Il dovere non è merce di scambio per ottenere benedizioni
Ho sempre avuto una salute cagionevole. Mi è stata diagnosticata l’anemia aplastica all’età di 11 anni, quindi ho sistema immunitario, costituzione e muscoli molto deboli, e mi stanco persino a camminare per qualche passo. Nei momenti peggiori, sono praticamente costretto a letto. Il mio medico mi ha detto che in questi frangenti potrei contrarre infezioni per le scarse difese immunitarie, avere la febbre alta e, se mi ferissi, l’emorragia potrebbe non arrestarsi, mettendo a rischio la mia vita. Dopo aver accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, le mie condizioni sono migliorate, e ho anche svolto un dovere nella chiesa. Per molti anni non è emerso alcun sintomo della mia malattia. Ho capito che era la benedizione di Dio e Gli ero davvero grato.
Poi, ho iniziato a lavorare alla produzione video per la casa di Dio. Quando consideravo che quei film e video testimoniavano l’opera di Dio, sentivo che svolgere quel lavoro era estremamente significativo. Allo stesso tempo, pensavo che, se mi fossi speso duramente per Dio e avessi realizzato buoni video per testimoniarLo, avrei partecipato a quelle buone azioni importantissime, e quindi non solo avrei ottenuto la protezione e le benedizioni di Dio, ma sarei stato salvato da Dio e sarei sopravvissuto ai grandi disastri. Alla luce di questo, ho lavorato ancor più sulle mie capacità professionali e sui princìpi e mi sono impegnato a produrre più filmati che testimoniassero Dio. Ogni volta che usciva un video finito e vedevo una scena a cui avevo contribuito, il mio cuore si colmava di gioia e mi sentivo ancora più motivato a compiere il mio dovere. Per ottenere risultati sempre migliori, cercavo attivamente informazioni, apprendevo le relative abilità e discutevo del lavoro con i miei fratelli e sorelle. A volte, parlavamo fino alle tre del mattino, e io ero già debole, quindi stare sveglio fino a tardi era un po’ troppo per il mio corpo. Ma, a pensarci bene, non avevo avuto problemi di salute negli ultimi anni, e fare tardi la notte per studiare avrebbe migliorato il mio dovere. Avevo anche prodotto dei risultati nel mio dovere, quindi ero sicuro che Dio mi avrebbe protetto. Fintanto che compivo il mio dovere, ottenevo di più e davo il mio contributo, avevo grande speranza di salvezza. Anche se ora soffrivo di più, ne valeva la pena.
Un giorno, il mio supervisore mi ha detto: “Fratello, sappiamo delle tue scarse condizioni di salute. Il nostro carico di lavoro è pesante ora, e temiamo che, se continui, la tua malattia possa peggiorare. Perché non vai in ospedale per un controllo? Se tutto è normale, puoi continuare a svolgere il tuo dovere qui. In caso contrario, puoi tornare a casa per ristabilirti, e lavorare quanto puoi mentre ti sottoponi alle cure”. Ma io non sapevo sottomettermi e acquietare il mio cuore. Pensavo: “Questo è un momento cruciale per il nostro dovere, e i miei fratelli stanno svolgendo attivamente i loro compiti per accumulare buone azioni. Se emergesse che al momento non godo di buona salute, non potrò accumulare buone azioni in questo importante dovere, e non realizzerò opere e risultati validi. Quando l’opera di Dio sarà terminata, cosa offrirò a Dio? Fose, alla fine, Egli mi scaccerà e precipiterò nelle calamità?” Ho anche pensato che negli ultimi anni avevo realizzato dei lavori; quindi, tornando a casa per riprendermi dalla malattia e non potendo continuare a lavorare, non avrei perso il prezzo pagato negli ultimi anni? Vedevo i miei collaboratori godere di ottima salute, privi di simili preoccupazioni, potevano svolgere il loro dovere con tranquillità, mentre io stavo per perdere tutto. Più ci pensavo, più mi deprimevo. Non vedevo speranza nel futuro e avevo perso interesse per il dovere. In seguito, ho pregato Dio: “Dio, sono così triste e negativo, e ho molte lamentele e incomprensioni. Non riesco a uscire da questo stato. Ti prego di illuminarmi, affinché io comprenda la Tua volontà e la mia indole corrotta, e mi sottometta alle tue orchestrazioni e disposizioni”.
Poi, ho letto queste parole di Dio: “In questo momento, la maggior parte delle persone si trova in una condizione riflessa dal seguente pensiero: ‘Per poter ottenere delle benedizioni mi devo sacrificare per Dio e pagare un prezzo per Lui. Per poter ottenere delle benedizioni devo abbandonare tutto per Dio; devo portare a termine ciò che Lui mi ha affidato e compiere bene il mio dovere’. Questo pensiero è dominato dal desiderio di guadagnarsi benedizioni ed è un esempio di come alcuni si impegnino a fondo per Dio al solo scopo di ricevere ricompense da Lui e di ottenere una corona. Una persona che si comporta in questo modo non ha la verità dentro di sé e sicuramente la sua conoscenza è limitata ad alcune parole della dottrina, di cui fa sfoggio ovunque vada. Il suo cammino è quello di Paolo. La fede in Dio di un individuo di questo tipo è un atto di costante sforzo, ed egli è intimamente convinto che più fa, più dimostrerà la sua lealtà a Dio, che più fa, più Dio sarà sicuramente soddisfatto, e che più fa, più meriterà di essere incoronato davanti a Dio e più grandi saranno le benedizioni che guadagnerà. Pensa che, se riuscirà a sopportare le sofferenze, a predicare e morire per Cristo, a sacrificare la propria vita e a portare a termine tutti i compiti che Dio gli ha affidato, allora sarà una delle persone che ottengono le benedizioni maggiori e che sicuramente riceverà una corona. Questo è precisamente ciò che Paolo si immaginava e perseguiva; è esattamente il cammino da lui percorso, e fu sotto la guida di questi pensieri che egli lavorò per servire Dio. Tali pensieri e intenzioni non hanno forse origine da una natura satanica? Sono come quelli degli esseri umani terreni, i quali credono che, fintanto che sono al mondo, debbano ricercare la conoscenza e che dopo averla ottenuta possano distinguersi dalla massa, diventare funzionari e godere di una posizione di prestigio. Pensano che, una volta ottenuta tale posizione di prestigio, possano realizzare le loro ambizioni e portare la propria casata e la propria professione a un determinato livello di prosperità. Tutti i non credenti non percorrono forse questo cammino? La fede di coloro che sono dominati da questa natura satanica può solo essere come quella di Paolo. Il loro pensiero è: ‘Devo abbandonare ogni cosa al fine di dedicarmi a Dio, devo essere fedele nei confronti di Dio e alla fine riceverò grandi ricompense e corone’. È lo stesso atteggiamento delle persone terrene che perseguono cose terrene; esse non sono affatto diverse e sono soggette alla stessa natura. Quando gli esseri umani hanno una natura satanica di questa sorta, nel mondo perseguono la conoscenza, l’erudizione, il prestigio, e cercano di distinguersi dalla massa; se credono in Dio, essi cercheranno di ottenere grandi corone e grandi benedizioni. Se non perseguono la verità nella loro fede in Dio, sicuramente intraprenderanno questa strada; è un fatto immutabile, una legge naturale. Il cammino di chi non persegue la verità è un cammino diametralmente opposto a quello di Pietro” (“Come percorrere il cammino di Pietro” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). La parola di Dio rivelava con precisione il mio stato. Credevo che sopportare difficoltà e pagare un prezzo nel mio dovere per realizzare buoni video, in modo da poter dare il mio contributo all’opera di diffusione del Vangelo del Regno, mi avrebbe garantito la lode e le benedizioni di Dio, e che alla fine Egli mi avrebbe ricompensato e salvato. Per raggiungere questo obiettivo, rimanevo sveglio tutta la notte senza lamentarmi di quanto soffrissi; ma, al rischio concreto di smettere di lavorare per problemi fisici, ho visto infrangersi il mio desiderio di essere benedetto, quindi la mia volontà di compiere il mio dovere è scemata e non volevo più spendermi. Ho visto che nella mia fede in Dio avevo sempre cercato transazioni. Volevo essere impiegato in ruoli importanti e realizzare lavori per chiedere in cambio a Dio grazia e benedizioni. Ripetevo sempre che ero disposto a soffrire e a spendermi, ma solo allo scopo di ottenere benedizioni. Stavo ingannando e usando Dio. Le mie intenzioni erano spregevoli! Alla luce di questo, ho capito che non potevo più oppormi a quell’ambiente. Dovevo sottomettermi, cercare la verità ed eliminare le impurità della mia fede in Dio e la mia indole corrotta.
Poi, sono andato in ospedale per le analisi. Vari indicatori sanguigni erano inferiori rispetto alle persone sane, e la mia conta piastrinica era molto più bassa del normale. Il medico ha detto che avrei potuto soffrire di forti emorragie se non mi fossi preso cura di me. Il supervisore e i fratelli mi hanno suggerito di andare a casa per un po’ e di tornare al mio lavoro dopo essermi ripreso. Dopo di che, sono tornato a casa per terminare le cure e facevo controlli periodici. Dopo diversi mesi, la mia salute non migliorava, così mi sono un po’ preoccupato e ho chiesto una cura a un vecchio medico tradizionale. Lui mi ha detto: “La tua guarigione sarà un processo lento. Le tue condizioni sono gravi e migliorare richiederà molto tempo”. Al suo responso, ero molto deluso. Avevo pensato che, dopo essere andato a casa ed essermi ripreso, migliorate le mie condizioni, sarei potuto tornare a lavorare ai video. Ma ero in cura da quasi un anno. Perché non stavo migliorando? Quell’anno, la casa di Dio ha realizzato molti film e video, ma io non ho potuto partecipare alla produzione per motivi fisici. Temevo di non essere più in grado di svolgere quel dovere in futuro. Senza un numero sufficiente di buone azioni, potevo ancora essere salvato al termine dell’opera di Dio? Più ci pensavo, più mi sentivo negativo. Mentre tornavo a casa, ho visto le foglie portate dal vento, e sentivo che, come quelle foglie cadute, non c’era speranza per me. Ero estremamente disperato e demoralizzato, e non potevo fare a meno di lamentarmi. Perché io avevo quella malattia, mentre gli altri fratelli e sorelle erano sani? Se non fossi stato produttivo nel mio dovere, causando intralci e disturbi, o se fossi diventato inefficiente e impossibilitato a svolgerlo, avrei potuto risolverla pentendomi e cambiando. Ma la cattiva salute è una condizione congenita, e non è qualcosa che posso cambiare con il duro lavoro. Questo mi faceva sentire come abbandonato da Dio, cosa che mi rendeva estremamente arrabbiato e infelice. Arrivato a casa, ero come un palloncino sgonfio e niente riusciva a risollevarmi il morale. Pensavo: “Così è la mia malattia. Non c’è nulla che possa cambiarla. Se non posso contribuire a un lavoro importante, che speranza di salvezza ho?” Ho iniziato a lasciarmi andare completamente. Trascorrevo i giorni guardando film e programmi laici e chattando online. Il mio rapporto con Dio si è raffreddato e il mio spirito diventava sempre più cupo e vuoto. Un giorno, di colpo, ho capito: “Il mio stato non è forse lo stesso dei miscredenti? Posso forse definirmi un credente in Dio? Non sono altro che un non credente! Avanti di questo passo, diventerò sempre più degenerato e alla fine Dio mi scaccerà”. Questo pensiero mi spaventava leggermente. Sapevo che non potevo più continuare così. Dovevo riflettere su me stesso e cercare la verità per risolvere i miei problemi.
Poi, ho letto un passo della parola di Dio. “Nulla è più ribelle che non accettare la verità. E nulla è più pericoloso per le persone. Se sono perennemente incapaci di accettare la verità, allora sono dei non credenti e, una volta che le loro speranze di essere benedette verranno infrante, si allontaneranno da Dio. Qual è la ragione di ciò? (Ciò che perseguono è essere benedette e godere delle grazie di Dio.) Credono in Dio ma non perseguono la verità; per loro la salvezza è solo un ornamento, nient’altro che belle parole. Ciò che perseguono nel loro cuore è essere ricompensate, essere incoronate, godere di benefici, desiderano ricevere il centuplo in questa vita e la vita eterna nell’età a venire e, se non ricevono queste cose, smettono di credere, il loro vero volto viene smascherato e si allontanano da Dio. In cuor loro, ciò in cui credono non è l’opera di Dio né le verità espresse da Lui. Ciò che perseguono non è la salvezza, né tanto meno l’adempimento dei doveri di una creatura di Dio; al contrario, non sono diverse da Paolo: desiderano grandi benedizioni, detenere un grande potere, portare una grande corona, essere alla pari con Dio; questi sono i loro desideri e le loro ambizioni. E così, ogni volta che possono ottenere certi benefici o vantaggi dalla casa di Dio, competono per ottenerli e iniziano a parlare di ‘anzianità’. Quello che pensano tra sé e sé è: ‘Ho diritto a questo, devo avere la mia parte, devo lottare per questo’. Pensare in questo modo le fa sentire in pace. Collocano se stesse tra i ranghi superiori della casa di Dio e quindi credono che tali benefici siano loro dovuti. […] È chiaro che i loro cuori sono già stati conquistati da queste cose che perseguono, ed è anche chiaro che ciò che perseguono abitualmente non è minimamente in linea con la verità. Per quanto lavoro svolgano, i loro obiettivi e le loro motivazioni sono gli stessi di Paolo: desiderano essere incoronate, e si aggrappano saldamente ai loro obiettivi e alle loro motivazioni, senza mai lasciarli andare. Per quanto la verità venga condivisa con loro, per quanto vengano trattate e potate, per quanto vengano smascherate e analizzate, rifiutano ostinatamente di rinunciare alle loro motivazioni di essere benedette. E quando non ricevono l’approvazione di Dio, quando vedono infrangersi le loro speranze di essere benedette, diventano negative e regrediscono, abbandonano il loro dovere e si allontanano. Non compiono veramente il loro dovere nel diffondere il Vangelo del Regno, né prestano un buon servizio, il che dimostra pienamente che non hanno autentica fede in Dio, che sono prive di vera obbedienza, così come di esperienze o testimonianze reali, e che non sono altro che lupi travestiti da pecore; alla fine, un irriducibile non credente viene così messo a nudo e scacciato, e finalmente la sua fede in Dio si esaurisce” (“Fanno il loro dovere solo per distinguersi e alimentare i loro interessi e ambizioni; non considerano mai gli interessi della casa di Dio e addirittura li vendono in cambio della gloria personale (Parte quinta)” in “Smascherare gli anticristi”). La parola di Dio rivelava a pieno le mie intenzioni spregevoli. Anche se ho accettato di tornare a casa per ristabilirmi, in cuor mio speravo comunque di riprendermi in fretta e di tornare alla produzione video. Quando non ho ottenuto i risultati desiderati dopo cure ripetute, ho perso la speranza di adempiere a un dovere importante, il mio desiderio di benedizioni era inesaudito e non avevo motivazione a credere in Dio. Mi sentivo perso, smarrito, e pensavo che Dio fosse ingiusto con me, così ho iniziato a lasciarmi andare. Non volevo più leggere le parole di Dio e non volevo più pregare Dio. Ho persino sfogato la mia insoddisfazione verso di Lui seguendo tendenze mondane. Credevo in Dio e svolgevo il mio dovere solo per le benedizioni. Quando non riuscivo a ottenerle, diventavo ostile con Dio. Mostravo solo l’indole malvagia di Satana, ero privo di coscienza e ragione. Questo dimostra che tutti i miei sforzi precedenti erano falsi e volti a ingannare Dio. In tutti i miei anni di fede in Dio, Dio mi ha fornito tanta verità e donato tanta grazia. Senza la protezione di Dio, sarei morto molto tempo fa, ma io non solo non Lo ringraziavo né ripagavo, ma mi lamentavo che fosse ingiusto con me perché non mi aveva dato un corpo sano. Ero completamente irragionevole e privo di umanità!
Questo ha suscitato in me rimorso e odio per me stesso. Volevo davvero liberarmi della mia brama di benedizioni e smettere di disobbedire a Dio, così ho pregato Dio in ricerca, e poi ho letto questo passo delle Sue parole. “Poiché essere benedetti non è un obiettivo legittimo da perseguire, quale obiettivo è legittimo? La ricerca della verità, la ricerca di cambiamenti nell’indole e la capacità di obbedire a tutte le orchestrazioni e le disposizioni di Dio: questi sono gli obiettivi che le persone dovrebbero perseguire. Supponiamo, per esempio, che essere potato e trattato ti porti ad avere nozioni e idee sbagliate e che tu diventi incapace di obbedire. Perché non sei in grado di obbedire? Perché senti che la tua destinazione o il tuo sogno di essere benedetto sono stati messi in discussione. Diventi negativo e ti arrabbi, e tenti di evitare di svolgere il tuo dovere. Qual è il motivo? C’è un problema nella tua ricerca. Come si può risolvere questo problema? È indispensabile che abbandoni subito queste idee sbagliate e che cerchi immediatamente la verità per risolvere il problema della tua indole corrotta. Dovresti dire a te stesso: ‘Non devo arrendermi, devo continuare a compiere il dovere che spetta a una creatura di Dio e mettere da parte il mio desiderio di essere benedetto’. Quando rinunci al desiderio di essere benedetto, ti togli un peso dalle spalle. E, a quel punto, sei ancora capace di essere negativo? Anche se ci sono ancora momenti in cui lo sei, non permetti che questo ti controlli e, nel tuo cuore, continui a pregare e a lottare, cambiando l’obiettivo della tua ricerca da quello di essere benedetto e ottenere una destinazione alla ricerca della verità, e pensi tra te e te: ‘La ricerca della verità è il dovere di una creatura di Dio. Capire certe verità oggi: non c’è raccolto più grande, questa è la più grande benedizione di tutte. Anche se Dio non mi vuole, non ho una buona destinazione e le mie speranze di essere benedetto si sono infrante, svolgerò comunque il mio dovere adeguatamente, sono obbligato a farlo. Qualunque sia il motivo, non influirà sul mio svolgimento del mio dovere, non influirà sul compimento dell’incarico ricevuto da Dio; questo è il principio secondo cui mi comporto’. E, così facendo, non hai forse trasceso i vincoli della carne?” (“Solo nella ricerca della verità vi è l’ingresso nella vita” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Allora, leggendo la parola di Dio, ho capito perché mi lamentavo, diventavo negativo e perdevo il controllo quando il mio desiderio di ottenere benedizioni non veniva esaudito. La radice del problema era la mia visione errata della ricerca. Perseguivo le benedizioni e una buona destinazione, quindi ero sempre condizionato dal mio futuro e destino. Vedendo inesaudito il mio desiderio di benedizioni, ero troppo passivo per andare avanti. Il mio desiderio di benedizioni era semplicemente troppo forte. Sono un essere creato. Che io ottenga o meno delle benedizioni e una buona destinazione, devo comunque compiere il mio dovere. Pur senza ottenere benedizioni, adempiendo i miei doveri e responsabilità almeno non avrò rimpianti. Alla luce di questo, il mio cuore si è illuminato. Dovevo seguire la via indicata dalla parola di Dio, abbandonare il mio desiderio di benedizioni, cambiare la mia visione sbagliata della ricerca, e svolgere il mio dovere al meglio delle mie capacità. Inoltre, anche se un giorno la mia condizione dovesse peggiorare, non potrei incolpare Dio. Questa è la ragione che un essere creato dovrebbe possedere. Ho capito che, se non potevo svolgere altri doveri, potevo praticare la scrittura di articoli a casa, scrivere delle mie esperienze e conoscenze e condividerle con i miei fratelli nelle riunioni. Così anche io avrei testimoniato Dio e svolto il mio dovere. Praticare in questo modo mi ha davvero sollevato, e mi sentivo meno condizionato dal mio destino e dal mio futuro.
Un anno dopo, ero in ospedale per prendere delle medicine, e il medico mi ha detto: “Sei guarito. Non hai più bisogno di medicine. Devi solo prenderti più cura della tua salute e non affaticarti”. A queste sue parole, ero entusiasta e non riuscivo a smettere di ringraziare Dio. Per cambiarmi e purificarmi, Dio aveva predisposto molte persone e cose da farmi sperimentare. Questo mi faceva sentire ancora più indegno della Sua salvezza. In seguito, ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Io decido la destinazione di ciascuna persona non in base all’età, all’anzianità, alla quantità di sofferenza, né men che meno, al grado in cui suscita compassione, ma in base al fatto che possieda la verità. Non c’è altro criterio di scelta che questo” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prepara sufficienti buone azioni per la tua destinazione”). Giusto. Dio stabilisce l’esito delle persone in base al fatto che possiedano o meno la verità, e coloro che non la acquisiscono alla fine non possono essere salvati. Se non perseguo la verità e il cambiamento d’indole, allora, per quanto mi spenda o dia un contributo, alla fine, se la mia indole corrotta non viene purificata, non potrò essere salvato. Eppure, volevo ingannare Dio per ottenere benedizioni in cambio del mio duro lavoro. Non è un’assurdità? Non era altro che una mia illusione. Quella volta, sembravo aver perso la possibilità di compiere il mio dovere per motivi di salute, ma la mia malattia ha rivelato le mie idee sbagliate e la mia indole corrotta, e così ho potuto cambiare in tempo e iniziare a concentrarmi sulla ricerca della verità. È stata una grande protezione da parte di Dio. Questo mi colmava di rimorso e mi sentivo in molto debito, così ho pregato in ginocchio davanti a Dio: “Dio, desidero correggere la mia visione errata della ricerca. Non voglio più perseguire benedizioni e ricompense. Qualsiasi dovere svolgerò in futuro, desidero perseguire la verità e un cambiamento d’indole, e compiere il mio dovere per soddisfarTi”.
Poi, ho letto alcune parole di Dio, e nel mio cuore ho compreso meglio come affrontare il mio dovere. La parola di Dio dice: “Per l’adeguato compimento del tuo dovere non importa da quanti anni credi in Dio, quanto hai realizzato nel tuo dovere, né quanti contributi hai apportato alla casa di Dio, tanto meno importa quanta esperienza hai nel tuo dovere. La cosa principale a cui Dio guarda è la via che una persona prende. In altre parole, Egli guarda all’atteggiamento di una persona verso la verità e i principi, alla direzione, all’origine e allo slancio dietro le azioni di quella persona. Dio Si concentra su queste cose; esse sono ciò che determina la via che percorri” (“Qual è l’adeguato adempimento del proprio dovere?” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). “L’uomo pensa che chi dà un contributo a Dio debba ricevere una ricompensa, e che, maggiore è il contributo, e più si dà per scontato che la persona in questione debba ottenere il Suo favore. L’essenza del punto di vista umano è transazionale e l’uomo non cerca attivamente di fare il proprio dovere di creatura di Dio. Per Dio, più le persone cercano un vero amore e una totale obbedienza nei Suoi confronti (il che significa anche cercare di fare il proprio dovere di creature di Dio), e più sono in grado di ottenere la Sua approvazione. Il Suo punto di vista è esigere che l’uomo recuperi il proprio compito e status originali. L’uomo è una creatura di Dio, perciò non dovrebbe uscire dal proprio ambito di competenza facendo richieste a Dio, e dovrebbe limitarsi a fare il proprio dovere di creatura di Dio. Le destinazioni di Paolo e di Pietro furono calcolate in base alla loro capacità di svolgere il loro dovere di creature di Dio e non secondo l’entità del loro contributo; le loro destinazioni furono determinate in base a ciò che cercarono fin dal principio, non secondo la quantità di lavoro che svolsero o l’opinione che gli altri ebbero di loro. Così, cercare di svolgere attivamente il proprio dovere di creatura di Dio è la strada verso il successo; cercare la strada del vero amore per Dio è la via più corretta; cercare i cambiamenti della propria vecchia indole e cercare l’amore puro per Dio è la strada verso il successo. Quest’ultima è il percorso del recupero del dovere e dell’aspetto originali di una creatura di Dio. È la strada del recupero e anche l’obiettivo di tutta l’opera di Dio dal principio alla fine” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il successo o il fallimento dipendono dalla strada che l’uomo percorre”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che nella casa di Dio non esistono doveri più o meno importanti. Poter essere salvati o no non dipende dal dovere che compiamo, dall’importanza del nostro lavoro o dai risultati ottenuti. Purché perseguiamo la verità, compiamo attivamente il nostro dovere di esseri creati e otteniamo un cambiamento d’indole, possiamo acquisire la verità ed essere salvati da Dio. Cercare di essere efficienti nel proprio dovere e dare un contributo alla casa di Dio non è sbagliato di per sé. Fintanto che l’intenzione è quella di testimoniare Dio e siamo in grado di cercare la verità e agire secondo i princìpi nel nostro dovere, possiamo essere approvati da Dio. Compiere un dovere non è uno strumento di profitto, né una merce da barattare con le ricompense: è la responsabilità di un essere creato. Che io venga benedetto o meno, compirò il mio dovere. In seguito, la casa di Dio mi ha affidato un dovere adatto alle mie condizioni fisiche.
Ora sono meno vincolato dal mio futuro e dal mio destino e, a prescindere dal dovere che svolgerò, so che la cosa più importante è acquisire la verità. Non importa se in futuro otterrò una buona fine: poter adempiere alle mie responsabilità nel mio dovere mi fa sentire a mio agio e in pace. Lode a Dio!
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