81. Dietro l’elusione di un dovere

di Yuchen, Cina

Nel marzo del 2023, svolgevo in chiesa il dovere di predicatrice. Visto che nei miei doveri ottenevo dei risultati, avevo iniziato a pensare di avere buone capacità lavorative e una discreta levatura. Svolgevo i miei doveri con un’indole arrogante, senza cercare le verità principi. Questo disturbava e intralciava il lavoro, così sono stata destituita. Dopo la destituzione mi sono sentita molto negativa al pensiero di aver disturbato e intralciato il lavoro della chiesa, ed ero sicura di non avere più possibilità di salvezza. Vivevo ogni giorno nel tormento. Dopo averci riflettuto per oltre dieci giorni, la chiesa mi ha poi destinata a doveri basati sui testi. Ero terrorizzata all’idea di essere rivelata e rimossa un’altra volta, quindi ero sempre molto attenta, badavo a svolgere i miei doveri secondo i principi ed evitavo di agire con la mia indole arrogante.

Tre mesi dopo, sono stata eletta leader della chiesa. Quando la dirigenza superiore mi ha chiesto cosa ne pensassi, mi sono sentita molto riluttante, pur sapendo che quel dovere veniva da Dio e che non potevo rifiutare. Pensavo tra me e me: “Non me la sento proprio di essere leader della chiesa. Un leader è responsabile del lavoro complessivo: deve comprendere, sollecitare e seguire tutti gli aspetti del lavoro, e, avendo più responsabilità, finisce per rivelarsi prima e rivelare troppo delle sue corruzioni. Se divento una leader e poi ricado nelle vecchie abitudini, con la mia indole arrogante disturberei e intralcerei ancora il lavoro e verrei rivelata e rimossa: allora sarebbe un problema serio e potrei anche essere allontanata ed eliminata. A quel punto non avrei più alcuna possibilità di svolgere i miei doveri: come farò a salvarmi?” Dopo averci riflettuto, ho pensato che svolgere i doveri basati sui testi fosse relativamente più sicuro, quindi ho rifiutato, dicendo: “Ho problemi di salute e l’essere leader comporta troppe responsabilità. Se avrò giornate molto impegnative, il mio fisico non sarà in grado di farcela. È meglio che troviate qualcun altro”. Alla fine i leader mi hanno chiesto di pensarci su e di rispondere più avanti.

Quella sera, tornando a casa, mi sono venute febbre e diarrea, e ho capito che dietro queste cose c’erano le intenzioni di Dio. Ho pensato: “In tutti questi anni di fede in Dio, ho accettato e obbedito a tutti i doveri che la chiesa ha disposto per me, e nonostante i miei problemi di salute, questi non influiscono sulla mia capacità di svolgerli. Allora perché non sono disposta a sottomettermi questa volta che mi hanno eletta leader?” Così ho pregato e cercato Dio. Dopo aver pregato, ho subito cercato le parole di Dio al riguardo. Dio Onnipotente dice: “La famiglia esercita un altro tipo di condizionamento. Per esempio, i tuoi familiari ti dicono sempre: ‘Non essere una persona che si distingue troppo dalla massa, devi porti dei freni e applicare un po’ di moderazione nelle tue parole e nelle tue azioni così come nei tuoi talenti personali, nelle tue capacità, nel tuo quoziente intellettivo e così via. Non essere quello che si distingue. È come dicono i proverbi: “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito” e “La trave sporgente è la prima a marcire”. Se vuoi proteggere te stesso e mantenere una posizione stabile e duratura nel gruppo cui appartieni, non essere l’uccello che sporge il becco; dovresti invece porti dei freni e non aspirare a elevarti al di sopra di tutti. Pensa al parafulmine, che è la prima cosa a essere colpita in un temporale poiché il fulmine colpisce il punto più alto; quando il vento soffia impetuoso, l’albero più alto è il primo a subirne la forza e a essere travolto; quando fa freddo, la montagna più alta è la prima a gelare. La stessa cosa vale per le persone: se non fai che distinguerti dagli altri e attirare l’attenzione e il Partito ti nota, prenderà seriamente in considerazione la possibilità di punirti. Non essere l’uccello che sporge il becco, non volare da solo. Dovresti rimanere all’interno dello stormo. Altrimenti, se attorno a te si costituisse un movimento di protesta sociale, saresti il primo a essere punito in quanto uccello che sporge il becco. Nella chiesa, non fare né il leader né il capogruppo. Altrimenti, in caso di perdite o di problemi nel lavoro della casa di Dio, in qualità di leader o supervisore sarai il primo su cui cadrà lo sguardo. Quindi, non essere l’uccello che sporge il becco, perché l’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito. Devi imparare a nascondere la testa e a ritrarti come una tartaruga’. Ti ricordi di queste parole dei tuoi genitori e, quando è il momento di scegliere un leader, rifiuti la posizione dicendo: ‘Oh, non posso farlo! Ho una famiglia e dei figli che mi tengono troppo impegnato. Non posso ricoprire il ruolo di leader. Dovreste farlo voi, non scegliete me’. Supponendo che tu venga comunque eletto leader, sei lo stesso riluttante ad accettare. ‘Temo di dover rinunciare’, dici. ‘Fatelo voi, vi sto dando tutte le opportunità. Vi lascio il posto, io mi faccio da parte’. In cuor tuo rifletti: ‘Be’, l’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito. Più in alto si sale, peggiore è la caduta, e in cima ci si sente soli. Lascerò che sia tu a fare il leader; dopo che sarai stato scelto, verrà un giorno in cui ti metterai in ridicolo. Non voglio mai diventare un leader, non voglio una posizione più elevata, così non cadrò da troppo in alto. Pensaci, tizio non è stato forse destituito dal ruolo di leader? Dopo che è successo, è stato espulso: non gli è stata concessa nemmeno la possibilità di essere un comune credente. È un perfetto esempio di quei detti: “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito” e “La trave sporgente è la prima a marcire”. Non ho ragione? Non è vero che è stato punito? Le persone devono imparare a proteggersi, altrimenti a cosa serve avere un cervello? Se si possiede un cervello, bisogna usarlo per proteggere sé stessi. Alcuni non riescono a capire questo problema con chiarezza, ma è così che funziona nella società e in qualsiasi gruppo di persone: “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito”. Sarai molto ben considerato mentre ti esponi, ma solo fino a quando verrai colpito. È a quel punto che ti renderai conto che chi si posiziona sulla linea di tiro prima o poi ottiene quello che si merita’. Questi sono i seri insegnamenti dei tuoi genitori e della tua famiglia, la voce della loro esperienza, il distillato di saggezza di una vita intera, che ti sussurrano all’orecchio senza riserve(La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Come perseguire la verità (12)”). Dalle parole di Dio ho capito che le persone vivono secondo filosofie inculcate da Satana, come: “L’uccello che sporge il becco è quello che viene colpito!” “Il chiodo che sporge di più viene preso a martellate”, “Più sono grandi, più rovinosamente cadono” e “Al vertice si è soli”. In esse c’è la convinzione che una persona non debba spiccare tra la folla o agire in modo appariscente, e che questo sia un modo di proteggersi. Io vivevo in base a queste prospettive, sicura che, come leader e con delle maggiori responsabilità, avrei rivelato di più la mia corruzione e che più in alto salivo, più rovinosamente sarei caduta. Con quest’ottica, volevo restare una semplice credente per proteggermi, pensando che fosse l’opzione più sicura. Oltretutto, dato che ero già stata destituita una volta, una nuova rimozione forse mi avrebbe tolto la possibilità di essere anche solo una comune credente. A causa di queste opinioni sciocche e assurde, quando sono stata eletta leader il mio primo pensiero è stato che se non avessi fatto bene quel dovere, rischiavo di essere rivelata ed eliminata, il che avrebbe significato che forse non mi sarei salvata e non avrei avuto un buon esito né una buona destinazione. Cosicché ho trovato delle scuse per tirarmi indietro. Ho pensato al fatto che i non credenti operano in base al principio di parlare ed esporsi meno per vivere una vita stabile, proteggersi e farsi spazio nel gruppo, così ho capito che il mio punto di vista era lo stesso dei non credenti. Di fronte a un dovere, lo giudicavo in base a queste filosofie sataniche, vivendo nel travisamento e nella diffidenza nei confronti di Dio; rifiutando quel dovere, ero stata proprio egoista e propensa all’inganno!

Nella mia ricerca, ho letto quello che dicono le parole di Dio: “C’è chi pensa: ‘Chiunque sia leader è sciocco e ignorante e sta causando la propria distruzione, perché la funzione di leader inevitabilmente fa sì che le persone rivelino la propria corruzione agli occhi di Dio. Se non facessero questo lavoro, sarebbe forse rivelata tanta corruzione?’ Che idea assurda! Se non agisci da leader, non rivelerai forse la corruzione? Forse il fatto di non essere un leader, anche se si mostra meno corruzione, significa che si è raggiunta la salvezza? In base a questo ragionamento, tutti coloro che non servono come leader sono in grado di sopravvivere e di essere salvati? Non si tratta di un’affermazione del tutto ridicola? Le persone che servono come leader guidano il popolo eletto di Dio a nutrirsi della Parola di Dio e a sperimentare la Sua opera. Si tratta di un requisito e standard elevato, quindi è inevitabile che i leader rivelino degli stati di corruzione quando ha inizio la loro formazione. Questo è normale e Dio non lo condanna. Non solo non lo condanna, ma anzi illumina e guida queste persone, ponendo su di loro ulteriori fardelli. Finché sapranno sottomettersi alla guida e all’opera di Dio, progrediranno nella vita più velocemente delle persone comuni. Se sono persone che perseguono la verità, possono intraprendere il cammino del perfezionamento da parte di Dio. È questa la cosa più benedetta da Dio. C’è chi non lo capisce e distorce i fatti. Dal punto di vista degli uomini, a Dio non importa quanto un leader possa cambiare: Egli considererà unicamente il grado di corruzione rivelato dai leader e dai lavoratori, e li condannerà solo in base a questo. Per quanto riguarda coloro che non sono né capi né lavoratori, poiché essi rivelano scarsa corruzione, non importa se non cambiano: Dio non li condannerà. Non è una cosa assurda? Non è una bestemmia contro Dio? Se ti opponi in modo così grave a Dio nel tuo cuore, puoi forse essere salvato? No, non puoi essere salvato. Dio determina gli esiti delle persone principalmente a seconda che abbiano la verità e la vera testimonianza, e ciò dipende soprattutto dal fatto che siano persone che perseguono la verità. Se perseguono la verità e sono in grado di pentirsi davvero dopo essere state giudicate e castigate per aver commesso una trasgressione, allora, a patto che non pronuncino parole o compiano atti blasfemi nei confronti di Dio, saranno sicuramente in grado di ottenere la salvezza. Secondo le vostre fantasie, tutti i comuni credenti che seguono Dio fino in fondo possono raggiungere la salvezza, mentre coloro che servono come leader devono essere tutti eliminati. Se vi venisse chiesto di essere leader, pensereste che è sbagliato rifiutare, ma che se doveste servire come leader, rivelereste involontariamente la vostra corruzione e ciò equivarrebbe a condannarvi a morte con le vostre stesse mani. Tutto questo non è forse causato dai vostri fraintendimenti su Dio? Se gli esiti delle persone fossero determinati in base alla corruzione che esse rivelano, nessuno potrebbe essere salvato. In tal caso, che senso avrebbe l’opera di salvezza compiuta da Dio? Se davvero così fosse, dove sarebbe la Sua giustizia? L’umanità non sarebbe in grado di vedere la giusta indole di Dio. Pertanto, avete tutti frainteso le Sue intenzioni, il che dimostra che non avete una vera conoscenza di Dio(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “A volte, Dio Si serve di una certa questione per rivelarti o disciplinarti. Questo significa allora che sei stato eliminato? Significa che è giunta la tua fine? No. […] In effetti, in molti casi, la preoccupazione delle persone deriva dai loro interessi personali. Parlando in generale, è la paura di non ottenere nessun esito. Rimuginano sempre: ‘E se per caso Dio mi rivela, mi elimina e mi respinge?’ Questa è la tua interpretazione errata di Dio; queste sono solo le tue congetture unilaterali. Tu devi capire qual è l’intenzione di Dio. Quando Egli rivela le persone, non lo fa per eliminarle. Le persone vengono rivelate per esporre le loro mancanze, i loro errori e la loro natura essenza, per far sì che conoscano sé stesse e diventino capaci di autentico pentimento; per questo motivo, rivelarle serve a farle crescere nella vita. Senza una comprensione pura, le persone rischiano di fraintendere Dio e di diventare negative e deboli. Possono persino precipitare nella disperazione. In realtà, essere rivelati da Dio non significa che verrai necessariamente eliminato. Lo scopo è aiutarti a conoscere la tua corruzione e farti pentire. Spesso, poiché le persone sono ribelli e non cercano di trovare una soluzione nella verità quando la corruzione viene rivelata, Dio deve esercitare la disciplina. Così, a volte, rivela le persone, esponendo quanto siano abiette e miserabili, portandole a conoscere sé stesse, per aiutarle a crescere nella vita(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo praticando la verità e sottomettendosi a Dio si può conseguire un cambiamento nell’indole”). Dalle parole di Dio ho capito che sia come leader che come lavoratori, non conta quante indoli corrotte si rivelino o quali trasgressioni si siano commesse, purché si persegua la verità, si rifletta e ci si conosca, e si raggiunga così un pentimento e un cambiamento sinceri, si può raggiungere la salvezza. Quelli che non sono leader, anche se in loro si rivela una corruzione minima, quando non perseguono la verità o non hanno una vera comprensione di sé stessi alla fine la loro indole non cambierà e non sarà comunque possibile salvarli. In realtà, essere salvati o eliminati non dipende affatto dai doveri che svolgiamo o da un prestigio alto o basso. La chiave sta nel nostro perseguimento personale, ovvero se perseguiamo e amiamo la verità. La casa di Dio non elimina le persone in base ad azioni o comportamenti momentanei, ma decide invece in base al comportamento coerente di una persona e alla sua natura essenza. Proprio come le persone malevole e gli anticristi, che vengono eliminati o allontanati, esse odiano e provano avversione per la verità, e spesso nei loro doveri violano le verità principi e commettono molti mali. Si rifiutano di pentirsi nonostante i numerosi giri di condivisione, ed è per questo che la casa di Dio li allontana e li elimina. La mia precedente destituzione era dovuta alla mia indole profondamente arrogante, alla mia incapacità di seguire i principi nei miei doveri nonché al disturbo e all’intralcio che davo al lavoro della chiesa. Tuttavia, la mia destituzione non aveva lo scopo di eliminarmi, ma piuttosto di farmi riflettere su me stessa e di pentirmi sinceramente attraverso quell’esperienza; dopo aver acquisito una certa comprensione di me stessa, la chiesa mi ha fatto svolgere dei doveri basati sui testi. Mi sono resa conto che, rivelandomi in quel modo, Dio intendeva cambiarmi e purificarmi, non certo eliminarmi. Quando ho affrontato le situazioni senza cercare la verità, non comprendevo l’atteggiamento di Dio verso le persone né le Sue accurate considerazioni. Pensavo assurdamente che, essendo stata rimossa una volta, commettendo un altro errore sarei stata allontanata ed eliminata. Non stavo così travisando le intenzioni di Dio?

In seguito ho letto altre parole di Dio e ho ottenuto una certa comprensione della mia natura essenza. Dio dice: “Ggli anticristi non credono che le parole di Dio siano la verità, né che la Sua indole sia giusta e santa. Considerano tutto questo usando le nozioni e le fantasie umane e trattano l’opera di Dio con prospettive umane, pensieri umani e astuzia umana, impiegando la logica e la mentalità di Satana per definire l’indole, l’identità e l’essenza di Dio. Ovviamente, non solo gli anticristi non accettano né riconoscono l’indole, l’identità e l’essenza di Dio; anzi, sono anche pieni di nozioni, opposizione e ribellione verso Dio e non hanno il minimo briciolo di conoscenza reale di Lui. La loro definizione dell’opera, dell’indole e dell’amore di Dio è un punto interrogativo, un mettere in dubbio, ed essi sono pieni di scetticismo, negazione e calunnia nei confronti di queste cose; dunque che dire dell’identità di Dio? L’indole di Dio rappresenta la Sua identità; con una visione dell’indole di Dio come la loro, la loro considerazione dell’identità di Dio è evidente: negazione diretta. È questa l’essenza degli anticristi(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 10: Parte sesta”). “Apprezzo coloro che non sospettano degli altri e Mi piacciono anche coloro che accettano prontamente la verità; ho grande riguardo per questi due tipi di persone, perché ai Miei occhi sono oneste. Se sei falso, sarai circospetto e sospettoso verso tutto e tutti, quindi la tua fede in Me sarà costruita su una base di sospetto. Non potrei riconoscere mai una fede così. Mancando di fede sincera, sei ancora più sprovvisto di amore vero. E se sei incline a dubitare di Dio e a fare congetture su di Lui a tuo piacimento, allora sei senza ombra di dubbio il più ingannevole degli uomini(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come conoscere il Dio sulla terra”). Dalle parole di Dio, ho capito che gli anticristi dubitano dell’identità e dell’essenza di Dio e le negano. Non credono che le parole di Dio siano la verità, né credono nella Sua indole giusta e santa. Invece, studiano l’opera di Dio attraverso punti di vista e ragionamenti umani, e sono pieni di nozioni, sospetti, negazioni e dubbi nei confronti di Dio. Mi sono resa conto che il mio comportamento era stato uguale a quello di un anticristo. Avevo sempre diffidato di Dio. Dopo essere stata rimossa da predicatrice, non ho cercato di capire in che modo avevo opposto resistenza e mi ero ribellata a Dio, né ho riflettuto sul fatto che avevo disturbato e intralciato il lavoro della chiesa. Non avevo alcuna comprensione dell’indole giusta di Dio, e invece guardavo a Lui come a un sovrano, pensando che, una volta commessa una trasgressione, Egli non avrebbe dato al trasgressore alcuna possibilità di pentirsi e che lo avrebbe allontanato ed eliminato. Ho pensato che, con quella destituzione, le intenzioni di Dio erano quelle di spingermi a riflettere, a conoscere me stessa e a imparare una lezione. Il fatto di essere stata scelta come leader era un’altra opportunità che Dio mi stava dando per formarmi, ed era anche la Sua grazia e la Sua elevazione. Ma invece di essere grata per l’amore e la salvezza di Dio, avevo diffidato di Lui, avevo agito per ingannarLo e avevo rifiutato il mio dovere, trattando questa opportunità di fare il dovere e di ottenere la verità, come fosse stato una strategia per rivelarmi ed eliminarmi. Non stavo forse prendendo il bianco per il nero e distorcendo i fatti? Non avevo nessuna umanità! Se avessi continuato a vivere secondo sofismi satanici, quali “Al vertice si è soli” e “Più sali in alto, più rovinosamente cadi”, e se avessi trascurato di cercare le verità principi dei miei doveri, rimanendo sempre diffidente e travisando Dio, avrei finito per essere detestata da Dio, rivelata ed eliminata da Lui. Ho recitato una preghiera di pentimento a Dio: “Oh Dio, sono stata così propensa all’inganno e malvagia, sempre sospettosa e diffidente verso di Te. Eppure Tu usi ancora le Tue parole per illuminarmi e guidarmi a comprendere le Tue intenzioni. Sono davvero indegna della tua salvezza! Oh Dio, sono disposta a pentirmi e a sottomettermi alle Tue orchestrazioni e disposizioni, a non ribellarmi più a Te e a non ferire il Tuo cuore”.

Dopo di che, ho letto altre parole di Dio e ho acquisito un cammino di pratica. Dio Onnipotente dice: “In realtà, per la maggior parte delle persone, a prescindere da quale indole corrotta rivelano durante lo svolgimento dei propri doveri, finché cercano la verità per risolverla, possono ridurre gradualmente il numero di manifestazioni di corruzione e alla fine adempiere ai propri doveri in modo adeguato. Questo è il processo di sperimentazione dell’opera di Dio. Non appena riveli un’indole corrotta, devi cercare la verità per risolverla e discernere e analizzare la tua indole satanica. Questo è il processo di lotta contro la tua indole satanica ed è essenziale per la tua esperienza di vita. Mentre sperimenti l’opera di Dio e cambi la tua indole, ti servi delle verità che comprendi per misurarti contro la tua indole satanica, risolvendo alla fine la tua indole corrotta e trionfando su Satana, ottenendo così un cambiamento dell’indole. Il processo di cambiamento della propria indole consiste nel cercare e accettare la verità al fine di soppiantare le nozioni e le immaginazioni umane, le parole e le dottrine, e di soppiantare le filosofie per i rapporti mondani e le varie eresie e falsità che provengono da Satana, sostituendo gradualmente queste cose con la verità e la parola di Dio. Questo è il processo di acquisizione della verità e di cambiamento della propria indole. Se vuoi sapere quanto è cambiata la tua indole, devi vedere chiaramente quante verità comprendi, quante verità hai messo in pratica e quante verità sei in grado di vivere. Devi vedere chiaramente quanta parte della tua indole corrotta è stata sostituita con le verità che hai compreso e acquisito, e in che misura esse sono in grado di controllare l’indole corrotta dentro di te, cioè in che misura le verità che hai compreso sono capaci di guidare i tuoi pensieri e le tue intenzioni, e la tua vita e pratica quotidiana. Devi vedere con chiarezza se, quando le cose ti accadono, è la tua indole corrotta ad avere il sopravvento, o se sono le verità che comprendi a prevalere e guidarti. Questo è il criterio con cui si misurano la tua statura e il tuo ingresso nella vita(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “Ora, sforzati solo di raggiungere la verità, concentrati sull’entrata nella vita e persegui il buon adempimento del tuo dovere. Non c’è nulla di sbagliato in questo! Alla fine non importa come Dio ti tratta: è sicuramente il modo giusto; non devi dubitarne e non devi preoccuparti. […] Se talvolta diventi dissoluto senza rendertene conto e Dio te lo fa notare e ti pota, e se tu cambi in meglio, Dio non te lo rinfaccerà. Questo è il normale processo di trasformazione dell’indole e attraverso di esso si manifesta il vero significato dell’opera di salvezza. Questa è la chiave(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dalle parole di Dio ho capito le Sue intenzioni. L’opera di Dio è cambiare e purificare la nostra indole corrotta. Poiché siamo stati profondamente corrotti da Satana, la riveliamo continuamente nei nostri doveri. Pertanto, dobbiamo cercare la verità con coscienza per risolvere questo problema, avere un pentimento sincero e progredire man mano nel nostro ingresso nella vita. Solo così potremo infine raggiungere la salvezza. Il nostro più grande ostacolo verso la salvezza è proprio la nostra indole corrotta, e questo non ha nulla a che fare con il tipo di doveri che svolgiamo. Anche senza fare il dovere di leader, se non risolvo la mia indole corrotta finirei comunque per essere rivelata ed eliminata. Come essere creato, dovevo accettare e sottomettermi alle orchestrazioni e disposizioni di Dio, e nei miei doveri dovevo dare il massimo, senza più travisare o diffidare di Dio! Ora che avevo compreso le Sue intenzioni, non avevo più paura di essere rivelata o eliminata come leader, quindi ho scritto ai leader superiori per accettare.

Grazie a quest’esperienza, ho ottenuto la comprensione della mia indole propensa all’inganno che sospettava e diffidava di Dio, e ho inoltre compreso certi miei punti di vista fallaci. Mi sono resa conto che quando Dio rivela le persone, non lo fa per eliminarle, bensì per purificarle e salvarle, in qualunque modo Egli agisca. Rendo grazie a Dio!

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