Non è facile liberarsi dalla vanità

26 Settembre 2022

di Elisa, Giappone

Nel luglio del 2020, il mio supervisore mi ha incaricata di subentrare a sorella Iris nella produzione video. In quel momento ero molto felice, ma ho anche capito che avrei incontrato problemi e difficoltà nel mio nuovo dovere, e che quindi avrei dovuto imparare e chiedere quando non capivo. Tuttavia, quando Iris mi ha passato il suo lavoro, mi ha detto che aveva un nuovo dovere con un carico di lavoro elevato e che voleva finire in fretta con me. Ho capito che non aveva intenzione di aspettare che padroneggiassi il lavoro per andarsene. Ero preoccupata, era inevitabile. “Non conosco bene questo lavoro. Sono davvero capace di apprenderlo tutto insieme?” Iris mi ha chiesto se avessi delle difficoltà. Stavo per esprimere le mie preoccupazioni, ma poi ho pensato: “L’ho appena conosciuta e la prima impressione è importante. Ha fretta di assumere il suo nuovo dovere, quindi non posso trattenerla. Se le chiedo delle difficoltà e avanzo richieste prima di iniziare il lavoro, cosa penserà di me? Non crederà che stia prendendo il suo posto senza capirci nulla, e che io non sia tagliata per questo lavoro?” Così, contro la mia volontà, ho detto: “Non ho domande”. Per dimostrare che avevo levatura e sapevo rilevare i problemi, le ho anche dato alcuni suggerimenti sulle procedure lavorative che mi aveva spiegato. In quel momento, ho capito che stavo deliberatamente coprendo le mie carenze. E se lei avesse erroneamente pensato che avevo buona levatura, avesse accelerato i tempi di insegnamento e il mio apprendimento lento avesse ritardato il lavoro? Ma poi ho pensato che ormai l’avevo detto, non potevo rimangiarmi le parole. Avrei potuto chiederle aiuto se avessi avuto problemi in futuro.

Il giorno dopo, Iris mi ha detto che sorella Giuseppina sarebbe diventata la mia collaboratrice. Mi ha detto che Giuseppina aveva iniziato a lavorare ai video da meno di un mese, che aveva imparato in fretta e ora sapeva svolgere il suo dovere in autonomia. In seguito, quando ho parlato di lavoro con Giuseppina, mi ha spiegato il flusso di lavoro con grande abilità, e ha discusso con me su come suddividere il lavoro, come collaborare e così via. Sembrava proprio che sapesse il fatto suo. Sapevo di essere meno competente di Giuseppina ma, per impedire a Iris di vedere il divario tra me e Giuseppina, sono diventata molto cauta con lei, e mi preoccupava manifestare le mie carenze. Quando non riuscivo a risolvere i problemi, cercavo di leggere quante più informazioni possibili e di trovare una soluzione da sola, invece di chiedere a lei. Nonostante mi impegnassi molto, i miei progressi erano lenti. Quando la nostra leader è venuta a controllare il lavoro, c’erano numerosi dettagli che non riuscivo a cogliere. Giuseppina ha risposto a quasi tutte le domande della leader. Perciò mi sentivo depressa e inutile. Più di una settimana è volata via e, poiché non ero ancora in grado di lavorare da sola, Iris non aveva potuto andare a iniziare il suo nuovo dovere. Questo mi imbarazzava ancora di più e mi faceva sentire debole, però non avevo alcuna intenzione di aprirmi con Iris e parlarle del mio stato: ero preoccupata che, se avesse saputo che mi deprimevo facilmente perché non imparavo in fretta, avrebbe potuto ritenermi di scarsa statura, di bassa levatura, un’incompetente. In quel periodo, non volevo mostrare a nessuno il mio terribile stato. Volevo solo prendere confidenza con le procedure e iniziare a lavorare il prima possibile, così Iris poteva finalmente andarsene e non avrei dovuto mettermi in imbarazzo davanti a lei ogni giorno. Ma la mia crescita era ancora molto lenta e non riuscivo affatto a sentire la guida di Dio. In preda al dolore, ho pregato e ricercato davanti a Dio, e Gli ho chiesto di aiutarmi a conoscere me stessa.

Un giorno, ho letto nella parola di Dio: “Che tipo di indole è quando si cerca sempre di apparire diversi, si dissimula, ci si dà sempre delle arie in modo da farsi stimare dagli altri e non far vedere loro i propri difetti e manchevolezze, quando si cerca sempre di presentare agli altri il proprio lato migliore? Si tratta di arroganza, falsità, ipocrisia, è l’indole di Satana, qualcosa di malvagio(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “I principi che devono guidare il proprio comportamento”). “Le persone sono esseri creati. Gli esseri creati possono raggiungere l’onnipotenza? Possono conseguire la perfezione e l’impeccabilità? Possono conseguire la competenza in ogni cosa, arrivare a comprendere, a discernere ogni cosa e ad essere capaci di ogni cosa? No. Negli esseri umani, tuttavia, esistono diversi tipi di indole corrotta e una debolezza fatale: non appena acquisiscono una capacità o imparano una professione, pensano di essere abili, di essere persone di prestigio e valore, di essere professionisti di qualche tipo. Non importa quanto mediocri siano, desiderano tutti spacciarsi per qualcuno di famoso o di eccezionale, di trasformarsi in una qualche celebrità minore, di far sì che la gente li consideri perfetti e impeccabili, senza neppure un difetto; desiderano diventare, agli occhi degli altri, famosi, influenti, o figure importanti, potenti, capaci di fare qualunque cosa, persone cui nulla è impossibile. Ritengono che, se ricercano l’aiuto degli altri, appariranno incapaci, deboli e inferiori, e che gli altri li guarderanno dall’alto in basso. Per questo motivo vogliono sempre mantenere le apparenze. Alcuni, quando viene chiesto loro di fare qualcosa, dicono di saperlo fare, ma in realtà non è così. Poi, in segreto, si informano e cercano di imparare a farlo, ma dopo averlo studiato per giorni ancora non capiscono come si fa. Alla domanda su come se la stiano cavando, rispondono: ‘Manca poco, ci sono quasi!’ Ma nei loro cuori pensano: ‘Non ci sono ancora, non ne ho idea, non so cosa fare. Non devo farmi scoprire, devo continuare a fingere, non posso lasciare che gli altri vedano le mie mancanze e la mia ignoranza, non posso permettere loro di guardarmi dall’alto in basso!’ Che problema è questo? Cercare di salvare la faccia a ogni costo è un inferno in vita. Di che genere di indole si tratta? L’arroganza di simili persone non ha confini, hanno perduto ogni ragionevolezza! Non vogliono essere come tutti gli altri, non vogliono essere persone ordinarie, normali, ma individui sovrumani, eccezionali, fenomenali. È un problema davvero enorme! Per quanto riguarda la debolezza, i difetti, l’ignoranza, la stupidità e la mancanza di comprensione che fanno parte della normale umanità, costoro camufferanno tutto e non lasceranno che gli altri lo vedano, e poi continueranno a fingere(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Le cinque condizioni da soddisfare per intraprendere la retta via della fede in Dio”). La parola di Dio rivelava con precisione il mio stato. Dopo aver assunto quell’incarico, ho pensato solo a come padroneggiare il lavoro il prima possibile, così da dimostrare a tutti che possedevo buona levatura e capacità lavorative. Quando sono subentrata, ho saputo che Iris aveva fretta di andarsene. Ovviamente, non potevo padroneggiare tante abilità e procedure professionali così in fretta, però non osavo neppure dire una frase come: “Non riesco a ricordare così tante cose, vorrei che mi insegnassi ancora per qualche giorno”. Ho persino usato dei trucchi e deliberatamente dato suggerimenti alla sorella per dimostrare la mia levatura professionale. Non volevo che Iris vedesse che ero inferiore a Giuseppina, così mi sono nascosta e camuffata ancora di più, e sono stata molto cauta con Iris, perché temevo di esporre inavvertitamente le mie carenze. Siccome era il momento di assumermi quel lavoro, la leader e i miei fratelli e sorelle stavano tutti osservando il mio rendimento e mi preoccupavo che, una volta emerse la mia vera levatura e statura, mi avrebbero guardata dall’alto in basso. Se la leader, notando che non avevo levatura e non ero adatta al lavoro video, mi avesse destituita, sarebbe stato molto imbarazzante. Perciò, quando avevo domande e difficoltà, non volevo chiedere. Non facevo che nascondermi e mascherarmi in quel modo, quindi come potevo fare progressi? Quando si inizia un nuovo dovere, tutto è nuovo, perciò è normale che ci siano molte cose che non si capiscono. Inoltre, le mie capacità lavorative erano carenti, quindi dovevo fare domande e ricercare di più, ma ero troppo arrogante. Volevo dimostrare di farcela da sola e di poter gestire il lavoro, così fingevo sempre di capire le cose e mi mascheravo, e questo mi ha impedito di capire ciò che avrei dovuto sapere, ha ritardato il trasferimento del lavoro e ha impedito a Iris di passare ad altro. Ciò che ho fatto è stato in realtà dannoso. Ho ritardato il nostro lavoro e non mi sono mai sentita in colpa, preoccupandomi per tutto il tempo che gli altri vedessero le mie vere capacità o che mi guardassero dall’alto in basso. Sono stata completamente irragionevole.

In seguito, ho trovato un percorso di pratica nella parola di Dio. Dio Onnipotente dice: “Devi cercare la verità per risolvere qualsiasi problema che si presenti, qualunque esso sia, e non camuffarti in nessun modo e non indossare una maschera con gli altri. Le tue mancanze, le tue carenze, i tuoi difetti, la tua indole corrotta: sii completamente aperto su tutto questo e condividilo con gli altri. Non tenertelo dentro. Imparare ad aprirti è il primo passo per avere accesso alla vita, ed è il primo ostacolo, il più difficile da superare. Una volta che l’avrai superato, entrare nella verità sarà facile. Cosa significa compiere questo passo? Significa che stai aprendo il tuo cuore e mostrando tutto ciò che hai, che sia buono o cattivo, positivo o negativo; che ti stai mettendo a nudo per gli altri e perché Dio lo veda; che non stai nascondendo nulla a Dio, che non Gli celi nulla, che non metti su alcuna maschera, senza inganni né trucchi, e sei parimenti aperto e onesto con le altre persone. In questo modo vivi nella luce, e non solo Dio ti esaminerà, ma gli altri potranno vedere che agisci secondo principio e con una certa trasparenza. Non hai bisogno di proteggere con ogni mezzo la tua reputazione, la tua immagine e il tuo prestigio, né hai bisogno di coprire o camuffare i tuoi errori. Non serve che ti impegni in questi sforzi inutili. Se riesci a lasciar andare queste cose, sarai molto rilassato e vivrai senza catene né dolore, interamente nella luce. Imparare ad essere aperto quando tieni condivisioni è il primo passo per avere accesso alla vita. Poi, devi imparare ad analizzare i tuoi pensieri e le tue azioni per vedere quali sono sbagliati e quali non piacciono a Dio, e devi immediatamente cambiarli e correggerli. Che scopo ha correggerli? Accogliere e fare propria la verità, sbarazzandoti invece di ciò che dentro di te appartiene a Satana e sostituendolo con la verità. Prima facevi tutto secondo la tua indole subdola, che mente ed è ingannevole; sentivi di non poter ottenere nulla senza mentire. Ora che comprendi la verità e disprezzi il modo di agire di Satana, non agisci più in quel modo, bensì secondo onestà, sincerità e obbedienza. Se non reprimi nulla, se non indossi maschere, non simuli e non nascondi le cose, se ti metti a nudo davanti a fratelli e sorelle, se non celi i tuoi più intimi pensieri e idee, ma anzi permetti agli altri di vedere il tuo atteggiamento onesto, allora la verità si radicherà gradualmente in te, fiorirà e porterà frutto, darà dei risultati, a poco a poco. Se il tuo cuore è sempre più onesto e via via più orientato verso Dio, e se sai proteggere gli interessi della casa di Dio quando compi il tuo dovere e la tua coscienza è turbata quando invece non riesci a farlo, allora questa è la prova che la verità ha avuto effetto su di te, ed è diventata la tua vita(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Dopo aver letto le parole di Dio, ho capito che, se si hanno delle mancanze o un’indole corrotta e ci si maschera sempre al fine di illudere gli altri, questo è astuto e ingannevole e proviene da una natura satanica. Comportandosi così, non si entrerà mai nella verità. Dovrei essere schietta e aperta sia sui miei pregi che sui miei difetti, ed essere sincera con gli altri e con Dio. In questo modo, il mio cuore diventerebbe sempre più sincero, potrei vivere alla presenza di Dio, i miei problemi e le mie deviazioni potrebbero essere rettificati in tempo, e ciò mi impedirebbe di intraprendere la strada sbagliata della ricerca di fama e prestigio. Acquisita una via di pratica, mi sono aperta e ho parlato con Iris del mio stato. Inaspettatamente, dopo avermi ascoltata, ha detto che anche lei si era resa conto di non aver adempiuto le sue responsabilità. Stava pensando solo ad assumere il suo nuovo dovere, quindi non mi aveva trasferito adeguatamente il lavoro. Ha aggiunto che se ne sarebbe andata solo dopo che avessi capito le cose. Questo mi ha davvero commossa. Ho sperimentato come, aprendosi e mostrando agli altri le proprie mancanze e carenze, si può ottenere il loro aiuto e sostegno, collaborare con loro nei propri doveri e, cosa più importante, si può avere un atteggiamento sincero e obbediente. Questo è vivere alla presenza di Dio ed essere responsabile verso il mio dovere, e poter così ricevere l’approvazione di Dio. Dopo di che, ho detto sinceramente alla sorella quanto capissi del lavoro, e lei mi ha aiutata in modo mirato, insegnandomi molto. Ho inoltre capito il motivo per cui mi era così difficile svolgere il mio dovere: volevo familiarizzare con il lavoro e padroneggiarlo tutto in una volta per dimostrare che ero in grado di svolgerlo, non riuscendo così a stabilire le priorità dei compiti e ritardando i miei progressi. In seguito, ho suddiviso il lavoro in ordine di importanza e di urgenza, in modo da poter fare le cose in modo mirato e organizzato, e ho rapidamente acquisito familiarità con il lavoro. Attraverso questa esperienza, ho assaporato la dolcezza di praticare la verità. Ho anche compreso l’importanza di avere le giuste intenzioni e un atteggiamento sincero nel mio dovere. Solo così posso ottenere la guida e le benedizioni di Dio. In seguito, quando incontravo problemi che non capivo, ricercavo attivamente con i miei fratelli e sorelle per giungere a una soluzione. Dopo aver praticato in questo modo per un po’, credevo che il mio desiderio di reputazione e prestigio fosse diminuito, e con la mia pratica di aprirmi ed essere una persona sincera ho ottenuto qualche risultato. Ma ben presto ho capito che mi ero ingannata su me stessa.

Circa un mese dopo, poiché non ero all’altezza della mansione e il carico di lavoro era minore, la mia leader mi ha riassegnata al mio vecchio compito, ovvero all’irrigazione dei nuovi arrivati. Mi sentivo in grande imbarazzo, e non volevo affrontare i fratelli e le sorelle con cui in passato irrigavo i nuovi arrivati. Volevo invece scappare e predicare il Vangelo, ma il ritorno al mio lavoro di irrigazione era ormai deciso. Mi sentivo un palloncino sgonfio, con la testa appesa, incapace di sollevarmi. Una sorella accanto a me ha notato il mio stato errato, mi ha mandato un passo della parola di Dio sull’obbedienza e mi ha detto che voleva parlare con me. Mi sono subito allarmata. Mi chiedevo: “La sorella ha visto che ero in cattivo stato? Mi guarderebbe dall’alto in basso se sapesse che sono stata estromessa dal gruppo in cui ero prima? Se sapesse che sono negativa perché non riesco a rinunciare alla mia immagine, penserebbe che ho creduto in Dio per anni senza acquisire alcuna verità realtà? Penserebbe che sono una persona che non persegue la verità?” Così, mi sono educatamente giustificata: “Ora che il lavoro video non richiede più molto personale, prima o poi sarei stata trasferita. Anche sorella Melania è stata ritrasferita”. Ho menzionato Melania perché originariamente supervisionava l’irrigazione e, se era tornata lei, era normale che tornassi anch’io. Sentito questo, la sorella non mi ha chiesto altro. Mi sono detta che, in quella circostanza, non potevo essere debole. Dovevo essere forte e compiere attivamente il mio dovere, in modo che tutti vedessero che non mi importava di essere trasferita e che sapevo sottomettermi a quella decisione. Facevo del mio meglio per camuffarmi e fingere di essere forte, mentre in realtà mi sentivo infelice e depressa. A volte, pensavo a come avevo rifiutato l’aiuto della sorella e me ne pentivo: “Si è gentilmente offerta di aiutarmi: perché l’ho respinta per proteggere la mia immagine? Perché non ho saputo semplicemente aprirmi con lei?”

In seguito, un passo della parola di Dio inviatomi da una sorella mi ha fatto capire meglio il mio stato. Dio Onnipotente dice: “Gli esseri umani corrotti sono bravi a fingere. Non importa cosa facciano o quale corruzione mettano in mostra, devono sempre fingere. Se qualcosa va male o se fanno qualcosa di sbagliato, vogliono attribuire la colpa agli altri. Desiderano avere per sé il merito delle cose positive e che la colpa di quelle negative ricada sugli altri. Non c’è molta finzione di questo tipo nella vita reale? Se ne trova fin troppa. Commettere un errore o fingere: quale delle due ha a che fare con l’indole? Fingere è una questione di indole, implica un’indole arrogante, implica il male e la falsità; è estremamente disdegnato da Dio. In realtà, quando fingi, tutti lo capiscono, ma tu sei convinto che gli altri non se ne rendano conto, e fai di tutto per argomentare e giustificarti nel tentativo di salvare la faccia e persuadere tutti che non hai fatto nulla di male. Non è stupido? Cosa pensano gli altri di questo? Cosa suscita in loro? Repulsione e disgusto. Se, dopo aver commesso un errore, sei in grado di trattarlo correttamente e di permettere a tutti gli altri di parlarne, consentendo loro di commentarlo e di acquisire discernimento al riguardo, e sai aprirti e analizzarlo, che opinione avranno gli altri di te? Diranno che sei una persona sincera, perché il tuo cuore è aperto a Dio. Attraverso le tue azioni e il tuo comportamento, potranno vedere il tuo cuore. Ma se invece tenti di fingere e di ingannare tutti, le persone avranno scarsa stima di te e diranno che sei uno sciocco e una persona poco saggia. Se non cerchi di simulare o di giustificarti, se sei in grado di ammettere i tuoi errori, tutti diranno che sei onesto e saggio. E cosa ti rende saggio? Tutti commettono errori. Tutti hanno colpe e difetti. E, in realtà, tutti posseggono la medesima indole corrotta. Non pensare di essere più nobile, perfetto e gentile degli altri; questo è assolutamente irragionevole. Una volta che l’indole corrotta delle persone e l’essenza e il vero volto della loro corruzione ti saranno chiari, non tenterai di coprire i tuoi errori, né userai gli errori degli altri contro di loro, bensì sarai capace di affrontare correttamente entrambe le situazioni. Solo allora diventerai perspicace e non farai cose insensate, il che ti renderà saggio. Coloro che non sono saggi sono degli sciocchi, e si soffermano sempre sui loro piccoli errori mentre si aggirano furtivamente dietro le quinte. È disgustoso assistere a questo. Infatti, quello che stai facendo appare immediatamente ovvio agli altri, eppure tu stai ancora platealmente fingendo. Per gli altri sembra l’esibizione di un clown. Non è insensato? Lo è davvero. Le persone insensate non posseggono la minima saggezza. Per quanti sermoni ascoltino, non capiscono comunque la verità e non vedono nulla per ciò che è veramente. Non scendono mai dal loro piedistallo, pensando di essere diverse da tutti gli altri e più rispettabili di loro; questa è arroganza e presunzione, questa è stupidità(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “I principi che devono guidare il proprio comportamento”). Ero la sciocca rivelata dalla parola di Dio, sempre a recitare davanti agli altri, proprio come un clown. In quei giorni, a causa del mio trasferimento, pensavo di aver perso fama e prestigio, e ho sviluppato fraintendimenti e negatività. Quella sorella voleva aiutarmi, ma non mi sono aperta per cercare la verità con lei e risolvere i miei problemi e difficoltà. Anzi, ho subito alzato la guardia. Avevo il sospetto che vedesse che ero negativa e disobbediente, così ho cercato di escogitare un modo per coprire la mia debolezza e facilitarmi le cose. Ero così ingannevole! Anche se in questo modo ho ingannato quella sorella e difeso la mia immagine, non ho potuto ricevere da lei sostegno e aiuto. Non è stato possibile eliminare il mio stato negativo in modo tempestivo, e così vivevo nell’oscurità e nel dolore. Non sono stata sciocca? Ero io la causa e meritavo di soffrire! In tutti i miei anni di fede in Dio, la mia indole corrotta non era cambiata molto e, ogni volta che erano coinvolti la mia immagine o il mio prestigio, involontariamente e puntualmente mi nascondevo e mi camuffavo. Non mi affidavo mai ai miei fratelli e sorelle, e passavo ogni giorno nell’oscurità, come una prigioniera schiava di Satana. Ero infelice e debole, e non riuscivo a sfuggirvi. Ero davvero patetica! Ho pregato Dio più e più volte: “Dio, mi camuffo sempre per essere ammirata, e vivo nell’infelicità. Ti prego, aiutami e guidami, affinché io possa capire e odiare me stessa e pentirmi e cambiare veramente”.

Un giorno, ho letto un passo della parola di Dio che rivelava gli anticristi. Dio Onnipotente dice: “Indipendentemente dal contesto, qualunque dovere svolgano, gli anticristi cercano di dare l’impressione di non essere deboli, di essere sempre forti, sicuri, mai negativi. Non rivelano mai la loro statura reale o il loro vero atteggiamento verso Dio. Anzi, nel profondo del loro cuore, credono davvero che non esista nulla che non possano fare? Credono veramente di essere privi di debolezza, di negatività o di manifestazioni di corruzione? Assolutamente no. Sono bravi a fingere, a dissimulare. Amano mostrare alla gente il loro lato forte e onorevole; non vogliono che si veda quello debole e reale. Il loro scopo è palese: è, molto semplicemente, salvare la faccia, per proteggere il posto che hanno nei cuori degli altri. Sono convinti che se si aprissero con gli altri sulla propria negatività e debolezza, se rivelassero il proprio lato ribelle e corrotto, questo apporterebbe un grave danno al loro prestigio e alla loro reputazione, e sarebbe un problema maggiore di quanto valga la pena. Pertanto preferiscono tenere rigorosamente per sé la loro debolezza, la loro ribellione e la loro negatività. E se arrivasse un giorno in cui tutti vedessero il loro lato debole e ribelle, quando vedranno che sono corrotti e che non sono cambiati per niente, continuerebbero comunque a fingere. Pensano che se ammettessero di avere un’indole corrotta, di essere persone normali, ordinarie e insignificanti, allora perderebbero il loro posto nel cuore della gente, perderebbero la venerazione e l’adorazione di tutti, e quindi il loro fallimento sarebbe totale. E così, qualunque cosa accada, non si apriranno semplicemente con gli altri; qualunque cosa accada, non cederanno il loro potere e il loro prestigio a qualcun altro; al contrario, fanno di tutto per competere, e non si arrenderanno mai. […] Non svelano mai ai fratelli e alle sorelle le proprie debolezze, né riconoscono mai le proprie carenze e i propri limiti; anzi, fanno il possibile per mascherarli. Se gli altri domandano: ‘Tu credi in Dio da tanti anni; hai mai avuto dubbi riguardo a Dio?’, essi rispondono: ‘No’. Se viene loro domandato: ‘Hai mai rimpianto di aver rinunciato a tutto per spenderti per Dio?’, essi rispondono: ‘No’. ‘Quando eri ammalato e triste, sentivi nostalgia di casa?’, essi rispondono: ‘Mai’. Quindi, vedi, gli anticristi si ritraggono resistenti, risoluti e capaci di fare rinunce e di soffrire, come persone impeccabili, prive di difetti e di problemi. Se qualcuno ne evidenzia la corruzione e i limiti, se li tratta come qualunque fratello o sorella, se si apre e fa comunione con loro, come trattano questa cosa? Fanno il possibile per difendersi e giustificarsi, per dimostrare che hanno ragione e, in definitiva, per far sì che le persone vedano che loro non hanno problemi e sono persone spirituali e perfette. Non è forse tutta una finzione? Chiunque si ritenga impeccabile e santo è un impostore. Perché affermo che costoro sono tutti impostori? DiteMi: esiste un membro dell’umanità corrotta che sia impeccabile? Esiste qualcuno che sia veramente santo? (No.) Naturalmente no. Come può l’uomo diventare impeccabile quando è così profondamente corrotto da Satana e, inoltre, non possiede in modo innato la verità? Soltanto Dio è santo; tutta l’umanità corrotta è contaminata. Se una persona si presentasse come santa, sostenendo di essere impeccabile, cosa sarebbe? Sarebbe un diavolo, Satana, l’arcangelo: sarebbe un vero e proprio anticristo. Solo un anticristo potrebbe affermare di essere una persona impeccabile e santa(La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Parte decima”). Dopo aver letto la parola di Dio, ho provato grande angoscia. Per mantenere la loro posizione e immagine tra le persone, gli anticristi ricorrono al travestimento e alla falsità per ingannare e fuorviare gli altri, e si mostrano come persone perfette e spirituali che non provano mai debolezza e non manifestano mai corruzione. Lo fanno per occupare una posizione tra le persone ed essere ammirati. Ho considerato il mio comportamento e ho visto che era lo stesso di un anticristo. Non facevo che fingere e camuffarmi quando parlavo e agivo. Quando lavoravo a un video, non mi aprivo per ricercare su domande e difficoltà, e preferivo ritardare il lavoro per difendere prestigio e immagine. Quando sono stata trasferita, temevo che la sorella scoprisse che ero stata tagliata fuori dal gruppo e che mi disprezzasse, così ho trovato una scusa per coprire i fatti, e ho tentato di far credere agli altri di essere tornata per esigenze del lavoro. Il mio metodo era spregevole! Ho anche riflettuto sul fatto che, per quanto avessi difficoltà o negatività, raramente mi aprivo per paura di essere guardata dall’alto in basso, e anche quando lo facevo, era solo in modo superficiale. La maggior parte delle volte, parlavo solo della mia pratica positiva, per far credere agli altri che avevo una certa statura e che sapevo praticare la verità dopo averla compresa. Mi impegnavo così tanto per mantenere la mia immagine e il mio prestigio, tutto ciò che dicevo e facevo era dissimulazione e finzione. Di fronte a fallimenti e battute d’arresto, cercavo di mostrare una statura maggiore degli altri per indurli ad ammirarmi. Ho pensato agli anticristi espulsi dalla chiesa. Molti di loro pronunciavano spesso parole e dottrine, declamavano slogan e si camuffavano da devoti ricercatori della verità, come se non fossero stati corrotti da Satana. Anche se per un po’ sono stati ammirati e venerati, la loro era una natura di odio e disprezzo per la verità e, alla fine, a causa del molto male che hanno compiuto, sono stati smascherati e scacciati da Dio. L’indole di Dio non tollera alcuna offesa. Dio condanna questi ipocriti e non salva affatto simili persone. Se avessi rifiutato di perseguire la verità e mi fossi sempre mascherata seguendo la mia indole satanica, non avrei solo danneggiato la mia vita: sarei stata condannata e scacciata da Dio! Ho capito che il mio stato era assai pericoloso. Non volevo più essere ipocrita. Volevo solo pentirmi e cambiare.

Nei giorni successivi, ho cercato consapevolmente brani della parola di Dio relativi all’essere sinceri. Ho trovato un passo che dice: “Indipendentemente da ciò che ti capita, se vuoi dire la verità ed essere una persona onesta, devi essere in grado di abbandonare il tuo orgoglio e la tua vanità. Quando non capisci qualcosa, di’ che non capisci; quando una cosa non ti è chiara, di’ che non ti è chiara. Non aver paura che gli altri ti guardino dall’alto in basso o che pensino male di te. Se insisti nell’esprimerti dal profondo del cuore e nel pronunciare la verità in questo modo, proverai gioia, pace e un senso di libertà e affrancamento nel cuore, e non sarai più dominato dalla vanità e dall’orgoglio. A prescindere dalle persone con cui interagisci, se sai esprimere ciò che pensi davvero, aprire il tuo cuore agli altri e non fingere di sapere cose che non sai, allora questo è un atteggiamento sincero. A volte le persone ti guarderanno dall’alto in basso e ti daranno dello sciocco perché dici sempre la verità. Come dovresti comportarti in una situazione del genere? Dovresti dire: ‘Anche se tutti mi danno dello sciocco, io intendo essere una persona onesta anziché ingannevole. Parlerò in modo sincero e attenendomi ai fatti. Benché io sia immondo, corrotto e privo di valore davanti a Dio, dirò comunque la verità senza finzioni o camuffamenti’. Se ti esprimerai in questo modo, il tuo cuore sarà saldo e in pace. Per essere una persona onesta, occorre abbandonare la vanità e l’orgoglio e, se si vuole affermare la verità ed esprimere i propri sentimenti reali, non si deve temere la derisione e il disprezzo degli altri. Anche se loro ti tratteranno come uno sciocco, evita di discutere o di difenderti. Se riesci a praticare la verità in questo modo, puoi diventare una persona onesta(La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Solo una persona sincera può vivere una vera sembianza umana”). La parola di Dio mi ha fornito un percorso di pratica. Non importa quale corruzione o debolezza abbiamo, o se ci sono cose che non capiamo, e non importa cosa pensino gli altri: solo aprendoci su noi stessi, cercando la verità e perseguendo di essere persone sincere, possiamo gradualmente fuggire dalla schiavitù e dal controllo della nostra indole corrotta e vivere con libertà e sollievo. Ho giurato a me stessa che ero pronta a praticare secondo la parola di Dio e a perseguire l’obiettivo di essere una persona semplice e aperta. Dopo essere tornata a irrigare i nuovi arrivati, non mi camuffavo più come prima. Nelle riunioni, mi aprivo con i miei fratelli e sorelle sul mio vero stato di quel periodo. Anche se esponevo a tutti il fatto spiacevole di aver conservato la mia immagine e il mio prestigio agli occhi di tutti, almeno conoscevano il mio vero stato. Così facendo, è stato come se un pesante fardello fosse stato sollevato dal mio cuore, e ho provato un grande senso di liberazione e benessere. Inoltre, i miei fratelli non mi hanno guardata dall’alto in basso, e hanno potuto trarre qualche insegnamento dalla mia esperienza. La mia leader ha tenuto condivisione con me, mi ha aiutata e sostenuta dopo aver saputo del mio stato, e questo mi ha donato una certa consapevolezza sui pericoli e sulle conseguenze della mia ricerca di fama e prestigio.

Grazie a questa esperienza, ho capito che essere sinceri, invece che mascherarsi, rappresenta un atteggiamento di vero pentimento davanti a Dio. Solo se si pratica la verità e si è sinceri, la strada può diventare sempre più ampia e luminosa.

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