77. “Una gentilezza ricevuta dovrebbe essere ricambiata con la gratitudine”: è una concezione corretta?
All’inizio del 2017, la mia vicina Li Lan mi ha predicato il Vangelo di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Dopo un periodo di approfondimento, ho verificato l’opera di Dio e sono arrivata a comprendere alcune verità. Soprattutto quando ho compreso che Dio incarnato negli ultimi giorni opera per purificare l’indole corrotta delle persone e che queste ultime possono essere salvate e ottenere la vita eterna se perseguono sinceramente la verità, ho provato una sensazione di grande gioia ed entusiasmo. Ho capito che non era qualcosa che si poteva comprare con il denaro o con i beni materiali ed ero veramente grata a Li Lan dal profondo del cuore. Ricordo che appena avevo accettato l’opera di Dio negli ultimi giorni, non potevo riunirmi perché ero perseguitata da mio marito e il mio stato era molto negativo e sono stati l’amore e la pazienza di Li Lan ad aiutarmi e a sostenermi più volte, impedendomi di cadere. A poco a poco, sono arrivata a comprendere alcune verità e ho acquisito fede. Non ero più vincolata da mio marito e potevo riunirmi e svolgere i miei doveri normalmente. Quando andavo a compiere i miei doveri, Li Lan mi aiutava a badare ai miei figli e a gestire le faccende domestiche. Spesso pensavo: “Se sono in grado di credere in Dio e di svolgere i miei doveri con facilità, senza essere limitata da mio marito, è tutto merito dell’aiuto di Li Lan. Lei è la mia grande benefattrice ed è la persona che non dimenticherò mai. Devo trovare un’occasione per ricompensarla in futuro”.
Un giorno di ottobre del 2021, il leader mi ha detto: “Li Lan parla solo di questioni domestiche durante le riunioni e questo disturba i fratelli e le sorelle e impedisce loro di concentrarsi sul contemplare e condividere sulle parole di Dio. Abbiamo condiviso con lei e le abbiamo segnalato il suo comportamento più volte; lei, a parole, lo ha sempre accettato, ma non appena torna alla riunione successiva, fa esattamente la stessa cosa. Il suo comportamento da miscredente è piuttosto grave e la chiesa sta raccogliendo le valutazioni dei fratelli e delle sorelle su di lei. Poiché le vostre case sono vicine e interagisci con lei da molti anni, ti prego di scrivere una valutazione”. Mentre ascoltavo le parole del leader, ho avvertito una stretta al cuore. Conoscevo bene la situazione di Li Lan, le nostre case erano vicine e lei veniva spesso da me. Quando insieme avevamo letto le parole di Dio e condiviso sui nostri stati, avevo scoperto che i suoi pensieri non erano affatto rivolti alle parole di Dio e che spesso parlava di questioni familiari banali: un momento diceva che suo marito non si interessava di lei e quello dopo raccontava del figlio che era disobbediente. Condividevo con lei che doveva accettare quella situazione da Dio e che doveva cercare la verità per imparare delle lezioni, ma lei non prendeva mai in considerazione quelle cose; infatti, quando ci incontravamo di nuovo, parlava comunque degli stessi argomenti e questo mi infastidiva molto. Inoltre, non metteva mai il cuore nei suoi doveri ed era sempre negligente nel suo lavoro agli affari generali. L’avevo corretta e smascherata diverse volte in merito allo svolgimento dei suoi doveri, ma lei lo accettava solo a parole e poi continuava a comportarsi nella stessa maniera. Ora disturbava anche i fratelli e le sorelle, i quali non riuscivano ad avere riunioni pacifiche, e nonostante i numerosi consigli e aiuti, comunque non recepiva il suggerimento. Ho constatato che Li Lan non accettava affatto la verità e intralciava e disturbava continuamente la vita della chiesa ed era chiaro che non era adatta a rimanere nella chiesa. Tuttavia, pensavo che, se io avessi smascherato il suo comportamento, avrebbero dovuto espellerla come miscredente e questa prospettiva mi turbava profondamente. Riflettevo sul fatto che avevo potuto accettare l’opera di Dio negli ultimi giorni e avevo avuto l’opportunità di perseguire la verità e di essere salvata solo grazie a lei, che mi aveva predicato il Vangelo. E durante i miei momenti di negatività e debolezza, era stata lei ad aiutarmi e a sostenermi continuamente. Inoltre, quando ero fuori a svolgere i miei doveri, Li Lan mi aiutava spesso a badare ai miei figli e a gestire le faccende domestiche. Come dice il proverbio: “Una goccia d’acqua di gentilezza dovrebbe essere ripagata con una sorgente zampillante”; per di più, Li Lan mi aveva aiutata così tanto: se avessi smascherato il suo comportamento da miscredente, non avrei dimostrato di essere priva di coscienza? Tenendo presente questo, ho detto diplomaticamente al leader: “Negli ultimi due anni non mi sono riunita con lei e quindi non la conosco così bene”. L’ho pure difesa, dicendo: “Li Lan è entusiasta e, anche se la sua famiglia la perseguita, vuole davvero svolgere i suoi doveri”. Il leader ha risposto: “Una sorella che ha interagito con lei in due occasioni ha scoperto che disturba la vita della chiesa e la sorella ha discernimento nei suoi confronti. A rigor di logica, dovresti conoscerla meglio tu: davvero non hai alcun discernimento su di lei?” Quando ho capito che la mia bugia era stata smascherata, ho provato un po’ di vergogna. Eppure, pensando a quanto Li Lan fosse stata buona con me, non volevo comunque scrivere una valutazione su di lei. Dopo che il leader se ne è andato, mi sono sentita inquieta, come se una pietra pesante mi gravasse sul cuore. Un giorno, mia figlia è tornata da una riunione e mi ha detto: “Durante la riunione, Li Lan ha continuato a parlare di faccende domestiche e non è stato possibile tenere un incontro regolare; nonostante i fratelli e le sorelle abbiano condiviso con lei e l’abbiano smascherata più volte, non è comunque cambiata. Tutti hanno detto che non vogliono più riunirsi con lei”. Sentendo queste sue parole, ho capito che Li Lan stava ancora disturbando la vita della chiesa e mi sono sentita molto in colpa. Pensavo: “Se dovessi smascherare il suo comportamento, è probabile che sarebbe presto espulsa dalla chiesa e i fratelli e le sorelle verrebbero disturbati di meno. Ma se la segnalo al leader, Li Lan mi accuserebbe forse di essere ingrata e priva di coscienza una volta venuta a galla la faccenda? Come farei ad affrontarla?” Avevo questi pensieri in mente che mi facevano sentire proprio combattuta e alla fine continuavo a non fornire una valutazione su Li Lan.
Qualche tempo dopo, una sorella che svolgeva il lavoro di purificazione è venuta a una riunione con noi e improvvisamente mi ha chiesto se sapessi di Li Lan. Ho avuto un sussulto e mi sono chiesta: “Perché questa sorella mi chiede improvvisamente di Li Lan? Come dovrei rispondere? Se dico che la conosco, la sorella dovrà chiedermi informazioni dettagliate sul comportamento di Li Lan; se parlo onestamente, è molto probabile che Li Lan venga allontanata. Potrei semplicemente dire che non so, ma ho già detto una bugia. Se mentissi di nuovo, non diventerei una bugiarda davvero sfacciata?” Mi sentivo molto combattuta, così mi sono precipitata a pregare Dio: “Dio, la domanda di questa sorella deve essere stata permessa da Te: Ti prego, concedimi la forza di praticare la verità”. Dopo aver pregato, ho ricordato un passo delle parole di Dio: “Tutti voi sostenete che siete rispettosi del fardello di Dio e che difenderete la testimonianza della chiesa, ma chi tra voi è stato davvero rispettoso del fardello di Dio? Domandati: sei uno che ha mostrato riguardo per il fardello di Dio? Sai praticare la giustizia per Dio? Sai alzarti e parlare a Mio nome? Sai mettere fermamente in pratica la verità? Sei abbastanza coraggioso da combattere contro tutti gli atti di Satana? Saresti capace di mettere da parte i tuoi sentimenti e di smascherare Satana a beneficio della Mia verità? Sai consentire che in te vengano soddisfatte le Mie intenzioni? Hai offerto il tuo cuore nel più cruciale dei momenti? Sei uno che segue la Mia volontà? Domandatelo e pensaci spesso” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 13”). Ogni domanda di Dio mi trafiggeva il cuore. Dio spera che io sappia tenere conto del Suo fardello e salvaguardare gli interessi della chiesa e che io riesca a smascherare e a segnalare tempestivamente qualsiasi persona stia disturbando la vita della chiesa. Ero stata in contatto frequente con Li Lan e avevo ben chiare le sue azioni. Si era sempre rifiutata di accettare la verità e durante le riunioni tirava fuori questioni familiari e disturbava le persone che volevano nutrirsi delle parole di Dio in pace. Nonostante le numerose occasioni di condivisione e le correzioni, non si era ancora pentita e questo aveva gravemente disturbato la vita della chiesa. Avrei dovuto praticare la verità per salvaguardare gli interessi della chiesa, fornire in modo veritiero i dettagli della situazione che avevo compreso e purificare tempestivamente la chiesa da Li Lan, per garantire ai fratelli e alle sorelle un ambiente sereno in cui vivere la vita di chiesa. In questo modo avrei mostrato considerazione per l’intenzione di Dio e per il Suo fardello. Così ho riferito con sincerità alla sorella il comportamento abituale di Li Lan e lei ha annotato tutto ciò che le ho detto, un dettaglio dopo l’altro. Una volta terminato, nel mio cuore ho percepito pace e serenità. Non molto tempo dopo, Li Lan è stata espulsa dalla chiesa e i fratelli e le sorelle non sono più stati disturbati durante le riunioni.
Ma ho continuato a sentirmi in debito con Li Lan. Più tardi, quando ne ho parlato con una sorella, lei ha condiviso con me: “Continui a sentirti in debito con lei principalmente perché sei influenzata dalla concezione che una gentilezza ricevuta debba essere ricambiata con la gratitudine”. Poi mi ha fornito due passi delle parole di Dio: “L’idea che ‘una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine’ è uno dei classici criteri della cultura tradizionale cinese in base a cui giudicare se la condotta di qualcuno è morale o immorale. Quando si valuta se l’umanità di un individuo è buona o cattiva e quanto è morale la sua condotta, uno dei punti di riferimento è se costui ricambia i favori o l’aiuto che riceve, se è qualcuno che ripaga con gratitudine una gentilezza ricevuta oppure no. Nella cultura tradizionale cinese, così come nella cultura tradizionale dell’umanità, le persone considerano questa come un’importante misura della condotta morale. Se qualcuno non capisce che una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine ed è un ingrato, viene ritenuto privo di coscienza e indegno di essere frequentato, e andrebbe disprezzato, rifiutato con sdegno o allontanato da tutti. Per contro, se qualcuno invece capisce che una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine, se manifesta gratitudine e ripaga i favori e l’aiuto che riceve con ogni mezzo a sua disposizione, viene ritenuto un individuo dotato di coscienza e umanità. Se qualcuno riceve benefici o aiuto da un’altra persona ma non li ripaga, o se esprime solo un briciolo di gratitudine con niente di più che un semplice ‘grazie’, l’altra persona cosa penserà? Non potrebbe forse essere contrariata? Potrebbe pensare: ‘Quel tizio non merita di essere aiutato, non è una brava persona. Se la sua risposta a tutto l’aiuto che gli ho dato è questa, allora non ha coscienza né umanità e non vale la pena di frequentarlo’. Se si imbattesse di nuovo in un individuo del genere, questa persona lo aiuterebbe ancora? Come minimo, non avrebbe il desiderio di farlo” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (7)”). “Dall’antichità fino al presente, innumerevoli individui sono stati influenzati da questa idea, da questa visione e da questo criterio di condotta morale riguardante il ripagare le gentilezze ricevute. Anche quando colui che fa loro una gentilezza è malevolo o cattivo e li costringe a compiere nefandezze e cattive azioni, gli uomini continuano ad andare contro la propria coscienza e la propria ragione, assecondandolo ciecamente al fine di ripagare la gentilezza ricevuta, cosa che porta a numerose conseguenze disastrose. Si potrebbe dire che molte persone, essendo state influenzate, condizionate, limitate e vincolate da questo criterio di condotta morale, sostengono ciecamente ed erroneamente questa visione del ripagare le gentilezze ricevute e sono persino propense ad aiutare e a favorire i malvagi. Ora che avete ascoltato la Mia condivisione, avete un quadro chiaro della situazione e potete stabilire che si tratta di una lealtà stolta, e che questo comportamento equivale a comportarsi senza porre alcun limite e a ripagare le gentilezze ricevute in modo sconsiderato, senza alcun discernimento, e che è una cosa priva di significato e di valore. Dal momento che temono di essere criticate dall’opinione pubblica o condannate dagli altri, le persone dedicano con riluttanza la loro vita a ripagare le gentilezze altrui fino al punto di sacrificarla per farlo, e questa è una maniera fallace e sciocca di agire. Questo detto della cultura tradizionale non solo ha condizionato il modo di pensare delle persone, ma ha anche caricato le loro vite di un peso e di un disagio inutili e ha gravato le loro famiglie di ulteriori sofferenze e fardelli. Molte persone hanno pagato prezzi elevatissimi per ripagare le gentilezze ricevute dagli altri: la considerano come una responsabilità sociale o un loro dovere, e sono capaci addirittura di passare tutta la vita a farlo. La ritengono una cosa perfettamente naturale e giustificata, un dovere ineludibile. Questo punto di vista e questo modo di fare non sono forse sciocchi e assurdi? Rivelano appieno quanto le persone siano ignoranti e prive di illuminazione. In ogni caso, questo detto riguardante la condotta morale, una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine, potrà anche essere in linea con le nozioni delle persone, ma non è conforme alle verità principi. È incompatibile con le parole di Dio e rappresenta una visione e un modo di agire errati” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (7)”). Dalle parole di Dio, ho capito che ero stata riluttante a fornire dettagli sul comportamento di Li Lan perché ero schiava della concezione per cui bisogna essere grati e ricambiare la gentilezza: ne ero vincolata. Fin dall’infanzia, i miei genitori mi avevano spesso insegnato a essere riconoscente e a ricambiare la gentilezza. Avevo imparato a credere che, se qualcuno mi faceva un favore, dovevo trovare un modo per sdebitarmi e che, in caso contrario, gli altri mi avrebbero criticata alle spalle chiamandomi ingrata. Perciò avevo fatto della gratitudine e del ricambiare la gentilezza un principio di comportamento. Avevo trasferito questo atteggiamento nel mondo esterno, ripagando doppiamente chiunque mi mostrasse gentilezza; pertanto, i miei vicini erano tutti contenti di interagire con me e questo mi aveva convinta ancora di più che agire in tal modo mi rendesse una persona dotata di coscienza e di umanità. Dopo aver trovato Dio, ho continuato a vivere secondo quelle idee tradizionali e, siccome Li Lan mi aveva predicato il Vangelo di Dio degli ultimi giorni, mi aveva sostenuta e aiutata quando ero debole e negativa e si era anche presa cura dei miei figli e delle faccende domestiche, io le ero davvero grata. Credevo che, se ero riuscita a svolgere normalmente i miei doveri fino a quel momento, lo dovevo alla sua condivisione e al suo aiuto. Sentivo che era la persona che non avrei mai potuto dimenticare. In realtà, attraverso le mie interazioni regolari con lei, avevo già notato che si fissava sempre e solo sulle persone e sugli eventi, che non accettava le cose provenienti da Dio, non imparava affatto le lezioni e non metteva il cuore nei suoi doveri. Quando ci si nutriva delle parole di Dio insieme a lei, parlava solo di questioni familiari insignificanti e ciò creava in tutti un senso di inquietudine e di distrazione. Il suo comportamento dimostrava che era una miscredente e, secondo i principi, doveva essere espulsa. Avrei dovuto riferire immediatamente il suo comportamento ai leader e farla allontanare dalla chiesa. Tuttavia, per ricambiare la sua gentilezza ed evitare di essere tacciata di ingratitudine, non solo non ne avevo segnalato il comportamento, ma l’avevo anche protetta e assecondata, perché volevo che rimanesse nella chiesa. Non stavo forse proteggendo una miscredente? Stavo compiendo il male e mi opponevo a Dio! La chiesa è il luogo in cui il popolo eletto da Dio Lo adora ed è un posto in cui i fratelli e le sorelle condividono sulle Sue parole. A causa del disturbo arrecato da Li Lan, però, i fratelli e le sorelle non riuscivano a trovare un po’ di pace per riflettere sulle parole di Dio. E, per ripagare la sua cosiddetta gentilezza nei miei confronti, non l’avevo smascherata. Come potevo affermare di possedere un minimo di coscienza o di umanità? Non riuscivo proprio a distinguere tra il bene e il male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Avevo davvero fatto in modo che Dio mi detestasse! Dopo essermene resa conto, ero piena di rammarico e di sensi di colpa, così ho pregato Dio: “Dio, vedo che sono fortemente ancorata a questa concezione tradizionale dell’essere grati e del ricambiare la gentilezza e sono diventata incapace di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato o il bene dal male. Dio! Desidero pentirmi dinanzi a Te”.
In seguito, ho letto due passi delle parole di Dio: “È necessario discernere il concetto culturale tradizionale per cui ‘Una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine’. La parte più importante è la parola ‘gentilezza’: come bisogna intenderla? A quale aspetto e a quale natura della gentilezza si fa riferimento qui? Qual è il significato di ‘Una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine’? Le persone devono trovare le risposte a tali domande e non devono per nessuna ragione lasciarsi condizionare da questa idea del ripagare le gentilezze ricevute: per tutti coloro che perseguono la verità, ciò è assolutamente essenziale. Cos’è la ‘gentilezza’ secondo le nozioni umane? Su piccola scala, è qualcuno che ti aiuta quando sei nei guai. Per esempio, qualcuno che ti dà una ciotola di riso quando stai morendo di fame o una bottiglia d’acqua quando stai morendo di sete, qualcuno che ti aiuta quando cadi e non riesci a rialzarti. Tutti questi sono atti di gentilezza. Un grande atto di gentilezza è qualcuno che ti soccorre quando sei in condizioni disperate: detto altrimenti, una gentilezza che ti salva la vita. Quando corri un pericolo mortale e qualcuno ti aiuta a evitare la morte, ti sta essenzialmente salvando la vita. La gente percepisce cose del genere come ‘gentilezza’. Questo tipo di gentilezza supera di gran lunga qualsiasi insignificante favore materiale, è una grande gentilezza che non si può misurare in termini di denaro o di cose materiali. Chi la riceve prova una sorta di gratitudine che non è possibile esprimere solo con poche parole di ringraziamento. Ma questo modo di misurare la gentilezza è accurato? (No.) Perché dici che non è accurato? (Perché è una misurazione che si basa sui criteri della cultura tradizionale.) Questa è una risposta basata sulla teoria e sulla dottrina e, sebbene possa sembrare giusta, non va all’essenza della questione. Come si può spiegarlo in termini pratici? Pensateci con attenzione. Un po’ di tempo fa ho sentito di un video online in cui un uomo non si accorge che gli cade il portafoglio; un cagnolino che lo sta seguendo lo raccoglie ma l’uomo, quando nota questa cosa, picchia l’animale per avergli rubato il portafoglio. Assurdo, no? Quell’uomo ha meno principi morali di un cane! L’azione del cane è totalmente conforme ai criteri umani di moralità. Un essere umano avrebbe esclamato: ‘Ti è caduto il portafoglio!’ Il cane invece, dato che non sa parlare, si è limitato a raccogliere in silenzio il portafoglio e a trotterellare dietro all’uomo. Se quindi un cane è in grado di mettere in atto uno dei buoni comportamenti incoraggiati dalla cultura tradizionale, cosa ci fa capire questo sugli esseri umani? Gli esseri umani nascono con la coscienza e la ragione, pertanto sono molto più capaci di adottare tali condotte. Fintanto che si ha un senso di coscienza, si può adempiere a questo genere di responsabilità e di obblighi. Non è necessario lavorare sodo o pagare un prezzo; basta soltanto un piccolo sforzo, ed è semplicemente questione di fare qualcosa di utile, qualcosa che sia di beneficio per gli altri. Ma la natura di questo atto si qualifica davvero come ‘gentilezza’? Si innalza forse al livello di un atto di gentilezza? (No.) Poiché non lo fa, c’è forse bisogno di parlare di ripagarla? Sarebbe inutile” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (7)”). “A volte Dio Si serve di Satana per aiutare le persone, ma in questi casi dobbiamo assolutamente fare in modo di ringraziare Dio e non ripagare la gentilezza a Satana: è una questione di principio. Quando la tentazione si presenta sotto forma di una persona malevola che ti fa una gentilezza, devi innanzitutto avere chiaro chi ti sta aiutando e fornendo assistenza, qual è la tua situazione e se ci sono altre strade che puoi percorrere. Devi gestire questi casi in modo flessibile. Se Dio vuole salvarti, a prescindere da quale persona utilizzi per farlo, dovresti innanzitutto ringraziarLo e accettare la cosa da Lui. Non dovresti indirizzare la tua gratitudine esclusivamente verso le persone, men che meno offrire la tua vita a qualcuno in segno di riconoscenza. Questo è un grave errore. È importantissimo che il tuo cuore sia grato a Dio e che tu accetti la cosa da Lui” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (7)”). Dalle parole di Dio ho capito come concepire la gentilezza altrui. Nella chiesa, quando le persone sono negative, deboli o in difficoltà, i fratelli e le sorelle condividono sulla verità per aiutarsi e sostenersi a vicenda. Questa è la responsabilità di tutto il popolo eletto di Dio ed è un requisito di Dio per il Suo popolo eletto. Quando ero stata perseguitata da mio marito, Li Lan aveva saputo condividere sulla verità e aiutarmi. Quella era una sua responsabilità e non poteva essere considerata una gentilezza. Ho anche capito una cosa sulla mia capacità di sentire la voce di Dio e di accettare l’opera di Dio degli ultimi giorni: in apparenza, Li Lan mi aveva predicato il Vangelo, ma dietro a tutto ciò c’era la sovranità e l’ordinazione di Dio, quindi avrei dovuto ringraziare Lui per la Sua grazia. Dopo aver trovato Dio, non avevo esitato a causa della persecuzione di mio marito ed ero riuscita a perseverare nei miei doveri. Ciò non era stato merito di una persona, ma piuttosto derivava dall’irrigazione e dal nutrimento delle parole di Dio. Tuttavia, non lo avevo accettato come proveniente da Dio e non avevo ringraziato Lui, esprimendo invece gratitudine a una persona. Ero così ingrata! Mi stavo ribellando a Dio!
Nella mia ricerca, ho letto un altro passo delle parole di Dio che mi ha insegnato come trattare coloro che mi hanno aiutata. Dio Onnipotente dice: “Considera inoltre questa situazione: qualcuno in passato ti ha aiutato, è stato gentile con te in determinati modi e ha esercitato un’influenza sulla tua vita o su qualche evento importante, ma la sua umanità e il cammino che percorre non sono in linea con il tuo percorso e con ciò che ricerchi. Non parlate la stessa lingua, questa persona non ti piace e magari, a un certo livello, si potrebbe dire che i vostri interessi e le vostre ricerche sono completamente diversi. Sono diversi il vostro percorso di vita, la vostra visione del mondo e la vostra prospettiva sulla vita: appartenete a due categorie di persone totalmente differenti. Quindi, in che modo dovresti approcciarti e rispondere all’aiuto che costui ti ha fornito in precedenza? Questa è una situazione realistica che potrebbe verificarsi? (Sì.) Dunque, cosa dovresti fare? Anche questa è una situazione facile da gestire. Dato che tu e questo individuo state percorrendo cammini differenti, dopo avergli fornito il rimborso materiale che puoi permetterti in base alle tue possibilità, ti rendi conto che le vostre convinzioni sono troppo diverse, che non potete percorrere lo stesso cammino e nemmeno essere amici e che non potete più interagire. Alla luce di ciò, come dovresti procedere? Mantieni le distanze. Sarà anche stato gentile con te in passato, ma si fa strada nella società a forza di truffe e inganni, compiendo ogni sorta di nefandezze, e a te non piace, quindi è del tutto ragionevole mantenere le distanze da lui. Qualcuno potrebbe dire: ‘Agire in questo modo non denota mancanza di coscienza?’ Non si tratta di mancanza di coscienza: se costui dovesse davvero affrontare una qualche difficoltà nella vita, potresti comunque aiutarlo, ma non puoi lasciarti condizionare da lui o assecondarlo nel compiere azioni malvagie e immorali. E non c’è nemmeno bisogno di diventare suo schiavo soltanto perché in passato ti ha aiutato o ti ha fatto un grande favore: non è un tuo obbligo, e costui non è degno di un trattamento simile. Hai il diritto di scegliere di interagire, passare del tempo e anche fare amicizia con persone che ti piacciono e con cui vai d’accordo, persone corrette. Puoi adempiere alle tue responsabilità e ai tuoi obblighi nei confronti di costui, è un tuo diritto. Naturalmente, puoi anche rifiutarti di farci amicizia e di avere rapporti con chi non ti piace, senza dover adempiere ad alcun obbligo o responsabilità nei suoi confronti: anche questo è un tuo diritto. Se anche decidessi di abbandonare questo individuo, e di rifiutarti di interagire con lui oppure di adempiere a qualsiasi responsabilità o obbligo nei suoi confronti, non sarebbe sbagliato. Devi porti dei limiti nel comportamento e trattare persone diverse in modi diversi. Non dovresti frequentare persone malevole né seguire il loro cattivo esempio: questo è scegliere con saggezza. Non lasciarti influenzare da vari fattori come la gratitudine, i sentimenti e l’opinione pubblica: questo significa prendere posizione e avere dei principi, ed è ciò che dovresti fare” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (7)”). Dopo aver letto le parole di Dio, nel mio cuore c’era molta più luce. Bisogna avere una prospettiva e dei principi nella propria condotta; per quanto riguarda coloro che ci hanno aiutati, dobbiamo considerare il cammino che stanno percorrendo. Se sono su quello giusto, dovremmo essere tolleranti e pazienti quando le loro azioni non sono in linea con le verità principi e aiutarli condividendo sulla verità. Se, invece, sono sul cammino di resistenza a Dio, dobbiamo smascherarli e segnalarli; e se non si pentono, dobbiamo prendere le distanze da loro e ripudiarli. Proprio come Li Lan, che tempo prima mi aveva aiutata: se avesse incontrato delle difficoltà nella vita, avrei potuto certamente offrirle un aiuto materiale, ma ora che disturbava la vita della chiesa ed era sul cammino di resistenza a Dio, non potevo unirmi a lei nelle sue malefatte. Dovevo smascherarla e proteggere gli interessi della chiesa. Questo è distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e agire secondo i principi.
È il giudizio e lo smascheramento delle parole di Dio che mi ha permesso di correggere prontamente le mie opinioni sbagliate e di non essere più vincolata dalla concezione tradizionale secondo cui una gentilezza ricevuta deve essere ricambiata con la gratitudine, e mi ha consentito di capire che, solo guardando le persone e le cose in base alle parole di Dio, possiamo allinearci alle Sue intenzioni. Grazie a Dio!