L’unico modo di vivere come una persona vera

17 Marzo 2021

di Xincheng, Cina

Una volta, ho letto un romanzo di uno scrittore giapponese, su un venditore che riesce a convincere un pittore quasi calvo a comprare un siero per la ricrescita, una tintura, una pomata, un prodotto depilatorio e un tagliacapelli, dicendo che gli avrebbe risolto i problemi. Il pittore spende un sacco di soldi, ma alla fine si ritrova la testa pelata di prima. Lo scrittore usa la satira per smascherare le truffe compiute di questi tempi da venditori senza scrupoli e ci ricorda di non farci abbindolare. Questi fenomeni si stanno aggravando ma nessuno vi sa porre rimedio. Anch’io ero uno di quei venditori. Ingannavo i clienti con le menzogne per guadagnare di più. Ero così invischiata da non riuscire a smettere. Poi, ho accolto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni e ho compreso alcune verità leggendo le Sue parole. La mia prospettiva si è trasformata. Ho iniziato a praticare la verità e l’onestà secondo le parole di Dio. Solo così si vive alla luce del sole, con una sembianza umana.

Quando ho aperto per la prima volta una parrucchieria, ho giurato di fare affari in onestà. E così ho fatto, senza lucrarci mai sopra. Mettevo tutta me stessa nel trattare ogni capello dei miei clienti e praticavo tariffe più basse rispetto agli altri parrucchieri. Ma, dopo aver sudato per un anno intero, quando ho finito di pagare l’affitto del negozio, le imposte relative all’attività e le bollette di acqua, luce e gas, mi rimanevano poco più di 2.000 yuan. Avevo più clientela del parrucchiere di fronte al mio, ma lui guadagnava molto più di me. Sapevo che per lo più faceva soldi truffando i clienti, usando squallidi trucchetti per realizzare profitti disonesti. La verità è che a volte ero tentata di adeguarmi anch’io, solo che non mi sembrava una cosa corretta. Come si dice, “povero ma orgoglioso”. Sarei stata squattrinata, ma non avrei perso la mia moralità. Dopo lunga riflessione, ho deciso di gestire il negozio secondo la mia coscienza e di rimanere onesta, per quanto limitati fossero i guadagni. Così sono passati tre anni, e altri parrucchieri, aperti quando avevo iniziato io, avevano rilevato locali più grandi o facevano affari d’oro. Alcuni di loro avevano già un’automobile, ma io ero esattamente nella stessa situazione di tre anni prima.

Un giorno, mio padre è stato ricoverato per una malattia. Le sue cure sarebbero costate decine di migliaia di yuan e i miei risparmi erano al limite. Ho preso in prestito tutti i soldi possibili, ma coprivano solo metà delle spese. Il pensiero dei debiti contratti e le incertezze sulla maniera di estinguerli mi hanno fatto sentire combattuta: era il caso di alzare un po’ i prezzi? E se avessi gonfiato un po’ il conto dei clienti più danarosi? Mentre riflettevo su questo dilemma, un amico mi ha detto: “Tutta questa sofferenza solo per salvare la faccia. I profitti delle altre parrucchierie arrivano a decine di migliaia di yuan e i tuoi sono molto meno. Quanto sei testarda! Se vuoi ripagare quei debiti a breve, dovrai farti più furba nel gestire l’attività. Ti servirà qualche asso nella manica per guadagnare più soldi”. Dopo che se n’è andato, la proprietaria del locale di fronte è venuta a canzonarmi: “Sei proprio gentile, come titolare! Hai tanti clienti e un’ottima reputazione, mancano solo gli introiti. Vuoi fare come Madre Teresa? Se fossi in gamba come te, mi sarei arricchita da un pezzo. Sei troppo onesta. Ci vuole un po’ di scaltrezza in ogni attività: tu così ti sfinisci senza guadagnare quasi niente. Non hai mai sentito ‘I soldi fanno girare il mondo’ e ‘Solo gli sciocchi rifiutano i soldi facili’? Riflettici un po’ sopra”. Quella notte continuavo a rigirarmi, senza prendere sonno. In effetti, quei due non avevano torto. Mi dicevo: “Quando mai metterò da parte qualcosa se faccio sempre affari in onestà? Come si dice, ‘Il denaro non è tutto ma, senza, non si fa nulla’. Un soldo può conquistare un eroe. E poi, mio padre è ricoverato in ospedale e non posso rimandare le sue cure. Per il suo bene e per far fronte ai debiti, sarò giustificata se adotto strategie di guadagno facile”. Mi sono consolata in questo modo e ho deciso di fare un primo tentativo con i clienti più facoltosi.

Il giorno dopo, è arrivata una cliente che voleva la permanente. A giudicare dall’abbigliamento, sembrava agiata, così ne ho approfittato per ricavarne un piccolo extra. Al momento di pagare, le ho chiesto 200 yuan senza battere ciglio. A dire la verità, il mio cuore batteva fortissimo perché di solito chiedevo poco più della metà, e a quel punto temevo che mi avrebbe accusata di gonfiare il prezzo. Se avesse detto che era troppo, avrei potuto abbassarlo un po’. Per il senso di colpa, non riuscivo neppure a guardarla negli occhi. Alla fine, mi ha dato i soldi senza alcun indugio e mi ha persino fatto i complimenti. Era soddisfatta del taglio, secondo lei valeva qualsiasi cifra. Mi avrebbe anche consigliata ad amici e familiari. Quando è uscita, sono rimasta in agitazione per un bel po’. Mi aveva dato tanta fiducia, e io l’avevo ingannata. Era immorale. Però, d’altra parte “Solo gli sciocchi rifiutano i soldi facili”. E poi c’erano anche i miei debiti, perciò ho represso qualunque senso di colpa. Da quel giorno, il mio approccio verso l’attività è cambiato molto. Quando vedevo entrare un cliente benestante, lo accoglievo tutta sorridente e gli consigliavo dei servizi e prodotti particolari.

Una volta, una signora mi ha chiesto uno shampoo e un’acconciatura. Allora, ho pensato: “Uno shampoo viene meno di 10 yuan. Devo trovare un modo di spillarle più soldi”. Così, le ho detto: “I suoi capelli sono troppo secchi. Se non se ne occupa subito, potrebbero iniziare a cadere, e i capelli sono come un secondo viso per la donna. Se spunta un problema di quel tipo, sarà tardi per pentirsene”. I miei commenti l’hanno convinta in pieno e ha speso 300 yuan per una confezione di prodotti anticaduta, tornando spesso per i trattamenti all’olio caldo. Dopo che se n’è andata, mi sentivo poco tranquilla. Avevo preso i soldi, ma non ero sicura sull’efficacia del prodotto. L’avevo esaltato, ma cosa avrei fatto se fosse tornata a lamentarsi perché non aveva effetto? Comunque, era inutile darsi pensiero. Gliel’avevo venduto e i giochi erano fatti. Giorni dopo, una cliente, mentre le stavo tagliando i capelli, mi ha detto di avere la forfora e un prurito al cuoio capelluto. Mi è venuta l’idea di consigliarle qualche shampoo che vendevo per guadagnarci sopra qualcosina. Con discrezione, ho risposto: “Forfora e prurito al cuoio capelluto sono causati da un’infiammazione; se la cosa si fa grave, potrebbero caderle i capelli e questo nuocerebbe alla sua autostima”. Mi ha subito chiesto che rimedi ci fossero. Io, con la massima naturalezza, le ho consigliato il mio shampoo antiforfora, garantendone il funzionamento. Ha comprato lo shampoo tutta felice. Alla fine, le ho fatto pagare il triplo del prezzo a cui l’avevo acquistato e mi ha anche ringraziato tante volte. Mi sono resa conto di quanto sia facile far profitto in questo modo. Ecco perché si erano già arricchiti, gli altri parrucchieri. Immaginavo di poter fare fortuna in poco tempo anch’io, senza più l’ansia delle spese mediche di papà. Così, quel senso di agitazione che provavo nel cuore è pian piano scomparso e mi sono convinta che l’unico modo di fare soldi fosse con le menzogne e le truffe.

In men che non si dica, sono passati dieci anni. Avevo un bel gruzzolo da parte, tutti i miei debiti erano estinti e avevo anche comprato una casa e un’auto. Eppure, stranamente, quelle soddisfazioni materiali non riuscivano affatto a rendermi felice. Avevo sempre una sensazione di vuoto, di disagio. Si dice “Qualunque cosa tu faccia, il Cielo ti guarda” e “Chi semina vento, raccoglie tempesta”. Temevo che tutti quei clienti da me truffati si presentassero un giorno per regolare i conti, rovinandomi la mia reputazione. Ero terrorizzata da quel pensiero e vivevo nel terrore. Era estenuante. Volevo davvero tornare a fare affari onestamente ma proprio non ce la facevo. Ero come un ladro che ci aveva preso gusto: volevo smettere, ma non ci riuscivo.

Mentre vivevo quella dolorosa battaglia, sprofondata nel peccato, un amico ha condiviso con me il Vangelo di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Mi ha detto che le parole di Dio sono tutta la verità e possono risolvere tutte le nostre difficoltà, lenendo il dolore che sentiamo nell’animo. In seguito, ho iniziato le riunioni e le letture delle parole di Dio con gli altri, intonando canti di lode, e mi sono sentita in pace. Queste sono sensazioni che non hanno prezzo. Mi sono imposta di praticare bene la mia fede.

Una volta, abbiamo letto un passo delle parole di Dio, “Sincerità significa donare il vostro cuore a Dio, mai imbrogliarLo; essere franchi con Lui in ogni cosa, senza mai nascondere la verità; mai fare ciò che inganna i superiori e illude i subordinati e mai fare ciò che serve soltanto a ingraziarsi Dio. In breve, essere sinceri vuol dire astenersi dall’impurità nelle vostre azioni e parole, e non ingannare né Dio né gli uomini. […] Se hai molte confidenze che sei restio a condividere e se non sei affatto disposto a rivelare i tuoi segreti – vale a dire le tue difficoltà – davanti agli altri, così da cercare la via della luce, allora dico che sei uno che non riceverà facilmente la salvezza e che non emergerà facilmente dalle tenebre(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). È stato davvero commovente. Ho visto che Dio predilige gli onesti e detesta gli ingannatori. L’unico modo per entrare nel Suo regno è con l’onestà. I fratelli erano tutti limpidi, e anche se a volte mentivano per salvaguardare reputazione e prestigio, poi riuscivano a riflettere su se stessi con sincerità e trasparenza. Vivevano nella massima libertà. Sentivo che la Chiesa era tutt’altro rispetto al mondo. A Dio piacciono gli onesti, e più lo si è, più si guadagna la Sua stima; invece, più si è falsi e più si ottiene solo il Suo disprezzo. Solo chi è onesto raggiunge una vera forma di felicità e gioia. Io volevo esserlo davvero, volevo essere benvoluta da Dio. Però, ripensando alla mia attività commerciale, in questa società materialista dove il denaro è tutto, il massimo della correttezza significa gestire l’attività in perdita e farsi deridere degli altri. Quell’approccio non dà modo di cavarsela nella società e alla fine non rimane che chiudere bottega. Però, le parole di Dio affermano chiaramente che Egli ama gli onesti e che gli ingannatori difficilmente sono salvati. Se non praticassi la verità come Egli richiede, ma insistessi con i miei sporchi trucchi, mentendo alla clientela e raggirandola, Dio non ne sarebbe disgustato? Ci ho rimuginato sopra più e più volte, e alla fine ho deciso di agire secondo le Sue parole, esercitandomi a dire la verità e a fare la persona onesta.

Un giorno, tagliavo i capelli a una cliente, che mi ha chiesto se fossero secchi. In tal caso, voleva anche un trattamento all’olio. Mi sono detta: “Con un taglio di capelli ci ricavo pochi yuan, ma un trattamento all’olio mi frutterebbe dieci volte tanto. Me l’ha chiesto lei, non sono stata io a spingerla per guadagnare qualcosa in più”. In effetti, a vederla, non mi sembrava avesse problemi di secchezza. Se fossi stata sincera, avrebbe di certo rinunciato al trattamento. Nel momento di maggiore indecisione, mi sono venute in mente queste parole di Dio: “Essere sinceri vuol dire astenersi dall’impurità nelle vostre azioni e parole, e non ingannare né Dio né gli uomini(La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Tre ammonimenti”). Esse mi hanno ricordato che le persone oneste sono concrete e realistiche nelle parole e nei fatti. Non sono mai false, né dinanzi a Dio né davanti agli altri. Siccome anelavo all’onestà, dovevo agire secondo le Sue parole e dire la verità. La mia risposta è stata che non aveva i capelli secchi ed era inutile buttare soldi. Tutta sorpresa, ha commentato: “La sua correttezza professionale mi sorprende. Oggi come oggi, professionisti così sono rarissimi! Consiglierò senz’altro la sua parrucchieria a tutti i miei familiari”. Ero contentissima di sentirla parlare così. Ho ringraziato Dio non so quante volte. Ho sperimentato la bellezza e la delizia di un’esistenza onesta e sincera!

Nei giorni successivi, ho continuato a comportarmi così secondo i requisiti di Dio. In poco tempo, i timori e i turbamenti nel mio cuore si erano semplicemente dissolti e non avevo più paura che qualcuno tornasse a lamentarsi. Dormivo sonni tranquilli. Pensavo di poter praticare la verità e parlare onestamente. Purtroppo, però, l’indole e la filosofia di Satana erano profondamente radicate dentro di me. Tentata dai facili profitti, sono ricaduta nei miei vecchi vizi.

Un giorno, nel salone sono entrate cinque donne. Erano appena tornate da un viaggio e il tassista aveva consigliato loro di venire a servirsi da me, dunque eccole lì. Una delle clienti ha detto che il prezzo non era un problema, bastava svolgere un buon lavoro. A quelle parole, ho pensato tra me e me: “Questa è manna dal cielo. Solo per questa volta, manipolerò la verità. Probabilmente Dio me la perdonerà”. Così, per la permanente ho preteso una volta e mezzo il prezzo iniziale, e non hanno battuto ciglio. In questo modo, ho incassato oltre 500 yuan. Mi sentivo tanto felice nel ricevere i soldi, sicura di poter far fronte all’affitto del mese. Quella notte, però, sono piombata in un oscuro dolore. Mi giravo nel letto, senza prendere sonno.

Dopo, ci ho ragionato ancora. Sapevo che l’onestà è una cosa positiva, legata al comportamento che adottiamo, ma anche alla possibilità di essere salvati ed entrare nel Regno di Dio. Perché non ero riuscita a metterlo in pratica? Qual era il vero motivo? In cerca di risposte, ho guardato un video con una lettura delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Le persone in passato conducevano gli affari in modo da non ingannare nessuno, vendendo le merci allo stesso prezzo, indipendentemente da chi le acquistava. Non è indice di coscienza e di umanità? Quando le persone gestivano i loro affari così, in buona fede, si capisce che a quel tempo avevano ancora un po’ di coscienza e di umanità. Ma con la richiesta sempre crescente di denaro da parte dell’uomo, le persone sono giunte inconsapevolmente ad amare sempre più il denaro, il profitto e il piacere. In breve, le persone sono arrivate a considerare il denaro più importante di quanto non fosse prima. Quando le persone danno più importanza al denaro, inconsapevolmente cominciano a darne meno alla loro reputazione, alla loro fama, al loro buon nome e alla loro integrità, non è vero? Quando ti metti in affari, vedi altri usare mezzi diversi per truffare la gente e arricchirsi. Sebbene il denaro sia guadagnato in modo illecito, queste persone si arricchiscono sempre più. Sebbene intraprendano la tua stessa attività, la loro famiglia si gode la vita più di quanto tu non faccia, e tu ne soffri e dici: ‘Perché non posso farlo anch’io? Perché non posso guadagnare tanto quanto loro? Devo pensare a un modo per fare più soldi, per far prosperare la mia attività’. Così fai del tuo meglio per valutare come fare un mucchio di soldi. Secondo il metodo abituale di guadagnare, vendendo la merce a un prezzo uguale per tutti, qualsiasi profitto che ottieni è fatto in buona coscienza. Questo, però, non è il modo per arricchirsi velocemente. Spinto dall’urgenza di ottenere un profitto, il tuo modo di pensare subisce una graduale trasformazione. Durante questa trasformazione, anche i tuoi principi di condotta cominciano a cambiare. Quando inganni qualcuno per la prima volta, hai delle riserve, e dici: ‘Questa è l’ultima volta che inganno qualcuno, non lo farò mai più. Non posso truffare la gente senza subirne le gravi conseguenze. Mi procurerà un mucchio di guai!’. La prima volta che inganni qualcuno, il tuo cuore ha degli scrupoli; questa è la funzione della coscienza nell’uomo – farti provare degli scrupoli e rimproverarti, così che imbrogliare qualcuno sembri innaturale. Ma dopo essere riuscito a ingannare qualcuno, ti rendi conto che hai più denaro di prima, e pensi che questo metodo può essere molto vantaggioso per te. Nonostante il sordo dolore nel cuore, ti congratuli con te stesso per il tuo successo e ti senti un po’ compiaciuto di te stesso. Per la prima volta, approvi il tuo comportamento e i tuoi modi ingannevoli. Dopo di che, una volta che l’uomo è stato contaminato da tale inganno, diventa come colui che si fa coinvolgere nel gioco d’azzardo e cade nella dipendenza. Nella tua inconsapevolezza, approvi il tuo comportamento disonesto e lo accetti. Nella tua inconsapevolezza, consideri l’inganno un comportamento commerciale legittimo, il mezzo più vantaggioso per la tua sopravvivenza e il tuo sostentamento; pensi che così facendo puoi mettere insieme alla svelta una fortuna. Si tratta di un processo: all’inizio le persone non riescono ad accettare questo tipo di comportamento, disprezzano questo modo di fare. Poi lo sperimentano personalmente, ci provano a loro modo, e il loro cuore comincia gradualmente a trasformarsi. In che consiste dunque tale trasformazione? Si tratta di un’approvazione e un’ammissione di questa tendenza, di questa idea instillata in te dalla tendenza sociale. Senza rendertene conto, se non imbrogli gli altri quando fai affari con loro, ti senti più povero; se non imbrogli gli altri, ti sembra di avere perso qualcosa. Inconsapevolmente, imbrogliare diventa il tuo spirito, il tuo nerbo e un tipo di comportamento indispensabile che si fa principio della tua vita. Dopo che l’uomo ha accettato questo tipo di comportamento e di pensiero, questo non ha forse portato un cambiamento nel suo cuore? Il tuo cuore è cambiato, è cambiata anche la tua integrità? È cambiata la tua umanità? È cambiata la tua coscienza? (Sì.) Sì, ogni parte di questa persona subisce un cambiamento qualitativo, dal cuore ai pensieri, al punto che la trasformazione avviene sia dentro che fuori. Tale cambiamento ti allontana sempre più da Dio e diventi sempre più conforme a Satana, sempre più simile a lui(La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico VI”). Nelle Sue parole, si rispecchia solo la realtà. Io ero così. All’inizio seguivo la mia coscienza e gestivo l’attività in modo corretto. Ma, dopo il ricovero ospedaliero di mio padre, sollecitata dal mio amico e dalla collega, ho iniziato a raggirare la gente per aumentare i profitti. Alla fine, non riuscivo più fermarmi. Era più forte della mia volontà. Ho capito che tutto nasceva dalla corruzione di Satana. Condizionata dalla società, facevo miei i motti filosofici di Satana, come “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Il denaro è il primo”, “Il denaro non è tutto ma, senza, non si fa nulla” e “I soldi fanno girare il mondo”. Seguivo tendenze malvagie invece di realizzare profitti in modo corretto. Per denaro, ho tradito le mie regole basilari di condotta, adattando l’approccio in base alle reazioni degli altri. Mi sono scervellata e le ho tentate tutte per raggirare i clienti, diventando sempre più egoista, viscida, malvagia e avida. Ho perso la coscienza, il raziocinio e la dignità che competono a una persona normale. Nel corso degli anni avevo realizzato profitti con bugie e inganni, estinguendo i debiti e trascorrendo una vita più agiata, ma non avevo sperimentato la vera felicità. Mi sentivo continuamente in colpa, sempre con l’ansia di essere smascherata per le menzogne e di rovinarmi la reputazione. Ma ero ancora intrappolata e non riuscivo a liberarmi. Da quando sono credente, so che a Dio piacciono gli onesti e, in preghiera, mi sono proposta di praticare le Sue parole; eppure, di fronte alla tentazione del denaro facile, mi è venuto naturale raccontare bugie e imbrogliare. Ho visto quanto ero profondamente corrotta da Satana. Finalmente, ho compreso che quei motti satanici sulla vita sono cose negative che sviano e danneggiano le persone. Mi corrompevano così tanto da rendermi sempre più malvagia e depravata. Una vita basata su quelle idee e un’attività così disonesta non erano la retta via. L’unica via da percorrere è praticare da persona onesta le parole di Dio e la verità, come Egli richiede!

Poi, ho letto quanto segue: “Come si può essere una persona sincera? Come si mette in pratica il fatto di essere una persona sincera? (Non dedicandosi all’inganno e non tergiversando quando si parla.) Giusto, e ci sono dei dettagli da chiarire. Che cosa significa ‘non tergiversare’? Significa non mentire né nutrire intenzioni e finalità personali in ciò che si dice. Se nutri inganni o intenzioni e finalità personali, verranno fuori spontaneamente delle menzogne. Se non nutri inganni né intenzioni e finalità personali, allora ciò che dici non sarà un tergiversare, né conterrà alcuna menzogna; quando dici ‘sì’ vuoi dire ‘sì’, quando dici ‘no’ vuoi dire ‘no’. Il passo cruciale è prima di tutto purificare il cuore. Quando il cuore è purificato, saranno risolti tutti i problemi dovuti all’arroganza e alle menzogne ingannevoli. Per essere una persona sincera bisogna eliminare dal cuore queste falsificazioni; fatto questo, sarà facile essere una persona sincera. È complicato essere una persona sincera? No. Per quanto dentro di te vi siano varie condizioni e un’indole corrotta, esiste una sola verità che può risolverle tutte. Non devi mentire, devi dire pane al pane, mettere in pratica la verità ed essere trasparente in tutto ciò che fai; vivi da essere umano dinanzi a Dio, vivi nella luce(“La via per trasformare un’indole corrotta” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). In queste parole di Dio, ho trovato un percorso di pratica. Prima di tutto, si devono correggere le proprie motivazioni, evitando menzogne e pensieri truffaldini. Bisogna vivere alla luce del sole, degni del rispetto e della fiducia altrui, con una sembianza sempre più umana. Dio ama e benedice gli onesti. Sono persone che non vivono nell’oscurità o nel dolore, né si scervellano per coprire le proprie menzogne. Soprattutto, non passano le giornate nel timore che le loro bugie tornino a perseguitarli. Chi è retto nell’animo non ha più limiti, ma conduce un’esistenza libera e tranquilla. Una volta compreso il vero significato dell’onestà, ero disposta a praticarla secondo i requisiti di Dio.

Il giorno seguente, verso mezzogiorno, stavo facendo un taglio di capelli, quando è entrata la donna a cui avevo consigliato l’ispessimento. Aveva il muso lungo. Mi dicevo: “Sembra che sia venuta a lamentarsi. E se dice che il prodotto non era buono e si fa sentire dagli altri? Mi farebbe pubblicità negativa. Come faccio a farla andare via?” Proprio mentre pensavo a come gestire la questione, ho pensato alle parole di Dio: “Non devi mentire, devi dire pane al pane, mettere in pratica la verità ed essere trasparente in tutto ciò che fai; vivi da essere umano dinanzi a Dio, vivi nella luce(“La via per trasformare un’indole corrotta” in “Registrazioni dei discorsi di Cristo degli ultimi giorni”). Ormai sapevo di non poter più truffare la gente. Non importavano i commenti della donna, l’opinione degli altri clienti, né i maggiori o minori profitti. Dovevo essere onesta secondo le parole di Dio e dire la verità, accettando le rimostranze in modo appropriato. Con questi pensieri per la testa, l’ho sentita prorompere: “Non diceva che con questo prodotto mi sarebbero ricresciuti i capelli? Non è uscita una sola ciocca di capelli nuovi. Era tutto un imbroglio, eh?” La mia risposta è stata sincera. “Alcuni clienti mi hanno dato riscontri abbastanza positivi, altri sono meno convinti. Io non l’ho provato, quindi non saprei. Se le sembra che non funzioni, allora smetta di usarlo. Le rimborso i soldi”. Di fronte a quella proposta, la sua rabbia è svanita e, sorridente, ha detto: “Mi interessava sapere la verità. Vedendo che è stata corretta, a questo punto rinuncio al rimborso. In ogni caso, anche se il prodotto non mi ha reso i capelli più folti, sono più morbidi e lucenti di prima”. Una volta che se n’è andata, ho pensato a quanto era appena successo. Avevo davvero sperimentato che essere onesti e praticare la verità non porta svantaggi. Non solo ci conquista il rispetto e la fiducia altrui, ma ci fa sentire bene. Questo mi ha dato più fiducia nella mia correttezza morale.

Un fine settimana, mia sorella è venuta a farsi lavare i capelli. Nel locale c’era una cliente che voleva tingerli e io, dando uno sguardo ai suoi capelli, ho detto: “L’ultima tintura è abbastanza recente. Le conviene aspettare un po’, perché questi coloranti contengono sostanze chimiche piuttosto nocive”. Con una certa sorpresa, la cliente ha risposto: “È incredibile che ci siano ancora negozianti così corretti. Ecco perché la sua attività va a gonfie vele. La qualità morale è garanzia di successo!” Quando è uscita, mia sorella, con uno sguardo strano, mi ha detto: “Per caso stai male? Avevi praticamente i soldi in tasca e li hai rifiutati”. Con calma, ho risposto: “L’attività è un riflesso della condotta. Se uno non è una brava persona, come può gestirla bene? Si possono fare soldi a palate se si è senza scrupoli, ma non per molto. Ora gestisco tutto in modo trasparente e mi sento molto meglio a guadagnare secondo coscienza”. Con un sorriso, lei ha aggiunto: “Prima non ti comportavi così. Sei realmente cambiata”. Vedendo il suo sguardo di meraviglia, ho ringraziato Dio tante volte. Tutto avveniva grazie alle Sue parole. Ho avuto un assaggio della serenità che prova chi è onesto e sincero.

In seguito, il salone era strapieno ogni fine settimana e sotto le feste, e molti venivano grazie al passaparola o dietro consiglio di un conoscente. Pensavo che non me la sarei mai cavata nel mondo degli affari senza qualche bugia e che sarei stata derisa. Ma alla fine ho capito quanto è ridicola e assurda quest’idea. Vivere secondo i motti di Satana ci garantisce guadagni effimeri e non lascia altro che vuoto e dolore. È un modo di vivere spregevole e vile, senza alcuna parvenza umana. Ora do importanza alla pratica della verità, alla sincerità nel parlare e alla rettitudine. Non solo ho guadagnato il rispetto e la fiducia degli altri, ma anche la tranquillità personale. Che modo meraviglioso di vivere! Questo mio piccolo cambiamento è tutto merito delle parole di Dio. Lode a Dio Onnipotente!

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