Passi scelti tratti dai dieci brani della parola di Dio su “Lavoro e ingresso” Parte 2

13. Se l’uomo potesse entrare in sintonia con l’opera dello Spirito Santo, la sua vita germoglierebbe rapidamente come un virgulto di bambù dopo una pioggia primaverile. A giudicare dalla statura attuale della maggior parte delle persone, nessuno presta alcuna attenzione alla vita. La gente attribuisce importanza, piuttosto, a irrilevanti questioni superficiali. Oppure corre da una parte all’altra e lavora senza scopo e a casaccio, senza mettere a fuoco e senza sapere in quale direzione andare e, ancor meno, per chi. Stanno solo “umilmente dissimulando sé stessi”. La verità è che pochi di voi conoscono le intenzioni di Dio riguardo agli ultimi giorni. Quasi nessuno di voi conosce le orme di Dio e ancor meno numerosi sono coloro che sanno quale sarà la realizzazione finale di Dio. Eppure tutti, per pura forza di volontà, accettano la disciplina e il trattamento degli altri, come se stessero accelerando[3] in attesa del giorno in cui finalmente ce l’avranno fatta e potranno rilassarsi. Non farò alcun commento riguardo a questi “prodigi” tra la gente, ma c’è un punto che dovete tutti quanti comprendere. Esattamente in questo momento, la maggior parte delle persone sta procedendo verso l’anormalità[4], i loro passi d’ingresso sono già in marcia verso un vicolo cieco[5]. Forse molti pensano che sia lo “Shangri-La” che l’uomo attende con ansia, credendo che esso sia il “luogo di libertà”. In realtà, non è così. Oppure si può affermare che le persone sono già andate fuori strada.

da “Lavoro e ingresso (4)” in La Parola appare nella carne

14. Dio Si è incarnato nella Cina continentale, in quella che i compatrioti di Hong Kong e Taiwan chiamano la terraferma. Quando Dio venne dal cielo sulla terra, nessuno né in cielo né in terra lo sapeva, poiché questo è l’autentico significato del ritorno di Dio nel nascondimento. Egli ha operato e vissuto per lungo tempo nella carne, eppure nessuno lo ha saputo. Ancora oggi, nessuno lo riconosce. Forse resterà per sempre un mistero. Dio che viene nella carne questa volta non è qualcosa di cui chiunque possa essere consapevole. Indipendentemente da quanto l’opera dello Spirito agisca su larga scala e con potenza, Dio Se ne resta tranquillo, senza mai farSi scoprire. Si potrebbe dire che è come se questa fase dell’opera venisse compiuta nel regno celeste. Sebbene sia perfettamente ovvia a tutti, nessuno la riconosce. Quando Dio avrà completato questa fase della Sua opera, tutti si risveglieranno dal lungo sogno e ribalteranno il loro precedente modo di pensare[6]. Ricordo che Dio una volta ha detto: “IncarnarSi questa volta è come cadere nella tana della tigre”. Ciò sta a significare che, poiché questa tappa dell’opera di Dio prevede che Egli venga nella carne e nasca nel luogo in cui risiede il gran dragone rosso, la Sua venuta sulla terra, questa volta, è accompagnata da pericoli ancora più estremi. Ciò che Egli affronta sono coltelli e fucili e mazze; ciò che Egli affronta è la tentazione; ciò che Egli affronta sono folle dagli sguardi assassini. Egli rischia di venire ucciso in qualsiasi momento. Dio è venuto con ira. Tuttavia, Egli è venuto al fine di compiere l’opera di perfezione, vale a dire per compiere la seconda parte della Sua opera, dopo l’opera della redenzione. Dio ha dedicato ogni Suo pensiero e cura alla realizzazione di questa fase della Sua opera, e utilizza ogni mezzo possibile per evitare gli assalti della tentazione, nascondendo Sé Stesso con umiltà e senza mai ostentare la Propria identità. Salvando gli uomini per mezzo della croce, Gesù stava solo completando l’opera della redenzione, non svolgendo l’opera di perfezione. Così, solo metà dell’opera di Dio era in fase di compimento, e portare a termine l’opera di redenzione costituiva solo metà dell’intero piano divino. Quando la nuova era stava per cominciare e la vecchia per terminare, Dio Padre ha cominciato a deliberare la seconda parte della Sua opera e ha iniziato a prepararviSi. Nel passato, può darsi che questa incarnazione negli ultimi giorni non sia stata profetizzata e, pertanto, ciò ha posto le basi dell’accresciuta segretezza che circonda l’attuale venuta di Dio nella carne. Al giungere dell’alba, all’insaputa di tutti, Dio è venuto sulla terra e ha cominciato la Sua vita nella carne. La gente non era consapevole di tale momento. Forse erano tutti profondamente addormentati, forse molti di quelli che stavano vegliando erano vigili nell’attesa, e forse molti stavano pregando in silenzio Dio in cielo. Eppure, tra tutte queste persone, nemmeno una sapeva che Dio era già giunto sulla terra. Dio ha agito in questo modo così da portare avanti senza intoppi la Propria opera e ottenere dei risultati migliori e lo ha fatto anche per evitare ulteriori tentazioni. Quando il tranquillo sonno dell’uomo si interromperà, l’opera di Dio sarà già finita da tempo ed Egli Se ne andrà, mettendo fine alla Propria vita di vagabondaggio e di soggiorno sulla terra. Poiché l’opera divina richiede che Dio agisca e parli di persona, e poiché l’uomo non ha modo di aiutarLo, Dio ha sopportato sofferenze indicibili per venire sulla terra a svolgere Egli Stesso il lavoro. L’uomo non è in grado di sostituire l’opera di Dio. Pertanto Dio ha corso dei pericoli infinitamente più grandi di quelli incontrati durante l’Età della Grazia per scendere nel luogo in cui dimora il gran dragone rosso, al fine di compiere la Propria opera, riporre ogni pensiero e cura nella redenzione di questo gruppo di persone svigorite, di questo gruppo di persone affondate nel letame. Sebbene nessuno sappia dell’esistenza di Dio, Egli non ne è turbato perché ciò è di grande beneficio per la Sua opera. Tutti sono atrocemente malvagi, pertanto come può qualcuno tollerare l’esistenza di Dio? Questo è il motivo per cui sulla terra Dio resta costantemente in silenzio. Per quanto l’uomo sia eccessivamente crudele, Dio non Se la prende a male e Si limita a compiere il lavoro che deve, così da portare a compimento l’incarico più grande che il Padre celeste Gli ha affidato. Chi di voi ha riconosciuto l’amorevolezza di Dio? Chi mostra una considerazione per il fardello di Dio Padre maggiore di quella che dimostra Suo Figlio? Chi è in grado di comprendere la volontà di Dio Padre? Lo Spirito di Dio Padre nei cieli è spesso turbato e il Figlio sulla terra spesso prega perché Si compia la volontà di Dio Padre, straziando il Proprio cuore. C’è qualcuno che conosce l’amore di Dio Padre per il Proprio Figlio? C’è qualcuno che sa quanto il Figlio diletto senta la mancanza di Dio Padre? Combattuti fra cielo e terra, i due Si rivolgono costantemente lo sguardo da lontano, fianco a fianco nello Spirito. O uomini! Quando prenderete in considerazione il cuore di Dio? Quando comprenderete le intenzioni di Dio? Padre e Figlio sono sempre dipesi l’uno dall’altro. Perché allora dovrebbero restare separati, uno nell’alto dei cieli e uno in basso, sulla terra? Il Padre ama il Proprio Figlio come il Figlio ama il Proprio Padre. Perché allora Egli dovrebbe aspettare con tale anelito e anelare con tale ansia? Sebbene non siano separati da molto tempo, qualcuno sa che il Padre ha già trascorso molti giorni e molte notti in ansiosa attesa, desiderando che il Suo amato Figlio torni presto? Egli osserva, siede in silenzio, attende. E tutto ciò per il ritorno del Suo amato Figlio. Quando Egli potrà di nuovo riunirSi al Figlio che ora vaga per il mondo? Anche se un tempo erano insieme, e saranno di nuovo insieme per l’eternità, come può Egli sopportare le migliaia di giorni e di notti di separazione, uno nell’alto dei cieli e l’altro giù sulla terra? Decine di anni sulla terra sono come migliaia di anni in cielo. Come potrebbe Dio Padre non esserne preoccupato? Quando scende sulla terra, Dio sperimenta le molteplici vicissitudini del mondo umano proprio come le sperimenta l’uomo. Dio Stesso è innocente, e allora perché permettere che Dio soffra la stessa pena dell’uomo? Non desta meraviglia che il Padre desideri tanto ardentemente rivedere il Figlio; chi può mai comprendere il cuore di Dio? Dio dona troppo all’uomo; come può l’uomo ripagare il cuore di Dio in modo adeguato? Eppure l’uomo dà a Dio troppo poco; come potrebbe Dio, quindi, non esserne preoccupato?

da “Lavoro e ingresso (4)” in La Parola appare nella carne

15. A stento qualcuno tra gli uomini comprende l’urgenza del cuore di Dio, poiché la levatura delle persone è troppo limitata e la loro sensibilità spirituale è alquanto ottusa, e poiché tutte quante nemmeno notano né prestano attenzione a ciò che Dio sta facendo. Così, Dio continua a preoccuparSi per l’uomo, come se la natura bestiale dell’uomo potesse scatenarsi in qualsiasi momento. Ciò costituisce un’ulteriore dimostrazione del fatto che la venuta di Dio sulla terra è accompagnata da grandi tentazioni. Ma, al fine di rendere completo un gruppo di persone, Dio, carico di gloria, ha rivelato all’uomo ogni Sua intenzione, senza nascondergli nulla. Ha fermamente deciso di rendere completo questo gruppo di persone. Pertanto, anche di fronte a difficoltà o tentazioni, Egli distoglie lo sguardo e le ignora del tutto. Egli Si limita a svolgere silenziosamente il Proprio lavoro, fermamente convinto che un giorno, quando avrà ottenuto la Propria gloria, l’uomo conoscerà Dio e che, dopo essere stato reso completo da Dio, l’uomo comprenderà pienamente il cuore di Dio. In questo preciso momento potrebbero esserci delle persone che tentano Dio o che Lo fraintendono o che Lo biasimano; Dio non Se la prende a male per questo. Quando Egli scenderà nella gloria, tutte le genti comprenderanno che ogni cosa compiuta da Dio è per il benessere dell’umanità e comprenderanno che ogni cosa compiuta da Dio è perché il genere umano possa sopravvivere in modo migliore. La venuta di Dio è accompagnata dalla tentazione, e Dio viene con maestà e con ira. Quando Dio abbandonerà l’uomo, Egli avrà già ottenuto la gloria e Se ne andrà completamente carico di gloria e della gioia del ritorno. Il Dio che lavora sulla terra non Se la prende a male, per quanto le persone Lo rifiutino. Egli Si limita a svolgere la Propria opera.

da “Lavoro e ingresso (4)” in La Parola appare nella carne

16. La creazione del mondo a opera di Dio risale a migliaia di anni fa, quando Egli venne sulla terra per compiere un’incommensurabile quantità di lavoro e sperimentò appieno il rifiuto e la calunnia del mondo degli uomini. Nessuno accoglie l’arrivo di Dio; tutti si limitano a considerarLo con fredda indifferenza. Nel corso di queste vicissitudini durate migliaia di anni, la condotta dell’uomo ha da lungo tempo spezzato il cuore di Dio. Egli non presta più attenzione alla ribellione delle persone, bensì prepara un piano separato per trasformare e purificare l’uomo. La derisione, la calunnia, la persecuzione, la tribolazione, la sofferenza della crocifissione, l’esclusione da parte dell’uomo e così via, che Dio ha sperimentato nella carne: sono tutte cose di cui Dio ha fatto ampia esperienza. Il Dio incarnato ha abbondantemente sofferto le miserie del mondo umano. Lo Spirito di Dio Padre nei cieli ha da tempo trovato tale vista insopportabile e ha girato la testa e ha chiuso gli occhi, in attesa del ritorno del Suo amato Figlio. Tutto ciò che Egli desidera è che le persone Lo ascoltino e Gli obbediscano, siano in grado di provare grande vergogna davanti alla Sua carne e non si ribellino a Lui. Tutto ciò che Egli desidera è che tutte le genti credano che Dio esiste. Egli ha da molto tempo cessato di porre maggiori richieste all’uomo poiché Dio ha pagato un prezzo troppo elevato, eppure l’uomo riposa tranquillo[7], senza prendersi minimamente a cuore l’opera di Dio.

da “Lavoro e ingresso (4)” in La Parola appare nella carne

17. Oggi tutti voi sapete che Dio sta conducendo le persone sulla retta via della vita, che sta guidando l’uomo affinché muova il passo successivo verso un’altra era, affinché trascenda questa vecchia epoca oscura, fuori dalla carne, lontano dall’oppressione delle forze delle tenebre e dall’influsso di Satana, cosicché ogni singola per sona viva in un mondo di libertà. Per un bellissimo domani, e cosicché domani la gente possa essere più coraggiosa nei suoi passi, lo Spirito di Dio pianifica ogni cosa per l’uomo e, affinché egli abbia un godimento più grande, Dio dedica tutti i Suoi sforzi nella carne alla preparazione del suo percorso futuro, accelerando l’arrivo del giorno cui l’uomo anela. Che tutti voi possiate far tesoro di questo bellissimo momento; non è impresa facile unirsi a Dio. Pur non avendoLo mai conosciuto, vi siete già uniti a Lui molto tempo fa. Se solo tutti potessero ricordare per sempre quei giorni bellissimi ma fugaci e fare di essi i loro preziosi averi sulla terra!

da “Lavoro e ingresso (5)” in La Parola appare nella carne

18. Il popolo cinese ha vissuto in schiavitù per millenni e ciò ne ha inibito i pensieri, i concetti, la vita, la lingua, il comportamento e le azioni al punto di lasciarlo senza la minima libertà. Diversi millenni di storia hanno preso un popolo vitale, pieno di spirito, e l’hanno ridotto a una sorta di cadavere privo di spirito. Sono molti coloro che vivono sotto la mannaia di Satana, molti coloro che vivono in case simili a tane di animali, molti coloro che mangiano lo stesso cibo dei buoi o dei cavalli, e molti coloro che giacciono, dissennati e allo sbando, negli “inferi”. Nell’aspetto esteriore, le persone non differiscono dall’uomo primitivo, il loro luogo di riposo è simile a un inferno, e i compagni che li circondano sono demoni immondi e spiriti malvagi di ogni genere. Esternamente, gli esseri umani sembrano “animali” superiori; in realtà, vivono e risiedono con demoni immondi. Senza nessuno che si prenda cura di loro, le persone vivono nella trappola di Satana, impigliate nelle sue reti senza alcuna via di fuga. Anziché dire che si riuniscono con i loro cari in case accoglienti, conducendo vite felici e appaganti, si dovrebbe dire che vivono nell’Ade, trattando con i demoni e associandosi con i diavoli. In realtà, le persone sono ancora vincolate da Satana, vivono dove si radunano demoni immondi e sono da loro manipolate, come se i loro letti fossero luoghi su cui dormono i loro cadaveri, alla stregua di un nido accogliente.

da “Lavoro e ingresso (5)” in La Parola appare nella carne

19. L’uomo vive fianco a fianco con gli animali, e la convivenza è armoniosa, senza dispute o diverbi. Egli è pignolo nella cura e nella sollecitudine per gli animali, ed essi esistono per la sua sopravvivenza, espressamente a suo beneficio, senza alcun vantaggio per se stessi e in completa e totale obbedienza a lui. A quanto pare, la relazione tra uomo e bestia è stretta[8] e armoniosa[9], e i demoni immondi, sembrerebbe, sono la perfetta combinazione di uomo e bestia. Pertanto l’uomo e i demoni immondi sulla terra sono ancora più intimi e inseparabili: pur essendo distinto dai demoni immondi, l’uomo resta loro legato; nel frattempo, essi non gli fanno mancare nulla e gli “dedicano” tutto ciò che hanno con sé. Ogni giorno le persone saltellano nel “palazzo del re dell’inferno”, spassandosela in compagnia del “re dell’inferno” (il loro antenato) e lasciandosi manipolare da lui, cosicché oggi sono incrostate di sporcizia e, dopo aver trascorso così tanto tempo nell’Ade, hanno ormai smesso di desiderare il ritorno nel “mondo dei vivi”. Dunque, non appena vedono la luce e contemplano le richieste di Dio, il Suo carattere e la Sua opera, si sentono agitate e ansiose, ancora desiderose di tornare negli inferi e di dimorare con i fantasmi. Hanno dimenticato Dio molto tempo fa e pertanto hanno sempre vagato nel cimitero.

da “Lavoro e ingresso (5)” in La Parola appare nella carne

20. Opera e ingresso sono intrinsecamente pratici e si riferiscono all’opera di Dio e all’ingresso dell’uomo. La completa mancanza di comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e dell’opera di Dio ha causato gravi difficoltà al suo ingresso. Fino a oggi, molte persone ancora non conoscono l’opera che Dio compie negli ultimi giorni, né sanno perché Dio sopporti l’estrema umiliazione di venire nella carne e di schierarsi dalla parte dell’uomo nel bene e nel male. L’uomo non sa nulla dell’obiettivo dell’opera di Dio, né del proposito del piano divino per gli ultimi giorni. Per diverse ragioni, le persone sono tiepide e titubanti[10] nei confronti dell’ingresso che Dio richiede, cosa che ha causato gravi difficoltà all’opera di Dio nella carne. La gente sembra divenuta un ostacolo e, fino a oggi, non ha ancora una chiara comprensione. Pertanto, parlerò del lavoro che Dio fa sull’uomo e dell’urgente intenzione di Dio, così che tutti voi diveniate leali servi di Dio che, come Giobbe, preferirebbero morire piuttosto che rinnegare Dio e sopporterebbero ogni umiliazione, e che, come Pietro, offrirebbero il loro intero essere a Dio e diverrebbero gli intimi guadagnati da Dio negli ultimi giorni. Possano tutti i fratelli e le sorelle fare tutto ciò che è in loro potere per offrire l’intero loro essere alla celeste volontà di Dio, divenire santi servitori nella casa di Dio e godere delle infinite promesse elargite da Dio, così che il cuore di Dio Padre possa presto godere di un sereno riposo. “Compiere la volontà di Dio Padre” dovrebbe essere il motto di tutti coloro che amano Dio. Queste parole dovrebbero essere per l’uomo una guida al suo ingresso e una bussola che dirige le sue azioni. Questo è il fermo proposito che l’uomo dovrebbe avere. Completare del tutto l’opera di Dio sulla terra e collaborare alla Sua opera nella carne: questo è il dovere dell’uomo. Un giorno, quando l’opera di Dio sarà compiuta, l’uomo Gli dirà addio per un anticipato ritorno al Padre nei cieli. Non è questa la responsabilità a cui l’uomo dovrebbe adempiere?

da “Lavoro e ingresso (6)” in La Parola appare nella carne

21. Per l’uomo, la crocifissione di Dio ha concluso l’opera dell’incarnazione di Dio, ha redento tutto il genere umano e Gli ha permesso di entrare in possesso della chiave dell’Ade. Tutti pensano che l’opera di Dio sia stata pienamente compiuta. In realtà, per Dio, solo una piccola parte della Sua opera è stata portata a compimento. Egli ha solo redento il genere umano; non ha conquistato l’umanità, tanto meno ha cambiato la cattiveria di Satana nell’uomo. Ecco perché Dio dice: “Sebbene la Mia carne incarnata sia passata attraverso la sofferenza della morte, ciò non era l’intero obiettivo della Mia incarnazione. Gesù è il Mio amato Figlio che è stato inchiodato alla croce per Me, ma Egli non ha del tutto concluso la Mia opera. Egli ne ha svolto solo una parte”. Così Dio ha dato inizio alla seconda fase dei piani per continuare l’opera dell’incarnazione. L’intenzione ultima di Dio è di perfezionare e di guadagnare tutti coloro che sono stati strappati dalle mani di Satana, e questo è il motivo per cui Dio Si è assunto nuovamente il rischio di venire nella carne.

da “Lavoro e ingresso (6)” in La Parola appare nella carne

22. In molte occasioni, Dio ha profetizzato la conquista di un gruppo di vincitori nella terra di Sinìm. È nell’Est del mondo che i vittoriosi vengono guadagnati, così il punto di approdo della seconda incarnazione di Dio è senza dubbio la terra di Sinìm, esattamente dove il gran dragone rosso giace avvolto nelle sue spire. Lì Dio guadagnerà i discendenti del gran dragone rosso così che esso venga completamente sconfitto e umiliato. Dio vuole risvegliare queste genti che soffrono profondamente, destarle completamente e farle camminare fuori dalla nebbia in modo che voltino definitivamente le spalle al gran dragone rosso. Dio le vuole svegliare dal loro sogno, far loro conoscere l’essenza del gran dragone rosso, così che diano tutto il loro cuore a Dio, si rialzino dall’oppressione delle forze oscure, si levino in piedi nell’Est del mondo e divengano prova della vittoria di Dio. Solo allora Dio otterrà la gloria. Proprio per questa ragione, Dio ha portato l’opera completata in Israele nella terra dove giace il gran dragone rosso avvolto in spire e, quasi duemila anni dopo la Sua dipartita, è tornato nella carne per proseguire l’opera dell’Età della Grazia. Da quel che l’uomo vede, Dio sta avviando una nuova opera nella carne. Ma per Dio, Egli sta continuando l’opera dell’Età della Grazia, con un intervallo di sole poche migliaia di anni, e modificando unicamente la località e il progetto di lavoro. Sebbene l’immagine della carne che Dio ha assunto oggi sia quella di una persona molto diversa da quella di Gesù, Essi condividono la stessa essenza e origine, e provengono dalla stessa sorgente. Possono forse apparire molto diversi esteriormente, ma le verità intrinseche del Loro lavoro sono assolutamente le stesse. Anche le epoche, dopo tutto, sono diverse come il giorno e la notte. Come potrebbe l’opera di Dio rimanere inalterata? O come potrebbero le opere ostacolarsi tra loro?

da “Lavoro e ingresso (6)” in La Parola appare nella carne

23. Gesù assunse le sembianze di un Ebreo, Si conformò all’abbigliamento degli Ebrei, e crebbe mangiando cibo ebreo. Questo è il Suo normale aspetto umano. Ma la carne incarnata di oggi ha l’aspetto di una persona asiatica e cresce mangiando il cibo della nazione del gran dragone rosso. Queste cose non sono in conflitto con l’obiettivo dell’incarnazione di Dio. Anzi, esse sono complementari l’una all’altra, completando così ancor più pienamente l’autentico significato dell’incarnazione di Dio. Poiché la carne incarnata viene chiamata “Figlio dell’uomo” o “Cristo”, l’aspetto esteriore del Cristo di oggi non può essere identico a quello di Gesù Cristo. Dopo tutto, la carne viene chiamata “Figlio dell’uomo” ed è a immagine della carne. Ogni fase dell’opera di Dio racchiude un significato molto profondo. La ragione per cui Gesù fu concepito a opera dello Spirito Santo consiste nel fatto che Egli doveva redimere i peccatori. Egli doveva essere senza peccato. Ma solo alla fine, quando fu costretto ad assumere le sembianze della carne peccaminosa e prese su di Sé i peccati dei peccatori, Egli li riscattò a mezzo della croce maledetta che Dio usava per castigare la gente. (La croce è lo strumento con il quale Dio maledice e castiga la gente; ogni riferimento a maledizione e castigo è specificamente riferito alla maledizione e al castigo dei peccatori.) L’obiettivo era quello di far sì che tutti i peccatori si pentissero e di usare la crocefissione affinché ammettessero i propri peccati. Vale a dire che, in nome della redenzione di tutto il genere umano, Dio Si è incarnato in una carne che fu concepita a opera dello Spirito Santo e ha preso su di Sé i peccati di tutta l’umanità. Il modo comune di descrivere questo è l’offerta di una carne santa in cambio di tutti i peccatori, facendo di Gesù l’equivalente di un’offerta espiatoria posta di fronte a Satana per “implorare” Satana affinché restituisca a Dio l’intera umanità innocente da lui calpestata. Pertanto, il compimento di questa fase dell’opera di redenzione richiedeva il concepimento a opera dello Spirito Santo. Si trattava di una condizione necessaria, un “trattato” durante la battaglia tra Dio Padre e Satana. Questo è il motivo per cui Gesù venne consegnato a Satana, e solo allora questa fase dell’opera si concluse. Tuttavia, l’opera di redenzione di Dio oggi è già di una maestosità senza precedenti e Satana non ha motivo di avanzare richieste, pertanto l’incarnazione di Dio non richiede il concepimento a opera dello Spirito Santo, poiché Dio è intrinsecamente santo e innocente. Pertanto il Dio incarnato questa volta non è più il Gesù dell’Età della Grazia. Ma Egli è ancora per l’adempimento della volontà di Dio Padre e per il compimento dei desideri di Dio Padre. Come può considerarsi un’affermazione irragionevole? L’incarnazione di Dio deve forse seguire determinate regole?

da “Lavoro e ingresso (6)” in La Parola appare nella carne

24. Molte persone cercano un riscontro nella Bibbia, con l’intento di trovare una profezia dell’incarnazione di Dio. Come può il pensiero carente dell’uomo sapere che Dio molto tempo fa ha smesso di “operare” nella Bibbia e ne è “saltato” fuori per svolgere, con piacere, l’opera che Egli aveva da tempo pianificato, ma di cui non aveva mai parlato all’uomo? Il senno delle persone è troppo limitato. Dopo un semplice assaggio dell’indole di Dio, salgono con disinvoltura sopra un palco elevato e si siedono su una “carrozzella” d’alto rango a ispezionare l’opera di Dio, spingendosi fino al punto di cominciare a far lezione a Dio con parole ampollose e sconclusionate. L’“anziano”, che indossa gli occhiali da lettura e si accarezza la barba, apre il suo ingiallito “vecchio almanacco” (la Bibbia) che legge da una vita intera. Borbottando alcune parole e con gli occhi che sembrano brillare, passa ora al Libro dell’Apocalisse, ora al Libro di Daniele e ora all’universalmente noto Libro di Isaia. Fissando lo sguardo su una pagina densa di parole scritte a caratteri minuscoli, legge in silenzio, con la mente che turbina senza posa. Improvvisamente la mano che accarezza la barba si ferma e comincia a tirarla. Di quando in quando si sente un suono di barba che viene strappata. Un comportamento così insolito lascia sorpresi. “Perché usa tanta forza? Cos’è che lo rende furioso?” Tornando all’anziano, ora le sue sopracciglia si increspano. Le sopracciglia argentate si sono ora posate, come piume d’oca, a due centimetri esatti dalle palpebre del vecchio, come per caso eppure in modo così perfetto, mentre il vecchio tiene gli occhi incollati sulle pagine dall’aspetto ammuffito. Ripete la precedente sequenza d’azioni per diverse volte, e poi non può fare a meno di balzare in piedi e cominciare un parlottìo, come se stesse chiacchierando[11] con qualcuno, sebbene lo scintillio dei suoi occhi non abbiano mai lasciato l’almanacco. Improvvisamente copre la pagina aperta dinanzi a lui e si rivolge a un “altro mondo”. I suoi movimenti sono così affrettati e concitati da cogliere quasi di sorpresa le persone. In questo momento, il topo che aveva fatto capolino dal proprio pertugio e che aveva appena cominciato a “sentirsi libero di girovagare incontrollato” durante il silenzio del vecchio, si spaventa così tanto per i suoi insoliti movimenti che corre difilato nella tana, scomparendo senza lasciare traccia. Ora la mano sinistra del vecchio, rimasta immobile, riprende ad accarezzare la barba su e giù. Si alza dalla sedia, lasciando il libro sul tavolo. Attraverso la porta leggermente socchiusa e la finestra aperta, entra il vento che, soffiando incurante, chiude il libro, poi lo apre, poi lo chiude, poi lo apre di nuovo. Si avverte un’indescrivibile desolazione nella scena e, se non fosse per il suono delle pagine del libro sfogliate dal vento, tutto sembra essere caduto nel silenzio. Il vecchio, con le mani intrecciate dietro la schiena, cammina avanti e indietro per la stanza, si ferma, poi riprende a camminare, scuotendo la testa di tanto in tanto, ripetendo qualcosa come: “Oh, Dio! Faresti davvero una cosa simile?” Di tanto in tanto annuisce: “Oh, Dio! Chi può mai capire la Tua opera? Non è forse difficile cercare le Tue orme? Io credo che Tu non faccia cose irragionevoli”. In questo preciso momento, il vecchio aggrotta le sopracciglia, serra gli occhi con un’espressione imbarazzata e di estrema sofferenza, come se volesse lentamente decidere. Tutto ciò sta mettendo davvero a dura prova l’“eminente anziano”. In questa fase avanzata della sua vita, egli è “sfortunatamente” incappato in questa questione. Che cosa si può fare a tale proposito? Anch’Io sono perplesso e incapace di fare qualsiasi cosa. Chi ha fatto ingiallire questo vecchio almanacco? Chi ha fatto sì che la sua barba e le sue sopracciglia diventassero spietatamente bianche come neve in diversi punti del volto? È come se la sua barba rappresenti il suo panorama di fondo. Eppure chi sapeva che l’uomo può diventare stolto al punto tale da mettersi a cercare la presenza di Dio nel vecchio almanacco? Quanti fogli di carta può mai contenere il vecchio almanacco? Può davvero registrare tutte le azioni compiute da Dio? Chi oserebbe mai garantirlo? L’uomo in effetti cerca la manifestazione di Dio e cerca di compiere la volontà di Dio mediante l’analisi minuziosa delle parole.[12] Cercare di entrare nella vita in questo modo è così facile come sembra? Non è un modo di ragionare assurdo, falso? Non trovi che tutto ciò sia ridicolo?

da “Lavoro e ingresso (6)” in La Parola appare nella carne

Note a piè di pagina:

3. “Accelerando” viene detto in senso ironico.

4. “Anormalità” indica che l’ingresso delle persone è deviante e le loro esperienze unilaterali.

5. “Vicolo cieco” indica che le persone stanno percorrendo un cammino antitetico alla volontà di Dio.

6. “Ribalteranno il loro precedente modo di pensare” si riferisce al modo in cui le concezioni e le idee delle persone a proposito di Dio cambiano quando Lo conoscono.

7. “Riposa tranquillo” indica che le persone non si preoccupano dell’opera di Dio e non la considerano importante.

8. “Stretta” è usato in modo ironico.

9. “Armoniosa” è usato in modo ironico.

10. “Titubanti” indica che le persone non hanno una chiara comprensione dell’opera di Dio.

11. “Chiacchierando” è una metafora per lo sgradevole aspetto delle persone quando indagano sull’opera di Dio.

12. “L’analisi minuziosa delle parole” viene utilizzato per prendere in giro gli esperti in false credenze, che spaccano il capello in quattro su una parola ma non ricercano la verità o non conoscono l’opera dello Spirito Santo.

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