Dalla sofferenza promana la fragranza dell’amore

04 Novembre 2019

di Xiaokai, provincia del Jiangxi

Sono una normale donna di campagna e, per via dell’idea feudale di dare valore soltanto ai figli maschi, non potevo tenere la testa alta davanti agli altri per la vergogna di non avere dato alla luce un maschio. Al culmine della mia sofferenza, sono stata prescelta dal Signore Gesù e due anni dopo ho accolto la salvezza offerta da Dio Onnipotente. Inoltre dalle parole di Dio Onnipotente ho capito molte verità e il mio spirito ha conseguito una vera liberazione. Però, mentre svolgevo il mio dovere per ripagare l’amore di Dio, sono stata arrestata due volte dal governo del Partito Comunista Cinese e ho subìto torture e tormenti brutali per mano degli scagnozzi del Partito Comunista Cinese. Quando ormai ero sull’orlo della morte, le parole di Dio Onnipotente mi hanno guidata di continuo, mi hanno fornito ispirazione e mi hanno consentito di rimanere salda nella testimonianza nel pieno del dolore crudele inflittomi da Satana, rafforzando così la mia determinazione a seguire Dio e ad amarLo per tutta la vita.

Verso le cinque del pomeriggio di un giorno di maggio del 2003 mi stavo recando a svolgere il mio dovere quando all’improvviso il segretario di partito del villaggio mi ha raggiunta in moto e mi ha bloccato la strada. Mi ha urlato degli ordini, dicendo: “Fermati! Che stai facendo? Vieni con me!” Sono stata colta di sorpresa e ho capito che ero stata seguita. Ho subito pensato al cercapersone, alle ricevute per i soldi della Chiesa e alle altre cose che avevo nella borsa, e al fatto che, se fossero cadute nelle sue mani, sarebbe stato un grave danno per l’operato della Chiesa. Così sono corsa via a tutta velocità, sperando di trovare un’occasione per gettare via le cose che avevo nella borsa, ma non ho fatto molta strada prima che lui mi raggiungesse. Poco dopo è arrivata un’auto nera, da cui sono balzati fuori cinque o sei poliziotti dall’aria feroce, che mi hanno subito circondata. Con una risata maligna mi hanno detto: “Questa volta abbiamo beccato proprio te, il capo. Credi davvero di poter scappare? Neanche per sogno!” Quindi mi hanno piegato a forza le mani dietro la schiena, mi hanno fatta salire in auto e mi hanno condotta al locale posto di polizia.

Quando sono arrivata al posto di polizia, i malvagi poliziotti mi hanno spinta in una stanzetta buia e maleodorante e hanno cominciato a sbraitare ferocemente contro di me: “Confessa! Come ti chiami? Da dove vieni? Che cosa stai facendo qui? Parla!” Il cuore mi batteva forte per via dei loro modi minacciosi, temevo che il contenuto della mia borsa cadesse nelle loro mani e inoltre avevo paura che mi infliggessero torture crudeli. Mentre succedeva tutto questo, ho invocato disperatamente Dio: “O Dio Onnipotente, oggi col Tuo permesso sono caduta nelle mani dei diavoli. Qualunque cosa mi facciano, desidero solo stare dalla Tua parte. Ti prego di darmi la sapienza e la fede per rimanere salda nella testimonianza”. In quel momento ho pensato alle parole di Dio: “Non dovresti avere paura di questo e di quello. Per quante difficoltà e pericoli ti si presentino, sei in grado di rimanere saldo dinanzi a Me, […] Non avere paura: con il Mio sostegno, chi potrebbe mai sbarrare la strada?(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 10”). Sì, davvero, Dio è unico. Gestisce tutte le cose e regna sovrano su tutto, e allora questi pochi poliziotti malvagi non fanno forse parte delle disposizioni di Dio? Con la presenza e il sostegno di Dio, che altro c’era da temere? Le parole di Dio mi hanno trasmesso fede, e l’intero mio corpo si è colmato di forza, per non temere mai più Satana. Ma in quel momento ero ancora preoccupata per il contenuto della borsa, e nel mio cuore invocavo di continuo Dio perché mi proteggesse. Ho ringraziato Dio per avere ascoltato la mia preghiera: questa banda di malvagi poliziotti si è limitata a interrogarmi e non mi ha perquisito la borsa. Quando per loro è giunto il momento del cambio di turno, sono usciti tutti dalla stanza e io mi sono affrettata a prendere le ricevute contabili e i materiali religiosi che avevo nella borsa e li ho gettati dalla finestra. Quindi ho spaccato per terra il cercapersone e l’ho gettato nel cestino della spazzatura, e soltanto allora ho potuto tirare un sospiro di sollievo. Avevo appena finito di fare queste cose quando nella stanza è entrato un nuovo turno di malvagi poliziotti. Mi hanno rivolto uno sguardo feroce e poi frettolosamente hanno rovistato nella mia borsa, ma non hanno trovato nulla. Ho visto con i miei occhi l’onnipotenza e la sovranità di Dio, e la mia fede si è notevolmente intensificata. Poiché erano rimasti a mani vuote, i malvagi poliziotti mi hanno interrogata furiosamente, domandandomi con chi di preciso avessi contatti, chi fossero i capi di livello superiore e così via. Temevo di lasciarmi sfuggire qualcosa e di cadere nella loro trappola, perciò non ho detto proprio niente. Vedendo che non parlavo, cinque o sei malvagi poliziotti si sono avventati su di me, mi hanno picchiata e presa a calci imprecando e dicendomi: “Se non parli, ti ammazziamo di botte!” Sono stata picchiata così duramente che ero raggomitolata per terra e rotolavo qua e là. Un malvagio poliziotto allora mi ha tirata per i capelli con violenza e mi ha minacciata ferocemente: “Sei davvero testarda. Non vuoi parlare? Abbiamo i nostri metodi, e allora vedrai come ti sistemiamo stasera!” Sapevo che Dio era con me, perciò ho affrontato con cuore calmo l’interrogatorio e la tortura imminenti.

Erano passate le otto quella sera quando due malvagi poliziotti mi hanno ammanettata e mi hanno scortata all’Ufficio di Pubblica Sicurezza municipale. All’ingresso nella stanza degli interrogatori, un malvagio agente sui quarant’anni si è messo a fare il poliziotto buono, cercando di allettarmi e di persuadermi: “Sei giovane e carina. Cos’è tutta questa storia del credere in Dio? Collabora con noi. Se ci dici chi sono i capi di livello superiore, ti faccio portare a casa subito. Posso aiutarti se hai delle difficoltà. Perché soffrire qui?” Per via della protezione di Dio, sapevo che questo era un astuto stratagemma di Satana e non ho prestato attenzione all’agente, qualunque cosa dicesse. Il malvagio poliziotto ha visto che lo stratagemma non aveva funzionato, perciò ha subito mostrato la sua vera natura. Mi ha presa per i capelli e mi ha sbattuta a terra, sferrandomi calci in testa con crudeltà fino a stordirmi e a farmi sembrare che tutta la stanza girasse. Al che mi ha pestato la testa e mi ha detto con grande ferocia: “Non parli? Oggi non avrò freni nel torturarti e ti farò pentire di essere nata. Vuoi dirci quello che vogliamo sapere?” Vedendo che ancora non dicevo nulla, ha chiamato vari altri malvagi poliziotti, che mi hanno rimessa in piedi e mi hanno schiaffeggiata ripetutamente, finché il volto mi doleva tanto che mi sembrava in fiamme. Ma per quanto mi picchiassero io continuavo a pregare in silenzio Dio, stringevo i denti e non dicevo una parola. Vedendo che ancora non mi arrendevo, mi hanno trascinata in un’altra stanza, farfugliando per la collera. Un malvagio poliziotto ha preso un taser e mi ha rivolto una risata maligna, dicendo: “Non importa se sei ostinata. Abbiamo i nostri metodi! Vediamo chi resiste di più, tu o il taser!” Quindi mi ha colpita spietatamente con il taser. In un attimo, l’intero mio corpo è stato percorso da un’intensa scossa elettrica che mi ha causato convulsioni involontarie. Era come se innumerevoli insetti mi mordessero il corpo, e non potevo evitare di emettere grida acute e spasmodiche. Senza aspettare che riprendessi fiato, un altro malvagio poliziotto ha preso una pila di grosse riviste e si è messo a sbattermele sulla testa con tutta la forza e poi mi ha strattonata per i capelli e mi ha sbattuto crudelmente la testa contro il muro. Tutto si è fatto nero e sono caduta a terra. Il malvagio poliziotto mi ha urlato: “Fai finta di essere morta!” Quindi mi hanno tirata su da terra e mi hanno ordinato di inginocchiarmi, ma ero così debole che sono riuscita a restare in ginocchio solo per qualche istante prima di crollare di nuovo a terra. A quel punto mi pareva di non farcela più, non potevo evitare di sentirmi debole, e ho pensato: “Questi diavoli sono proprio brutali, e io davvero morirò nelle loro mani…” In preda al dolore e allo smarrimento, ho pregato Dio con grande fervore, chiedendoGli di guidarmi e di trasmettermi la forza per sconfiggere Satana. In quel momento mi sono balenate nella mente le parole di Dio: “Dio Onnipotente, Signore di tutte le cose, esercita il Suo potere regale dal Suo trono. Egli regna sull’universo e tutte le cose, e compie l’azione di guidarci su tutta la terra. Saremo in ogni momento vicini a Lui, […] Finché ti resterà anche solo un respiro, Dio non ti lascerà morire(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Discorsi di Cristo al principio, Cap. 6”). Le Sue parole mi hanno fatto capire che Dio aveva la mia vita nelle Sue mani e che, se Dio non avesse dato loro il permesso, quei diavoli non avrebbero osato togliermi la vita. Ho pensato a come finora avessi seguito Dio, a come Dio mi avesse sempre protetta, a come avessi gioito tanto e in così grande misura dell’amore di Dio, e ho pensato a come la situazione ora in atto fosse il modo in cui Dio metteva alla prova la mia lealtà e il mio amore e che questa fosse per me l’occasione per ripagare l’amore di Dio. I diavoli mi torturavano in questo modo con lo scopo spregevole di indurmi a tradire Dio; ma io sarei stata inflessibile e determinata. Anche se mi avessero torturata a morte, comunque non mi sarei arresa a Satana. Mai e poi mai sarei stata un Giuda per poi trascinare avanti un’esistenza ignobile. Non avrei consentito alla macchinazione di Satana di avere successo: dovevo rimanere salda nel testimoniare Dio e confortare il Suo cuore! Le parole di Dio mi hanno trasmesso una forza inesauribile; ho scordato il dolore che mi devastava l’intero corpo e ho allora avuto la fede e il coraggio di continuare a combattere questi diavoli.

Poi, per estorcermi una confessione, i malvagi poliziotti hanno fatto a turno nel sorvegliarmi e nell’impedirmi di dormire, incalzandomi ripetutamente con le domande: “Chi sono i capi di livello superiore nella tua Chiesa? Dove abitano? Chi sono gli altri membri?” Vedendo che restavo zitta, ogni tanto mi afferravano per i capelli e mi prendevano a calci. Bastava che io chiudessi gli occhi perché mi sferrassero botte e calci e usassero i rinforzi sulla punta delle scarpe di cuoio per pestarmi e sfregarmi le nocche con tutte le forze. Il dolore lancinante mi causava una sofferenza indicibile e continuavo a urlare. Mi spingevano a calci qua e là come un pallone… All’approssimarsi dell’alba ero stata ormai torturata al punto che avevo il corpo ricoperto di innumerevoli lividi e provavo un dolore insopportabile. Pensando a come prima d’allora non avessi mai sofferto tanti patimenti e pensando alle lesioni e ai tormenti che subivo ora per mano dei malvagi poliziotti del Partito Comunista Cinese a causa della mia fede in Dio, all’improvviso sono stata sopraffatta da un’ondata di debolezza e di afflizione. A quel punto tutto era buio dentro di me, e la mia paura continuava ad aumentare, poiché non sapevo quali crudeli torture avessero ancora in serbo per me. In preda al dolore, in silenzio ho pregato Dio: “O Dio Onnipotente, Ti chiedo di illuminarmi e di guidarmi a capire la Tua volontà nella mia situazione, per non venir meno alla mia testimonianza”. Mentre pregavo, ho pensato a un inno delle parole di Dio: “Devi patire privazioni per la verità, dare te stesso alla verità, sopportare umiliazioni per la verità e, per ottenerne di più, devi subire ulteriori sofferenze. Questo è ciò che dovresti fare. […] Dovresti perseguire tutto ciò che è bello e buono, e cercare un cammino di vita che sia più significativo. […] Dovresti rinunciare a tutti i piaceri della carne per il bene di una verità, e non dovresti gettare via tutte le verità per il bene di un po’ di divertimento(“Dovresti abbandonare tutto per la verità” in “Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi”). Le parole di Dio mi hanno destato il cuore e mi hanno fatto capire come il dolore della persecuzione che ora subivo per la mia fede in Dio fosse del massimo valore e della massima importanza. Ho capito che Dio stava usando questo ambiente di sofferenza per mostrarmi chiaramente l’essenza di Satana e la sua inimicizia nei confronti di Dio, in modo che io potessi rinunciare completamente a Satana e rivolgere così il mio cuore a Dio, conseguendo un vero amore per Lui. Dio aveva già sopportato ogni dolore per salvarmi, perciò un essere umano corrotto come me non doveva forse soffrire ancor più allo scopo di conquistare la verità e di conseguire una vera trasformazione dell’indole della vita? Ho pensato: “Questa sofferenza è una cosa che devo sopportare nel mio tentativo di conseguire la salvezza, ed è necessario che una situazione del genere mi tempri e mi edifichi; questo è ciò di cui ha bisogno la mia vita e io desidero accogliere il grande amore di Dio. Oggi soffro accanto a Cristo e condivido tanto il Regno di Cristo quanto le Sue tribolazioni: tutto questo è dovuto all’elevazione di Dio, è il più grande amore e la più grande benedizione di Dio per me, e io devo essere contenta”. Mentre pensavo così, ho provato nel cuore un grande conforto e ho smesso di credere che l’incontro con un simile ambiente fosse qualcosa di doloroso, ma al contrario ho percepito che Dio mi aveva donato una benedizione speciale. In silenzio ho offerto a Dio una preghiera: “O Dio Onnipotente! Ti rendo grazie per avermi illuminata e avermi fatto capire la Tua volontà. Per quanto Satana mi tormenti, io assolutamente non intendo scendere a compromessi né arrendermi a lui. Che io viva o muoia, desidero sottomettermi alle Tue orchestrazioni, dedicarmi interamente a Te e amarTi fino alla morte!” I malvagi poliziotti mi hanno torturata per due notti e un giorno ma da me non hanno ricavato proprio niente. Alla fine, tutto ciò che hanno potuto dire è stato che ero ormai “votata a Dio” e mi hanno inviata al centro di detenzione.

Non appena sono entrata nella cella al centro di detenzione, la responsabile del gruppo di celle, incitata dai malvagi poliziotti, ha cominciato a minacciarmi: “Sbrigati, confessa, altrimenti te la vedrai brutta!” Vedendo che non intendevo cedere, si è messa in combutta con le altre detenute per punirmi in ogni maniera: non mi davano niente da mangiare, non mi davano acqua calda, mi facevano dormire ogni notte sul gelido pavimento di cemento e mi facevano svolgere tutti i lavori sporchi e massacranti. Se non li finivo dovevo lavorare oltre l’orario, e se non li facevo bene venivo insultata e costretta a stare in piedi per punizione… Ogni giorno dovevo vedermi ridicolizzata, umiliata, discriminata, picchiata e insultata dalle altre detenute. Per di più, i malvagi poliziotti mi avevano confiscato il denaro e così, senza un soldo a mio nome, non potevo nemmeno acquistare articoli da toilette e altre necessità quotidiane. Non avevo idea di quando sarebbe terminato questo periodo e dentro di me mi sentivo afflitta, tanto sola e addolorata, e desideravo soltanto uscire il più presto possibile da quel luogo demoniaco. Ma più volevo uscire da quell’ambiente e più il cuore mi diveniva preda delle tenebre e dell’angoscia, e inconsapevolmente versavo lacrime. Nel mio smarrimento potevo soltanto comunicare ripetutamente a Dio il mio dolore, sperando fervidamente che Dio di nuovo mi guidasse e mi mettesse in grado di obbedire alle Sue orchestrazioni e disposizioni. Dio è il mio soccorso e il mio sostegno in ogni momento, e di nuovo mi ha guidata a pensare a questo brano delle Sue parole: “Comunque Dio operi o qualunque sia il tuo ambiente, sei in grado di perseguire la vita e ricercare la verità, ricercare la conoscenza dell’opera di Dio, comprendere le Sue azioni, e di agire in armonia con la verità. Agire in questo modo significa avere una fede autentica, e agire in questo modo dimostra che non hai perso la fede in Dio. Solo se riesci a persistere nel perseguire la verità attraverso il raffinamento, se sei in grado di amare davvero Dio e di non maturare dubbi su di Lui; se, qualunque cosa Egli faccia, pratichi comunque la verità per soddisfarLo e sei in grado di ricercare in profondità la Sua volontà e di rispettarla: solo così puoi nutrire un’autentica fede in Dio. In passato, quando Dio ha detto che avresti regnato come sovrano, Lo hai amato, e quando ti Si è mostrato apertamente Lo hai seguito. Ma ora Dio è nascosto, non puoi vederLo e ti sono capitati dei problemi: dunque ora perdi la speranza in Dio? Perciò, in qualunque circostanza, devi perseguire la vita e cercare di soddisfare la volontà di Dio. Questo è avere una fede sincera ed è la forma d’amore più autentica e bella(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento”). Le parole di Dio sono state come una madre amorevole che conforta il figlio angosciato e mi hanno trasmesso grande consolazione e incoraggiamento. Percepivo che Dio mi era proprio accanto e vegliava su di me, aspettandosi che io fossi in grado di mantenere salda la fede in Dio davanti a Satana, acquisendo così la capacità di amare e soddisfare Dio e rimanere salda nel testimoniare Dio in ambienti dolorosi, assediata dalle forze delle tenebre: questa è la testimonianza più potente che svergogna Satana. Anche se ero prigioniera in questo covo di diavoli, l’amore di Dio era sempre con me. Quando subivo torture e tormenti crudeli e mi sentivo debole, e quando sopportavo gli attacchi di Satana e provavo dolore e angoscia, riuscivo sempre a vedere ciò che Dio aveva in serbo per la mia vita, potevo percepire la consolazione dell’amore di Dio e la Sua mano che mi dischiudeva una via d’uscita. Ho pensato: “Dio è sempre al mio fianco, a badare a me e ad accompagnarmi. L’amore di Dio per me è davvero profondo; come potrei mai deludere la Sua volontà? Non devo assecondare la mia carne e tanto meno cercare di fuggire dagli ambienti che Dio predispone per me. Devo rammentare la fede che avevo prima, dedicare il mio vero amore a Dio e testimoniare Dio davanti a Satana”. Mentre pensavo queste cose, il dolore nel cuore mi si è dissolto, e ho deciso di amare e soddisfare Dio anche a costo di subire qualsiasi dolore. Non ho potuto evitare di cantare un inno della Chiesa: “Sono una persona con cuore e spirito, perché non posso amare Dio? Egli è il mio sostegno, che timore c’è? Offro la mia vita per combattere Satana. Dio ci eleva, lasciamo tutto alle spalle e lottiamo per render testimonianza a Cristo. Dio compirà la Sua volontà su tutta la terra. Preparerò il mio amore e la mia lealtà e li donerò a Dio. Accoglierò con gioia il ritorno di Dio quando discenderà nella gloria, Lo incontrerò di nuovo quando si realizzerà il Regno di Cristo” (“Il Regno” in “Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi”). Quando ho rafforzato la mia fede e ho desiderato soddisfare Dio, di nuovo ho percepito il Suo tenero amore per me. Dio ha disposto che un agente penitenziario mi fornisse numerosi ari articoli di uso quotidiano. Nel cuore mi sentivo davvero commossa e ho ringraziato Dio dal profondo del cuore. Dopo 40 giorni i malvagi poliziotti hanno visto che non avevano modo di ricavare niente da me, perciò mi hanno accusata di essere “appartenente a uno Xie Jiao” e hanno chiesto alla mia famiglia di pagare diverse migliaia di yuan prima di rilasciarmi.

Pensavo di riacquistare la mia libertà, una volta tornata a casa, ma la polizia del Partito Comunista Cinese non ha mai smesso di sorvegliarmi e ha continuato a limitare la mia libertà personale. Mi ha proibito di uscire di casa, mi ha ordinato di restare sempre a disposizione e ha inviato qualcuno a sorvegliarmi. A intervalli di qualche giorno ha perfino minacciato i miei familiari, avvertendoli di tenermi d’occhio. Dall’esterno sembrava che io fossi stata rilasciata, ma in realtà ero stata posta agli arresti domiciliari da quei malvagi poliziotti. Pertanto non osavo mettermi in contatto con i miei fratelli e le mie sorelle della chiesa, né potevo svolgere il mio dovere, e nel cuore provavo oppressione e dolore. La cosa che mi rendeva ancora più indignata era che i malvagi poliziotti ingannavano le persone del mio villaggio con le loro malvagie menzogne, dicendo loro che la fede in Dio mi aveva fatta impazzire, che non ero a posto con la testa ed ero capace di tutto… Di fronte a questa diffusione di notizie false e a queste calunnie, non potevo evitare di essere consumata dalla collera. Pensavo: “Non posso farmi controllare in questo modo da quei diavoli, devo cercare di liberarmi dalle loro grinfie demoniache e ripagare l’amore di Dio”. E così, per eludere la sorveglianza dei malvagi poliziotti, non ho avuto altra scelta che andarmene di casa per svolgere il mio dovere.

In un batter d’occhio sono passati tre anni. Pensavo che la polizia del Partito Comunista Cinese non mi sorvegliasse più, perciò sono ritornata a casa a svolgere il mio dovere. Invece è stato un fulmine a ciel sereno quando, una mattina presto nell’agosto del 2006, quando ero tornata a casa da non più di qualche giorno, i malvagi poliziotti sono venuti a farmi visita. Quella mattina mi ha svegliato bruscamente dal sonno una voce che urlava: “Sbrigatevi ad aprire la porta, altrimenti la sfondiamo!” Mio marito aveva appena aperto la porta che sette o otto malvagi poliziotti hanno fatto irruzione come dei banditi e, senza alcuna spiegazione, mi hanno presa e trascinata verso la loro auto. Poiché Dio mi proteggeva, non provavo paura. Pregavo e pregavo e basta: “O Dio Onnipotente! Oggi di nuovo sono caduta nelle mani di questi diavoli. Possa Tu proteggere il mio cuore e darmi forza, e possa io di nuovo renderTi testimonianza”. Quando siamo arrivati al posto di polizia, i malvagi poliziotti mi hanno scattato a forza una foto e mi hanno preso le impronte digitali. Quindi mi hanno mostrato un elenco di nomi e hanno cominciato a incalzarmi con le domande: “Conosci queste persone? Chi sono i tuoi compagni?” Vedendo nell’elenco i nomi ben noti di alcune mie sorelle, ho risposto con compostezza: “Non li conosco, non ho compagni!” Avevo appena finito di parlare che uno di loro mi ha sbraitato: “Sei scomparsa per anni, e allora dove sei stata? Certo che hai dei compagni. Credi ancora in Dio Onnipotente? Confessa”. Le parole del malvagio poliziotto mi hanno provocato sia tristezza sia risentimento, e non ho potuto reprimere la collera. Ho pensato: “Ciò in cui credo oggi è l’unico vero Dio che ha creato i cieli e la terra e tutte le cose. Ciò che cerco è la verità, il cammino che percorro è la retta via della vita, e tutte queste cose sono splendide e giuste. Eppure questi diavoli, totalmente privi di coscienza, continuano a perseguitarmi e a insultarmi, limitando la mia libertà personale, portandomi via di casa, separandomi dai miei consanguinei e cercando di costringermi a tradire Dio. Che c’è di male nel credere in Dio e cercare di essere una persona buona? Perché non mi permettono di seguire Dio Onnipotente e percorrere la retta via della vita? La banda di diavoli che costituisce il governo del Partito Comunista Cinese è davvero reazionaria e atea; sono nemici irreconciliabili di Dio e ancor più sono nemici con cui io non posso coesistere”. In preda alla tristezza e al risentimento, non ho potuto evitare di richiamare alla mente le parole di Dio Onnipotente: “Sono dei leccapiedi! Ripagano la gentilezza con l’odio, da lungo tempo disdegnano Dio, Lo offendono, sono feroci oltre ogni limite, non hanno il minimo riguardo per Dio, devastano e saccheggiano, hanno perso del tutto la coscienza, contrastano ogni forma di coscienza […]. La loro intromissione ha lasciato tutto ciò che è sotto il cielo in uno stato di tenebra e caos! Libertà religiosa? I diritti e interessi legittimi dei cittadini? Sono tutti trucchi per coprire il peccato! […] Migliaia di anni di odio sono concentrati nel cuore, che reca impressi millenni di peccaminosità: come può questo non ispirare avversione? Vendicate Dio, estinguete del tutto il Suo nemico, non permettetegli più di scorrazzare liberamente, né di seminare guai a piacimento! Adesso è il momento: l’uomo da tempo ha chiamato a raccolta tutte le sue forze, ha dedicato tutti i suoi sforzi, pagato il prezzo più alto per questo, per fare a brandelli l’odioso volto di questo demone e permettere che la gente accecata e assoggettata a ogni genere di sofferenza e avversità si risollevi dalle sofferenze e volga le spalle a questo vecchio diavolo malvagio(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Lavoro e ingresso (8)”). Da queste parole di Dio ho capito la Sua volontà, e in me si è sprigionato un aspro odio per questi diavoli. Dio ha creato i cieli e la terra e tutte le cose e nutre l’umanità; l’umanità gioisce della copiosa munificenza di Dio, e credere in Dio e adorare Dio è sempre stato giusto e opportuno. Eppure il governo del Partito Comunista Cinese fa di tutto per reprimere brutalmente coloro che credono in Dio Onnipotente; li ricerca freneticamente, li incarcera illegalmente, li tortura e li tormenta con crudeltà, li rinchiude in campi di lavoro e li insulta e li deride, sperando invano di sterminare tutti coloro che credono in Dio e di abolire l’opera di Dio per la salvezza dell’umanità negli ultimi giorni: davvero è malvagio e spregevole all’estremo! Nel corso di questi anni, se non fosse stato per la protezione e la cura di Dio Onnipotente, da tempo sarei stata crudelmente messa a morte dal diavolo Satana. Di fronte a questa battaglia spirituale per la vita e per la morte, ho preso la decisione di schierarmi dalla parte della verità e continuare ad amare Dio anche se devo soffrire un dolore estremo. Metto in gioco la mia vita per rimanere salda nel testimoniare Dio!

Vedendo che li guardavo con occhio torvo senza dire una parola, i malvagi poliziotti si sono infuriati con me per l’esasperazione: “Non vuoi parlare, eh? Aspetta che ritornino i nostri capi a interrogarti di persona, e vedremo se terrai la bocca chiusa!” Al sentire che i capi della malvagia polizia mi avrebbero interrogata di persona, non ho potuto evitare di sentirmi un po’ nervosa. Poi ho pensato a come, nel pieno di tutte queste avversità, avessi veramente sperimentato la sovranità di Dio su tutto e il Suo modo di gestire tutte le cose, e a come le parole di Dio avessero un’autorità senza pari e una vitalità potente. Quando mi sono resa conto di tutto questo, subito si sono sprigionati in me la fede e il coraggio per prevalere sulle forze delle tenebre di Satana. Anche se questi malvagi poliziotti sono estremamente crudeli e spietati, sono soltanto tigri di carta (sembrano forti esteriormente ma interiormente sono deboli) e sono inoltre gestiti dalle mani del Creatore. Nel mio cuore ho preso davanti a Dio la seguente decisione: “O Dio, comunque mi tormentino questi diavoli, io chiedo soltanto che Tu consolidi la mia fede, rafforzi il mio cuore che Ti ama e mi permetta di diventare Tua vittoriosa testimone anche a costo della mia vita”. Saranno state le 10 passate quando sono arrivati due uomini definiti vicedirettori dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza. Mi hanno guardata senza dire una parola, poi uno di loro mi ha afferrata per i capelli e mi ha incalzata con la domanda: “Credi ancora in Dio Onnipotente?” Vedendo che rimanevo in silenzio, l’altro malvagio dirigente ha sbraitato feroce: “Se non parli, oggi ti faremo vedere l’inferno!” Così dicendo, urlando come una bestia feroce, mi ha afferrata per i capelli e mi ha scaraventata a terra, e sono caduta con tale violenza che non ero in grado di rialzarmi. Quindi mi hanno presa per i capelli e picchiata e presa a calci, urlando: “Parli o no?” Di colpo il viso mi bruciava di dolore e il cuoio capelluto mi doleva in maniera insopportabile, come fosse stato lacerato. Queste due belve in abiti umani sembravano esteriormente due signori rispettabili, ma nel profondo erano brutali e spietati come animali selvatici. Mi hanno fatto capire ancora più chiaramente che questo malvagio partito politico – il Partito Comunista Cinese – è l’incarnazione di Satana, e i suoi scagnozzi sono una banda di malvagi demoni e spiriti maligni! Alla fine andranno incontro alle maledizioni di Dio! Questi due dirigenti della malvagia polizia hanno visto che non ero disposta ad arrendermi al loro potere dispotico e così, con una furia apparentemente folle, mi hanno afferrata per i capelli e mi hanno schiacciata a terra, usando i piedi per sferrarmi calci e pestarmi sfrenatamente. Poi mi hanno tirata su e mi hanno pestata con ferocia sulla parte posteriore delle gambe, prendendomi forte a calci fino a farmi cadere in ginocchio, e mi hanno detto brutalmente: “Stai in ginocchio e non muoverti! Potrai alzarti quando avrai confessato. Se non parli, scordatelo!” Se mi muovevo anche leggermente, mi strattonavano con violenza i capelli e mi picchiavano e mi prendevano a calci e pugni. Sono rimasta inginocchiata per tre o quattro ore, durante le quali sono stata picchiata innumerevoli volte perché non riuscivo a tenermi su. Alla fine sono crollata a terra stordita, e mi hanno sgridata perché fingevo di essere morta, mentre mi strattonavano i capelli implacabilmente con una violenza tale per cui mi sembrava che mi venisse strappato via dalla testa il cuoio capelluto. In quel momento era come se l’intero mio corpo fosse caduto a pezzi: non riuscivo a muovere un muscolo e provavo un dolore insopportabile. Mi sembrava che il cuore dovesse smettere di battere da un momento all’altro. Ho continuato a invocare Dio perché mi desse forza, e mi sono venute in mente le parole di esortazione e di incoraggiamento di Dio: “Pietro invece fu in grado di amare Dio fino alla morte. Quando fu messo in croce e morì, egli non smise di amare Dio; Pietro non pensava alle sue aspettative personali o a seguire gloriose speranze o idee stravaganti, ma cercava soltanto di amare Dio e di obbedire a tutte le Sue disposizioni. Questo è il livello che devi raggiungere prima di poter essere considerato una persona che ha reso testimonianza a Dio, prima di diventare qualcuno che è stato reso perfetto dopo essere stato conquistato(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “La verità intrinseca dell’opera di conquista (2)”). Le parole di Dio mi hanno trasmesso fede e forza. Ho pensato: “Sì! Pietro fu inchiodato alla croce a testa in giù per Dio e fu comunque in grado di amare intensamente Dio, anche se la sua carne soffriva un dolore insopportabile. Prevalse sulla carne, sconfisse Satana, e solo questo genere di testimonianza è risonante e in grado di confortare il cuore di Dio. Io voglio imitare Pietro, in modo che Dio sia glorificato in me. Anche se la mia carne soffre un dolore estremo, è comunque molto meno di quello che dovette affrontare Pietro quando fu crocifisso a testa in giù. Satana vuole indurmi a tradire Dio torturandomi la carne, ma Dio sfrutta questa occasione per perfezionare il mio vero amore per Lui. Oggi certamente non intendo arrendermi a Satana e non consentirò alla sua macchinazione di avere successo! Voglio vivere per amare Dio!” Di colpo non ho più avuto paura di morire; ho deciso di donarmi completamente a Dio e ho giurato sulla mia vita che sarei stata leale nei Suoi confronti! Al che ho pregato Dio: “O Dio Onnipotente, sono un essere creato che Ti adora e Ti obbedisce come si deve. Ti dono la mia vita e, che io viva o muoia, credo in Te e Ti amo!” All’istante ho percepito un notevole sollievo al dolore fisico, e l’intero mio corpo e la mia mente hanno provato una sensazione di alleggerimento e di liberazione. In quel momento non ho potuto evitare di canticchiare nel cuore un inno della Chiesa: “Oggi accetto il giudizio di Dio e la purificazione e domani riceverò le Sue benedizioni. Sono disposto a donare la mia gioventù e a in sacrificio la mia vita per vedere il giorno della gloria di Dio. Oh, l’amore di Dio: mi ha incantato il cuore. Egli opera ed esprime la verità, donando all’uomo la via della vita. Per guadagnarmi la verità, sono disposto a tracannare dall’amaro calice e a soffrire. Sopporterò le umiliazioni senza lamentarmi. Desidero trascorrere la vita a ripagare la grazia di Dio” (“Desidero vedere il giorno della gloria di Dio” in “Seguire l’Agnello e cantare dei canti nuovi”). I malvagi dirigenti della polizia erano del tutto esausti per avermi inflitto questa sofferenza e sono rimasti lì a lungo senza dire niente. Alla fine, non sapendo più che fare, sono sbottati irosamente contro di me: “Aspetta qui!” E se ne sono andati. Gli altri malvagi poliziotti se ne stavano lì attorno parlando fra loro: “Questa donna è davvero tenace, nessuno riesce a fare niente con lei. È più tenace di Liu Hulan…” A quel punto ero così emozionata che non ho potuto evitare che mi sgorgassero le lacrime. Dio era vittorioso! Se non fosse stato per le parole di Dio Onnipotente che mi avevano ripetutamente assistita, e se non fosse stato per Dio che mi aveva sostenuta in segreto, non sarei stata proprio in grado di rimanere salda. Ogni gloria e lode a Dio Onnipotente! Alla fine, i malvagi poliziotti mi hanno rinchiusa nel centro di detenzione.

Nel centro di detenzione i malvagi poliziotti ancora non erano disposti a mollare e mi hanno interrogata a intervalli di qualche giorno. Ogni volta che mi interrogavano, mi facevano sedere nella stanza per gli interrogatori davanti a una finestra con le sbarre di metallo e, quando si sentivano insoddisfatti delle mie risposte, allungavano la mano e mi percuotevano violentemente il viso oppure mi afferravano per i capelli e mi sbattevano la testa contro le sbarre. Vedendo che comunque non arrivavano da nessuna parte, erano pazzi di collera. Alla fine hanno capito che essere duri con me non serviva a nulla, perciò sono passati a una tattica morbida e hanno cercato di allettarmi e persuadermi, dicendo: “I tuoi figli e tuo marito ti aspettano a casa! E tuo marito ha fatto appello a noi a tuo nome. Parla e presto tornerai a riunirti a loro”. Queste parole false mi hanno disgustata e mi hanno indotta a odiarli tanto che nel mio cuore ho chiesto a Dio di maledirli. Disprezzavo questa banda di malvagi poliziotti vili e spudorati. Ho preso una decisione: “In qualunque modo giochino le loro carte, io non mi sposto di un millimetro! In questa vita, nessuno può scuotere la mia determinazione a seguire Dio Onnipotente!” Alla fine i malvagi poliziotti hanno esaurito le carte a loro disposizione e così mi hanno tenuta dentro per 40 giorni, mi hanno multata di 2000 yuan e poi mi hanno rilasciata.

In tutte queste mie esperienze, lungo l’intero percorso, sono giunta a capire a fondo che soltanto grazie agli atti meravigliosi e all’onnipotenza di Dio una persona come me – una normale donna di campagna, che prima non aveva né discernimento né coraggio – può superare ripetuti momenti in cui viene torturata perché confessi e viene tormentata e picchiata con crudeltà dalla polizia del Partito Comunista Cinese; può vedere chiaramente l’essenza reazionaria del governo del Partito Comunista Cinese che con ostinazione si oppone a Dio e sfrenatamente fa del male al popolo eletto di Dio; e può percepire come tale governo inganni la popolazione per accrescere la propria reputazione, tenendo segreti i propri metodi malvagi. Nella mia esperienza pratica sono giunta realmente a constatare che l’autorità e la potenza delle parole di Dio sono davvero grandissime, che la vitalità donata da Dio all’uomo è infinita e può sconfiggere tutte le forze malvagie di Satana! Nella sofferenza ho percepito che l’amore di Dio mi ha confortata e incoraggiata e mi ha impedito di smarrirmi. Dovunque io possa essere o in qualunque situazione io possa trovarmi, Dio veglia sempre su di me, e il Suo amore è sempre con me. È mio onore poter seguire questo Dio vero e concreto. Essere stata in grado di sperimentare questo genere di persecuzione e di avversità per avere un assaggio del portento di Dio, della sua sapienza e della Sua onnipotenza, è ancor più la mia buona sorte. Da oggi in poi, possa io fare del mio meglio per ricercare la verità e conseguire una vera conoscenza di Dio, amare Dio sino alla fine e rimanere incrollabile nella mia lealtà!

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