I leader non devono soffocare i talenti

30 Luglio 2022

di Xia Xin, Spagna

Nell’agosto del 2020, sono stata nominata leader e supervisionavo la produzione video della chiesa. Era un lavoro nuovo per me, e non conoscevo molti dei princìpi, così ho incontrato alcuni problemi e difficoltà. Per questo chiedevo spesso consigli e suggerimenti alla caposquadra, sorella Zhang. Sorella Zhang conosceva bene i princìpi e il lavoro. Mi è stata di grande aiuto. Ho notato che era meticolosa, prendeva i suoi compiti seriamente e aveva senso di responsabilità. A volte, quando ero sovraccarica, le cedevo parte del mio lavoro. Eravamo una buona squadra.

In seguito, ho man mano scoperto che, ogni volta che i fratelli e le sorelle avevano dei problemi, tutti cercavano sorella Zhang e addirittura prendevano decisioni dirette dopo averla consultata. Ero piuttosto scontenta di quella situazione. Mi sono detta: “Se continua così, non perderò la mia posizione di leader? Non va bene. In futuro, mi occuperò personalmente di tutto il lavoro che mi viene assegnato e non chiederò aiuto a sorella Zhang. Altrimenti, tutti la reputeranno una lavoratrice davvero brava e talentuosa”. Una volta, sorella Zhang si è accorta che un fratello procedeva con lentezza nel suo lavoro di produzione video. Quando ha indagato, ha scoperto che lui non possedeva la abilità necessarie e che non ricercava i princìpi nel suo dovere, perciò il lavoro doveva spesso essere rifatto. Ha assegnato a un altro fratello, più talentuoso, il compito di aiutare in quel progetto. Sono venuta a saperlo solo in seguito. La decisione di sorella Zhang era giusta, ma la cosa mi metteva comunque un po’ a disagio. Mi sembrava un segno di mancanza di rispetto prendere una decisione così importante senza farmelo sapere. Che autorità avevo io se era lei a decidere? In seguito, le ho chiesto perché non mi avesse informata. Con mia sorpresa, ha risposto: “Ho avuto da fare e ho dimenticato di dirtelo”. A queste sue parole, ho perso la calma: Stai acquisendo sempre più autorità e prendi decisioni senza la mia approvazione. Non hai alcun rispetto per me. Non sembrerà che la chiesa non abbia bisogno di me? Avanti di questo passo, cosa penseranno di me i fratelli? Certamente che sono inutile. Come potrei allora prestare servizio come leader? Capito questo, mi sono sentita ancora più in preda al panico.

In un’altra occasione, sorella Zhang mi ha detto che aveva raccolto del materiale di studio e che aveva intenzione di riunire tutti per l’apprendimento di alcune abilità. Ho pensato: “A volte sono io a ricordarti di lavorare su queste cose, eppure, quando abbiamo finito di parlare, poi sei tu a tenere condivisione e a guidare gli altri. Nessuno sa del lavoro che svolgo dietro le quinte, e tutti pensano che il tuo fardello sia maggiore del mio. Se continua così, come potrò mantenere il mio posto di leader?”. In realtà, sapevo che era responsabilità di sorella Zhang guidare i fratelli e le sorelle nello studio e che quel lavoro non poteva essere rimandato, quindi non avrei dovuto farne un dramma. Ma non volevo lasciare che se ne occupasse lei. Pensavo: “Sorella Zhang si sta impegnando in sempre più progetti, compresi alcuni dei lavori di cui sono responsabile io. Gli altri preferiscono rivolgersi a lei quando hanno problemi. Verrò presto sostituita da lei?”. Il pensiero mi rendeva piuttosto infelice. Così, ho iniziato a evidenziare i suoi difetti e problemi nel lavoro. Volevo dimostrare agli altri che non era così abile nel suo lavoro e che io avevo comunque più talento.

Un giorno, parlavo del nostro lavoro con una leader superiore, e lei mi ha accennato con noncuranza che uno dei progetti video di sorella Zhang procedeva a rilento. Era proprio quello che volevo sentire, e ho subito risposto: “È vero. Le sono stati assegnati molti progetti, ma non riesce a gestirli tutti. Alcuni dei suoi progetti non sono stati molto produttivi. Penso che sia meglio non darle troppo lavoro. Non dovrebbe avere tutta questa autorità…”. In quel momento, mi sono sentita un po’ in colpa: come potevo dire una cosa del genere? I compiti dei fratelli e delle sorelle provengono da Dio, sono un Suo incarico. Parlavo come se le avessi assegnato io i suoi doveri, come se le avessi concesso io l’autorità di fare quelle cose e ora gliela stessi togliendo. La mia non era una posizione sbagliata? Non potevo credere di aver detto una cosa del genere ed ero un po’ inorridita da me stessa. Inoltre, una parte di quel lavoro rientrava davvero nei compiti di sorella Zhang, ma io ho cercato di impedirle di occuparsene e ho continuato a sottolineare le sue mancanze. Volevo che tutti vedessero che non era una brava lavoratrice e che era inferiore a me. Riflettendo sul mio comportamento, ho pensato: “Come ho potuto essere così spregevole?”

Dopo di che, ho iniziato a cercare dei passi pertinenti delle parole di Dio per risolvere il mio stato. Ne ho trovato uno, in cui Dio smaschera gli anticristi, che si adattava al mio stato. “Una delle caratteristiche più evidenti della sostanza di un anticristo è di essere un despota che gestisce la sua dittatura: non ascolta nessuno, guarda tutti dall’alto in basso e, a prescindere dai punti di forza delle persone, da ciò che dicono e fanno, dalle intuizioni e dalle opinioni che hanno, non presta loro attenzione; è come se nessuno fosse qualificato per lavorare con lui o per prendere parte a qualsiasi cosa egli faccia. Ecco l’indole che un anticristo possiede. Alcuni dicono che questo equivale a essere di scarsa umanità: come potrebbe essere solo ordinaria scarsità di umanità? Si tratta a tutti gli effetti di un’indole satanica, un tipo di indole estremamente feroce. Perché dico che l’indole degli anticristi è estremamente feroce? Un anticristo pensa agli interessi della casa di Dio e della Chiesa come a qualcosa che gli appartiene interamente, come a una proprietà personale che dovrebbe essere gestita solamente da lui, senza che nessun altro interferisca. Le uniche cose a cui pensa quando svolge il lavoro della chiesa sono i suoi interessi, il suo prestigio e la sua immagine. Non permette a nessuno di danneggiare i suoi interessi, e tanto meno consente a chiunque possieda levatura e sia in grado di parlare delle proprie esperienze e testimonianze di minacciare il suo prestigio e la sua fama. […] Quando qualcuno si distingue compiendo un po’ di lavoro, quando qualcuno è in grado di parlare di esperienze e testimonianze autentiche per fare del bene ai prescelti, istruirli e sostenerli e si guadagna grandi lodi da parte di tutti, l’invidia e l’odio crescono nel cuore degli anticristi che cercano di allontanare e sminuire quella persona e che per nessuna ragione al mondo le permettono di assumere su di sé un qualsiasi lavoro, così da evitare che minacci il loro prestigio. […] Gli anticristi pensano tra sé: ‘Non esiste che io tolleri una cosa simile. Tu vuoi svolgere un ruolo nel mio territorio, competere con me. È impossibile, non pensarci nemmeno. Tu sei più capace di me, sai parlare meglio, sei più istruito e più benvoluto di me. Vuoi che io lavori insieme a te? Che cosa farei se tu prendessi il mio posto?’ Prendono in considerazione gli interessi della casa di Dio? No. A cosa pensano? Pensano solo a come mantenere il proprio prestigio. Pur sapendo di essere incapaci di svolgere lavoro reale, non coltivano né promuovono le persone di buona levatura che perseguono la verità; le uniche che promuovono sono le persone che li adulano, che sono inclini a venerare altre persone, che li lodano e li ammirano nei loro cuori, che tramano con disinvoltura, che non hanno comprensione della verità e che sono incapaci di discernere(“Vogliono che gli altri obbediscano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte prima)” in “Smascherare gli anticristi”). In passato, avevo sempre pensato che questo passo si riferisse agli anticristi e non si applicasse a me, ma poi mi sono resa conto della gravità della mia indole da anticristo. All’inizio, quando ho visto quanto sorella Zhang fosse responsabile e solerte, delegavo volentieri a lei parte del mio lavoro; ma poi, quando tutti gli altri la ammiravano, si rivolgevano a lei per molte delle loro domande e lei ha portato avanti alcuni progetti senza chiedermi nulla, ho temuto che mi rubasse la scena e minacciasse il mio prestigio, così ho cercato di impedirle di partecipare ad altri progetti, compresi quelli che rientravano tra i suoi compiti. Temevo che, se li avesse svolti bene, i fratelli e le sorelle l’avrebbero ammirata ancora di più, e che io in confronto avrei sfigurato, col rischio di perdere il mio prestigio di leader. Ho persino ingannato la leader superiore per impedirle di dare più lavoro a sorella Zhang… Riflettendo su questi comportamenti, ho visto che mancavo davvero di umanità e stavo chiaramente emarginando gli altri per preservare il mio prestigio. Gli anticristi mettono l’autorità prima di ogni cosa e non considerano mai il lavoro della casa di Dio o gli interessi della chiesa. Qualunque lavoro svolgano, si preoccupano solo del proprio prestigio e, quando qualcuno lo minaccia e ha più talento di loro, fanno tutto il possibile per soffocarlo ed emarginarlo e impedirgli di svolgere un ruolo importante in ogni dovere di cui siano responsabili. Il mio comportamento era forse diverso da quello di un anticristo? Agivo come se il lavoro della chiesa fosse una mia proprietà privata. Quando consideravo a chi affidare certi incarichi e quanto lavoro assegnare loro, mi preoccupavo sempre di sapere se potessero minacciare il mio prestigio e la mia reputazione. Non pensavo minimamente a come ciò avrebbe influito sul lavoro della chiesa. Per il prestigio, ho addirittura soffocato ed emarginato le persone. La mia indole era così abietta e spregevole.

Mi sono imbattuta in questo passo: “Di che tipo di indole si tratta quando una persona vede qualcuno che è migliore di lei e cerca di reprimerlo, diffondendo voci su di lui, o impiegando mezzi spregevoli per denigrarlo e minare la sua reputazione, persino calpestandolo, al fine di proteggere la propria immagine agli occhi degli altri? Questa non è solo arroganza e presunzione: è l’indole di Satana, è un’indole malvagia. Il fatto che questa persona possa attaccare e isolare coloro che sono migliori e più forti di lei è subdolo e malvagio. E il fatto che non si fermi davanti a nulla per abbattere le persone dimostra quanto il diavolo sia presente in lei! Poiché vive secondo l’indole di Satana, una tale persona è incline a sminuire gli altri, a cercare di metterli in difficoltà, a rendere loro le cose difficili. Questo non è forse compiere il male? E, vivendo così, pensa comunque di non avere nulla che non vada, di essere una brava persona; eppure, quando vede qualcuno più forte di lei, ha la tendenza a metterlo in difficoltà, a calpestarlo. Qual è il problema? Le persone in grado di commettere tali atti malvagi non sono forse ostinate e prive di scrupoli? Le persone di questo tipo pensano solamente ai propri interessi, considerano soltanto i propri; vogliono solo realizzare i propri desideri, le proprie ambizioni e i propri obiettivi personali. Non si preoccupano del danno che arrecano al lavoro della chiesa, e preferirebbero sacrificare gli interessi della casa di Dio pur di proteggere il prestigio di cui godono agli occhi degli altri e la propria reputazione. Persone come queste non sono forse arroganti e presuntuose, egoiste e vili? Simili persone non sono solo arroganti e presuntuose, ma anche estremamente egoiste e vili. Non hanno il minimo riguardo della volontà di Dio. Simili persone hanno forse timore di Dio? Non possiedono il minimo timore nei confronti di Dio. Questo è il motivo per cui agiscono in modo arbitrario e fanno tutto ciò che vogliono, senza alcun senso di colpa, senza alcuna trepidazione, apprensione o preoccupazione, e senza considerare le conseguenze. È ciò che fanno spesso, e il modo in cui si sono sempre comportate. Qual è la natura del comportamento di simili persone? Per dirla con leggerezza, tali persone sono fin troppo invidiose e hanno un desiderio fin troppo forte di fama e prestigio personali; sono troppo ingannevoli e infide. Per dirla più duramente, l’essenza del problema è che il cuore di simili persone non è minimamente timorato di Dio. Non temono Dio, si ritengono persone della massima importanza e reputano ogni aspetto di sé più nobile di Dio e della verità. Nei loro cuori, Egli non è degno di nota, è insignificante e non gode di alcun prestigio. Quanti non hanno posto per Dio nel proprio cuore e non Lo riveriscono sono forse in grado di mettere in pratica la verità? Assolutamente no. Perciò che cosa fanno quando, come al solito, vanno in giro allegramente tenendosi impegnati e mettendoci parecchia energia? Tali persone sostengono perfino di aver abbandonato tutto per spendersi per Dio e di aver sofferto molto, ma, a dire il vero, il proprio prestigio e la propria fama, nonché proteggere i propri interessi, costituiscono la motivazione, il principio e l’obiettivo di tutte le loro azioni. Direste o no che persone di questo tipo sono terribili? Che tipo di persona crede in Dio per molti anni eppure non Lo teme? Non sono forse persone arroganti? Non sono Satana? E a chi e a che cosa manca maggiormente il timore di Dio? A parte agli animali, manca ai malvagie agli anticristi, alle persone diaboliche e a Satana. Essi non accettano per nulla la verità; sono privi del timore di Dio. Sono capaci di ogni tipo di male; sono i nemici di Dio e dei Suoi prescelti(“Le cinque condizioni necessarie per intraprendere la retta via nella propria fede” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Leggere le parole di Dio era come averLo proprio lì a giudicarmi e a smascherare la mia natura arrogante e subdola. Chiaramente, non c’erano gravi problemi nel lavoro supervisionato da sorella Zhang ma, poiché rappresentava una minaccia al mio prestigio, ho trovato un modo per soffocarla, cogliendo l’opportunità per denigrarla di fronte alla leader superiore, che speravo di indurre a dare meno lavoro a sorella Zhang in modo che lei non guadagnasse ulteriore ammirazione da parte degli altri e non mi rimpiazzasse. Ero disposta a qualsiasi azione malvagia pur di consolidare il mio prestigio, e non avevo il minimo timore di Dio nel cuore. Vivevo secondo veleni satanici come “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Ci può essere solo un maschio alfa” e “Io sono signore di me stesso in cielo e in terra”. Avevo una natura davvero egoista, spregevole, arrogante e malvagia. Ero tirannica e dispotica proprio come il PCC: soffocavo ed emarginavo chiunque minacciasse la mia autorità e il mio prestigio. Soffocavo soprattutto i fratelli e le sorelle che avevano talento ed erano produttivi nel loro lavoro. Ho cercato di instaurare il mio dominio nella chiesa e di indurre fratelli e sorelle ad ammirare e ad avere a cuore soltanto me. Non stavo forse cercando di instaurare un mio regno e di competere con Dio? Stavo percorrendo il cammino di un anticristo, compiendo il male e opponendomi a Dio! Ho pensato a quegli anticristi che facevano di tutto per punire e opprimere le persone al fine di mantenere il proprio prestigio, trattando coloro che lo minacciavano come spine nel fianco, accusandoli ingiustamente, punendoli, senza mai arrendersi finché non venivano allontanati, e che, dopo aver compiuto ogni sorta di male, alla fine venivano espulsi dalla casa di Dio. Continuando così, senza pentirmi, alla fine non sarei andata incontro allo stesso destino? Negli ultimi due anni, Dio ha condiviso in merito a come discernere gli anticristi ed evitare di percorrere il cammino di un anticristo. Dio ha parlato molto chiaramente di questo aspetto della verità, in modo che possiamo discernere gli anticristi, riflettere sui nostri comportamenti da anticristi, e perseguire la verità, il pentimento e la trasformazione. Ma io, nel mio lavoro, non mi sono concentrata sull’eliminare la mia indole da anticristo, né ho riflettuto su come adempiere ai miei doveri e proteggere il lavoro della chiesa al meglio. Invece, ho lottato per il prestigio, ho trattato il mio dovere come un’impresa personale, come un mezzo per acquisire prestigio e anche ammirazione da parte degli altri, e nel mio compito volevo tutta l’autorità. Ero schiava dei miei desideri.

Una volta, durante i miei devozionali, mi sono imbattuta in due passi della parola di Dio che mi sono stati molto utili. La parola di Dio dice: “In qualità di leader o di lavoratore, se ti ritieni sempre al di sopra degli altri e ti crogioli nel tuo dovere come un qualche funzionario governativo, concedendoti sempre il piacere degli orpelli della tua posizione, facendo costantemente i tuoi piani personali, sempre avendo considerazione e godendo della tua fama, della tua fortuna e del tuo prestigio, conducendo sempre una tua operazione personale e cercando di ottenere un prestigio più elevato, di gestire e controllare un maggior numero di persone e di estendere la portata del tuo potere, questo è un problema. È pericoloso trattare un dovere importante come un’occasione per godere della tua posizione, come se fossi un funzionario governativo. Se ti comporti sempre in questo modo, se non vuoi collaborare con gli altri, se non vuoi disperdere il tuo potere né condividerlo con nessuno, se non vuoi che qualcun altro abbia il controllo, che ti rubi le luci della ribalta, se vuoi goderti il potere da solo, allora sei un anticristo. Se invece cerchi spesso la verità, se abbandoni la carne, se rinunci alle tue motivazioni e ai tuoi progetti, e se sei in grado di prenderti la responsabilità di collaborare con gli altri, se apri spesso il tuo cuore per consultare gli altri e ricercare con loro, se ascolti attentamente le loro idee e i loro suggerimenti e accetti i consigli che sono corretti e in linea con la verità, indipendentemente da chi provengano, allora stai praticando in modo saggio e corretto e sei capace di evitare di intraprendere la strada sbagliata, e questa è per te una protezione(“Vogliono che gli altri obbediscano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte prima)” in “Smascherare gli anticristi”). “Indipendentemente da ciò che fai, che sia importante o meno, ci dovrebbero sempre essere persone disposte ad aiutarti, a darti indicazioni e consigli, e ad assisterti. In tal modo agirai in modo più corretto, ti sarà più difficile commettere errori e avrai meno probabilità di smarrirti, il che è vantaggioso. Servire Dio, in particolare, è una cosa molto importante, e non eliminare la tua indole corrotta potrebbe metterti in pericolo! Quando le persone hanno un’indole satanica, possono ribellarsi e resistere a Dio sempre e dovunque. Le persone che vivono secondo un’indole satanica possono rinnegare, avversare e tradire Dio in qualsiasi momento. Gli anticristi sono stupidi, non se ne rendono conto, e pensano: ‘Ho già fatto abbastanza fatica a conquistarmi il potere, perché dovrei condividerlo con qualcun altro? Cederlo agli altri significa che non ne avrò per me, giusto? Come posso dimostrare i miei talenti e le mie capacità senza potere?’ Non sanno che ciò che Dio ha affidato alle persone non è potere o prestigio, ma un dovere. Accettano solo il potere e il prestigio, mettono da parte i loro doveri e non svolgono un lavoro pratico. Al contrario, perseguono la fama, la fortuna e il prestigio e godono dei benefici del prestigio. Comportarsi in questo modo è molto pericoloso: è resistere a Dio! Chiunque persegua la fama, la fortuna e il prestigio invece di compiere adeguatamente il proprio dovere sta giocando con il fuoco e con la propria vita. Chi gioca con il fuoco e con la propria vita può condannare se stesso in qualsiasi momento. Oggi, in quanto leader o lavoratore, stai servendo Dio, e questa non è una cosa comune. Non stai facendo qualcosa per qualcuno, tanto meno stai lavorando per poter pagare le bollette e mettere il cibo in tavola; stai invece compiendo il tuo dovere all’interno della chiesa. E dato che, in particolar modo, questo dovere ti è stato affidato da Dio, che significato ha compierlo? Devi rendere conto a Dio del tuo dovere, che tu lo svolga bene o no; alla fine bisogna rendere conto a Dio, deve esserci un esito. Quello che hai accettato è un incarico da parte di Dio, una responsabilità sacra; quindi, più o meno importante che sia, è una cosa seria. Quanto seria? È in diretta correlazione con il tuo futuro e il tuo destino, con la tua fine; se commetti il male e resisti a Dio, sarai condannato e punito. Tutto ciò che fai quando compi il tuo dovere è registrato da Dio, e Dio ha i Suoi principi e i Suoi criteri per valutarlo e classificarlo; Dio determina la tua fine in base a tutto ciò che manifesti mentre compi il tuo dovere(“Vogliono che gli altri obbediscano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte prima)” in “Smascherare gli anticristi”). In passato, consideravo la mia posizione di leader come uno status symbol. Solo dopo aver letto le parole di Dio mi sono resa conto che, in quanto essere creato, il mio dovere è un incarico e una responsabilità che mi ha affidato Dio, e non ha nulla a che fare con il prestigio e l’autorità. Svolgere il proprio dovere nella casa di Dio non è come fare carriera nel mondo esterno. Non c’è competizione. Ognuno adempie alle proprie responsabilità rimanendo al proprio posto. Ho compreso che Dio mi ha innalzata a gestire il lavoro della chiesa e mi ha concesso molte opportunità di pratica, perché imparassi ad agire secondo i princìpi attraverso il mio lavoro e capissi la verità. Dio ha inoltre incaricato fratelli e sorelle di talento, che comprendevano i princìpi, di lavorare con me in modo che potessi svolgere al meglio i miei compiti e fare bene il lavoro della chiesa. Ma io ho deluso le aspettative di Dio, non mi sono concentrata sul perseguire la verità e sul lavorare in armonia con gli altri. Al contrario, bramavo il prestigio, e ho persino soffocato ed emarginato gli altri per mantenere il mio prestigio, privando fratelli e sorelle della possibilità di praticare. Non solo avevo danneggiato loro, ma avevo anche sabotato il lavoro della casa di Dio. Dati tutti i miei comportamenti, ero davvero indegna di essere una leader… Non volevo continuare a percorrere quella strada sbagliata. Volevo solo adempiere alle mie responsabilità e ai miei doveri con sincerità e concretezza. Da allora, ho iniziato ad applicarmi di più nel mio dovere e, quando vedevo gli altri chiedere aiuto a sorella Zhang, non mi dava più così fastidio, e ho smesso di preoccuparmi che stimassero lei invece che me. Pensavo solo a come lavorare al meglio con sorella Zhang per adempiere ai nostri doveri. Quando notavo dei problemi nel suo lavoro, condividevo con lei e la aiutavo a rimettersi in carreggiata. Quando alcuni progetti procedevano lentamente, discutevo con lei su come aumentarne la produttività. E, se non capivo qualcosa o non sapevo gestire una questione, anche io cercavo la sua collaborazione. Col tempo, abbiamo cominciato a lavorare sempre meglio insieme e mi sono sentita salda e libera.

Ho pensato anche a questo passo delle parole di Dio, che ora vi leggerò. “Essere un leader della Chiesa non significa solamente imparare a usare la verità per risolvere i problemi, ma anche scoprire e coltivare persone di talento, che non devi assolutamente invidiare né reprimere. Praticare in questo modo porta vantaggi al lavoro della chiesa. Se riuscirai a coltivare alcuni di coloro che ricercano la verità così che collaborino bene con te in tutto il lavoro che fai, e alla fine tutti acquisirete delle testimonianze esperienziali, allora sarai un leader qualificato. Se diventerai capace di agire in tutte le cose secondo i principi, allora sarai all’altezza della tua lealtà. Ci sono alcuni che hanno sempre paura che gli altri siano migliori di loro e più elevati di loro, che gli altri siano stimati mentre loro vengono trascurati. Ciò li induce ad attaccare e a escludere gli altri. Questo non è un esempio di invidia verso le persone più capaci di loro? Un simile comportamento non è egoista e spregevole? Che razza di indole è questa? Un’indole malevola! Pensare solo ai propri interessi, soddisfare soltanto i propri desideri, non mostrare alcuna considerazione per gli altri né per gli interessi della casa di Dio: le persone che si comportano così hanno una cattiva indole e Dio non prova alcun amore per loro. Se sei davvero in grado di tenere in considerazione la volontà di Dio, saprai trattare gli altri correttamente. Se raccomandi una persona valida e le permetti di ricevere addestramento e di svolgere un compito, aggiungendo così una persona di talento nella casa di Dio, il tuo lavoro non sarà allora più facile da svolgere? Non sarai stato allora all’altezza della tua lealtà in questo compito? Questa è una buona azione davanti a Dio; è il minimo di coscienza e di senno che un leader dovrebbe possedere(“Consegna il tuo vero cuore a Dio e potrai ottenere la verità” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Dalle parole di Dio, ho compreso che coltivare i talenti è responsabilità di un leader ed è un’esigenza del lavoro della casa di Dio. Questa esperienza mi ha aiutata a capire quanto sia significativo questo lavoro. Da un lato, giova al lavoro complessivo della casa di Dio, permettendo a più persone di mettere a frutto i propri talenti nell’adempimento dei doveri e facendo progredire ancor più il lavoro della casa di Dio. Dall’altro, dà inoltre ai fratelli e alle sorelle l’opportunità di praticare, cosa che giova al loro ingresso nella vita. Queste sono tutte buone azioni e saranno commemorate da Dio. Sorella Zhang mi è stata di grande aiuto nel periodo in cui abbiamo lavorato insieme. Mi ha aiutato ad afferrare alcuni princìpi e a fare dei progressi, e il nostro lavoro è poi andato avanti molto meglio. Mi sono resa conto di quanto sia fondamentale esaudire le richieste di Dio e imparare a lavorare con gli altri per adempiere ai compiti. Solo così possiamo svolgere il lavoro della chiesa e adempiere ai nostri doveri adeguatamente.

Attraverso questa esperienza, ho in parte compreso la mia indole satanica e le mie idee assurde, e ho gradualmente imparato a non preoccuparmi del prestigio e ad adempiere il mio dovere. Questa è stata la salvezza che Dio mi ha donato. Sia lodato Dio!

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