La mia esperienza di condivisione del Vangelo in una scuola
Sono nato nel nord del Myanmar in una famiglia comune. Nel dicembre del 2018, ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni,...
Diamo il benvenuto a chi ricerca la manifestazione di Dio!
Ho sempre pensato che i fratelli e le sorelle che erano leader o lavoratori nella chiesa, o che svolgevano doveri basati sui testi, avessero una rapida crescita nella vita. In particolare, quando si svolgono doveri basati sui testi, ogni singolo giorno si ha a che fare con articoli di testimonianza esperienziale e si discutono argomenti legati all’accesso alla vita, quindi speravo disperatamente di poter svolgere questo tipo di doveri. Credevo che in questo modo avrei ottenuto una rapida crescita nella vita e che avrei avuto una speranza maggiore di essere salvato e di sopravvivere in futuro. Mi ricordo che una volta ho conosciuto un fratello che svolgeva doveri basati sui testi da diversi anni. Ho visto che la sua condivisione sulle parole di Dio era piuttosto mirata e che parlava in maniera profonda. Quando gli accadevano delle cose, era in grado di cercare la verità per riflettere su sé stesso e giungere a conoscersi, e il suo accesso alla vita era piuttosto buono. Se altri fratelli e sorelle avevano problemi o difficoltà, in genere riusciva a condividere e a risolverli integrando le parole di Dio. In quel momento ero molto invidioso e ho pensato tra me e me: “Sarebbe fantastico se anch’io avessi una levatura del genere! Così, la mia crescita nella vita sarebbe più rapida e avrei una speranza maggiore di essere salvato e di sopravvivere in futuro”. In seguito, ho saputo che questo fratello non solo aveva svolto doveri basati sui testi per diversi anni, ma aveva anche scritto delle sceneggiature. Ha detto che, prima di svolgere doveri basati sui testi, non sapeva come esprimersi quando parlava o condivideva e il suo accesso era piuttosto superficiale quando gli accadevano delle cose; dopo aver svolto doveri basati sui testi, aveva fatto qualche progresso. Sentendolo dire questo, ho creduto ancora più fermamente che svolgere doveri basati sui testi significasse una rapida crescita nella vita e che, se volevo essere salvato, avrei dovuto svolgere quel genere di doveri. Da allora in poi, ho atteso con ancora più impazienza l’opportunità di svolgere doveri basati sui testi.
Ai primi di dicembre del 2021, svolgevo il dovere di tecnico informatico ma, poiché per quel dovere erano richieste meno persone, il supervisore mi ha chiesto se volessi svolgere doveri basati sui testi. Quando l’ho saputo, ho esultato in cuor mio, pensando che finalmente avevo l’opportunità di svolgere quel tipo di doveri. L’ho accettato con grande felicità. All’inizio ero responsabile del lavoro basato sui testi di una chiesa, ma in seguito ho provato il desiderio di essere responsabile di altre chiese, così da poter ricevere più formazione, accelerare la mia crescita nella vita e avere una speranza maggiore di essere salvato e di sopravvivere in futuro. Pertanto, ho condiviso i miei pensieri con i leader e loro hanno acconsentito. Non molto tempo dopo, ho ricevuto una lettera dai leader che mi chiedeva di inviare loro entro due giorni un elenco scritto delle competenze informatiche che possedevo. La cosa mi è sembrata un po’ strana e mi sono chiesto: “Adesso sto svolgendo doveri basati sui testi. Perché mi chiedono di scrivere questo? Vogliono forse assegnarmi di nuovo il dovere di tecnico informatico?” Ho ripensato a quando svolgevo il dovere di tecnico informatico. Ogni giorno, o facevo ricerche sulla tecnologia o cercavo informazioni online. Ero sempre impegnato a svolgere compiti pratici e non ottenevo alcun ingresso nella vita. Se fossi tornato a svolgere quel dovere, in futuro sarei stato solo uno che si adopera e offre manodopera, e alla fine sarei stato eliminato da Dio. Non volevo più svolgere quel dovere, quindi non ho scritto l’elenco. Dopo qualche giorno, i leader mi hanno scritto per chiedermi se avessi finito di scrivere l’elenco. Ho detto di no e ho chiesto loro se volessero assegnarmi di nuovo il dovere di tecnico informatico. Ho anche condiviso con loro, integrando le parole di Dio, per dire che la mia assegnazione a svolgere doveri basati sui testi era stata valutata secondo i principi. Dopo che ho risposto così, i leader non hanno detto più nulla. Tuttavia, nei giorni successivi mi sentivo a disagio ogni volta che pensavo a questa faccenda. Quello che stavo facendo era in linea con l’intenzione di Dio? Dovevo pregare e cercare per evitare di fare qualcosa di sbagliato e di offendere Dio.
Una mattina, durante le mie devozioni spirituali, ho letto le parole di Dio: “Chi persegue la verità come dovrebbe valutare le persone? Deve valutare persone e cose, comportarsi e agire in base alle parole di Dio, utilizzando la verità come criterio. Quindi, come considerare ogni persona in base alle parole di Dio? Guarda se possiede coscienza e ragione, se è una persona buona o malevola. Nell’interagire con qualcuno potresti constatare che, sebbene abbia la sua fetta di piccoli difetti e carenze, possiede un’umanità alquanto buona. È tollerante e paziente nel relazionarsi con gli altri e, quando qualcuno è negativo e debole, è amorevole con lui e sa dargli provvista e aiutarlo. Questo è il suo atteggiamento verso gli altri. E qual è il suo atteggiamento verso Dio? Il suo atteggiamento verso Dio denota ancora più accuratamente se possiede umanità oppure no. Può darsi che questa persona approcci tutto ciò che Dio fa con sottomissione, ricerca e desiderio, e che nell’assolvimento del proprio dovere e nelle interazioni con gli altri, quando agisce, abbia un cuore che teme Dio. Non è spericolata, non commette misfatti in modo sconsiderato, non oserebbe fare e dire qualsiasi cosa. Quando succede qualcosa che coinvolge Dio o la Sua opera, è molto cauta. Una volta appurato che tali persone hanno queste manifestazioni, in che modo devi valutare se sono buone o cattive secondo le rivelazioni derivanti dalla loro umanità? Valutalo in base alle parole di Dio, al fatto che possiedano coscienza e ragione, e al loro atteggiamento verso la verità e verso Dio. Valutandole sotto questi due aspetti vedrai che, anche se il loro comportamento rivela alcuni problemi e difetti, potrebbe comunque trattarsi di persone dotate di coscienza e ragione, di un cuore di sottomissione e timore verso Dio e di un atteggiamento di amore e accettazione della verità. Se è così, allora agli occhi di Dio sono persone che possono essere salvate, persone che Egli ama” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (3)”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito che per valutare se una persona ha umanità e se persegue la verità, bisogna guardare se tratta con cautela le questioni relative a Dio e al lavoro della casa di Dio, nonché se ha un cuore che teme e cerca Dio. Invece, guardando a me stesso, quando i leader mi hanno chiesto di scrivere quali competenze informatiche possedessi, ho immaginato che forse volessero assegnarmi il dovere di tecnico informatico e quindi non ero disposto a farlo. Credevo di non aver ottenuto alcun accesso alla vita quando svolgevo quel dovere in precedenza e che svolgerlo significasse semplicemente offrire manodopera e adoperarsi, senza alcuna possibilità di essere salvato in futuro. Pertanto, non volevo assolutamente svolgere il dovere di tecnico informatico. D’altra parte credevo che, svolgendo doveri basati sui testi, avrei avuto a che fare ogni giorno con questioni relative all’accesso alla vita, la mia crescita nella vita sarebbe stata rapida e avrei avuto più speranza di essere salvato in futuro. Perciò, volevo svolgere doveri basati sui testi. Quando si trattava del lavoro della chiesa, consideravo solo se potevo ottenere benedizioni in futuro e non avevo affatto un atteggiamento di ricerca o un cuore che teme Dio. La chiesa dispone sempre i doveri in base alle necessità del lavoro e in conformità con i punti di forza e la levatura di ogni individuo. Non posso avere preferenze e scelte personali, ma dovrei dare la priorità agli interessi della chiesa. Quando ho compreso questo, il mio cuore si è illuminato e ho capito che non potevo più fare scelte a mio piacimento in questa faccenda. Ho scritto una lettera ai leader del distretto, esprimendo la mia volontà di sottomettermi alle disposizioni della chiesa. Due giorni dopo, i leader del distretto hanno scritto per dire che c’era un bisogno urgente di persone che svolgessero il dovere di tecnico informatico e volevano disporre che lo facessi io. Ho accettato.
Un mese dopo, vedevo che tutto quello che facevo ogni giorno era rispondere a lettere o implementare e seguire alcuni lavori tecnici. Mi sentivo come se stessi solo sbrigando dei compiti e il mio accesso alla vita non stesse facendo alcun progresso. Se avessi continuato così, sarei diventato davvero uno che si limita a offrire manodopera e adoperarsi, e in futuro avrei avuto zero speranze di essere salvato. A questo pensiero, non riuscivo proprio a trovare alcuna motivazione nel cuore. Anche se facevo tutto quello che mi veniva chiesto, non portavo alcun fardello nel mio dovere e nel cuore non ponderavo come poterlo svolgere bene; ero anche molto passivo nell’apprendere le competenze. Ho iniziato a sentire la mancanza dei giorni in cui svolgevo doveri basati sui testi e sentivo che sarebbe stato molto meglio svolgere quel tipo di doveri. Così, dopo essermi formato per un po’, sarei cresciuto nella vita e avrei imparato a cercare la verità per risolvere i miei problemi quando mi fossero capitate delle cose. Non sarei vissuto circondato da compiti senza fine, senza poter sperimentare l’opera di Dio e senza ottenere una grande crescita nella vita. Più pensavo così, più mi sentivo debole. Mi sono persino pentito di aver accettato quando i leader mi hanno chiesto di svolgere il dovere di tecnico informatico. Tuttavia, ormai non potevo più tornare indietro. Potevo solo andare avanti, sentendomi impotente. Ciò nonostante, non riuscivo a trovare la motivazione o a sottomettermi completamente. Pregavo spesso Dio nel mio cuore per cercare: “O Dio, non capisco quale sia la Tua intenzione dietro questo ambiente in cui mi hai messo. Quali lezioni vuoi che impari in questo ambiente? Quali aspetti della mia indole corrotta devono essere purificati e trasformati? Possa Tu illuminarmi e guidarmi”.
In seguito, ho letto le parole di Dio: “Gli anticristi non obbediscono mai alle disposizioni della casa di Dio, e correlano sempre strettamente il dovere, la fama, il guadagno e il prestigio alla loro speranza di ottenere benedizioni e alla loro destinazione futura, come se, una volta persi il loro prestigio e la loro reputazione, non avessero alcuna speranza di ottenere benedizioni e ricompense, e hanno la sensazione che questo equivalga a perdere la vita. Pensano: ‘Devo stare attento, non devo essere negligente! Non si può fare affidamento sulla casa di dio, sui fratelli e le sorelle, sui leader e i lavoratori, e nemmeno su dio. Non posso fidarmi di nessuno di loro. La persona su cui puoi contare di più e che è più degna di fiducia sei tu stesso. Se non sei tu a fare dei piani per te stesso, allora chi si prenderà cura di te? Chi penserà al tuo futuro? Chi valuterà se riceverai o meno delle benedizioni? Devo pertanto fare piani e calcoli accurati per il mio bene. Non posso commettere errori o essere minimamente negligente, altrimenti cosa farò se qualcuno cercherà di approfittarsi di me?’ Per questo motivo, si guardano dai leader e dai lavoratori della casa di Dio, temendo che qualcuno possa discernere o capire come sono veramente, che per questo vengano destituiti e che il loro sogno di ricevere benedizioni venga infranto. Ritengono di dover mantenere la loro reputazione e il loro prestigio per avere la speranza di ottenere benedizioni. Gli anticristi considerano ricevere benedizioni come più importante dei cieli, della vita, del perseguimento della verità, del cambiamento dell’indole o della salvezza personale, e più importante che svolgere bene il proprio dovere ed essere un essere creato all’altezza degli standard. Pensano che essere un essere creato all’altezza degli standard, svolgere bene il proprio dovere ed essere salvati siano tutte cose insignificanti, a malapena degne di menzione o commento, e che invece ottenere benedizioni sia l’unica cosa in tutta la loro vita a cui non possono mai smettere di pensare. In qualsiasi circostanza affrontino, per quanto seria o insignificante, la rapportano all’essere benedetti, sono estremamente cauti e attenti, e si tengono sempre pronta una via d’uscita” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 12: Vogliono abbandonare quando non hanno prestigio né alcuna speranza di ottenere benedizioni”). “Non è un caso che gli anticristi siano in grado di svolgere il loro dovere: lo fanno assolutamente con le loro intenzioni e i loro scopi personali e con il desiderio di guadagnare benedizioni. Qualunque dovere svolgano, il loro scopo e il loro atteggiamento sono ovviamente inscindibili dal guadagnare le benedizioni, la buona destinazione, le buone prospettive e il destino a cui pensano e di cui si preoccupano giorno e notte. Sono come gli uomini d’affari che non parlano d’altro che del loro lavoro. Qualsiasi cosa gli anticristi facciano è correlata alla fama, al guadagno e al prestigio, correlata al guadagnare benedizioni, prospettive e destino. Nel profondo, i loro cuori sono pieni di tali cose; questa è la natura essenza degli anticristi. È proprio a causa di questo tipo di natura essenza che gli altri sono in grado di vedere chiaramente che il loro esito definitivo sarà quello di essere eliminati” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9: Parte settima”). Dio smaschera che gli anticristi introducono intenzioni e scopi personali nella loro fede in Dio e nello svolgimento del loro dovere. Per ottenere benedizioni, in tutto ciò che fanno si comportano con cautela e attenzione, calcolando astutamente. Quando accade che il loro dovere viene modificato e ciò va a toccare il loro desiderio di ottenere benedizioni, si sentono come se stessero perdendo la vita. Questa è la natura essenza degli anticristi. Quando ho riflettuto su me stesso alla luce delle parole di Dio, ho visto che il mio comportamento era identico a quello di un anticristo. Nello svolgere il mio dovere, pensavo a ottenere benedizioni in ogni occasione. Avevo sempre creduto che svolgere doveri basati sui testi avrebbe permesso una rapida crescita nella vita e mi avrebbe dato una speranza maggiore di essere salvato in futuro. D’altra parte, credevo che svolgere altri doveri avrebbe significato una lenta crescita nella vita e una scarsa speranza di sopravvivenza. Quando ho avuto l’opportunità di svolgere doveri basati sui testi, in superficie seguivo attivamente il lavoro basato sui testi; volevo persino che i miei leader mi incaricassero della responsabilità di qualche altra chiesa. Tuttavia, la mia intenzione e il mio scopo nel fare questo non erano di portare un fardello autentico nel mio dovere; ancor meno era di svolgere bene il mio dovere e mostrare considerazione per le intenzioni di Dio. Invece, era per ottenere benedizioni. Quando i leader mi hanno scritto e mi hanno chiesto di stilare un elenco delle competenze informatiche che possedevo, ho immaginato che volessero disporre che svolgessi il dovere di tecnico informatico e mi sono sentito molto oppositivo. Sentivo che svolgere il dovere di tecnico informatico significasse solo faticare e svolgere compiti pratici, e che non avrei raggiunto l’ingresso nella vita, che si trattasse di semplice manodopera e che le mie probabilità di essere salvato e di sopravvivere in futuro fossero molto scarse. Le emozioni che si rivelavano nel mio cuore erano tutte di avversione e di opposizione, ma addirittura sbandieravo i principi mentre condividevo ipocritamente con i leader su quanto fossi adatto a svolgere i doveri basati sui testi. In seguito, sebbene avessi accettato di svolgere il dovere di tecnico, dopo averlo svolto per un po’ di tempo, mi sentivo come se stessi solo svolgendo compiti pratici ogni giorno e non stessi ottenendo alcun ingresso nella vita. Temevo che, se avessi continuato così, non ci sarebbe stata per me alcuna speranza di salvezza, quindi vivevo tra lamentele e negatività. Ho perso ogni interesse nello svolgere i miei doveri o nell’apprendere le competenze ed ero molto passivo. Mi sono persino pentito di svolgere questo dovere. In realtà, la chiesa assegna sempre i doveri in base alle necessità del lavoro. La chiesa aveva un bisogno urgente di persone che svolgessero doveri relativi alla tecnologia informatica e questo è un dovere in cui sono abile. Chiunque possedesse coscienza, ragione e umanità avrebbe abbandonato i propri interessi personali e considerato il lavoro generale della chiesa, per non intralciarlo. Tuttavia, a ogni occasione io consideravo come ottenere benedizioni e come essere salvato e sopravvivere. Calcolavo astutamente come ottenere benedizioni, ero insoddisfatto e oppositivo verso le disposizioni dei leader ed ero negativo e negligente nello svolgere il mio dovere. In superficie, sembrava che fossi insoddisfatto dei leader, ma l’essenza era l’essere oppositivo all’ambiente predisposto da Dio. Questa era opposizione e ribellione contro Dio! Ho pensato a Paolo, dell’Età della Grazia. In superficie, sembrava che nella sua fede in Dio rinunciasse, si spendesse, soffrisse e pagasse un prezzo. Tuttavia, per tutto il tempo stava cercando di contrattare con Dio; stava cercando di ingannare Dio e di usarLo per ottenere in futuro la corona della giustizia. Tutte le sue azioni furono considerate malvagie agli occhi di Dio e alla fine Egli lo eliminò e lo punì. Il mio comportamento era identico a quello di Paolo. Tutte le mie rinunce, le mie spese, le mie sofferenze e i prezzi che ho pagato nello svolgere il mio dovere, erano solo per ottenere benedizioni. Stavo cercando di contrattare con Dio e di usarLo per ottenere in cambio una meravigliosa destinazione. Ho inserito queste impurità nella mia fede in Dio e nel mio dovere; agli occhi di Dio, questo era il male. Se non mi fossi mai pentito, sarei stato eliminato da Lui. Ho pensato a Dio che oggi viene a operare ed esprimere le Sue parole per salvare le persone, chiedendo loro di svolgere doveri nella Sua casa. In questo, Egli spera che noi perseguiamo la verità nello svolgere i nostri doveri, che accettiamo il giudizio e il castigo delle Sue parole e che alla fine otteniamo la verità, raggiungiamo un cambiamento d’indole e viviamo una vera sembianza umana. Egli spera che alla fine diventeremo persone che si sottomettono veramente a Lui e Lo adorano. L’indole di Dio è giusta e santa; alle persone sudicie non è permesso entrare nel Regno. Tanto meno sarà permesso l’ingresso a chiunque abbia cercato di contrattare con Dio, di ingannarLo, di usarLo e la cui indole non sia cambiata affatto. Nello svolgere il mio dovere, avevo costantemente perseguito le benedizioni, non la verità o un cambiamento d’indole. Come potrebbe una persona come me, piena di indole satanica corrotta, entrare nel Regno di Dio? Se avessi continuato a perseguire in questo modo, anche se mi fosse stato permesso di svolgere doveri basati sui testi, alla fine sarei stato comunque eliminato da Dio perché la mia indole non era cambiata. Quando ho compreso questo, ho provato timore nel mio cuore e ho capito che non potevo più perseguire in quel modo.
In seguito, ho anche riflettuto: avevo sempre pensato che solo svolgendo doveri basati sui testi si potesse avere una rapida crescita nella vita, mentre questa sarebbe stata lenta svolgendo il dovere di tecnico informatico. Questa visione era corretta? Ho cercato le verità pertinenti riguardo a questo problema. Ho letto le parole di Dio: “Qualsiasi dovere tu svolga implica l’ingresso nella vita. Che il tuo dovere sia abbastanza regolare o irregolare, noioso o vivace, devi sempre conseguire l’ingresso nella vita” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’ingresso nella vita deve iniziare con l’esperienza dell’assolvimento del proprio dovere”). “Ora capite da cosa dipende ottenere la verità ed entrare nella verità realtà? Dipende dal ricercare e praticare la verità: solo queste due cose, nient’altro. Benché la verità espressa da Dio sia registrata in forma scritta, la realtà della verità non è scritta, né tanto meno chiara o comprensibile all’uomo dalle sue parole scritte. Quindi, cosa bisogna fare per comprendere la verità? La comprensione e l’acquisizione della verità si ottengono principalmente praticando e sperimentando le parole di Dio, sperimentando la Sua opera e cercando la verità e l’illuminazione dello Spirito Santo. La realtà della verità si realizza attraverso le persone che praticano la verità e che si sottopongono a essa; è qualcosa che proviene dall’esperienza, qualcosa che l’uomo vive. La verità non è una teoria vuota, né tantomeno una frase semplice e piacevole. È linguaggio ricco di potenza di vita; sono massime di vita eterne; è la cosa più concreta e preziosa che possa accompagnare una persona nella sua vita, per tutta la sua durata. Qual è la verità? La verità è il fondamento dell’esistenza nella vita dell’uomo, i principi della pratica nel proprio comportamento e nell’affrontare le cose. La verità dà una direzione e uno scopo nella vita; consente di vivere la sembianza di una persona genuina, e di vivere di fronte a Dio sottomettendosi e adorandoLo. Ecco perché le persone non possono vivere senza la verità. Quindi, su cosa ti affidi ora per vivere? Quali pensieri e quali punti di vista hai? Qual è la tua direzione e il tuo scopo nel fare le cose? Se possiedi la verità realtà, la tua vita ha principi, ha una direzione e uno scopo. Se non la possiedi, la tua vita non ha né principi, né direzione, né scopo. Stai indubbiamente vivendo secondo la filosofia di Satana, secondo quelle cose della cultura tradizionale. È così che vivono i non credenti” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). “Non è che le persone entrino in possesso delle verità realtà non appena cominciano a svolgere il loro dovere. L’assolvimento del dovere non è altro che un metodo e un canale da seguire. Nel svolgere il proprio dovere, le persone usano il perseguimento della verità per sperimentare l’opera di Dio, comprendono e accettano gradualmente la verità e poi la praticano. In questo modo, raggiungono uno stato in cui eliminano la loro indole corrotta, si liberano dei vincoli e del dominio da parte dell’indole corrotta di Satana e così giungono a possedere la verità realtà e acquisiscono un’umanità normale. Solo quando possiederai un’umanità normale lo svolgimento del tuo dovere e le tue azioni saranno istruttivi per gli uomini e soddisfacenti per Dio. E solo quando le persone vengono approvate da Dio per lo svolgimento del loro dovere possono considerarsi esseri creati accettabili. Quindi, per quanto riguarda lo svolgimento del vostro dovere, anche se ciò che ora spendete e mettete in risalto nella devozione sono le varie abilità, l’apprendimento e la conoscenza che avete acquisito, è precisamente tramite il canale dello svolgimento del vostro dovere che potete comprendere la verità e sapere cosa significa assolvere il proprio dovere, cosa significa presentarsi davanti a Dio, cosa significa spendersi con tutto il cuore per Lui. Attraverso questo canale, saprete come liberarvi della vostra indole corrotta e ribellarvi a voi stessi, come non essere arroganti e presuntuosi e come sottomettervi alla verità e a Dio. Solo così potrete ottenere la salvezza” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Per guadagnare la verità, si deve imparare dalle persone, dagli eventi e dalle cose vicini”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito che se le persone vogliono ottenere la verità ed entrare nella verità realtà, ciò dipende principalmente dalla loro ricerca e dalla loro pratica della verità. Non ha assolutamente nulla a che fare con i doveri che una persona svolge. Il dovere è solo una piattaforma su cui le persone possono formarsi; è un percorso per ottenere la verità. Il fatto che una persona possa alla fine ottenere la verità ed essere salvata dipende dal suo personale perseguimento. Se una persona non persegue la verità, allora non la perseguirà, indipendentemente dal dovere che le viene assegnato; al contrario, se una persona persegue la verità, allora la perseguirà, indipendentemente dal dovere che le viene assegnato o dall’ambiente in cui si trova. In precedenza, avevo sempre pensato che svolgere doveri basati sui testi significasse una rapida crescita nella vita e che svolgere il dovere di tecnico informatico significasse una crescita lenta. Questo punto di vista è completamente sbagliato e assolutamente insostenibile. Dio non tratta nessuno ingiustamente. Chiunque cerchi la verità e la pratichi, alla fine riuscirà a ottenerla; chiunque non cerchi la verità o non la pratichi, non la otterrà. Questa è la giustizia di Dio. Ho pensato a una persona che in passato aveva svolto doveri basati sui testi. Svolgeva i doveri basandosi sui suoi doni e sulla propria levatura. Quando le accadevano delle cose, non cercava la verità, né imparava le lezioni e non si concentrava sul suo ingresso nella vita. Alla fine, è stata rimossa dal suo dovere perché non perseguiva la verità. In seguito, ha iniziato a perseguire le tendenze malvagie del mondo e non era disposta nemmeno a partecipare alle riunioni, così è stata rivelata ed eliminata. Alcuni fratelli e sorelle che svolgono doveri di affari generali cercano la verità, pregano Dio e si concentrano sulla pratica della verità quando capitano loro delle cose. Dopo un certo periodo, si può vedere che hanno raggiunto una crescita nella vita e che riescono a capire alcune verità. Ho ripensato a quando svolgevo il dovere di tecnico informatico. Normalmente, quando implementavo e seguivo il lavoro tecnico, trattavo queste cose come questioni esterne. Non cercavo la verità principio al loro interno e svolgevo il mio dovere basandomi unicamente sui miei doni e sulla mia levatura. Come avrei potuto raggiungere l’ingresso nella vita in quel modo? Il fatto che non avessi raggiunto nessun ingresso nella vita quando svolgevo il dovere di tecnico informatico dipendeva interamente dal fatto che non perseguivo la verità. Nel dare alle persone l’opportunità di svolgere un dovere, l’intenzione di Dio è che esse adempiano le loro responsabilità in ogni tipo di dovere, ricevano formazione, raggiungano l’ingresso nella vita e svolgano i loro doveri in conformità con le Sue parole e le Sue richieste. Egli non vuole che le persone si limitino ad adoperarsi e a sbrigare compiti. In seguito, ho anche riflettuto: nella casa di Dio, ogni dovere coinvolge molti aspetti della verità e richiede che le persone raggiungano l’ingresso nella vita. Quindi, quali verità sono coinvolte nello svolgere il dovere di tecnico informatico? Riflettendo, ho capito che ci sono verità legate allo svolgere il proprio dovere con lealtà e al collaborare armoniosamente con gli altri e che lo studio delle tecniche e l’apprendimento delle competenze professionali coinvolgono anche verità sul fare affidamento su Dio e sul nutrire ammirazione per Lui. Senza l’illuminazione e la guida di Dio, ci sono molte tecniche che non sarei mai stato in grado di scoprire da solo. Ho scoperto che ci sono molte verità in cui entrare. Queste verità sono di fatto implicate nello svolgimento di ogni dovere e sono tutte interconnesse. L’idea che “si può raggiungere l’ingresso nella vita svolgendo doveri basati sui testi, ma non di tipo tecnico” è completamente insostenibile. Ogni dovere comporta l’ingresso nella vita. Dopo aver capito questo, mi sono sentito liberato nel cuore e ho potuto accettare dal profondo del cuore il dovere di tecnico informatico che stavo svolgendo e trattarlo correttamente.
Non molto tempo dopo, ho ricevuto una lettera dai leader in cui si disponeva che andassi in un altro luogo a svolgere il dovere di tecnico informatico. Mi sono sentito un po’ scosso e ho pensato: “Dopo questo, forse non avrò mai più un’altra opportunità di svolgere doveri basati sui testi!” Non ho potuto fare a meno di sentirmi un po’ avvilito. Tuttavia, sapevo che Dio stava sottoponendo il mio cuore a scrutinio e non potevo comportarmi come l’ultima volta. Dovevo praticare la verità e abbandonare questi punti di vista fallaci e l’intenzione di ottenere benedizioni, così ho pregato Dio, mostrando la mia volontà di sottomettermi alle disposizioni della chiesa.
In seguito, ho anche cercato di capire come prestare attenzione all’ingresso nella vita nello svolgere il mio dovere e ho trovato un cammino di pratica dopo aver letto le parole di Dio. Dio dice: “Quindi, cosa significa perseguire la verità? Valutare persone e cose, comportarsi e agire interamente in base alle parole di Dio, in conformità a esse, utilizzando la verità come criterio: questo significa perseguire la verità” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (2)”). “Leggete ancora una volta la definizione di cosa significa perseguire la verità. (Che cosa significa perseguire la verità? Valutare persone e cose, comportarsi e agire interamente in base alle parole di Dio, utilizzando la verità come criterio.) Dovete scolpire queste parole nei vostri cuori e usarle come motto di vita. Rispolveratele spesso, in modo da poter ponderare e rifletterci su; valutate in base a esse il vostro comportamento, il vostro atteggiamento nella vita, il vostro punto di vista sulle cose, le vostre intenzioni e i vostri obiettivi. Sarete così in grado di percepire chiaramente qual è il vostro vero stato e qual è l’indole essenza che rivelate. Poi, fate riferimento a queste parole e assumetele come principi della vostra pratica, come percorso e direzione della vostra pratica. Quando perseguirai in questo modo, quando sarai in grado di entrare completamente in queste parole e di viverle, capirai cosa significa perseguire la verità. Naturalmente, quando entrerai nella realtà di queste parole, avrai già intrapreso il cammino del perseguimento della verità” (La Parola, Vol. 6: Riguardo al perseguimento della verità, “Cosa significa perseguire la verità (2)”). “In che modo dovreste praticare il perseguimento della verità? Sperimentate l’opera di Dio mentre svolgete il vostro dovere quotidiano? Pregate Dio quando vi trovate ad affrontare dei problemi, e riuscite a risolverli attraverso la ricerca della verità? Questo riguarda la questione dell’ingresso nella vita. Quando rivelate la vostra corruzione mentre svolgete il vostro dovere, riuscite a riflettere su voi stessi e a risolvere il problema della vostra indole corrotta secondo le parole di Dio? Se non si riesce a praticare e sperimentare in questo modo, allora non si ha nulla a che fare con la fede in Dio. Non conta quale dovere tu svolga o cosa tu faccia: devi cercare di capire quali aspetti delle parole di Dio sono implicati, ma anche quali sono i tuoi pensieri, le tue opinioni o le tue intenzioni sbagliate; queste cose fanno tutte parte dello stato umano. Di cosa è fatto lo stato umano? Di punti di vista, atteggiamenti, intenzioni e modi di vedere, ma anche di filosofie, di logica e conoscenza sataniche; e tutte queste cose, in poche parole, sono collegate ai modi e ai metodi con cui abitualmente si agisce e si trattano gli altri. Quando ci si trova di fronte a una situazione bisogna anzitutto esaminare qual è il proprio modo di vedere: questo è il primo passo. Il secondo passo consiste nell’esaminare se il proprio modo di vedere sia giusto. E come si fa a stabilire se il proprio modo di vedere è giusto o meno? Lo si stabilisce anzitutto con le parole di Dio, e poi in base ai principi del tipo di situazione in questione. Ad esempio, le disposizioni di lavoro, gli interessi e le regole della casa di Dio, nonché ovviamente le parole esplicite di Dio: utilizza queste cose per stabilire se un modo di vedere è giusto. Sono i criteri di valutazione” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “L’atteggiamento che l’uomo dovrebbe avere verso Dio”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito che la cosa più cruciale nel perseguire la verità è valutare le persone e le cose, comportarsi e agire, basandosi sulle parole di Dio e usando la verità come criterio. Sia nello svolgere il proprio dovere che nella vita quotidiana, il proprio comportamento, la propria condotta e la propria prospettiva sulle cose devono basarsi sulle parole di Dio; si deve praticare in conformità con le Sue richieste, si deve pregare Dio quando capitano delle cose e si deve valutare secondo la verità principio se le prospettive e le intenzioni nelle proprie azioni sono corrette, se sono in linea con le intenzioni di Dio e conformi alle Sue richieste. Svolgendo il proprio dovere in questo modo, si otterrà l’ingresso nella vita. Ho pensato a come Dio richieda che le persone debbano adempiere il loro dovere: “con tutto il cuore, tutta l’anima e tutta la mente?” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo chi svolge il proprio dovere bene con tutto il cuore, la mente e l’anima è una persona che ama Dio”). Ho portato queste parole di Dio nello svolgimento del mio dovere. Di fronte alle domande dei miei fratelli e sorelle, le ho ponderate attentamente e quando mi capitavano alcune difficoltà che non sapevo come affrontare o che non capivo, pregavo Dio per cercare. Praticando in questo modo, ho sentito la guida e la direzione di Dio nel mio dovere e gradualmente sono riuscito ad addentrarmi un po’ in alcuni problemi, trovando alcuni cammini per risolverli. Spesso venivo anche davanti a Dio in preghiera, esaminando quali problemi esistessero ancora nel mio svolgimento del dovere e quali cose non stessi facendo correttamente. A volte, durante le mie devozioni spirituali, leggevo un passo delle parole di Dio che mi aiutava a vedere più chiaramente i problemi nel mio svolgimento del dovere. Mi sono anche concentrato sull’eliminare la mia indole corrotta nella vita quotidiana e ho esaminato cosa rivelassero le mie parole e azioni nei rapporti con i miei fratelli e sorelle. Ho scoperto che la mia indole arrogante era piuttosto grave. In particolare, quando pensavo di aver ragione, volevo davvero che gli altri fossero d’accordo con me e diventavo scontento se non lo facevano. Dopo un periodo di ricerca e di autoriflessione, sono giunto a comprendere un po’ la mia indole arrogante e mi sono ribellato consapevolmente a me stesso per accettare i suggerimenti dei miei fratelli e sorelle. Dopo aver praticato in questo modo per un certo tempo, sentivo di aver ottenuto un certo ingresso nella vita nello svolgere il mio dovere.
Attraverso questa esperienza, ho trovato alcuni cammini per ottenere l’ingresso nella vita nello svolgere il mio dovere. Ho ripensato a quando avevo paura di fare il dovere di tecnico e sentivo costantemente che, svolgendo questo tipo di dovere, ero incline a farmi prendere dallo sbrigare compiti senza ottenere un ingresso nella vita. Ora, quando ci ripenso, vedo che tutto ciò è stato causato dal fatto che non perseguivo la verità né la cercavo. Raggiungere l’ingresso nella vita non ha assolutamente nulla a che fare con il dovere che si svolge. Il fatto che sia stato in grado di ottenere questa piccola comprensione e questo accesso è un risultato raggiunto con la guida delle parole di Dio. Grazie a Dio!
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Sono nato nel nord del Myanmar in una famiglia comune. Nel dicembre del 2018, ho accettato l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni,...
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