa e ho scritto immediatamente ai leader, segnalando Li Yan.
Dopo qualche tempo, i leader superiori non avevano risposto, così ho pensato che avessero trovato qualcuno di un’altra chiesa e non avessero bisogno di Li Yan. In segreto ero un po’ felice. Inaspettatamente, un giorno i leader hanno scritto una lettera chiedendo a fratelli e sorelle di redigere una valutazione su Li Yan. Di fronte a quella lettera, mi si è spezzato il cuore e ho pensato: “Chiedono una valutazione su Li Yan, quindi sembra che vogliano promuoverla”. Ero un po’ delusa. “Ora il diacono del Vangelo è gravemente malato e non può svolgere i suoi doveri. Io mi sto occupando del lavoro del Vangelo oltre agli altri miei doveri. Inoltre, ultimamente non ci sono stati molti progressi nel lavoro del Vangelo e sono molto ansiosa. Forse mi ci vorrà un po’ di tempo prima di trovare la persona giusta. Inizialmente, Li Yan avrebbe dovuto finire il suo lavoro e poi aiutarmi con il lavoro del Vangelo. Se lei viene trasferita, chi mi aiuterà con il lavoro del Vangelo? Inoltre, dovremo farci carico di tutto il lavoro di Li Yan. Come possiamo io e Zhang Fang sostenere il fardello di tutti questi compiti? Se i risultati del lavoro non miglioreranno, come ci guarderanno i fratelli e le sorelle?” Alla luce di tutte queste considerazioni, volevo che Li Yan rimanesse. Avevo ben chiaro che, se avessi redatto una valutazione onesta su di lei, le possibilità di una sua promozione sarebbero state veramente alte. Così ho scritto che, dopo la rimozione dal suo incarico, era diventata negativa ed era molto abbattuta; pensavo che, davanti a tali dichiarazioni, i leader non l’avrebbero promossa. Dopo aver scritto quella lettera, non ci ho pensato più: per me, la questione era chiusa.
Un giorno mi sono imbattuta in un passo delle parole di Dio e ho capito la natura e le conseguenze del mio comportamento. Dio Onnipotente dice: “Il popolo eletto di Dio dovrebbe essere distribuito centralmente dalla casa di Dio. Questo non ha niente a che fare con nessun leader, capogruppo o singolo individuo. Tutti devono agire secondo principio; questa è la regola della casa di Dio. Gli anticristi non agiscono secondo i principi della casa di Dio, tramano costantemente per il proprio prestigio e i propri interessi e fanno in modo che fratelli e sorelle di buona levatura li servano per consolidare il proprio potere e prestigio. Non è forse una cosa egoista e vile? All’esterno, tenendo al proprio fianco persone di buona levatura e non permettendo che la casa di Dio le trasferisca, sembrano considerare il lavoro della chiesa, ma in realtà pensano solo al proprio potere e al proprio prestigio, e niente affatto al lavoro della chiesa. Hanno paura di compiere male il lavoro della chiesa, di essere sostituiti e di perdere il loro prestigio. Gli anticristi non pensano al lavoro generale della casa di Dio, pensano solo al proprio prestigio, proteggono il proprio prestigio senza alcun riguardo per gli interessi della casa di Dio e difendono il proprio prestigio e i propri interessi a scapito del lavoro della chiesa. Questa è una cosa egoista e vile. Di fronte a una situazione del genere, come minimo bisogna pensare con la propria coscienza: ‘Queste persone appartengono tutte alla casa di Dio, non sono una mia proprietà personale. Anch’io sono un membro della casa di Dio. Che diritto ho di impedire alla casa di Dio di trasferire le persone? Dovrei considerare gli interessi generali della casa di Dio, invece di concentrarmi solo sul lavoro che rientra nel mio ambito di responsabilità’. Questi sono i pensieri che si dovrebbero trovare nelle persone dotate di coscienza e ragionevolezza, e questa è la ragionevolezza che dovrebbero avere coloro che credono in Dio. La casa di Dio è impegnata nel lavoro dell’insieme, mentre le chiese sono impegnate nel lavoro delle parti. Pertanto, quando la casa di Dio ha un’esigenza particolare nei confronti della chiesa, la cosa più importante per i leader e i lavoratori è obbedire alle disposizioni della casa di Dio. I falsi leader e gli anticristi non hanno questa coscienza e questa ragionevolezza. Sono tutti estremamente egoisti, pensano solo a sé stessi e non pensano al lavoro della chiesa. Considerano solo i benefici che hanno sotto gli occhi, non considerano il lavoro generale della casa di Dio, e quindi sono assolutamente incapaci di obbedire alle disposizioni della casa di Dio. Sono estremamente egoisti e vili! Nella casa di Dio, sono anche sfacciati al punto tale da fare ostruzionismo, e osano perfino puntare i piedi; queste sono le persone più prive di umanità, sono persone malevole. Ecco che tipo di persone sono gli anticristi. Trattano sempre il lavoro della chiesa, i fratelli e le sorelle, e anche tutti i beni della casa di Dio che cadono sotto la loro responsabilità, come una loro proprietà privata. Essi ritengono che spetti a loro decidere come distribuire, trasferire e utilizzare queste cose, e che alla casa di Dio non è consentito intervenire. Una volta che si trovano nelle loro mani, è come se fossero in possesso di Satana, a nessuno è permesso toccarle. Loro sono i boss, i bulli locali, e chiunque entri nel loro territorio deve obbedire ai loro ordini e disposizioni in maniera beneducata e compiacente, e prendere spunto dalle loro espressioni. Questa è la manifestazione dell’egoismo e della viltà nel carattere degli anticristi. Non hanno alcun riguardo per il lavoro della casa di Dio, non si attengono minimamente ai principi, e pensano solo ai propri interessi e al proprio prestigio: queste sono tutte caratteristiche dell’egoismo e della viltà degli anticristi” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Quarto excursus: Riepilogo sul carattere degli anticristi e sulla loro indole essenza (Parte prima)”). Dio espone che gli anticristi sono particolarmente egoisti e spregevoli, trattano i fratelli e le sorelle come strumenti al loro servizio per il bene della propria reputazione e del proprio prestigio e non hanno alcuna considerazione per il lavoro della casa di Dio. Il mio comportamento era lo stesso degli anticristi. Sapevo perfettamente che, dopo essere stata destituita, Li Yan aveva acquisito una certa comprensione di sé ed era cambiata e che ora svolgeva i suoi doveri in modo efficiente. Ma temevo che, se l’avessi segnalata, i risultati del lavoro della nostra chiesa non sarebbero migliorati e avrei perso la faccia; così, per ingannare i leader, ho usato il comportamento di Li Yan nel momento in cui era in cattivo stato, nella speranza di trattenerla in modo da poter continuare a usarla. Lei non era molto propensa ad andarsene, ma io non le avevo offerto condivisione e aiuto; anzi, ne ero stata segretamente felice, speravo che continuasse a vivere in uno stato sbagliato, così non sarebbe stata trasferita. Sapevo benissimo che il lavoro della chiesa aveva bisogno di persone, però mi ero preoccupata solo di proteggere i miei interessi e non avevo considerato affatto il lavoro generale della chiesa. Si può dire che stessi facendo il mio dovere? Per far sì che qualcuno rimanesse al mio servizio e per preservare reputazione e prestigio, avevo completamente ignorato le esigenze del lavoro della chiesa. Così facendo, non lo stavo forse intralciando? Il cammino che stavo percorrendo era quello degli anticristi, un cammino di opposizione a Dio. Se non avessi rinunciato ai miei modi malvagi e non mi fossi pentita di fronte a Dio, alla fine sarei stata eliminata da Lui. Più ci pensavo e più avevo paura, ho cominciato a detestare la mia natura satanica egoista e spregevole, così ho pregato Dio, dicendoGli che ero disposta a pentirmi.
Ho letto un passo delle parole di Dio: “Coloro che sono in grado di mettere in pratica la verità riescono ad accettare lo scrutinio di Dio nelle cose che fanno. Quando accetterai lo scrutinio di Dio, il tuo cuore sarà sulla strada giusta. Se fai le cose sempre e solo perché gli altri le vedano, vuoi sempre guadagnare lodi e ammirazione da parte degli altri e non accetti lo scrutinio di Dio, allora hai ancora Dio nel cuore? Le persone di questo tipo non hanno un cuore che teme Dio. Non agire sempre per il tuo tornaconto e non considerare costantemente i tuoi interessi personali; non preoccuparti degli interessi degli uomini e non pensare affatto al tuo orgoglio, alla tua reputazione e al tuo prestigio. Devi prima considerare gli interessi della casa di Dio e farne la tua priorità. Devi tenere in considerazione le intenzioni di Dio e cominciare col riflettere se ci siano state o meno impurità nello svolgimento del tuo dovere, se tu sia stato fedele, se tu abbia adempiuto le tue responsabilità e abbia dato tutto te stesso e, allo stesso modo, se tu abbia o meno riflettuto con tutto il cuore sul tuo dovere e sul lavoro della chiesa. Devi considerare queste cose. Se ci pensi spesso e le comprendi, ti sarà più facile svolgere bene il tuo dovere. Se sei di scarsa levatura, se la tua esperienza è superficiale o se non sei competente nel tuo lavoro professionale potrebbero esserci alcuni errori o manchevolezze nel tuo lavoro e potresti non ottenere buoni risultati, ma avrai fatto del tuo meglio. Tu non soddisfi i tuoi desideri egoistici o le tue preferenze; prendi invece costantemente in considerazione il lavoro della chiesa e gli interessi della casa di Dio. Anche se tu non dovessi conseguire buoni risultati nel tuo dovere, il tuo cuore sarà stato messo sulla retta via; se, oltre a questo, sai ricercare la verità per risolvere i problemi nel tuo dovere, sarai all’altezza nello svolgimento del tuo dovere e al contempo sarai in grado di entrare nella verità realtà. Ecco cosa significa possedere testimonianza” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo liberandosi della propria indole corrotta”). Le parole di Dio indicavano un cammino di pratica. Nel compiere il proprio dovere, bisogna rinunciare alle ambizioni e ai desideri personali e mettere al primo posto in ogni cosa il lavoro della casa di Dio. Prendiamo ad esempio la questione della segnalazione di Li Yan. Poiché lei era conforme alle condizioni stabilite dalla casa di Dio per la promozione e la coltivazione, avrei dovuto segnalarla e permetterle di acquisire una migliore pratica in una posizione adeguata, cosa che avrebbe giovato anche al lavoro della chiesa. Consapevole di ciò, ero disposta a segnalare Li Yan e non ho più badato a perdere la faccia qualora i risultati del mio lavoro fossero stati scarsi. Volevo solo pregare e affidarmi di più a Dio, svolgere il lavoro della chiesa al meglio delle mie capacità.
Non molto tempo dopo, Li Yan è stata trasferita e io ho preso in mano il lavoro di cui era responsabile lei. In precedenza avevo partecipato raramente a quel lavoro. Quando ho constatato che il lavoro di purificazione verteva su molti principi e che il lavoro sarebbe stato ritardato se non li avessi padroneggiati, mi sono sentita un po’ sotto pressione. In quel momento mi sono ricordata che Dio ha detto che bisogna fare il proprio dovere con tutto il cuore, la forza e la mente. Dovevo impiegare tutta la mia forza e fare quanto era nelle mie capacità. In seguito, mentre i fratelli e le sorelle sistemavano i materiali per l’espulsione delle persone, hanno scoperto deviazioni e problemi in gran quantità. Così, ho condiviso sui principi e li ho studiati con tutti gli altri, cercando una guida per ogni cosa che non capivo; gradualmente ho acquisito una certa comprensione dei principi. Quando ho adottato il giusto atteggiamento mentale nei confronti della cooperazione, in realtà non è stato così difficile come avevo pensato. Ho ricordato che prima, quando c’era Li Yan, era lei che aveva risolto tanti dei problemi e delle difficoltà dei fratelli e delle sorelle, condividendo con loro, quindi non avevo avuto alcun fardello. Dopo la partenza di Li Yan, mi sono affidata sempre di più a Dio e avevo portato un fardello maggiore rispetto a prima.
Ho ringraziato Dio per la Sua disposizione pratica degli ambienti, che mi ha permesso di acquisire una certa comprensione della mia natura essenza egoista e spregevole. Allo stesso tempo, ho anche capito un’altra cosa: ogni volta che la chiesa ha bisogno di persone che collaborino con il lavoro, dobbiamo fornire e segnalare attivamente le persone e non dobbiamo pensare ai nostri interessi personali, anzi, dobbiamo considerare il lavoro complessivo della chiesa. Questo è proteggere il lavoro della chiesa ed è in accordo con le intenzioni di Dio. Quando ho messo da parte i miei interessi personali e ho portato un fardello per il mio dovere, sono riuscita anche a risolvere alcune difficoltà del mio dovere e ho visto la guida di Dio. Praticare in questo modo mi ha fatta sentire a mio agio e in pace nel mio cuore.