Si deve diventare sinceri per poter essere salvati

30 Luglio 2022

Nell’agosto 2021, ho iniziato a irrigare i neofiti nella chiesa francese dei nuovi credenti. Dopo un po’ di tempo, ho scoperto che una nuova arrivata aveva un’indole piuttosto arrogante, era ostinata, e non sapeva a lavorare bene con i suoi fratelli e sorelle. Quando gli altri le facevano notare i suoi problemi, si rifiutava di accettarlo, cavillava su giusto e sbagliato, e giudicava e condannava i fratelli alle loro spalle, facendoli sentire limitati da lei e perturbando il lavoro della casa di Dio. Secondo i principi, era inadatta al ruolo, e io dovevo condividere con lei e sollevarla dal suo dovere. Ma, in quel periodo, ero in difficoltà. Ero leader per la prima volta, non avevo mai condiviso con nessuno su quell’argomento, e non sapevo come fare, ma non volevo nemmeno chiedere al supervisore, per paura che avrebbe pensato, vista la mia ignoranza, che ero un’incapace, che vedesse chiaramente le mie mancanze e non mi stimasse né coltivasse più. Inoltre, ho considerato che non parlavo un ottimo francese: quindi, se non capivo le parole di quella nuova arrivata o non riuscivo a spiegarmi bene, lei avrebbe sviluppato nozioni e lasciato la chiesa, e io avrei dovuto assumermene la responsabilità. Combattuta, alla fine ho lasciato che se ne occupasse fratello Claude, il leader della chiesa dei nuovi arrivati. Ho persino accampato la scusa che potesse essere formativo per lui, e insegnargli come risolvere i problemi da solo. Ma poi, dato che fratello Claude non teneva delle condivisioni molto chiare, la nuova arrivata se n’è andata e ha abbandonato la fede. La cosa ha reso fratello Claude molto depresso. Diceva di essere troppo stupido per tenere condivisioni. All’epoca, non mi sono aperta con lui per analizzare il mio problema. Ho fatto comunione con lui come se non fosse successo nulla e ho elencato le sue mancanze. Non ho rivelato la mia vera situazione e con l’inganno l’ho convinto che sapevo risolvere i problemi.

Qualche giorno dopo, in una riunione, la nostra leader ha riferito che alcuni addetti all’irrigazione erano irresponsabili nei loro doveri. Non risolvevano i problemi da soli, e chiedevano invece al leader dei nuovi arrivati di farlo, lasciando i problemi irrisolti e inducendo i nuovi arrivati a lasciare il gruppo. Quando l’ho sentita sottolineare il mio problema in modo così diretto, mi sono subito vergognata. Ero molto imbarazzata. Pensavo: “Sono presenti tutti i supervisori e gli addetti all’irrigazione di ogni chiesa. Cosa penseranno tutti di me adesso? Che sono completamente inaffidabile”. Quando la leader ha finito, ha chiesto a tutti di intervenire. Mi sono detta: “La leader ha parlato in modo così diretto, e la responsabile ero io. Se ora non condivido attivamente, non sembrerò restia ad accettare la potatura e il trattamento? Farei di certo una cattiva impressione sulla mia leader”. Per ripristinare la mia immagine, ho condiviso per prima, dicendo con un accenno di pianto: “Mi sento molto in colpa per aver permesso una cosa del genere. Ora vedo che sono una persona davvero irresponsabile”. Dopo aver mostrato questa “conoscenza” di me stessa, ho iniziato a discolparmi: “All’inizio, mi sono impegnata davvero molto a capire le difficoltà di quella neofita, e ho condiviso amorevolmente con lei la parola di Dio; ma, a causa della mia scarsa esperienza lavorativa e dell’ostacolo della lingua, ho chiesto al leader dei nuovi arrivati di occuparsene. Non ho pensato alle conseguenze di questo comportamento, inducendo la neofita a lasciare la chiesa”. Allora, una sorella mi ha scritto con molta schiettezza: “Il tono del tuo discorso era troppo mellifluo. Sembrava intenzionale. Mi ha messa a disagio. Era come se sapessi già di avere torto e volessi che smettessimo di rimproverarti”. Nel leggere questo messaggio, mi sono subito fatta rossa in viso per l’umiliazione. Era davvero imbarazzante, come esser stata colta sul fatto mentre facevo uno scherzo. Da allora, avevo sempre nel cuore le parole della sorella. Aveva evidenziato i miei problemi senza mezzi termini, dietro vi si doveva celare la volontà di Dio. Avrei dovuto riflettere e capire bene. Riflettendo, ho capito che, ogni volta commettevo un errore e venivo trattata, ammettevo sempre propositivamente i miei problemi e poi rivelavo le mie reali difficoltà con tono triste e addolorato per conquistarmi la solidarietà e la comprensione di tutti, in modo che mi perdonassero e non mi ritenessero più responsabile. Inoltre, davo l’idea di accettare la potatura e il trattamento, facendo così una buona impressione. Dopo averci riflettuto su, mi sono resa conto che le mie parole nascondevano molti inganni. Allora ho cercato brani della parola di Dio al riguardo, per nutrirmene.

Un giorno, ho rammentato il dialogo tra Dio e Satana riportato nella Bibbia. “E Jahvè disse a Satana: ‘Donde vieni?’ E Satana rispose a Jahvè: ‘Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa’” (Giobbe 1:7). Poi ho letto l’analisi che fa Dio del modo di esprimersi di Satana: “Le parole di Satana hanno una certa caratteristica: ciò che Satana dice ti rende perplesso, incapace di percepire la fonte delle sue parole. A volte Satana ha degli obiettivi e parla ponderatamente, mentre altre volte, governate dalla sua natura, le sue parole emergono spontaneamente, ed escono direttamente dalla sua bocca. Satana non investe molto tempo nel soppesare tali parole; anzi, le pronuncia senza pensare. Quando Dio gli chiese da dove venisse, Satana rispose con poche parole ambigue. Tu rimani alquanto perplesso, non sapendo esattamente da dove venga. C’è qualcuno tra voi che parla così? Che modo di parlare è questo? (È ambiguo e non dà una risposta certa.) Quali parole dovremmo usare per descriverlo? È fuorviante e ingannevole, non è vero? Supponiamo che qualcuno non voglia far sapere agli altri cosa ha fatto ieri. Tu gli domandi: ‘Ieri ti ho visto. Dove stavi andando?’ Lui non ti dice direttamente dov’è andato. Invece ti risponde: ‘Che giornata ieri. Così stancante!’ Ha risposto alla tua domanda? Sì, ma non ti ha dato la risposta che volevi. Ecco la ‘genialità’ dello stratagemma verbale dell’uomo. Non puoi mai scoprire cosa voglia dire, né individuare la fonte o l’intenzione dietro alle sue parole. Non sai cosa stia cercando di evitare perché nel suo cuore ha un proprio racconto: ecco l’insidia. Anche tra di voi c’è qualcuno che parla spesso in questo modo? (Sì.) Qual è dunque il vostro scopo? A volte non è forse quello di proteggere i vostri interessi, altre volte di difendere il vostro orgoglio, la vostra posizione e la vostra immagine, di preservare i segreti della vostra vita privata? Qualunque sia lo scopo, non può essere separato dai vostri interessi, è legato a essi. Non è forse questa la natura dell’uomo? Chiunque abbia questo tipo di natura ha uno stretto legame con Satana, se non fa addirittura parte della sua famiglia. Possiamo dire così, non è vero? In generale, questa dimostrazione è esecrabile e ripugnante(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico IV”). In passato, quando leggevo nell’analisi di Dio che Satana parla in modo fuorviante e ingannevole, avevo sempre pensato che chi usava simili metodi fosse sicuramente una persona subdola e scaltra. Ma, quando l’ho riletto, ho capito che anch’io rivelo e manifesto queste cose. Quando la leader mi ha esposto davanti ai miei fratelli e sorelle, esteriormente l’ho accettato e ho ammesso la mia irresponsabilità, ma dentro di me lo rifiutavo, e mi sentivo anche offesa. Non svolgevo quel dovere da molto, quindi ritenevo i miei problemi giustificabili. Perché mi aveva esposta così direttamente nella riunione, senza lasciarmi un minimo di dignità? Da allora, tutti pensavano sicuramente che fossi inaffidabile e irresponsabile. Mi sentivo offesa e credevo che, se non avessi fatto una dichiarazione in quell’ambiente, tutti avrebbero pensato che rifiutavo la potatura e il trattamento, e che non capivo i miei problemi, quindi la loro opinione di me sarebbe ulteriormente peggiorata. Per ripristinare la mia immagine, ho ammesso i miei errori, e ho parlato in tono sommesso, piangendo intenzionalmente, per dire a tutti che sapevo già di aver sbagliato, che mi sentivo in colpa e triste, e che speravo smettessero di incolparmi. Volevo dimostrare di saper correggere i miei errori e accettare la verità. In superficie, manifestavo conoscenza di me, ma in realtà usavo questo metodo per mettere gli altri a tacere. Non volevo che la leader continuasse a parlare dei miei problemi e mi ritenesse responsabile. Questa era la mia vera intenzione. Quando ci ho riflettuto, ho visto che la mia natura era viscida e astuta come quella di Satana. Tutte le mie parole erano colme di trame per ingannare le persone. Ero irresponsabile nel mio dovere e la leader ha evidenziato le mie mancanze. Non solo non mi sono pentita ma, per preservare l’immagine e il prestigio, ho simulato conocenza di me davanti agli altri, in modo che pensassero che ero una persona che sapeva accettare la verità. Ero davvero astuta e ingannevole. Parlare apertamente e conoscere se stessi dovrebbe essere una manifestazione della pratica della verità, mentre la mia confessione e ammissione conteneva trame e inganni. In superficie, parlavo della mia conoscenza di me stessa, ma in realtà mi stavo difendendo e scaricavo le responsabilità. Ero così subdola!

Un giorno, ho letto un altro passo della parola di Dio che rivela la cattiva indole delle persone. Dio dice: “L’inganno è spesso visibile esteriormente. Quando qualcuno gira intorno alle cose o parla in modo troppo scaltro e astuto, quello è inganno. E qual è la principale caratteristica della malvagità? La malvagità si ha quando ciò che le persone dicono è particolarmente gradevole all’orecchio, quando sembra giusto e irreprensibile, e buono da qualunque punto di vista lo si guardi, quando esse agiscono e raggiungono i loro obiettivi senza utilizzare alcuna tecnica palese. Sono estremamente riservate quando fanno le cose, le portano a termine senza alcun indizio o difetto evidente; è così che gli anticristi illudono le persone, e loro stessi, così come le cose che fanno, sono molto difficili da identificare. Alcune persone spesso dicono le parole giuste, pronunciano frasi accattivanti, e usano certe dottrine, argomentazioni e tecniche che sono conformi ai sentimenti delle persone per gettare loro fumo negli occhi; fingono di andare da una parte, ma in realtà vanno da un’altra per realizzare i loro obiettivi segreti. Questa è malvagità. Di solito gli uomini credono che un simile comportamento sia inganno. Conoscono meno la malvagità così come la analizzano meno; in realtà, la malvagità è più difficile da identificare dell’inganno, perché è più nascosta, e i metodi e le tecniche che adotta sono più sofisticati. Quando una persona ha un’indole falsa dentro di sé, di solito occorrono solo due o tre giorni prima che gli altri possano accorgersi che è falsa o che le sue azioni e parole rivelano un’indole falsa. Mentre quando si dice che qualcuno è malvagio, questa non è una cosa che si possa discernere in pochi giorni. Infatti, se nel breve termine non accadesse nulla di significativo o di straordinario, e se ti limitassi ad ascoltare solo le sue parole, faticheresti a vederlo per ciò che è davvero. Costui pronuncia le parole giuste, fa le cose giuste ed è in grado di snocciolare una dottrina dopo l’altra. Dopo un paio di giorni con un individuo di questo tipo, lo consideri una brava persona, qualcuno che è in grado di fare rinunce e sacrifici, che comprende le questioni spirituali, che ha un cuore capace di amare Dio, che agisce con coscienza e ragione. Ma, una volta che comincia a fare le cose, ti accorgerai che ci sono troppe contaminazioni nelle sue parole e azioni, o che ha troppi pensieri subdoli, ti renderai conto che non è onesto, che è una persona falsa, e che è qualcosa di malvagio. Sceglie spesso le parole giuste, parole che combaciano con la verità, che sono conformi ai sentimenti degli uomini, parole che risultino gradevoli nel conversare con le persone. Da una parte, si comporta così per affermarsi e, dall’altra, per ingannare gli altri, al fine di ottenere reputazione e prestigio tra gli uomini. Simili individui sono estremamente falsi e, una volta che ottengono potere e prestigio, ingannano e danneggiano molte persone. Coloro che hanno un’indole malvagia sono incredibilmente pericolosi(“Confondono, adescano, minacciano e controllano gli altri” in “Smascherare gli anticristi”). La parola di Dio ha rivelato che il tratto principale delle persone con un’indole malvagia è l’ambiguità. Per nascondere le loro intenzioni agli altri, usano sempre le parole giuste ed esteriormente sembrano attenersi ai principi per raggiungere i loro secondi fini. Ho pensato alle mie azioni e mi sono resa conto di fare lo stesso: non sapevo gestire i problemi di quella neofita, così, per nascondere al mio supervisore la mia vera levatura, ho passato la questione al leader dei nuovi arrivati. Ho persino accampato una scusa altisonante: poteva essere formativo per fratello Claude e insegnargli a risolvere i problemi da solo. Alla fine, lui non l’ha gestita bene, e gli ho fatto notare le sue mancanze. Non solo non ho esposto il mio vero stato, ma ho cercato di far buona impressione su di lui per fargli credere che ero capace di gestire quei problemi. Quando la leader mi ha smascherata, al fine di ristabilire la mia immagine agli occhi di tutti, ho ammesso propositivamente i miei errori per mettere gli altri a tacere, e ho persino usato un tono piagnucoloso per conquistarmi la loro solidarietà e comprensione e convincerli che ero una persona che sapeva accettare la verità, che conosceva se stessa e che era in grado di pentirsi. In questo modo, non mi avrebbero più ritenuta responsabile. Riflettere sulle mie parole e azioni atraverso le parole di Dio mi ha mostrato la mia abiezione. Usavo parole apparentemente in linea con i sentimenti altrui e con la verità per coprire le mie spregevoli intenzioni, e così ingannare, confondere e disorientare tutti, e infine affermare me stessa. Solo quando l’ho capito, ho visto che ero una persona viscida, ingannevole e imperscrutabile. Vedevo la parola di Dio rivelare che le persone sono malvagie, ma non l’ho mai applicata a me stessa, convinta di essere diversa; ma, quando il mio ambiente mi ha rivelata, e dopo aver riflettuto sulla parola di Dio, ho finalmente acquisito una minima conoscenza della mia indole malvagia.

Poi, ho continuato a riflettere. Mi sono resa conto che ho rivelato la mia cattiva indole in molte cose. Ho ricordato che, non molto tempo prima, il supervisore mi aveva chiesto di consegnare un lavoro a sorella Wang e da lì in poi lasciarlo a lei. Quella disposizione mi aveva molto delusa. Ero la sola responsabile di quel lavoro da più di due anni, ed ero convinta che nessuno potesse sostituirmi in quel dovere. Non pensavo sarebbe stato affidato a qualcun altro. Volevo chiedere al supervisore di poter continuare a occuparmene io, ma temevo che mi avrebbe ritenuta troppo ambiziosa e irragionevole, così non ho detto nulla. In apparenza ho obbedito ma, quando ho consegnato il lavoro, ho appositamente menzionato alcuni dei dettagli chiave alla presenza del supervisore e di sorella Wang. Volevo che vedessero l’esperienza e i principi che avevo imparato svolgendo quel dovere e che non potevano essere appresi in poche settimane, così da indurre il supervisore a lasciarlo ancora svolgere a me. Infatti, dopo il passaggio di consegne, il supervisore mi ha chiesto di fare da mentore a sorella Wang nella sua pratica ancora per un po’. La cosa mi ha resa molto felice. Anche se non potevo continuare ad essere responsabile del lavoro, le mie parole avevano colpito nel segno. Da allora, quando sorella Wang aveva problemi e difficoltà nel suo dovere, chiedeva a me di valutare e giudicare le cose, e mi chiedeva anche di riesaminare ogni compito. In pratica, avevo ripreso senza problemi il potere nelle mie mani. Se ripenso al mio comportamento di allora, ovviamente non volevo che lei prendesse il mio posto, ma, per evitare che il supervisore mi reputasse arrogante e irragionevole, ho approfittato del passaggio di consegne per esibire il mio capitale. Involontariamente, ho guadagnato l’approvazione del supervisore. Ho legittimamente ottenuto e mantenuto il potere e ho “intelligentemente” celato le mie intenzioni. Ero un’esperta in trame e metodi subdoli! Più riflettevo sul mio comportamento, più avevo paura. Quasi non riuscivo a credere di essere una tale persona.

In seguito, ho letto due passi delle parole di Dio che rivelano la cattiva indole degli anticristi: mi hanno aiutata a conoscermi meglio. Dio Onnipotente dice: “La malvagità degli anticristi presenta una caratteristica saliente; condividerò con voi il segreto di come discernerla. Il segreto è il seguente: in primo luogo, sia nel parlare che nell’agire, essi ti risultano incomprensibili; non li riesci a decifrare. Quando ti parlano, i loro occhi sono sempre sfuggenti e non riesci a capire che piani stiano escogitando. A volte ti fanno credere di essere ‘leali’ ed estremamente ‘sinceri’, ma non è questo il caso, non riesci mai a vederli per ciò che sono davvero. Avverti una sensazione particolare nel tuo cuore, hai l’impressione che nei loro pensieri vi sia un’estrema sottigliezza, una profondità insondabile. Appaiono strani e misteriosi(“Sono malvagi, insidiosi e ingannevoli (Parte seconda)” in “Smascherare gli anticristi”). “‘Strani e misteriosi’: qui, la parola ‘strani’ significa anomali, e la parola ‘misteriosi’ significa subdoli e astuti. Insieme, significano subdoli, astuti, e dal comportamento particolarmente anomalo. ‘Anomalo’ si riferisce a qualcosa di profondamente nascosto, tanto che la gente comune non può intuire né vedere ciò che stanno pensando o facendo coloro che operano questo nascondimento. Significa che i modi e le motivazioni secondo cui queste persone agiscono, o i loro fini nascosti, sono insondabili per gli altri. A volte, queste persone agiscono addirittura in modo furtivo. Esiste un’espressione che può riassumere la manifestazione concreta e lo stato di questo comportamento strano e misterioso, ed è ‘mancanza di trasparenza’, rendersi imperscrutabili e indecifrabili agli occhi degli altri. È una caratteristica delle azioni degli anticristi: ti ritrovi piuttosto spaventato quando ti rendi conto o percepisci che il loro intento nel fare qualcosa non è affatto lineare ma, se non riesci a intuire subito i loro scopi o intenti, oppure a causa di qualche altro fattore, percepisci a livello inconscio che il loro comportamento è alquanto strano e misterioso. Perché ti fa sentire così? Perché nessuno può inquadrare a pieno le loro azioni o i loro discorsi: questa è una delle ragioni. Inoltre, qualunque cosa stiano facendo, ti risulta molto difficile determinare dai loro discorsi, o dal modo e dai metodi secondo cui agiscono, che cosa esattamente intendano fare. Quando parlano, spesso ‘fingono a est e colpiscono a ovest’, e raramente dicono la verità, inducendoti a pensare che le cose vere che dicono siano false e viceversa. Non hai idea di quali parti del loro discorso siano false e quali vere, e spesso hai la sensazione di essere ingannato e preso in giro. Da cosa scaturisce questa sensazione? Da una costante mancanza di trasparenza nelle azioni di questo tipo di persone. Non riesci a vedere chiaramente quello che stanno facendo o di cosa si occupano, quindi non puoi fare a meno di dubitare di loro, finché non vedi finalmente che la loro indole è falsa, viscida e malvagia(“Si comportano in modi strani e misteriosi, sono dispotici e autoritari, non tengono mai condivisioni con gli altri e li costringono a obbedire loro” in “Smascherare gli anticristi”). Le parole di Dio hanno rivelato che l’indole degli anticristi è estremamente malvagia. Parlano e agiscono sempre con un secondo fine, e ciò li rende imperscrutabili. Per raggiungere i loro scopi, usano spesso illusioni e metodi subdoli per ingannare e confondere gli altri. Disorientano tutti, in modo che nessuno sappia se le loro parole siano vere o false. Avevo lo stesso comportamento viscido di un anticristo. Nutrivo sempre intenzioni nascoste nelle mie parole e azioni. Quando avevo una difficoltà nel mio dovere, mi arrovellavo il cervello per poter eluderla, e cercavo anche di evitare che la mia vera levatura fosse rivelata al mio supervisore. Quando la mia leader smascherava i problemi del mio dovere, pensavo solo a come convincere gli altri che sapevo accettare la verità, e allo stesso tempo cercavo di sottrarmi alle mie responsabilità. Quando volevo prendere il potere e mantenere la mia posizione, pensavo soltanto a nascondere le mie ambizioni, e a come indurre il supervisore a farmi tenere il lavoro e a lasciarmi l’ultima parola. Quando qualcosa minacciava la mia reputazione e il mio prestigio, non pensavo ad altro che a simulare e a confondere gli altri. Soprattutto davanti ai leader e ai supervisori, ponderavo attentamente ogni parola, valutando cosa dire per raggiungere il mio scopo e nascondere i miei veri pensieri. Dio dice che chi agisce in questi modi subdoli ha lo stesso comportamento di un anticristo! Rifletterci su mi ha un po’ spaventata. Dio ci chiede di essere persone sincere e di dire ciò che pensiamo veramente, compresa la corruzione che riveliamo, ciò che non capiamo e ciò che non sappiamo fare. Io invece pensavo solo a come camuffarmi, indurre gli altri ad ammirarmi e a mantenere la mia immagine. Ogni mia azione era calcolata, viscida e subdola, e non manifestavo altro che l’indole falsa e malvagia di Satana. Una volta capito questo, ho ripercorso tutto nella mia mente. Ho ripensato alla mia infanzia. Mia madre mi ha insegnato: “Per i cavalli veloci non servono fruste, né occorrono martelli per i tamburi potenti”. Così ho sempre cercato di essere un “cavallo veloce” e un “tamburo potente”, e una bambina “obbediente” ed educata. Se facevo qualcosa di sbagliato, lo ammettevo subito senza bisogno di richiami. I miei genitori non mi hanno quasi mai rimproverata o disciplinata da piccola, quindi sentivo di poter evitare molte sofferenze con l’intelligenza e ammettendo i miei errori. Per esempio, se non superavo un esame, per evitare che i miei genitori mi incolpassero o punissero, non li facevo neanche parlare e iniziavo a piangere, cercando di mostrarmi miserabile e disperata, perché sapevo che non tolleravano di vedermi in lacrime. Temevano che non potessi sopportare ulteriori pressioni, quindi non mi rimproveravano più. Anzi, mi confortavano. Ogni volta che piangevo e tentavo di ispirare in loro compassione, sfuggivo ai rimproveri. Mantenevo la mia autostima intatta e scaricavo la responsabilità che mi spettava. Dopo aver iniziato a credere in Dio, non sono cambiata. Quando non svolgevo bene il mio dovere e dovevo assumermi delle responsabilità, ingannavo, cercavo di ispirare pietà e mi giustificavo per coprire la mia negligenza e la mia irresponsabilità, affinché nessuno mi potasse né trattasse. Ho visto che vivere secondo queste filosofie sataniche mi avrebbe resa sempre più astuta e ingannevole. Avrei sempre tenuto conto di dove soffiava il vento, avrei imparato molti metodi subdoli, e sarei diventata un Satana vivente. La cosa più terrificante era che fingere e ingannare mi sembrava quasi normale. Se i fratelli e le sorelle non mi avessero richiamata e smascherata, non avrei avuto la minima consapevolezza né provato vergogna. Ho ricordato la parola di Dio: “Ciò che Dio vuole sono delle persone oneste. Se sei capace di mentire e tradire, sei una persona infida, disonesta e infame, e non una persona onesta. Se non sei una persona onesta, allora non c’è possibilità che Dio ti salvi, né puoi assolutamente essere salvato(“La pratica fondamentale per essere una persona onesta” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). “Se le tue parole sono piene di scuse e giustificazioni prive di valore, allora dico che sei riluttante a mettere in pratica la verità. Se hai molte confidenze che sei restio a condividere, se non sei affatto disposto a svelare i tuoi segreti – vale a dire le tue difficoltà – davanti agli altri per ricercare la via della luce, allora dico che sei uno che non otterrà facilmente la salvezza e che non emergerà facilmente dalle tenebre(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). Dalla parola di Dio, possiamo vedere che Egli odia e disprezza le persone ingannevoli, le quali nascondono troppi lati oscuri nei loro cuori. Ingannano e confondono con ogni parola e azione, e non mettono mai in pratica la parola di Dio. Per quanti anni credano in Dio, la loro indole corrotta non cambierà mai, e non potranno mai ottenere la salvezza. Compreso questo, ho visto che ero davvero in pericolo! Desiderosa di pentirmi, ho pregato Dio e Gli ho chiesto di guidarmi e di aiutarmi a cambiare veramente.

Un giorno, ho letto queste Sue parole: “Sii una persona onesta; prega Dio affinché ti liberi dell’inganno che hai nel cuore. Purificati sempre attraverso la preghiera, sii toccato dallo Spirito di Dio attraverso la preghiera, e la tua indole poco alla volta cambierà(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Riguardo alla pratica della preghiera”). “Devi cercare la verità per risolvere qualsiasi problema che si presenti, qualunque esso sia, e non camuffarti in nessun modo e non indossare una maschera con gli altri. Le tue mancanze, le tue carenze, i tuoi difetti, la tua indole corrotta: sii completamente aperto su tutto questo e condividilo con gli altri. Non tenertelo dentro. Imparare ad aprirti è il primo passo per entrare nella vita, ed è il primo ostacolo, il più difficile da superare. Una volta che l’avrai superato, entrare nella verità sarà facile. Cosa significa compiere questo passo? Significa che stai aprendo il tuo cuore e mostrando tutto ciò che hai, che sia buono o cattivo, positivo o negativo; che ti stai mettendo a nudo per gli altri e perché Dio lo veda; che non stai nascondendo nulla a Dio, che non Gli celi nulla, che non metti su alcuna maschera, senza inganni né trucchi, e sei parimenti aperto e onesto con le altre persone. In questo modo vivi nella luce, e non solo Dio ti esaminerà, ma anche gli altri potranno vedere che agisci secondo principio e con una certa trasparenza. Non devi usare alcun metodo per proteggere la tua reputazione, la tua immagine e il tuo prestigio, né devi coprire o camuffare i tuoi errori. Non serve che ti impegni in questi sforzi inutili. Se riesci a lasciar andare queste cose, sarai molto rilassato e vivrai senza catene né dolore, interamente nella luce. Imparare ad essere aperto quando tieni condivisioni è il primo passo per entrare nella vita. Poi, devi imparare ad analizzare i tuoi pensieri e le tue azioni per vedere quali sono sbagliati e quali non piacciono a Dio, e devi immediatamente cambiarli e correggerli. Che scopo ha correggerli? Accogliere e fare propria la verità, respingendo invece ciò che dentro di te appartiene a Satana e sostituirlo con la verità. Prima facevi tutto secondo la tua indole subdola, che è falsa e ingannevole; sentivi di non poter ottenere nulla senza mentire. Ora che comprendi la verità e disprezzi il modo di agire di Satana, non agisci più in quel modo, bensì secondo onestà, sincerità e obbedienza. Se non nascondi nulla, se non indossi maschere, non simuli, non fingi, se ti metti a nudo davanti a fratelli e sorelle, se non celi i tuoi più intimi pensieri e idee, ma anzi permetti agli altri di vedere il tuo atteggiamento onesto, allora la verità si radicherà gradualmente in te, fiorirà e porterà frutto, darà dei risultati, a poco a poco. Se il tuo cuore è sempre più onesto e via via più orientato verso Dio, e se sai proteggere gli interessi della casa di Dio quando compi il tuo dovere e la tua coscienza è turbata quando invece non riesci a farlo, allora questa è la prova che la verità ha avuto degli effetti in te, ed è diventata la tua vita(“Soltanto chi mette in pratica la verità è timorato di Dio” in “I discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Le parole di Dio mi hanno toccato il cuore. I requisiti di Dio sono in realtà molto semplici. Egli vuole che parliamo e agiamo in modo puro e sincero, che nei nostri cuori non ci sia inganno, finzione o raggiro, che abbiamo un cuore sincero verso di Lui, e che siamo sinceri anche con gli altri. Se abbiamo sbagliato e mentito, dobbiamo ammetterlo e riflettere su noi stessi, e accettare la verità con atteggiamento sincero. Solo così la nostra indole satanica può essere gradualmente risolta. Alcuni fratelli e sorelle, quando vengono potati e trattati, anche se sul momento si vergognano, sanno accettarlo e obbedire. In seguito, sanno cercare la verità, riflettere su se stessi e trovare la causa del loro fallimento. Col passare del tempo, fanno sempre più progressi, migliorano nei loro doveri e ottengono la guida e le benedizioni di Dio. Io invece, per difendere immagine e prestigio, ho sempre tentato di sottrarmi alle mie responsabilità e di evitare la potatura, il trattamento e il giudizio, e mi sembrava di agire in modo intelligente. Cosa ho ottenuto alla fine? Dopo anni di fede in Dio, la mia indole di vita non era cambiata. Ero ancora così astuta, ingannevole, malvagia ed egoista. Svolgevo il mio dovere senza afferrare i principi e non sapevo come risolvere i problemi. Alla fine ho capito che, ricorrendo a inganni per evitare le responsabilità, la potatura e il trattamento, stavo in realtà rifiutando la salvezza di Dio e perdendo la possibilità di acquisire la verità. E ogni volta che ingannavo per sfuggire alla responsabilità, dovevo arrovellarmi il cervello su cosa dire e quale scusa accampare. Potevo farla franca una volta, ma la successiva, quando erano a rischio la mia reputazione e la mia immagine, dovevo escogitare un nuovo metodo per ingannare gli altri. Vivere ogni giorno in questo stato di falsità e disonestà era molto faticoso, Dio lo odia e lo detesta, e alla fine avrei compromesso le mie possibilità di acquisire la verità e di essere salvata. Non ero affatto intelligente. Ero ignorante e sciocca. Quando me ne sono resa conto, volevo davvero risolvere la mia indole ingannevole e malvagia e diventare una persona sincera.

Più tardi, mi è venuto in mente che fratello Claude ancora non sapeva per quali spregevoli motivi gli avessi chiesto di tenere condivisione con la neofita. Se non mi fossi aperta con lui, non avrebbe avuto discernimento su di me, avrebbe continuato ad ammirarmi, e si sarebbe ancora sentito negativo e incapace nel lavoro. Così sono andata da lui e gli ho parlato del perché lo avessi incaricato di condividere con quella neofita, e gli ho spiegato ciò che avevo imparato da quell’esperienza. Ho aggiunto che in larga parte era colpa mia e che ero egoista e spregevole. Per proteggere la mia reputazione e i miei interessi, l’avevo ingannato per poi scaricare la responsabilità su di lui. Poi, lui si è aperto con me sulla sua riflessione e conoscenza e su ciò che aveva appreso da quell’esperienza. Ascoltare la sua comunione mi ha dato un grande senso di liberazione. Ho veramente sperimentato che solo praticando la verità ed essendo persone sincere possiamo provare pace e sicurezza.

Poi, il mio supervisore ha indetto una riunione per esaminare le nostre mancanze nel lavoro. In quel mese, la mia produttività era molto diminuita. Sapevo chiaramente che in quella riunione di lavoro Dio avrebbe esaminato ogni mia parola e azione per vedere come mi comportavo, se sarei ricorsa ai miei soliti trucchi e inganni per difendere la mia immagine e il mio prestigio e coprire e nascondere le mie mancanze e i miei problemi, o se invece li avrei affrontati, parlando apertamente e comportandomi da persona sincera. Mi sono ripromessa di praticare la verità, anche a scapito della mia immagine. Così, mi sono aperta su come in quel periodo ero stata negligente e ingannevole nel mio lavoro, e ho detto che avrei elencato i miei problemi e mancanze, cambiato atteggiamento verso il mio dovere e cercato di essere più efficiente. Dopo questa comunione, ho provato un enorme sollievo, ed ero intenzionata e motivata a compiere bene il mio dovere. Dopo, i miei fratelli non mi hanno guardata dall’alto in basso. Al contrario, hanno discusso di alcuni percorsi di pratica per svolgere bene i nostri doveri. La loro condivisione mi è stata molto utile, e ho anche appreso altri modi per risolvere le mie mancanze. Da allora, ho praticato seguendo queste vie, e lentamente sono diventata più produttiva nel mio lavoro. Questo mi ha fatto provare un’enorme gratitudine verso Dio.

Attraverso questa esperienza, ho autenticamente percepito che non importa quali errori commettiamo o quale corruzione riveliamo nei nostri doveri: fintanto che sappiamo affrontare le cose con calma, aprire i nostri cuori e cercare la verità, non solo nessuno ci criticherà, ma potremo anche riflettere su noi stessi e compiere meglio i nostri doveri. Ho anche sentito veramente che solo coloro che praticano la verità e sono persone sincere hanno carattere e dignità, e solo loro si sentono veramente a loro agio e liberi.

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