Sforzarsi di essere sinceri

12 Febbraio 2022

di Weniela, Filippine

Ho accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni nel 2017. I momenti di condivisione con i miei fratelli e sorelle di solito mi riempivano di felicità, perché ogni volta imparavo più verità e ne uscivo arricchita. All’inizio avveniva per iscritto via chat, cioè ognuno scriveva e inviava la sua comunione. Così condividevo tutto, e non vedevo l’ora di parlare della mia comprensione delle parole di Dio. I leader ritenevano la mia comprensione buona e i miei fratelli e sorelle mi ammiravano. Dicevano che amavano ascoltare la mia comunione e che parlavo bene Inglese. Ero entusiasta dei loro complimenti e sentivo di star facendo bene. Poi una sorella ha proposto di iniziare a fare chiamate vocali per le riunioni, e sono emersi i miei problemi.

In una riunione pomeridiana, dopo aver letto le parole di Dio, due sorelle hanno condiviso la loro comprensione del passo, ma io ero nervosa e non le ho ascoltate. Lo avevamo sempre fatto via chat, quindi non ero proprio abituata a condividere a voce. Era il mio punto debole. Quando lo facevamo per iscritto, potevo scegliere le parole e limarle. In chat dal vivo, invece, non avevo abbastanza tempo per prepararmi. Nonostante avessi una discreta comprensione delle parole di Dio, la mia comunione sarebbe stata caotica e disorganizzata, quindi temevo di deludere i miei fratelli e sorelle. Questa preoccupazione mi aveva afflitta per tutto l’incontro. Ero indecisa se condividere o meno. Se non l’avessi fatto, gli altri mi avrebbero ritenuta poco impegnata e la leader ne sarebbe rimasta delusa. Se invece l’avessi fatto, sarei stata sotto pressione, e se avessi parlato male i fratelli mi avrebbero guardata dall’alto in basso. Questo avrebbe rovinato la buona immagine che avevano di me. Il pensiero mi rendeva così nervosa che non ho spiccicato parola. Ero imbarazzata, specialmente perché nella riunione c’erano le sorelle che mi avevano convertita. Ho pensato che dovevano esserne deluse, perché quando comunicavamo per iscritto avevo mostrato una buona comprensione e seria dedizione, invece ora non avevo detto una parola. Poi Flora Shi, una leader, mi ha detto: “Sorella Weniela, ti va di condividere? Tutti gli altri l’hanno fatto. Tu te ne sei dimenticata?” Il suo tono di voce mi sembrava deluso. Mi sono sentita incredibilmente a disagio e in imbarazzo. Per nascondere questa mia mancanza e mantenere la mia immagine ai loro occhi, ho deciso che da quel momento in poi mi sarei scritta la mia condivisione prima dell’incontro, e al mio turno l’avrei letta. Non sarei stata più così nervosa. Avrebbero reputato me una buona oratrice e la mia comunione pertinente e utile per loro. Mi sembrava una buona idea.

Una sera, hanno organizzato l’incontro due sorelle cinesi. Parlavamo tutti in Inglese per comunicare meglio. I fratelli e le sorelle locali erano molto timidi perché non conoscevano l’Inglese benissimo, ma erano comunque in grado di tenere condivisione sulla loro comprensione delle parole di Dio. Giunto il mio turno, ero davvero coinvolta e ho parlato con grande sicurezza di me, perché avevo scritto tutto in anticipo. Ho condiviso per ultima. Avevo passato molto tempo a scrivere il mio discorso e facevo del mio meglio per parlare in modo del tutto naturale affinché non si accorgessero che stavo leggendo. Dopo, tutti si sono complimentati per la mia comunione, per la sua utilità e per il mio ottimo Inglese. Dentro di me ero davvero compiaciuta delle loro lodi e sentivo di aver guadagnato il loro rispetto. Da allora, ogni volta che i fratelli apprezzavano la mia comunione e ribadivano le mie qualità, non riuscivo a trattenere la gioia. Poi sono stata scelta come capogruppo. La loro opinione di me è diventata per me ancora più importante. Ma ben presto ho iniziato a sentirmi in colpa e un po’ a disagio quando gli altri mi lodavano. Sapevo di star sbagliando, di non star mostrandomi per ciò che ero veramente. Mi faceva stare male, eppure non ho cambiato comportamento. Nelle riunioni non ascoltavo veramente la comunione degli altri. Non li ascoltavo neanche lontanamente con il cuore, perché ero occupata a preparare il mio discorso, con il risultato che di fatto non imparavo nulla dalle loro condivisioni. Gli incontri non avevano alcun significato per me. Ero sempre concentrata a scrivere qualcosa che suonasse bene per soddisfare la mia vanità e salvaguardare la mia reputazione. Questo mi impediva di trarre arricchimento da quelle riunioni. Volevo cambiare, condividere più liberamente, ma avevo paura di fare quel passo. Temevo che, sapendo che mi scrivevo i discorsi in anticipo, mi avrebbero giudicata e potessero ritenermi davvero ipocrita, bugiarda e falsa. Moltissime volte ho pensato di smettere, perché non mi arrecava alcun beneficio, anzi, profondo disagio; ma quell’ansia non riusciva a superare l’importanza della mia reputazione e dell’ammirazione altrui. Avevo molto più a cuore la mia immagine e la mia reputazione. Ma ogni volta mi sentivo incredibilmente in colpa. Ho anche cercato di convincermi che lo stessi facendo solo per poter condividere la mia comprensione in modo più chiaro e accurato, così che gli altri capissero meglio quello che stavo dicendo. Mi ripetevo che non c’era nulla di male, ma il disagio e il senso di colpa continuavano a tormentarmi. Mi sono detta che, se fossi riuscita a rinunciare al mio orgoglio e dire a tutti la verità, sarei stata libera. Ma, se avessero scoperto che il mio Inglese non era così buono, pensavo avrebbero riso di me. Allora come li avrei guardati in faccia? Sono stata in conflitto a lungo, ma comunque non sono riuscita ad aprire il mio cuore. Non sapendo cosa fare, ho provato a lavorare sulle mie capacità linguistiche. Mi sono esercitata a casa, registrando la mia voce e poi rascoltandomi per vedere come suonava. Credevo che in questo modo avrei potuto migliorare gradualmente le mie capacità oratorie, così non avrei più dovuto scrivere la mia comunione in anticipo, ma solo condividerla dal vivo. E non avrei dovuto rivelare agli altri la verità. Se avessi continuato a tenere valide condivisioni in un buon Inglese, avrei mantenuto il loro rispetto per me. Ma, per quanto mi fossi esercitata, al momento dell’incontro venivo presa dall’agitazione, e finivo per limitarmi a leggere la mia condivisione come al solito. Ero delusa da me stessa e in preda a uno stato negativo, cosa che influenzava anche il mio dovere. Di conseguenza, sono stata sollevata dal ruolo di capogruppo.

Una volta, in una riunione, una sorella ha condiviso questo passo delle parole di Dio: “Se desideri che gli altri si fidino di te, devi prima essere onesto. Se vuoi essere una persona onesta, devi innanzitutto mettere a nudo il tuo cuore in modo che tutti possano vederlo, osservare ciò che pensi e intravedere il tuo vero volto; non devi provare a mascherarti o renderti più presentabile per fare bella figura. Soltanto allora le persone si fideranno di te e ti considereranno onesto. Questa è la pratica più fondamentale che ci sia, nonché il presupposto per essere una persona onesta. Tu fingi sempre, simuli sempre santità, virtuosità e grandezza e ostenti elevate qualità morali. Non ammetti che le persone scorgano la tua corruzione e i tuoi difetti. Mostri loro un’immagine falsa, in modo che ti credano virtuoso, importante, pieno di abnegazione, imparziale e altruista. Questa è disonestà. Non indossare un travestimento e non cercare di renderti più presentabile; piuttosto metti a nudo te stesso e il tuo cuore in modo che gli altri abbiano modo di vederli. Se sei in grado di mettere a nudo il tuo cuore affinché gli altri possano vederlo e se sei capace di svelare pienamente tutti i tuoi pensieri e progetti, sia positivi che negativi, non dimostri in tal modo la tua onestà? Se sai metterti a nudo affinché gli altri abbiano modo di vederti, allora anche Dio ti vedrà e dirà: ‘Ti sei messo a nudo affinché gli altri possano vederti, dunque sei sicuramente onesto anche dinanzi a Me’. Se ti metti a nudo dinanzi a Dio soltanto quando sei nascosto alla vista degli altri, e se fingi sempre di essere bravo e virtuoso, oppure giusto e altruista, quando sei in loro compagnia, che cosa penserà e che cosa dirà Dio? Egli dichiarerà: ‘Sei davvero ingannevole; sei semplicemente ipocrita e meschino, e non sei affatto una persona onesta’. Stando così le cose, Dio ti condannerà. Se desideri essere una persona onesta, allora, a prescindere dal fatto che ti trovi al cospetto di Dio o degli altri, dovresti essere in grado di fornire un resoconto puro e sincero di ciò che si manifesta in te, e delle parole che hai nel cuore. È un risultato facile da ottenere? Richiede tempo; esige una lotta interiore, e dobbiamo esercitarci costantemente. A poco a poco, il nostro cuore si aprirà e saremo capaci di metterci a nudo(“La pratica fondamentale per essere una persona onesta” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). A Dio piacciono le persone oneste, e non ama l’astuzia né la disonestà. Che si tratti di qualcosa di bello o di brutto, dobbiamo condividere con il cuore, non fingere di essere qualcosa che non siamo, non mascherarci. Questo è essere onesti. Leggere queste parole mi ha fatta sentire in colpa, perché sapevo di non essere una persona onesta. Volevo davvero aprirmi con tutti, rinunciare alla mia vanità e alla mia immagine, ma, pur provandoci parecchie volte, non ci ero mai riuscita. Tenevo troppo alla reputazione. Ero prigioniera della mia stessa vanità. Ho visto che ero davvero incredibilmente corrotta. Mi sentivo davvero in colpa e allo stesso tempo contrariata. Perché non facevo che simulare, dando agli altri una falsa impressione positiva di me? Perché non sapevo praticare la verità? Perché stavo sprecando la mia fede in Dio? Tutte quelle riunioni e i miei doveri erano stati inutili? Sentivo che non sarei mai sfuggita ai vincoli della mia vanità. Volevo abbandonare il gruppo e prendermi del tempo per correggere il mio stato, poi avrei ripreso le riunioni senza più comportarmi in quel modo. Così ho lasciato il gruppo e ho smesso di usare il mio account, volevo stare da sola e riflettere su me stessa. Per un po’ mi sono sentita molto turbata, frustrata, e anche sola. Ero delusa da me stessa. Avevo fede da due anni, ma ancora non sapevo essere onesta né abbandonare la mia vanità. Mi interessava troppo dell’opinione che gli altri avevano di me. Il solo immaginare le loro reazioni se avessero scoperto la verità mi colmava di vergogna.

In quel periodo non facevo altro che leggere le parole di Dio. Un giorno ho trovato questo passo: “Cercare la verità è la cosa più importante e metterla in pratica è davvero molto semplice. Dovresti cominciare con l’essere una persona onesta e con il parlare sinceramente, e con l’aprire il tuo cuore. Se c’è qualcosa di cui ti vergogni troppo per parlarne con i tuoi fratelli e sorelle, dovresti inginocchiarti e dirlo a Dio tramite la preghiera. Cosa dovresti dire a Dio? DiGli cosa c’è nel tuo cuore; non offrirGli vuoti convenevoli e non provare a ingannarLo. Comincia con l’essere onesto. Se sei stato debole, di’ che sei stato debole; se sei stato malvagio, di’ che sei stato malvagio; se sei stato disonesto, di’ che sei stato disonesto; se hai avuto pensieri perversi e subdoli, parlaGliene. Se competi sempre per il prestigio, diGli anche questo. Lascia che Dio ti disciplini, che predisponga un ambiente per te. PermettiGli di aiutarti a superare tutte le tue difficoltà e a risolvere tutti i tuoi problemi. Dovresti aprire il tuo cuore; non tenerlo chiuso. Anche se Lo chiudi fuori, Egli riesce ugualmente a vedere dentro di te. Tuttavia, se ti apri a Lui, puoi ottenere la verità. Dunque, quale strada dovresti scegliere? Comincia con l’essere onesto ed evita assolutamente di recitare una parte. Per anni abbiamo condiviso verità sull’essere onesti, eppure oggi ci sono ancora molte persone che rimangono indifferenti, che parlano e agiscono solamente secondo i propri intenti, desideri e scopi, e alle quali non è mai venuto in mente di pentirsi. È forse questo l’atteggiamento delle persone oneste? (No.) Perché Dio chiede alle persone di essere oneste? È per renderle più facilmente controllabili? (No.) Essere onesti è il primo passo verso la normalità, verso l’essere amati da Dio e verso l’acquisizione della verità; ed è anche l’indicazione più fondamentale del fatto che si possiedono umanità e le sembianze di una persona autentica. Pertanto, chi non è mai stato onesto, o non ha mai pensato di esserlo, è qualcuno che non può capire la verità, né acquisire la verità. Se non Mi credi, verifica tu stesso, o fanne personalmente esperienza. Il tuo cuore può aprirsi solo se pratichi l’onestà, e solo quando si sarà aperto la verità potrà entrare dentro di te e, a tua volta, riuscirai a comprenderla e a ottenerla. Se il tuo cuore è sempre chiuso, se non parli mai sinceramente con nessuno e sei sempre evasivo e sfuggente, cosa verrà fuori da tutta questa tua ambiguità? Alla fine ti rovinerai e sarai incapace di comprendere o ottenere qualunque verità(“Sei indicatori di crescita nella vita” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Questo mi ha mostrato che capire la verità è ciò che conta di più, più della mia reputazione e della mia vanità. Per ottenere la verità, dovevo iniziare dall’onestà, chiamare le cose col loro nome, senza più fingere né ingannare. Per molto tempo avevo simulato, prendendomi gioco degli altri. Mi scrivevo in anticipo le condivisioni affinché ritenessero buoni sia la mia comprensione che il mio Inglese e continuassero a elogiarmi. Ero sopraffatta dall’ansia e dal senso di colpa, ma non avevo il coraggio di aprirmi con i miei fratelli e sorelle. Non volevo che vedessero le mie inadeguatezze e mi giudicassero una bugiarda. Ho addirittura preferito lasciare il gruppo piuttosto che dire loro la verità. Ero davvero subdola. Ho capito che quella depressione era il male che Satana mi stava facendo e probabilmente stava ostacolando il mio ingresso nella vita. Poteva davvero rovinarmi. Dovevo trovare il coraggio di aprire agli altri il mio cuore così da iniziare a essere realmente onesta. Per quanto dire la verità fosse imbarazzante, sapevo di dover smettere di comportarmi in modo sbagliato. A Dio piacciono le persone oneste ed è disgustato da quelle subdole. Se avessi continuato a fingere, a dare agli altri una falsa impressione e a non essere sincera, avrei vissuto nell’oscurità senza mai ottenere l’opera dello Spirito Santo né acquisire mai la verità. Dovevo aprirmi completamente a Dio affinché potesse aiutarmi a smettere di ingannare. Gli ho rivolto una preghiera, chiedendoGli di guidarmi a praticare la verità e a essere onesta.

In seguito, finalmente mi sono aperta con la nostra leader, sorella Connie. Le ho raccontato perché avessi lasciato il gruppo e disabilitato il mio account. Dopo avermi ascoltata, lei mi ha risposto: “Non ti giudicherei mai per questo, e apprezzo molto la tua onestà”. Le sue parole mi hanno davvero sollevata. Ho veramente sperimentato quanto sia meraviglioso essere sinceri. Farlo mi ha liberata da tutta la mia ansia e mi ha permesso di correggere le mie idee sbagliate. La leader mi ha anche consigliato, quando condivido la mia comprensione delle parole di Dio, di non parlare in modo forbito né di condividere teorie di livello, perché non ce n’è bisogno. Basta che le parole vengano dal cuore e siano sincere. Questo dona gioia a Dio. Ho seguito il suo suggerimento ed ero pronta a metterlo in pratica.

In seguito, un’altra sorella mi ha inviato un passo delle parole di Dio. “Invece di ricercare la verità, la maggior parte delle persone ha secondi fini personali e meschini. I loro interessi, la loro reputazione e il posto o la posizione che occupano agli occhi degli altri sono di grande importanza per loro. Queste sono le uniche cose che hanno a cuore. Vi si aggrappano come fossero la loro stessa vita. E il modo in cui sono viste o trattate da Dio è di secondaria importanza; per il momento, lo ignorano; per il momento, considerano solamente se siano i capi del gruppo, se le altre persone le ammirino e prestino ascolto a ciò che dicono. Queste cose sono di primaria importanza per loro. Quando si trovano in un gruppo, quasi tutte le persone cercano questo tipo di posizione, questo tipo di opportunità. Se sono molto talentuose, naturalmente vogliono essere il capobranco; se dotate di media abilità, vorranno comunque occupare una posizione più alta degli altri membri di medio livello del gruppo; e se occupano una posizione bassa nel gruppo, essendo di levatura e abilità medie, anche loro vorranno che gli altri le ammirino, non vorranno essere guardate dall’alto in basso. La reputazione e la dignità di queste persone tracciano il loro confine: devono mantenersi saldamente attaccate a queste cose. Possono non avere integrità, e non possedere né l’approvazione né il consenso di Dio, ma in un gruppo non perdono mai l’occasione di competere per la reputazione, il prestigio e l’ammirazione degli altri: questa è l’indole di Satana. La maggior parte delle persone non ha consapevolezza di ciò. Credono di doversi aggrappare fino alla fine a questo scampolo di reputazione. Non sono consapevoli del fatto che solo quando abbandoneranno e metteranno da parte completamente queste cose vane e superficiali diventeranno persone dotate di determinazione. Coloro che fanno del prestigio la loro vita, perdono la loro vita. Non sanno cosa c’è in gioco. E così, quando agiscono, trattengono sempre qualcosa, cercano sempre di proteggere la propria reputazione e il proprio prestigio, li mettono al primo posto, parlando solo per i propri fini, per la propria difesa fallace. Tutto quello che fanno lo fanno per se stessi. Si precipitano su qualsiasi cosa che risalti, facendo sapere a tutti che vi hanno preso parte. In realtà non vi hanno niente a che fare, ma non vogliono mai essere lasciati in secondo piano, hanno sempre paura che gli altri li guardino dall’alto in basso, hanno sempre paura che gli altri dicano che non valgono niente, che non sono in grado di fare nulla, che non posseggono capacità. Tutto questo non è forse guidato dalla loro indole satanica? Quando riuscirai a lasciar andare tutto questo, sarai molto più rilassato e libero interiormente; avrai intrapreso la strada dell’onestà. Ma per molti ciò non è facile da realizzare. Quando c’è una telecamera, si precipitano in prima fila; amano apparire in camera, e maggiore è la visibilità, meglio è; hanno paura di non avere abbastanza visibilità, e pagherebbero qualunque prezzo per averne. E tutto questo non è forse guidato dalla loro indole satanica? (Sì.) Questa è la loro indole satanica. E cosa accade dopo che hai ottenuto visibilità? La gente ha alta stima di te: e allora? Ti idolatra: e con ciò? Tutto questo prova forse che possiedi la verità? Niente di tutto questo ha valore. Quando saprai spingerti al di là di queste cose, quando ti diventeranno indifferenti e non le riterrai più importanti, quando la reputazione, la vanità, il prestigio e ciò che gli altri pensano di te non controlleranno più i tuoi pensieri e il tuo comportamento, né tanto meno il modo in cui svolgi il tuo dovere, allora compirai il tuo dovere in maniera sempre più efficiente e pura(“Solo mettendo in pratica la verità si può possedere un’umanità normale” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). In questo passo, Dio rivela come per le persone la reputazione e il prestigio contino più della loro vita, e la prima cosa a cui pensano quando devono affrontare qualcosa è la reputazione, la vanità e il rango, non la volontà di Dio. Dio non vuole che fingiamo, né vuole che mettiamo la nostra reputazione al primo posto o che perseguiamo il prestigio tra le persone. Non è questo che ci aiuta a ottenere la Sua approvazione, e non può aiutarci a cambiare la nostra indole o ad essere salvati. La reputazione e il prestigio sono catene di Satana e perseguire queste cose ci rende sempre più frivoli e subdoli. In questo modo perdiamo la guida di Dio e alla fine perderemo anche la Sua salvezza. A Dio non piacciono le persone subdole e non vuole che ricorriamo a trucchi astuti per ottenere la Sua approvazione o l’ammirazione degli altri. Vuole che lasciamo andare reputazione e prestigio, perseguiamo la verità e siamo persone oneste. Sia davanti a Dio che davanti agli altri, non possiamo essere ingannevoli né falsi. Più e più volte non sono riuscita ad aprirmi e a condividere le mie difficoltà con gli altri perché ero troppo preoccupata della mia reputazione e della mia vanità. Schiava della mia indole satanica, non sono stata in grado di praticare la verità. Il mio desiderio di ammirazione e prestigio era troppo forte.

Poi quella sorella mi ha mandato un altro passo delle parole di Dio che mi è stato di grande beneficio. “Vista in questo modo, diresti che usare piccoli favori, mettersi in mostra o ingannare le persone illudendole sia un buon sentiero da percorrere, a prescindere da quanti benefici e quanta soddisfazione un individuo che attui questi mezzi possa apparentemente ottenere? È un cammino di ricerca della verità? È un cammino che può portare alla salvezza? Ovviamente no. Questi metodi e trucchi, indipendentemente da quanto brillantemente possano essere stati concepiti, non riuscirebbero a ingannare Dio, e finiscono tutti con l’essere condannati e detestati da Lui, perché dietro simili comportamenti si nasconde l’ambizione personale e un atteggiamento e un’essenza di opposizione a Lui. Nel profondo, Dio non riconoscerebbe mai un simile individuo come qualcuno che sta compiendo il proprio dovere, anzi lo definirebbe come un malfattore. Qual è la conclusione di Dio quando tratta con i malfattori? ‘Allontanatevi da Me, malfattori!’ Quando Dio disse: ‘Allontanatevi da Me’, stava inviando le persone a Satana, in luoghi affollati da molti Satana, e non le voleva più. Non volerle significava che non le avrebbe salvate. Se tu non fai parte del gregge di Dio né tanto meno sei uno dei Suoi seguaci, allora non fai parte di quelli che Lui salverà. Ecco come viene definito un simile individuo(“Cercano di conquistare le persone” in “Smascherare gli anticristi”). Dalle parole di Dio, ho visto che alcuni sono ipocriti e falsi per accaparrarsi un posto nel cuore della gente. In apparenza guadagnano il rispetto degli altri e i loro desideri e ambizioni sono soddisfatti. Ma alla fine cosa ottengono? Per un certo tempo possono ingannare le persone, ma non Dio. Dio scruta nei nostri cuori e nelle nostre menti, e alla fine costoro perdono la salvezza di Dio e non potranno mai ottenere la verità o l’approvazione di Dio. Le parole di Dio sono chiare. Egli odia chi non persegue la verità e segue i propri intenti personali, chi vuole guadagnarsi un posto nel cuore degli altri. Dio considera costoro dei malfattori e non riconosce i doveri che compiono. Questo mi spaventava. Avevo paura che Dio mi avrebbe abbandonata e ceduta a Satana, e che avrei perso la Sua salvezza. Mi sono resa conto che avevo davvero intrapreso il cammino sbagliato. Poiché tutti i miei pensieri e azioni avevano lo scopo di destare l’altrui apprezzamento e ammirazione, non avevo mai pensato alla volontà di Dio o a cosa avrei ottenuto alla fine comportandomi in quel modo. Avrei forse guadagnato il cuore di alcune persone, ma non la verità, perché il mio cammino si opponeva a Dio. Rimanere su quella strada avrebbe costituito la mia rovina. A quel punto sapevo che Dio detestava le mie azioni: non era quello che voleva io perseguissi. Non riuscivo a correggere i miei sentimenti. Volevo sinceramente cambiare e fuggire da quello stato, essere sincera e smettere di mentire.

In seguito, sorella Connie mi ha incoraggiata a condividere, ad aprirmi con gli altri e ad essere onesta, per iniziare a provare pace e gioia. Ma il pensiero di aprirmi con i miei fratelli e sorelle sulla mia corruzione e i miei difetti mi rendeva titubante. Poi ho letto un altro passo delle parole di Dio: “Devi cercare la verità per risolvere qualsiasi problema che si presenti, qualunque esso sia, e non camuffarti in nessun modo e non indossare una maschera con gli altri. Le tue mancanze, le tue carenze, i tuoi difetti, la tua indole corrotta: sii completamente aperto su tutto questo e condividilo con gli altri. Non tenertelo dentro. Imparare ad aprirti è il primo passo per entrare nella verità, ed è il primo ostacolo, il più difficile da superare. Una volta che l’avrai superato, entrare nella verità sarà facile. Compiere questo passo significa che stai aprendo il tuo cuore e mostrando tutto ciò che hai, che sia buono o cattivo, positivo o negativo; che ti stai mettendo a nudo per gli altri e perché Dio lo veda; che non stai nascondendo nulla a Dio, che non Gli celi nulla, che non metti su alcuna maschera, senza inganni né trucchi, e sei parimenti aperto e onesto con le altre persone. In questo modo vivi nella luce, e non solo Dio ti esaminerà, ma anche gli altri potranno vedere che agisci secondo principio e con una certa trasparenza. Non sei tenuto a insabbiare niente, ad apportare modifiche, ad adottare trucchi a beneficio della tua reputazione, del tuo amor proprio e del tuo prestigio, e questo vale anche per eventuali errori che hai commesso; una tale inutile attività è superflua. Se non fai così, avrai una vita facile e senza fatica e sarai completamente alla luce del sole. Solo persone del genere possono guadagnarsi la lode di Dio. Poi, devi imparare ad analizzare i tuoi pensieri e le tue idee. Quali che siano le cose sbagliate che fai e qualunque tuo comportamento non sia gradito a Dio, dovresti essere in grado di ribaltarli immediatamente e di correggerli. Che scopo ha correggerli? Accogliere e fare propria la verità, respingendo invece ciò che dentro di te appartiene a Satana e sostituirlo con la verità. Eri solito fare affidamento sulle tue nature sataniche, come l’essere subdolo e ingannevole, ma ora non più; adesso, quando fai le cose, agisci secondo onestà, sincerità e obbedienza. Se non nascondi nulla, se non indossi maschere, non simuli, non fingi, se ti metti a nudo davanti a fratelli e sorelle, se non celi i tuoi più intimi pensieri e riflessioni, ma anzi permetti agli altri di vedere il tuo atteggiamento onesto, allora la verità si radicherà gradualmente in te, fiorirà e porterà frutto, darà dei risultati, a poco a poco. Se il tuo cuore è sempre più onesto e via via più orientato verso Dio, e se sai proteggere gli interessi della casa di Dio quando compi il tuo dovere e la tua coscienza è turbata quando invece non riesci a farlo, allora questa è la prova che la verità ha avuto degli effetti in te, ed è diventata la tua vita(“Soltanto chi mette in pratica la verità è timorato di Dio” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Ho constatato che le parole di Dio possono davvero cambiare le persone. Quando impariamo ad aprirci sulla nostra corruzione e cerchiamo la verità, le nostre idee sbagliate e la nostra indole corrotta possono man mano cambiare. Dio ha messo a nudo l’errore nelle mie prospettive e nel perseguire reputazione e prestigio, e poi con le Sue parole mi ha guidata a trovare la giusta via di pratica. Dovevo compiere il primo passo di aprirmi con gli altri, smettere di pensare alla reputazione e di essere subdola, ingannevole e falsa. Dovevo mettere in pratica le parole di Dio e renderle la mia guida interiore.

Quella domenica mattina, mi sono unita alla riunione come al solito, ripromettendomi di essere sincera e condividere liberamente la mia comprensione con gli altri. Ho pregato: “Amato Dio, stavolta voglio praticare la verità, sfuggire ai vincoli di Satana e rivelare la mia ipocrisia e falsità. Se pure perderò la loro stima, non me ne curerò. Voglio solo essere una persona onesta per soddisfarTi. Ti prego di aiutarmi a essere aperta e sincera”. Pregare mi ha molto calmata. Durante l’incontro, mi sono davvero concentrata sulle parole di Dio e ho ascoltato attentamente gli altri condividere la loro esperienza e comprensione. Non ho usato quel tempo per scrivere il mio discorso, né ho pensato a quale tipo di comunione potesse piacere agli altri. Così facendo, ho acquisito nuova illuminazione dalla condivisione degli altri. Arrivato il mio turno, non mi sono curata di tenere un discorso valido e forbito, e il mio nervosismo non mi ha impedito di proseguire la condivisione. Poi ho parlato di un passo delle parole di Dio che mi aveva davvero commossa. “Onestà significa donare il vostro cuore a Dio, mai imbrogliarLo, essere sinceri con Lui in ogni cosa, aperti con Lui in ogni cosa, senza mai nascondere la verità, senza tentare di ingannare i superiori e i subordinati e fare le cose solo per ingraziarsi Dio. In breve, essere onesti vuol dire essere puri nelle vostre azioni e parole, e non ingannare né Dio né gli uomini. […] Se hai molte confidenze che sei restio a condividere, se non sei affatto disposto a svelare i tuoi segreti – vale a dire le tue difficoltà – davanti agli altri per ricercare la via della luce, allora dico che sei uno che non otterrà facilmente la salvezza e che non emergerà facilmente dalle tenebre(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). Ho collegato questo brano delle parole di Dio alla mia esperienza personale e alla fine ho messo a nudo la mia anima, mostrandomi a tutti loro per ciò che ero veramente. Non ero minimamente preoccupata di ciò che avrebbero pensato di me. Ho detto loro: “Per tutto questo tempo non ho fatto che simulare, fingendo di parlare bene Inglese. Ma in realtà mi scrivevo le condivisioni in anticipo e le ho anche registrate per esercitarmi e sembrare più naturale, così da darvi una migliore idea di me. Volevo solo le vostre lodi e la vostra ammirazione. Vi ho ingannati…” Dopo essermi messa a nudo, credevo mi avrebbero disprezzata, invece mi hanno detto di non preoccuparmi se la mia condivisione non era buona, perché capitava a tutti. Dio vuole che siamo autentici, non ci vuole artificiosi e poco concreti. Se non condividevo con il cuore ma mera dottrina letterale, a cosa poteva servire? Ero così commossa. Non mi giudicavano affatto, e alcuni di loro hanno detto di capire perché mi fossi comportata così e che la mia esperienza era loro utile. Questa è stata per me una piacevole sorpresa. Aprirmi con loro sulla mia corruzione è stato come togliermi una spina dal fianco. Finalmente ero libera e in grado di sfuggire ai vincoli della mia indole satanica. Satana ha usato la vanità e la reputazione per impedirmi di praticare la verità, ma quando ho imparato a conoscermi attraverso le parole di Dio, praticando l’onestà e la sincerità, ho sentito di aver compiuto un passo avanti verso Dio e di aver rimosso quei dubbi e barriere tra me e i miei fratelli e sorelle. Per un lungo periodo non avevo saputo rinunciare alla mia vanità né dire la verità perché avevo a cuore la mia reputazione ma non la volontà di Dio. Per così tanto tempo avevo scelto di fingere per soddisfare la mia vanità e godere dell’ammirazione degli altri, ma non era quello che Dio voleva. In realtà, non avevo fatto altro che ferire Dio. Ma Dio è sempre stato indulgente e paziente, e ha aspettato che io cambiassi. Sono incredibilmente grata per il Suo amore smisurato.

Questa esperienza mi ha insegnato l’importanza di perseguire la verità. L’unico modo per sfuggire alle catene di un’indole satanica è essere onesti e praticare la verità. L’unico modo per ottenere felicità e pace autentiche è scegliere la verità. Prima ero così subdola e ipocrita, ma ora ho deciso di praticare la verità ed essere onesta. Questa è la cosa più importante per me. Desidero solamente che Dio continui a guidarmi a mettere in pratica la verità sempre di più.

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