Le conseguenze dell’adorare ciecamente una persona
di Wang Yin, Cina Nell’agosto del 2015, sono stata eletta leader della chiesa. All’epoca, bisognava occuparsi di alcune lettere di...
Diamo il benvenuto a chi ricerca la manifestazione di Dio!
Un giorno, una leader mi ha chiesto dell’irrigazione dei neofiti di una chiesa di cui ero responsabile. Non sapevo cosa dire. Non avevo seguito il lavoro negli ultimi giorni e non conoscevo i dettagli. Cosa dovevo rispondere? Se avessi ammesso di non saperlo, la leader e i miei collaboratori avrebbero di certo detto che non svolgevo lavoro pratico, e sarebbe stato imbarazzante. Ho pensato di condividere ciò che sapevo da prima e poi vedere cosa fare in un secondo momento. Così, ho risposto: “Sono state prese disposizioni per il lavoro e abbiamo aggiunto alcuni membri al gruppo”. La leader ha subito risposto: “Non stai rispondendo alla domanda, stai tergiversando. Questo è essere astuti. Se non lo sai, dillo e basta, e poi aggiornati il prima possibile. Perché ci giri tanto intorno? Non va bene. Un errore è un errore, e dovresti avere il coraggio di ammetterlo”. Ero agitato e a disagio, mi sentivo arrossire in viso. Era successo proprio ciò che temevo. Mi sembrava di aver perso la faccia, che tutti mi vedessero per ciò che ero. Sapevo che la leader aveva ragione, ma nel mio cuore non sapevo sottomettermi. Non mi sembrava necessario che lei ne parlasse così tanto. Non sarebbe bastato che me ne occupassi il prima possibile? Perché doveva potarmi e trattarmi davanti a tutte quelle persone? Ero davvero irritato, così ho pregato in silenzio: “Dio, provo molta resistenza nei confronti del trattamento che subisco e non so sottomettermi. Ti prego, illuminami e guidami a conoscere me stesso e a imparare una lezione”. In seguito, ho letto un passo delle parole di Dio. “Osserviamo prima il tipo di domanda che Jahvè Dio pone a Satana. ‘Donde vieni?’ Non è una domanda diretta? C’è qualche significato nascosto? No; è solo un quesito chiaro e diretto. Se dovessi chiedervi: ‘Da dove vieni?’ Come rispondereste? È una domanda difficile a cui rispondere? Direste: ‘Avanti e indietro e cammino su e giù’? (No.) Non rispondereste così. Allora cosa provate vedendo Satana rispondere in questo modo? (Pensiamo che Satana sia assurdo, ma anche subdolo.) Sapete dire cosa sto pensando? Ogni volta che leggo queste parole di Satana provo disgusto, perché parla senza dire niente. Ha risposto alla domanda di Dio? No, le sue parole non erano una risposta, non lasciavano intendere nulla. Non erano una risposta diretta alla domanda di Dio. ‘Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa’. Cosa comprendi da queste parole? Da dove mai viene Satana? Avete ottenuto una risposta? (No.) Questa è la ‘genialità’ delle astute macchinazioni di Satana: non permettere a nessuno di scoprire cosa stia realmente dicendo. Dopo aver ascoltato queste parole, non riesci ancora a capire cosa ha detto, eppure ha concluso la sua risposta. Ritiene di aver risposto perfettamente. Come ti senti quindi? Disgustato? (Sì.) Adesso inizi a provare disgusto per queste parole. Le parole di Satana hanno una certa caratteristica: ciò che Satana dice ti rende perplesso, incapace di percepire la fonte delle sue parole. A volte Satana ha degli obiettivi e parla ponderatamente, mentre altre volte, governate dalla sua natura, le sue parole emergono spontaneamente, ed escono direttamente dalla sua bocca. Satana non investe molto tempo nel soppesare tali parole; anzi, le pronuncia senza pensare. Quando Dio gli chiese da dove venisse, Satana rispose con poche parole ambigue. Tu rimani alquanto perplesso, non sapendo esattamente da dove venga. C’è qualcuno tra voi che parla così? Che modo di parlare è questo? (È ambiguo e non dà una risposta certa.) Quali parole dovremmo usare per descriverlo? È fuorviante e ingannevole, non è vero? Supponiamo che qualcuno non voglia far sapere agli altri cosa ha fatto ieri. Tu gli domandi: ‘Ieri ti ho visto. Dove stavi andando?’ Lui non ti dice direttamente dov’è andato. Invece ti risponde: ‘Che giornata ieri. Così stancante!’ Ha risposto alla tua domanda? Sì, ma non ti ha dato la risposta che volevi. Ecco la ‘genialità’ dello stratagemma verbale dell’uomo. Non puoi mai scoprire cosa voglia dire, né individuare la fonte o l’intenzione dietro alle sue parole. Non sai cosa stia cercando di evitare perché nel suo cuore ha un proprio racconto: ecco l’insidia” (“Dio Stesso, l’Unico IV” in “La Parola appare nella carne”). Da quanto rivelato dalle parole di Dio, ho visto che tutte le parole e le azioni di Satana celano secondi fini e inganni. Per coprire le sue ignobili intenzioni, Satana parla in modi molto tortuosi, così che le persone non riescano a comprendere. È davvero subdolo e astuto. Satana risponde alle domande di Dio con risposte ambigue e fuorvianti. Dio lo trova disgustoso. Quanto a me, è chiaro che non fossi aggiornato sull’irrigazione dei nuovi arrivati, ma non sono stato sincero. Ho risposto ambiguamente per confondere la leader. Ho risposto alla domanda senza lasciarle capire la verità. Per proteggere la faccia e il prestigio, per nascondere alla leader che non stavo svolgendo lavoro pratico e per non destare la disapprovazione dei fratelli presenti, ho mentito sfacciatamente per celare i fatti, al fine di fuorviarli e ingannarli. Stavo manifestando un’indole satanica. Pensandoci bene, ero solito comportarmi così con i fratelli e le sorelle. Per esempio, a volte, quando qualcuno mi ha fatto una domanda sulle competenze, ma io non l’ho capita bene ho avuto paura che, se avessi detto la verità, sarei stato guardato dall’alto in basso, così ho risposto: “Se questo problema non viene risolto, non è soltanto una questione di competenze, giusto? La ragione non è forse che sei stato negligente nel tuo dovere? O non sei in grado di imparare e di comunicare?” In apparenza, stavo rispondendo alla domanda ma, in cuor mio, sapevo che quel tipo di risposta non risolveva il problema. Pensavo che, se avessi posto domande a mia volta, l’interlocutore avrebbe riflettuto e smesso di farne a me. In questo modo, le mie mancanze non sarebbero venute alla luce. Ero sempre astuto e ingannevole per proteggere la mia reputazione e il mio prestigio. Preferivo mentire anzichè perdere la faccia. Questo rivelava pienamente la mia natura ambigua e subdola, e che provavo disprezzo per la verità. Reputavo molto intelligente mentire e ingannare, ma in realtà è sciocco. Se anche avessi ingannato e raggirato tutti, inducendoli a stimarmi e a pensare che fossi bravo nel lavoro e nello svolgimento del mio dovere, Dio non avrebbe approvato: sarebbe stato disgustato da me. E allora a cosa sarebbe servita l’approvazione degli altri? In quel momento, mi sono sentito vuoto e patetico. Mi davo da fare dalla mattina alla sera, ma non sapevo dire una sola parola sincera. La mia astuta indole satanica non era cambiata affatto e non possedevo la realtà della verità. Essere smascherato e criticato così duramente dalla leader era un avvertimento di Dio per me. Sapevo che non potevo continuare in quel modo, e che dovevo pentirmi davanti a Dio, cercare di essere sincero e vivere quella realtà.
Dopo di che, mi sono chiesto quali altri comportamenti disonesti ancora manifestassi. Sapevo che dovevo riflettere su me stesso e cambiarli. Analizzandomi, mi sono reso conto di essere stato astuto anche nei miei recenti riassunti del lavoro. Riportavo in dettaglio il lavoro svolto in modo più accurato, più completo. Invece parlavo in termini generali, o per niente, del lavoro svolto in modo approssimativo e inefficiente. Ricordo che un progetto non stava ottenendo buoni risultati, e allora mi sono chiesto cosa avrebbero pensato di me se avessi scritto la verità; che non ero in grado di svolgere bene nemmeno quel piccolo progetto ed ero un incompetente? Ho soppesato i pro e i contro e ho deciso di non scrivere dei progressi di quel progetto, così nessuno l’avrebbe saputo, e forse avrebbero pensato che fossi troppo occupato e me ne fossi dimenticato. Nei miei resoconti, tramavo, ero falso e ingannevole ogni singola volta. Nei miei anni di fede, pur avendo svolto molti doveri e sopportato alcune avversità, non mi ero impegnato a perseguire la verità. Pensavo solo a come proteggere la mia reputazione e il mio prestigio, quindi non parlavo e non agivo da persona sincera. Non avevo il coraggio di essere semplice e aperto: ero patetico! A volte mi chiedevo: “Dio ci ha parlato così tanto, e io ho letto moltissime delle Sue parole, ma ne sto forse vivendo la realtà?” Non sapevo nemmeno scrivere un riassunto onesto sul mio lavoro. Cosa ne avrei guadagnato alla fine? A quel punto, mi sentivo sull’orlo del pericolo. Se non mi fossi pentito e non avessi cambiato la mia indole, Dio poteva scacciarmi in qualsiasi momento. Ho pregato nel mio cuore: “Dio, sono così profondamente corrotto. Mento e inganno continuamente per proteggere la faccia e il prestigio. Ti prego, illuminami e guidami a conoscere veramente me stesso”.
In seguito, ho letto altre parole di Dio. “Se siete leader o lavoratori, temete che la casa di Dio esamini e supervisioni il vostro lavoro? Avete paura che la casa di Dio scopra mancanze ed errori nel vostro lavoro e vi tratti? Avete paura che, dopo aver conosciuto la vostra reale levatura e statura, il Supremo vi veda sotto una luce diversa e non vi consideri per una promozione? […] Sapendo che hai l'indole di un anticristo, perché non osi affrontare la questione? Perché non la approcci con franchezza e dici: ‘Se il Supremo si informa sul mio lavoro, dirò tutto quello che so, e anche se le cose cattive che ho fatto vengono alla luce, e il Supremo non si serve più di me una volta che ne sia a conoscenza e io perdo il mio prestigio, dirò comunque chiaramente quello che ho da dire’? Il tuo timore della supervisione e delle verifiche sul tuo lavoro da parte della casa di Dio dimostra che ami il tuo prestigio più della verità. Questa non è forse l’indole di un anticristo? Tenere al prestigio più di ogni altra cosa è l’indole di un anticristo. Perché tieni così tanto al prestigio? Quali sono i vantaggi del prestigio? Se il prestigio ti causasse disastri, difficoltà, imbarazzo e dolore, continueresti ad averlo a cuore? (No.) Ci sono molti vantaggi nel godere di prestigio, come l'invidia, il rispetto, la stima e l'adulazione da parte degli altri, nonché la loro ammirazione e riverenza. C'è poi un senso di superiorità e di privilegio che ti dà dignità e autostima. Inoltre, puoi godere di cose di cui gli altri non godono, come gli orpelli del prestigio e dei trattamenti speciali. Queste sono le cose a cui non osi nemmeno pensare e che hai desiderato nei tuoi sogni. Tieni a queste cose? Se il prestigio è semplicemente vuoto, privo di alcun significato reale, e difenderlo non serve a nulla, allora non è forse sciocco averlo a cuore? Se riesci ad abbandonare cose come gli interessi e i piaceri della carne, allora la fama e il prestigio non saranno più un vincolo per te. Quindi, cosa bisogna risolvere prima dei problemi legati all'avere a cuore e al perseguire il prestigio? In primo luogo, bisogna capire la natura del problema di compiere il male e di ricorrere a inganni, camuffamenti e coperture, nonché del rifiutare la supervisione, le verifiche e i controlli da parte della casa di Dio al fine di godere degli orpelli del prestigio. Vedi se si tratta di una palese resistenza e opposizione a Dio. Se riesci a capire la natura e le conseguenze della brama di prestigio, il problema della ricerca di prestigio sarà risolto. Senza la capacità di discernere l'essenza del bramare gli orpelli del prestigio, questo problema non sarà mai risolto” (“Vogliono che gli altri obbediscano solo a loro, non alla verità o a Dio (Parte seconda)” in “Smascherare gli anticristi”). Mi hanno aiutato a capire che non sapevo evitare di mentire e ingannare perché tenevo troppo alla mia reputazione e al mio prestigio. Per proteggere fama e posizione, e affinché la leader non vedesse la realtà delle mie mancanze nel seguire il lavoro, ho tentato di tramare, ingannare e raggirarla con le mie parole. Nei miei riassunti del lavoro, coprivo le mie carenze, riportando solo le cose positive e non quelle negative, per convincere gli altri che ero un leader che svolgeva lavoro pratico. Avevo paura che mi vedessero per ciò che ero davvero e non mi ammirassero più, e allora non avrei potuto più godere del senso di superiorità che il prestigio mi procurava. Quando ho letto le parole di Dio “Tenere al prestigio più di ogni altra cosa è l'indole di un anticristo”, mi sono finalmente reso conto della gravità del problema. Ho pensato agli anticristi che vengono espulsi. Nel loro dovere, perseguono sempre la fama e il prestigio, e raggirano e sono ingannevoli dietro le quinte. Questo intralcia gravemente il lavoro della chiesa, quindi vengono smascherati e scacciati. Ci sono anche falsi leader che godono dei vantaggi del prestigio. Sono sempre subdoli nel loro dovere e coprono la verità quando non svolgono lavoro reale, cosa che ostacola il lavoro della chiesa. Proprio come sorella Chen, che era responsabile dell’evangelizzazione. In quel periodo si occupava anche di altri lavori, e in entrambe le posizioni era ambigua e ingannevole. Nell’evangelizzazione, diceva di essere impegnata nell’altro lavoro, e viceversa nell’altro lavoro. In realtà non stava svolgendo nessuno dei due, e alla fine è stata scacciata. Imparare dai fallimenti degli altri è stato un monito per me. Ricorrendo a trucchi e falsità per difendere fama e prestigio, ingannavo me stesso e gli altri, mi comportavo da sciocco. Dio vede tutto e a Lui piacciono le persone sincere. Solo chi è sincero è saldamente radicato nella casa di Dio, e le persone astute prima o poi saranno smascherate e scacciate. Nella mia fede, non stavo cercando di essere una persona sincera, ma simulando, dando una falsa impressione; e, se anche ingannavo alcune persone, non potevo sfuggire all’esame di Dio. Alla fine, Dio mi avrebbe smascherato e scacciato. Poi, ho capito l’importanza della sincerità e che essere sinceri come Dio richiede e accettare il Suo esame in tutte le cose è l’unico modo per ottenere la Sua approvazione. Ho pensato alle parole di Dio: “Se una persona dice sempre ciò che ha veramente nel cuore, se non mente né esagera mai, se è sincera e per niente negligente o superficiale nell’adempimento del suo dovere, se sa praticare la verità di cui ha comprensione, allora può sperare di acquisire la verità. Se una persona si maschera sempre e nasconde il suo cuore in modo che nessuno possa vederla chiaramente, se dà una falsa impressione per ingannare gli altri, allora è in serio pericolo, il suo problema è grave, e prima o poi sarà vista per ciò che è e smascherata. Dalla vita quotidiana di una persona, dalle sue parole e azioni, si possono intuire le sue prospettive sul futuro. Se non fa che fingere e darsi delle arie, allora non è una persona che accetta la verità, e prima o poi sarà messa a nudo e scacciata. […] Le persone che non si aprono mai, che nascondono sempre le cose, che fingono sempre di essere oneste, che cercano sempre di guadagnarsi la stima altrui, che non permettono agli altri di discernerle a pieno e vogliono essere ammirate, non sono forse stupide? Queste persone sono estremamente stupide! E la ragione è che la verità riguardo a una persona prima o poi viene alla luce. Che cammino percorrono comportandosi così? Quello dei farisei. Gli ipocriti sono in pericolo oppure no? Sono le persone che Dio odia di più, quindi pensi forse che non siano in pericolo? Tutti coloro che sono farisei percorrono la strada della perdizione!” (“Dando il proprio cuore a Dio si può ottenere la verità” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Nascondere, dissimulare e fingere sempre è la strada sbagliata e, se non si cambia, alla fine si verrà distrutti. Ho pregato Dio e ho preso la decisione di iniziare a perseguire un cambiamento d’indole ed essere una persona sincera.
In seguito, ho letto altre parole di Dio. “Tutte le cose che fai dovrebbero essere portate al cospetto di Dio: ogni azione, intenzione e reazione. Persino la vita spirituale quotidiana (le preghiere, la tua vicinanza a Dio, il nutrirti delle parole di Dio, la condivisione con i fratelli e sorelle, il vivere la vita della Chiesa) e il tuo servizio nella collaborazione possono essere portati al cospetto di Dio per essere sottoposti al Suo scrutinio. È questo tipo di pratica che ti aiuterà a maturare nella vita. Il processo di accettazione dello scrutinio di Dio è il processo di purificazione. Più riesci ad accettare lo scrutinio di Dio e più vieni purificato e ti trovi in sintonia con la volontà di Dio, e questo fa sì che non sia trascinato nella dissolutezza e che il tuo cuore viva in Sua presenza. Più accetti il Suo scrutinio, maggiore è l’umiliazione di Satana e la tua capacità di rinunciare alla carne. Pertanto, l’accettazione dello scrutinio di Dio è un percorso di pratica che gli uomini dovrebbero seguire” (“Dio perfeziona coloro che sono in sintonia con il Suo cuore” in “La Parola appare nella carne”). Riflettendo sulle parole di Dio, ho capito che solo coloro che accettano il Suo esame hanno riverenza per Lui, sono in grado di acquietarsi davanti a Lui per cercare la verità, di fare valutazioni accurate dei propri pensieri, e sanno qual è la cosa giusta da fare e come ottenere l’approvazione di Dio. Accettando l’esame da parte di Dio siamo in grado di vivere sempre di fronte a Lui, e solo allora le nostre motivazioni e intenzioni scaaltre e ingannevoli diventano semplici da correggere. Questo è l’unico modo per diventare sempre più semplici e onesti e per mettere in pratica la verità in maniera semplice e compiere bene il nostro dovere. Dopo aver compreso la volontà di Dio, ho iniziato a praticare l’apertura del mio cuore a Lui, senza più fingere o camuffarmi, e accettando l’esame di Dio in ogni cosa. Da allora, quando scrivevo i riassunti del lavoro, mi richiamavo a essere sincero e ad accettare l’esame di Dio, e a descrivere accuratamente il lavoro che non avevo svolto bene. Quando la leader mi chiedeva del mio lavoro, dicevo la verità. Quando gli altri mi ponevano domande, ero sincero su ciò che sapevo. Se sapevo, sapevo, e se non sapevo, non sapevo. Praticare in questo modo era molto più rilassante. Ho sperimentato che accettare l’esame di Dio è un cammino per entrare nella realtà della verità ed eliminare la corruzione. Ho inoltre sperimentato che, senza la potatura e il trattamento, non avrei analizzato seriamente la mia corruzione, e non avrei perseguito la verità per entrare nella realtà. Senza di essi, per quanti anni potessi avere fede, quanti doveri compissi o quanto soffrissi, la mia indole corrotta non sarebbe mai cambiata. Non avrei potuto essere salvato, e sarei stato scacciato da Dio. Essere potato e trattato in quella occasione mi ha mostrato l’importanza della sincerità, e ho acquisito comprensione della mia indole satanica ambigua e astuta. È stato l’amore e la salvezza di Dio!
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